Soumahoro: gli italiani razzisti e islamofobi

Aboubakar Soumahoro candidato di Europa Verde e Sinistra a Modena - CorrierediBologna.it

A Ginevra, dove l’Onu ha riunito per la prima volta i parlamentari afro-discendenti d’Europa, Aboubakar Soumahoro, risentitosi per la copertina di Panorama su cui svetta il titolo “Un’Italia senza italiani”, è sbottato in questi termini:

Siamo nel 2023, ma sembra di fare un balzo di 100 anni e tornare nel contesto di quel buio ventennio. Il messaggio è che le persone con il colore della pelle nera, anche quelle nate in Italia e con background migratorio, non potranno mai essere italiane. E questo arriva pochi giorni dopo che il ministro Lollobrigida ha parlato della minaccia di ‘sostituzione etnica’. Ricordo che italiani si nasce e italiani si diventa“. E ancora: “L’intento di silenziare, intimidire e criminalizzare le voci di chi resiste e si batte contro i razzismi e l’islamofobia non avrà successo“.

Ora, Soumahoro avrà avuto qualche motivo per ricorrere a toni tanto muscolari, e tuttavia non sarebbe stato meglio tacere fino a quando non sarà chiarita la posizione della sua compagna in merito alle ben note vicende giudiziarie i cui strascichi perdurano ancora? C’è che, arroccato sui suoi privilegi – malgrado ogni polemica resta sempre un deputato -, il nostro eroe continua a proporsi come l’unico depositario della verità vestendo i panni metaforici di uno dei tanti afro-discendenti che vivono in Italia. Ma lui non è uno dei tanti, lui non vive ai margini, anzi: lo diresti omologo di quella che, per difendere il popolo, prima passa dall’armocromista.

 Soumahoro attacca Panorama che dice la verità su immigrazione clandestina e integrazione - Panorama

Soumahoro: gli italiani razzisti e islamofobiultima modifica: 2023-05-04T14:16:24+02:00da VIOLA_DIMARZO

26 pensieri riguardo “Soumahoro: gli italiani razzisti e islamofobi”

  1. Parole inconfutabili, ma dette dalla persona sbagliata. Che Panorama abbia fatto del sensazionalismo una bandiera perenne è cosa nota, come è altrettanto vero che il Belpaese è ben lontano dalla realtà socio-economica e multietnica oramai collaudata modello british, dove regge ancora un impianto di destra sociale.

  2. Per fortuna il popolo italico non è come quello yankee: negli USA l’ipocrisia razzista è ben radicata, da noi invece è un fenomeno prevalentemente emulativo. Una recrudescenza, quella nostrana, dettata per lo più da ignoranza, vale a dire da chi dimentica che siamo un popolo migratorio, che ha girato il mondo, creato benessere, come colonna portante di Stati ed economie nazionali. a cominciare da quei Mondi che una volta venivano definiti Nuovo e Nuovissimo. Sono convinto che il vero italiano, quello genuino interiormente, non conosce discriminazione.

  3. Sono d’accordo e oserei dire, ma posso sbagliare, che la maggior parte di noi non è razzista. E comunque, al di là della memoria corta a riguardo dei nostri trascorsi storici, la situazione economica poco gratificante di buona parte della popolazione influisce, benché manchi il nesso, sul percepire lo straniero come usurpatore…

  4. Ecchepalle, eppure sono passati oltre 100 anni da quand’eravamo fascisti e quindi razzisti sia nelle istituzioni che nella cultura.
    Certo se fosse cambiato qualcosa da allora, potremmo anche giustificare la discussione ma, dopo l’ultima ufficializzazione elettorale, piuttosto che preoccuparci del nostro essere tanto fascisti quanto razzisti, mi preoccuperei del fatto che siamo proprio di coccio.

  5. Sì, oltre che di coccio. Le due cose, come certe persone, sono indivisibili.
    Intanto riflettevo su quel titolo: “Un’Italia senza italiani” e d’emblée mi verrebbe da dire che sarebbe sicuramente una tragedia. Come dire, un’Italia senza il voto alle donne, un’Italia senza il lavoro alle donne, un’Italia senza donne ai posti di comando. Sì, sarebbe come tornare indietro di 100 anni esatti. Oddio, non è che poi sia cambiato tanto.
    Il problema però è sempre lo stesso perché, in fondo, chi se ne importa se l’Italia è abitata da italiani o le donne hanno gli stessi diritti dei maschi. A prescindere che quando i diritti non valgono per tutti dovremmo chiamarli privilegi, ma la nostra ipocrisia è grande quanto la nostra ignoranza.
    In ogni caso, come dicevo, a me non importa una mazza su chi abbia il diritto di chiamarsi italiano perché ritengo che se vivo in Italia, lavoro in Italia e risiedo in Italia, a maggior ragione se ci sono pure nato, dovrei avere il diritto di scegliere la mia cittadinanza. Se questo mi viene impedito, la cittadinanza non è più un diritto, ma un altro dei tanti privilegi.
    Alla fine della fiera, se la domanda fosse: “un’Italia a maggioranza straniera sarebbe meglio di un’Italia a maggioranza indigena?”, non saprei rispondere, ma ritengo che un’Italia a maggioranza straniera sarebbe sicuramente migliore di questa”. O meglio, non sarebbe tanto peggio di un’Italia a maggioranza fascio-razzista come questa.

  6. Per rispondere alla tua domanda, un’ipotetica Italia a maggioranza straniera non sarebbe né peggiore né migliore giacché sono gli individui a fare la differenza non le etnie. Direi che sarebbe uno dei tanti agglomerati umani che abitano il mondo, in pratica il solito misto di inferno e paradiso.p.s.stasera me ne andrò a letto con una domanda: ma sono la sola a non vedere il fascismo in Italia? Probabilmente imputero’ la colpa della mia cecità ai manuali di storia che del fascismo storico hanno riportato coordinate sbagliate, altrimenti coglierei il nesso.

  7. Mi spiace Arien, ma i tuoi commenti sono per me irricevibili (come avrebbe detto qualcuno). Non sono d’accordo su una riga di cio’ che scrivi, sei ingiusto sbagliato ed offensivo, e non mi faro’ trascinare in una discussione basata su toni del genere . Voglio solo che tu lo sappia, per quello che mi importa oggi tu sei out. Saluti

  8. “un’ipotetica Italia a maggioranza straniera non sarebbe né peggiore né migliore dell’attuale giacché sono gli individui a fare la differenza non le etnie”, appunto! e meno male. Se fossero le etnie (tipo “aiutiamoli a casa loro”, sarebbe razzismo). Non a caso, ho scritto che non saprei rispondere “O meglio, non sarebbe tanto peggio di un’Italia a maggioranza fascio-razzista come questa”. :))
    P.S.: stasera dormi serena, non è questione di cecità. Come molti, dopo circa vent’anni di sinistra di tipo PD, è legittimo cominciare a diventare tolleranti prima verso il fascismo strisciante fino a quello dilagante.

  9. Avvento?
    Ma no, diciamo che ha contribuito pesantemente alla sua ricompattazione e, soprattutto a dargli una gran fiducia che la cosa poteva avere un futuro visto che la sinistra italiana ormai si identificava in quel PD che è stato la sua fossa.

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