antro della sibilla

LA CITTÀ DEI CIMMERI

Il mio nome è Milos, sono primo sacerdote dei Cimmeri, il popolo che ha edificato le proprie città nelle viscere della terra ardente, chiamata Flegrea dagli invasori giunti di là dal mare. L’aggettivo “primo”, diversamente da come potrebbe apparire, non si riferisce al grado del mio ruolo, bensì indica che sono il primo maschio a vestire i paramenti sacri, essendo stati tutti i miei predecessori femmine vergini.

Quando scoprì d’essere incinta di me, dopo che un miscredente abusò di lei mentre era raccolta in preghiera sulla collina, mia madre, Gran Sacerdotessa della Dea, in ogni modo cercò di occultare la gravidanza fasciandosi strettamente il ventre con l’intento di partorirmi di nascosto e affidarmi alle creature del bosco perché nessuno scoprisse il suo peccato.

Una sera, mentre invocava gli spiriti della terra affinché rendessero prospero il raccolto, si accasciò sul sagrato dov’era l’ara sacrificale, premendosi le mani sul ventre in preda alle doglie. Quale oltraggio fu per le vestali che officiavano ai riti scoprire che la Gran Sacerdotessa aveva ceduto all’umana natura. Tuttavia nessuna si dispensò dall’aiutarla a partorire né svelò il suo segreto.

Fino all’età di dodici anni crebbi nel tempio insieme alle vestali, dividendo con loro finanche il sonno. Una notte d’estate fui svegliato da un piacevole languore all’inguine, scoprendomi con un fiume vischioso fluente dal pene in erezione. Pensando si trattasse di una malattia, premurandomi che le pizie non mi vedessero ridotto in quello stato, allarmato corsi da mia madre la quale, dopo avermi accarezzato il viso e pulitemi dolcemente le parti intime con foglie di fico intinte in acqua di fonte per placare l’ansia della gioventù, mi condusse al tempio e, alla luce della luna piena, con un colpo di coltello mi evirò. […]

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LA CITTÀ DEI CIMMERIultima modifica: 2019-12-03T05:54:27+01:00da kayfakayfa