ARCOBALENO BIANCO, QUANDO IL TEATRO FA DA ARGINE AL DEGRADO SOCIALE

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Domenica 9 luglio l’Associazione Teatrale “Arcobaleno Bianco” di Irene Ascolese e Pino Verdosci ha ricevuto dalla Parrocchia di Sant’Artema di Monterusciello a Pozzuoli una targa al merito per avere animato la IV° edizione di “UN’ESTATE DA FAVOLA”, organizzando una serie di attività ludico/teatrali a tema favolistico – quest’anno l’argomento era Robin Hood – finalizzate a coinvolgere i bambini e i ragazzi del quartiere alla periferia di Pozzuoli che, come purtroppo accade per tutte le periferie del mondo, è abbandonato al degrado urbano e sociale cui si frappone l’impegno di associazioni locali, quasi sempre di volontariato, per strappare dalla strada i bambini e i ragazzi meno abbienti, offrendo loro alternative concrete, divertenti e costruttive per impiegare il tempo libero, soprattutto d’estate, affinché non cadano vittime della droga e della malavita.

Da quando fu fondato nel 2008, l’Arcobaleno Bianco si è distinto per il proprio impegno sociale, esteso da tre anni anche ai ragazzi disabili sempre mediante allestimenti di spettacoli teatrali.

Tuttavia il progetto Arcobaleno Bianco nasce nel 2005 in una piccola scuola situata nel lotto 10 a Monterusciello collegata con il Circolo didattico Anna Maria Ortese dove Irene mise in scena con Totò Sapore, nel 2006 seguì Pinocchio Napoletano. Il successo dello spettacolo fu tale che lo spettacolo fu rappresentato nel carcere minorile di Nisida dove Irene conobbe Don Elio il parroco di Sant’Artema a Monterusciello che le chiese di coordinare un’attività teatrale a sfondo sociale.

Fu così che nel 2008 nacque ufficialmente l’Arcobaleno Bianco, laboratorio teatrale per ragazzi coadiuvato da Irene Ascolese presidente dell’associazione, dal marito Pino Verdosci e da un gruppo di amici, che inaugurò l’attività con la commedia “Pulcinella alla corte del re”, libera rivisitazione di “Totò Sapore”, arricchita con svariati riferimenti alla tradizione magico/fantastica napoletana. La commedia fu rappresentata il 16 maggio 2008 presso il teatro della chiesa “Santa Maria Degli Angeli e Santa Chiara” a Monterusciello.

Sempre nel 2008 l’Arcobaleno Bianco presentò, questa volta con attori adulti, la commedia “’O muort dint’o muro”, tratta da “Donna Chiarina pronto soccorso” di Di Maio, per la regia di Mario Fucito, e la commedia “E’ muort ‘o nonno”, tratta da “Comm’ è stato” di Corrado Taranto. Quest’ultima rappresentazione scenica, oltre a essere stata replicata per ben due volte al teatro di “Santa Maria degli angeli e Santa Chiara”, fu rappresentata nel carcere minorile di Nisida alla presenza dei ragazzi detenuti.

Il 27 ottobre del 2013, nell’ambito della manifestazione per la prevenzione contro i tumori “Un Ponte sul Bioscanner”, sempre nel teatro della chiesa di “Santa Maria degli Angeli e Santa Chiara”, andò in scena la commedia “Felici Condoglianze” il cui ricavato fu devoluto in beneficenza. L’evento, dedicato alla memoria di Lia Di Francia, fu organizzato dall’ACLI di Pozzuoli presieduta dall’avvocato Giovanni Di Francia.

Nel 2015 l’Arcobaleno Bianco presentò la commedia “Ferdinando e l’elisir dell’amore”, scritta da Pino Verdosci. Nel 2016 c’è stata una vera e propria escalation comica con Spettacolando, una piece teatrale strutturata su una serie di gag comiche con le musiche del prof. Boccardi, “Storia evolutiva della musica napoletana”, il cui incasso fu devoluto per il restauro della Madonnina sulle rampe dei Cappuccini.

Sempre nel 2016 con l’Arcobaleno Bianco juniors, (solo ragazzi) Irene portò in scena “Una favola”: gli attori erano tutti ragazzi disabili che giustamente lei definisce “speciali”.

Tra le tante iniziative di cui si fa promotore o a cui collabora sul territorio flegreo, il 2 giugno di quest’anno l’Arcobaleno Bianco ha partecipato presso l’acropoli di Cuma a un evento storico/teatrale organizzato da Rosario Lubrano in collaborazione con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei: all’interno dell’antro della sibilla, Irene e la sua compagnia hanno allestito uno spettacolo in costumi d’epoca romana, raccontando il mito della sibilla cumana interpretata da Irene.

Seppure tra mille difficoltà, soprattutto di natura economica – l’associazione non percepisce alcun tipo di finanziamento pubblico o privato, a parte un obolo ricevuto due anni fa per la collaborazione al progetto “Teatrando” sostenuto da alcune scuole puteolane tra cui il liceo Ettore Maiorano – l’attività dell’Arcobaleno Bianco è sempre in continua evoluzione a testimonianza della passione che alimenta Irene, Pino e i loro compagni di avventura.

L’Arcobaleno Bianco è la conferma che la cultura può davvero fungere da argine al degrado sociale. A patto che gli intenti fossero sempre nobili come quelli dell’Arcobaleno Bianco.

ARCOBALENO BIANCO, QUANDO IL TEATRO FA DA ARGINE AL DEGRADO SOCIALEultima modifica: 2018-07-09T17:51:21+02:00da kayfakayfa