Le Torri di MaltaPlus quam valor valet La Valette |
"E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" [Matteo 16, 18-19]
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"Senores, ya no es hora de deliberar, sino de combatir!" [Don Giovanni d'Austria, 7 Ottobre 1571]
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La seconda vita di Fini.
Post n°17 pubblicato il 22 Maggio 2009 da Antares_89
Sembra ormai chiaro che la carica di Presidente della Camera abbia dato alla testa a Gianfranco Fini. Molti dicono di non riconoscerlo più, primi fra tutti i suoi compagni di partito e gli elettori. Troppe, negli ultimi tempi, le mosse di Fini in aperto disaccordo con la linea generale tenuta dal PdL, che hanno fatto innervosire gli addetti ai lavori e chi l'ha votato, confidando in una politica confacentesi agli interessi del centrodestra, cioè la parte politica che gli ha consentito di occupare la terza carica dello Stato. Uno dei primi episodi, per la verità neanche tanto eclatante, durante la Fiera del Libro di Torino, dove il Presidente ha parlato a favore di un dialogo necessario con la Palestina per un processo di pace duraturo in Medio Oriente. Concetto espresso durante il discorso di apertura della fiera e, in seguito, nello stand dell'Egitto, il Paese ospite, in un'intervista a una televisione egiziana. Un'opinione condivisibile, non fosse che chi detiene il controllo della Palestina non è tanto Fatah, quanto Hamas, un partito apertamente terrorista, responsabile della rottura di ogni tregua stabilita fra Palestina e Israele, prendendo ogni scusa come casus belli per lanciare razzi e compiere attentati. È chiaro che serve un dialogo fra i due Paesi, ma prima andrebbero smantellate le organizzazioni terroristiche e arrestati i loro componenti. Il secondo episodio durante la conclusione della sua visita ufficiale a Matera, dove, in merito al problema dell'immigrazione clandestina, parla di una sfida da affrontare evitando "scimitarre e anatemi". Anche qui un discorso giusto, in teoria, e comprensibile, ma è evidente che il Presidente si riferiva al nuovo ddl sicurezza, sul quale aveva già espresso perplessità. Un provvedimento, al contrario, fortemente voluto e appoggiato dal Governo, che, in accordo con la maggior parte dell'opinione pubblica, cercava di mettere un freno al crescente e continuo flusso d'immigrati clandestini che ogni giorno sbarcavano sulle coste del nostro Paese. Una dissonanza dal Governo confermata anche dal plauso ricevuto da Cacciari, proprio in merito alla questione immigrati: "L'unico nel centrodestra ad aver pronunciato parole di buon senso". Clamoroso, invece, quando lo stesso Fini ha accolto le associazioni omosessuali alla Camera, un evento che non era accaduto neanche con il suo predecessore Bertinotti. Ha parlato di scarsa consapevolezza sull'argomento, ha parlato di pregiudizi, di discriminazione e, addirittura, di violenza. In un Paese dove i gay sono la categoria più protetta e favorita (ma questo non l'ha detto) ha concluso la sua farneticazione con "Facciamo capire che non è una malattia o una perversione". Parole pesanti, dette da lui, e qualcuno ha già ipotizzato una sua possibile quanto prossima apertura anche ai matrimoni omosessuali. Esultanza di Luxuria, che lo definisce libertario e senza paraocchi, mentre Cecchi Paone si dichiara piacevolmente stupito dalla "seconda vita" del Presidente della Camera. Altrettanto stupiti, ma non piacevolmente, i suoi colleghi del centrodestra, forse ricordando quanto affermò nel '98, "Un maestro gay non può insegnare". Giravolte, per dirla come Storace, assurde, che lasciano allibiti i suoi elettori, che certo non si riconoscono in lui e nelle sue idee. Molti sono cattolici, e non hanno sicuramente gradito la sua sparata sulle leggi italiane, che non devono essere "orientate da precetti di tipo religioso". Probabilmente il suo cervello si è fermato ai Patti Lateranensi, e non si ricorda che in Italia è concesso il divorzio ed è permesso abortire, e da qualche tempo godiamo anche dell'eutanasia, grazie all'omicidio di Eluana. Come dimostrano queste leggi, la Chiesa non ha mai imposto nulla, ma "non tacerà sui temi di bioetica", come replicato da mons. Elio Sgreccia, della Pontificia Accademia della Vita. La Chiesa consiglia semplicemente ai cattolici cosa sarebbe giusto votare in accordo con quello in cui credono, ma forse il Presidente della Camera vorrebbe impedire al Papa di parlare, o magari togliere il diritto di voto ai cattolici. Ormai non ci stupirebbe più di nulla. Ultima, ma non per importanza, dissociazione dal Governo, quella di qualche ora fa, quando, tagliente, ha replicato a un'affermazione del Premier Berlusconi. Mal interpretando le parole del Presidente, che ricordava come fosse importante ridurre il numero dei parlamentari e ridimensionare le spese, ha definito "inaccettabile" una fantomatica "privazione del Parlamento". Secondo lui, evidentemente, il Premier aveva intenzione di sciogliere le camere, magari per ripristinare il Gran Consiglio del Fascismo. Parole inappropriate e assurde, dalle quali si è apertamente dissociato il collega Renato Schifani, Presidente del Senato. A conferma della stupidità delle affermazioni di Fini, dato che se il Parlamento venisse sciolto anche Schifani perderebbe il posto. Quello di Fini, in pratica, è un delirio crescente, un'escalation di voltafaccia che lo rendono indegno della carica che, a quanto pare ingiustamente, ricopre. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il suo ruolo dovrebbe prevedere un'assoluta imparzialità, uno svincolamento da ogni dovere di partito. Ma, a parte il fatto che non solo la sua politica non è di centrodestra quanto decisamente di sinistra, non mi sembra che Bertinotti, cioè chi lo ha preceduto nella passata legislatura, sia stato molto imparziale. Anzi, basta guardare come ha 'riarredato' il Parlamento per capire che la sua politica è stata tutt'altro che super partes. A cominciare dall'aula intitolata a Carlo Giuliani, che non è stato proprio un esempio di democrazia né un martire della libertà, anche se un'aula del Parlamento italiano intitolata a lui lo ritrarrebbe, a chi non conosce la storia, come un eroe morto per il suo Paese. Continuando, ha fatto rimuovere, in nome del politicamente corretto, lo stupendo dipinto della battaglia di Lepanto con cui ho l'onore di aprire il mio blog. Un evento fondamentale per la storia dell'Europa e dell'intero Mediterraneo, oltre che una stupenda opera d'arte. Ma certo, dopo i poveri amici musulmani si offendono, e allora chiniamo la testa. Questi episodi dimostrano che la carica di Presidente della Camera non implica una politica imparziale, così come gli episodi elencati in precedenza dimostrano come Fini, lungi dall'essere imparziale, ha attuato un'aperta politica di sinistra, e non si capisce perché faccia ancora parte del PdL. La sua mancanza di rispetto, più che verso i suoi alleati, che potrebbero tranquillamente fare a meno di lui, è verso i suoi elettori. Verso chi, cioè, si è fidato di lui, e gli ha dato tranquillamente il suo voto, confidando che la sua politica lo avrebbe soddisfatto. E adesso si ritrova un comunista come terza carica dello Stato, e oltre al danno c'è la beffa di averlo anche eletto. Fini dovrebbe pensare, prima di parlare, al pensiero predominante fra i suoi elettori, che di sicuro non vogliono matrimoni gay, né leggi laiciste, né una politica filo palestinese. Né, tantomeno, vogliono la spaccatura del PdL, con affermazioni continue in contrasto con la linea generale del Governo. Forse davvero Fini ha cominciato una seconda vita, decisamente di sinistra, ma allora deve essere onesto e dimettersi da una carica che spetta a un esponente del Governo e che faccia la politica del Governo. Poi lui sarà libero di andare al Gay Pride e di cantare Bandiera Rossa... |
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