Le persone immunocompromesse potrebbero aver bisogno della 4.a vaccinazione. In Italia sono 2-3 milioni le persone con immunocompromissione

Immunocompromissione e Tumore

CNN: Secondo le linee guida aggiornate del CDC, le persone con forma moderata-grave di immunocompromissione potrebbero necessitare di una 4a iniezione di vaccino Covid-19 a RNA messaggero

Il CDC ( Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie ) ha autorizzato una terza dose per alcune persone immunocompromesse di età pari o superiore a 18 anni. Ha detto che una terza dose, piuttosto che un richiamo – il CDC fa una distinzione tra i due – era necessaria perché l’immunocompromesso potrebbe non aver avuto una risposta immunitaria completa dalle prime due dosi.

Uno studio della Johns Hopkins University di questa estate ha mostrato che le persone immunocompromesse vaccinate avevano 485 volte più probabilità di finire in ospedale o morire di Covid-19 rispetto alla maggior parte delle persone vaccinate.

In piccoli studi, ha affermato il CDC, le persone immunocompromesse completamente vaccinate hanno rappresentato circa il 44% dei casi di infezione breakthrough che hanno richiesto il ricovero in ospedale. Le persone immunocompromesse hanno anche maggiori probabilità di trasmettere il virus a persone che hanno avuto stretti contatti con loro.

La Food and Drug Administration ( FDA ) degli Stati Uniti ha anche autorizzato dosi di richiamo di tutti e tre i vaccini disponibili per alcune persone e ciò includerebbe l’immunità compromessa, afferma il CDC.

La ricerca ha dimostrato che una dose di richiamo ha migliorato la risposta anticorpale al vaccino in alcune persone immunocompromesse.

Ciò renderebbe possibile una quarta dose almeno 6 mesi dopo aver completato la terza dose di vaccino a RNA messaggero.

In questo momento, il CDC non ha una raccomandazione sulla quarta dose. Le persone dovrebbero parlare con i propri medici per determinare se è necessario assumere una 4.a dose di vaccino COVID, afferma il CDC.

Le persone immunocompromesse in modo moderato-grave comprendono i pazienti oncologici ( tumori solidi e tumori ematologici ) che sono in trattamento attivo, alcuni destinatari di trapianto di organi e cellule staminali, persone con HIV avanzato o non-trattato e coloro che assumono corticosteroidi ad alte dosi o altri farmaci che possono sopprimere il sistema immunitario.

Il CDC stima che circa 9 milioni di persone che vivono negli Stati Uniti, o circa il 2% della popolazione, rientrino in questa categoria.

Fonte: CNN ( LINK: https://edition.cnn.com/2021/10/26/health/covid-19-fourth-dose-for-the-immunocompromised/index.html )

 

Vaccini

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Vaccino meningococcico

Menjugate è un vaccino meningococcico gruppo C …

 

 

Garante della Privacy: sarebbe necessario che i possessori di Green Pass siano sottoposti periodicamente a tampone per accertare eventuale positività al virus SARS-CoV-2

Green Pass

GARANTE DELLA PRIVACY: “COL GREEN PASS I VACCINATI POSITIVI ELUDONO I CONTROLLI. ABBIAMO DATI FALSI”

Il Garante per la protezione dei dati personali ( Gpdp ) ha evidenziato che “l’assenza di verifiche durante il periodo di validità della certificazione verde non consentirebbe di rilevare eventuali positività dell’intestatario, eludendo le finalità di salute pubblica e ponendosi in contrasto col principio di esattezza del trattamento dei dati”

Con l’ultimo decreto l’esecutivo ha esteso la validità del green pass da 9 a 12 mesi per chi ha completato il ciclo vaccinale e poiché chi ha fatto il vaccino non è tenuto a fare i tamponi, essendo sufficiente l’esibizione del green pass, il vaccinato ha di fatto “libertà di contagiare”, dal momento che ormai è noto che questo vaccino dopo al massimo 6 mesi perde di efficacia.

Il Garante della privacy ha voluto sottolineare questo fatto: dopo 6 mesi diventa impossibile “rilevare eventuali positività dell’intestatario” vaccinato, e allora non solo vengono meno “le finalità di salute pubblica”, ma altresì “l’esattezza dei dati” ( Fonte: AffarItaliani )

GREEN PASS, CECCANTI ( Partito Democratico ): “E’ IMPORTANTE CHE IL GOVERNO CHIARISCA SE RITIENE QUESTE OSSERVAZIONI FONDATE”

GLI ESPERTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE HANNO INTENZIONE DI RIDURRE LA DURATA DEL GREEN PASS A 9 MESI – PER MANTENERE IL GREEN PASS SARA’ NECESSARIO SOTTOPORSI ALLA TERZA VACCINAZIONE CON IL VACCINO PFIZER ( 30 microg di mRNA ) O CON IL VACCINO MODERNA ( 50 microg di mRNA ) dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario

Newsletter Xagena di Medicina

Xagena Newsletter

 

L’antivirale anti-COVID di Pfizer efficace al 90% se assunto precocemente. Ha ancora senso vaccinarsi ?

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Pfizer: l’antivirale anti-Covid Paxlovid riduce dell’89% il rischio di morte e di ricovero ospedaliero

Pfizer ha comunicato che la propria pillola antivirale sperimentale contro il COVID-19 riduce dell’89% il rischio di ospedalizzazione o di decesso nei pazienti trattati.

La pillola di Pfizer, che sarà venduta con il marchio Paxlovid, è stata valutata su un gruppo di volontari che hanno iniziato il trattamento entro 3 giorni dallo sviluppo dei sintomi. Paxlovid ha ridotto dell’89% i rischi di morte o di ricovero ospedaliero.

Visti i benefici, il Comitato indipendente ha consigliato di interrompere la sperimentazione.

Il campione era composto da oltre 1200 adulti del Nord e Sud America, Asia, Europa e Africa, trattati con Paxlovid oppure con placebo dopo aver contratto il COVID.

I volontari scelti dovevano rispettare due criteri: non aver ricevuto il vaccino e avere almeno una caratteristica che li metteva a maggior rischio di ammalarsi gravemente se contagiati ( obesità, diabete mellito ).

Lo 0.8% dei soggetti trattati con Paxlovid è stato ricoverato entro 28 giorni dalla somministrazione, contro il 7% di quelli che hanno ricevuto il placebo.

Nessun decesso è stato segnalato tra chi aveva ricevuto Paxlovid, contro 10 tra i pazienti a cui era stato somministrato il placebo.

Il Paxlovid agisce come un inibitore della proteasi Sars-CoV-2, un enzima essenziale per la replicazione del virus.

La co-somministrazione con una bassa dose di Ritonavir aiuta a rallentare il metabolismo del principio attivo del Paxlovid, facendo in modo che resti attivo nell’organismo per periodi di tempo più lunghi

La Pfizer presenterà i dati alla Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), per richiedere l’autorizzazione all’uso di Paxlovid negli Stati Uniti.

Il New York Times ha riferito che il Governo statunitense ha negoziato con Pfizer l’acquisto di una quantità di pillole per 1.7 milioni di cicli di terapia, con una opzione aggiuntiva per 3.3 milioni.

L’antivirale di Pfizer arriva secondo dopo Molnupiravir, l’antivirale della Merck / MSD, che è stato approvato il 5 novembre 2021 dall’Agenzia britannica del farmaco, MHRA.

Rispetto a Paxlovid, l’antivirale della Merck / MSD ha dimostrato una riduzione dei rischi del 50% se somministrato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.

COVID: Scheda tecnica dell’antivirale Lagevrio a base di Molnupiravir

Summary of Product Characteristics

This medicinal product is subject to additional monitoring. This will allow quick identification of new safety information. Healthcare professionals are asked to report any suspected adverse reactions. See section 4.8 for how to report adverse reactions.

1. Name of the medicinal product

Lagevrio 200 mg hard capsules

2. Qualitative and quantitative composition

Each hard capsule contains 200 mg of molnupiravir.

For the full list of excipients, see section 6.1.

3. Pharmaceutical form

Hard capsule.

Swedish Orange, opaque, size 0 (approximately 21.7 mm x 7.6 mm) hard capsule, printed with MSD corporate logo on the cap and “82” on the body in white ink.

4. Clinical particulars

4.1 Therapeutic indications

Lagevrio is indicated for treatment of mild to moderate coronavirus disease 2019 (COVID-19) in adults with a positive SARS-COV-2 diagnostic test and who have at least one risk factor for developing severe illness (see sections 4.2 and 5.1 for information on posology and limits of clinical trial population).

4.2 Posology and method of administration

Posology

Adults

The recommended dose of Lagevrio is 800 mg (four 200 mg capsules) taken orally every 12 hours for 5 days. The safety and efficacy of molnupiravir when administered for periods longer than 5 days have not been established (see section 5.1).

Lagevrio should be administered as soon as possible after a diagnosis of COVID-19 has been made and within 5 days of symptom onset (see section 5.1).

Missed dose

If the patient misses a dose of Lagevrio within 10 hours of the time it is usually taken, the patient should take as soon as possible and resume the normal dosing schedule. If a patient misses a dose by more than 10 hours, the patient should not take the missed dose and instead take the next dose at the regularly scheduled time. The patient should not double the dose to make up for a missed dose.

Special Populations

Elderly

No dose adjustment of Lagevrio is required based on age (see section 5.2).

Renal Impairment

No dose adjustment is required for patients with renal impairment (see section 5.2).

Hepatic Impairment

No dose adjustment is required for patients with hepatic impairment (see section 5.2).

Paediatric population

The safety and efficacy of Lagevrio in patients below 18 years of age have not been established. No data are available (see section 5.1).

Method of administration

For oral use. Lagevrio 200 mg capsules can be taken with or without food. The capsules should be swallowed whole with a sufficient amount of fluid (e.g., a glass of water). The capsules should not be opened, crushed or chewed.

4.3 Contraindications

Hypersensitivity to the active substance or to any of the excipients listed in section 6.1.

4.4 Special warnings and precautions for use

Sodium

This medicinal product contains less than 1 mmol sodium (23mg) per dose of 4 capsules, that is to say essentially ‘sodium-free’.

4.5 Interaction with other medicinal products and other forms of interaction

No drug interactions have been identified based on the limited available data. No clinical interaction studies have been performed withmolnupiravir. Molnupiravir is hydrolysed to n-hydroxycytidine (NHC) prior to reaching systemic circulation. Uptake of NHC and metabolism to NHC-TP are mediated by the same pathways involved in endogenous pyrimidine metabolism. NHC is not a substrate of major drug metabolising enzymes or transporters. Based on in vitro studies, neither molnupiravir nor NHC are inhibitors or inducers of major drug metabolising enzymes or inhibitors of major drug transporters. Therefore, the potential for molnupiravir or NHC to interact with concomitant medications is considered unlikely.

4.6 Fertility, pregnancy and lactation

Pregnancy

There are no data from the use of Lagevrio in pregnant women. Studies in animals have shown reproductive toxicity (see section 5.3).

Lagevrio is not recommended during pregnancy. Women of childbearing potential should use effective contraception for the duration of treatment and for 4 days after the last dose of Lagevrio (molnupiravir).

Breastfeeding

It is unknown whether molnupiravir or any of the components of molnupiravir are present in human milk, affect human milk production, or have effect on the breastfed infant. Animal lactation studies with molnupiravir have not been conducted.

Based on the potential for adverse reactions on the infant from Lagevrio, breast-feeding is not recommended during treatment and for 4 days after the last dose of Lagevrio.

Fertility

There were no effects on female or male fertility in rats at NHC exposures approximately 2 and 6 times respectively, the exposure in humans at the recommended human dose (RHD) (see section 5.3).

4.7 Effects on ability to drive and use machines

No studies on the effects on the ability to drive and use machines have been performed.

4.8 Undesirable effects

Summary of the safety profile

In an interim analysis of a Phase 3 trial of subjects with mild to moderate COVID-19 treated with molnupiravir (n=386), the most common adverse reactions (≥1% of subjects) reported during treatment and during 14 days after the last dose were diarrhoea (3%), nausea (2%), dizziness (1%) and headache (1%) all of which were Grade 1 (mild) or Grade 2 (moderate).

Tabulated list of adverse reactions

The adverse reactions are listed below by system organ class and frequency. Frequencies are defined as follows: Very common (≥1/10); common (≥1/100 to <1/10); uncommon (≥1/1,000 to <1/100); rare (≥1/10,000 to <1/1,000).

Table 1: Tabulated list of adverse reactions

System organ class Adverse Reaction Frequency Category
Nervous system disorders Dizziness and headache Common
Gastrointestinal disorders Diarrhoea and nauesea; vomiting Common; uncommon
Skin and subcutaneous tissue disorders Rash and urticaria Uncommon

Reporting of suspected adverse reactions

Reporting suspected adverse reactions after authorisation of the medicinal product is important. It allows continued monitoring of the benefit/risk balance of the medicinal product. Healthcare professionals are asked to report any suspected adverse reactions via the Coronavirus Yellow Card Reporting site or search for MHRA Yellow Card in the Google Play or Apple App Store.

4.9 Overdose

There is no human experience of overdosage with Lagevrio. Treatment of overdose with Lagevrio should consist of general supportive measures including the monitoring of the clinical status of the patient. Haemodialysis is not expected to result in effective elimination of NHC.

5. Pharmacological properties

5.1 Pharmacodynamic properties

Pharmacotherapeutic group: Antivirals for systemic use, direct acting antivirals, ATC code: not yet assigned.

Mechanism of action

Molnupiravir is a prodrug that is metabolised to the ribonucleoside analogue N-hydroxycytidine (NHC) which distributes into cells where it is phosphorylated to form the pharmacologically active ribonucleoside triphosphate (NHC-TP). NHC-TP acts by a mechanism known as viral error catastrophe. NHC-TP incorporation into viral RNA by the viral RNA polymerase, results in an accumulation of errors in the viral genome leading to inhibition of replication.

Antiviral Activity

NHC was active in cell culture assays against SARS-CoV-2 with 50% effective concentrations (EC50) ranging between 0.67 to 2.66 µM in A-549 cells and 0.32 to 2.03 µM in Vero E6 cells. NHC had similar activity against SARS-CoV-2 variants B.1.1.7 (Alpha), B.1351 (Beta), P.1 (Gamma), and B.1.617.2 (Delta) with EC50 values of 1.59, 1.77 and 1.32 and 1.68 µM, respectively. No impact was observed on the in vitro antiviral activity of NHC against SARS-CoV-2 when NHC was tested in combination with abacavir, emtricitabine, hydroxychloroquine, lamivudine, nelfinavir, remdesivir, ribavirin, sofosbuvir, or tenofovir.

Pharmacodynamic Effects

The relationship between NHC and intracellular NHC-TP with antiviral efficacy has not been evaluated clinically.

Resistance

No amino acid substitutions in SARS-CoV-2 associated with resistance to NHC have been identified in Phase 2 clinical trials evaluating molnupiravir for the treatment of COVID-19. Studies to evaluate selection of resistance to NHC with SARS-CoV-2 in cell culture have not been completed.

Clinical efficacy and safety

Clinical data are based on an interim analysis of data from 775 randomised subjects in the Phase 3 MOVe-OUT trial. MOVe-OUT was a randomised, placebo-controlled, double-blind clinical trial studying molnupiravir for the treatment of non-hospitalised patients with mild to moderate COVID-19 who were at risk for progressing to severe COVID-19 and/or hospitalisation. Eligible subjects were 18 years of age and older and had one or more pre-defined risk factors for disease progression: 60 years of age or older, diabetes, obesity (BMI >30), chronic kidney disease, serious heart conditions, chronic obstructive pulmonary disease, or active cancer. The study included symptomatic subjects not vaccinated against SARS-CoV-2 and who had laboratory confirmed SARS-CoV-2 infection and symptom onset within 5 days of enrolment. Subjects were randomised 1:1 to receive 800 mg of Lagevrio or placebo orally twice daily for 5 days.

At baseline, in all randomised subjects, the median age was 44 years (range: 18 to 88 years); 14% of subjects were 60 years of age or older and 3% were over 75 years of age; 52% of subjects were male; 52% were White, 6% Black or African American, 2% Asian; 58% were Hispanic or Latino. Forty-nine percent of subjects received Lagevrio or placebo within 3 days of COVID-19 symptom onset. The most common risk factors were obesity (77%), 60 years of age or older (14%), and diabetes (14%). Overall, baseline demographic and disease characteristics were well balanced between the treatment arms.

Table 2 provides the results of the primary endpoint (the percentage of subjects who were hospitalised or died through Day 29 due to any cause). Treatment with Lagevrio resulted in a 6.8 percentage point reduction in the risk of hospitalisation or death (approximately 50% relative risk reduction). All 8 subjects who died through Day 29 were in the placebo group and were hospitalised prior to their death.

Table 2: Interim Efficacy Results in Non-Hospitalised Adults with COVID-19

Lagevrio (N=385), n (%) Placebo (N=377), n (%) Risk difference*, (95% CI) p-value
All-cause hospitalisation or death through Day 29 (†) 28 (7.3%) 53 (14.1%) 6.8, (-11.3, -2.4) 0.0012
Hospitalisation 28 (7.3%) 52 (13.8%)
Death 0 (0%) 8 (2.1%)
Unknown (‡) 0 (0%) 1 (0.3%)

*Risk of difference of molnupiravir-placebo based on Miettinen and Nurminen method stratified by time of COVID-19 symptom onset (≤3 days vs. >3 [4-5] days).

(†) Defined as ≥24 hours of acute care in a hospital or an acute care facility (e.g., emergency room).

(‡) Subjects with unknown status at Day 29 are counted as having an outcome of all-cause hospitalisation or death in the efficacy analysis.

Note: All subjects who died through Day 29 were hospitalised prior to death.

Efficacy results were consistent across sub-groups including age (>60 years), at risk medical conditions (e.g., obesity, diabetes) and SARS-CoV-2 variants.

Paediatric population

The Agency has deferred the obligation to submit the results of studies with Lagevrio in one or more subsets of the paediatric population (see section 4.2 for information on paediatric use).

5.2 Pharmacokinetic properties

Molnupiravir is a 5´-isobutyrate prodrug that is hydrolysed to NHC prior to reaching systemic circulation. The pharmacokinetics of NHC are similar in healthy subjects and patients with COVID-19.

The pharmacokinetics of NHC at steady-state following administration of 800 mg molnupiravir every 12 hours are provided below in Table 3.

Table 3: Pharmacokinetics of NHC after administration of 800mg Lagevrio every 12 hours

NHC Geometric Mean (%CV)
AUC0-12hr (ng×hr/mL)* Cmax (ng/mL) (†) C12hr (ng/mL)*
8260 (41.0) 2970 (16.8) 31.1 (124)

(%CV) Geometric coefficient of variation.

*Values were obtained from population PK analysis.

(†) Values were obtained from a Phase 1 study of healthy subjects.

Absorption

Following twice daily oral administration of 800 mg molnupiravir, the median time to peak plasma NHC concentrations (Tmax) was 1.5 hours.

Effect of Food on Oral Absorption

In healthy subjects, the administration of a single 200 mg dose of molnupiravir with a high-fat meal resulted in a 35% reduction in NHC peak concentrations (Cmax), AUC was not significantly affected.

Distribution

NHC does not bind to plasma proteins.

Elimination

The effective half-life of NHC is approximately 3.3 hours. The fraction of dose excreted as NHC in the urine was ≤3% in healthy participants.

Other special populations

Gender, Race and Age

Population pharmacokinetic analysis showed that age, gender, race and ethnicity do not meaningfully influence the pharmacokinetics of NHC.

Paediatric Patients

Lagevrio has not been studied in paediatric patients.

Renal impairment

Renal clearance is not a meaningful route of elimination for NHC. No dose adjustment in patients with any degree of renal impairment is needed. In a population PK analysis, mild or moderate renal impairment did not have a meaningful impact on the pharmacokinetics of NHC. The pharmacokinetics of molnupiravir and NHC has not been evaluated in patients with eGFR less than 30 mL/min or on dialysis (see section 4.2).

Hepatic impairment

The pharmacokinetics of molnupiravir and NHC has not been evaluated in patients with hepatic impairment. Preclinical data indicate that hepatic elimination is not expected to be a major route of NHC elimination therefore hepatic impairment is unlikely to affect NHC exposure. No dose adjustment in patients with hepatic impairment is needed (see section 4.2).

5.3 Preclinical safety data

General Toxicity

Reversible, dose-related bone marrow toxicity affecting all haematopoietic cell lines was observed in dogs at ≥17 mg/kg/day (0.4 times the human NHC exposure at the recommended human dose (RHD)). Mild decreases in peripheral blood cell and platelet counts were seen after 7 days of molnupiravir treatment progressing to more severe haematological changes after 14 days of treatment. Neither bone marrow nor haematological toxicity was observed in a 1-month toxicity study in mice up to 2,000 mg/kg/day (19 times the human NHC exposure at the RHD) and a 3-month toxicity study in rats up to 1,000 mg/kg/day (9.3 and 15 times the human NHC exposure at the RHD in females and males, respectively).

Bone and cartilage toxicity, consisting of an increase in the thickness of physeal and epiphyseal growth cartilage with decreases in trabecular bone was observed in the femur and tibia of rapidly growing rats in a 3-month toxicity study at ≥ 500 mg/kg/day (5.4 times the human NHC exposure at the RHD). There was no bone or cartilage toxicity in a 1-month toxicity study in rapidly growing rats up to 500 mg/kg/day (4.2 and 7.8 times the human NHC exposure at the RHD in females and males, respectively), in dogs dosed for 14 days up to 50 mg/kg/day (1.6 times the human NHC exposure at the RHD), or in a 1-month toxicity study in mice up to 2,000 mg/kg/day (19 times the human NHC exposure at the RHD). Growth cartilage is not present in mature skeletons; therefore the bone and cartilage findings are not relevant for adult humans. The clinical significance of these findings for paediatric patients is unknown.

Carcinogenesis

Carcinogenicity studies with molnupiravir have not been conducted.

Mutagenesis

Molnupiravir and NHC were positive in the in vitro bacterial reverse mutation assay (Ames assay) with and without metabolic activation. In 2 distinct in vivo rodent mutagenicity models (Pig-a mutagenicity assay and Big Blue® (cII Locus) transgenic rodent assay) molnupiravir did not induce increased mutation rates relative to untreated historical control animals, and therefore is not mutagenic in vivo. Molnupiravir was negative for induction of chromosomal damage in in vitro micronucleus (with and without metabolic activation) and in vivo rat micronucleus assays. Based on the totality of the genotoxicity data, molnupiravir is of low risk for genotoxicity or mutagenicity in clinical use.

Impairment of Fertility

There were no effects on fertility, mating performance or early embryonic development when molnupiravir was administered to female or male rats at NHC exposures approximately 2 and 6 times, respectively, the human NHC exposure at the recommended human dose (RHD).

Development

In an embryofoetal development (EFD) study in rats, molnupiravir was administered orally to pregnant rats at 0, 100, 250, or 500 mg/kg/day from gestation days (GDs) 6 to 17. Molnupiravir was also administered orally to pregnant rats at up to 1,000 mg/kg/day from GDs 6 to 17 in a preliminary EFD study. Developmental toxicities included post-implantation losses, malformations of the eye, kidney, and axial skeleton, and rib variations at 1,000 mg/kg/day (8 times the human NHC exposure at the RHD) and decreased foetal body weights and delayed ossification at ≥500 mg/kg/day (2.9 times the human NHC exposure at the RHD). There were no developmental toxicities at ≤250 mg/kg/day (0.8 times the human NHC exposure at the RHD). Maternal toxicities included decreased food consumption and body weight losses, resulting in the early sacrifice of individual animals at 1,000 mg/kg/day, and decreased body weight gain at 500 mg/kg/day.

In an EFD study in rabbits, molnupiravir was administered orally to pregnant rabbits at 0, 125, 400, or 750 mg/kg/day from GDs 7 to 19. Developmental toxicity was limited to reduced foetal body weights at 750 mg/kg/day (18 times the human NHC exposures at the RHD). There was no developmental toxicity at ≤400 mg/kg/day (7 times the human NHC exposures at the RHD). Maternal toxicities included reduced food consumption and body weight gains, and abnormal faecal output at 750 mg/kg/day.

6. Pharmaceutical particulars

6.1 List of excipients

Capsule content

  • Croscarmellose sodium (E468)
  • Hydroxypropyl cellulose (E463)
  • Magnesium stearate (E470b)
  • Microcrystalline cellulose (E460)

Capsule shell

  • Hypromellose (E464)
  • Titanium dioxide (E171)
  • Red iron oxide (E172)

Printing ink

  • Butyl alcohol
  • Dehydrated alcohol
  • Isopropyl alcohol
  • Potassium hydroxide
  • Propylene glycol (E1520)
  • Purified water
  • Shellac
  • Strong ammonia solution
  • Titanium dioxide (E171)

6.2 Incompatibilities

Not applicable.

6.3 Shelf life

18 months

6.4 Special precautions for storage

This medicinal product does not require any special storage conditions. Store in the original package.

6.5 Nature and contents of container

High-density polyethylene (HDPE) bottles with a polypropylene closure containing 40 capsules.

6.6 Special precautions for disposal and other handling

Any unused medicinal product or waste material should be disposed of in accordance with local requirements.

7. Marketing authorisation holder

Merck Sharp & Dohme (UK) Limited
120 Moorgate
London
EC2M 6UR
United Kingdom

Virologia.net

Svezia – Umea University: una ricerca su 1.7 milioni di persone ha mostrato una efficacia di pochi mesi con il vaccino AstraZeneca e il vaccino Pfizer

Vaccino COVID

SVEZIA – Efficacia dei vaccini COVID: nulla dopo 4 mesi con AstraZeneca, nulla dopo 7 mesi con Pfizer. Il vaccino Moderna è il più efficace ( 59% ) a 6 mesi. Il vaccino Moderna ha una quantità di mRNA più che tripla rispetto a Pfizer

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Umea in Svezia ha valutato la durata di efficacia dei vaccini anti-COVID.

Nessuna protezione è misurabile dopo 7 mesi del vaccino Pfizer-BioNTech. Per il vaccino AstraZeneca non c’è efficacia residua dopo 4 mesi.

Per il vaccino Moderna la protezione dall’infezione è inferiore al 60% dopo 6 mesi.

La protezione contro gli esiti gravi è solo al 42% dopo 6 mesi. La protezione diminuisce più velocemente e drasticamente per gli uomini e gli anziani fragili.

L’efficacia dei vaccini contro il ricovero e la morte è stata mantenuta per 9 mesi, ma non negli uomini, negli anziani e negli individui con qualsiasi comorbidità.

Questi risultati sono a sostegno della somministrazione di un’ulteriore dose di richiamo sia prioritaria dove vi sia una popolazione ad alto rischio di malattie gravi e di morte.

La vaccinazione eterologa ( ad esempio: prima dose Astrazeneca, seconda dose vaccino a mRNA [ Pfizer o Moderna ] ) sembra dare migliori risultati rispetto alla vaccinazione omologa ( con lo stesso vaccino somministrato 2 volte ).

Fonte: Umea University, 2021

LINK: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3949410

COVID: la situazione in Europa sta peggiorando nonostante la vaccinazione

COVID.2

La quarta ondata di coronavirus in Belgio è iniziata, ha affermato il Ministro della salute Vandenbroucke. I numeri non sono buoni

Una quarta ondata di coronavirus è iniziata in Belgio, ha dichiarato il Ministro della Sanità Frank Vandenbroucke in un’intervista all’emittente belga VRT.

“I numeri non sono buoni. Siamo chiaramente in una quarta ondata. C’era da aspettarselo, vedremo un aumento molto netto dei numeri nei prossimi giorni”, ha affermato. “Purtroppo, ci sarà anche un forte aumento del numero di ricoveri ospedalieri. Dovremo prepararci per affrontare la quarta ondata”.

Vandenbroucke ha invitato ad ampliare l’uso del cosiddetto Covid Safe Ticket, il pass di immunità al coronavirus del Belgio, a riportare le mascherine negli spazi pubblici e vuole rendere obbligatorio il telelavoro in tutte le regioni, con l’avvicinarsi della stagione influenzale.

Ha aggiunto che rendere obbligatoria la vaccinazione per gli operatori sanitari era ancora nell’agenda del governo, con un disegno di legge che dovrebbe essere votato “prima di Natale”.

I commenti di Vandenbroucke arrivano mentre il numero di nuovi casi e ricoveri ospedalieri in Belgio è in aumento. Negli ultimi 7 giorni, il numero di nuovi casi è aumentato del 53%, mentre anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati del 53%.

Il 74% dei belgi è stato completamente vaccinato.

Fonte: https://www.politico.eu/article/belgium-entering-fourth-wave-of-coronavirus-warns-health-minister/

Germania: l’Agenzia sanitaria prevede un picco invernale nei casi di COVID – Il Robert Koch Institute ha avvertito che dopo mesi di numeri in calo, i casi sono ora di nuovo in forte aumento

L’Istituto tedesco per le malattie infettive, il Robert Koch Institute ( RKI ), ha avvertito che la Germania dovrebbe aspettarsi un altro picco di casi COVID-19 per il resto dell’autunno e dell’inverno dopo mesi di numeri in calo.

L’Istituto RKI ha affermato che ci sono stati aumenti preoccupanti dei casi di coronavirus nelle case di cura, anche tra i vaccinati, poiché coloro che sono anziani e hanno condizioni preesistenti sono ancora a maggior rischio per la malattia.

Hanno emesso una raccomandazione affinché i grandi assembramenti senza mascherina continuino a essere evitati a tutti i costi, in particolare al chiuso.

Per la prima volta dall’inizio di maggio, l’incidenza a 7 giorni tra le persone di età pari o superiore a 90 anni è aumentata di oltre 50 la scorsa settimana. Per l’intera Germania il tasso di incidenza a 7 giorni si è attestato a 85.6 per 100.000 residenti, rispetto agli 80.4 del giorno prima e a 67 di una settimana fa.

Anche se i ricoveri ospedalieri tra i sani e i vaccinati sono rimasti relativamente bassi, i bambini troppo piccoli per essere vaccinati stanno venendo sempre più colpiti dal COVID-19.

Qualche giorno fa il ministro della Sanità Jens Spahn aveva dichiarato che avrebbe lasciato scadere lo stato di emergenza il 25 novembre, lasciando ai singoli Lander la decisione di quali misure applicare.

Fonte: AFP

Fonte: https://www.dw.com/en/germany-health-agency-forecasts-winter-spike-in-covid-cases/a-59582983

Virologia: esiti del trapianto di polmone nei pazienti con grave forma di COVID-19

Trapianto di polmone per forma grave di COVID-19

Il trapianto di polmone è un trattamento salvavita per i pazienti con malattia polmonare allo stadio terminale; tuttavia, è raramente considerato per i pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto ( ARDS ) attribuibile a cause infettive.

È stato descritto il decorso della malattia e i primi esiti post-trapianto in pazienti critici con COVID-19 che non sono riusciti a mostrare il recupero polmonare nonostante una gestione medica ottimale e sono stati ritenuti a rischio imminente di morte a causa di complicanze polmonari.

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Vaccinazione anti-COVID per i bambini di 5-11 anni: il Panel degli Esperti della FDA dovrà valutare se il rischio di miocardite dopo vaccino è accettabile

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Vaccino Covid-19 di Pfizer / BioNTech per i bambini di 5-11 anni: il Panel degli Esperti dell’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA, dovrà valutare se il rischio di miocardite / pericardite sia superiore ai benefici

I ricercatori della Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), hanno presentato un’analisi che ha mostrato che la protezione offerta ai bambini di età compresa tra 5 e 11 anni dal vaccino contro il Covid sviluppato da Pfizer e BioNTech sarebbe superiore al rischio di miocardite / pericardite, una reazione avversa del vaccino in caso di alta diffusione della malattia virale.

Tuttavia, se il tasso di Covid-19 dovesse scendere ai livelli osservati nel giugno 2021, ci sarebbero più casi di miocardite associati al vaccino rispetto ai ricoveri per Covid-19. Ma anche in questo caso, hanno affermato i ricercatori della FDA, data la natura più grave del ricovero per Covid-19, “i benefici complessivi del vaccino potrebbero comunque superare i rischi in questo scenario a bassa incidenza”.

È probabile che gran parte della discussione del Comitato di Esperti si concentri sui benefici del vaccino, che riduce drasticamente la possibilità che un bambino venga infettato dal virus SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, nonché i suoi potenziali rischi.

Nei ragazzi più grandi e nei giovani, il vaccino è risultato correlato a miocardite. Si è verificato in circa 1 su 10.000 ragazzi e giovani uomini di età compresa tra 16 e 19 anni che hanno ricevuto una seconda dose.

Nuovi dati hanno mostrano che il vaccino Pfizer / BioNTech non solo riduce il rischio di infezione, ma riduce anche il rischio di Covid-19 sintomatico nei bambini che vengono infettati dal virus SARS-CoV-2. Tra i 1.518 bambini nello studio che hanno ricevuto il vaccino, ci sono stati 3 casi di Covid-19 sintomatici. Tra i 750 bambini che hanno ricevuto il placebo, ci sono stati 16 casi di malattia, il che significa che il vaccino era efficace al 90.7%. In precedenza, erano disponibili solo i dati sulla capacità dei bambini di produrre anticorpi contro il Covid-19 dopo la vaccinazione e non sulla loro efficacia nel prevenire le malattie.

I sintomi tra i bambini vaccinati che hanno sviluppato il Covid sono stati molto lievi. Nessuno aveva la febbre. Al contrario, 10 dei 16 bambini non-vaccinati che hanno sviluppato Covid-19 hanno sviluppato febbre e generalmente hanno avuto sintomi peggiori.

Gli effetti collaterali comuni erano generalmente simili a quelli causati dal vaccino per adulti e includevano mal di testa e febbre.

L’iniezione pediatrica del vaccino Pfizer / BioNTech è di 10 microgrammi, o un terzo del dosaggio per adulti.

Dei volontari che hanno preso parte allo studio, il 52% era di sesso maschile, il 79% era di razza bianca, il 6% era di razza nera e il 6% era asiatico-americano.

Poiché i bambini hanno meno probabilità di subire gravi conseguenze dal Covid-19, il Panel degli Esperti discuterà se i benefici della protezione superano il rischio di miocardite o altri effetti collaterali.

Lo stesso Covid-19 può causare miocardite a un tasso molto più elevato rispetto al vaccino.

Rimane il problema che sono stati trattati troppi pochi bambini per avere un’idea chiara del rischio di miocardite con il vaccino. 

Sebbene alcuni pazienti con miocardite indotta dal vaccino abbiano avuto bisogno di cure intensive, la FDA ha affermato che la maggior parte dei sintomi si è risolta con una “gestione conservativa”.

Poiché la miocardite si è verificata solo raramente negli studi clinici, è difficile stimare esattamente la frequenza con cui si verifica. Nei suoi documenti informativi, la FDA ha affermato che la miocardite e la pericardite sono state segnalate al database VAERS ( Vaccine Adverse Events Reporting System ) a un tasso di 71.5 casi per milione nei maschi vaccinati di età compresa tra 16 e 17 anni. e 42.6 casi per milione nei maschi di età compresa tra 12 e 15 anni. Ciò equivale a circa un caso su 12.000 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni e un caso su 24.000 per i ragazzi dai 12 ai 15 anni.

I ricercatori della FDA hanno anche esaminato Optum ( UnitedHealth Group ). In questo database, l’eccesso di rischio stimato di miocardite e pericardite si avvicinava a 200 casi per milione nei maschi completamente vaccinati di età compresa tra 16 e 17 anni e 180 casi per milione nei maschi vaccinati di età compresa tra 12 e 15 anni. Si tratta di circa un caso ogni 5.000 ragazzi vaccinati.

La domanda, tuttavia, non è solo qual è il rischio di miocardite, ma se il beneficio del vaccino superi tale rischio. E il beneficio di vaccinare chiunque dipende da quanti casi di Covid-19 si stanno verificando.

Fonte: FDA

 

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Stato di Emergenza: scade il 31 dicembre 2021, ma potrebbe essere prorogato per altri 24 mesi

Stato-di-Emergenza

STATO EMERGENZA, PER QUANTO TEMPO E FINO A QUANDO SI PUÒ PROROGARE ?

L’Italia è in stato d’emergenza dal 31 gennaio 2020 a causa del coronavirus. Il governo decise di prendere la situazione in mano per avere la possibilità di stabilire dall’oggi al domani, senza passare dal Parlamento, come affrontare la pandemia. Lockdown duro, mascherine, guanti e chiusure, riaperture e poi di nuovo chiusure con lo stato d’emergenza che nel tempo è stato prorogato. Ma fino a quando è legale ?

“La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”. I conti sono subito fatti: lo stato di emergenza non può durare più di 24 mesi. Il che significa che non potrà essere prorogato oltre il 31 gennaio 2022.

Le Regioni e i Comuni dovrebbero riprendere appieno i propri poteri «commissariati» dal Governo nei territori di spettanza. Ma Draghi potrebbe tirarla ancora in là ? Sarebbe lecito prorogare ancora lo stato di emergenza ?

Dipende da quale emergenza si parli. Basterebbe dire che oggi non c’è più una minaccia nazionale del coronavirus così come l’abbiamo conosciuto agli inizi del 2020 ma che c’è il serio rischio epidemiologico nazionale della variante Delta, Lambda o Ypsilon del Covid in grado di creare una nuova pandemia. Il che consentirebbe al Governo di ricominciare daccapo la conta del 24 mesi. Con tutto ciò che ne consegue. ( Fonte: ADNkronos )

LINK: https://www.adnkronos.com/stato-emergenza-per-quanto-tempo-e-fino-a-quando-si-puo-prorogare_33HC2vm3CCfoOYQCuMjUDJ?refresh_ce

 

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Polmonite

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Ridinilazolo

Efficacia e sicurezza di Ridinilazolo rispetto a …

Candida

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Aspergillus

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Clorochina

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SARS-CoV2

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Tigeciclina

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SARS

I FANS non peggiorano il COVID-19 nei pazienti ospedalizzati.

Efavirenz

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Posaconazolo

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Appena l’EMA darà disco verde 1.5 milioni di italiani vaccinati con Johnson & Johnson verranno ri-vaccinati con Pfizer o Moderna

Vaccino Johnson & Johnson

Ipotesi ( molto probabile ): le persone vaccinate con il vaccino di Johnson & Johnson riceveranno, come seconda dose, un vaccino eterologo ( Pfizer o Moderna )

Locatelli del CTS ha comunicato che: “è in corso un processo di revisione da parte dell’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA, e successivamente ci sarà certamente anche di quella europea, EMA, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose: un vaccino a Rna messaggero avrebbe il vantaggio di generare una migliore risposta immunologica “

 

Una seconda dose con vaccino a Rna messaggero – Pfizer o Moderna – per chi è stato sottoposto al vaccino monodose a vettore virale Janssen ( Johnson & Johnson ).

La possibilità è stata illustrata dal coordinatore Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, durante una trasmissione su Rai3.

Il vaccino J&J è uno dei vaccini vettore adenovirale, come quello di Astrazeneca.

Negli Stati Uniti è stato avviato un processo di revisione da parte di FDA ( Food and Drug Administration ) e successivamente ci sarà certamente anche di EMA, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose.

Secondo Locatelli il vaccino a Rna messaggero avrebbe il vantaggio di generare una risposta immunologica migliore“.

In realtà il richiamo dovrebbe essere fatto a partire dal secondo mese dopo la monosomministrazione. ( Fonte: Il Fatto )

LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/25/ipotesi-seconda-dose-con-vaccino-a-rna-messaggero-per-chi-ha-fatto-quello-di-johnsonjohnson/6367002/

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La vaccinazione per fasce d’età

A partire dai 65 anni, la vaccinazione anti-influenzale è …

Sito di iniezione e il rischio di

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Focetria

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Virus

La FDA ha approvato Comirnaty, il primo vaccino contro il COVID-19.

Vaccino bivalente

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Vaccino quadrivalente

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Sicurezza e immunogenicità di

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