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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2049 pubblicato il 10 Agosto 2015 da ossimora
Le stelle cadenti , nonostante l’imperversare di serate , concerti , calici di/vini creati ad hoc per aspettarle quasi mai mantengono le aspettative offrendosi a desideri espressi e celati in date più anonime .Vedremo. L’estate è matura …fin troppo direi; le giornate cominciano ad accorciarsi di molto e la luce del tramonto sempre più rossa prepara pian piano al ritorno del buio . Mi aggrappo alla luce il più possibile , la luce estiva ineguagliabile che mi fa venire voglia di vivere in una capanna di legno in riva al mare , perennemente scalza ad ascoltare soltanto il rumore dell’acqua che incontra la terra . Un’estate dalla quale ho tenuto fuori con cura e dedizione i frustri argomenti della politica , delle questioni economiche , dei drammi delle diseguaglianze storiche, non differenziandomi molto poi da chi di queste cose dovrebbe occuparsi eccome ( basta sfogliare il gossip estivo per rendersi conto che politici e potenti scorrazzano su spiagge bianche , solcano i mari coi loro natanti e faticano meno di me di certo a dimenticare ciò che dovrebbero governare) . Mi ha colpito molto invece la questione dei ragazzi che sono morti e che stanno male per la questione delle droghe sintetiche , sarà perché uno dei due è della mia città e conosco la famiglia , sarà pure perché morire a 16 / 19 anni per provare lo sballo totale mi sembra davvero assurdo e mette in discussione l’idea di educazione che ho in mente. Credo che occorra parlare delle droghe , parlarne tanto fin da piccoli con i bambini , fare ricerche . I ragazzi comprendono e se non si usa un tono paternalistico e pesantemente ricattatorio , se non si giudica , si ridicolizza la loro musica ed i loro "riti" , ascoltano e partecipano . La scuola ha le sue grandi responsabilità ; prima ancora della famiglia che non in tutti i casi ha gli strumenti adatti e che sempre è attanagliata e frenata dalla paura di sbagliare . Hanno responsabilità coloro che nei luoghi di aggregazione (scuola /bar / ritrovi e discoteche ) non promuovono campagne di informazione serie e strategie sulla riduzione del danno . Il moralismo paternalistico è il male assoluto , in questo senso mettere distributori di acqua gratuita nei locali ed incentivarne il consumo non significa assecondare lo sballo ma ridurne i danni nei casi (che tanto ci sono ) peggiori. E poi …perché in Italia si fanno entrare i minorenni nelle discoteche ? In altri paesi non avviene ; noi abbiamo il dovere di proteggerli , non guidano , non votano , non possono accedere a moltissime cose ma possono entrare in luoghi nei quali ci sono per loro rischi ovvi ormai ,in primis l'alcool. Non serve chiuderli , di certo le persone che vendono chimica mortale , una volta chiuso il Cocoricò saranno altrove , nelle spiagge , ovunque ci sia aggregazione giovanile . L'approccio è quello del padre-padrone che quando si rompe un vetro con una pallonata preferisce tagliare il pallone piuttosto che educare i ragazzi a giocare senza far danni. Serve creare consapevolezza , forte , in ogni percorso è così , se non si prende in mano la propria vita non serve la repressione .
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