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Fine del PD: è l'ora della violenza.

Post n°13 pubblicato il 18 Maggio 2009 da Antares_89
 

Quanto è successo ieri a Torino dovrebbe fare riflettere sulla tragica situazione in cui da tempo versa la sinistra italiana, sempre più divisa, spaccata e priva di una guida e di un obiettivo comune e concreto. La gente di sinistra non sa più chi seguire, tali e tante sono le voci diverse e discordanti che si levano da una parte e dall'altra dell'universo comunista. E' evidente come la sinistra democratica e parlamentare abbia perso non solo il controllo del mondo intellettuale, ma anche quello delle folle. Infatti, mentre Travaglio, ospite d'onore al Salone del Libro, segue la propria collaudata prassi insultando e accusando chiunque, anche il Presidente della Repubblica, e la gente lo applaude, la piazza si agita. A Rinaldini, delegato Fiom, cioè l'ala più radicale, intransigente ed estremista della Cgil, viene impedito di parlare da un vero e proprio branco di facinorosi che risponde al nome di Cobas. Rinaldini viene probabilmente anche aggredito, suscitando lo sdegno di ogni parte politica, mentre i diretti interessati si discolpano e asseriscono di non essere responsabili che di una civile contestazione. I due avvenimenti, quello librario e quello violento, pur distanti nello spazio, sono più che legati nel concetto. Il concetto di una sinistra che non riesce più a farsi interprete dei bisogni dei suoi naturali elettori, gli operai, e che non ha più neanche il controllo dei salotti intellettuali, un tempo il suo fiore all'occhiello. Senza una guida comune, che indichi un progetto politico con cui riformare il sistema, viene lasciato spazio alle frange estremiste, ai nostalgici della rivoluzione del '17, ai presunti candidi che si permettono di accusare tutto e tutti. La sinistra si è inalberata, in questi giorni, quando l'OCSE ha reso pubblici i dati sulle retribuzioni dei Paesi industrializzati, dai quali risulta che l'Italia è solo ventitreesima in una classifica di trenta nazioni europee. Un ottimo motivo per attaccare il Governo, giustamente, un'altra possibilità di racimolare qualche consenso sfruttando la crisi e mascherandosi da difensori degli oppressi. Ma mentre l'uomo della strada guarda ai dati sugli stipendi dei dipendenti, effettivamente bassi, alcuni si sono accorti che, inspiegabilmente, le casse dei sindacati continuano ad essere piene, e i dirigenti, quelli che si battono ogni giorno con ardore per i diritti dei più deboli, percepiscono stipendi più che lauti. Per questo motivo è comprensibile come la classe operaia non si riconosca più nei suoi sindacati, capaci solo di attaccare Berlusconi e Confindustria e di fare vaghe promesse e, al contempo, intascare la meritata paga, contando sulle tessere di chi si crede da loro rappresentato. Recenti sondaggi confermano come una buona maggioranza delle tute blu voti per il centrodestra, cioè proprio per chi è continuamente e aspramente dileggiato e infangato dai sindacati. E chi, invece, è geneticamente comunista e, anche di fronte ai fatti, si rifiuta categoricamente di dare il proprio voto al nemico cosa può fare, dato che la sinistra non è più la sua famiglia? Scende in piazza, ma non nei cortei del PD, bensì in quelli dei Cobas, seguendo chi promette distruzione, violenza e il sicuro affossamento del sistema. Parole loro, dei Cobas, che si dichiarano senza remore in "guerra" contro una presunta "involuzione autoritaria dello Stato capitalista". Evidentemente si sentono gli eredi di un redivivo leninismo che non considera valido il confronto politico, e che cerca solo lo scontro e la distruzione fisica dell'avversario. In quest'ottica anche la Fiom è il nemico, e Rinaldini un prezzolato, un alleato del potere, da zittire o peggio. I novelli Robespierre gridano nelle piazze, magari sperando che qualcuno porti una ghigliottina per decapitare i nobili, che oggi sarebbero gli industriali e, a quanto pare, anche i sindacalisti. Data la situazione precaria del sindacato, però, questo ce lo si poteva aspettare. Più difficile era, invece, immaginare lo stesso decadimento anche nella cultura, così lontana dai disordini dei comizi. Poco tempo fa gli intellettuali dovevano, quasi per forza, avere la tessera del PD, da esibire con orgoglio per dimostrarsi puliti avversari del potere dell'orco di Arcore. Oggi la situazione è ben diversa, come esplicato dalla kermesse, seppure anch'essa un po' sbiadita, del libro. In questa edizione, infatti, si è trasformata in un malcelato spot del più fiero dipietrismo, nella quale il Travaglio nazionale si è, tanto per cambiare, eletto mosca bianca della politica, l'unico che non ha niente da nascondere, senza scheletri nell'armadio, e si è permesso di criticare in pubblica sede anche il Presidente della Repubblica. Non che io non lo abbia mai fatto, anzi, ma le mie parole non hanno certo la stessa cassa di risonanza delle sue. La gente l'ha applaudito, ha gradito le sue critiche all'intero sistema, compresa quella sinistra che proprio quelle persone dovrebbero andare a votare. Adesso è più di moda seguire Di Pietro, il giustizialismo intransigente (quando fa comodo), la critica di tutto senza mai una soluzione da offrire in alternativa. E a chi è da addebitare tutto questo? Chi è il responsabile della devastazione della sinistra e dell'affossamento di un progetto, quello del PD, mai così sull'orlo del baratro? Chi, se non Dario Franceschini? Un uomo che evidentemente non possiede né le capacità politiche né la solidità per guidare in porto una sinistra allo sbando, figuriamoci a farle vincere le elezioni. Ovviamente il mea culpa non è nel suo vocabolario, e, nonostante le sue responsabilità siano più che evidenti in quanto è successo a Torino, alle domande dei cronisti cosa può mai avere risposto? Critiche al Governo, chiaramente, colpevole, secondo lui, di non prendere in considerazione le ottime proposte che l'opposizione continuamente gli fornisce, colpevole di non fare nulla per contrastare la crisi, colpevole di non aiutare le classi deboli. Anche lui, insomma, si erge a difensore degli afflitti, anche se quanto è successo a Rinaldini dimostra che non tira una buona aria per i sindacalisti. Poi, grazie alle eresie di Santoro e dei suoi alfieri Vauro e Guzzanti, la crisi della sinistra si è pericolosamente accentuata, lasciando senza alcun controllo né freno le frange più estremiste. Non passerà molto tempo, a questo punto, prima che qualcuno proponga di trasformare la Fiat in un grande falansterio, o di sciogliere il Parlamento in favore in un soviet. Dalle macerie del PD alcuni escono redenti, associandosi al centrodestra delle promesse mantenute, ma la maggior parte sceglie la strada dell'agitazione, della lotta violenta contro tutto e tutti, della furia cieca che non risparmia neanche gli alleati. Che cosa è rimasto, in Italia, della sinistra democratica?

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Commenti al Post:
Duchessadgl4
Duchessadgl4 il 18/05/09 alle 13:21 via WEB
Della parola "democrazia" e dei suoi aggettivi derivati in molti si sono riempiti la bocca, ma non sempre ad essa era connessa la ragione e la pratica. Vedremo cosa succederà alla prossime Elezioni Amministrative. Solo il voto della gente è lo specchio reale di come la pensa, da chi vuole essere rappresentata e amministrata. Ancora un pò di giorni.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 13:37 via WEB
Hai ragione, amica mia. L'unico vero specchio del volere della gente è il voto, e dopo le elezioni sapremo come davvero la pensano gli italiani. Certo è, però, che da alcuni fatti si possono trarre conclusioni e pensieri. Ma, come hai detto tu, aspettiamo ancora qualche giorno prima di dare giudizi definitivi. grazie del tuo interesse. Ciao, e buona settimana. Emanuele.
 
shineon67
shineon67 il 18/05/09 alle 13:50 via WEB
ciao emanuele una chicca pre elettorale:
Il popolo è un bambino.
Vuole sempre avere ragione.
Allora chi governa il popolo gli deve dire che "gli altri c'hanno sempre torto.
Gli altri sono atei miscredenti, pervertiti omosessuali, zozzi meridionali, negri puzzolenti…eccetera.
..insomma: relativisti".
Allora il popolo è contento.
Perché il popolo è un bambino e come tutti i bambini gli piace giocare.
Nei giochi dei bambini c'è sempre uno che vince e un altro che perde.
Per questo che al popolo gli piace tanto il calcio.
Il popolo lo sa che il calcio vero non è quello dei campetti, delle partitelle.
Il popolo lo sa che al calcio vero non ci può giocare.
Che il vero calcio se lo può soltanto guardare in televisione.
Allora il popolo si mette seduto e guarda.
Il popolo strilla, si agita, si stanca come un bambino.
E quando arriva la sera si addormenta subito. È buono buono il popolo, è una pecorella.
Il popolo lo sa che la vita è come una partita di calcio in televisione, come la finale dei mondiali: tutto il mondo la guarda, ma poi la palla se la giocano solo due squadre.
Bello il calcio! Bella la vita! Solo pochi se la godono, ma tutti gli altri possono fare il tifo.

di Ascanio Celestini
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 14:16 via WEB
Complimenti per la scelta e grazie della chicca, amico mio. Sebbene preferisca considerare le cose in un altro modo, forse più idealista che realista, devo ammettere che c'è del vero in quello che è scritto qui. Complimenti davvero per la puntualità con cui questo scritto arriva. Buona settimana, amico. Emanuele.
 
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 14:52 via WEB
Della sinistra democratica è rimasto poco o niente. Non da ora.. «La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invigilarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più.» (di Aurelio Saffi patriota e politico italiano vissuto nella seconda metà dell'800). E se restano fuori i bambini da questo che viene chiamato "principio della democrazia" stabilito dalla ns. Costituzione e non riescono a far girotondo con gli altri e mangiare la "tortina" anche loro? Scalciano e chiamamo la mammina, piangenti e indispettiti!!! A parte quelli che si autoescludono e che se non partecipano, in qualche modo, all'esercizio della democrazia, dovrebbero semplicemente ignorare quel che accade e tacere! Non fare i Cicerone o i Catone (il censore) dall'alto dell'Aventino. Troppo facile.. Cui prodest? A Napoli direbbero "A nisciuno".. *__^
 
 
shineon67
shineon67 il 18/05/09 alle 14:57 via WEB
Perché il popolo è un bambino e come tutti i bambini gli piace giocare.
Nei giochi dei bambini c'è sempre uno che vince e un altro che perde.
Per questo che al popolo gli piace tanto il calcio.
 
   
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 16:19 via WEB
Si, continua così: stai sull'aventiuno con i lecca lecca! Alla fine vedrai che se ami il calcio si farà come in Brasile: partite a prezzo politico e bistecca a prezzo politico. Il resto, ai buoni di cuore, non certo a quello di Lula! Se queste sono le tue prospettive, nulla contro. Le mie sono differentissime: partecipo, con il voto, perchè il voto è l'unico esercizio serio di democrazia che abbiamo. Ma tu ovviamente non voti - chissà da quanto - e questo non ti interessa. Solo la critica a prescinedere è il tuo campo d'azione. Ma è democrazia anche questa s'intinde, pro domo tua e va rispettata.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 15:24 via WEB
Ad Atene ci si trovava nell'agorà, mentre a Roma il luogo dove si discuteva era il foro. Adesso non si può certo fare politica radunando tutti gli elettori in un unico punto, questo è ovvio. Si discute con elettori ed eletti. E chi non ha la possibilità di dire la propria, per questo o quel motivo, strepita la propria frustrazione. In merito all'ultima tua affermazione mi associo decisamente: a nisciuno! ^__^ Ciao, Vince..
 
   
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 16:23 via WEB
Infatti, se hai letto come credo con attenzione, il voto popolare che decide vale in popèolazioni relativamente di basso numero. Per il resto ci si affida al voto, così com'è stato concepito, tramite rappresentanti popolari che - bada bene - NON hanno vincolo di mandato una volta entrati in parlamento. che poi ci siano interessi e altro questo è da sempre: solo i bimbi viziati e sognatori pensano di cambiare il mondo stando seduti sul seggiolone o usando il girello.. Grazie per aver condiviso con me l'ultima affermazione: il voto è un esercizio di democrazia e va usato, altrimenti è un rifiuto della democrazia stessa e allora è meglio evitare di polemizzare tout court parlando a mò di Catoni o Ciceroni! Non serve proprio a nessuno. E' tempo perso. Ciao ^_^
 
shineon67
shineon67 il 18/05/09 alle 15:34 via WEB
allora... tutti pronti a dire che i voti delle tute blu sono andati altrove, la lega dice alla lega, il pdl all'uomo di Arcore ma nessuno che prende in esame la grande astensione di voto. Ormai chi va a votare supera di poco il 60 per cento, non riuscite ad ammettere che questa politca non piace più a nessuno. Berlusconi ha rovinato il consenso degli italiani alla politica, anche se lui parla di quote bulgare queste sono da attribuire soltanto al 60/65 per cento degli aventi diritto il voto. Il popolo non si è rotto le palle soltanto con la sinistra ma anche con la destra, le masse non sono più convinte da nessuno. ma uno che non si fida più della sinistra si può fidare dei sindacati quando questi si sono venduti al cavaliere? vedrai quante botte prenderanno i sindacati se non si staccano dagli affari del cavaliere.. ma mentre la sinistra nell'astensionismo ne vede una ragione, la destra ne vede un vantaggio...
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 15:46 via WEB
Che il crescente astensionismo dal voto sia ormai un fatto è innegabile, però va rimarcato come si astengano, in quanto stanchi di chi li dovrebbe rappresentare (ma non vi riesce), soprattutto i 'proletari, gli operai, cioè quelli di cui i sindacati ogni giorno si proclamano difensori e paladini. Di chi altri si potrebbero fidare loro? Forse di Berlusconi, che, nonostante le critiche aspre e volgari di tanta parte della sinistra, è ancora al Governo. Dato che non credo sia un mago né un incantatore di serpenti, forse bisognerebbe cominciare a pensare che abbia davvero delle reali qualità politiche. E se le avesse perchè non votarlo?
 
   
shineon67
shineon67 il 18/05/09 alle 16:13 via WEB
Berlusconi preoccupa tutti, perché quando sarà passato a vita migliore ci saranno la metà degli italiani che non si riconesceranno in nulla, capisci perché dico che il cavaliere ha rovinato il consenso alla politica? perché questo consenso si è concentrato in un uomo e la sua immagine ma dove sono le ideologie? se nella sinistra sono morte nella destra non sono mai esisistite. sento pareri di persone in trasmissioni locali dire "io fino a quando c'è berlusconi voto per lui, dopo non lo sò..." ecco lo spessore politico italiano...
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 16:18 via WEB
Bè, sicuramente chi dice quelle cose non ha lo spessore per parlare di politica. Certo, finché Berlusconi ci sarà io continuerò a votare per lui, e quando non ci sarà più voterò per i suoi successori. E' riuscito a unire la maggior parte delle anime della destra italiana in un solo partito, e questa è la sua eredità: alle ultime elezioni non sapevo se votare per lui o per la Lega, mentre alle prossime amministrative non avrò tale problema, che sarà risolto dall'unione delle due anime. Penso che questo sia un passo avanti..
 
     
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 16:35 via WEB
Io direi che si vota per quello che viene proposto, a prescindere da chi lo propone. Contano le idee certo, ma anche gli uomini che le professano sono importanti, perchè idee che nascono da sole ancora non ne ho viste in circolazione. Nel passato abbiamo esempi importanti, De Gasperi su tutti, per me! Invece chi non vota per niente è al sicuro, non sbaglia mai. Come quell'impiegato che non fa niente tutto il giorno, becca pure gli straoridinari - sparsi a pioggia come i sindacati "dettano" - e non prende mai rimbrotti dal capo ufficio. Della serie chi non lavora non "sbaglia" mai.. Però la lingua per polemizzare quella l'ha e ben lubrificata. Io metterei sta gente che tanto blatera in un posto di comando e responsabilità tipo quella di un ministro e vorrò vedere quanto resiste: dopo che ha osservato l'andazzo e le regole da seguire, penso che duri al massimo un quarto d'ora. La critica va bene, ma che sia costruttiva e soprattutto reale, altrimenti siamo tutti bravi a sparare addosso ai politici (che non ci piacciono) e costruire castelli in aria come i paranoici. E' questo un esercizio praticato da tempo in italia, come con la nazionale italiana che ha 60milioni di allenatori, più 4 o 5 milioni di italiani di riserva nel mondo. Ma a me il calcio non piace.. Meglio il nuoto e la pallavolo.. ^__*
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/05/09 alle 17:00 via WEB
Sono d'accordo. Certo, quello che conta sono le idee, ma il ruolo di chi le esprime non va certo sottovalutato. Un politico esperto è capace di mostrare più di altri la bontà del suo programma, mentre uno inesperto e, magari, non del tutto all'altezza (vedi Franceschini), potrebbe fare cadere nel baratro il suo partito..
 
     
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 17:35 via WEB
Francheschini non penso che non sia proprio all'altezza, semmai è un leader, nel Pd, da.. bruciare!!! Si, perchè li dentro c'è una sordida e sotterranea "guerra" che va avanti da una vita fra D'Alema e Veltroni. Costi quel che costi, secondo loro due! A me non dispiace, di certo agli elettori del Pd si, però ho la netta sensazione che quel partito non rimarrà a lungo così com'è ora, ma ci sarà una scissione, un ritorno all'antico. Hanno provenienze e ideali trooppo differenti gli ex diesse e l'ex ala sinistra della dc, cioè la margherita, per convivere in armistizio perpetuo.. Comunque staremo a vedere cosa mai accadrà dopo il 21 giugno in quel partito.. Intanto l'uomo di Montenero gode e porta via voti al Pd, anche se ho visto ultimamente proiezioni secondo cui l'onda lunga del "giustiziere di un pomeriggio di un giorno da cani" s'è quasi fermata. E' un bluff quello; a lui, a mio avviso, interessa solo l'euro e non fa nulla per nasconderlo. E' arrivato all'acquisto della decima casa a prezzi stracciati, manda lettere d'ammonimento ai suoi parlamentari a parlare SOLO dietro suo ordine, salvo poi dire a Berlusconi che è prepotente, un fascista, piduista. come dire: da che pulpito viene la predica! Ha una causa del precedenta pertito disciolto (spartizione della cassa.. sparita!!!), con Occhetto e Veltri, che si protrae da 2001 (qui i magistrati sono insolitamente poco solerti..). Dice di non voelrsi avvalere dell'immuniyta Ue e poi la usa per non dorver pagare multe in euro, tipo batoste! E ancora non ha cambiato lo statuto dell'IDV, visto che quello attuale è degno di un covo di eventuali "ladroni". Arrogante oltretutto.. Ciao, buon pomeriggio. Vince
 
     
shineon67
shineon67 il 18/05/09 alle 18:00 via WEB
la fantasia si spreca, sarebbe bello leggere qualcosa di suo (un libro sulla politica), sicuramente non avrà nulla a che fare con la realtà però sarebbe un libro spassoso e divertente, mi sia concessa un po' di ironia come lei se l'è concessa nei miei confronti, la leggerò spesso, grazie
 
     
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 19:33 via WEB
L'ironia è il sale della vita. Se fatta senza offendere - io modestamente ritengo di essere qui - è anche un segno non solo di intelligenza ma anche un non astio, quanto di una semplice "competizione" sugli argomenti trattati o che l'amico Emanuele propone nel suo blog. Personalmente preferisco leggere.. Le scritture le lascio a chi vuol farle e per chi vuole solleticarsi l'anima: c'è materiale in giro. Tanto tanto e in qualsiai direzione! L'ho sempre detto che sparare sui politici tutti (ma c'è "qualcuno" che si finge al di fuori della contesa però riporta quotidianamente e di sana pianta esclusivamente notizie del solito ammazzaberlusconi chiamato Repubblica! Ogni riferimento è puramente voluto..) è lo sport preferito nella nostra nazione! Troppo facile.. Vorrei vedere chi ha le palle per fare un bel libro sui magistrati, sulle banche.. Qui si latita e in modo sostanzioso perchè qualcosa stringe, non poco.. Saluti *_*
 
     
Vince198
Vince198 il 18/05/09 alle 19:37 via WEB
Dimenticavo una cosa: se è fantasia il dualismo nel Pd, mi sa che dovresti e metterti un paio di occhiali e alla svelta! Non sono io a dire queste cose, ma chi è addentro a queste faccende e alla cronaca dei più importanti giornali. Come anche un possibilòe scissione del Pd! Che poi io abbia fantasia, si -lo ammetto - non mi spiace; e se qualcuno prova a dimostrarmelo in toto, ne prenderò atto..
 
fucio02
fucio02 il 20/05/09 alle 14:19 via WEB
Il Partito Democratico è crollato al centro. Infatti, la sinistra del partito "ex DS" continua a prendere voti. E' il centro, l'ex Margherita, che perde voti a tutto spiano, a favore dell'Udc e nostro. Per questo si può dire che il PD è fallito. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 20/05/09 alle 15:08 via WEB
Penso che ti abbia ragione, amico mio. Gli appartenenti alla Margherita non si sono mai riconosciuti pienamente nel progetto del Partito Democratico, e stanno lentamente (ma neanche troppo) migrando verso UDC e PdL, sicuramente più vicini alle loro idee e ai loro progetti rispetto a un PD decismaente troppo a sinistra. Grazie per la visita, a presto. Emanuele.
 
   
shineon67
shineon67 il 20/05/09 alle 15:38 via WEB
ciao, se si prendono le sigle... Unione, DS, PD sono tutte sigle fallimentari o in trasformazione se si vuole essere più concreti. la vera forza che sta opposta alla destra, sono i progressisti, le sigle lasciano il tempo che trovano, ciao caro.
 
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