Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Messaggi di Agosto 2006
Post n°631 pubblicato il 31 Agosto 2006 da ossimora
Impronte effimere in sabbie di confine assorbono frange di pensiero lasciandole svanire come nuvole nel vento. Abbagli lontani appaiono e risplendono come fuochi fatui affaticati. Pini di Aleppo e buganvillee scomposte offrono fulgide alchimie a demoni sordi. Le cose emanano pace. A. Un bacio a tutti i miei blogfriend...
Post n°629 pubblicato il 30 Agosto 2006 da magdalene57
la luce del sole è già cambiata, te ne sei accorta...?
perchè a ben vedere, nelle altre stagioni senti cantare solo i motori diesel.. torna a casa, dai....qui manca la tua impronta
Post n°628 pubblicato il 26 Agosto 2006 da rana_nelluniverso
Non è una notizia d'attualità, ma per me sì, che l'ho saputo oggi leggendo il numero di settembre di LinuxPRO. Il "fatto" è del 19 luglio ed ora, girando in digiland, l'ho trovato in questo post di rigitans. Un estratto dell'articolo: L'Umbria è la prima regione italiana ad adottare una legge che ha come finalità quella di garantire al cittadino il pluralismo informatico, costringendo la pubblica amministrazione ad adottare l'Open Source e gli standard aperti. Questa legge mira anche alla sostenibilità economica: l'uso del Software Libero al posto di quello proprietario porterà notevoli vantaggi dal punto di vista economico. Pochi giorni fa, il consigliere regionale dei Verdi Oliviero Dottorini (già portabandiera dell'iniziativa di cui sopra) e l'assessore regionale all'istruzione Maria Prodi, si sono incontrati per discutere l'eventuale adozione di Software Libero anche nelle scuole. Insieme ai due attori appena citati, all'incontro era presente anche il Lug di Perugia che ha provveduto a spiegare come i programmi liberi siano didatticamente validi e chiaramente più sicuri, economici ed affidabili di quelli proprietari. [...] Certo liberare il software non è il primo problema del mondo. Ma nemmeno è poco importante. Quasi tutto, oggi, si muove per interposizione di software. Ed il discorso si allarga... Leggevo, non molto tempo fa, che iniziative analoghe vengono tentate anche nell'ambito dell'agricoltura. Lo scopo è di creare dei prodotti per l'agricoltura, non escluse le elaborazioni genetiche, ma senza lo scopo di brevettarli. Le formule vengono condivise con chiunque voglia partecipare al loro sviluppo o anche semplicemente al loro utilizzo. Che è il contrario dell'atteggiamento delle cosiddette multinazionali. Se sono un top manager di qualcosa di grosso, pongo come primo obbiettivo il guadagno, possibilmente un elevatissimo guadagno. Che sia da stimolo alla sopravalutazione dei titoli azionari della mia azienda (che non è mia, cosa che tra l'altro mi deresponsabilizza), o che li aiuti a mantenersi su quotazioni elevate. Pongo in secondo piano tutto il resto, compresi i danni che provocheranno i miei prodotti. Poi, se ne avrò il modo, vi farò introdurre degli elementi che ne rendano irrinunciabile l'utilizzo, senza alcun vantaggio riscontrabile nel prodotto finale. Forse con solo danni collaterali. r n u
Post n°627 pubblicato il 25 Agosto 2006 da bargalla
Post n°626 pubblicato il 24 Agosto 2006 da scalzasempre
Cresce un po' ovunque e lascia un buon odore tra le mani quando lo raccogli. C'è la pianta chiara e quella scura perchè come mi ha insegnato nonna Ernestina, c'è il maschio e la femmina. Bisogna prendere quella scura, il maschio. Perchè forse le femmine servono a proliferare la pianta stessa. Questa cosa non l'ho chiesta e un po' mi spiace perchè nonna Ernestina ora sta insegnando in altra dimensione altre cose che poi forse un giorno saprò anche io. Per adesso mi limito a proseguire la mia scorta invernale di questa pianta che va bene per fare i decotti, la pizza bianca e il pesce. E in certe sere non troppo gioiose, basta aprire il grande vaso serpillante e odorare un po' di estate che rimasta nel fiore, cerca ancora la sua vanitosa espressione. E come dice mia nipote V. "i serpilli hanno gli occhi così". Come i suoi, of course. E a me, i suoi occhi, piacciono tanto. ILY Scalza
Post n°625 pubblicato il 23 Agosto 2006 da magdalene57
Gallipoli grazi, antonia..... io avevo mangiato un risotto knorr...
Post n°624 pubblicato il 19 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Utility Lo so Coppula Tisa La Bellezza è un valore unificante che trascende l'appartenenza sociale e politica e diventa popolare perché di tutti; è inoltre l'unico vero collante del nostro paese. Nel "Bel Paese" le costruzioni edificate negli ultimi cinquant'anni superano, per quantità e volume, nove volte quelle edificate nei 2200 anni che vanno Ab Urbe Condita alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A parte il giudizio estetico, la Penisola "scoppia" di case (quasi tutte costruite male e brutte) e i disastri ambientali e sociali derivano in parte considerevole da questo attacco all'Armonia, alla nostra anima. Ma l'Italia è talmente bella che nemmeno gli italiani (quelli recenti) sono riusciti a rovinarla completamente, ma a ferirla eccome e profondamente. Coppula Tisa chiama a raccolta tutte le popolazioni italiche (e non) per invertire questa tendenza attraverso una rivoluzione amorevole e dolce, altresì grintosa e incisiva. L'azione partirà ab finibus terrae, dal Salento perché qui è ricomparsa la lucertola salentina e ha deciso di guidare la Rivoluzione della Bellezza. Ascoltate attentamente per cortesia! se siamo schiavi
A parlare di Bellezza si corre seriamente il rischio di andare incontro a legittimi fraintendimenti e facili sarcasmi, ancora di più se si ha l'utopia di "realizzarla" con azioni concrete. Perché la Bellezza è ineffabile, soggettiva, inafferrabile come un pavone e a volte il solo parlarne rende il tema frivolo mortificandone l'importanza. Forse la Bellezza bisognerebbe solo sentirla e tacere, respirando piano. Ma l'uomo contemporaneo ha quasi del tutto perso quel sentimento che tocca più i sensi e meno l'intelletto che è la percezione estetica e morale delle cose belle. Non c'è più niente da fare allora? L'uomo ha fatto la sua scelta definitiva: produrre e consumare…dimenticando il rumore del mare. Forse ancora no, forse c'è ancora speranza, la nostra nel Tacco d'Italia si chiama Coppula Tisa, la lucertola salentina. Il grande poeta tedesco Heinrich Heine la incontrò una prima volta due secoli fa e ne fu colpito dalla saggezza, ma anche divertito dalla sua ironia e infine intenerito dal suo amore per il genere umano. L'artista messapico-fiammingo Norman Mommens la ritrovò duecento anni dopo fra le pietre di un muretto della campagna salentina. Si parlarono, risero per gli esseri "pensanti" del Pianeta, piansero a causa degli stessi ma soprattutto Coppula Tisa trasmise a Norman e quindi a tutti noi delle idee per arginare e chissà fermare la distruzione ambientale e morale della Terra e dei suoi abitanti. Innumerevoli furono queste idee, tutte molto interessanti, anche da ridiscutere a seconda dell'applicazione e quelle sulla Bellezza ci sono sembrate molto sagge oltre che pratiche. Di una cosa però la buona lucertola si è raccomandata, di avere speranza e non demordere mai perché le azioni seppur una goccia nell'oceano potrebbero avere un effetto domino molto virtuoso. Si è congedata ricordandoci che "petra su petra ozza parite" (pietra su pietra innalza il muro)! e monaci sapientissimi (Vittori Bodini) Ma quali sono queste azioni? Sono l'acquisto di pezzi di territorio ritenuti interessanti allo scopo di preservarli da edificazioni e discariche selvagge. Interramento dei pali di cemento. La bonifica di aree ritenute importanti dal punto di vista ambientale ed estetico. Il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole a scopo didattico e altre attività. Campagne di sensibilizzazione ambientale attraverso spot, internet, brochure, mostre, seminari e specialmente feste molto divertenti. Acquisto e piantumazione di piante botanicamente (e culturalmente) compatibili con il territorio. "Riorganizzazione" dei cartelloni pubblicitari e dei neon nei paesi (meglio ma utopistica la loro eliminazione)! Abbattimento di "mostri" e costruzione al loro posto di edifici molto belli. Un "Pensatoio" economico e legislativo, per esempio per incentivare chi costruisce dopo aver abbattuto, o dare più valore a terreni sgombri da edifici ( fra poco meno di quelli "ingombri"). Adelante Sancho, con juicio Per chi volesse contribuire all'abbattimento del Golem architettonico Finibusterrae….. ...ciao A TUTTI I MIEI AMICI...UN Pò DI MUSICA , VADO alla SCOPERTA DEL SALENTO.... http://www.dds.it/mostre/verso_sud/modem/itinerari/verso_sud.html
Post n°623 pubblicato il 18 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Mondialità «Gli ebrei, dice chiaro e tondo Pacifici (vicepresidente Comunità ebraica romana, n.d.a.), provano “preoccupazione” certo, ma anche “indignazione” per “le dichiarazioni dal Medioriente di D’Alema”. Il ministro degli Esteri, infatti, “non ha mai messo in evidenza che il nemico dei popoli amanti della libertà e della democrazia è Nasrallah”. Secondo il portavoce il vicepremier mancherebbe di un atteggiamento equidistante e non avrebbe avuto “la stessa solerzia, durante il suo viaggio nello stato ebraico, di andare a verificare di persona gli effetti dei missili di Nasrallah nel nord di Israele”». Piccolo dettaglio: i missili del terrorista/resistente/guerrigliero (a seconda dei gusti) Nasrallah sono stati lanciati dopo i primi bombardamenti di Beirut da parte di Israele, Stato amante della libertà e della democrazia: quattro beduini gli rapiscono un paio di soldati e loro devastano un Paese. Risultato: il cattivone Nasrallah è più forte di prima. Se da una parte abbiamo 300.000 israeliani che stanno uscendo dai bunker, dall’altra abbiamo un milione di profughi e danni stimati intorno ai 6 miliardi di dollari (escludendo il disastro ecologico sulle coste libanesi). Meno male che il nemico non è Israele. A proposito di Israele è bellissima e commovente la lunga lettera che David Grossman ha dedicato a suo figlio Uri ,morto in battaglia in Libano. (leggetela perchè è davvero bella...) adoro Grossman,che proprio pochi giorni prima di perdere Uri,aveva, assieme ad altri scrittori ed intellettuali israeliani rivolto un accorato appello per il cessate il fuoco.
Post n°622 pubblicato il 16 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Empatia Le statistiche comunitarie registrano che in Europa la violenza rappresenta la prima causa di morte delle donne nella fascia di età tra i 16 e i 50 anni e nel nostro paese si ritiene che ogni tre morti violente, una riguarda donne uccise da un marito, un convivente o un fidanzato.E questo è un dato di fatto terribile e dichiarato in maniera anche piuttosto "piatta"dalla Commissione parlamentare sulle pari opportunità. La sciagurata vicenda di Hina ,la ragazza Pakistana di Brescia ,presumibilmente uccisa dal padre per impedirle (!!)di vivere come voleva lei ,ha aperto dibattiti .Si è centralizzato (of course)il fatto dell'islamismo della famiglia e della "trasgessione",della poverina ;certamente una mala interpretazione della Sharia può portare iin menti deboli anche a queste forme di assurda violenza.Corano e sharia a parte è successo in Italia a Brunetta Morabito uccisa dal fratello perché rimasta in cinta fuori del matrimonio, o a Jennifer Zacconi massacrata di botte e sepolta viva dal padre del bambino che portava in grembo. Mi viene in mente una studentessa uccisa per gelosia con una coltellata alla gola sul cortile di un liceo del nord Italia o l'altra ragazzina trucidata e fatta sparire in un paese della Puglia . Tutta questa violenza verso le donne è un retaggio atavico di assurda inciviltà.Quando la donna decide di testa sua ci si trova spesso difronte al rifiuto e peggio alla violenza . L'autodeterminazione delle donne è accettata superficialmente dalla maggioranza degli uomini ;interiorizzata e compresa/partecipata realmente da una minoranza,addirittura rifiutata e avversata da fasce di uomini che non sempre sono facilmente identificabili o etichettabili. Se si prova a leggere le storie del "telefono rosa"ci si trova difronta a fatti e persone inimmaginabili.Maschi ,insospettabili e perbenino,che fanno della violenza sistematica una prassi. Quando si parla di donne c'è spesso un bell'incontro di inciviltà.
Post n°620 pubblicato il 15 Agosto 2006 da ossimora
Piatte perle di ematite traslucida (resti di bizzarre collane) emergono, argentando, un liso sacchetto di rosso raso. Non sento dolore , soave ,celeste, atarassia . L'anomia è assimilata . Straniero fruscia allusivo il nuovo domani. Eco, prigioniera dell’orizzonte elargisce sorriso. A.
Post n°619 pubblicato il 14 Agosto 2006 da ossimora
Tag: inserti *Ho trovato questo pezzo in un blog ,parecchio tempo fa ,lo avevo, in una cartella e l'ho ripescato facendo (impresa titanica)un pò d'ordine nei miei file ...non ho segnato malauguratamente l'autore del blog...era in Splinder ...o il Canocchiale...non ricordo ma mi era piaciuto... ELOGIO DEL Fico d’india Perché è un frutto impossibile: nessuno ci crederebbe. La verità, se esiste, è un ficodindia.
Post n°618 pubblicato il 13 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Fedi e malafede Leggo in giro di qualcuno che non condivide il fatto che Bertinotti abbia inviato i suoi auguri a Fidel Castro,addirittura per questo affermando "di non sentirsi rappresentato", essendo Fausto figura istituzionale. (... un figura istituzionale deve fare gli auguri soltanto super partes..pare! Una barzelletta!!!) La cosa mi ha in un primo momento lasciata abbastanza indifferente poi ho cominciato a rifletterci su e qualcosa non mi torna.Anzi mi fa friggere. (Intanto ,per quel che conta mi unisco agli auguri per un buon compleanno e una pronta guarigione del vecchio Fidel...dedicandogli un pò di MUSICA) Mi sono ricordata poi di un'altra figura istituzionale ,tal Marcello Pera;che niente meno si è avventurato nella scrittura di un manifesto della razza(..in difesa dell'Occidente ),certamente ben più grave di un saluto di auguri che di certo,al massimo lascia il tempo che trova e non istiga di certo all'odio interetnico. Un messaggio di auguri ad un vecchio leader per giunta malato non mi sembra affatto una cosa grave come il Manifesto razzista di Pera. La cosa più strana(non certo nuova) è che questo profluvio di trito odio viene da sedicenti cattolici che si sentono meglio rappresentati da chi fomenta l'odio e magari..augura la morte.
Post n°617 pubblicato il 12 Agosto 2006 da ossimora
Tag: mala tempora Faccio mio lo sdegno di SNOOPY68 per l'uscita ,infame e mascalzona di Feltri a proposito del volontario italiano ucciso a Gerusalemme. § E'difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità . Albert Einstein Plot foiled, "piano sventato", è la nuova formula di "allarme rosso" a cui sono costretti a ricorrere ormai da tempo le amministrazioni dei gemelli da conquista, Bush e Blair, per tenere comunque alta nella popolazione la tensione verso il "terrorismo".
Io comunque dal primo momento che ho sentito ululare radio e telegiornali ferragostani all'anguria ,di certo non mi sono sentita nè in pericolo ,nè minacciata ,o meglio non da questa lisa strategia del consenso all'odio,semmai dai cori inneggianti alle guerre sante. Che barba.
Post n°616 pubblicato il 10 Agosto 2006 da ossimora
Tag: La memoria "e cosi uscimmo a riveder le stelle..." Già... la notte delle stelle cadenti (che poi sembra non sia quasi mai corrispondente al 10 di Agosto ..slittano slittano,le stelle, si sa ,da buone prime donne si fanno attendere !)ma la leggenda cristiana vuole che le Perseidi rappresentino le lacrime di S.Lorenzo quindi... Questa data ,come molte altre ha assunto nel tempo un significato di festa e festeggiamento ;i calici di stelle per gli amanti del buon vino ,i fuochi in spiaggia,i concerti.Tutto normale ,in pieno Agosto,col trend vacanziero che imperversa ,si coglie ogni occasione per folleggiare un pò.(on line c'è anche il sito per regalare una cyberstellina ...) Io non ne ho particolarmente voglia ,anzi dire il vero me ne infischio bellamente . La data però mi porta a ricordare almeno un paio di notti di san Lorenzo Ad Isola di capo Rizzuto ,Calabria Jonica ,in compagnia di un nuovo amico siciliano,piacevolissimo ,(seppur un tantino troppo preoccupato della sua valigetta d'alluminio con l'attrezzatura fotografica...)in una spiaggia rosso scuro,dove sembrava che il cielo si potesse toccare .Mai più mi è ricapitato di vedere scie luminose di quella portata ,comparivano velocissime ,anche tre o quattro assieme ,scatenando il nostro entusiasmo ed una tensione forte;attraversavano sezioni di cielo vastissime ,sembravano veri fuochi ,saettanti e imprendibili anche allo sguardo.Una notte rutilante, avvolti dalla sabbia e dal cielo. L'altro ricordo è più recente .Sul giardino -aia della cascina di una amica fra i colli dell'Appennino ,spente le citronelle,abbandonato il portico e piazzatici in un paio di plaid...buon cibo ,parecchio buon vino ,tanta allegria,poche stelle...centellinate ,quasi contese fra di noi:"...l'ho vista ...l'ho vista...io", giocare coi desideri e ...la mia camicia lasciata incautamente incustodita ,completamente distrutta da morsi giocosi dei due cagnoli della casa.
Post n°615 pubblicato il 09 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Adozioni Sanità diritto Primario
*Totalmente adottato dal blog di Mauro Biani Sanità privata, un affare da 20 miliardi cliniche e le strutture convenzionate si mangiano il 22% della spesa complessiva. Sta probabilmente in queste cifre la ragione della dura reazione alla campagna aperta dal ministro della Salute Livia Turco.
Post n°614 pubblicato il 09 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Inguardabile Lo scorrere all'impazzata di un Agosto avaro di caldo/calore/calura;la rilassatezza ipotensiva con la quale sfoglio le pagine di giornale ,che mi induce a concentrarmi in maggioranza e purtroppo sul pantano medio orientale hanno fatto si che mi sia sfuggita questa perla dell'incommensurabile Calderoli(mai dimentichiamoci mai, che era un MINISTRO del governo B.),il Frankestein della pedemontana . A proposito dell'accellerazione della legge che farà diventare cittadini italiani i migranti in tempi più brevi ha detto col solito a plombe "è un golpe a favore di Bingo Bongo".
Il poveraccio si sarà sentito immagino assai simpatico nel fare tale battuta e magari anche bello ed intelligente ( di certo di più degli statuari senegalesi...il mentecatto ...) ,avrà pure brindato con Borghezio alla sua sagacia ...ed aiutato il buon Bossi a ridere... ... Un altro bingo bongo che a Goteborg...ha vinto un medaglia d'oro nel lungo coi colori azzurri ...l'unica medaglia d'oro Italiana . Tosto Howe...nuovo cittadino reatino!!!
Post n°613 pubblicato il 08 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Imago Da una parte abbiamo (morti a parte) una gigantesca macchia di petrolio che ha deturpato le coste libanesi in seguito ai bombardamenti israeliani, dall’altra abbiamo (morti a parte) i razzi Hezbollah che hanno ridotto in cenere le foreste della Galilea e vari paradisi naturali come il Monte Hermon o la conca di Hula. Chi sosteneva che la guerra è la sola igiene del mondo? Ah già, Marinetti: uno avanti...
Post n°612 pubblicato il 07 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Mondialità Continua l'escalation in Libano e in Israele, per fortuna c'è un Irak completamente sereno e stabilizzato, "gioiosamente" proiettato verso il futuro. ( ....grazie agli esportatori di democrazia !!!) Israele-Libano: veglia di Amnesty per il cessate il fuoco Si svolgerà questa sera a Roma, in piazza del Colosseo dalle 19 alle 22, senza simboli né bandiere, la veglia organizzata dalla Sezione Italiana di Amnesty International, nell'ambito della mobilitazione globale dell'associazione per un immediato cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah. Amnesty International invita tutti coloro che non potranno intervenire alla veglia, a tenere accesa una candela sul balcone o alla finestra della propria abitazione. Le Sezioni di Amnesty International di Israele e Libano, se le operazioni militari lo permetteranno, terranno una veglia rispettivamente a Bat Galim (Haifa) e Beirut.[continua] Firma gli appelli Occorre un inchiesta indipendente sul massacro di Cana
Post n°611 pubblicato il 06 Agosto 2006 da ossimora
Boklin Maree ed inondazioni assalgono casualmente il silente lucore delle notti. A zonzo nel tempo, bugnato di cerchi scuri. Pista selvaggia. Teorie di stanze vuote, locali sommersi dal silenzio eco di brusio. Sogni sfuggenti di improbabili (impossibili?) ricerche di armonia accompagnano irrequiete memorie perennemente rinnovate incessantemente protese verso speranze coltivate disattentamente . Vertigine composta. A.
Post n°610 pubblicato il 05 Agosto 2006 da ossimora
Tag: Letture Rotko Mi ha inviato questo articolo di Garimberti ,una mia amica . Mi ha fatto piacere perchè era un pò che non la sentivo e poi mi ha fatto riflettere, si perchè pur essendo cose che sappiamo già bene ,suonano come un vuoto deja vu .Ho provato a leggerle, tentando di "ascoltarle", mi rendo conto di quante volte si riesce a distogliere l'attenzione ,a fare una specie di censura mentale.Ad una prima lettura ho scorso via veloce ,mi accorgo altresì che ascoltando un notiziario alla radio mi colpiscono spesso le notizie VICINE;anche minimali ma adiacenti. L'idea di "analfabetismo emotivo "mi sconvolge anche perchè la percepisco sulla pelle ed attorno a me e segna la cifra delle discussioni e delle chiacchiere quotidiane riempiendo di vuoto . Umberto Galimberti: Dal non-mondo all’inferno su quelle piccole barche Tratto da “la Repubblica”, 31 luglio 2006 Ho osservato con attenzione la fotografia della barca dei clandestini alla deriva. Ha l’aspetto e le dimensioni di quelle piccole imbarcazioni per cinque o sei persone che nel periodo estivo si noleggiano sulle nostre coste per un giro di un paio d’ore in mare. Sei metri per due, neanche 12 metri quadrati. Stipate fino all’inverosimile ventisette persone. Ciascuna delle quali aveva pagato 1.500 dollari per l’acquisto dell’imbarcazione senza conducente. Avevano detto loro: «Seguite le luci delle piattaforme petrolifere e arriverete a Lampedusa». Le luci le videro la prima notte, poi il motore si ruppe e senza orientamento si persero nel mare. Senza cibo e senza acqua, esaurita nei primi tre giorni, i ventisette disperati incominciarono a gettare a mare chi tra loro, sotto il sole cocente di giorno e il freddo della notte, non riuscì a reggere per tutti i venti giorni in cui erano in balia delle onde, senza neppure più la forza di sperare. «Anche per morire paghiamo» ha dichiarato Hammed, 22 anni, eritreo, uno dei sopravvissuti. «Lo sapevamo che con quei 1.500 dollari pagavamo il biglietto per la nostra morte, ma c’era anche la speranza che qualcuno di noi ce l’avrebbe fatta. E allora abbiamo tentato. E’stato come una scommessa dove in palio c’era la vita o la morte». Se la barca costava 40 mila dollari non si poteva essere meno di ventisette. Il che vuole dire 30 centimetri a persona, acqua e viveri al minimo per ragioni di spazio, bisogni corporali davanti a tutti come gli animali, neppure lo spazio per sdraiarsi se uno sta male. E poi i morti e la puzza dei loro corpi che cancella la pietà. Ma se la posta in gioco non è quella di migliorare le condizioni della propria esistenza, ma, senza alternative e in piena consapevolezza, quella più crudele di vivere o morire, quali sono le condizioni di vita di Hammed, di Mustafà e di quanti come loro raccattano un po’di soldi come possono nei loro paesi d’origine e poi, dall’Eritrea, dal Mali, dal Sudan, dal Darfur giungono in Libia per l’ultima scommessa con in palio una posta da roulette russa? Non ce lo immaginiamo, non ne abbiamo esperienza, tanto meno percezione, per cui la notizia di questa tragedie, soprattutto se reiterate quasi quotidianamente, ci scivolano sopra la pelle senza provocare alcun brivido, alcuna scossa al nostro sentimento morale. E così la povertà, che dal continente africano dove dilaga, incomincia a intaccare il nostro mondo, non provoca in noi alcuna reazione, anche se sappiamo che l’estrema povertà non è solo mancanza di cibo, non è solo un incontro quotidiano con la malattia e con la morte, ma è soprattutto la fuoriuscita dalla condizione umana e insieme la sua riapparizione come "incidente della storia", che fa la sua comparsa televisiva quando i conduttori della storia passano da quelle lande disperate che un giorno chiamavamo "terzo mondo" e che ora, visti i tenori di vita raggiunti dal primo mondo, potremmo chiamare "non-mondo", puro incidente antropologico, non dissimile da quegli incidenti geologici o atmosferici che, sotto il nome di terremoto o alluvione, chiedono soccorso. Ma cos’è un "soccorso umanitario" se non la latitanza del nostro sentimento morale che si accontenta di un gesto di carità, senza avere la forza di sollecitare la politica? E qui non penso alla politica che fa gli affari con la fame nel mondo, penso alla politica come al "non-luogo" della decisione, perché la decisione avviene altrove, in quell’altro teatro, l’economia, che da due secoli a questa parte sembra aver ridotto la politica a un siparietto di quinta, dove ha luogo la rappresentazione democratica di interessi che operano dietro la scena e lontano dagli schermi. Quando, senza scomporci, veniamo a sapere dai telegiornali che nella regione dei Grandi Laghi, nel Sudan e nel Darfur due milioni di uomini donne e bambini sono stati ammazzati con il machete e un altro milione manca all’appello, un appello che non si fa a nominativo, ma per cifre che oscillano, a seconda dei diversi calcoli delle organizzazioni locali e internazionali, nell’ordine di decine di migliaia, davvero consideriamo questi esseri umani nostri "simili", simili a noi italiani, tedeschi, francesi, americani, o non piuttosto simili a un gregge di cui non ci interessa la sorte? E perché non ci interessa? Perché non muove il nostro sentimento morale? Perché forse sospettiamo, anche se poi rimuoviamo il pensiero, che il nostro benessere dipende dalla loro disperazione. Nascosta allo spettacolo quotidiano, espulsa dalla percezione e dal linguaggio, la povertà sembra vivere solo nel gesto distratto di una mano che allunga qualcosa che non cambia di un grammo la nostra esistenza. E così, non toccata, anche la nostra esistenza si rende immune dalla presenza anche massiccia della povertà. Una povertà silenziosa, densa come la nebbia che in modo impercettibile ci tocca da ogni parte e che può passare inosservata solo a colpi di rimozione percettiva, visiva, linguistica. Ma il rimosso ritorna e la povertà materiale di coloro che, invisibili, si muovono nei bassifondi delle condizioni impossibili d’esistenza compie la sua vendetta, mutilando la nostra esistenza, per consentirle di non percepire che il nostro stato di benessere dipende direttamente dallo stato di povertà del mondo. La condizione umana infatti è comune. E il privilegio di chi vuol difendersi non solo dalla povertà, ma anche dalla sua percezione, è l’inganno di un giorno. Con ciò non voglio dire che l’Occidente è diventato cattivo, insensibile e cinico. La sua colpa non è nella sua accresciuta insensibilità e indifferenza per le sorti del mondo (questa semmai è la conseguenza non la causa). La sua colpa morale consiste nell’aver consentito che la povertà del mondo divenisse "smisurata", perché, di fronte allo smisurato la nostra sensibilità si inceppa. Il "troppo grande" ci lascia indifferenti, non freddi, perché la freddezza sarebbe già un sentimento. E quando ci dicono che nel mare di Sicilia ancora una volta altri tredici disperati hanno perso la vita, il nostro sentimento si trova di fronte non a una tragedia, ma a una statistica, di fronte alla quale piomba in una sorta di analfabetismo emotivo. Questo analfabetismo, divenuto ormai nostra cultura, è peggiore di tutte le peggiori cose che accadono nel "non - mondo", perché è ciò che rende possibile l’eterna ripetizione di queste terribili cose, il loro accrescersi e il loro diventare inevitabili.
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