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MAURO BIGLINO E LE SUE TEORIE SULLA BIBBIA, LA CREZIONE DELL’UOMO E LA REINCARNAZIONE

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In LA BIBBIA NON PARLA DI DIO edizioni Mondadori, e nella trilogia LA BIBBIA È UN LIBRO DI STORIA edita da UNO Mauro Biglino, con trascorsi da traduttore per le Edizioni Paoline, mettendo a frutto le proprie conoscenze dell’ebraico anticotestamentario, mediante un attento e approfondito studio etimologico e filologico, ripropone la tesi, già espressa dallo studioso azero Zecharia Sitchin il quale ne IL PIANETA DEGLI DEI,  sostiene che le origini dell’umanità debbano attribuirsi all’intervento di una razza aliena proveniente da un altro pianeta che periodicamente – per la precisione ogni 3600, ossia quando il loro pianeta raggiungerebbe il perigeo, la distanza minima dalla terra – “scenderebbe” sulla terra per raccogliere minerali necessari al proprio sostentamento tecnologico e nello stesso tempo per compiere vari esperimenti, tra cui quello che avrebbe determinato nella notte dei tempi l’origine dell’uomo, scegliendo tra gli animali che la popolavano quello più affine a se stessi per caratteristiche fisiologiche, traendovi alcune cellule e mischiandole con quelle tratte da soggetti della propria razza, dando origine all’uomo, il quale sarebbe un ibrido animale/alieno, per servirsene come schiavo.

Tale esperimento sarebbe riuscito talmente bene al punto che gli alieni, affascinati dalla bellezza delle loro creature, vennero rapiti dal desiderio di possederle carnalmente – unione di cui si parla nella bibbia quando si racconta degli eloim, angeli (?), i quali, attratti dalla bellezza delle figlie e dei figli degli uomini, decisero di unirsi carnalmente a loro – originando una razza di ibridi metà umani e metà alieni di cui trattano i miti di tutte le antiche civiltà. Uno di questi ibridi sarebbe Achille, l’eroe troiano, figlio dell’umano Peleo re dei Mirmidoni e della ninfa nereide Teti.

Secondo Sitchin il pianeta degli alieni era chiamato dai sumeri Nibiru e lo associavano a Marduk re del loro pantheon. […]

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E SE CI RISCOPRISSIMO VEGETARIANI?

Nonostante la medicina moderna, per bocca di illustri luminari di fama internazionale incluso il compianto Umberto Veronesi, affermi che se abolissimo dalla nostra dieta la carne, praticando un regime vegetariano, ridurremmo notevolmente il rischio di ammalarci di cancro, accrescendo sensibilmente la qualità della vita, la stragrande maggioranza di noi continua a nutrirsi prevalentemente di cibi animali, per lo più carne, dimostrandosi sordo a questi appelli.

C’è da chiedersi se tale sordità non sia indotta da chi ha tutto l’interesse che l’uomo continui a sbagliare ad alimentarsi, e quindi ad ammalarsi, per trarne profitto dalle cure alle quali dovrà poi sottoporsi per guarire;  martellandoci quotidianamente con programmi televisivi e articoli di giornali dove grandi chef o personaggi dello spettacolo, della cultura, dello sport, della politica improvvisandosi per un giorno cuochi, esaltano la bontà della carne, del latte e dei suoi derivati, facendo venire l’acquolina in bocca agli spettatori e ai lettori proponendo piatti dalle infinite e succulente variabili; vanificando gli ammonimenti di chi, dati scientifici alla mano, dimostra quanto venefico sia per l’uomo nutrirsi di carne.    […]

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