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La pillola della morte.

Post n°34 pubblicato il 31 Luglio 2009 da Antares_89
 

Il metodo è cambiato: dalle lame degli strumenti chirurgici si è passati al veleno delle pillole, ma la sostanza non cambia. L'omicidio rimane lo stesso. Rimane la soppressione di una vita che sta crescendo dentro di sé, una vita che non è cominciata da sola, ma perché la donna l'ha voluta, salvo poi decidere di non desiderarla più. Con estrema soddisfazione dei gruppi ateo-laico-comunisti, anche nel nostro Paese è arrivata la famosa pillola abortiva Ru486. Dopo ore di discussione, il consiglio d'amministrazione dell'Aifa, l'Agenzia del Farmaco, ne ha autorizzato l'immissione in Italia; quattro i voti a favore, uno contrario. Già pronte le procedure di attuazione, con il comitato tecnico-scientifico che ha dato il suo nulla osta, mentre il comitato economico ne ha prontamente stabilito il prezzo: 14,28 euro costerà la confezione da una compressa. La pillola dovrà essere assunta in una struttura ospedaliera, entro e non oltre il quarantanovesimo giorno di gravidanza. Entro, cioè, la settima settimana di gestazione, e non la nona, come nel resto dei Paesi europei. Questo perché tra la settima e la nona settimana sorgono le maggiori complicanze ed aventi avversi, che renderebbero necessario l'intervento chirurgico. L'Aifa ha subito rilasciato un comunicato dove spiega come e quando dovrà essere usata la pillola. Avvalendosi dei pareri del Consiglio Superiore di Sanità, l'Agenzia ha raccomandato ai medici la scrupolosa osservanza della legge, la 194/78, "a garanzia e a tutela della salute della donna". Sempre per prevenire complicanze e eventi indesiderati, e nel rispetto dell'articolo 8 della legge sull'aborto, è necessario il ricovero in ospedale, dove la donna potrà essere informata sulle metodiche alternative e monitorata al fine di evitare reazioni avverse, come infezioni, emorragie o morte. In una nota, si dichiara come la decisione presa "rispecchia il compito di tutela della salute del cittadino che deve essere posto al di sopra e al di là delle convinzioni personali di ognuno pur essendo tutte meritevoli di rispetto". Raggiante, il promotore della liberalizzazione della pillola, Silvo Viale, ginecologo torinese dei Radicali, afferma come questa sia una vittoria e un'opportunità in più per tutte le donne italiane, ma che la battaglia non è ancora finita, in quanto l'aborto medico deve essere garantito in tutta Italia. Sordo anche all'appello dell'ex ministro della Sanità Livia Turco, che ha dichiarato come l'evento non sia un tema da "crociata ideologica", Viale ha anche volutamente sorvolato sulle ventinove morti associate alla pillola. Sottolineate, invece, dal sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella: il farmaco mifepristone (Mifegyne) ha provocato la morte, dal 1988 e in molti Paesi, di ventinove donne che l'avevano assunto. "Quella pillola è pericolosa", afferma, chiedendo chiarezza all'Aifa, poiché "non sono stati chiariti alcuni punti oscuri del metodo relativi alla sicurezza nell'utilizzo", e aggiungendo che deve essere verificata la compatibilità con la legge 194 nonché la sicurezza delle donne. Sicurezza messa in pericolo dalla possibilità, da parte delle donne, di assumere la Ru486 direttamente a casa. Ovviamente non si potrebbe prevedere il momento dell'espulsione, e questo sarebbe in aperto contrasto con la legge sull'aborto. "Clandestinità legalizzata" sono state le sue parole, in merito ad una pratica che, di fatto, permetterebbe di attuare l'aborto a domicilio, senza la sorveglianza medica. Che la pillola in questione provochi innegabili danni alla donna è confermato anche dal primario del Policlinico Gemelli di Roma, professor Antonio Lanzone, che denuncia anche come la tendenza all'aborto aumenti nettamente nelle zone dove la pillola viene somministrata già da anni. Critica unanime, ovviamente, dal Vaticano, da sempre avverso alla Ru486. A parlare è monsignor Giulio Sgreccia, emerito presidente dell'Accademia per la Vita, che auspica un intervento immediato del Governo e dei ministeri competenti, poiché la pillola non è un farmaco, bensì "un veleno letale". Che, oltre ad uccidere la vita appena concepita, è pericoloso anche per la madre. In merito, ricorda le suddette ventinove donne morte a causa della pillola abortiva. Il Vaticano non trova differenza, sempre per bocca di monsignor Sgreccia, tra la Ru486 e l'aborto chirurgico: entrambe le soluzioni sono, vale a dire, un "delitto e peccato in senso morale e giuridico". Delitto che comporta la scomunica latae sententiae, cioè automatica, per chiunque prescriva la pillola, la assuma o partecipi all'iter. Ma questo non sembra preoccupare più di tanto i sostenitori della pillola, che hanno colto l'occasione per esultare. Non tanto per l'approvazione della pillola abortiva, quanto per il fatto che il Vaticano abbia 'perso' questa battaglia. Seguendo l'esempio del ginecologo torinese, presto tutti gli ateo-comunisti della politica gioiranno dai loro pulpiti per questa che, secondo loro, è una vittoria della laicità sulla religione. Sentimenti di gioia sfrenata, ovviamente, anche sui forum di Libero, dove i talebani del laicismo, non ancora soddisfatti, si divertono ad irridere e offendere la gerarchia ecclesiastica cattolica. Comportamento consueto anche se, invero, contrasta con la solita affermazione, da parte loro, di vivere in uno Stato confessionale, completamente asservito alla Chiesa. Strano, poiché se fosse così non penso che potrebbero infangare a ritmo continuo il Papa, e non penso esisterebbero diritti come divorzio e aborto. Né, a questo punto, la possibilità di assumere la pillola omicida. Tutto questo esiste, e presto, se l'iter sarà completato, nelle farmacie le donne potranno acquistare la loro pillola, uccidendo tranquillamente la vita che portano in grembo, senza alcun rimorso. Per una che andrà in ospedale un'altra deciderà, per un motivo o per un altro, di ingerirla in casa, rischiando la propria vita e andando deliberatamente contro l'articolo 8 della legge sull'aborto. Ai medici è stata prescritta scrupolosa osservanza della legge, ma chi controllerà le donne? Nessuno si accorgerà se una donna assumerà la pillola in casa propria, almeno fino a quando una non morirà, divenendo la trentesima della serie. Una vera 'clandestinità legale', come espresso perfettamente dal sottosegretario Roccella, che consente di aggirare l'articolo 8 della legge. Ma né il signor Viale né i suoi seguaci si fermeranno davanti a questo. L'importante è attaccare la Chiesa anche da questo lato, facilitando e rendendo quasi piacevole l'aborto, argomento cui il Vaticano è molto sensibile. La pillola farà credere che l'aborto sia una passeggiata, aumentandone sicuramente i casi, come spiegato dal professor Lanzone. Presto diventerà così semplice abortire che nessuno prenderà più precauzioni, tanto la soluzione è nella pillola da 14,28 euro. Tanto vale la vita di una persona: non una persona adulta, certo, ma un bambino chiamato alla vita per esserne bruscamente respinto proprio da quella donna che sarebbe dovuta essere sua madre. Lo scrittore Uberto Scarpelli si è sempre impegnato in tema di bioetica, e anche lui, dichiaratamente laico, riconosceva l'importanza della 'razionalità potenziale' del nascituro, feto o embrione che fosse. Molti dicono che un embrione non è una persona. Essi parlano di persona, però, riferendosi evidentemente all'uomo adulto e cosciente di sé. Ma anche quell'embrione lo sarebbe diventato. Anche lui sarebbe diventato cosciente. Eppure, per il capriccio di una donna, quel bambino non vedrà mai la luce. Morirà senza avere mai vissuto la vita, ucciso dalla persona che lo ha concepito. Per poi buttarlo come un rifiuto organico.

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Commenti al Post:
fucio02
fucio02 il 31/07/09 alle 18:44 via WEB
La questione della pillola RU486 è sconcertante! Non si ha rispetto per la vita e né per la donna stessa. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 31/07/09 alle 20:04 via WEB
Sono dello stesso avviso, amico mio, eppure ci sono molte persone che ritengono questa azione una grande vittoria della laicità. Come sempre, invece, è solo propaganda anticattolica. La scomunica li attende, anche se probabilmente a loro non importerà nulla. Ma alla loro morte gli peseranno tutti quei bambini morti a causa della loro follia. A presto, Emanuele.
 
semprepazza
semprepazza il 31/07/09 alle 22:27 via WEB
Sono aperta alla ricerca scientifica ed alla soluzione di situazioni particolarmente gravi che possono anche presentarsi. Tuttavia mi auguro che per questo, come per ogni altro tipo di farmaco, la sperimentazione ed i test siano stati fatti con serietà e per il tempo necessario. Ogni farmaco testato male può essere nocivo e letale, e spesso l'interesse economico prevarica l'utile. Sulla questione aborto non mi pronuncio, personalmente sono contraria ma credo debba essere una libera scelta e non fatta alla leggera.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 01/08/09 alle 14:49 via WEB
Purtroppo temo che la pillola abortiva sia stata introdotta in Italia troppo precipitosamente, probailmente per dare una spallata al mondo cattolico che le era stato sempre avverso. Ventinove decessi non sono certo pochi, e dimostrano come quella pillola possa avere effetti seriamente deleteri. Ma ciò non spaventa, ovviamente, i promotori della pillola, come detto più interessati a fare propaganda anticattolica (Viale) che aiutare le donne. Se di aiuto si può parlare, considerando che una donna decide deliberatamente di avere un rapporto sessuale, e altrettanto deliberatamente decide di distruggerne il frutto. Secondo me l'aborto non dovrebbe essere un diritto, mai, perchè è una vera soppressione della vita, una sorta di 'omicidio preventivo'. Sarei favorevole solo nel caso in cui fosse in pericolo la vita della donna. Ma quando i cattolici parlano di 'omicidio' non si riferiscono solo alla tradizione cristiana: l'embrione è una vita che verrà alla luce e si svilupperà; una vita non dissimile da quella di chiunque altro. Ma se un cattolico prova a spiegarlo viene subito definito integralista..
 
angeligian
angeligian il 02/08/09 alle 12:44 via WEB
Nessuna donna ha mai affrontato un aborto a cuor leggero e nonostante cio' un enorme numero di donne ha sempre abortito e continua a farlo oggi in modo cruento fra sangue dolore e maledizioni. Ben venga, percio', una pillola che, se bene usata, eviti lo strazio di una gravidanza impossibile e quello peggiore di un aborto chirurgico. E cio' non ha niente a che vedere con eventuali offese e derisioni al Papa o alla Chiesa, almeno da parte mia che sono atea, si', ma rispetto le posizioni di chi crede (tranne quelle dei talebani e dei comunisti). Buona domenica!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 02/08/09 alle 16:04 via WEB
Capisco, amica mia, che, in genere, sia molto triste affrontare un aborto da parte di una donna. Ma il problema non è l'atto in sé, è l'antefatto. Oggi esistono metodi anticoncezionali, e si riesce a evitare un concepimento indesiderato. Basterebbe stare un pò più attenti per evitare una tragedia che nessuno vorrebbe vivere. Comunque, non riuscirò mai a capire perchè abortire. Hai un bambino in grembo, perchè devi ucciderlo? E' comunque to figlio, è parte di te, tu gli hai dato la vit. Come puoi ucciderlo senza avergli dato neanche la possibilità di vedere la luce? In caso di stupro penso sia, certo, più difficile da accettare, ma comunque non capisco perchè uccidere un innocente, soprattutto quando tu stessa l'hai concepito. In termini strettamente medici la pillola potrebbe evitare dolori e maledizioni, ma ti ricordo le ventinove morti dovute alla pillola. Che, come dimostrato, ha anche aumentato il numero degli aborti dove viene usata, a conferma di una generale leggerezza nel commettere l'aborto. Secondo me basterebbe un minimo di attenzione in più. Quanto alla Chiesa, penso che la fretta con cui la pillola è stata approvata sia stata solo una nuova provocazione nei confronti della gerarchia cattolica. Pur non condividendo alcune delle tue idee le rispetto, perchè capisco che la situazione sia diversa, vista dalla parte di una donna. Grazie per la visita, Angela.^__^ Ti abbraccio forte. Emanuele.
 
lamiapelle
lamiapelle il 03/08/09 alle 18:15 via WEB
non sono mai stata capace di giudicare nessuna madre e nessuna futura madre, che uccide il proprio figlio, per scelta, o perchè imposto, o per altra assurda sragione. E' comunque un fatto troppo doloroso, per chi lo compie. Un dolore troppo forte, che nella vita continuerà a riaffiorare, per dilaniare l'anima. Non mi sono mai trovata a dover scegliere, ma penso a certe povere donne disperate. Per queste, spero che abbiano l'alternativa per non soffrire, almeno fisicamente.
Ciao Emanuele, caro amico
 
lamiapelle
lamiapelle il 03/08/09 alle 18:23 via WEB
ho risposto affrettatamente. Ho letto un altro pezzo del tuo post, dove dici che quella pillola è anche pericolosa, oltre che abortiva...
...ribadisco il concetto: povere quelle donne.., che si trovano in certe situazioni. L'educazione, è fondamentale per ogni situazione.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/08/09 alle 18:41 via WEB
Il problema essenziale che sei riuscita a identificare è che serve maggiore educazione. E' confermato dai dati statistici che nelle zone dove la pillola è concessa gli aborti aumentano: le donne sanno che possono abortire e quindi non si fanno particolari scrupoli contraccettivi. Ed è un problema serio, perchè forse le ragazzine non si rendono conto di cosa sia un aborto. In termini di dolore morale e fisico. La pillola evita l'intervento del chirurgo, ma il feto deve essere comunque espulso, e questo è sicuramente doloroso. La pillola, inoltre, è pericolosa, come dimostrano le ventinove madri-mancate morte a causa della pillola. In termini morali, poi, non saprei cosa dire. Per me è inconcepibile abortire, in nessun caso, a parte quello in cui sia in pericolo la vita della madre. Ma non sono una donna, quindi convengo di non poter capire appieno certe cose. L'argomento è questo, però, è la pillola, come anche tu hai riconosciuto, è pericolosa. Solo questo sarebbe dovuto bastare, secondo me, per non accettarla. Ma l'hanno fatto. Ti abbraccio forte forte, amica mia. A presto, Emanuele.
 
   
lamiapelle
lamiapelle il 03/08/09 alle 22:49 via WEB
gli aborti non devono gravare principalmente sulle coscienze femminili. Quel tipo di educazione va data allo stesso modo, sia alle ragazze, che hai ragazzi. Nessuna donna dovrebbe mai trovarsi da sola a prendere certe decisioni, solo perchè è femmina. Sono contraria all’aborto, ma non a chi lo decide per se stessa (se non c’è stata possibilità per poter intervenire in altro modo), perchè sono certa che, seppur si tratti di una ragazzina, di cultura e grado sociale diverso, questo tipo di decisione procura sempre grande dispiacere. Considero l’embrione, un adorabile cucciolo umano, un bene prezioso, al quale si può dare solo amore, ma la chiesa è gestita da uomini, sa compiangere una madre che uccide il proprio figlio, nella disperazione di un atto di pazzia.., ma dice no categorico all’aborto e non comprende la debolezza di una donna, che diventa disperatamente sola. Io credo in Dio, l’unico che può giudicare un fatto tanto grave e delicato e credo nell’aiuto dell’essere umano ai suoi simili
Un caro saluto
 
     
Antares_89
Antares_89 il 04/08/09 alle 08:58 via WEB
Quello che dici è vero, amica mia. L'educazione va data alle ragazze quanto ai ragazzi, poichè entrambi sono responsabili di quello che fanno. Una donna non rimane certo incinta da sola! Però se una ragazza non desidera, in quel momento, un figlio, deve obbligare il partner ad usare il condom, e tutte le precauzioni necessarie. Non ultima, quella di compiere l'atto nel periodo del mese in cui non c'è ovulazione. Se, però, nonostante tutte le precauzioni prese, la donna rimane incinta, non per questo deve assumersi il diritto di stroncare la vita innocente che porta in grembo. Il figlio non ha nessuna colpa di quello che è successo, non ha deciso lui di nascere. Perchè quindi la donna e l'uomo (ma è la donna che deve, in ultima istanza, decidere) devono arrogarsi il diritto di abortire? Altro motivo di aborto è una malformazione congenita o un difetto genetico, ma anche in questo caso, ovviamente, il bambino non ha la minima colpa. Capisco che sia una decisione difficile da prendere, però, secondo me, alla fine dovrebbe prevalere l'amore per quella creatura che ti sta crescendo dentro, vivendo di te. Come si può pensare di fermare quel cuoricino che vive del tuo stesso sangue? Non riuscirò mai a capire perchè abortire, amica mia. Sono favorevole alle libertà civili, certo, ma questa non mi sembra libertà. Mi sembra un omicidio legalizzato. Pur consideranto tutte le attenuanti che una donna può avere, penso che la gioia di un figlio che ti sorride basti a cancellare tutto il resto. Certo è che serve l'aiuto di tutti, familiari e strutture assistenziali. Un abbraccio, amica mia. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 04/08/09 alle 08:08 via WEB
Emanuele, giusto domenica sera, su Telepace, avevo visto una rubrica di don Fasani che parlava della pillola RU486. Tra le tante cose (condivisibilissime) che ha detto, sottolineo la questione della donna. In realtà, la pillola RU486 rischia di creare molti problemi. Infatti, non si sa se questo farmaco sia sicuro per le donne, visti alcuni casi finiti con le morti delle stesse . Inoltre, è eticamente sbagliata. Infatti, favorisce l'aborto clandestino. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 04/08/09 alle 09:05 via WEB
Ventinove morti causate sicuramente dalla pillola Ru486 dovrebbero bastare a vietarne categoricamente l'utilizzo in ogni parte del mondo. O, almeno, di metterla in vendita solo dopo ulteriori controlli. A parte l'aspetto medico, come hai detto tu, essa favorisce gli aborti clandestini, in casa. La ha detto la stessa Roccella, e non è difficile che presto vengano rinvenuti feti ed embrioni nei cassonetti, gettati via dopo essere stati espulsi da madri (se così si può dire) sconsiderate. Continuo a pensare che questa pillola non sia altro che un volgare attacco alla Chiesa. Non ce n'era bisogno, dato che l'aborto chirurgico esiste già, e la sua messa in vendita dovrebbe costituire, secondo i suoi promotori, una sconfitta per la Chiesa. E' solo propaganda ideologica, e quando le donne cominceranno a morire, e i bambini morti verranno trovati nei vicoli e nei cassonetti, ce ne si accorgerà. Ma intanto i comunisti continuano a dire che è una vittoria della libertà. Purtroppo è solo una vittoria della morte. A presto, Emanuele.
 
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