Lucarelli: a Ballando sono considerata un utile errore nella matrice

Lorenzo Biagiarelli: «Io, Selvaggia Lucarelli e l'eccesso di diplomazia» | Vanity Fair Italia

Non dovrebbe farsi il sangue amaro la perfida Selvaggia Lucarelli, in fondo le hanno reso pan per focaccia: “Sembrava che tutti dovessero zittirmi, insultarmi, mortificarmi” (così sul Corriere di ieri), ma resta il fatto che il branco si coalizza sempre contro il singolo. A stonare, nelle polemiche sorte soprattutto verso il finale di Ballando con le stelle, è che all’improvviso giurati e staff si siano accorti che la viperetta è fin troppo sopra le righe, per cui ha ragione quando dice: “Ho capito che a Ballando sono considerata un utile errore nella matrice, ma non parte del cast da proteggere.“. Ed è altresì nel giusto quando, da vera femmina, a proposito di Carolyn Smith, sentenzia: “Prima che arrivassi a Ballando era una donna tra quattro uomini, regina incontrastata del programma. Arrivo io e mi prendo il mio spazio, non l’ha mai accettato“.

Ora, con buona pace dei benaltristi, Ballando, come del resto una qualsivoglia opera di finzione, è specchio di quello che siamo, ovvero, per restare sul pezzo, invidiosi, livorosi, prepotenti e pochissimo inclini ad apprezzare qualcuno che brilli anche solo per pseudo-cattiveria come nel caso di Lucarelli, in questi giorni in Nepal col compagno-ballerino che in gara ha saputo distinguersi solo per una irritante sicumera. Ma se tutto questo è storia, una volta di più mi domando come può una donna come Selvaggia accompagnarsi da sette anni a un tipo che è una macchina da guerra di nullità. Che tradotto sta per food blogger and social chef.

Lucarelli: a Ballando sono considerata un utile errore nella matriceultima modifica: 2022-12-29T18:32:00+01:00da VIOLA_DIMARZO

27 pensieri riguardo “Lucarelli: a Ballando sono considerata un utile errore nella matrice”

  1. No cara Lucarelli tu non hai mai accettato che la grande IVA diventasse, come ha detto Mariotto, la regina incontrastata di ballando e meschinamente ti sei vendicata dandole zero anche alla finale. Ma cara Lucarelli, IVA è la ZANICCHI, quindi una star di prima grandezza che tu hai cercato di demolire, senza riuscirci, tacciandola di volgarità.

  2. Incuriosito da questo post iersera ho cercato di guardare il programma incriminato (credo fosse una replica) ed ho visto chi e’ la signora Lucarelli. Dopo due frasi mi aveva gia’ rotto , e tutto l’ambaradan di luccichini e nullita’ umane che faceva da contorno mi ha costretto a spegnere e dedicarmi ad altro. Domanda ma come fate a sopportare la visione di cotanta miseria? mah … 🙂

  3. Non guardo i primi canali RAI da anni ,se non per qualche evento sportivo o speciale a tema ma la quantita’ di programmi-spazzatura e personaggi-macchietta per un pubblico di anziani delle RSA e pettegolezzi in stile Novella 2000.
    Della RAI guardo (e consiglio) RAI5 Cultura,RAI movie (almeno un paio di film a settimana validi) e RAIStoria anche se viziata (vale anche “seviziata”)dal dominio dei semi-colti piddini,primi consumatori di culturalismo da festival,da salottino dei Parioli,quello dei Mieli,delle Murgia,delle Concite De Gregorio…

  4. Panfilo, non vorrei fare la snob intellettuale ma io di Ballando ho visto degli “scorci” per pure casualità, e mi ci sono soffermata le poche volte in cui sono incappata nel bel faccione “selvaggio”; detto questo, e sottolineando che ogni forma di distrazione/divertimento è legittima (io ad esempio leggo libri e lo trovo divertente), il senso del post era sottolineare quanto sia facile cadere in disgrazia anche in contesti in cui hai dato tanto. Perché Ballando senza Lucarelli (o Mariotto) sarebbe di una noia mortale, vertendo sul nulla.

  5. Boezio, sì a RAI5 Cultura e RAIStoria, meglio se, come indicato da te, si sia abbastanza scaltri/preparati da individuare le parentesi “seviziate”; no a RAI movie perché la sera sono troppo stanca per poter vedere un film dall’inizio alla fine (tra l’altro esiste un sito super sicuro in cui gratuitamente si possono vedere film prima ancora che escano in sala in Italia. Però sono in lingua originale, unico “fio” da pagare)

  6. Non vorrei apparire snob io, dileggiando chi volente o nolente guarda dei programmi Tv. Dio mi salvi ! Ieri sera ho visto il frammento in cui un biondino biancovestito accompagnato da attrettanto bianchissima squintizia (!) riceveva le lodi della signora Selvaggia. Un interloquire senza senso, una dettagliata dichiarazione di nullita’ e autocompiacimento al suono delle parole . Ho dovuto lasciare non prima di avere indirizzato ai protagonisti un solitario e assai poco urbano impropero. 🙂 Non so chi sia Mariotto, il faccione della Selvaggia mi e’ bastato.

  7. “Ci sono due ragazze venete che vanno a lavorare a Milano. Allora una dice: ‘Eh, Marietta se vedemo domenica in piazza del Duomo’. ‘Si, Ninetta’. Allora domenica si vedono: ‘Come te ’ste Marietta?’. ‘Ma, guarda: io lavoro presso una famiglia tanto buona. Alla sera me fan vedè la televisione con ella. E tu?’. ‘Beh, mì lavoro da un vecio. E tutte le sere vuole andare al nichete clubete’. ‘Ma che cosa l’è il nichete clubete?’ . ‘Ma l’è una specie di balera, che si va giù, il buio. E poi ci sono tanti tavolini con dei bei bijoux’. ‘Ma che cosa l’è il bijoux?’. ‘Oh, sei ignorante. Sono delle lampade, no? E poi bevemo, perché il baron beve. Bevemo il vischio’. ‘Ma che cosa l’è il vischio?’. ‘E’ una specie de sghiappo un poco più amara. E dopo andemo a casa e il vecio eh… viene a letto con mì. E me dà il pene’. ‘Ma che cosa l’è il pene?’. ‘E’ una specie de caz*o mollo”.

  8. “Capisco che bisogna essere corretti, non bisogna essere sboccati. Ma se una parte del corpo maschile si chiama in mille modi, dalla Sicilia al nord, e invece in tutta Italia si chiama caz*o, non vedo perché non si debba dire. Allora, c’è uno che va dal giudice e dice: ‘Senta, io vorrei cambiarmi nome’. ‘Sì, perché, come si chiama lei? Eh, io mi chiamo Caz*o Giuseppe’. ‘Eh, beh, capisco. E’ imbarazzante. E come vorrebbe chiamarsi?’. ‘Caz*o Antonio”

  9. “Una mamma è a tavola con i suoi tre bambini. La suocera, in un angolo, è nervosa e fa la maglia. Dopo un po’ il primo bambino dice: ‘Mamma, mamma, come sono nato io?‘. E la mamma un po’ imbarazzata: ‘Un giorno, un bellissimo condor dalle grandi ali in un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E la suocera sempre più incavolata. Il secondo bambino: ‘Allora mamma, anche io voglio sapere come sono nato’. ‘Un giorno una bellissima aquila, dalle grandi ali, in un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E quello piccino: ‘Allora mamma, mamma. Anche io voglio sapere’. ‘Amore, qual è l’uccello che porta i bambini? E’ la cicogna. In un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E la suocera: ‘Lo sapevo che erano tre uccelli diversi’“.

  10. “La mia maestra, che si chiamava Monalda, che è tutto un programma, mi faceva cantare tutti i giorni con questo organetto. Arrivo un giorno, si rompe l’organetto. Mi fa: ‘Iva mi fa, canta senza musica. Perché quando si canta senza musica, è detto cantare a cappella’. Lo sappiamo tutti, io non lo sapevo. Vado a casa: ‘Mamma, mamma, mamma. Oggi ho cantato con la cappella’. Eh mia mamma: Pam. ‘Ma che cappella e cappella, tu devi cantare solo con l’organo del prete’“

  11. Ovviamente c’è una vastissima letteratura che riguarda la tua beniamina, ma io mi fermo qui. Tu vuoi aggiungere altro a quel “velenosa” o semplicemente ammettere che ho ragione da vendere?

  12. Mah, sarà ma io preferisco alle barzellette da taberna della Iva, molto simili a quelle berlusconiane da osteria, le garbate da cabaret del compianto Gino Bramieri, che sapeva far ridere e sorridere senza mai essere volgare, anche quando l’argomento poteva sembrare un pochino spinto …..

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