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« Europa: pregiudizi e incoerenza.Ancora sul ddl sicurezza. »

Fiducia al ddl sicurezza.

Post n°10 pubblicato il 14 Maggio 2009 da Antares_89
 

 

Sembra che, infine, in Italia, la ragione l'abbia avuta vinta. Con l'ausilio di una triplice fiducia, ieri la Camera ha dato il via libera al disegno di legge sulla sicurezza: un maxi emendamento che introduce, tra le altre cose, il reato d'immigrazione clandestina, le ronde cittadine e la permanenza fino a sei mesi nei centri d'identificazione dei clandestini. Un provvedimento che ha suscitato le prevedibili reazioni negative da parte dell'opposizione, sia quella della sinistra parlamentare sia quella della sinistra estrema e dei sindacati. La gioia di Bossi, "Chi la dura la vince!", è comprensibile, dato il valore del decreto approvato, che stabilisce finalmente norme 'cattive' (Libero) che regolino un'immigrazione finora incontrollata e incontrollabile. L'articolo 21 del ddl, infatti, introduce nell'ordinamento italiano il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato". La pena per i trasgressori, che dovranno essere denunciati anche dai medici e dai presidi, però, non sarà il carcere, bensì solo un'ammenda da 5mila a 10mila euro. Carcere fino a tre anni, invece, per chi trae ingiusto profitto dall'alloggio offerto a stranieri irregolari. Questi ultimi per la cittadinanza dovranno pagare duecento euro, mentre per il permesso di soggiorno da ottanta a duecento, a discrezione dei ministeri di Economia e Interno. L'extracomunitario che ne sarà trovato privo potrà rimanere nei Cie, Centri d'identificazione ed espulsione, fino a sei mesi, a fronte dei due odierni. Sul fronte interno, vengono approvate le ronde cittadine, altra vittoria della Lega, di cui potranno avvalersi gli enti locali dando però la precedenza, nella scelta, alle associazioni di forze dell'ordine in congedo. Infine, sì all'uso delle bombolette spray al peperoncino per l'autodifesa. Se da una parte c'è la soddisfazione del Governo per il successo, ferma è la condanna dell'opposizione. Fuori dal Parlamento, infatti, si sono svolte improvvisate manifestazioni e cortei che hanno coinvolto PD, Comunisti, Sinistra e Libertà e Prc, i quali hanno, come loro solito, accusato il provvedimento di razzismo, inciviltà e barbarie, mentre il Presidente Napolitano, come sempre assolutamente al di sopra delle parti, prende le distanze da fantomatiche derive xenofobe. Ma mentre le perplessità della Chiesa e della CEI sono ispirate da un senso di solidarietà cristiana molto nobile, però talvolta inconciliabile con le legge, le proteste della sinistra vengono dalla sua naturale affinità con un leninista spirito di uguaglianza che vuole accomunare i cittadini regolari con persone, magari anche oneste, che in regola non sono. Il problema non è se i clandestini sono tutti onesti o tutti criminali, ma che le leggi esistono e come tali vanno rispettate. Altrimenti a cosa servirebbero? Perché un cittadino italiano dovrebbe rispettare le leggi sapendo che, con le sue tasse, mantiene persone che, al contrario, le leggi non le rispettano (né pagano, tantomeno, le tasse)? La sinistra maschera da solidarietà sociale un senso d'illegalità che le è proprio, e assimila i tentativi del Governo, e, soprattutto, della Lega Nord, di aumentare la sicurezza a biechi assalti razzisti ai poveri, innocenti clandestini. Ovviamente, però, non c'è niente di razzista o fascista nel pretendere di identificare chi entra nel nostro Paese, e dov'è il razzismo nell'espellere chi pretende di vivere in Italia senza essere in regola con la legge che noi dobbiamo rispettare? Non c'è razzismo, perché si espelleranno i clandestini provenienti da ogni parte del mondo, che sia Cina, Nigeria, Argentina o Canada. Grazie a questa nuova legge, però, cesseranno gli sbarchi, finora continui, sulle nostre isole, anche perché la Libia s'impegnerà a controllare le proprie coste. Chiaramente non gratis: sarà proprio il Ministro Maroni, infatti, a consegnare alle autorità africane le nostre motovedette, con cui (si spera) Tripoli pattuglierà le sue acque. E probabilmente i clandestini rimarranno direttamente in Libia: ancora prima di imbarcarsi potrebbero essere condotti nella postazione ONU della capitale libica, dove sarebbero identificati. Si opererebbe in quella sede, poi, la separazione tra semplici clandestini e rifugiati richiedenti asilo. Un lavoro complesso e lungo, per il quale le strutture delle piccole isole italiane sono insufficienti. E, a detta della stessa sinistra, inadatte, quasi dei lager (perché invece i gulag erano comodi ...). Lasciando correre queste ridicole affermazioni, Berlusconi ha confermato di essere perfettamente in linea con le direttive europee e internazionali, nonostante la sinistra non voglia crederlo. La loro volontà, a quanto pare, è che l'Italia rimanga il 'ventre molle' dell'Europa, l'unico porto dove i clandestini possano sbarcare. Perché, ricordiamo, la Spagna (socialista!) e la Grecia ai clandestini sparano direttamente, senza pensare tanto all'Unione Europea. La quale, peraltro, a loro non dice nulla. A noi, invece, ovviamente sì. Non solo, ma pretende anche che la situazione sia risolta (come vogliono loro) dalla sola Italia. Le cifre lo confermano, poiché mentre la Commissione Europea ha stanziato, per sei anni, 21 milioni di euro, l'Italia ne ha già spesi 30 per il solo 2009. Per questo motivo è evidente e giusto che, come sostenuto dal Premier, tutta l'Europa debba farsi carico del problema dell'immigrazione clandestina, con aiuti economici e mezzi. E non noi e basta, solo perché geograficamente preposti e privi dei vantaggi concessi a Grecia e Spagna. L'Europa, semplicemente, vorrebbe che i clandestini provenienti da tutta l'Africa arrivassero in Italia, e che solo l'Italia, a sue spese, provvedesse alla loro identificazione e al loro alloggio. Un po' come desidera la sinistra, secondo la quale dovremmo stendere tappeti rossi ai clandestini, e magari alloggiarli in alberghi di lusso, o nelle case popolari a discapito dei bisognosi italiani. E' palese, in questo caso, il razzismo al contrario proprio dei comunisti: se un povero è extracomunitario ha più diritto di essere aiutato rispetto ad un povero che ha la sfortuna di essere italiano. E parlo con cognizione di causa: conosco i servizi sociali della mia città, e so che il trasporto gratuito al centro servizi è concesso a tutti i bambini musulmani, giacché le madri, donne islamiche, non possono ovviamente guidare. Non è forse, questa, una discriminazione nei confronti delle famiglie italiane? Perché i miei concittadini devono pagare le tasse senza averne alcun beneficio solo perché una religione impone alle donne islamiche di non guidare? Come risulta evidente da questo esempio gli stranieri, in Italia, non sono affatto discriminati. Anzi. Ma questo la sinistra sembra non capirlo, e continua a parlare di razzismo e ritorno alle leggi razziali. Il Parlamento che ha votato questa legge è stato eletto dagli italiani, e sta facendo la volontà della maggior parte degli italiani, stanchi di dover pagare per gente che non si mette in regola e, spesso, delinque. Sicurezza è la parola d'ordine, e di sicurezza hanno bisogno gli italiani. Per questo, non per fantasiose idee razziste, è stato approvato dalla Camera questo ddl. E basterà controllare le norme internazionali per accorgersi che l'Italia è perfettamente in regola. Ma per capirlo bisognerebbe essere in buona fede ed avere a cuore il destino dell'Italia, cosa che non si può dire, penso, di certa sinistra.

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Commenti al Post:
shineon67
shineon67 il 14/05/09 alle 18:00 via WEB
ciao Emanuele. Bomboletta spray al peperoncino? Ma che trovata è? e se fossi allergico al peperoncino che cosa uso contro l'agressore? con simpatia.
 
shineon67
shineon67 il 14/05/09 alle 18:05 via WEB
volevo aggiungere, ma chi lo farà l'expo a Milano, e tutte le infrastutture che il governo ha promesso? si chiameranno ancora una volta i bergamaschI? non credo che bastino a realizzare tutti i sogni del premier. ciao
 
 
Antares_89
Antares_89 il 15/05/09 alle 17:26 via WEB
Ciao. Per quanto riguarda la bomboletta riconosco che è una trovata abbastanza pittoresca, ma per molte donne potrebbe essere un modo per andare in giro un pò più sicure, senza continua paura di aggressioni. Ahimè, sull'Expo non so risponderti, ma sono abbastanza fiducioso: sarà la vetrina dell'Italia, e Berlusconi non si lascerà sfuggire la possibilità di mostrare quanto siamo bravi. Ciao...
 
tatyatope
tatyatope il 15/05/09 alle 13:17 via WEB
Se la CEI e le varie associazioni gli piacciono tanto i "clandestini" allargassero i cordoni della borsa..Perchè fino ad adesso i "soldoni"ce li mettono i cittadini italiani..E l'ONU farebbe bene a interessarsi dei milioni di morti ammazzati dai loro "amici" dittatori..Insomma di cose serie...L'accoglienza ai veri rifugiati è sacrosanta,ma è anche sacrosanta il nostro diritto alla nostra identità,e l'integrazioni con chi lavora onestamente...Di qualsiasi colore e religione siano.. Ciao
 
 
Antares_89
Antares_89 il 15/05/09 alle 17:28 via WEB
Amico mio, quello che dici è giusto, e dovrebbe essere anche condiviso da tutti. Purtroppo, però, è evidente che non è così. C'è molta ipocrisia, soprattutto da parte della sinistra, che non fa altro che proclami senza offrire nessuna soluzione. La Chiesa è chiaro che debba difendere la carità e la solidarietà, ma gli stessi comunisti dicono sempre che il Papa non deve occuparsi di politica..Ciao, Emanuele.
 
pgmma
pgmma il 15/05/09 alle 13:30 via WEB
Oggi mi è capitata una fortuna : LA MERAVIGLIA RITROVATA (Una donna speciale catturata da un impensabile volontariato e che mi ha fatto quasi vergognare della mia pochezza) A metà incontro oggi pomeriggio improvvisamente un’ avvenente donna sulla quarantina con agili movimenti, ad un cenno della presidente il gruppo, va ad occupare la posizione centrale del tavolo assembleare ed inizia a parlare muovendo con piacevole efficacia testa e mani. Le prime frasi non le capisco bene perché incantato dalla melodia della sua bella voce, dall’abbigliamento sobrio e di classe senza mancare d’essere sbarazzino con un foulard annodato in modo singolare al collo, compendiato da occhi celesti ed espressivi, dalla pettinatura moderna e dall’assenza di qualsiasi appunto scritto a supporto dell’esposizione; sarà così per due ore avvincenti. Ho captato che Silvia C. è laureata in tedesco, sposata da 16 anni con Massimo, altrettanti del suo forte interessamento per un improbo compito svolto con passione contagiosa ed efficacia, nonostante i 4 figli che nel frattempo le sono nati. E’ responsabile della Casa Santa Chiara: poco più di una decina di appartamentini in cui sono ospitate delle donne particolari: “mamme psichiatriche”, con figli inferiori ai 10 anni. La struttura è collocata centralmente in un edificio moderno ed è sostenuta sia dalla Parrocchia, sia dal volontariato e sia dalle istituzioni. Come prima conseguenza per le capacità e i risultati personali si è trovata coinvolta sempre più strettamente con le strutture pubbliche (carceri, tribunali, comune, …). Spesso è chiamata al difficile compito di dover giudicare se una madre è “adeguata” ad accudire i figli, per il presente ed in prospettiva futura. Colpisce in breve tempo la carica vitale di questa ‘rara avis’ , come la trasmetta tutti, la progressione della sua esposizione a braccio, l’incanto per un grande senso delle cose e della vita, la coscienza gioiosa di impiegare la sua bella esistenza a beneficio degli altri tra l’adorazione corale della sua famiglia che l’aiuta volentieri. Espone come vive in questa comunità ove c’è la necessità di un’ attiva e regolarissima presenza, come si sostiene, che finalità e risultati, quali motivazioni, come gestire efficacemente i rapporti con le istituzioni e soprattutto racconta l’origine di queste donne: vittime della prostituzione forzata, zingare messe incinte per punizione d’essersi rifiutate di rubare, carcerate per i più vari motivi, protette per mafia, ex tossicodipendenti, extracomunitarie. Tutte violentate, abusate, picchiate in tutta la loro esistenza e rese gravide fin dall’adolescenza e quasi tutte situazioni in cui la personalità e la cultura delle interessate è stata ridotta vicino a zero. La cultura d’origine e la religione fanatica hanno svolto spesso un ruolo determinante che si modificherà ad iniziare da questa esperienza, con fatica e con il tempo. La maggior parte delle centinaia transitate in oltre un decennio ce l’hanno fatta. Alcune di queste hanno introiettato un rapporto con gli uomini solamente fisico; con loro nessun aiuto concreto, nessuna comunicazione affettiva, nessuna fiducia. Complice principale la gretta crudeltà degli ambienti in cui sono vissute; questo per esempio si nota si nota nella simbiosi totale madre-figlio delle africane spesso superstiti martoriate dal viaggio di mesi terminato con la traversata in barcone, nella sottomissione alle imposizioni originali degli usi per le bengalesi, alla cancellazione del passato nella mente delle cinesi, alla paura costante in cui vivono per altre etnie, … Ma in tutte l’amore per i figli, il desiderio di ritrovare la voglia di vivere, un passato di umiliazioni da ricostruire partendo dalle macerie, la fatica di comprendere che possono ritrovare la dignità, un futuro per loro e i figli, una gioiosa speranza nei casi migliori. Perché ? Perché la struttura in questione è nata e mantenuta da un’’anima’’ diversa rispetto ad analoghe pubbliche realizzazioni che forniscono prevalentemente vitto ed alloggio coi servizi previsti dalle leggi; anzi qui viene privilegiato il senso di appoggio familiare, la spalla amicale, la disponibilità al comune grande bisogno di parlare. Nasce attraverso Silvia la fiducia reciproca, la stima sincera, l’empatia comunicativa, l’ordine nella vita individuale e collettiva della piccola comunità coadiuvata da una decina di operatori selezionati solo in base alla capacità e sentimento. Tutti i risultati sono frutto unicamente di lavoro assiduo e ricco di abnegazione, sviluppato su tempi a volte lunghi ed attento a non trascurare niente di quello che può contribuire a percepire i pensieri di persone che a volte non sanno esprimersi; frequentemente si raggiungono risultati sorprendenti e impensati. Più di qualche volta le ospiti si dedicano a fare altrettanto con altre sventurate, formano famiglie normali, trovano lavoro e stima. Le situazioni comiche o grottesche non mancano nella vita quotidiana anche per le continue visite di polizia, carabinieri, questura, guardie carcerarie, medici, … Ha fatto storia a sé ed ha incantato tutti il racconto della storia una madre cinese che era in attesa del terzo figlio nel momento in cui è giunta 3 anni fa in questa casa dopo essere stata dimessa dal carcere. L’urgenza era grande in quel momento e la donna fino allora non era mai stata visitata da un medico, non sapeva una parola d’italiano, riteneva che dovesse dedicarsi totalmente ed incondizionatamente ai figli. Il compagno viene ri-spedito d’urgenza nel paese d’origine per crimini gravi cui lei aveva partecipato involontariamente. E’ stato necessario attaccare sui muri della sua stanzetta una serie di fogli contenete ciascuno il disegno delle cose necessarie, specialmente per i figli, assieme alla pronuncia della parola in cinese e in italiano; per il cibo emerge subito che non desidera nessun alimento dal momento che lo porta con sè: un grosso sacco di plastica ! Lo trascina continuamente facendo uscire un odore puzzolente e dolciastro, contiene una grande quantità di ostriche secche preparate in precedenza e che sono l’unico cibo per lei e figli; menù fisso quotidiano: 5 ostriche per persona ogni giorno! Appena le si presenta l’occasione chiede di allevare altri molluschi nel lavandino della nuova casa per poterli consumare freschi. Il medico M. rimane stupito che i bambini siano sanissimi con simile alimentazione, bambini che a scuola si rivelano bravissimi. La madre per poter parlare con l’insegnante ha bisogno di una procedura speciale: permesso dal giudice (4 mesi d’attesa) e scorta carceraria ! Altra storia è quella di una ragazza giovanissima che un’amica le ha quasi imposto, appena sposata con Massimo: -Tu devi assolutamente trovare una sistemazione per questa ragazza ! – La sventurata rispose: -SI !- Si è trovata questa ragazza straniera incinta e proveniente d’altra cultura catapultata a casa sua come non avrebbe mai pensato. Questa ragazza maltrattata da sempre ed orfana, appena grandicella è stata considerata una merce, una forza lavoro; è stata inviata in una famiglia a lavorare. Giunta da poco in tale abitazione è rimasta affascinata da un uomo unicamente perché rappresentava la figura paterna che a lei era mancata da sempre; è giunta con lui ad un rapporto sessuale senza sapere cosa significasse, senza sapere come nascano i bambini, senza preparazione alcuna,…. e si è ritrovata incinta con la vergogna di presentarsi in pubblico, cosa inaccettabile per lei. Silvia e marito ’hanno accolta a casa loro! A passeggio era questa straniera a camminare a braccetto di Massimo per giustificare la sua pancia, chè altrimenti nella sua cultura significava lapidazione. Alla mattina presto si collocava sognante a letto tra loro due, e …così fino al parto, di cui non sapeva niente, né dei neonati (sembra abbia detto quando le misero in braccio il neonato: - che devo darne di questo fagotto ?-), e similmente di tutto il resto. I particolari sarebbero tanti ed anche divertenti, ma la brevità dello scrivere non lo consentono. E’ necessaria proprio una preparazione psicologica acuta e l’esperienza di Silvia per calibrare il coinvolgimento e la comprensione razionale degli svolgimenti di queste vite che in precedenza erano destinate alla dannazione umana. E’ questa lucida capacità a capire, a parlare, a trasmettere, ad organizzare che l’hanno fatta ammirevole; le caratteristiche atte a fare di questa donna una persona speciale, tanto è vero che se n’è accorto pure l’ONU invitandola a maggiori incarichi, compiti che ha rifiutato per il motivo validissimo d’essere a metà del tempo d’attesa del suo ultimo figlio; un figlio che per essere nato da cotanta madre e crescere in questa famiglia allargata sarà senz’altro troppo fortunato rispetto agli altri suoi coetanei.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 15/05/09 alle 17:34 via WEB
La comunità di cui parli è un esempio straordinario di solidarietà, e dimostra come molte persone considerate 'perdute' possano, invece, essere recuperate e ricondotte ad una vita normale con normali relazioni umane. La persona che hai, giustamente, esaltato, è un vero esempio di come ognuno di noi dovrebbe essere. Purtroppo, il fatto che stupisca tanto la sua condizione dimostra come essa sia solo un caso, un'eccezione. E i suoi figli sono davvero fortunati. Ciao..
 
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