STACCATE L’AUDIO A SALVINI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

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Probabilmente nessuno se ne sarà accorto, o forse qualcuno sì chissà, ma è da tempo che non scrivevo sul mio blog. Non perché dal 19 luglio, ultimo giorno in cui ho aggiornato il “diario” con un pezzo relativo all’inaugurazione dell’illuminazione del Macellum di Pozzuoli, a livello locale, nazionale o internazionale non si siano verificati eventi che mi suscitassero spunti di riflessione, condivisibile o meno è relativo. Ma perché sto attraversando un momento di stress mentale conseguente a situazioni strettamente personali, di cui per ora non ho intenzione di fare alcun accenno, per cui la mente non riusciva e non tuttora non riesce a concentrarsi in una riflessione alquanto ragionata, l’umiltà è d’obbligo.

Tuttavia i reiterati episodi di razzismo che si stanno registrando nel paese, da nord a sud, dove rom o immigrati vengono addirittura scambiati come bersagli da impallinare nemmeno fossero sagome di un tirassegno o piccioni, la dice lunga sul clima che si sta respirando in Italia da quando Salvini è assurto al Ministero degli Interni, non risparmiandoci battute su battute sui migranti in crociera, rom da censire e altre chicche dall’amaro sapore xenofobo che riportano indietro di oltre settant’anni, a un passato di cui come italiani dovremmo solo vergognarci.

Ma che dalla bocca del Ministro degli interni fuoriescano proclami razzisti che, seppure involontariamente(?) alimentano il l’intolleranza celata nell’animo di una parte dell’opinione pubblica, è di una gravità inaudita. Così come è altrettanto di una gravità inaudita che né il Premier Conte né l’altro viceministro Di Maio non condannino l’inquilino del Viminale; bensì lo difendono, o comunque tendono a sminuirne le dichiarazioni, accusando l’opposizione di strumentalizzarle.

Pur avendo votato il 4 marzo M5S, non ho mai gradito il contratto di governo stipulato dai pentastellati con la Lega, tanto da scrivere una lettera aperta a Luigi Di Maio dove palesavo al leader grillino il mio totale dissenso per quell’alleanza di governo, perché di alleanza si tratta; ammettendo senza remore che mai li avrei votati se solo avessi immaginato che, pur di governare, non si sarebbero fatti scrupoli ad allearsi con Salvini.

Da quando il governo del cambiamento ha visto la luce, non si fa altro che ascoltare la voce di Salvini scagliarsi praticamente ogni giorno o poco più contro immigrati clandestini, rom e ong, dimenticandosi che come Ministro degli Interni il proprio compito non è solo quello di attaccare e , soprattutto, combattere clandestini e zingari ma anche mafiosi o presunti tali. In tal senso sarebbe gradito sapere cosa ne pensa Salvini dell’inchiesta della Procura di Firenze in cui Berlusconi, insieme a Dell’Utri, è indagato come probabile mandante delle stragi di mafia dei primi anni novanta.

A volte si ha come la sensazione, sottolineo sensazione, che Salvini attizzi volutamente gli animi contro i disperati e i “diversi” per alienare l’attenzione da problematiche criminali autoctone quali appunto la criminalità organizzata che da anni “governa” il paese con la complicità di una politica corrotta che, anziché servirla, depreda l’Italia e gli italiani, senza preoccuparsi seriamente di risolvere l’annoso problema della disoccupazione al punto che oggi oltre cinque milioni di italiani vivono in assoluta povertà.

Per carità, fa bene Salvini a fare il braccio di ferro con l’Europa affinché non solo l’Italia sia porto d’attracco per le navi che raccolgono migranti in balia del mare al largo delle coste libiche, per poi scaricarli sulle proprie coste in centri di raccolta al limite della vivibilità e, spesso, gestite dalle organizzazioni criminali, Mafia capitale docet.

Ma alimentare la sensazione che il male provenga solo dal mare o dai campi rom è pericoloso. Prima di tutto perché dà adito alle menti instabili di identificare nel diverso il nemico da streminare; in secondo luogo anestetizza le coscienza sul problema mafia!

Sarebbe il caso che Salvini seguisse il suggerimento che gli dette all’epoca il suo predecessore Minniti, invitandolo a utilizzare un linguaggio confacente al ruolo istituzionale che ricopre anziché da campagna elettorale.

Diversamente forse sarebbe il caso che qualcuno staccasse l’audio al Ministro degli Interni, prima che la situazione diventi irreversibile e lo spettro del ventennio riprenda forma e sostanza!

STACCATE L’AUDIO A SALVINI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDIultima modifica: 2018-07-31T12:43:31+02:00da kayfakayfa