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La FDA ha approvato Enjaymo per il trattamento degli adulti con malattia da agglutinine fredde, un raro tipo di anemia

La FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’infusione di Enjaymo ( Sutimlimab-jome; Sutimlimab ) per ridurre la necessità di trasfusione di eritrociti a causa dell’emolisi ( distruzione dei …


 

La FDA ha approvato Rinvoq, un inibitore di JAK, per i pazienti con artrite psoriasica attiva

La FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Rinvoq ( Upadacitinib ), un inibitore JAK orale, al dosaggio di 15 mg una volta al giorno, per il trattamento degli adulti con artrite psoriasica a …


 

Aggiornamento sui risultati dello studio MOVe-OUT di Molnupiravir, un farmaco antivirale orale sperimentale, in adulti a rischio con COVID-19 da lieve a moderato

Merck & Co ( MSD ) e Ridgeback Biotherapeutics hanno fornito un aggiornamento sullo studio MOVe-OUT di Molnupiravir ( MK-4482, EIDD-2801 ), un farmaco antivirale orale sperimentale per il COVID-19 …


 

La FDA ha approvato Leqvio, il primo piccolo RNA interferente, per abbassare il colesterolo. Mantenimento con due dosi all’anno

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Leqvio ( Inclisiran ), la prima e unica terapia con piccoli RNA interferenti ( siRNA ) per abbassare il colesterolo LDL ( LDL-C ) ( li …


 

Pepaxto, un farmaco per il mieloma ritirato dal mercato pochi mesi dopo l’approvazione a causa dell’aumentata incidenza di mortalità

Pochi mesi dopo che la FDA ( Food and Drug Administration ) aveva concesso l’approvazione accelerata del suo farmaco per il mieloma, Oncopeptides ha ritirato dal mercato Pepaxto a base di Melfalan flu …


 

La combinazione di Keytruda e Lenvima ha ottenuto la piena approvazione nel cancro dell’endometrio

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha autorizzato l’inibitore del checkpoint Keytruda ( Pembrolizumab ) più l’inibitore della tirosin-chinasi ( TKI ) Lenvima ( Lenvatinib ) per il tr …


 

Carcinoma uroteliale: l’FDA ha autorizzato Opdivo in ambiente adiuvante

L’Agenzia statunitense FDA ( Food and Drug Administration ) ha ampliato l’indicazione di Opdivo ( Nivolumab ) per il carcinoma uroteliale per includere l’impiego in ambiente adiuvante nei pazienti ad …


 

Polatuzumab vedotin più R-CHP è il primo regime in 20 anni a migliorare significativamente gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B precedentemente non-trattato rispetto allo standard di cura

Lo studio registrativo di fase III POLARIX che sta studiando Polatuzumab vedotin ( Polivy ) in combinazione con Rituximab ( MabThera / Rituxan ) più Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone ( R-CHP ) …


 

Unione Europea: approvato Abecma, la prima terapia CAR-T anti-BCMA per i pazienti con mieloma multiplo

La Commissione europea ( CE ) ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale ( CMA ) per Abecma ( Idecabtagene vicleucel; Ide-cel ), la prima immunoterapia a cellule T con espre …


 

Insufficienza cardiaca cronica in pazienti adulti con frazione di eiezione ridotta: Verquvo approvato nell’Unione Europea

La Commissione europea ( CE ) ha rilasciato l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione europea ( UE ) per lo stimolatore della guanilato ciclasi solubile ( sGC ) Verquvo ( Vericiguat ). …


 

Zynlonta per il linfoma a grandi cellule B, l’FDA ha concesso l’approvazione accelerata

La Food and Drug Administration ( FDA ) ha concesso l’approvazione accelerata a Zynlonta ( Loncastuximab tesirine-lpyl; Loncastuximab tesirina ), un anticorpo diretto contro il CD19 e un coniugato age …


 

Kerendia approvato negli Stati Uniti per rallentare la malattia renale cronica nei pazienti con diabete di tipo 2

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha autorizzato Kerendia ( Finerenone ) con l’indicazione: riduzione del rischio di declino prolungato della velocità di f …


 

La FDA ha approvato Lumakras, il primo e unico trattamento mirato per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico con mutazione KRAS G12C

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, Food and Drug Administration ( FDA ), ha approvato Lumakras ( Sotorasib ) per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule …


 

Approvata nell’Unione Europea una nuova indicazione per Sarclisa in associazione a Carfilzomib e Desametasone per il trattamento del mieloma multiplo recidivante dopo aver ricevuto una precedente terapia

La Commissione Europea ha approvato Sarclisa ( Isatuximab ) in combinazione con il regime standard di cura Carfilzomib e Desametasone ( Kd ) per il trattamento del mieloma multiplo recidivante dopo av …


 

FDA: Farxiga per il trattamento della malattia renale cronica a rischio di progressione

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Farxiga ( Dapagliflozin ), un inibitore orale SGLT2, per il trattamento della malattia renale cronica ( CKD ) negli adulti a rischio d …

Aggiornamento in Infettivologia – Molnupiravir: un antivirale orale anti-COVID

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Farlutal, il cui principio attivo è il Medrossiprogesterone, trova …

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5 Marzo 2003 L’FDA nominerà un Advisor Panel per valutare se i …

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Farmaci – News

Giotrif è un medicinale usato nel trattamento di un tipo di tumore …

L’impiego ampio di farmaci antivirali anti-COVID, come Molnupiravir, potrebbe non essere la scelta giusta nella lotta al COVID

 

Molnupiravir.2

Gli effetti mutageni degli antivirali anti-COVID sul virus potrebbero dar vita a varianti di SARS-CoV-2 ancora più pericolose ?

Secondo William A. Haseltine, uno scienziato che ha lavorato presso la Harvard Medical School a Boston negli Stati Uniti, pioniere nella ricerca sul cancro e sulla infezione da HIV, ha avvisato che l’approvazione degli antivirali anti-COVID, come Molnupiravir ( Lagevrio ), non tiene conto del rischio che questo farmaco potrebbe rappresentare per il mondo. Il monitoraggio rapido per l’uso senza ulteriori dati potrebbe potenziare la capacità di SARS-CoV-2 di mutare e creare nuove varianti.

Nell’articolo, Haseltine ha dichiarato: “ A ottobre 2021 Merck & Co aveva annunciato che in uno studio clinico globale, il Molnupiravir ha ridotto i ricoveri e i decessi nei pazienti Covid-19 di quasi il 30%. Il farmaco, somministrato due volte al giorno per cinque giorni, da allora è stato acquistato alla rinfusa dai Governi di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.

Ma manca, dalle dichiarazioni ufficiali rilasciate dalle autorità di regolamentazione e dalle aziende farmaceutiche del Regno Unito, qualsiasi menzione dei potenziali effetti mutageni di Molnupiravir sul virus stesso.

Secondo Haseltine, la domanda non è solo se la mutagenesi sia pericolosa per coloro che ingeriscono la pillola. È un pericolo per l’intera popolazione mondiale e un evidente punto cieco per i Comitati di revisione coinvolti.

Molnupiravir agisce inducendo il virus a utilizzare il farmaco per la replicazione, quindi inserendo errori nel codice genetico del virus una volta che la replicazione è in corso. Quando si verificano abbastanza errori di copia, il virus viene sostanzialmente eliminato, incapace di replicarsi ulteriormente. Se la pillola viene somministrata a milioni di persone, cosa che probabilmente accadrà potrebbe introdurre mutazioni nel virus stesso abbastanza significative da cambiare il funzionamento del virus, ma non così potenti da fermarlo dal replicarsi e diventare la successiva variante dominante.

Per Halsetine, il Molnupiravir per l’uso di massa senza raccogliere ulteriori dati sul suo potenziale mutageno per il virus è un grave errore che potrebbe portare all’emergere di varianti sovralimentate più pericolose e pericolose per la vita di quelle a cui abbiamo assistito finora.

Le Società che producono gli antivirali anti-COVID devono fornire dati sugli effetti della mutagenesi a dosi non-ottimali nei modelli di primati e roditori. Come minimo, il virus dovrebbe essere accuratamente esaminato e caratterizzato nei pazienti affetti da COVID che ricevono il trattamento per confrontare il tasso di mutazione con i pazienti che non vengono trattati.

Ci sono alternative valide agli antivirali nel trattamento dei sintomi precoci di COVID, in particolare gli anticorpi monoclonali, alcuni dei quali possono essere somministrati con semplici iniezioni sottocutanee.

In conclusione: “ Se dovessimo escogitare un metodo per creare virus più trasmissibili e virulenti, la somministrazione massiccia di antivirali è uno dei modi migliori che posso immaginare per farlo. Questa è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno ”.

Fonte: Forbes – LINK: https://www.forbes.com/sites/williamhaseltine/2021/11/01/supercharging-new-viral-variants-the-dangers-of-molnupiravir-part-1/?sh=78dc0aa86b15

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Aggiornamenti in Medicina by Xagena

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Pazienti con tumori ematologici a maggior rischio di grave infezione da virus SARS-CoV-2

Secondo uno studio, i pazienti con tumori ematologici sembrano più a rischio di forme gravi di COVID, rispetto agli individui sani e non sempre hanno ottenuto una protezione ottimale dalla vaccinazi …


 

Rapporto del CDC sui primi casi di variante Omicron negli Stati Uniti: non è emersa malattia grave

In un recente rapporto MMWR, i membri del COVID-19 Response Team del CDC ( Centers for Disease Control and Prevention ) hanno fornito dettagli sulle prime 43 infezioni confermate negli Stati Uniti cau …


 

Pfizer ha chiesto alla FDA l’autorizzazione all’uso di emergenza del proprio vaccino COVID-19 per i bambini di età compresa tra 5 e 12 anni

Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver presentato alla Agenzia regolatoria statunitense, Food and Drug Administration ( FDA ), i dati della sperimentazione di fase 2/3 del loro vaccino contro il C …


 

COVID: l’ antivirale Molnupiravir riduce del 50% i ricoveri e i decessi nei pazienti non-gravi

Merck & Co ( MSD ) e Ridgeback Biotherapeutics ha annunciato che Molnupiravir, un antivirale per os, ha mostrato di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con forma li …


 

Bimzelx, un anticorpo anti- IL-17A e IL-17F, per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave – Approvato nell’Unione Europea

La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione alla commercializzazione di Bimzelx ( Bimekizumab ) per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla tera …


 

L’Aspirina riduce il rischio di forma grave di COVID

L’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) a basse dosi riduce il rischio di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e mortalità ospedaliera da infezione di virus SARS-CoV-2 di oltre il 40%. …


 

Antiacidi: gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio di polmonite acquisita in comunità

Alcuni studi hanno mostrato un aumento del rischio di polmonite acquisita in comunità ( CAP ) tra gli utilizzatori di inibitori della pompa protonica ( PPI ), un gruppo di molecole la cui azione princ …


 

Artrite reumatoide: la FDA ha aggiunto un Warning Box agli inibitori di JAK: problemi cardiaci, cancro, morte

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha imposto ulteriori avvertenze riguardo agli inibitori JAK ( Janus chinasi ) dopo che una revisione sulla sicurezza avev …


 

Sei mesi di sicurezza e di efficacia del vaccino COVID-19 a RNA messaggero BNT162b2

BNT162b2 ( Pfizer ) è un vaccino a RNA messaggero ( mRNA ) modificato a livello dei nucleosidi formulato con nanoparticelle lipidiche che codifica per la proteina spike a lunghezza intera del virus SA …


 

Il Comitato consultivo della FDA ha votato contro l’approvazione di Roxadustat, un farmaco per l’anemia nei pazienti con nefropatia cronica – Problemi di sicurezza

Negli Stati Uniti, il Comitato consultivo per i farmaci cardiovascolari e renali della FDA ( CRDAC ) ha votato 13 a 1 contro l’approvazione di Roxadustat. Il profilo rischio-beneficio del farmaco non …


 

La terapia mirata con DZD9008 per il cancro al polmone non-a-piccole-cellule sembra sicura ed efficace nel sottogruppo con mutazione di EGFR

DZD9008, una terapia mirata per il cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione di inserzione dell’esone 20 di EGFR, è apparso sicuro ed efficace. Un totale di 97 pazienti, affett …


 

EMA, sconsigliato l’uso del vaccino Vaxzevria ( AstraZeneca ) in persone con storia di sindrome da aumentata permeabilità capillare

Il Comitato per la sicurezza dell’EMA ( PRAC ) [ European Medicines Agency ] ha stabilito che le persone che hanno precedentemente avuto la sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono esse …


 

Cancro al polmone non-a-piccole cellule: dati positivi sulla sopravvivenza globale con l’inibitore di KRAS Sotorasib

Sono stati presentati i nuovi dati sulla sopravvivenza globale ( OS ) per l’inibitore KRAS Sotorasib ( Lumakras ) nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) precedentemente trattato. I …


 

Efficacia sostenuta di Ciltacabtagene autoleucel, una terapia CAR-T, nei pazienti con mieloma

Sono stati riportati nuovi dati per la terapia CAR-T Ciltacabtagene autoleucel ( Cilta-cel ) diretta con l’antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) nei pazienti con mieloma multiplo recidivant …


 

Sopravvivenza globale mediana più lunga nelle pazienti con cancro al seno metastatico in postmenopausa HR+ / HER2- trattate con Ribociclib

Sono stati annunciati i risultati aggiornati della sopravvivenza globale ( OS ) mediana per Ribociclib ( Kisqali ) in combinazione con Fulvestrant ( Faslodex ) in donne in postmenopausa con carcinoma …

 

Stati Uniti: il Panel degli Esperti ha votato 13 a 10 per l’approvazione emergenziale di Molnupiravir – Ha il vantaggio di essere il primo antivirale per os ma l’efficacia è solo del 30%

Molnupiravir.2

Il Panel degli Esperti della FDA ha raccomandato l’autorizzazione di Molnupiravir, un antivirale per os per curare a casa il COVID-19 

I consulenti della Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), hanno votato 13-10 per raccomandare l’autorizzazione all’uso di emergenza di una pillola prodotta da Merck e Ridgeback Biotherapeutics per aiutare a curare il COVID-19.

Molnupiravir è un antivirale che può ridurre il rischio relativo di progressione del COVID verso una malattia grave o la morte di circa il 30%.

La riduzione assoluta del rischio di malattia grave o morte è stata del 3%: 9.7% delle persone che hanno assunto placebo sono decedute, contro il 6.8% di quelle che hanno ricevuto Molnupiravir.

Se verrà concessa l’autorizzazione, il farmaco sarebbe il primo trattamento antivirale orale per combattere il Covid-19. Si presenta in forma di capsule.

Le capsule devono essere assunte entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi e le persone devono assumere 4 capsule 2 volte al giorno per 5 giorni.

I membri del Comitato hanno manifestato preoccupazione per i rischi per le donne in gravidanza. Le donne che sono incinte o potrebbero rimanere incinte dovrebbero essere informate sui potenziali rischi per il feto e per il nascituro.

I membri del Comitato hanno notato che mentre i dati iniziali indicavano che il farmaco era efficace al 50% nel ridurre il rischio di malattie gravi e morte, l’analisi successiva ha mostrato che era efficace solo al 30%.

Molnupiravir non è l’unico antivirale sviluppato contro il COVID-19. Pfizer ha richiesto l’autorizzazione del suo antivirale Paxlovid.

Attualmente, l’unico antivirale approvato per combattere il COVID-19 è Remdesivir, venduto con il marchio Veklury. È infuso e deve essere somministrato sotto controllo medico.

Gli antivirali per os di Merck/MSD e Pfizer presentano il vantaggio di essere assunti a casa.

Molnupiravir interferisce con la capacità del virus di replicarsi all’interno dell’organismo.

Merck/MSD ritiene che Molnupiravir funzionerà contro le nuove varianti, inclusa la variante Omicron. Tuttavia, non è stato ancora eseguito un test di verifica.

Il Governo federale degli Stati Uniti ha stipulato un contratto per l’acquisto di 3.1 milioni di cicli di Molnupiravir per 2.2 miliardi di dollari, il che equivale a circa 700 dollari per ciclo di trattamento.

Merck prevede di produrre 10 milioni di cicli di trattamento entro la fine del 2021, con almeno 20 milioni di cicli nel 2022.

Secondo Merck, con la continua diffusione del virus e l’emergere di varianti, sono con urgenza necessari ulteriori trattamenti per il COVID-19. ( Fonte: CNN )

 

COVID: l’efficacia dell’antivirale Lagevrio è solo del 30% non del 50% come comunicato in precedenza

Molnupiravir.2

MERCK ( MSD ) HA ANNUNCIATO CHE IL FARMACO CONTRO IL COVID LAGEVRIO CHE DOVEVA RIDURRE RICOVERI E DECESSI DEL 50% HA UN’EFFICACIA SOLO DEL 30% – I DATI SONO STATI AGGIORNATI DOPO UN ULTERIORE STUDIO SU 1.400 PERSONE: DEI PAZIENTI TRATTATI CON MOLNUPIRAVIR, IL 6.8% E’ STATO RICOVERATO E UNA PERSONA E’ MORTA CONTRO IL 9.7% DI OSPEDALIZZAZIONI DEI MALATI TRATTATI CON PLACEBO

Merck & Co ha dichiarato che i dati aggiornati dello studio sull’antivirale Molnupiravir per il COVID-19 hanno mostrato che il farmaco è meno efficace nel ridurre i ricoveri e i decessi rispetto a quanto riportato in precedenza.

Molnupiravir ha mostrato una riduzione del 30% dei ricoveri e dei decessi, sulla base dei dati di oltre 1.400 pazienti.

I dati su 775 pazienti presentati ad ottobre avevano mostrato un’efficacia di circa il 50%.

Merck aveva richiesto l’autorizzazione negli Stati Uniti per il farmaco Molnupiravir l’11 ottobre, a seguito dei dati provvisori.

Un’analisi provvisoria pianificata dei dati il mese scorso ha mostrato che il 7.3% di coloro che avevano ricevuto Molnupiravir 2 volte al giorno per 5 giorni era stato ricoverato in ospedale e nessuno era morto entro 29 giorni dopo il trattamento, contro a un tasso di ospedalizzazione del 14.1% per i pazienti trattati con placebo.

Nei dati aggiornati, il 6.8% dei pazienti trattati con Molnupiravir è stato ricoverato in ospedale e una persona è morta, mentre il gruppo placebo ha avuto un tasso di ospedalizzazione del 9.7%.

Fonte: Wall Street Journal ( LINK: https://www.wsj.com/articles/fda-to-disclose-staff-review-of-merck-covid-19-pill-11637922600 )

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Malattia di Kawasaki e COVID-19. La rapida diffusione della …

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PegInterferone alfa-2a

Pegasys nel trattamento dei pazienti con co-infezione HIV …

COVID: Scheda tecnica dell’antivirale Lagevrio a base di Molnupiravir

Summary of Product Characteristics

This medicinal product is subject to additional monitoring. This will allow quick identification of new safety information. Healthcare professionals are asked to report any suspected adverse reactions. See section 4.8 for how to report adverse reactions.

1. Name of the medicinal product

Lagevrio 200 mg hard capsules

2. Qualitative and quantitative composition

Each hard capsule contains 200 mg of molnupiravir.

For the full list of excipients, see section 6.1.

3. Pharmaceutical form

Hard capsule.

Swedish Orange, opaque, size 0 (approximately 21.7 mm x 7.6 mm) hard capsule, printed with MSD corporate logo on the cap and “82” on the body in white ink.

4. Clinical particulars

4.1 Therapeutic indications

Lagevrio is indicated for treatment of mild to moderate coronavirus disease 2019 (COVID-19) in adults with a positive SARS-COV-2 diagnostic test and who have at least one risk factor for developing severe illness (see sections 4.2 and 5.1 for information on posology and limits of clinical trial population).

4.2 Posology and method of administration

Posology

Adults

The recommended dose of Lagevrio is 800 mg (four 200 mg capsules) taken orally every 12 hours for 5 days. The safety and efficacy of molnupiravir when administered for periods longer than 5 days have not been established (see section 5.1).

Lagevrio should be administered as soon as possible after a diagnosis of COVID-19 has been made and within 5 days of symptom onset (see section 5.1).

Missed dose

If the patient misses a dose of Lagevrio within 10 hours of the time it is usually taken, the patient should take as soon as possible and resume the normal dosing schedule. If a patient misses a dose by more than 10 hours, the patient should not take the missed dose and instead take the next dose at the regularly scheduled time. The patient should not double the dose to make up for a missed dose.

Special Populations

Elderly

No dose adjustment of Lagevrio is required based on age (see section 5.2).

Renal Impairment

No dose adjustment is required for patients with renal impairment (see section 5.2).

Hepatic Impairment

No dose adjustment is required for patients with hepatic impairment (see section 5.2).

Paediatric population

The safety and efficacy of Lagevrio in patients below 18 years of age have not been established. No data are available (see section 5.1).

Method of administration

For oral use. Lagevrio 200 mg capsules can be taken with or without food. The capsules should be swallowed whole with a sufficient amount of fluid (e.g., a glass of water). The capsules should not be opened, crushed or chewed.

4.3 Contraindications

Hypersensitivity to the active substance or to any of the excipients listed in section 6.1.

4.4 Special warnings and precautions for use

Sodium

This medicinal product contains less than 1 mmol sodium (23mg) per dose of 4 capsules, that is to say essentially ‘sodium-free’.

4.5 Interaction with other medicinal products and other forms of interaction

No drug interactions have been identified based on the limited available data. No clinical interaction studies have been performed withmolnupiravir. Molnupiravir is hydrolysed to n-hydroxycytidine (NHC) prior to reaching systemic circulation. Uptake of NHC and metabolism to NHC-TP are mediated by the same pathways involved in endogenous pyrimidine metabolism. NHC is not a substrate of major drug metabolising enzymes or transporters. Based on in vitro studies, neither molnupiravir nor NHC are inhibitors or inducers of major drug metabolising enzymes or inhibitors of major drug transporters. Therefore, the potential for molnupiravir or NHC to interact with concomitant medications is considered unlikely.

4.6 Fertility, pregnancy and lactation

Pregnancy

There are no data from the use of Lagevrio in pregnant women. Studies in animals have shown reproductive toxicity (see section 5.3).

Lagevrio is not recommended during pregnancy. Women of childbearing potential should use effective contraception for the duration of treatment and for 4 days after the last dose of Lagevrio (molnupiravir).

Breastfeeding

It is unknown whether molnupiravir or any of the components of molnupiravir are present in human milk, affect human milk production, or have effect on the breastfed infant. Animal lactation studies with molnupiravir have not been conducted.

Based on the potential for adverse reactions on the infant from Lagevrio, breast-feeding is not recommended during treatment and for 4 days after the last dose of Lagevrio.

Fertility

There were no effects on female or male fertility in rats at NHC exposures approximately 2 and 6 times respectively, the exposure in humans at the recommended human dose (RHD) (see section 5.3).

4.7 Effects on ability to drive and use machines

No studies on the effects on the ability to drive and use machines have been performed.

4.8 Undesirable effects

Summary of the safety profile

In an interim analysis of a Phase 3 trial of subjects with mild to moderate COVID-19 treated with molnupiravir (n=386), the most common adverse reactions (≥1% of subjects) reported during treatment and during 14 days after the last dose were diarrhoea (3%), nausea (2%), dizziness (1%) and headache (1%) all of which were Grade 1 (mild) or Grade 2 (moderate).

Tabulated list of adverse reactions

The adverse reactions are listed below by system organ class and frequency. Frequencies are defined as follows: Very common (≥1/10); common (≥1/100 to <1/10); uncommon (≥1/1,000 to <1/100); rare (≥1/10,000 to <1/1,000).

Table 1: Tabulated list of adverse reactions

System organ class Adverse Reaction Frequency Category
Nervous system disorders Dizziness and headache Common
Gastrointestinal disorders Diarrhoea and nauesea; vomiting Common; uncommon
Skin and subcutaneous tissue disorders Rash and urticaria Uncommon

Reporting of suspected adverse reactions

Reporting suspected adverse reactions after authorisation of the medicinal product is important. It allows continued monitoring of the benefit/risk balance of the medicinal product. Healthcare professionals are asked to report any suspected adverse reactions via the Coronavirus Yellow Card Reporting site or search for MHRA Yellow Card in the Google Play or Apple App Store.

4.9 Overdose

There is no human experience of overdosage with Lagevrio. Treatment of overdose with Lagevrio should consist of general supportive measures including the monitoring of the clinical status of the patient. Haemodialysis is not expected to result in effective elimination of NHC.

5. Pharmacological properties

5.1 Pharmacodynamic properties

Pharmacotherapeutic group: Antivirals for systemic use, direct acting antivirals, ATC code: not yet assigned.

Mechanism of action

Molnupiravir is a prodrug that is metabolised to the ribonucleoside analogue N-hydroxycytidine (NHC) which distributes into cells where it is phosphorylated to form the pharmacologically active ribonucleoside triphosphate (NHC-TP). NHC-TP acts by a mechanism known as viral error catastrophe. NHC-TP incorporation into viral RNA by the viral RNA polymerase, results in an accumulation of errors in the viral genome leading to inhibition of replication.

Antiviral Activity

NHC was active in cell culture assays against SARS-CoV-2 with 50% effective concentrations (EC50) ranging between 0.67 to 2.66 µM in A-549 cells and 0.32 to 2.03 µM in Vero E6 cells. NHC had similar activity against SARS-CoV-2 variants B.1.1.7 (Alpha), B.1351 (Beta), P.1 (Gamma), and B.1.617.2 (Delta) with EC50 values of 1.59, 1.77 and 1.32 and 1.68 µM, respectively. No impact was observed on the in vitro antiviral activity of NHC against SARS-CoV-2 when NHC was tested in combination with abacavir, emtricitabine, hydroxychloroquine, lamivudine, nelfinavir, remdesivir, ribavirin, sofosbuvir, or tenofovir.

Pharmacodynamic Effects

The relationship between NHC and intracellular NHC-TP with antiviral efficacy has not been evaluated clinically.

Resistance

No amino acid substitutions in SARS-CoV-2 associated with resistance to NHC have been identified in Phase 2 clinical trials evaluating molnupiravir for the treatment of COVID-19. Studies to evaluate selection of resistance to NHC with SARS-CoV-2 in cell culture have not been completed.

Clinical efficacy and safety

Clinical data are based on an interim analysis of data from 775 randomised subjects in the Phase 3 MOVe-OUT trial. MOVe-OUT was a randomised, placebo-controlled, double-blind clinical trial studying molnupiravir for the treatment of non-hospitalised patients with mild to moderate COVID-19 who were at risk for progressing to severe COVID-19 and/or hospitalisation. Eligible subjects were 18 years of age and older and had one or more pre-defined risk factors for disease progression: 60 years of age or older, diabetes, obesity (BMI >30), chronic kidney disease, serious heart conditions, chronic obstructive pulmonary disease, or active cancer. The study included symptomatic subjects not vaccinated against SARS-CoV-2 and who had laboratory confirmed SARS-CoV-2 infection and symptom onset within 5 days of enrolment. Subjects were randomised 1:1 to receive 800 mg of Lagevrio or placebo orally twice daily for 5 days.

At baseline, in all randomised subjects, the median age was 44 years (range: 18 to 88 years); 14% of subjects were 60 years of age or older and 3% were over 75 years of age; 52% of subjects were male; 52% were White, 6% Black or African American, 2% Asian; 58% were Hispanic or Latino. Forty-nine percent of subjects received Lagevrio or placebo within 3 days of COVID-19 symptom onset. The most common risk factors were obesity (77%), 60 years of age or older (14%), and diabetes (14%). Overall, baseline demographic and disease characteristics were well balanced between the treatment arms.

Table 2 provides the results of the primary endpoint (the percentage of subjects who were hospitalised or died through Day 29 due to any cause). Treatment with Lagevrio resulted in a 6.8 percentage point reduction in the risk of hospitalisation or death (approximately 50% relative risk reduction). All 8 subjects who died through Day 29 were in the placebo group and were hospitalised prior to their death.

Table 2: Interim Efficacy Results in Non-Hospitalised Adults with COVID-19

Lagevrio (N=385), n (%) Placebo (N=377), n (%) Risk difference*, (95% CI) p-value
All-cause hospitalisation or death through Day 29 (†) 28 (7.3%) 53 (14.1%) 6.8, (-11.3, -2.4) 0.0012
Hospitalisation 28 (7.3%) 52 (13.8%)
Death 0 (0%) 8 (2.1%)
Unknown (‡) 0 (0%) 1 (0.3%)

*Risk of difference of molnupiravir-placebo based on Miettinen and Nurminen method stratified by time of COVID-19 symptom onset (≤3 days vs. >3 [4-5] days).

(†) Defined as ≥24 hours of acute care in a hospital or an acute care facility (e.g., emergency room).

(‡) Subjects with unknown status at Day 29 are counted as having an outcome of all-cause hospitalisation or death in the efficacy analysis.

Note: All subjects who died through Day 29 were hospitalised prior to death.

Efficacy results were consistent across sub-groups including age (>60 years), at risk medical conditions (e.g., obesity, diabetes) and SARS-CoV-2 variants.

Paediatric population

The Agency has deferred the obligation to submit the results of studies with Lagevrio in one or more subsets of the paediatric population (see section 4.2 for information on paediatric use).

5.2 Pharmacokinetic properties

Molnupiravir is a 5´-isobutyrate prodrug that is hydrolysed to NHC prior to reaching systemic circulation. The pharmacokinetics of NHC are similar in healthy subjects and patients with COVID-19.

The pharmacokinetics of NHC at steady-state following administration of 800 mg molnupiravir every 12 hours are provided below in Table 3.

Table 3: Pharmacokinetics of NHC after administration of 800mg Lagevrio every 12 hours

NHC Geometric Mean (%CV)
AUC0-12hr (ng×hr/mL)* Cmax (ng/mL) (†) C12hr (ng/mL)*
8260 (41.0) 2970 (16.8) 31.1 (124)

(%CV) Geometric coefficient of variation.

*Values were obtained from population PK analysis.

(†) Values were obtained from a Phase 1 study of healthy subjects.

Absorption

Following twice daily oral administration of 800 mg molnupiravir, the median time to peak plasma NHC concentrations (Tmax) was 1.5 hours.

Effect of Food on Oral Absorption

In healthy subjects, the administration of a single 200 mg dose of molnupiravir with a high-fat meal resulted in a 35% reduction in NHC peak concentrations (Cmax), AUC was not significantly affected.

Distribution

NHC does not bind to plasma proteins.

Elimination

The effective half-life of NHC is approximately 3.3 hours. The fraction of dose excreted as NHC in the urine was ≤3% in healthy participants.

Other special populations

Gender, Race and Age

Population pharmacokinetic analysis showed that age, gender, race and ethnicity do not meaningfully influence the pharmacokinetics of NHC.

Paediatric Patients

Lagevrio has not been studied in paediatric patients.

Renal impairment

Renal clearance is not a meaningful route of elimination for NHC. No dose adjustment in patients with any degree of renal impairment is needed. In a population PK analysis, mild or moderate renal impairment did not have a meaningful impact on the pharmacokinetics of NHC. The pharmacokinetics of molnupiravir and NHC has not been evaluated in patients with eGFR less than 30 mL/min or on dialysis (see section 4.2).

Hepatic impairment

The pharmacokinetics of molnupiravir and NHC has not been evaluated in patients with hepatic impairment. Preclinical data indicate that hepatic elimination is not expected to be a major route of NHC elimination therefore hepatic impairment is unlikely to affect NHC exposure. No dose adjustment in patients with hepatic impairment is needed (see section 4.2).

5.3 Preclinical safety data

General Toxicity

Reversible, dose-related bone marrow toxicity affecting all haematopoietic cell lines was observed in dogs at ≥17 mg/kg/day (0.4 times the human NHC exposure at the recommended human dose (RHD)). Mild decreases in peripheral blood cell and platelet counts were seen after 7 days of molnupiravir treatment progressing to more severe haematological changes after 14 days of treatment. Neither bone marrow nor haematological toxicity was observed in a 1-month toxicity study in mice up to 2,000 mg/kg/day (19 times the human NHC exposure at the RHD) and a 3-month toxicity study in rats up to 1,000 mg/kg/day (9.3 and 15 times the human NHC exposure at the RHD in females and males, respectively).

Bone and cartilage toxicity, consisting of an increase in the thickness of physeal and epiphyseal growth cartilage with decreases in trabecular bone was observed in the femur and tibia of rapidly growing rats in a 3-month toxicity study at ≥ 500 mg/kg/day (5.4 times the human NHC exposure at the RHD). There was no bone or cartilage toxicity in a 1-month toxicity study in rapidly growing rats up to 500 mg/kg/day (4.2 and 7.8 times the human NHC exposure at the RHD in females and males, respectively), in dogs dosed for 14 days up to 50 mg/kg/day (1.6 times the human NHC exposure at the RHD), or in a 1-month toxicity study in mice up to 2,000 mg/kg/day (19 times the human NHC exposure at the RHD). Growth cartilage is not present in mature skeletons; therefore the bone and cartilage findings are not relevant for adult humans. The clinical significance of these findings for paediatric patients is unknown.

Carcinogenesis

Carcinogenicity studies with molnupiravir have not been conducted.

Mutagenesis

Molnupiravir and NHC were positive in the in vitro bacterial reverse mutation assay (Ames assay) with and without metabolic activation. In 2 distinct in vivo rodent mutagenicity models (Pig-a mutagenicity assay and Big Blue® (cII Locus) transgenic rodent assay) molnupiravir did not induce increased mutation rates relative to untreated historical control animals, and therefore is not mutagenic in vivo. Molnupiravir was negative for induction of chromosomal damage in in vitro micronucleus (with and without metabolic activation) and in vivo rat micronucleus assays. Based on the totality of the genotoxicity data, molnupiravir is of low risk for genotoxicity or mutagenicity in clinical use.

Impairment of Fertility

There were no effects on fertility, mating performance or early embryonic development when molnupiravir was administered to female or male rats at NHC exposures approximately 2 and 6 times, respectively, the human NHC exposure at the recommended human dose (RHD).

Development

In an embryofoetal development (EFD) study in rats, molnupiravir was administered orally to pregnant rats at 0, 100, 250, or 500 mg/kg/day from gestation days (GDs) 6 to 17. Molnupiravir was also administered orally to pregnant rats at up to 1,000 mg/kg/day from GDs 6 to 17 in a preliminary EFD study. Developmental toxicities included post-implantation losses, malformations of the eye, kidney, and axial skeleton, and rib variations at 1,000 mg/kg/day (8 times the human NHC exposure at the RHD) and decreased foetal body weights and delayed ossification at ≥500 mg/kg/day (2.9 times the human NHC exposure at the RHD). There were no developmental toxicities at ≤250 mg/kg/day (0.8 times the human NHC exposure at the RHD). Maternal toxicities included decreased food consumption and body weight losses, resulting in the early sacrifice of individual animals at 1,000 mg/kg/day, and decreased body weight gain at 500 mg/kg/day.

In an EFD study in rabbits, molnupiravir was administered orally to pregnant rabbits at 0, 125, 400, or 750 mg/kg/day from GDs 7 to 19. Developmental toxicity was limited to reduced foetal body weights at 750 mg/kg/day (18 times the human NHC exposures at the RHD). There was no developmental toxicity at ≤400 mg/kg/day (7 times the human NHC exposures at the RHD). Maternal toxicities included reduced food consumption and body weight gains, and abnormal faecal output at 750 mg/kg/day.

6. Pharmaceutical particulars

6.1 List of excipients

Capsule content

  • Croscarmellose sodium (E468)
  • Hydroxypropyl cellulose (E463)
  • Magnesium stearate (E470b)
  • Microcrystalline cellulose (E460)

Capsule shell

  • Hypromellose (E464)
  • Titanium dioxide (E171)
  • Red iron oxide (E172)

Printing ink

  • Butyl alcohol
  • Dehydrated alcohol
  • Isopropyl alcohol
  • Potassium hydroxide
  • Propylene glycol (E1520)
  • Purified water
  • Shellac
  • Strong ammonia solution
  • Titanium dioxide (E171)

6.2 Incompatibilities

Not applicable.

6.3 Shelf life

18 months

6.4 Special precautions for storage

This medicinal product does not require any special storage conditions. Store in the original package.

6.5 Nature and contents of container

High-density polyethylene (HDPE) bottles with a polypropylene closure containing 40 capsules.

6.6 Special precautions for disposal and other handling

Any unused medicinal product or waste material should be disposed of in accordance with local requirements.

7. Marketing authorisation holder

Merck Sharp & Dohme (UK) Limited
120 Moorgate
London
EC2M 6UR
United Kingdom

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Molnupiravir il primo antivirale per os per forme non-gravi di COVID

COVID-19 experimental antiviral drug MOLNUPIRAVIR, two white pills with letters engraved on side, potential experimental WHO Coronavirus cure, pandemic outbreak crisis, isolated on blue background

COVID: l’ antivirale Molnupiravir riduce del 50% i ricoveri e i decessi nei pazienti non-gravi

Merck & Co ( MSD ) e Ridgeback Biotherapeutics ha annunciato che Molnupiravir, un antivirale per os, ha mostrato di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con forma lieve o moderata di COVID.

Sono stati presentati i risultati di una analisi ad interim di uno studio di fase III MOVe-OUT.

Le due Società hanno espresso l’intenzione di richiedere l’autorizzazione all’uso di emergenza ( Eua ) negli Stati Uniti nel più breve tempo possibile e, allo stesso tempo, richiedere l’autorizzazione ad altre Agenzie regolatorie a livello mondiale.

Se approvato, Molnupiravir potrebbe essere il primo farmaco antivirale per il trattamento del COVID-19.

In base ai dati della analisi ad interim, il 7.3% dei pazienti che hanno ricevuto Molnupiravir sono stati ospedalizzati o sono deceduti entro il 29esimo giorno dal momento della randomizzazione ( 28/385 ), contro un 14.1% per i pazienti trattati con placebo ( 53/377 ). Inoltre, fino al 29esimo giorno di somministrazione, nessun decesso è stato riportato nei pazienti che hanno ricevuto la somministrazione di Molnupiravir, a fronte di 8 pazienti deceduti trattati con placebo.

In base a questi risultati il reclutamento dei pazienti è stato interrotto anticipatamente, seguendo la raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ).

L’analisi ad interim pianificata ha valutato i dati di 775 pazienti inizialmente coinvolti nello studio di fase III entro il 5 agosto 2021.

I criteri di eleggibilità hanno previsto che tutti i pazienti avessero una diagnosi di COVID-19 lieve o moderata confermata in laboratorio, con la comparsa dei sintomi entro 5 giorni dalla randomizzazione nello studio.

Molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e/o di decesso in tutti i sottogruppi principali dello studio; l’efficacia non è risultata influenzata dalla data di comparsa dei sintomi o dai fattori di rischio sottostanti.

Inoltre, sulla base dei partecipanti arruolati con dati di sequenziamento virale ( circa il 40% ), Molnupiravir ha dimostrato un’importate efficacia nelle varianti virali Gamma, Delta e Mu.

L’incidenza di qualsiasi evento avverso è risultata comparabile nei gruppi trattati con Molnupiravir e con placebo ( rispettivamente 35% e 40% ).

Allo stesso tempo, l’incidenza di eventi avversi correlati al farmaco è risultata comparabile ( 12% e 11%, rispettivamente ).

Un numero di pazienti inferiore ha interrotto la terapia nel gruppo di controllo trattato con Molnupiravir ( 1.3% ) rispetto al gruppo trattato con placebo ( 3.4% ). [ Fonte: Merck & Co ]

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