Le Torri di MaltaPlus quam valor valet La Valette |
"E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" [Matteo 16, 18-19]
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Ora di religione islamica.
Post n°45 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da Antares_89
Tag: Allah, attualità, Calderoli, Castelli, cattolici, CEI, Chiesa, diritti umani, discriminazione, Governo, imam, immigrazione, integralismo, integrazione, intolleranza, islam, islamofobia, Italia, Lega, Maometto, Maroni, moschea, multiculturalismo, multiculturalità, musulmani, PD, PdL, politica, razzismo, religione, shari'a, Vaticano L'ultima violenza, in termini di tempo, alla nostra cultura, viene dal viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso, che ad Asolo, durante una conferenza sull'immigrazione, propone l'insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche. Questo, a suo dire, servirebbe a evitare le scuole coraniche, "fonte di ghettizzazione e di contrasto". Fulminee, ovviamente, le reazioni della politica. Deciso 'no' della Lega, con Castelli che definisce la proposta "strumentale", "una provocazione" volta a seminare confusione dopo l'attentato di Milano, ricordando poi che niente del genere è menzionato nel programma di Governo, e con Calderoli, che ritiene impossibile avvicinarsi a chi "non adotta criteri di reciprocità e all'estero non riconosce i nostri diritti". Contraria la Santanchè, del Movimento per l'Italia, che ritiene la proposta contrastante con la volontà di dare alla nazione una cultura e un'identità definite. No anche da Cota e Bocchino, mentre Giovanardi stila quattro "fermissimi no", sintetizzabili nel non ghettizzare i musulmani, nel far loro conoscere la nostra cultura "intrisa di Cristianesimo", nel problema della differenza nell'Islam tra Sciiti e Sunniti e nella necessità di arruolare insegnanti extracomunitari. Mentre Casini definisce l'idea "avventata", secondo Rotondi e Boniver "è il cavallo di Troia verso un multiculturalismo alla olandese". Anche la CEI esprime la sua opinione, con Bagnasco che invoca il rispetto del Concordato e ricorda come l'ora di religione cattolica sia "non una catechesi confessionale ma una disciplina di cultura". Sul fronte del 'sì' IdV e PD, mentre all'interno del Governo sono favorevoli Bernini ("un arricchimento" per una "coabitazione religiosa"), della Vedova e Malan, valdese, che vorrebbe un superamento del Concordato e una legge sulla libertà religiosa "adeguata ai tempi". Plaude, poi, Ahmad Vincenzo, presidente degli Intellettuali Musulmani Italiani e membro dell'Assemblea Generale della Grande Moschea di Roma, totalmente favorevole alla proposta, verso l'intesa con la comunità islamica in Italia. Garantisce che la Grande Moschea assumerà insegnanti "lontani da ogni condizionamento fondamentalista", e definisce "manifestazioni d'ignoranza e d'inciviltà" le obiezioni mosse alla proposta. Inoltre, vuole scongiurare "la deriva razzista e islamofobica che sta subendo il nostro Paese". Certo, perché una mattina ci siamo svegliati e abbiamo deciso tutti di avere paura del fondamentalismo islamico, senza motivo. Evidentemente, non si è mai chiesto il perché di questa paura. Secondo lui, certo in malafede, molti italiani sarebbero razzisti verso i poveri musulmani che non hanno nessuna colpa. A quanto pare non ha sentito dei casi di Hina e di Sanaa, e di certo non si è accorto dell'attentato di Milano. Vincenzo chiede che gli italiani mostrino maggiore tolleranza verso la comunità islamica, e "un più rigoroso rispetto delle libertà fondamentali". Vorrei sinceramente sapere di quali libertà stia parlando. Non mi sembra che i musulmani siano diffidati dal professare la loro religione, sia al Liceo sia all'Università vedo ragazze musulmane con il velo, e vedo moschee che nascono come funghi. A me pare che queste siano le libertà fondamentali nell'ottica religiosa. Ma forse Vincenzo, per "libertà fondamentali", intendeva l'istituzione di tribunali islamici, e magari la legalizzazione della shari'a come legge parallela a quella italiana, come avviene in Gran Bretagna. Magari vorrebbe la 'libertà fondamentale' di stuprare e ripudiare le donne, di far morire dissanguati gli animali nella Festa del Sacrificio, cosa che già si fa, o di sposare bambine di nove anni a pedofili sessantenni. Sono queste le libertà che la sinistra vorrebbe concedere? Direi di sì, perché non ne vedo altre che già non siano concesse ai fedeli di Allah. È proprio il multiculturalismo all'olandese che Urso persegue, concedendo ai musulmani tutto quello che chiedono senza pretendere nulla. Urso, inoltre, chiede la cittadinanza per chi condivide "i valori e i diritti costituzionalmente garantiti". Non vedo quali altri diritti costituzionali possano essere concessi agli islamici. Basta leggere la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo nell'Islam per accorgersi di quali diritti umani si stia parlando. Più di concedere il velo, permettere continuamente la costruzione di nuove moschee e assicurare la professione della religione islamica non capisco quali altre libertà, in accordo con le leggi italiane, Vincenzo pretenda. Sull'insegnamento, giusta l'obiezione di Giovanardi: Sciiti e Sunniti non si amano, come dimostrato dall'attentato in Iran, quindi quale religione insegneranno gli uomini scelti dalla Grande Moschea? Fa ridere, poi, la dichiarazione secondo cui gli insegnanti non saranno fondamentalisti: magari qualcuno non lo sarà, ma sono stati scoperti vari imam di buon nome che reclutavano terroristi, quindi chi può essere sicuro che in quell'ora i ragazzi non saranno catechizzati all'Islam integralista? Sinceramente, della parola di Vincenzo non mi fido. E su che logica si basi il collegamento fra insegnamento dell'Islam e integrazione qualcuno me lo dovrà spiegare, perché da solo non ci arrivo. Se i ragazzi sono istruiti alla religione su cui si fonda la loro cultura come potranno integrarsi con la nostra? Se vengono insegnati loro i precetti del Corano come faranno ad accettare le leggi occidentali, bastate sulla tolleranza e sulla libertà, concetti inconciliabili con quanto è scritto nel libro? In tredici anni di scuola, nell'ora di religione non ho mai sentito un solo precetto catechistico: le lezioni vertevano sull'attualità e sui concetti di amore e carità verso il prossimo, con esempi come Mamma Nina e Odoardo Focherini. Concetti tanto in accordo con la cultura occidentale quanto innegabilmente positivi. Abbiamo parlato di Gesù, e di tutto l'amore e la bontà che ha espresso nella Sua vita terrena; obiettivamente, contrasta con un Maometto guerriero che decapitò personalmente centinaia di ebrei alle porte di Medina. Anche se l'insegnamento fosse puramente nozionistico, cosa dovrebbero pensare i ragazzi delle opere del loro profeta? Come sempre, gli attentati di Londra insegnano: i ragazzi erano integrati, ma è bastato un po' d'indottrinamento religioso per tramutarli in feroci terroristi, il cui unico scopo era uccidere quanti più infedeli possibile. Sempre sull'insegnamento mi chiedo: se i musulmani hanno la loro ora di religione perché non devono averla i sikh, gli induisti, i buddhisti o gli shintoisti? A questo punto direi che è un loro diritto, se lo è quello degli islamici. Un amico mi aveva dato l'idea di un'ora in cui fossero insegnate tutte le religioni: come prevedevo, però, gli islamici non hanno nessuna intenzione in merito. Loro vogliono insegnare la loro religione, e sicuramente senza nessuna intromissione scolastica. E adesso vorrei sapere cosa ne pensano i comunisti e gli ateisti di questa proposta, loro che tanto si sono scagliati contro l'ora di religione cattolica nelle scuole statali: vincerà la loro dichiarata volontà di avere scuole atee o il loro violento odio verso la Chiesa? Personalmente propenderei per la seconda ipotesi, considerando la nullità della loro coerenza. Ma sono curioso di sentire da loro il proprio parere in merito. |
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