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Europa: pregiudizi e incoerenza.

Post n°9 pubblicato il 12 Maggio 2009 da Antares_89
 
Foto di Antares_89

Finalmente anche dall'Europa arrivano segnali positivi nei confronti della nuova politica italiana sull'immigrazione. Michele Cercone, portavoce del commissario europeo alla Giustizia, Jacques Barrot, ha dichiarato come quest'ultimo sia "cosciente dell'estrema difficoltà affrontata dall'Italia e della necessità di ripartire meglio gli sforzi a livello UE". Il commissario ha preso questa posizione inequivocabile al termine di un incontro con il presidente del comitato interparlamentare Schengen, Margherita Boniver (PdL). La quale, poi, ha personalmente affermato che l'intervento del Governo italiano nella vicenda del mercantile turco Pinar, carico di profughi, "è stato la soluzione migliore viste le precarie condizioni in cui erano ridotti questi poveri immigrati"; in seguito, ha però aggiunto come non ci si debba nascondere "dietro questo doveroso atto umanitario, che fa onore all'Italia, perché dietro ciò si può nascondere un pericoloso precedente visto che la responsabilità primaria di dare il primo soccorso a questi disperati era del Governo maltese". Chiaro, dato che il mercantile si trovava nelle loro acque di competenza: a quanto pare, però, per i cervelloni europei non è così. Probabilmente se una nave d'immigrati si trovasse nelle acque dell'Antartide la responsabilità sarebbe comunque nostra. Del resto, è impensabile che solo Italia e Malta (in effetti solo Italia) si assumano la responsabilità di tutto il flusso di disperati che arriva dall'Africa intera. E' dello stesso (ovvio) avviso il vicepresidente della Commissione europea, Tajani, secondo cui il problema dei rifugiati politici "non può essere solo maltese o italiano, ma è un problema europeo". Tutto ciò, che due soli Paesi non possano assorbire l'intera ondata migratoria africana, sembra evidente. Non lo è, però, per Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, che stigmatizza l'azione del Governo italiano: "è un'iniziativa molto triste", che "mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d'asilo". Dicendosi poi "totalmente in linea con le posizioni espresse dal Vaticano", continua auspicando che "l'Italia non vada avanti con questa politica". Tali deliranti parole hanno ricevuto risposta dal nostro ministro delle Politiche Comunitarie, Ronchi: "L'ennesima dichiarazione di Thomas Hammarberg dimostra, una volta di più, quanto poco il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa conosca la realtà italiana". "Evidentemente c'è un problema di pregiudizio nei confronti del nostro Paese" - ha proseguito - "Invece di attaccare l'Italia, che ha sempre fatto prevalere il senso di solidarietà sul rispetto delle regole di salvataggio in mare, perché il commissario non chiede all'Europa di assumersi davvero l'onere dell'immigrazione clandestina?". Non è certo una novità che l'Europa abbia, da sempre, pregiudizi sull'Italia. Nonostante faccia parte dei Paesi fondatori nonché del G8, il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo di secondo piano nelle decisioni continentali. Un trend interrotto, in sede europea, solo dalla temporanea presidenza italiana, e smentito a livello globale semplicemente dal forte rapporto che lega Roma a Washington. E' innegabile, però, che, mentre a Paesi come Francia e Germania è perdonata ogni cosa, appena l'Italia commette un errore, per quanto piccolo, è subito aspramente ripresa e sanzionata dagli organi europei. Il che sarebbe anche giusto, qualora, però, la stessa regola valesse per tutti, cosa che non è. Ed è altrettanto palese come, mentre Sarkozy e la Merkel s'incontrano un giorno sì e uno no per decidere il destino di tutto il continente, i governanti italiani siano esclusi dalla maggior parte delle decisioni importanti. All'Europa, semplicemente, l'Italia non interessa. O, meglio, interessa solamente quando si parla di clandestini. Noi siamo il cuscinetto che deve attutire la spinta migratoria di tutta l'Africa, e poco importa che i dati confermino di come molti immigrati usano l'Italia solo quale approdo per poi avviarsi verso i Paesi del nord Europa, perché sono Lampedusa e le nostre isole che devono accogliere i clandestini, vivendo in una situazione di perpetuo assedio. I comunisti e gli stessi immigrati si lamentano delle condizioni in cui sono costretti a vivere (come se li avessimo obbligati noi a venire in Italia), ma nessuno si preoccupa di come deve essere la vita degli abitanti delle isolette del Canale di Sicilia, che ogni giorno vedono arrivare centinaia di persone disperate e affamate nonché talvolta (gli incendi dei cpt lo confermano) violente. E questo perché? Perché gli altri Paesi che, come l'Italia, costituiscono la costa europea del Mediterraneo, cioè Spagna e Grecia, per tutti i clandestini sono off limits. Adottando, già da tempo, una politica sull'immigrazione molto più dura della nostra, arrivano addirittura a sparare ai barconi che, incautamente, sperano di sbarcare sulle loro coste. Ma l'Europa dice loro qualcosa? S'indigna, forse, l'emerito commissario Hammarberg? No, ovviamente. Ma bisogna capirli. Sono troppo occupati ad attaccare l'Italia, che da anni accoglie migliaia e migliaia di albanesi, maghrebini, nigeriani, sudanesi,... Tutto, è chiaro, senza ricevere il minimo aiuto da parte dell'Europa. Che, anzi, protesta se ci permettiamo di respingere i clandestini. Senza accorgersi della ridicola contraddizione in cui cade, perché anche il commissario alla Giustizia Barrot ha confermato come le leggi europee consentano il rigetto dei clandestini. Secondo il diritto internazionale, nessun Paese è obbligato ad accoglierli, in teoria. In pratica, noi sì. E non solo quelli che sbarcano sulle nostre coste, ma anche quelli che si trovano in altre acque territoriali. E' una situazione assolutamente assurda, cui il Governo sta doverosamente mettendo fine. E sono parimenti assurde le prese di posizione di parte della sinistra, che inneggiando alle leggi razziali strumentalizza le tragedie umane degli immigrati pur di attirare consensi. Ma ovviamente così facendo non fanno altro che rendersi ridicoli. Rutelli l'ha capito, e ha preso le distanze dai suoi, appoggiando le decisioni del Governo. Decisioni definite fasciste da Di Pietro, che sembra avere intrapreso la carriera di pagliaccio. Ovviamente non c'è niente di fascista nella nuova legge, né di razzista. Il diritto d'asilo sarà garantito, ha assicurato Fini, seguito dal ministro Alfano, com'è giusto che sia. Non si vuole chiudere del tutto le frontiere del nostro Paese, ma solo a chi non è in regola. I ricatti della Libia hanno avuto successo, e abbiamo dovuto inchinarci, ma almeno speriamo che Gheddafi quantomeno diluisca il flusso migratorio. Le navi gliele abbiamo regalate noi. L'Italia è un Paese libero, che sarà sempre aperto ai rifugiati politici, ma che deve chiudere la porta ai clandestini. Che i comunisti non lo capiscano è normale, ma almeno l'Europa potrebbe fare uno sforzo...

 
 
 
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