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Nazismo, comunismo sovietico e fondamentalismo islamico sono, seppure in epoche diverse, alcuni dei più grandi cancri che affliggono il mondo. Parimenti nemiche della libertà e della democrazia, tutte queste ideologie hanno schiavizzato, torturato, ucciso e sterminato interi popoli sulla base di presunte supremazie genetiche (nazismo), morali (comunismo) e religiose (integralismo islamico). È appurato che, nonostante n'esistano tuttora fieri sostenitori, questi criminali perseguivano (e perseguono) l'ideale supremo di conquista del mondo. Tuttavia, ad oggi solo il nazismo è condannato, mentre i comunisti di ogni Paese tentano in ogni modo di nascondere i crimini dei loro predecessori, e se qualcuno si permette di criticare l'Islam per la violenza che suscita viene immediatamente bollato di razzismo e islamofobia. E penso sia emblematico come tra Islam e postcomunismo vigano stretti rapporti di nascosta collaborazione. A parte le caratteristiche che accomunano le due ideologie, come il numero di morti causati e la presunta superiorità rispetto al resto del mondo (capitalisti da una parte e infedeli dall'altra), qui si parla di una reale collaborazione intrapresa tra i vertici dell'URSS e della Russia odierna e i capi del terrorismo internazionale di matrice islamica. A prova di questo, un'intervista di Jamie Glazov (FrontPage) a Konstantin Preobrazhenskiy, ex-agente del KGB, il servizio segreto del quale è diventato uno dei maggiori critici. Alla domanda se la Russia sia un alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo islamico, egli risponde di no. Strano, si potrebbe pensare, poiché anche la Russia è presa di mira dal terrorismo, come dimostrano la guerra in Cecenia e il sequestro della scuola di Beslan. Ma in merito alle esplosioni che a Mosca hanno fatto più di duecento morti, l'avvocato Mikhail Trepashkin ha dimostrato il coinvolgimento del FSB, il servizio di sicurezza federale, del quale era un ex-colonnello. Per queste rivelazioni, l'avvocato è stato incarcerato nel 2003. In pratica, Preobrazhenskiy spiega che, mentre per gli USA il terrorismo è una minaccia esterna, il Governo russo l'ha sempre usato come strumento politico per manipolare il Paese tanto dall'esterno quanto dall'interno. La storia comincia agli albori del comunismo, quando, nel '17, Lenin rivolge il suo appello ai "braccianti islamici di Russia e d'Oriente", scoprendone il gran potenziale antioccidentale. Inoltre, fu l'Afghanistan la prima nazione a riconoscere l'URSS, mentre l'URSS fu il primo Paese a riconoscere l'Arabia Saudita. Oggi, la Russia è grande amica dell'Islam, e nonostante la suddetta guerra cecena, dal 2005 è osservatore permanente della Conferenza Islamica. L'URSS ha sempre reclutato fra i tartari, islamici russi, molti ufficiali del KGB: il loro nome islamico gli permetteva di inserirsi nelle società da conquistare, e il loro cuore comunista le consegnava al Soviet. Altra prova di amicizia fu la possibilità data da Mosca all'Uzbekistan di praticare l'Islam come 'rito folkloristico', mentre nessun russo poteva celebrare riti cristiani quali il Natale o la Pasqua. Alexander Litvinenko, l'agente del FSB avvelenato a Londra, gli riferì che i servizi segreti sovietici avevano addestrato terroristi di Al-Qaeda come Ayman Al-Zawahiri e Juma Namangoniy, braccio destro di Bin Laden in Afghanistan. Lo stesso Yasser Arafat è stato agente del KGB, e tutti i suoi sottoposti, quindi, erano sotto il controllo sovietico. Lo dimostra il fatto, per esempio, che Putin non consideri Hamas un'organizzazione terroristica. La testimonianza di Litvinenko conferma come anche Saddam Hussein fosse agente del KGB, con Eugene Primakov ufficiale del suo campo. Quanto agli attacchi dell'undici settembre, Preobrazhenskiy conferma come Mohammed Atta si sia incontrato, cinque mesi prima, in Repubblica Ceca, con un agente segreto iracheno. Non c'è neanche bisogno di dire che l'intelligence di Baghdad era cliente di quella di Mosca. Nel 2008, inoltre, la Russia ha chiuso la base aerea USA in Kyrgyzia, rendendosi vulnerabile agli attacchi talebani. Un comportamento inspiegabile, se non fosse che la Russia conta nella leadership talebana alcuni agenti, come quel Abd Al-Rashid Dustum, generale che, negli anni Ottanta, studiò nella scuola KGB di Tashkent. Tali testimonianze dimostrano, oltre ogni ragionevole dubbio, la collusione dei servizi segreti russi in tutto l'apparato del terrorismo islamico internazionale. Ma, come detto all'inizio, i legami fra Islam e comunismo russo non sono solo di segreta collaborazione, ma anche di relativa comunità di vedute. Come nei Paesi islamici, infatti, in Russia le donne sono continuamente discriminate, e comportamenti di palese discriminazione sono tranquillamente accettati come normali. Ad una donna può essere rifiutato un posto di lavoro semplicemente in quanto donna, esattamente come prevede la tradizione islamica. La paternalistica e verticale società russa è molto più vicina al mondo islamico piuttosto che a quello europeo e americano, e la stessa Russia ha apertamente dichiarato di non considerarsi un Paese occidentale. Preobrazhenskiy asserisce quello che è ormai evidente da tempo, ma che il buonismo del nostro tempo non vuole accettare. La Russia post(?)sovietica ha compreso, come l'Islam, quale sia il maggiore fattore di vulnerabilità occidentale: la correttezza politica e il rispetto delle libertà e dei diritti umani. L'ex-agente del KGB accusa la sinistra di questo buonismo, di questa trappola che ci rende incapaci di resistere alle pressioni dei poteri forti. Questo è più che evidente in Italia, dove le sinistre perseguono da anni un multiculturalismo a senso unico, che dota gli immigrati di ogni diritto e discrimina, a tutti gli effetti, noi. Che, in teoria, saremmo gli autoctoni. Esplicativo, in questo caso, un manifesto della Lega, che ci paragona agli Indiani d'America, incapaci di frenare l'immigrazione e oggi relegati nelle riserve. Sulla Gazzetta di Modena di oggi spiccava la notizia della soppressione di un corso di arabo in una scuola di Sassuolo. Mi sembra una decisione normale, dato che conviene che le scuole risparmino, tagliando le attività inutili. E non penso che un corso di arabo sia così fondamentale, poiché non siamo noi a dover imparare l'arabo, ma gli arabi a dover imparare l'italiano. Ovviamente la sinistra locale è insorta, a dimostrazione che, secondo loro, a quanto pare siamo noi a doverci integrare con loro, e non viceversa. Un piccolo episodio, che però dimostra quanto Preobrazhenskiy afferma: le colpe, cioè, delle sinistre del progressivo indebolimento politico dell'occidente, un harakiri che permette al mondo islamico di penetrare sempre più profondamente nelle nostre società. Vano è, poi, sperare nell'aiuto della Russia, che è molto più coinvolta nel terrorismo islamico di quanto voglia fare credere. Basta pensare all'elenco di terroristi che hanno servito nelle file del KGB per accorgersi di quanto la Russia potesse manovrare i conflitti mediorientali e le frange estremiste di tutto il mondo. Il colloquio si conclude con un proverbio russo, citato dall'intervistato, che recita: "Tu muori oggi ed io domani". L'interpretazione è facile: se l'America crolla sotto i colpi del terrorismo islamico la Russia potrebbe avere la possibilità di sopravvivere a sue spese. L'occidente, però, preferisce chiudere gli occhi di fronte a tutto questo, nascondendosi dietro al multiculturalismo e continuando a tendere la mano ad una Russia che non ha nessun'intenzione di stringerla. Chi prova ad attaccare l'Islam e le sue leggi anacronistiche e barbare viene subito definito xenofobo e fascista, e la sinistra predica tolleranza verso una religione che di tollerante non ha (e non vuole avere) nulla. Questa intervista, se non altro, dimostra come URSS prima e Russia poi siano tutt'ora in contatto con il terrorismo islamico, con cui condividono alcune ideologie e, sicuramente, l'odio verso l'occidente. Che non se ne avvede.

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Commenti al Post:
venuss99
venuss99 il 25/07/09 alle 15:00 via WEB
ANTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAREEEEEEEEEESSSS^____*.....moo aiò vest adesa.....et ed modna????????^__^ anca me aiera ed ceesa...po' aiò tachee a ferem del dmandii^__^....spero tu capisca il dialetto.... chissà magari ci siamo anche incontrati??????^________^ ^____^ ci bekkeremo in feltrinelli a questionare......^__^ok??????^_^
 
venuss99
venuss99 il 25/07/09 alle 15:03 via WEB
....ho scritto....un commento....ma non lo vedo.......^___^
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/07/09 alle 13:38 via WEB
Scusa, è che ieri sera ero impegnato e non ho fatto in tempo a controllare la casella di moderazione dei commenti. In effetti sono della provincia di Modena, anche se il dialetto lo capisco solo (poco), e non lo parlo. Abito a Mirandola, però l'università la frequento a Modena in centro. Chissà, magari una volta potremmo esserci visti senza accorgercene! Certo che sarebbe un pò uno spreco vedersi senza vedersi. Non mettiamo limiti alla Provvidenza.. Mai dire mai..^__^
 
venuss99
venuss99 il 26/07/09 alle 16:35 via WEB
gggggrrrrr^___^.....quale provvidenza????^___^ah ah ah ah ah ah ah ....buona giornata^_^
 
fucio02
fucio02 il 27/07/09 alle 08:39 via WEB
Emanuele, dici una cosa vera! Tra l'altro, ti posso dire che spesso il Partito dei Comunisti Italiani, quello di Diliberto per intenderci, manifesta insieme ad eseponenti dell'UCOII, l'Unione delle Comunità Islamiche Italiane. Questa organizzazione ha alcune contiguità con il gruppo egiziano dei "Fratelli Musulmani" , che non brilla per moderazione. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 27/07/09 alle 18:42 via WEB
Non è certo una novità che i comunisti vadano spesso e volentieri a braccetto con le comunità islamiche. Anche quando queste sono tutto fuorchè moderate e tolleranti. Nonostante la maschera di moderatezza con cui si nascondono, i rappresentanti dell'UCOII sono pericolosi fondamentalisti, integralisti religiosi che mirano a imporre le loro leggi anche qui in Italia. E le amministrazioni di sinistra continuano a dare loro corda, sperando nei loro voti. La contiguità cui tu ti riferisci non la conoscevo, ma non stento certo a crederci: le comunità islamiche sono tutte, in qualche modo, connesse, e i loro obiettivi non sono certo di integrarsi con noi. Tutt'altro, ma la sinistra fa finta di non vedere. Ciao, fucio. Emanuele.
 
to_revive
to_revive il 27/07/09 alle 12:21 via WEB
Secondo te, perché la sinistra detesta l’America? Perché il Presidente Obama cerca una pace con la Russia?. Io le risposte le ho da tempo ed ecco perché non ho votato per lui!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 27/07/09 alle 18:49 via WEB
Sono gli stessi motivi per cui anche io, se fossi americano, non avrei votato per Obama. Ma, evidentemente, molti tuoi connazionali desideravano una ventata di novità, di cambiamento, e forse non hanno valutato a sufficienza quello che veramente l'elezione di Obama avrebbe comportato. Soprattutto, certo, a livello di politica internazionale: non è certo un caso che, dopo la fine dell'Amministrazione Bush, Iran e Nord Corea abbiano cominciato gli esperimenti atomici. Per quanto riguarda i musulmani, l'elezione di Obama non può che aver loro fatto piacere. Non so se Obama sia musulmano, se in quell'intervista il suo "muslim faith" fosse solo un lapsus, ma certo i musulmani con lui avranno il campo più libero. Sicuramente avanzeranno pretese che non si sarebbero neanche azzardati a pensare quando c'era Bush. Ho appreso dal sito 'Lisistrata' che qualche giorno fa è stata negata l'applicazione della shari'a negli Stati Uniti: normale, ma solo il fatto che alcuni musulmani l'abbiano proposto è assai preoccupante..
 
Vince198
Vince198 il 27/07/09 alle 14:12 via WEB
Atteso che due recenti risoluzioni Ue (2005-09) hanno equiparato nazismo e comunismo, atteso che il nazismo è stato sonoramente sconfitto, il comunismo sgretolato anche se non alienato completamente (qualche enclave di cariatidi nostalgiche resiste stoicamente qua e là.. sognando impossibili stravolgimenti ideologici..), riunificata l'Europa, noi tutti abbiamo sognato che fossero abortiti tutti i totalitarismi capaci di mobilitare un largo consenso delle masse. Evidentemente ci siamo illusi che fosse finito il secolo sanguinario delle ideologie. E ci siamo sbagliati. Il secolo scorso ci ricattura con una visione del mondo totalitaria e feroce appoggiata da un ampio consenso popolare: l'Islam fondamentalista. Osama bin Laden e Al Qaida hanno ragione su un solo punto: non sono terroristi, ma fondamentalisti islamici con una lunga e prestigiosa tradizione religiosa che legittima le loro azioni.. "Uccideteli ovunque li incontriate" (Corano, Sura II, della giovenca)!!! Essi rivendicano, purtroppo a ragione, una continuità con pensatori islamici recenti di un certo calibro. Le loro aberranti idee hanno padri autorevoli e rispettabili: Jamal ai-Din ai-Afghani, Hassan al-Banna, Sayyid Qutb, Abul A'ia Maududi, Ruhollah Mussawi Khomeini. Anche per questo godono di un larghissimo consenso. Questa loro legittimità, anche se ai confini estremi e più controversi dell'Islam, è all'origine di tante ambiguità, di tanti ammiccamenti da parte di moltissimi esponenti islamici. Nel loro progetto si riconosce una massa crescente di musulmani, anche se l'offerta culturale arabo-islamica non integralista, per il momento, è ancora maggioritaria, ma è spenta, calante, impacciata, come le immagini vecchie di tutti i leader dei governi del mondo musulmano. Tulli i regimi musulmani condannano il terrorismo a parole, ma nessuno osa realmente, con impegno concreto e prolungato, prendere le armi contro Al Qaida a viso aperto, senza sotterfugi, perché tutti hanno paura per il loro consenso popolare già precario e corrottissimo. Qui è il grande pericolo: il laicismo declina con il tramonto dell'ideologia kemalista e del panarabismo, mentre il socialismo arabo annega nelle guerre civili. Ma il motore della tempesta integralista e terrorista non é il conflitto arabo-israeliano come tutti ripetono con impotente inerzia. È vero il contrario: Israele è lo scandalo por la coscienza arabo-islamica, perché lo scandalo è l'Occidente. La nazione araba tenta di riaffacciarsi alla storia nel 1947 negando legittimità all'Onu e di riflesso a Israele e all'Occidente. Quindi l'infinita guerra attorno a Gerusalemme è la conseguenza, non la causa, di un drammatico e perverso nazionalismo arabo-islamico, per di più in crisi ideologica. La crisi della leadership del fu Yasser Arafat in Palestina e il favore popolare crescente degli estremisti islamici di Hamas e di Hyzbollah non sono solo il prodotto del complesso e inestricabile conflitto con Israele. Arafat perde consensi non solo per ragioni di tattica politica, ma perché il suo progetto, il suo orizzonte laico, panarabo e vagamente socialista sta sfociando nella corruzione e nell'impotenza in tutto il mondo arabo-musulmano. Al contrario, Hamas ed Hyzbollah si rafforzano perché navigano trasportati dalla corrente in piena di un integralismo islamico montante che travolge le dighe fragilissime delle leadership arabe e musulmane formatesi negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. È una marea integralista che ha la sua origine non solo nell'Iran rivoluzionario di Khomeini, ma anche e soprattutto in quell'Arabia Saudita che l'Occidente si ostina a ritenere moderata, ma che è invece la più forte finanziatrice dell'espansione di un Islam dittatoriale e dogmatico (leggasi la dichiarazione universale islamica dei diritti dell'uomo, promulgata a Parigi nel 1981 dall'Arabia Saudita e fortemente influenzata dalla scuola musulmana handbalita, cioè la più rigorosa nell'applicazione alla lettera delle prescrizioni coraniche). Trionfano e si espandono ovunque solo il wahabismo saudita, lo sciismo di Khomeini e altre sette minori dell'Islam, levatrici dell'integralismo religioso più fanatico. L'elemento insopprimibile che li caratterizza è il contrasto con tutti i valori su cui si basa l'Occidente: formazione democratica della legge, parità della donna, abolizione delle pene corporali, libertà di religione, di coscienza, di parola e di ricerca scientifica. In questo alveo nasce, cresce ed è finanziato il terrorismo islamico: il jihad. Gli Usa spesso tendono a minimizzare e, per interessi di tipo economico, preferiscono parlare dell'Islam pietoso e pacifista come del vero Islam preferiscono parlare dell'Islam pietoso e pacifista come del vero Islam (perchè in casa loro, al contrario, è tenuto fortemente al guinzaglio). Molti intellettuali occidentali minimizzano ugualmente, tendono a spiegare il fenomeno del terrorismo islamico come se derivasse da ingiustizie subite. L'importante per loro è non dire la verita': la religione islamica, come viene interpretata dalla grande maggioranza dei musulmani, e' quella che DETTA le regole e i rapporti dentro alle loro società (la shari'a) ed e' quella che genera la dittatura, il fondamentalismo, il fanatismo e il terrorismo. Un esempio di un paradosso che fa "rizzare i capelli": Abdurrahim Karakoç, giornalista e musulmano, al giornale Akit, ha avuto parole di elogio per Hitler e per BinLaden. "È impossibile non ammirare la preveggenza di Adolph Hitler, che viene invece presentato all'opinione pubblica come un 'razzista, sadico e persona orribile'. Già all'epoca, Hitler aveva previsto ciò che sarebbe successo in questi giorni [attuali] e fece un repulisti degli ebrei imbroglioni, che credono nel razzismo come religione e godono nel gettare il mondo in un bagno di sangue, perché sapeva che sarebbero divenuti [questa] grande maledizione per il mondo." .. "..Hitler era davvero un uomo previdente .. Quindi Hitler fece il suo lavoro, ma Israele viene comunque presentata all'opinione pubblica mondiale come la vittima innocente. " Un altro uomo dotato di preveggenza è sicuramente Osama bin Laden. Se una pietra colpisce un cane a una zampa da qualche parte nel mondo, la colpa viene data a Osama bin Laden. … Bin Laden aveva previsto ciò che sarebbe accaduto in Iraq, Palestina e nella prigione di Guantanamo. "Da solo, o forse con pochi amici, lui [Osama] sfida le superpotenze del mondo e diffonde la paura all'interno del rifugio stesso degli oppressori. …Ieri c'era Hitler e oggi c'è Osama bin Laden …". Come dire, aggiungo io, che nazismo e fondamentalismo islamico possono andare a braccetto.. E poi, come tu dici, caro Emanuele, c'è chi si schiera a favore di certa gentaglia fondamentalista giusto per essere contro gli Usa e ignorare il grande pericolo che rappresentano questi avamposti della dottrina musulmana applicata alla lettera come esige quella religione! Ignorantia "docet", purtroppo.. Un caro saluto. Vince
 
 
Antares_89
Antares_89 il 27/07/09 alle 19:05 via WEB
Impressionante davvero la testimonianza che porti. Sapevo che molti musulmani avessero una particolare simpatia per Hitler, ma non credevo che arrivassero fino alla pubblica apologia. Sono arrivati, invece. E hanno pubblicamente e inequivocabilmente assimilato la religione musulmana all'ideologia nazista. Mettendo in scacco, implicitamente, tutti quelli che, in Italia e in tutto l'Occidente, si intestardiscono a vedere nell'Islam solo una religione come un'altra. Arrivando a coniare il sostantivo 'islamofobia' per condannare tutti quelli che avvertono il mondo del pericolo islamico. 'Islamofobico', xenofobico, razzista sono solo alcuni degli epiteti e delle offese con cui molti si rivolgono a noi. Non vogliono credere, per un motivo o per l'altro, che l'Islam sia un pericolo costante. Probabilmente, come al solito, per il sentimento di tolleranza a tutti i costi, e di quel multiculturalismo a senso unico che la sinistra vorrebbe imporre a tutto il Paese. Un multiculturalismo che si risolve, in pratica, nel fatto che siamo noi che ci dobbiamo integrare con loro, e non il contrario, come sarebbe lecito immaginare. E non appena esponenti lungimiranti del Governo e delle amministrazioni locali fanno qualcosa per tentare di arrestare l'islamizzazione progressiva del nostro Paese subito le sinistre insorgono: la loro coda di paglia gli impone di accusare di razzismo chiunque non creda al loro buonismo e alle loro assurde interpretazioni del termine 'integrazione'. Che, in teoria, dovrebbe essere sempre accostato al termine 'reciprocità'. Termine sconosciuto alle sinistre, e rifiutato ostinatamente e apertamente tanto dalle comunità musulmane che dai governi dei Paesi islamici. Come hai detto tu, il kemalismo sta morendo: la Storia, nel mondo islamico, procede al contrario. I movimenti laici stanno perdendo potere, al contrario di quanto successe nella storia dell'Occidente, a fronte di movimenti integralisti che riscuotono sempre più preferenze tra i musulmani. E di fronte a questo la sinistra non sa fare altro che dire: "Noi dobbiamo dare il buon esempio", cadendo nella più stupida delle contraddizioni, poiché se noi dobbiamo dare il buon esempio, loro stanno, in questo momento, sbagliando. In pratica, la nostra società è più progredita della loro, quanto di più politicamente scorretto si possa dire. E se lo diciamo noi siamo razzisti, mentre se lo 'dicono', implicitamente, loro, è multiculturalismo. Mi complimento con te, Vince, come al solito, per le testimonianze e le citazioni con cui sempre arricchisci i tuoi commenti, fornendo, come in questo caso, nuovi spunti di riflessione. Un abbraccio, amico mio. Emanuele.
 
angeligian
angeligian il 27/07/09 alle 21:07 via WEB
Non posso commentare il tuo post, non potrei aggiungere niente di più di quanto tu abbia cosi' rigorosamente e giustamente scritto. Riesci sempre ad illuminare la mia voragine di ignoranza. Grazie
 
 
Antares_89
Antares_89 il 28/07/09 alle 17:38 via WEB
Amica mia, sono felice di cogliere il tuo interesse, ma non crederti ignorante: io ero esattamente come te, sono solo le fonti da cui prendo spunto che mi danno un pò di informazioni. Del resto, questo problema è talmente ampio che è difficile per tutti trovare la luce. Sono comunque onorato che tu mi consideri così, davvero! Grazie a te, della tua presenza e del tuo sostegno. Un abbraccio, Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 28/07/09 alle 08:01 via WEB
Emanuele, il problema è il fatto che l'Occidente ha perso i valori e le connotazioni provenienti dalla tradizione giudaico-cristiana. Di fronte a ciò, l'islamismo fondamentalista rischia di avere campo libero. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 28/07/09 alle 17:44 via WEB
E questo è solo colpa nostra, di noi occidentali. O, meglio, di quelli, per esempio, dell'Unione Europea, che si sono rifiutati di citare le innegabili radici cristiane su cui si fonda la cultura europea. Sempre in nome di un qualche tipo di tolleranza e di multiculturalismo. Hanno la coda di paglia, evidentemente, poiché citare le nostre radici religiose non implica certo una discriminazione nei confronti dei non cristiani. E queste radici, oltretutto, sono così evidenti che non citarle è una vera assurdità: esistono centinaia di città con nomi di santi, come St.Denis in Francia, Santiago in Spagna e San Marino, e le nostre chiese sono visitate da milioni di turisti ogni anno. Eppure secondo i padri dell'UE queste chiese non sono nulla. A fronte, ovviamente, di Paesi islamici dove la religione è un tutt'uno con lo Stato. Alla faccia della reciprocità, come sempre. A presto, Emanuele.
 
shineon67
shineon67 il 28/07/09 alle 14:42 via WEB
Vedo che gli ingredienti sono sempre gli stessi, il comunismo e l'islam. Amalgamati o divisi ma sempre nemici dell'occidente. Noi occidentali abbiamo la forte presunzione di collocarci sempre nel posto giusto e può essere che sia cosi (evitando le repubbliche delle banane sudamericane) ma allora si consideri che se la russia (e non i comunisti) vede negli americani, un partner da prendere con le pinze, c'è da pensare che anche loro avranno i loro motivi se non cercano strette collaborazioni. La questione mediorientale è una questione di comodo e di scomodo a secondo degli interessi che russia e america hanno con questi paesi arabi, poi ognuno fà la propria politica che meglio crede senza -per chi cerca di analizzare i fatti- perdersi in inutili schieramenti. Qui non si tratta di vedere il buonismo, il permissivismo ma semmai di vedere le forze economiche mondiali in confronto tra loro. Io vedo che su questo ha qualche punto in piu la russia, vedo che dominerà l'est del pianeta e anche l'europa. Quì si tratta di vedere chi la farà da padrone e chissà magari già da questo secolo. Il declino dell'impero americano non è così lontano e forse proprio per questo l'america, con i suoi avamposti militari oltreoceano, cerca di non soccombere. Il capitalismo ha dimostrato di avere dei limiti, il neo liberalismo non sviluppa una economia di vera concorrenza, ma semmai sullo sfruttamento del terzo mondo. Metà del pianeta lavora per l'economia di un paese soltanto, sarà proprio questo divario a far soccombere l'impero (tutti mirano a guadagnare qualcosina di più che un dollaro al giorno). La russia dal canto suo ha più opportunità, persino quella di fare a meno di 'amici' utili solo se nemici degli americani. I fatti aiutano la russia che vede nel passaggio a nord-ovest la futura grande opportunità di diventare leader mondiale (più petrolio e gas e tratte più brevi per esportare). Riguardo al manifesto della Lega... è solo uno spot aziendale. Paragonare gli indiani a noi è sinonimo di ignoranza, è per chi della storia ne ha fatto una storiellina da raccontare, mentre per il corso di arabo... si veda oltre, nessuno vuole integrarsi con gli arabi, però per chi ha un po' di ambizione, studiare l'arabo può significare entrare in qualche azienda italiana con rapporti economici verso qualche paese arabo, non penso proprio che un corso di arabo servi solo per chiedere a un arabo "ciao come ti chiami?" "è tanto che vivi quì?", ciao.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 28/07/09 alle 17:57 via WEB
Amico mio, gli ingredienti sono sempre gli stessi perchè il cuoco ha un repertorio abbastanza ristretto, per ora..^__^ Hai ragione, inoltre, sul fatto che noi occidentali (a dire la verità solo quelli come me, i comunisti no di certo) ci mettiamo solitamente dalla parte della giustizia, ma a favore di questo c'è il ragionamento che spesso ho fatto: in occidente c'è la democrazia, e tutti hanno gli stessi diritti. I musulmani, per loro natura, continuano a chiedere diritti (che gli altri immigrati non chiedono), e le sinistre glieli concedono, sperando nei loro voti. Come giustificazione di questi evidenti privilegi, essi adducono il motivo del multiculturalismo e della tolleranza. Se qualcuno, come me, chiede che alla base del multiculturalismo debba esserci la reciprocità (che certo non esiste nei Paesi islamici) i comunisti dicono che noi dobbiamo dare il buon esempio, fare il primo passo. Di qui ammettono, implicitamente, che noi siamo 'più democratici' di loro, collocandoci dalla parte giusta della barricata. E' politicamente scorretto, ma è un'implicita ammissione proprio delle sinistre. E i legami fra comunismo e Islam mi sembra che siano stati spiegati a sufficienza dall'intervista su cui ho costruito il post. Prima di leggere quel dialogo su FrontPage non ero a conoscenza di quei legami, che però adesso mi sembrano inconfutabili. Ammiro, come sempre, la tua preparazione in fatto di economia. Che io, purtroppo non ho, e spero mi perdonerai se non posso parlarne con te da pari a pari.^_^ A presto, amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 29/07/09 alle 07:59 via WEB
Emanuele hai ragione! Ti posso dire molto di più. quando cadde l'Impero Romano d'Occidente (476 AD)fu la Chiesa a ridisegnare un'Europa che era diventata un'accozzaglia di popoli diversi tra loro. Basta pensare a monaci che fecero le bonifiche e salvarono molti testi antichi che altrimenti sarebbero andati perduti. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 29/07/09 alle 08:07 via WEB
Peccato davvero, ripeto, che le autorità europee si rifiutino così testardamente di riconoscere il ruolo che la Chiesa ebbe nel costituire l'identità e la cultura europea. Comunque, anche se non è riconosciuto costituzionalmente, questo ruolo è evidente a tutti, e solo un'ipocrisia masochista tenta di negarlo. Chiunque dotato di buon senso sa, e si accorge, che l'Europa intera non può prescindere dalla Chiesa, sia essa cattolica, calvinista, ortodossa o anglicana. Ce ne si accorge visitando le chiese romaniche e le meravigliose cattedrali gotiche, o monasteri, o ricordando come l'Irlanda sia stata portata alla civiltà, cioè proprio grazie ai monaci cristiani. E' inutile e ipocrita negarlo, eppure qualcuno ci riesce ancora..
 
   
shineon67
shineon67 il 29/07/09 alle 19:09 via WEB
ciao carissimo, alla chiesa và riconosciuto il merito di aver salvato il pensiero occidentale, Platone e compagnia bella, sono stati ripresi nel medioevo o meglio rispolverati dai teologi del periodo, però si riconosca anche che gli stessi barbari a contatto con la civiltà furono colpiti da tanta bellezza nelle arti e la "modernità" che la civiltà aveva di suo, molti barbari non ebbero il coraggio di distruggere questo bene comune. Poi i romani non cercavano una guerra diretta contro i popoli, si ricordi che molti generali barbari fecero carriera per quello che rimaneva ancora dell'impero romano, insomma una fusione nata quasi spontanea, non togliamo tutto ad uno per dare all'altro (la chiesa in questo caso) ciao :-)
 
     
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 11:46 via WEB
Quella che si è rivelata importante e giusta è stata la 'pax romana', che ha consentito ai popoli sottomessi di conservare i propri usi e costumi, e ha aperto anche ai barbari le porte di una carriera nel mondo latino. Forse per riconoscenza, forse per lungimiranza (probabilmente per entrambe le cose) i barbari, dopo il 476 D.C., hanno deciso di conservare quel sistema e quell'organizzazione che erano riuscite a unire, per secoli, popoli che andavano dai prati irlandesi alle sabbie mediorientali. Riconosco, in effetti, che non sia giusti togliere in blocco a qualcuno per assegnare a un altro, neanche quando si tratta della Chiesa. Che, come hai peraltro affermato, ha l'innegabile merito di avere preservato e arricchito il pensiero e la cultura occidentali. Nonosante questo, però, i governanti dell'Unione Europea si rifiutano di riconoscere le radici cristiane della nostra società e dell'identità europea. Penso per mera ipocrisia. A presto, amico mio. Emanuel.
 
fucio02
fucio02 il 29/07/09 alle 08:10 via WEB
Emanuele, per dimostrare che hai ragione, ti dico una cosa. Ogni tanto vado sui forum di "Affari Italiani". Quando parlo di personaggi come gli imperatori bizantini Manuele II Costantino XI Paleologo, i comunisti mi attaccano e mi danno del fondamentalista cristiano e mi apostrofano con parole che qui non ripeto, visto che questo è un blog serio e rispettabile fatto da persona altrettanto seria e rispettabile come te. Quando poi attacco il terrorismo ed il fondamentalismo islamico, i comunisti insorgono e gli epiteti non mancano. La moderazione spesso non c'è, per questi soggetti. Al contrario, io vengo spesso censurato. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 11:11 via WEB
Le accuse di integralismo cattolico e di fondamentalismo religioso non mancano di certo, purtroppo, neanche qui, sui forum di Libero. Non appena un cattolico si leva a difesa delle proprie guide religiose, barbaramente offese dalla lobby ateo-comunista, viene ripetutamente offeso da chi si crede al di sopra di tutto e di tutti, e che persegue un distorto ideale di laicismo, più vicino all'ateismo di Stato staliniano che alla più o meno giusta laicità dei Paesi democratici. Ovviamente, pur affermando di vivere in un Paese soggiogato dal Vaticano, che controllerebbe l'intera popolazione, non esitano a offenderlo e a infangarne il nome e le opere. Ma se qualcuno, io, in questo caso, gli chiede un parere sui crimini e sulle aberrazioni di matrice islamica loro sviano, e cambiano discorso. A riprova della loro codardia di fronte al mondo musulmano, veramente pericoloso, e dell'ipocrisia che domina la loro vita: non perseguono la laicità dello Stato, ma solo l'affossamento della Chiesa cattolica.
 
fucio02
fucio02 il 29/07/09 alle 09:48 via WEB
Le immagini che hai qui dimostrano quello che dici. Hai due santi ortodossi (Manuele II e Costantino XI), uno anglicano (Carlo I Staurt) ed altri esponenti del cattolicesimo. Sono tutti personaggi che hanno contribuito, anche con la vita, a disegnare questa Europa. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 11:15 via WEB
Ovviamente concordo. Il problema è che chi avrebbe la possibilità, e il dovere politico e morale, di riconoscere quell'impegno nella costruzione della cultura e dell'identità europea decide testardamente di tacere. Come ho detto, in nome del multiculturalismo e del politically correct, come se riconoscere le proprie radici significasse offendere gli immigrati. La loro è solo avversione verso la Chiesa cattolica, niente di più, e ipocrisia, avvalendosi di motivi che mascherino il loro reale intento. Voglia Dio che il loro mandato termini presto. Buona giornata, amico mio. Emanuele.
 
to_revive
to_revive il 29/07/09 alle 14:44 via WEB
Mi rifaccio alla frase che ti hanno lasciato in un commento in cui si scrive: “ .. . Il declino dell'impero americano non è così lontano e forse proprio per questo l'america, con i suoi avamposti militari oltreoceano, cerca di non soccombere”. Francamente l’America non credo vedrà un declino e sai perché? Perché a differenza di altri popoli noi abbiamo l’unità ed il rispetto anche verso coloro che non ci piacciono e che non abbiamo votato. Noi “lasciamo lavorare” durante i mandati non come altri Paesi che si fanno la guerra tra di loro; valutiamo alla fine chi fa e cosa fa chi opera per il Paese. L’America si riprenderà e lo sta già facendo. Ci vorrà tempo, ma uniti ce la faremo perché le disgrazie ed il dolore ci compattano di più e cementano l’orgoglio di essere americani. God bless America.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 11:24 via WEB
Mi ricordo che, appena dopo l'elezione del Presidente Obama, tu mi dicesti che, pur non avendo votato per lui, adesso lui era il tuo Presidente, e l'avresti rispettato come avresti fatto con chiunque fosse salito a quella carica. E' questo lo spirito di libertà e democrazia che tu difendi, è questo l'onore americano che ha reso gli Stati Uniti i paladini della libertà nel mondo. Ed è questo che i comunisti e i nemici del vostro popolo e della democrazia vogliono nascondere, per poter sobillare le masse contro di voi. Nel resto del mondo, e anche in Italia, quando al Governo c'è la parte politica avversa si spera che le cose vadano male, per vedere il Governo crollare e poterne prendere il posto. Al contrario, come affermi tu, in America si aspettano i fatti, e si è pronti ad applaudire e sostenere anche chi non aveva la nostra approvazione, se il suo impegno è stato costante e le sue opere hanno sostenuto il Paese. E' questo spirito che io apprezzo, e che, pur amando con tutto il cuore la mia Patria, mi ispira un amore sconfinato per il tuo popolo. I vostri nemici sono i nemici della democrazia, e saranno loro, e non voi, a vedere presto il declino e la distruzione. Il lavoro è ancora lungo, ma prima o poi anche i popoli che ora non hanno la democrazia scopriranno, grazie a voi, la libertà, e cacceranno i loro tiranni per abbracciare la democrazia. E lo spirito americano si rafforzerà, nei cuori americani e in quelli di tutti gli uomini liberi della Terra. Che Dio benedica l'America.
 
Vince198
Vince198 il 29/07/09 alle 15:45 via WEB
A suffragar la tesi di uno stretto rapporto tra Hitler e il mondo musulmano , caro Emanuele, riporto qui da te, un interessante studio - che condivido pienamente - di Alberto Rosselli, giornalista e saggista storico, che collabora da tempo con diversi quotidiani e periodici nazionali ed esteri. “La storia degli intensi e complessi rapporti che, tra il 1934 e il 1945, intercorsero tra il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al Husseini, capo spirituale dei musulmani palestinesi, e il leader nazista Adolf Hitler rappresenta una delle vicende a sfondo politico-religioso più interessanti e meno note di quegli anni. I motivi che spinsero la più alta e venerata personalità religiosa del Medio Oriente ad unire i propri destini a quelli del dittatore tedesco e, più in generale, alle forze dell’Asse, suscitano infatti un’indubbia curiosità, aprendo le porte ad un dibattito che, nell’attuale contesto politico internazionale, caratterizzato dalla recrudescenza dell’estremismo islamico antisionista e antioccidentale, assume una valenza ancora maggiore. La condivisione dei programmi antisemiti e la comune avversione nei confronti dei sistemi democratici furono tra gli elementi che, sessant’anni fa, cementarono le basi di un’intesa politica e militare tra il nazismo e il Movimento Arabo del Gran Muftì: un’alleanza di cui, tuttavia, per molti anni poco si è detto e scritto, almeno in Italia; forse anche a causa di quel malinteso senso di tutela e di rispetto per la seppure giusta “causa palestinese”. Che il Gran Muftì di Gerusalemme nutrisse molta simpatia nei confronti dell’ideologia antisemita è cosa nota, ma assai meno lo sono i documenti e i carteggi che testimoniano, in maniera chiara ed inoppugnabile, il tentativo condotto da Amin al Husseini e dai vertici del nazismo per dare vita ad un vasto e articolato programma di sterminio e di lotta armata sia nei confronti della comunità israelitica internazionale, che contro le democrazie occidentali: un piano dal quale, sotto certi aspetti, il “principe del terrore” Bin Laden sembra avere tratto più di uno spunto. Oggi, però, grazie all’impegno di un gruppo di storici israeliani e statunitensi e alle testimonianze emerse dagli archivi segreti del Terzo Reich, del governo americano, inglese ed ex-sovietico, è possibile ricostruire con precisione (purché ne sussista la volontà, ovviamente) la trama e il contenuto di uno dei più scellerati complotti di matrice razzista e terrorista mai progettati nel corso del XX secolo. Dopo anni di indagini e di studi, i ricercatori dell’istituto Simon Wiesenthal di Los Angeles sono riusciti a fare riemergere dagli archivi del controspionaggio nordamericano buona parte della corrispondenza segreta e dei diari personali del Gran Muftì di Gerusalemme e un certo numero di casse contenenti una voluminosa massa di documenti (in lingua araba e tedesca) attraverso la lettura dei quali è possibile fare luce sull’intera e complessa vicenda. Dopo la caduta del muro di Berlino, gli studiosi israeliani e statunitensi (supportati anche da informazioni e suggerimenti forniti da colleghi inglesi, russi e serbi) hanno infatti passato al setaccio tutto il materiale e le testimonianze relativi all’attività di Husseini e dei gruppi arabi che, a cavallo degli anni Trenta/Quaranta, collaborarono attivamente con i nazisti. Nella fattispecie, la documentazione fa riferimento ai numerosi dossier redatti tra il 1936 e il 1945, dalla Kripo (la Polizia Criminale nazista) e dalla Gestapo, dalla Sezione Mediorientale dell’Abwehr (il Servizio Segreto tedesco diretto dall’ammiraglio Wilhelm Canaris); dal Dipartimento Affari Islamici e del “Centro Addestramento Elementi Mussulmani” delle Waffen SS (posto alle dirette dipendenze di Heinrich Himmler); dal “Comando Operazioni Oriente” della Divisione Speciale Brandeburg; dal Sonderstab F del generale Helmut Felmy (organismo incaricato di arruolare nella Wehrmacht volontari mediorientali, nordafricani, ma anche transcaucasici e russo-asiatici) e dall’Arab Bureau del dicastero degli Esteri di Joachim von Ribbentrop.” Ecco Emanuele, se questa parte di storia fosse a perfetta conoscenza dei “fans” dei palestinesi – quest'ultimi hanno sempre e comunque diritto ad una terra loro, sia chiaro, ma non con quella genìa di delinquenti che sono ora al potere: il partito di Hamas - e degli anti-usa a prescindere che fanno finta, ad esempio, di non vedere quello che accade in Iran in questo periodo - non fanno una manifestazione seria neanche a pagamento per i diritti degli iraniani, dovrebbero per lo meno riflettere più approfonditamente su certe questioni che sicuramente i loro riferimenti politici ignorano, volutamente. Le solite cariatidi più o meno rosse pronte al “martirio” per ideali, loro senza né arte, né parte..Un caro saluto a te! Vince
 
 
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 11:38 via WEB
Pur avendo parlato, in questo post, essenzialmente dei rapporti tra il mondo musulmano e il Governo sovietico, sono a conoscenza dei legami che univano lo stesso mondo islamico alla tirannide nazista. Come nella testimonianza che mi hai portato, è evidente che uno dei sentimenti che hanno unito Hitler ai dittatori musulmani è stato il comune antisemitismo. Ed è naturale che i principali sostenitori di questo antisemitismo, all'interno dell'universo islamico, fossero i leaders fondamentalisti palestinesi. Da qui la naturale, seppur nascosta, collaborazione fra nazisti e integralisti islmaici. Altrettanto naturale che l'antisemitismo sia stato usato, e viene usato tutt'ora, per dare alle masse un nemico da odiare, in modo da consolidare il potere dittatoriale e distogliere l'attenzione del popolo dall'estrema povertà in cui vive. Sullo stesso schema del romanzo "1984" di George Orwell, dove il nemico era Emmanuel Goldstein, nome palesemente ebreo. Ed è chiaro come i nemici di Israele che abitano nel mondo libero nascondano volutamente i legami tra il mondo islamico e quello nazi-sovietico, per scatenare i loro sostenitori contro Israele, e quindi a favore degli islamisti che ne perseguono la totale distruzione. Sarebbe ovviamente terribile, per i loro scopi, se questi legami venissero scoperti, anche se probabilmente chi sostiene l'odio verso Israele mentirebbe anche alla propria ragione pur di continuare ad avere un capro espiatorio per i propri mali. Al pari di te, anche io penso che i palestinesi abbiano il diritto di vivere in un Paese libero, ma prima devono rifiutare in blocco i legami con il terrorismo islamico, e disconoscere Hamas come loro guida. Accettando Fatah e i leaders filooccidentali per guidarli verso una democrazia che possa giungere a un accordo con Israele, che certo vorrebbe la fine di una guerra che sta logornado tutti. Vorrei proprio sapere cosa pensano di quel documento i comunisti che non esitano a enfatizzare le morti palestinesi salvo poi ignorare volutamente le vittime innocenti israeliani. Un abbraccio. Emanuele.
 
aloi34
aloi34 il 30/07/09 alle 17:12 via WEB
ciao.vorrei entrare senza polemizzare.Per onestà di informazione vorrei proporre quanto ho letto recentemente: è illusorio pensare che le religioni possano portare la pace nell’umanità. Le religioni sono per loro natura violente. Ogni religione ha la pretesa di essere l’unica assoluta rivelazione della divinità, a riprova della quale rivendica il possesso di un testo sacro, rivelato, comunicato o scritto direttamente da Dio. Questa sacra scrittura, ritenuta espressione definitiva della volontà di Dio, dà il diritto alla religione di dividere le persone tra fedeli e infedeli, tra puri e impuri, di promettere un premio o di minacciare un castigo, innescando forme crescenti di violenza morale, psicologica e, quando le leggi civili lo consentono, anche fisica. Naturalmente ogni religione è convinta di essere portatrice di pace e che il Male, o il Satana, sia qualcosa che appartiene alle altre religioni, filosofie o sistemi di potere. La certezza di essere il Bene consente di ostacolare, combattere e sconfiggere, con qualunque mezzo, tutto quel che si ritiene gli sia contrario Non va dimenticato che il cristianesimo è stato la religione più omicida che sia mai apparsa nella storia. E’ triste e angosciante doverlo ammettere, ma nessuna religione ha tanti morti sulla coscienza come il cristianesimo. Fin dai suoi inizi la violenza è stata la costante della Chiesa: hanno ucciso più persone i papi per imporre la religione cristiana che gli imperatori romani per contrastarla. Se sono incontestabili le radici cristiane dell’Europa, è anche incontestabile che queste radici sono state abbondantemente annaffiate col sangue di milioni di vittime. La violenza della Chiesa non si è rivolta solo agli “infedeli”, musulmani ed ebrei, ma agli stessi cristiani, sia a quelli considerati eretici, che sono stati bruciati, squartati, bolliti, arrostiti, sia alle streghe, torturate e condannate al rogo, ma anche a quanti non si sottomettevano completamente al suo potere. Il tutto in nome del Cristo. E in nome di Cristo sono stati perpetrati genocidi e stragi: intere popolazioni ed etnie sono state cancellate dalla faccia della terra (basti pensare agli Aztechi e ai Maya, solo per citare i più conosciuti) e altre sono state sottomesse cancellando la loro cultura, la loro storia e le loro tradizioni. Il cattolicissimo condottiero spagnolo Hernan Cortés, massacrò e cancellò dalla faccia della terra intere popolazioni in Messico. Cortés può essere ritenuto l’inventore della “guerra preventiva”: l’invasione di un paese con lo scopo di impadronirsi delle sue ricchezze, ma con la giustificazione di volervi portare valori postivi (cristianesimo, democrazia, ecc.). Hernan Cortés invitava i suoi soldati a sterminare ferocemente tutti, uomini, donne, vecchi e bambini “per spargere e inculcare il terrore della loro ferocia in ogni angolo di quelle terre; onde incutere durevole timore tra quei greggi di agnelli mansueti, in ogni contrada ove entrano sono usi commettere per prima cosa un crudele e memorando massacro”. Terminato il massacro, le mani delle vittime venivano infilzate in lunghi bastoni “cosicché gli altri indiani potessero vedere quanto era stato fatto in quel villaggio”. “E egualmente gli spiedi coi bambini a rosolare a fuoco lento fra le urla delle madri, per terrorizzare i villaggi, e i bambini gettati in aria a decine per i giuochi dei conquistadores, in gara tra loro a chi li infilzava nella spada con più destrezza prima che rotolassero a terra” (cf. G. Zizola, in Rocca, 20/2004, p. 52). Naturalmente le motivazioni, per la guerra, sono sempre oscene e menzognere, ma rivestite di nobili intenti. Lo sterminio delle popolazioni dell’America latina “era l’estirpazione dell’idolatria e la conversione degli indigeni alla fede cristiana” (D. Ulloa, Los predicadores divididos. Los dominicos en Nueva España). Non è stato Maometto, ma un papa, Urbano II, a lanciare la prima guerra santa, e al grido di “Dio lo vuole” (Deus lo vult), non fu difficile trovare tutti i supporti teologici per giustificarla. E’ pertanto evidente che l’adesione ai princìpi di testi ritenuti sacri non è sufficiente per esorcizzare la violenza nei confronti degli uomini. Per questo non basta che un testo sia considerato sacro, occorre anche che l’uomo venga considerato sacro. Se il bene dell’uomo non viene messo al primo posto come valore sacro, non solo i testi dell’Antico Testamento, ma persino i Vangeli possono essere usati per fare il male anziché per compiere il bene. evangelica compresi, che possono uccidere se non esistesse nell’intimo la grazia sanante dello fede” (I 2a q. 106 art. 2). La Parola di Dio si svela solo a quanti mettono il bene dell’altro al primo posto nella loro esistenza. E’ questa la verità che permette l’ascolto della voce del Signore (“Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”, Gv 18,37). Quando ciò non accade, si rischia di disonorare l’uomo per onorare Dio, come fa il sacerdote protagonista della Parabola del Samaritano (Lc 10,30-37), il quale, trovandosi di fronte a un ferito, non ha alcun dubbio su quel che deve fare. Il rispetto della Legge divina è per lui più importante della sofferenza del moribondo. Per rispettare la Legge, che proibiva a un sacerdote di toccare un ferito (Nm 19,16), sacrifica l’uomo. Lo stesso vangelo, quando non è più a servizio del bene e della felicità degli uomini, ma viene usato come strumento di potere per sottometterli, si fa portatore di morte anziché di vita.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 30/07/09 alle 17:48 via WEB
Le religioni non sono per natura violente in generale: alcune lo sono, altre no. Non vedo come il buddhismo possa essere considerata una religione violente, per esempio. Che poi portino divisioni è chiaro, perchè non tutti vi aderiscono, ed è ovvio che se una persona professa una religione deve crederci con tutto il cuore. Deve, cioè, credere che sia quella religione l'unica giusta, altrimenti che credente sarebbe? Se ritiene giusto unire i precetti di due religioni diverse è liberissimo di farlo: si costruisce la sua religione personale e aspetta che qualcuno risponda alla sua chiamata. Ma non è certo il Cristianesimo una religione di guerra. Le guerre nel nome di Dio ci sono state, ma sono avvenute nel Medioevo, e non semmpre per motivi biasimevoli. Per quanto riguarda le imprese dei comquistadores non posso che darle ragione, e ammetto sicuramente come lo sterminio dei Cavalieri Templari, degli ebrei e dei moriscos da parte dei Papi del passato siano vergognose macchie nella storia del Cristianesimo. Lei ha però citato un episodio, la prima Crociata, che la contraddice: secondo "La storia d'Italia" di Enzo Biagi, la prima crociata fu indetta dal Papa per combattere i turchi. Essi avevano scacciato i tolleranzti arabi, e impedivano ai pellegrini cristiani di accedere alla Terrasanta. Questo è stato il motivo che ha portato alla conquista, nel 1099, di Gerusalemme: aprirne le porte ai pellegrini cristiani. Altre guerre si sono succedute, e tutte contro gli stessi nemici, i musulmani. Ma non certo guerre di conquista: gli Ottomani attaccarono Malta, e furono respinti dalle nazioni cristiane; nel 1571 la Lega Santa sconfisse la flotta ottomana a Lepanto, per impedirle di minacciare il Mediterraneo; nel 1492 i musulmani furono finalmente cacciati dalla Spagna che avevano conquistato; arrivarono fino alle porte di Vienna, salvo poi essere sconfitti da Giovanni Sobiesky. Queste guerre sono state tutte provocate dalla voglia dell'Islam di conquistare l'Europa. Voglia che hanno ancora, come confermato dal leader libico Gheddafi, che ha affermato come loro ci vogliano conquistare infiltrandosi nella nostra società e soppiantandoci, poco a poco. Cosa che sta effettivamente accadendo. Non so dove abbia letto che il Cristianesimo ha fatto più morti in assoluto. Io so che il primo atto dei maomettani fu di conquistare l'Arabia sterminando le tribù nomadi. Con un'altra cavalcata conquistarono il nordafrica cristiano, mettendolo a ferro e fuoco. Conquistarono la Turchia, cristiana, con lo stesso metodo, al pari della Spagna. Così fino ai giorni nostri, passando per lo sterminio degli Armeni e degli abitanti di Timor Est, e la guerra del Mahdi in Sudan. Senza contare le guerre in Darfur, Irak, Palestina, Somalia, e gli attentati in Regno Unito, Stati Uniti, Spagna, Olanda, Indonesia, Turchia e Marocco. E cosa mi dice delle migliaia di morti provocate dal regime iraniano e dalla shari'a in tutto il mondo? E le pretese e le prepotenze che, con l'avvallo delle sinistre, avvengono anche in Italia? Se avesse la bontà d'animo di visitare il sito Lisistrata, il cui link è sotto al nome del mio blog, cambierebbe idea, e eviterebbe di affermare assurdità del genere. Saluti.
 
   
shineon67
shineon67 il 30/07/09 alle 21:39 via WEB
Ema... in un certo senso anche tu sei un integralista, un integralista cattolico (esistono?), non vuoi nessuno che sia diverso da te e dal tuo modo di pensare. Io non penso così tanto all'Islam, come si può aver paura dell'Islam quando solo in italia siamo 60 milioni? Forse quando saranno almeno 30 milioni comincerei a dire qualcosa ma allora sarà troppo tardi... giusto? Cosa farai un domani quando non ci sarà motivo di attaccare l'Islam? Te la prenderai con gli ortodossi ricordando lo sisma con l'occidente? Quì si stratta di vedere che la terra non ha confine. Non vedi che abbiamo bulgari, rumeni, russi, marocchini, arabi, cinesi in Italia? Abbiamo buddisti, induisti, protestanti, evangelisti, testimoni di Geova. Questi ultimi accettano qualcosa di nostro? Non danno il sangue nemmeno in caso di morte e te la senti di dire che hanno ragione? L'europa butta giù le frontiere e dai la colpa ai comunisti? Diciamo che gli arabi stanno sulle palle per altri motivi mentre protestanti, testimoni e buddisti sono persone che si fanno i fatti loro... non serve niente portare rancore specie se non si sà esattamente nemmeno con chi abbiamo a che fare, shine on!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 31/07/09 alle 08:28 via WEB
Amico mio, io non mi sento un integralista, credimi. Io credo in Dio e nella Chiesa cattolica con tutto il cuore, ma questo non significa che io non accetti qualcuno che sia diverso da me, a patto che sia disposto a intavolare una discussione seria, dove non si permetta di offendere quello in cui credo profondamente. Può confutarlo, certo: una discussione in cui tutti sono d'accordo è certo abbastanza noiosa. Propio in questo giorni sto intrattenendo una corrispondenza con una persona che critica la gerarchia cattolica, ma senza offendere la mia Fede. Una discussione del genere è più che accettabile. Ritengo di essere abbastanza passionale, e mi scaldo in questi argomenti. Ma solo quando qualcuno offende e infanga deliberatamente e senza motivo quello in cui io credo, e su cui baso la mia vita. Soprattutto quando quello in cui credo è fondato sull'amore e sulla pace. Che poi gli uomini commettano errori è vero, ma si devono accusare gli uomini, e non questa Fede in sé. Al contrario, nonostante si proclami 'religione di pace', l'Islam è tutt'altro che una religione di pace. Ed è davvero pericolosa. Mi permetto, quindi, di consigliarti alcuni siti in merito: Lisistrata, Danish Muhammed Cartoons, SIOE, Gates of Vienna. Non parlano che di fatti recenti e documentati, e spero che, almeno in nome della nostra amicizia, vorrai dare un'occhiata ad almeno uno di questi, i cui link sono qui sul mio blog. Scoprirai cose molto interessanti, come la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo nell'Islam", redatta in Arabia Saudita, e dove di diritti umani c'è veramente poco. Scoprirai come la shari'a sia ampiamente diffusa, e preveda lapidazione e roghi di adultere, e omicidio di chi rinnega l'Islam e di chi è omosessuale. In merito alla conquista dell'Europa, le prove esistono: tralasciando il Medioevo, alcuni fatti sono di questi anni. La shari'a è diventata legge in Gran Bretagna e Olanda, nonostante sia in aperto contrasto con i diritti umani garantiti in Europa. Sulla base della prolificità degli islamici, il leader libico Gheddafi ha rivelato che i musulmani vigliono conquistare l'Europa invadendola con i figli e le donne, grazie ai ricongiongimenti familiari. Inoltre, sono avversi all'integrazione: non saranno mai integrati, come dimostrano gli autori delle stragi di Londra, islamici inglesi di terza generazione. Che poi siano i comunisti a favorire questo è chiaro: non è certo il centrodetra o la Lega a voler togliere i crocifissi dalle scuole e dai tribunali, o a garantire pasti separati ai bambini islamici, o a premettere 'quote islamiche in molti uffici pubblici. Gli stessi comunisti perseguono un multiculturalismo a senso unico: secondo me, alla base del multiculturalismo dovrebbe vigere la reciprocità: non penso proprio che all'interno dei Paesi islamici vi sia reciprocità nei nostri confronti. Quando non ci sarà motivo di attaccare l'Islam? Sarò ben felice, credimi, e li accoglierò a braccia aperte. Purtroppo, i fatti confermano che quel giorno non si profila certo all'orizzonte. Non voglio fare il profeta, ma penso davvero che né tu né io vedremo quel giorno. Inoltre, se concediamo diritti ai cittadini musulmani la nostra stessa Costituzione ci impone di concedere gli stessi diritti ai cittadini di religione non cattolica o musulmana: quindi protestanti, ortodossi, induisti, buddhisti, taoisti, Testimoni di Geova, Raeliani, satanisti, eccetera. Verrebbe fuori una bella confusione, eppure la legge imporrebbe questo. L'Islam è pericoloso, e ti chiedo sinceramente di visitare almeno uno di quei siti che ti ho consigliato: ci metti veramente poco, e potresti imparare molte cose. Sperando che tu accolga il mio appello da amico, ti saluto e ti auguro una felice giornata. A presto, amico mio. Emanuele.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 31/07/09 alle 08:40 via WEB
Nel merito, sempre, dell'Islam, ti consiglio vivamente questo link: http://www.lisistrata.com/cgi-bin/02lisistrata/index.cgi?action=viewnews&id=757 Mi auguro sinceramente che lo visionerai, se non altro per diritto di informazione. A presto, shine! Emanuele.
 
knighttemplar
knighttemplar il 31/07/09 alle 14:44 via WEB
Se Dio dovesse intervenire per i peccati dell'uomo che si sostituisce a Lui e non si comporta come da insegnamenti ricevuti...dovrebbe rifare il diluvio universale....spero di no!!!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 31/07/09 alle 18:06 via WEB
Speriamo di no, amico mio, anche se, in certi casi, ci si accorge della misericordia divina proprio perchè Dio non cancella dal mondo una parte dell'umanità che davvero non fa altro che male. Continuiamo a pregare che il Signore ci aiuti e perdoni i nostri peccati. A presto, amico mio. Emanuele.
 
aloi34
aloi34 il 01/08/09 alle 17:27 via WEB
cio che ho letto ATTENTAMENTE oggi: La paura di perdere la propria identità è direttamente proporzionale al fatto che l’identità che ci siamo costruiti è molto debole o non è ritenuta da noi stessi poi così forte. Parlando di fede religiosa, chi ha questo dono sa bene che ha bisogno di Dio stesso per sorreggerla. Ha bisogno dei fratelli, ma la testimonianza più efficace della propria fede è nella coerenza della vita quotidiana e nelle opere, non solo nelle parole. Ma chi ha il diritto di giudicare la vita altrui se non Dio stesso? Se l’uomo di fede è sicuro della propria identità perché ha paura che qualcun altro gliela possa strappare? L’incontro con un altro credo è un incontro speciale che va vissuto con la consapevolezza che la conoscenza farà da giudice Quando la conoscenza non è retta, ma parziale, offuscata o ignora alcune verità, ecco che l’incontro assume connotati turbolenti e malsani. Diventa improponibile. Ci hanno o ci vogliono abituare ad assumere le opinioni dei giornali che leggiamo o dei canali televisivi che vediamo abitualmente. Il ragionamento, la curiosità, la conoscenza, il libero arbitrio sono considerati molto spesso troppo pericolosi. Tuttavia questo ci fa comodo, come fa molto comodo cullarci nelle nostre ricchezze, nei nostri vizi, nei nostri privilegi e nelle nostre cattive abitudini senza pensare alle conseguenze. Pensare, che parola pericolosa! Costa troppa fatica costruirsi ed avere un pensiero!!!! Ecco che allora abbiamo una visione dei problemi che ci vengono posti che è spesso parziale o fallace. È semplice allora inalberarci in discussioni senza avere opinioni assodate in merito, giudicare senza conoscere a fondo, parlare per il gusto di essere ascoltati, sfogare il nostro individualismo per avere un ruolo. Esprimere un giudizio di condanna è facilissimo, gratificante a volte, ma probabilmente un po’ presuntuoso. È questo l’inizio di tutti i mali del nostro tempo: integralismo, intolleranza, fondamentalismo. Quando si approfondisce il tema Islam si scoprono degli aspetti di cui nessuno parla. Avvicinando credenti ed una cultura diversa si scoprono delle novità inimmaginabili. O di cui nessuno mai si è curato di farcene avere notizia L’islam va conosciuto. Ci sono molti luoghi comuni sulla religione e sulla cultura islamica L’uomo e la donna che seguono il Corano sono persone ’perbene’ Se abbiamo la presunzione di essere occidentali perfetti e che la nostra civiltà sia la migliore in assoluto abbiamo già finito di parlare di questi argomenti La civiltà islamica ha una sua storia e delle sue radici in contesti culturali che vanno capiti e conosciuti È molto facile farci credere che lo scontro di civiltà sia inevitabile. Più facile ancora instillare la paura negli occhi delle persone: basta far vedere gli atti criminosi terroristici. E non mostrarci o non contare le vittime causate dalla nostra civiltà progredita occidentale nei paesi orientali. Ma la guerra in Iraq quante vittime ha fatto? La guerra afgana quante altre? Il terrorismo in ogni sua forma è un qualcosa da contrastare. Probabilmente però non abbiamo capito con quali armi e a quale gioco ci stiamo piegando. Mi pongo anche un altro quesito: quale è il metro giusto per classificare le culture? Noi occidentali potremmo giudicare con una scala valoriale che culturalmente ed inconsciamente abbiamo appreso con la nostra storia e con la nostra soggettività. Siamo sicuri che sia il metro giusto? La democrazia, la giustizia, la pace sono valori fondamentali per la nostra civiltà. Lo attesta la nostra Costituzione, lo attesta la Costituzione europea. Credo che questi siano i valori da cui partire per costruire la nostra società. Una società con le nostre radici, in una Europa che ha vissuto momenti storici importanti è pensabile che discrimini ancora le persone a seconda della provenienza geografica? Il mio scopo non è quello di dare soluzioni che non ho per mia carenza di competenze e perché si tratta di un ruolo non mio, mi permetto solamente di ragionare. Se mi è concesso ancora. Io credo di sì! Sono un cristiano cattolico, cittadino europeo e non sono soddisfatto del mondo in cui vivo. Non voglio un mondo diviso e violento, come non vorrei che discriminasse nessuno per religione o cultura. I valori della giustizia, della dignità umana e i diritti inalienabili dell’uomo sono la base di partenza di uno stato laico Ma non posso permettere che la Chiesa Cattolica sia chiamata a testimone di coloro i quali ambiscono ad uno scontro culturale. Se giuridicamente le radici cristiane non fanno parte dei nostri statuti, pazienza, ma nessuno dovrà pensare che nella storia del nostro paese anche la Chiesa di Roma ha fatto la sua parte. Non sarebbe affatto onesto. Ma la Chiesa non deve sentirsi defraudata, ma continuare la sua opera grande di missione e di apportatrice di valori e di grandi contributi per il nostro vivere. Senza nulla chiedere in cambio, se non il rispetto. Le culture non sono tutte uguali, così come le religioni. L’uguaglianza (la massificazione, il nichilismo) non è segno di tolleranza Lo è la valorizzazione della differenze per arrivare a costruire quello di cui tutti gli uomini hanno bisogno: la pace!.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 02/08/09 alle 15:55 via WEB
Non so quale sia l'Islam che lei vede. Forse nel Corano non vi è scritto di farsi saltare in aria come fanno i terroristi gridando "Allah akbar!", ma sicuramente vi è scritto che la donna è inferiore all'uomo, che gli infedeli vanno combattuti su ogni strada e che un paradiso di vergini attende chi muore combattendo gli impuri (ebrei e cristiani). Il 'buon' musulmano deve seguire la shari'a, la legge coranica, insegnata nelle scuole islamiche e predicata nelle moschee. E' una legge violenta e anacronistica. Eppure l'arroganza islamica l'ha imposta anche in Paesi democratici come Regno Unito e Olanda. I crimini commessi dai terroristi islamici sono molto più gravi di quelli commessi dalla Chiesa, poiché adesso non siamo nel Medioevo, dove la vita non contava nulla. Adesso siamo nel 2009! Se si legge qualche norma della shari'a si accorgerà di come sia assolutamente incompatibile con i più basilari principi della democrazia. E che i valori occidentali siano migliori è ovvio, inutile fare retorica: democrazia, libertà e diritti non possono essere sbagliati. In occidente sono garantiti, nel mondo islamico no. E non attribuisca agli americani o agli israeliani le morti civili delle guerre. In Afghanistan si massacrerebbero comunque tra loro, in guerre tribali assai più crude di questa, e in Palestina sono i terroristi che lanciano i razzi dalle case e dalle scuole. Cosa dovrebbero fare, secondo lei, gli israeliani? Infine, da cattolico sono certo dell'importanza della Chiesa, così come della mia Fede. ma non posso assolutamente tollerare che qualcuno si permetta di irridere e offendere la Chiesa senza nessun motivo. Un conto è contestarne i principi, un conto sono le offese gratuite. Come è stata quella di non citare le innegabili radici cristiane dell'Europa, in nome del politically correct (che, guarda caso, non vale nei confronti della Chiesa..).
 
aloi34
aloi34 il 02/08/09 alle 16:25 via WEB
Salmo 137: Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. BEATO CHI AFFERRERA' I TUOI PICCOLI E LI SBATTERA' CONTRO LA PIETRA.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 08:52 via WEB
Se con questo lei vuole dire che la Bibbia è un libro che incita alla violenza posso dirle che ha relativamente ragione, ma nulla, mi creda, in questo campo batte il Corano. Se non l'ha letto lo faccia, e poi mi elenchi quante frasi vi sono come e peggio di quella che lei ha presentato.
 
L1700s
L1700s il 03/08/09 alle 11:07 via WEB
Mi pare che il muro di Berlino sia caduto nel '89 ma tant'è con voi non vale neanche la pena discutere...troppa ideologia nelle vostre parole, la stessa dei Comunisti, dei Talebani, degli islamici radicali, dei Castristi, dei Fascisti, dei ciellini, dei Massoni...
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 14:55 via WEB
Quanta emerita saggezza, invece, nelle sue parole! Quanta animosità, quanto filantropismo! Nonostante con noi non valga neanche la pena di discutere (allora perchè ha scritto qui?), ci può indicare, dall'alto del suo pulpito, in cosa crede lei? Sinceramente, sono davvero curioso.
 
aloi34
aloi34 il 03/08/09 alle 14:18 via WEB
Io so solo una cosa: Io ho a che fare con diversi marocchini,tunisini e arabi in genere: quasi tutte brave persone che non hanno niente a che fare con terrorismo e cose del genere.Gente che fa molta fatica a trovare il lavoro,mantenere una famiglia magari numerosa,inserirsi,ecc,davvero.!!! Ho dato nel mio possibile anche aiuto. Sarà una frase fatta: perchè non vedere ciò che ci unisce invece di vedere sempre quello che è negativo. E sono sicuro che i problemi ci sono ed anche grossi!!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 15:00 via WEB
Sono parzialmente d'accordo con te: anche io ho amici nordafricani, con cui, per esempio, gioco a calcio, e sono più che felice di dare da mangiare ai musulmani che vengono a bussare alla porta di casa mia. Sono convinto che molti vogliano integrarsi, e questa è la parte che vorrebbe vedere lei, ma so anche che molti non ci pensano neppure. Sono notizie comuni quelle di islamici che vogliono pasti separati nelle scuole, la rimozione di crocifissi, il non festeggiare il Natale. Il centro servizi assistenziali della mia città deve concedere automobili con autista agli extracomunitari che devono essere visitati, perchè le loro donne non possono guidare (nonostante in Italia possano eccome!). E' brutto pensarlo e dirlo, ma non penso che la volontà della maggior parte dei musulmani sia di integrarsi. Spero sinceramente di sbagliarmi.
 
   
shineon67
shineon67 il 03/08/09 alle 15:52 via WEB
ciao Ema ho visto il sito lisistrata, che dire... poco direi (non ho visto il video e nemmeno lo consiglio) ma la questione in somalia è nota da tempo e in pochi dicono che questi massacri non rigurdano solo i cristiani ma anche gli stessi musulmani che non si considerano integralisti, e poi perché la chiesa non dice nulla????? Personalmente dico sì alla guerra all'integralismo se questo ci tocca, ma non ai moderati, credo che i due si differenziano. C'è una linea di confine non molto precisa tra integralisti e moderati, anzi è molto confusa. Diciamo che con questa linea giocano male entrambi le parti (noi e loro), i musulmani integralisti facilmente possono farsi passare per moderati per poi diventare pericolosi attentatori, mentre noi europei, mescoliamo le parti per contenere e sostenere discorsi politici che alla prova dei fatti non producono nulla se non delle divisioni nazionali. Insomma per trattare certi argomenti non si ascoltino i politici, loro sono i primi a non dire la verità... ciao
 
     
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 18:10 via WEB
Innanzitutto ti ringrazio per avere visitato il sito che ti avevo consigliato, a riprova della tua apertura e correttezza, e sono quasi felice che tu non abbia guardato il video. Io l'ho fatto e, sinceramente, è stato veramente orribile. Volevo però vedere come muore un uomo nella realtà, vedere come possono uomini uccidere altri uomini. E non è stato certo bello. La situazione in Somalia è tragica, così come quella dei cristiani in tutti i Paesi islamici. Però non è vero che la Chiesa non dice nulla: proprio ieri il Papa ha lanciato un appello perchè i cristiani siano rispettati e non discriminati nel mondo, in merito all'uccisione, in Pakistan, di sei cittadini 'rei' di essere cristiani. Conocordo sul fatto che esistano musulmani moderati e integralisti. Quando parlo dei crimini che compiono sto sempre attento a mettere 'integralisti', 'fondamentalisti' o 'terroristi', e mai 'musulmani' e basta. Perchè so che ne esistono di buoni. Ma temo che la maggior parte di loro, per la religione che professa, si ritenga tanto superiore a noi da sentirsi quasi in dovere di compiere crimini. Sono pochi quelli veramente integrati: la maggior parte vive in énclave dove mantengono le proprie leggi e le proprie usanze. E anche quando si integrano rimangono comunque pericolosi: gli attentatori di Londra erano musulmani inglesi di terza generazione. Non si deve mai generalizzare, ma in certi casi è la soluzione migliore. Nessuno incolpa tutti i musulmani, ma il fatto che le loro pretese siano sempre di più e sempre più spregiudicate è la verità, e il fatto che noi non dobbiamo assolutamente sottometterci è un dovere. A presto, amico mio. Emanuele.
 
ventididestra
ventididestra il 03/08/09 alle 16:04 via WEB
Non è semplice in poche righe esaurire un tema così vasto, il mondo islamico è formato da tante etnie e da modi diversissimi di interpretare la religione, non si può generalizzare. Diciamo comunque che in certe ideologie o religioni si sono innestati individui che aspirano al controllo delle masse, per accrescere il loro potere. ciao!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 18:30 via WEB
Certo, amico mio, il tema dell'Islam è tanto vasto e complesso che non si riuscirebbe certo a esaurire in un post da blog. Però io cerco di mettere in luce i fatti salienti, quelli secondo me più significativi ed emblematici di una cultura così diversa dalla nostra. E' evidente che loro si ritengono superiori a noi, gli infedeli, gli impuri, e che si sentono in diritto di fare tutto quello che vogliono. Tanto da imporre la shari'a, la legge coranica, anche in Olanda e Regno Unito, nonostante essa contrasti con tutte le leggi democratiche e con i diritti umani fondamentali. Sicuramente esistono anche islamici buoni, peccato, però, che si vedano solo quelli cattivi. Ciao, amico mio! Emanuele.
 
aloi34
aloi34 il 03/08/09 alle 20:41 via WEB
Ciao Emanuele,amico mio. Ecco l'articolo che ti dicevo.non pubblicarlo se vuoi perche mi sembra fuori tema Ciao Francesco Che dire dell’inferno? Il castigo eterno dell’inferno immaginato angosciosamente da tante generazioni di credenti, è diventato, soprattutto a partire dalla seconda metà del XX secolo, motivo di controversie, e non mancano teologi o santi così eminenti come Teresa di Lisieux , che hanno difeso una speranza senza limiti a cui avrebbe diritto ogni essere umano. Per andare direttamente al cuore del problema, la questione consiste nel sapere “ come un Dio buono può agire creando un uomo destinato all’inferno, producendo questo stesso inferno che non ha altra finalità che far soffrire e adoperandosi poi in un castigare che non conduce ad alcuna soluzione” Se affermiamo seriamente che Dio è infinitamente buono e se aggiungiamo, pure seriamente, che questo Dio è il Padre migliore che possiamo immaginare,risulta coerente( o anche possibile) che tale Padre possa far sì che esista un figlio suo che poi va a mandare a un castigo così spaventoso, così senza rimedio e così senza finalità alcuna di soluzione in nessun senso? Sappiamo che a tutto ciò si può, e si suole, rispondere dicendo che la responsabilità del castigo infernale non sta in Dio, bensì nella libertà umana. Colui che va all’inferno è perché liberamente si oppone a Dio e resiste a convertirsi dalla sua vita cattiva. Ma la verità è che, a pensarci bene, immediatamente ci si rende conto che il fatto di addossare la colpa all’uomo , per togliere la colpa a Dio , in realtà non risolve il problema. Per la semplice ragione che, con tale proposta, Dio non fa bella figura, poiché risulta enormemente incoerente che Dio abbia creato gli uomini con una libertà così condizionata e così povera che dipenda da questa disgraziata libertà un rischio così tremendo com’è la realtà di un inferno eterno. Infine , se ci appelliamo al fatto che la libertà umana non è così disarmata di fronte alla decisione definitiva della salvezza o della condanna, poiché ci è stato rivelato che Dio s’è impegnato, per suo amore, per salvarci, allora,perché parlare della perdizione e delle sue conseguenze? Se Dio vuole, veramente salvarci tutti,perché tanto discutere sull’inferno e sui suoi tormenti? E se l’impegno di Dio per salvarci può fallire , allora tale impegno divino non è così serio né tanto sicuro come si suole dire. Nel porre tali questioni, non possiamo dimenticare, logicamente, che nei vangeli s’afferma la minaccia di giudizio e condanna per coloro che rifiutano il messaggio di Gesù………………. Dall’insieme degli insegnamenti del Nuovo Testamento, ciò che si deduce con certezza è che Dio ama gli esseri umani indicibilmente più di quanto qualsiasi persona possa immaginare o calcolare. Com’è parimenti sicuro che Dio non castiga nessuno. La domanda che sempre ci rimane e rimarrà sospesa è come reagisce Dio di fronte a tanta ingiustizia e tanta offesa di alcune persone verso le altre in questo mondo. Ebbene , se siamo sinceri con noi stessi e con gli altri, l’unica cosa sensata e certa che possiamo dire , a tale riguardo, è che realmente non sappiamo , né possiamo sapere, se la “giustizia” di Dio può essere pensata secondo i nostri schemi umani di giustizia,di giudizio e di minaccia. Se Dio è Dio , è certo che agisce in modo tale che noi , che non possiamo conoscere Dio,sicuramente neanche possiamo immaginare. Dire altro, sarebbe proiettare le nostre paure, i nostri sensi di colpa e i nostri confusi desideri su ciò che in realtà ignoriamo
 
 
Antares_89
Antares_89 il 04/08/09 alle 08:45 via WEB
L'argomento è tanto complesso che la differenza fra le due visioni si riduce a un diafano velo. Nulla esclude, tra l'altro, che la verità stia nel mezzo, come si è soliti dire. Io sono un cattolico tradizionalista, e per questo credo nell'esistenza dell'Inferno. Come citato nell'articolo, Dio ha creato l'uomo e gli ha dato la libertà di scegliere fra il bene e il male. Per questo Adamo ed Eva sono stati cacciati dal Paradiso Terrestre, perchè hanno scelto di dare ascolto al Serpente. E' questa, secondo me, la prova che Dio possa punire. Se non avesse dato la libertà all'uomo non potrebbe punire, perchè tutto sarebbe nelle sue mani: non potrebbe punire qualcuno che lui stesso ha manovrato per fare il male. In quest'ottica, inoltre, si entra nel campo del destino, in cui tutto è già scritto, e questo esula ovviamente dall'insegnamento cattolico. Gli uomini sono liberi, e per questo possono sceglere: di qui nascono i Caino e Abele, Gandhi e Attila, Madre Teresa e Hitler. Che poi un criminale si penta sul letto di morte, o anche un solo istante prima di morire è possibile, e in quel caso Dio lo aiuterà. Ma se, anche morendo, un criminale rimane nella testardaggine del suo crimine e non se ne pente, come può Dio aiutarlo? Il Buon Ladrone era un criminale giustiziato, ma prima di morire si è pentito, e Gesù l'ha portato con sé nel suo regno. Anche io, in passato, avevo questa visione di Dio e dell'Uomo, che è sicuramente più facile e più bello accettare, ma la Chiesa cattolica è altro, e ho imparato che esiste l'Inferno, purtroppo. Ma questo potrebbe anche essere un bene, poiché le persone sarebbero spronate ad agire rettamente, per non bruciarvi all'interno. Se non ci fosse Inferno, perchè uno dovrebbe agire rettamente? Cosa spingerebbe le persone ad essere buone se hanno la certezza che qualunque cosa faranno avranno il Paradiso? Sono queste domande che mi hanno indotto a pensarla diversamente da questo articolo, che pure è molto bello.
 
aloi34
aloi34 il 04/08/09 alle 13:43 via WEB
Ciao Emanuele una risposta veloce: Non sono d'accordo quando scrivi: Se non ci fosse Inferno, perchè uno dovrebbe agire rettamente? Cosa spingerebbe le persone ad essere buone se hanno la certezza che qualunque cosa faranno avranno il Paradiso? No! secondo me è un punto di partenza sbagliato. Non si può vivere( anzi non si dovrebbe) in funzione di un premio o di una condanna finale sia per un Cristiano sia per qualsiasi altra persona.Ciao
 
 
Antares_89
Antares_89 il 04/08/09 alle 17:23 via WEB
Su questo direi che hai ragione, amico mio, ma se uno crede nella religione deve anche credere che il Dio in cui crede sia buono, e che non voglia il male sulla Terra. Se uno crede, quindi, in Dio, deve credere che è giusto fare bene. Non per soddisfarlo o per non essere punito, ma semplicemente perchè sa che è la strada giusta da compiere. Per quale motivo si dovrebbe credere in Dio se poi si fa l'esatto contrario di quello che lui insegna? Chi crede è spronato a fare bene non per paura dell'Inferno, ma per fare quello che il Dio in cui crede ha insegnato. Io la penso così, ma ammetto che l'argomento è molto complesso. A presto, Emanuele.
 
aloi34
aloi34 il 04/08/09 alle 22:47 via WEB
Giusto!!! Una delle frasi più oscene che si possano sentire, è di quelle persone che dicono: «Io lo faccio per carità cristiana». Cioè se fosse per me potresti pure schiattare, però per carità cristiana, io ti perdono. Ti perdono per carità cristiana, cioè non lo fa per te. Oppure, conoscete quelle persone che sono brave, aiutano indubbiamente le persone: «Io aiuto i poveri perché nei poveri vedo Gesù». Se non lo vedesse li farebbe morire tutti quanti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 05/08/09 alle 09:04 via WEB
La carità cristiana è quella a cui si appellano le sinistre per fare sì che gli immigrati commergano le nostre coste, e per permettere agli islamici di soggiogarci, in cambio di un pugno di voti al loro partito. Un valore cristiano che, però, subito dimenticano quando si tratta, per esempio, di bioetica, di aborto e divorzio. A conferma della scarsa integrità intellettuale e morale delle sinistre. In merito alla seconda frase, io vi sono molto attaccato: quando un mendicante bussa alla mia porta io lo aiuto sempre. E' una cosa insita in me, lo farei comunque anche se non fossi cristiano. Però ammetto che, vedendo in loro il volto di Cristo, si è molto più spronati a fare del bene, non credi?
 
fucio02
fucio02 il 10/08/09 alle 08:22 via WEB
Hai sentito che potrebbe esserci il rischio di un'islamizzazione dell'Europa? In pratica, tra una ventina d'anni gli islamici in Europa potrebbero diventare il 20% della popolazione. Sarebbe una bomba demografica. Farò un post anche sul mio blog e se vorrai potrai commentarlo. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 10/08/09 alle 10:39 via WEB
Certo, amico mio, l'ho sentito e ne sono cosciente. Le leggi permissive delle sinistre non fanno nulla per frenare l'islamizzazione dell'Europa. Non sono riusciti a conquistarci nel Medioevo, e ci stanno riprovando oggi. pensa che le poliziotte inglesi adesso devono portare il velo! In pratica siamo noi che ci stiamo integrando a loro, come se ci avessero già conquistato. E se qualcuno prova a dire la sua, come noi, viene subito accusato di razzismo e islamofobia. E' il trend del momento, e bisogna assolutamente fare qualcosa. Non è troppo tardi, ma sono le istituzioni che devono agire. Leggerò con piacere quello che scriverai sul tuo blog, l'argomento mi interessa molto. A presto, Emanuele.
 
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