Uganda: abolita la legge “anti-minigonna”

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Dopo anni di proteste da parte delle attiviste, la Corte costituzionale dell’Uganda ha abolito il divieto di minigonna, in realtà una deriva  incostituzionale della legge contro la pornografia del 2014, la stessa che incarcerava cantanti e musicisti i cui testi e video venivano considerati osceni. (Tra gli altri fu arrestata la cantante Jemimah Kansiime per essersi mostrata in micro tanga e coperta solo di schiuma nel video Ensolo Yange). Quello che più sconcerta è che finché il divieto è rimasto in vigore, le donne sono state aggredite per strada proprio per via del loro abbigliamento che, percepito come provocante (ma non è così ovunque?), era fonte di eccitazione per i maschi i quali, a giusto titolo, allungavano le mani. Maschi che con ogni evidenza sono un sottoprodotto dell’evoluzione, da non associare in alcun modo a quel residuo di italiani che perpetuano la tradizione di fischiare al passaggio di una bella ragazza.

Foto: una pubblicità anni ’70

Uganda: abolita la legge “anti-minigonna”ultima modifica: 2021-09-13T08:15:39+02:00da VIOLA_DIMARZO

2 pensieri riguardo “Uganda: abolita la legge “anti-minigonna””

  1. 1960 d.C. : Generalmente l’ideazione della minigonna viene attribuita alla stilista del Regno Unito Mary Quant che da molti è stata considerata uno dei simboli della Swinging London.
    1970 d.C.: Il divorzio venne introdotto in Italia, nonostante l’opposizione della Democrazia Cristiana, con la legge 1º dicembre 1970, n. 898. Detta legge entrò in vigore il 18 dicembre 1970 ovvero dieci anni dopo la minigonna.
    1975 d.C.: Riforma del diritto di famiglia (legge 151) ovvero 15 anni dopo la minigonna;
    1978 d.C.: Legge 194 sull’aborto ovvero 15 anni dopo la minigonna;
    1981 d.C.: abrogazione del delitto d’onore (legge 442) che abrogava la legge 587 che recitava così:
    ”Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.” L’abrogazione del delitto d’onore avveniva 21 anni dopo l’arrivo delle minigonne.
    2021 d.C.: Sulla parità di genere siamo invece ancora fermi alla presa per il culo della legge elettorale (Rosatellum) che nel 1917 d.C. introduceva una specie di “quote rosa” definite “quote di lista”. E sono passati già 61 anni dalle prime minigonne.
    Ora io non lo so se la moda sia progresso ed il progresso sia civiltà. Di certo è pericoloso confondere la civiltà col progresso perché ciascuna viaggia per fatti propri. Infatti avere un cellulare sotto il burka è una contraddizione perché il cellulare resta progresso ed il burka, quando è un’imposizione e non una scelta individuale, resta una violazione dei diritti. Così come usare il cellulare indossando le minigonne, ma essere discriminate sullo stipendio a parità di mansioni è una contraddizione perché il cellulare è progresso e la discriminazione rimane una violazione del diritto.
    Che poi esista il “meno peggio” non è male, ma in termini di civiltà, il meno peggio non ha senso. Se poi ci riteniamo più civili degli altri solo perché stiamo “meno peggio” lasciamo perdere il blableggiare di “democrazia”, greci, filosofi, padri costituzionali, diritti e altre puttanate del genere.

  2. Intanto complimenti per l’esposizione cronologica dei fatti, e poi per il finale…ma non saremo un po’ troppo disincantati?

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