Le Torri di Malta

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Altro omicidio islamico.

Era nata nelle periferie di Casablanca Sanaa Dafani, diciottenne vittima di violenza familiare, ennesimo caso di razzismo religioso islamico. Con la famiglia si era trasferita in Italia, e viveva a Monreale Valcellina (Pordenone). È morta, uccisa dal padre, per motivi, come sempre, religiosi e culturali. Come non ricordare il caso di Hina, la ragazza pakistana uccisa dai parenti per gli stessi motivi? Motivi che vanno al di là della civiltà umana e della convivenza sociale. Sanaa è stata uccisa dal padre che l'aveva fatta nascere, solo perché voleva integrarsi. Voleva essere come le sue amiche e coetanee, e voleva vivere come una ragazza italiana. Bella e moderna, il suo sogno era integrarsi nella società del Paese che l'aveva accolta. Lavorava, Sanaa, altro passo per diventare come le ragazze italiane. Proprio della pizzeria in cui lavorava, "Spia", era socio Massimo De Biasio, 31 anni: i due si sono conosciuti ed innamorati. Il loro amore, e il sogno della ragazza di vivere all'occidentale, sono stati però brutalmente spezzati dal padre di lei, El Ketawi Dafani, 45 anni. Come la famiglia, non sopportava la voglia di integrarsi della figlia e la relazione con De Biasio: troppa differenza di età e troppa diversità di cultura e religione. Sempre più evidente il parallelismo con Hina. Sanaa aveva anche lasciato la casa, per trasferirsi, secondo gli amici, da Massimo. Il padre ha atteso l'auto dei fidanzati, l'ha bloccata in un bosco ed ha accoltellato Massimo, per poi inseguire la figlia e dilaniarla. È morta per dissanguamento, probabilmente per una delle ferite inferte alla gola. "È stato il papà di Sanaa", le parole di Massimo ai soccorritori. El Katawi Dafani è ora accusato dell'omicidio, grazie alla testimonianza di una persona che ha visto la sua auto allontanarsi. Un negoziante ha anche detto che l'uomo aveva da poco acquistato un grosso coltello, e in casa sua, a Piezzo d'Azzano Decimo, i Carabinieri hanno trovato abiti in ammollo. Evidente l'intenzione di togliere le macchie di sangue. Reazioni fulminee della politica: come la Regione Friuli Venezia Giulia, anche il Ministro per le Pari Opportunità Carfagna sarà parte civile nel processo contro il padre, ora nel carcere di Pordenone. "È un delitto orribile, disumano, inconcepibile, frutto di un'assurda guerra di religione che è arrivata fin dentro le nostre case", afferma. "Casi terribili come questi ci inducono a proseguire la strada del 'modello italiano' nell'integrazione degli immigrati: ciascuno, in Italia, deve avere il diritto di professare la propria fede come crede, ma il Paese può accettarlo soltanto se questa è rispettosa dei diritti umani, compreso quelli delle donne, e delle leggi dello Stato". Come contraddire queste parole, come negare il ragionamento del Ministro? Impossibile, eppure sono certo che gli anticlericali comunisti troveranno il modo di dire che non è niente di grave, e che come al solito è colpa della Chiesa, che farebbe ben di peggio. Ormai, del resto, siamo abituati alle loro assurdità. Lasciando stare le follie comuniste, è evidente come il multiculturalismo sostenuto dalle sinistre sia un completo fallimento. È inutile: chi non vuole integrarsi non lo farà mai, nonostante tutti i buoni propositi dei comunisti. E, sarà un caso, ma chi non s'integra è sempre un musulmano. O, meglio, è la famiglia che spesso non si integra: il sogno di Sanaa, infatti, era proprio quello di integrarsi, di vivere all'occidentale, di sposare l'uomo che amava, mettendo da parte ogni differenza di cultura e religione. Ogni giorno le sinistre s'indignano per casi di presunto razzismo italiano: ebbene, spero che anche in questo caso s'indignino, perché è stato il razzismo religioso islamico della famiglia a uccidere Sanaa, che voleva essere italiana e occidentale. Mi ha lasciato di stucco un'intervista alla quale ho assistito ieri: durante "La vita in diretta", un inviato ha intervistato, tra gli altri, una donna con un passeggino. Chiedendole un'opinione, questa ha detto che il padre ha fatto bene; allibito, l'inviato le ha posto di nuovo la domanda, ed essa, prima di rinchiudersi in casa, ha ribadito la risposta. E questa sarebbe integrazione? Sarebbe integrazione ritenere giusto che un padre uccida la figlia per razzismo religioso? Fosse stato per me, avrei sbattuto in galera anche quel mostro di donna, per razzismo al pari del padre di Sanaa. È davvero inconcepibile a che livello si possa arrivare. Non a caso questi episodi sono sempre perpetrati da musulmani. E questo non è razzismo, ma la semplice realtà dei fatti. Perché gli islamici, al contrario degli altri immigrati, sono molto più chiusi, e tendono a formare comunità separate per mantenere intatte le loro abitudini, molte in contrasto con la nostra legge. Non dico che tutti i musulmani siano così, ma spesso lo sono. E che l'Islam, se applicato alla lettera, renda fondamentalisti è confermato dal fatto che può instillare nell'animo di un padre la volontà di uccidere la figlia. E non perché malato di mente: era sanissimo quando ha ucciso Sanaa. Accoltellata perché troppo occidentale, perché non era sottomessa come dovrebbe essere una donna musulmana. Assurda, poi, la storia della differenza di età, quando si parla di una religione che consente il matrimonio di bambine con pedofili sessantenni. Il motivo è che Dafani non sopportava l'idea di una figlia occidentale: voleva che fosse perfettamente musulmana, che non lavorasse, che fosse sottomessa alla sua volontà di padrone, e che sposasse un musulmano che lo sostituisse nel compito di padrone cui essere sottomessa. Ripeto, se fosse casuale il razzismo religioso, perché i colpevoli sono sempre musulmani? Io conosco vari musulmani, giovani e adulti, integrati, brave persone. Ma anche Dafani era integrato (o, meglio, lo sembrava a tutti gli effetti), eppure ha ucciso la figlia. E gli attentatori di Londra non erano forse musulmani inglesi di terza generazione? Qualcuno mi accuserà di xenofobia, come verrà accusata la Carfagna, e solo perché sosteniamo che nel nostro Paese debbano essere applicate le nostre leggi. Non imponiamo agli immigrati di rinunciare alle tradizioni o alla religione, ma solo che siano rispettate le leggi del Paese che li ha accolti. Se arrivassero immigrati la cui religione pratica i sacrifici umani dovremmo forse consentirglielo? Il caso è estremizzato, ma è evidente che un musulmano, anche se apparentemente integrato, può uccidere la figlia per puri motivi religiosi. Non sono razzista, ma non conosco immigrati di altre religioni che compiano questi crimini. Come sempre, rivolgo un invito ai musulmani moderati a espellere e denunciare le 'mele marce', come Dafani padre e quella donna con il passeggino, per dimostrare che anche un musulmano può integrarsi. Ma non può integrarsi se continua ad applicare alla lettera la propria religione, poiché è evidente come essa contrasti apertamente con ogni diritto umano e civile. I casi di Hina e Sanaa lo dimostrano. Ma ai comunisti basta chiudere gli occhi e berciare di multiculturalismo per dimenticare ogni vittima di quel disumano razzismo religioso islamico. Prima o poi arriveranno anche a sostenerlo.

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Commenti al Post:
naticek
naticek il 17/09/09 alle 13:12 via WEB
in questo caso c'entra il corano, ma è un omicidio per noi occidentali per loro no, per due motivi, primo perchè il corano dice che una mussulmana non può sposare un infedele, secondo perchè le donne sono considerate oggetti in molti paesi.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 08:49 via WEB
Hai ragione, amico mio. Questo è un omicidio che per loro è normalissimo, e, in questi casi, anche doveroso. In quel link che ti avevo dato vi sono anche istruzioni a proposito delle donne, il cui stupro non è certo un gran crimine. Anzi. E l'omicidio è necessario se una musulmana si compromette con un 'infedele'. Per il popolo dei 'puri' è inammissibile una tale sconcezza, e per evitare tale disonore la famiglia DEVE uccidere la ragazza. Come avrai sentito al telegiornale, la madre è prontissima a perdonare il marito. Forse non sa che in Italia esiste una legge, fino a prova contraria. E non sa che in Italia la sua maledetta shari'a non conta nulla (per ora). E, se Dio vorrà, quel maledetto 'padre', se così lo si vuole chiamare, marcirà in cella spero per molti anni. Altro che tornare a casa a riabbracciare la sua dolce mogliettina collusa nell'omicidio!
 
   
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:08 via WEB
si ho sentito, e tu hai sentito l'intervista a quel mussulmano durante porta a porta? in entrambe i casi mi sei venuto alla mente con quanto hai scritto sia qui che sul post precedente. Siamo troppo diversi! Ma credi che il delitto d'onore della nostra sicilia di una volta si differenzi molto? In fondo gli arabi erano anche lì!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 12:18 via WEB
No, infatti: è più o meno la stessa cosa, anche se meno, secondo me, grave. Il delitto d'onore della Sicilia, intanto, è una questione del passato, mentre questo delitto è stato compiuto pochi giorni fa. Dico che è "meno grave" perché il delitto d'onore siciliano era ispirato a concezioni familiari e, appunto, di onore leso. I delitti d'onore islamici, invece, sono basati su precetti del Corano, che molti musulmani adottano alla lettera. Esistono i moderati, certo, ma quelli che seguono i precetti del Corano senza interpretarli correttamente, anche se integrati possono diventare perfetti assassini. Anche lo stesso padre può arrivare ad uccidere la figlia non solo perché ha una relazione con un italiano, ma solo perché vorrebbe integrarsi. Questo esula dai delitti d'onore siciliani. Il padre assassino ha ucciso la figlia soprattutto per la sua voglia di diventare come le sue coetanee italiane, cosa inammissibile per un 'buon musulmano' (nel senso di un musulmano che segue quello che dice il Corano). E non è da escludere, come dici tu, che vi sia una correlazione tra i delitti d'onore siciliani e quelli islamici. Probabilmente i secondi hanno ispirato i primi, poiché la religione islamica li perpetra fin dai suoi albori.
 
     
naticek
naticek il 18/09/09 alle 15:46 via WEB
volevo dire che ha la stessa origine.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 18:17 via WEB
Sì, infatti: la matrice dev'essere quella. Solo che in Sicilia non aveva lo stesso valore che aveva per gli arabi. Grazie a Dio i siciliani non compiono (quasi) più delitti d'onore, mentre i musulmani, purtroppo, ne sono ben capaci, come conferma l'esempio di Sanaa.
 
lamiapelle
lamiapelle il 17/09/09 alle 15:32 via WEB
sarà più facile che gli italiani si assoggettino alla religione mussulmana e che riescano con il tempo a rimanere integrati nel loro stesso paese, che l'opposto. Però sono capaci di farsi costruire le moschee! Provo sempre a ribaltare le situazioni, per cercare di capire di più. Pensa se fossero stati gli italiani a comportarsi così, nel loro paese. Pensa alla strafottenza di quella mussulmana, che ha risposto all'intervista dicendo che quel padre ha fatto bene ad ammazzare la figlia..., un'altra potenziale assassina (oltre che ospite indesiderata) e valuta la loro irradicata mentalità. No, non c'è alcuna speranza, nessun punto di incontro, perchè loro vogliono così. Voglio mangiare nel piatto in cui sputano e chi glielo porge, continua anche a pulirglielo
Ciao Emanuele, grazie per la tua analisi, come sempre impeccabile
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 09:12 via WEB
Amica mia, come ti ho scritto nel messaggio di prima, quello tuo è tutt'altro che razzismo, quanto la pura realtà. Nessuno dice che non esistono musulmani integrati nel nostro Paese, ma, come ho scritto nel post, anche El Ketawi Dafani era (sembrava) integrato. Come gli attentatori di Londra. Come possiamo fidarci di loro se continuano così. Come potrei fidarmi, se avessi un vicino musulmano, di lui? Anche se fosse totalmente integrato e gentile, come potrei non pensare che, per la sua religione, io non sono altro che un impuro infedele? E' questa la situazione più terrible. Molti di loro sono come macchine, macchine buone, che funzionano bene per tutto il tempo, fino a che il corto circuito della religione le trasforma immancabilmente in strumenti di morte. Questo non è razzismo, ripeto, ma è semplicemente quello che è sotto gli occhi di tutti. I terroristi non sono solo quelli con la kefiah e il mitra in mano: dobbiamo accorgerci che Dafani è un terrorista. E quel che è peggio è che era completamente integrato nella società, quindi invisibile. Quanto, poi alle loro regole, dobbiamo rivolgerci alle amministrazioni di sinistra. Per i musulmani integralisti esiste solo la shari'a, e le leggi del Paese che li accoglie valgono meno di niente. E i comunisti continuano imperterriti a elargire diritti e libertà, senza pretendere nulla. L'esempio cha hai fatto è calzante: se provassimo a portare un crocifisso in Iran due ore dopo penzoleremmo inerti da un patibolo. E' questa la reciprocità? E' questo il multiculturalismo? Concedere ai musulmani di fare quello che vogliono? Per forza sarà così, e sarà sempre peggio, perchè la loro religione è aggressiva, e noi adesso siamo deboli. Io non voglio pulire il piatto dentro al quale hanno sputato: glielo voglio tirare in faccia! Grazie per questa tua riflessione, Amica mia. Ti abbraccio. Emanuele.
 
   
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:20 via WEB
Io ho avuto per anni un mussulmano come vicino, degnissima persona molto simpatica e riconoscente, conosco molto bene sua moglie che quando mi incontra per la starda si ferma a salutarmi dasndomi la mano: Un giorno, riscordo, scese in strada per parlarmi con un bicchierino di liquore in mano, e la domanda sorse spontanea allora:_ ma voi mussulmani...il liquore....? La sua risposta fi in parte quella che ti ho gia detto, non confondiamo i mussulmani con gli integralisti, da loro per esempio la donna è stimata e considerata, sono marocchini, come per gli algerini ed i tunisini, ma non per gli egiziani. Mi disse di essere stato contattato da degli integralisti per convincerlo, ma lui ha denigrato l'offerta. Come vedi si viene a quanto dicevo io, e lo dicevo avendo avuto anche questa esperienza.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 12:29 via WEB
Anche io, amico mio, ho avuto di queste esperienze. Per esempio, una volta ero in fila alla cassa di un supermercato. Sono rimasto un po' stranito nel vedere che i due nordafricani davanti a me avevano comprato birra (non analcolica) e carne di maiale. Un altro esempio è la donna musulmana, madre di un bambino che mia madre segue, che ci ha regalato un vassoio di dolcetti del Ramadan. Questi musulmani esistono eccome. Del resto, qui in Italia siamo prevalentemente cattolici, ma quelli effettivamente praticanti non sono poi molti. E così potrebbe essere per alcuni musulmani, anchese, penso, in misura assai minore. I tuoi vicini di casa erano persone perbene, simpatiche e gentili, musulmane ma probabilmente non praticanti: per questo la donna beveva il liquore e il marito ha rifiutato, a suo rischio e pericolo, la proposta degli integralisti islamici. Il fatto che esistano musulmani onesti e pieni di valori civili è innegabile: anche mio padre ha vari pazienti musulmani, e dice che sono bravi e perfettamente integrati. Quello che preoccupa è, però, che anche i musulmani integrati possono diventare integralisti: il padre di Sanaa sembrava assolutamente integrato, eppure ha fatto quello che ha fatto. Se tu non avessi visto la moglie del tuo vicino bere il liquore, o non avessi sentito che suo marito aveva rifiutato la proposta degli estremisti, come avresti potuto essere certo di non avere come vicini pericolosi fondamentalisti musulmani? E' triste da dire, ma è la verità: El Ketawi Dafani ha dimostrato che è ben difficile potersi fidare ciecamente.
 
   
lamiapelle
lamiapelle il 18/09/09 alle 18:30 via WEB
sono convinta che ora tutti gli uomini italiani, e non intendo quelli che girano con la lingua fuori alla fantozzi e neanche chi non ha il dono della ragione, se ne guarderanno bene, dal corteggiare una mussulmana. Mi sento anche di consigliare a chi ha il coraggio di difenderli/comprenderli, di trovare lo stesso coraggio e di provarci davvero, a frequentarne una. Ma si sa, la gente. quel tipo di gente è più che altro ipocrita, che coraggiosa...:). Un vero sorriso a te
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 08:36 via WEB
L'ipocrisia è uno dei peggiori difetti della gente di cui parli. Spendono tante parole in difesa del multiculturalismo (a senso unico) a favore dei musulmani, ma poi non hanno nessuna intenzione di compromettersi con loro. Riguardo al corteggiamento, si sa, l'amore è cieco. Ma nel caso uno dei partner sia musulmano l'altro farebbe bene ad aprire gli occhi. Il pericolo è evidente, come dimostra il fatto che anche un padre apparentemente ben integrato può arrivare a trasformarsi in un feroce assassino. Certo, i musulmani integrati e 'buoni' esistono, ma si deve fare molta attenzione. Io, prima di dare mia figlia in sposa a un islamico ci penserei MOLTO MOLTO. E, come ho detto a luloca, la mia ragazza è molto più 'cattiva' di me, riguardo a queste cose. E le proibirei assolutamente di trasferirsi nel Paese d'origine dell'uomo, dove sarebbe costretta alla schiavitù perenne delle donne musulmane. Lo stesso vale per le ragazze musulmane: loro non fanno granché, ma il pericolo sono i genitori e i parenti. Non dobbiamo generalizzare, ma sicuramente loro non fanno molto per mostrarsi amichevoli e aperti. Anzi. Ti abbraccio forte. Emanuele.
 
 
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:11 via WEB
ma vedi , per loro non è strafottenza, lo è per noi che la pensiamo diversamente. per loro è una conseguenza giusta, e chi ha sbagliato non è il poadre, ma la figlia.
 
   
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 12:33 via WEB
Non hai torto, è esattamente così, almeno per molti musulmani. Ma il fatto è che qui siamo in Italia, non in Marocco, e le leggi da rispettare non sono quelle islamiche, ma quelle italiane. La moglie dice che perdonerà il marito quando tornerà a casa. E' evidente che non sa che in Italia un omicidio del genere è punito severamente, e SE esiste una giustizia quell'uomo tornerà a casa fra molti anni.
 
     
naticek
naticek il 18/09/09 alle 15:50 via WEB
certo che qui abbiamo leggi diverse, ma loro mentalità non cambia nell'attraversare le frontiere, rimane sempre quella.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 18:26 via WEB
E' proprio questo il problema. Loro, i fondamentalisti, riconoscono solo la legge coranica, che vale nel loro Paese così come vale nel nostro, indipendentemente dalle nostre leggi. E' proprio la loro mentalità che è da cambiare, bisogna insegnare loro che qui la loro shari'a è del tutto fuorilegge. Non resta che confidare nelle prossime generazioni.
 
fioreselvatico3
fioreselvatico3 il 17/09/09 alle 18:10 via WEB
Non hai tutti i torti,in italia di religione abbastanza intollerante gia ne abbiamo una e puo bastare,voi per lo meno è da parecchio che non bruciate gente al rogo,ho conosciuto molti mussulmani sono molto piu testardi di voi.L"unica salvezza eliminare tutte le religioni,liberte egalite fraternite,ripartiamo da qui
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 09:29 via WEB
Come sempre, mi dispiace dirlo, quando lei e quelli come lei sono costretti a criticare l'Islam non possono fare a meno, per par condicio, di attaccare anche il Cattolicesimo. E non lo dico a lei perché non mi è simpatico: glielo dico perché tutti quelli come lei fanno così. Se dovete per forza attaccare l'Islam, cosa peraltro assai rara da parte vostra, dovete anche criticare il Cristianesimo, evocando spiriti di un passato lontano di secoli. Non condivido questo modo di pensare, perché questo è un caso dove solo l'Islam è colpevole. In effetti, mi sembrava di avere scritto nel post che se qualcuno di voi avesse dovuto attaccare l'Islam avrebbe tirato fuori anche il Cattolicesimo. Non sono un veggente, ma forse comincio a imparare quello che pensate. Non vedo, comunque, come possiate farlo. Anche lei ha ammesso che non bruciamo più le streghe, gentile da parte sua, ma non capisco dove saremmo intolleranti. Se non sbaglio, fra qualche giorno il Papa visiterà la sinagoga di Roma: se non è tolleranza questa.. Se, invece, si riferisce alle posizioni in bioetica e omosessualità il paragone non calza: il Vaticano, come sempre dico, si limita a istruire i fedeli, che sono liberi di fare quello che vogliono. E consiglia di votare secondo il Cattolicesimo così come 'Il Manifestio' invita a votare comunista. Per l'Islam tutto ciò è fuori luogo. Ahmadinejad dice che nel suo paese non esistono gay: per forza, li fa impiccare tutti! Non mi sembra che questa strategia sia della Chiesa. Lei può parlare di passato, e io sono il primo a riconoscere che la Chiesa ha fatto del male, ma adesso siamo nel 2009, e nel 2009 non possono accadere fatti da Medioevo. E voi non potete non riconoscere che sono SOLO i musulmani i colpevoli di questi fatti. Non tutti i musulmani, certo, ma tutti i delitti sono compiuti nel nome di Allah. Non bisogna eliminare le religioni: questo è un ragionamento da Terrore post-Rivoluzione Francese o da URSS staliniano, un gravissimo schiaffo alla libertà. Bisogna che ognuno sia libero di professare la religione che vuole, ma nei termini della legge. E nessun cattolico fa qualcosa impartito dalla sua religione che sia fuorilegge, anzi. La stessa cosa non si può certo dire di molti musulmani. E anche questo dovrebbe fare riflettere sulle differenze fra le due religioni. Ripartiamo, invece, dal rispetto della legge, nelle pratiche religiose, da parte di TUTTI i fedeli di TUTTE le religioni. Noi cattolici ci siamo riusciti; ora tocca ai musulmani.
 
   
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:29 via WEB
Amico mio, che il cattolicesimo sia tollerante, anche questa è una bestemmia! Guarda le minacce di scomunica che sono state fatte in questi ultimi periodi!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 12:36 via WEB
Amico mio, il Cattolicesimo è una religione assolutamente tollerante. Come forse avrai sentito presto il Papa entrerà nella sinagoga della comunità ebraica di Roma, in segno di comunione con un'altra religione. Questa è tolleranza e amicizia. Le scomuniche sono atti estremi che vengono comminati a chiunque sia colpevole di delitti così atroci da fare impallidire l'intera religione. Non ricordo chi sia stato minacciato di scomunica, ma se fosse un ateo o un comunista non credo che gliene importerebbe più di tanto: a quelli che vogliono lo 'sbattezzo' non penso faccia paura una scomunica..
 
   
fioreselvatico3
fioreselvatico3 il 18/09/09 alle 11:32 via WEB
So che tutte le religioni,annebbiano la consapevolezza,comunque apprezzo il tuo blog,per il fatto che hai compreso,e sono d"accordissimo,che l"Islam è la religione piu oscurantista,grazie per lo stimolo,scrivero anch"io su questo flagello.Comunque avere un credo,impedisce la vera fratellanza,prima di adorare un dio,imposto da una propaganda assillante,bisognerebbe apprezzare gli esseri umani,un abbraccio un sorriso dovrebbero prevaricare sui condizionamenti imposti da religioni piu che millenarie,che impongono regole sempre diverse,e profeti diversi.Finche si avranno libri sacri diversi,sarà impossibile comprendersi,insomma secondo me la vera religione dovrebbe partire da cose reali come appunto la bellezza del creato,le nostre originali idee,e soprattutto sull"imparare a conoscere veramente quella parola tanto abusata ma hai piu incomprensibile quale è l"AMORE.Dio è AMORE,non bisogna leggere tanti testi sacri per comprenderlo,ama e tutti i misteri dell"universo ti saranno rivelati,ciao
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 13:03 via WEB
Sono felice che, da parte tua, vi sia l'ammissione della crudeltà dell'integralismo islamico, che è superiore a qualsiasi altro integralismo. La tua ammissione, te ne do completo atto, è lodevole: pochi di quelli che la pensano come te hanno tale apertura mentale. Direi che sull'Islam siamo abbastanza d'accordo. Quanto alle religioni in generale, io non penso che impediscano la fratellanza. O, meglio, non tutte. Come ho detto a naticek, forse saprai che fra pochi giorni il Papa Benedetto XVI farà una visita alla grande sinagoga della comunità ebraica di Roma. Questo mi sembra un ottimo esempio di tolleranza e fraternità, e non è la prima volta che un Papa visita un grande luogo di culto appartenente ad un'altra religione. Anche quello che dici sugli esseri umani è giusto. Noi siamo esseri umani, a prescindere dalla religione, e come tali possiamo collaborare o odiarci. Dipende da noi, non dalla religione. Un cattolico può odiare un altro cattolico ed andare d'accordo con un musulmano. Perché la religione cattolica non impone precetti che vietano qualcosa, rispetto agli altri uomini. Quindi ogni cattolico, anche fortemente cattolico e praticante, non ha problemi ad avvicinarsi e a parlare con un musulmano. Gli ebrei sono già più intransigenti, in questi casi, ma anche loro sono abbastanza aperti. Ciò non si può dire dei musulmani: se uno è musulmano praticante e fotemente credente non si avvicinerà mai ad un 'impuro', cioé un non-musulmano. Nel Corano vi sono versetti molto espliciti, che potrai leggere in una delle mie ultime risposte a luloca, nel post numero 38. E' questa la differenza. perché un musulmano sia una brava persona non deve essere fortemente credente. Altrimenti non potrebbe neanche rivolgerci la parola. Io conosco molti musulmani perfettamente integrati, e li apprezzo molto. Ma anche il padre di Sanaa sembrava integrato, e invece.. Io penso che la eligione cattolica sia amore: non vi è scritto da nessuna parte che non si deve amare qualcuno, al contrario del Corano. Il Cattolicesimo è amore, perché Dio è Amore. Forse sarà difficile, per noi, comprendersi reciprocamente, ma è chiaro che entrambi vogliamo il bene del prossimo. Le strade che prenderemo saranno magari diverse, ma il fine è comune. Ciao, Emanuele.
 
 
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:24 via WEB
scusami ma queste sono bestialità! L'uomo ovumque tu vada ha una religione, crede in qualcosa di superiore, dei popoli addirittura in più di uno. <come fai ad asserire che è meglio l'ateismo? il caos? Ti reputi tanto intelligente e superiore da essere capace di fare tutto queello che ti circonda, te compresa? io no!
 
Duchessadgl4
Duchessadgl4 il 17/09/09 alle 20:27 via WEB
E' una notizia molto dolorosa, giunta in una giornata terribile. Non comprendo la donna col passeggino. Grazie dei tuoi post. Paola
 
 
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 09:40 via WEB
Ripensandoci, Paola, credo che forse la donna con il passeggino ha risposto così temendo una reazione del marito, nel caso si fosse espressa in altro modo. Ma questo non la giustifica: avrebbe potuto chiedere che le si venisse oscurato il volto. E, comunque, questo è sintomatico della situazione che vige nel nostro Paese. Una ragazza viene uccisa in nome di Allah e i suoi correligionari cosa fanno? Applaudono. La condizione della donna è terribile nel mondo islamico: sono trattate come oggetti in nome della religione, eppure la sostengono. Come quella donna con il passeggino, come le donne kamikaze, come le donne terroriste cecene che, insieme ai 'colleghi' uomini, hanno occupato la scuola di Beslan, in Ossezia. Di questo passo non si emancipaeranno mai. Esistono, sì, siti in cui le donne si raccontano e cercano una via d'uscita, ma questo è inutile se continuano ad accettare la sottomissione al padre o al marito. In Italia esiste il diritto alla libertà, ma loro non ne fanno uso. Potrebbero andare alla Polizia a denunciare il marito per violenza domestica, ma non lo fanno. Sono troppo abituate. L'unica soluzione potrebbero essere le giovani immigrate che si vogliono integrare, come Sanaa. Loro potrebbero, almeno in occidente, essere libere. In questo caso, però, sono costretto a citare il Regno Unito. Lì esistono piscine riserate ai musulmani, esiste, ed è legale, la shari'a, e gli attentatori di Lontra erano immmigrati pakistani di terza generazione. Perfettamente integrati. Come possiamo sperare che si integrino nella nostra società se noi siamo i primi a dare loro la possibilità di vivere esattamente come vivevano nel loro paese? Un abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
   
naticek
naticek il 18/09/09 alle 10:31 via WEB
guarda anche cosa fnno ed hanno fatto i serbi ai mussulmani! Ed i serbi sono cattolici!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 12:47 via WEB
Quella attuata da Milosevic era, effettivamente, una pulizia etnica, ma la matrice non era religiosa. Era una guerra di annessione, per confermare la superiorità serba rispetto alla Bosnia, per aumentare l'influenza serba ricostituendo una sorta di Jugoslavia unita. I serbi sono cattolici, è vero, ma quello che hanno fatto non è stato fatto nel nome di Dio contro i musulmani bosniaci in quanto musulmani. Quello che è stato fatto è stato fatto nel nome della Serbia contro i musulmani della Bosnia. Ma le atrocità vi sono state da ambo le parti: i musulmani hanno distrutto decine di chiese, se non centinaia, hanno profanato monasteri e, soprattutto, hanno stuprato tante, tantissime suore, uccidendone alcune e mettendone altre incinte. Per loro, come sempre, è stata una guerra di religione, ma da parte serba no. Era una guerra etnica, contro tutta l'etnìa bosniaca. Non che questo gustifichi la guerra, ma per fare un distinguo sulle cause scatenanti.
 
     
naticek
naticek il 18/09/09 alle 15:58 via WEB
Prima confermavi che , per te, il cottolicesimo è tollerante, ok, ma allora mi spieghi come mai il papa, che va in sinagoga per mossa politica e non religiosa, vuole scomunicare chi pratica l'aborto e l'autanasia? Non mi venire a dire che sono omicidi quelli...........il feto fino a tre mesi non è un essere, come il malato terminale in come da anni, o che, senza alcuna speranza soffre, ti sembra che conduca una vita tollerabile? soffre lui e chi lo circonda
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 18:33 via WEB
Amico mio, questo argomento è assai delicato. La condizione di vita o di morte varia da persona a persona, e ognuno si affida alla propria coscienza. Per il Cattolicesimo, e anche per me, la vita umana comincia dall'istante del concepimento e termina alla morte naturale, ovvero non quella indotta, come a Eluana. Sono posizioni morali e bioetiche su cui ognuno può dibattere. Se una persona è veramente cattolica non praticherà mai un aborto, e non staccherà mai la spina delle macchine di un paziente in coma. Se lo fa significa che non è un vero cattolico, e quindi della scomunica non dovrebbe importargliene più di tanto. Il Cattolicesimo è tollerante, e non vìola mai una legge. Se a non volere l'aborto, per esempio, fossero gli islamici, i medici abortisti cadrebbero come mosche, sgozzati dai seguaci di Allah. E quella sarebbe intolleranza, non questa.
 
     
naticek
naticek il 18/09/09 alle 17:38 via WEB
Lì c'è sempre stata, fin dai tempi delle repubbliche marinare. Quei territori erano sotto l'egida di Venezia(cristiani) ed erano sempre minacciati dai turchi (mussulmani): L'evolversi degli eventi ha fattop sì che questi due grupppi convivessero, ma sempre in contrasto tra di loro. Così in albania e nel montenegro
 
     
Antares_89
Antares_89 il 18/09/09 alle 18:37 via WEB
Le due comunità sono rimaste sempre divise e rivali, e nella storia si legge che i serbi opposero una strenua ed eroica resistenza all'espansionismo ottomano, pur venendone sconfitti. Cristiani e musulmani sono stati uniti solo nella Jugoslavia, che però, proprio per le innegabili e insopportabili rivalità etnico-religiose al suo interno, non poteva durare. Infatti si è divisa in tanti Stati, e la follia di un dittatore ha provocato, come spesso accade, una guerra. Ma il motivo non era religioso.
 
     
naticek
naticek il 18/09/09 alle 19:09 via WEB
vedi, per spiegarti , io sono di trioeste, appassionato di storia e di essa ricercatore dei perchè. Due etnie di differente religione si scontreranno sempre per quella, poi una comunità come quella serba, già cattiva di indole per conto suo non aspetta altro. Se tu dici che tra serbi cristiani e serbi mussulmani non c'è guerra religiosa , allora anche per i fondamentalisti non è guerra religiosa, perchè per i mandanti è solo e soltanto una questione di soldi e di potere. Come lo è stato per Hitler contro gli ebrei, come lo è stato per gli olandesi in sud africa e via dicendo.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 08:50 via WEB
Personalmente, la penso un po' diversamente, ma, si sa, la divergenza di opinioni è la base della discussione, al pari del rispetto reciproco. Riguardo alle guerre che, tu dici, non sono religiose, ammetto di non convenire. Quella di Milosevic, ovviamente, non era una guerra religiosa, ma, come dici, di espansionismo e di potere; poi, è chiaro che le differenze religiose hanno reso ancora più feroce la guerra, e più selvaggi gli avversari. Riguardo a Hitler, il discorso è, secondo me, diverso: l'ideale era la superiorità della razza ariana, leggermente sulla scia di Nietzche, su quella ebraica. Gli ebrei erano ricchi, ed è probabile che in alcuni casi essi siano stati uccisi per impossessarsi dei loro beni. Ma, allora, come spiegarsi lo sterminio pianificato e totale di tutti gli ebrei, anche i più poveri? Dalla parte dei musulmani, la questione è, temo, altrettanto diversa. La guerra dei mujahiddin afghani contro i sovietici era semplicemente una guerra d'indipendenza, come quella del Mahdi in Sudan, i cui mandanti hanno usato la religione per scaldare gli animi delle loro truppe. Ma gli attacchi terroristici in tutto il mondo, perpetrati dai fondamentalisti islamici, che motivo possono avere se non quello religioso? Non credo che pensino di poter comquistare gli Stati Uniti usando l'attacco alle Torri Gemelle. Ovunque esistano musulmani esistono anche fondamentalisti. Magari pochi, ma esistono: è un dato di fatto documentato che in molte moschee si predichi l'odio verso gli infedeli. Se vogliamo considerare l'Intifada palestinese come guerra d'indipendenza e non religiosa, come spiegare l'aiuto offerto a Gaza da parte degli Hezbollah libanesi? Essi non possono certo avere speranze espansionistiche o economiche. Il Jihad è predicato da tutti e verso tutti gli infedeli: Bin Laden e Al Zawahiri non possono avere speranze espansionistiche, al pari degli Hezbollah, ma incitano tutti i musulmani alla guerra. E' un altro triste dato di fatto.
 
     
naticek
naticek il 19/09/09 alle 12:32 via WEB
il problema di hitler è che tutta l'econimia tedesca era in manoi agli ebrei, come molta lo è anche quella degli stati uniti. Lui non poteva dichiarare guerra ad un popolo in quanto ricco ed economicamente potente, allora la scusa è stata quella della razza ariana....ed allora l'ha sterminata tutta. Non mi ricordo dove ho sentito o letto che in fondo Hitler ha commesso un altro errore, ha sterminato buona parte dei rom (Gli davano noia) in virtù della razza senza sapere che i rom sono gli ariani più puri. NOn lo sapevo neanche io. Io Intendevo dire che tutte le guerre hanno dei motivi di intervento nascondi verità, e che in molte guerre la religione è il motivo plateale della guerra, ma il vero motivo è un altro. In Iran Iraq, Afganistan Kazakista ci sono enormi ricchezze, spaziando dal petrolio ai minerali nobile e prezioni ed a minerali di interesse industriale, ecco perchè tutti sono sul piede di guerra, vuoi per impossessarsene ( in primis la cina) vuoi per impedire che siano gli avversari politici a farlo.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 17:28 via WEB
E' risaputo che gli ebrei erano ottimi banchieri, e, soprattutto, usurai. Erano molto ricchi, come dici, e questa è stata sicuramente una delle cause scatenanti dell'olocausto. Quello che non si spiega, però, la deportazione di milioni di ebrei nei campi di concentramento. I costi erano comunque elevati, e se uccidevano un ebreo povero non guadagnavano niente. Può esserci stato anche un motivo economico dietro allo sterminio degli ebrei, ma penso che la maggior parte del lavoro l'abbia fatta la follia di Hitler. Non lo ricordo bene, ma mi permetto di citare un'altra volta Nietzche, che sosteneva il predominio dell'uomo sull'uomo, e che considerava gli ebrei come una delle peggiori razze. Forse anche questo ha contribuito. Poi, sono sincero, neanche io sapevo che i rom fossero gli ariani più puri. Non penso che Hitler, dal canto suo, abbia fatto uno studio approfondito: ha deciso che tutti i tedeschi non ebrei e non rom erano ariani, ed erano gli unici da salvare. Non dimentichiamo, poi, lo sterminio anche degli omosessuali, sempre nei lager. Comunque hai ragione nel dire che moltissime guerre hanno un nascosto motivo economico. Ma è innegabile che l'ideale di portare la pace e la giustizia in Afghanistan e Iraq sia buono e puro. Prima erano Paesi governati da folli terroristi, mentre adesso sembra che qualcosa si stia muovendo. Almeno le donne hanno potuto votare. E conosco soldati che amavano il loro mestiere. Non lo facevano per motivi economici: andavano in guerra per difendere la pace e portare la democrazia. Nessun motivo economico. Molte guerre di oggi, ho convenuto, sono espansionistiche ed economiche. L'unica che non sia espansionistica o economica è il Jihad: la guerra santa islamica. E' una guerra atipica, che coinvolge tutto il mondo. Ma ogni volta che un terrorista musulmano si fa esplodere da qualche parte è un atto aperto di guerra.
 
     
naticek
naticek il 20/09/09 alle 11:19 via WEB
ciao, scusami ma per i tedeschi la causa uficiale era la purificazione della razza, questo spiega quei tuoi interrogativi, se Hitler avesse giustificato quello sterminio per cauree economiche il bellicoso popolo sassone non lo avrebbe seguito, non avrebbe sentito questa esigenza, per la purificazione della razza si!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 21/09/09 alle 08:15 via WEB
Certo, ma pensavo di averlo espresso nel mio precedente commento. Forse non mi ero spegato bene. Hitler voleva il denaro degli ebrei, e per questo ha deciso di sterminarli. Tutti, in effetti, perché il motivo palese fosse la purificazione della razza ariana. Ovviamente sono da considerare altri due particolari nel panorama tedesco. Ovviamente, Hitler era pazzo. Nessun uomo sano di mente avrebbe potuto fare quello che lui ha fatto, soprattutto nei suoi ultimi giorni nel bunker di Berlino. Inoltre, la Germania da tempo coltivava sentimenti di rivalsa, per emanciparsi dalle durissime condizioni economiche imposte dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Detto questo, mi associo a quello che hai spiegato tu. A presto, Emanuele.
 
     
naticek
naticek il 21/09/09 alle 12:50 via WEB
non ondivi il tuo pensiero: Hitler voleva il denaro degli ebrei. Sta qui la differenza, lui voleva levarli dalla gestione economica della germania, il che è ben diverso.Gli ebrei avevano in mano tutta l'economia tedesca, e gli utili li mandavano al fondo comune che esisteva , fatto da loro, per la rinascita dello stato ebraico. questi utili non si riversavano sullo stato tedesco ma sul futuro ipotetico, al tempo, stato di israele. Diciamo che grazie ad Hitler gli ebrei hanno riottenuto isreale, se non ci fosse stato il genocidio, col cavolo che il mondo permetteve la rinascita di israele, sembra un paradosso, ma è così!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 21/09/09 alle 17:01 via WEB
E' un paradosso, hai ragione. Ma nessuno conosce il futuro, e le conseguenze degli eventi possono essere molto, molto imprevedibili. Basti pensare alla disastrosa campagna di Russia dei nazisti. Se non vi fosse stata, se Hitler fosse stato meno pazzo, la guerra poteva davvero andare diversamente. E chissà come saremmo messi adesso. Quello che abbia indotto Hitler allo sterminio degli ebrei non lo so io e probabilmente non lo saprà mai con certezza nessuno. Condivido che il fattore economico possa essere stato importante, ma credo che l'olocausto sia stato frutto di un orrore ideologico. Che ha colpito anche Ahmadinejad, il Presidente dell'Iran: lui non vuole i soldi degli ebrei, vuole semplicemente sterminarli dal primo all'ultimo. Esattamente come voleva Hitler, del quale Ahmadinejad si dichara una specie di successore. Bisogna sperare che la sua lucida follia non porti il mondo ad un'altra guerra mondiale.
 
     
naticek
naticek il 22/09/09 alle 10:58 via WEB
va bene, male cause scatenanti erano diverse!
 
     
fioreselvatico3
fioreselvatico3 il 18/09/09 alle 18:20 via WEB
Scusa se mi intrometto,ma i serbi non sono affatto cattolici bensi ortodossi,e questo il motivo principale della loro amicizia con la russia.La guerra contro la croazia e dovuta in gran parte per questa notevole differenza religiosa ,ciao
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 08:27 via WEB
In effetti hai ragione, anche se non sono particolarmente informato, ma penso che, essendo un Paese dell'est Europa, siano effettivamente ortodossi. Tuttavia, non credo che il discorso cambi radicalmente. Come ho detto a naticek, nel passato i serbi offrirono un'eroica resistenza all'espansionismo islamico degli ottomani, nonostante l'enorme differenza di numero. Mi sembra naturale, quindi, che non debbano avere i musulmani molto in simpatia. E devo dire che, poi, gli ortodossi non sembrano avere gran affinità con i cattolici: più volte il Papa ha chiesto un incontro con il Patriarca ortodosso, ricevendo solo rifiuti. Riguardo alla guerra, penso non sia stata religiosa, ma semplicemente espansionistica, da parte di Milosevic. E' poi molto probabile che la differenza religiosa abbia contribuito a scatenare le violenze. Ciao..
 
     
naticek
naticek il 19/09/09 alle 12:24 via WEB
può darsi, ora mi hai messo un dubbio, comunque poco cambia. Guarda che comunque c'è una grossissima comunità cristiana.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 17:17 via WEB
Sì, in effetti non cambia poi molto. Come ho già detto, fra serbi e musulmani, turchi ottomani, nel passato, c'è stato un odio tanto profondo che si è protratto fino ai nostri giorni. E che Milosevic ha abilmente manovrato per fomentare la guerra e rendere i suoi soldati ancora più motivati.In questo caso, hai ragione, la religione è stata una scusa.
 
naticek
naticek il 19/09/09 alle 12:34 via WEB
Comunque voglio complimentermi con te per le profonde analisi che sai fare alla tua giovanile età, sono a dire il vero un po' troppo influenzate dal tuo cerdo profondo, ma sono intelligenti, complimenti davvero.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/09/09 alle 17:32 via WEB
Grazie per quello che dici, amico mio. Per me conta davvero molto, e sono felice che tu la pensi così. So che molte delle mie opinioni sono influenzate dalla mia Fede, ma nei post cerco di essere il più obiettivo possibile. E, ripeto, sono davvero felice per questi tuoi complimenti e per gli apprezzamenti che mi fai. A presto, e buon weekend! Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 21/09/09 alle 09:11 via WEB
Hai sentito quello che è successo all'onorevole Daniela Santanché? Lei ha manifestato contro i delittti come quelli di Hina e Sanaa...ed è stata malmenata. Che schifo! Ti comunico che sul mio blog http://italiaemondo.blogspot.com è presente un messaggio di cordoglio per le vittime dell'attentato a Kabul. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/09/09 alle 16:55 via WEB
Sì, Antonio, ho sentito. Ed è assurdo che possano accadere queste cose nel nostro Paese. Fosse stato nel loro forse avrei capito, ma dobbiamo, qui, renderci conto che non siamo più i padroni di casa nostra. Il nostro potere sta calando per il troppo lassismo, e gli islamici ne approfittano per infiltrarsi sempre più nelle nostre città e a prendere il nostro posto dappertutto. Un episodio come quello occorso alla Santanché dovrebbe fare riflettere tutto il mondo politico, ma sono quasi certo che nessuno se ne occuperà. Gli unici, forse, che ne parleranno, potrebbero essere i comunisti, che accuserebbero la Santanché di razzismo. E' questa la politica italiana, e gli integralisti musulmani ne stanno approfittando. Evidentemente dobbiamo aspettare che prendano davvero il controllo del Paese per accorgerci della loro pericolosità. Ma potrebbe essere troppo tardi. A presto, Emanuele.
 
to_revive
to_revive il 21/09/09 alle 12:07 via WEB
Ciao Emanuele. Tu sai come la penso in merito inutile ribadirlo. Questo delitto era immaginabile. QUesto è il credo che nasce dall'estremismo ma ti dirò, non è diversa per alcuni versi, la sorella di ANdrea che è di Comunione Liberazione. Da lei e dal marito ho sentito cose da accapponare la pelle ed alcune cattiverie le ho subite personalmente. Ci dev'essere sempre una misura Emanuele a muovere gli animi. Un abbraccio.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/09/09 alle 17:14 via WEB
Greta, quello che dici è assolutamente vero, e non ha praticamente bisogno di ulteriori spiegazioni: tutti gli estremismi sono sbagliati, dal primo all'ultimo. Perché provocano, nell'uomo, odio, razzismo, astio e rabbia inutile. Direi che tutti siamo d'accordo nel criticare ogni integralismo. Quello islamico, però, penso vada trattato in modo diverso. Differentemente da ogni altro, infatti, resiste nei secoli, come dal primo grido di battaglia di Maometto stesso. Ed è diverso perché lucidamente persegue l'obiettivo di assoggettare il mondo intero al giogo del fondamentalismo musulmano. Ci considerano meno di animali, degni di uccisione semplicemente in quanto non-musulmani. Queste cose le saprai benissimo, quindi non sto certo a parlartene. Anche perché conosci il mio pensiero in questo caso. Quello che dici sulla sorella di Andrea e su suo marito mi stupisce un po', devo ammetterlo. Chiaro che quelli di CL sono abbastanza estremisti, ma non mi sembra che le loro idee siano così brutte come dici. Mi interesserebbe saperlo, e, se non sono indiscreto e non ti dispiace, anche sapere quello che è successo a te, cosa hai dovuto subire. Se mi vorrai rispondere magari fallo per messaggio, se ti senti più libera. Ti abbraccio forte, Amica mia. Emanuele.
 
naticek
naticek il 22/09/09 alle 11:00 via WEB
Spero che tu abbia visto porta a Porta ieri sera.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 22/09/09 alle 15:29 via WEB
No, non ne ho avuto la possibilità: ero via. Perché?
 
naticek
naticek il 22/09/09 alle 16:51 via WEB
trattava di questo problema. Erano presenti la mamma, l'imam ed un sacco di altre persone mussulmane. Si è visto come hanno impedito alla donna di parlare e per lei si esprimeva un uomo, facendo finta di tradurre quello che lei avrebbe dovuto dire in arabo. Poi sono entrati un deputato del pdl marocchino, quel giornalista che lo scorso anno si è convertito al cristianesimo, ed uno psicologo algerino, che hanno letteralmente sputtanato l'imam e le sue fandonie, la deputato ha anche detto: smettete di far finta di tradurre, fate parlare lei voi avete detto cose completamente diverse da quello che lei ha detto. Honno palrlato anche del corano dicendo quello che sostengo io, cioè che il corano non ammette l'omicidio tranne che in tre casi, uno dei quali il tentativo di cambiare religione, infatti il giornalista è stato parecchie volte minacciato di morte e tutt'ora viaggia con la scorta; gli altri due casi sono simili, ridicoli per noi, ma non per loro. Peccato che tu non abbia potuto assistere, perchè contrddiceva parecchie cose che tu sostieni in antitesi a me. ti saluto
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 07:58 via WEB
Il giornalista in questione è Magdi Cristiano Allam, del quale ho appena finito di leggere il libero "Europa Cristiana Libera", e che ha da poco fondato il partito "Protagonisti per l'Europa Cristiana". Non penso che quello che abbiano detto sia in antitesi con quanto affermo io, per due semplici motivi. In primis perché io appoggio senza condizioni quello che dice Allam, che per me rappresenta il faro che dovrebbe risvegliare l'Europa dal suo sonno di nichilismo e debolezza. E in secondo luogo perché su quello che, hai detto, si sono pronunciati è esattamente quello che penso io. Cioé che la donna non ha neanche la possibilità di parlare, se non interpellata da un uomo musulmano, e che nel Corano sono presenti motivi validi per ammettere l'omicidio. Mi pare che nella "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo nell'Islam" (praticamente una contraddizione già dal titolo) si afferma che è proibito l'omicidio INGIUSTO di un/una musulmano/a. In pratica, è lecito uccidere un'altra persona semplicemente perché così vuole la shari'a. Prendendo le distanze da quella ridicola dichiarazione, è ovvio che uno dei 'crimini' più efferati sia l'apostasia. Nell'ultima parte del libro che ho letto, di Allam, l'autore ringraziava in particolar modo le sue guardie del corpo, che proteggono lui e la sua famiglia. Come vedi, le idee non sono diverse, e se avessi visto Porta a Porta anche io te lo avrei dimostrato ancora più chiaramente. A presto, Emanuele.
 
   
naticek
naticek il 23/09/09 alle 11:10 via WEB
leggi bene, lui ha preso le distanze, in antitesi, ma con i mussulmani. Che nel corano ci sia scritto quello che ti ho detto sulle uccisioni lecite, lo hanno confermato tutti, scusami, ma puoi sbagliare anche tu, non credi?
 
     
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 12:51 via WEB
Scusami, non ho capito in che senso 'posso sbagliare anche io'. Intendi in ambito religioso o nella vita di tutti i giorni? Scusami. ^__^
 
luloca
luloca il 22/09/09 alle 21:47 via WEB
Ciò che é sconcertante é che in Italia la maggiorparte degli omicidi efferati e delle violenze avvengano all'interno della famiglia. Esiste qualcosa di tragico in questo. Io non riesco a credere che un padre possa ammazzare la figlia, però mi ricordo un paio di anni fa a Torino un episodio analogo. Un padre pugliese ha accoltellato la figlia perché si era messa con un ragazzo che a lui non piaceva. E che dire di un fatto avvenuto anni fa nella mia città, in cui il padre ha ammazzato il figlio perché si travestiva da femmina? Casi come questi credo siano sulle cronache di mezzo mondo. Purtroppo un atteggiamento intollerante e tanta ignoranza non possono che produrre queste cose. Se poi si mette di mezzo anche la religione, le cose non possono che peggiorare.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 08:16 via WEB
I casi in questione, in particolare i due che ha elencato, avvengono nella maggior parte dei casi in meridione. Come sempre, non parlo di razzismo, ma di realtà dei fatti confermabile ovunque. O nel meridione o, se al nord, da immigrati meridionali. Nella maggior parte dei casi, non in tutti. Le altre violenze domestiche avvengono, certo, in tutta Italia, nord non certo escluso. Ma è la matrice che importa: quelli che ha elencato sono delitti d'onore. Cose che, al nord, sono ormai perse da tempo. Anche al sud stanno scomparendo, è chiaro, ma più lentamente. E la matrice, ripeto, è l'onore. In pratica, la setssa matrice che ha indotto il padre di Sanaa a uccidere la figlia. Come vede, non sempre centra la religione, come lei stesso ha implicitamente affermato con i due casi espressi. Spesso è la cultura di un popolo. In meridione sono cattolici come nel nord, ma le culture sono abbastanza diverse. E per questo le violenze familiari settentrionali non hanno quasi mai motivi d'onore. E le vorrei ricordare, nel caso non se ne fosse accorto, che i cattolici non sono soliti uccidere i propri figli per motivi religiosi. Ma sono certo che lei troverà un modo per provare il contrario, vero? Una cosa impossibile, comunque, poiché assolutamente non vera. E non c'è null'altro da dire: in questo caso l'Islam è peggiore del Cattolicesimo, poiché prevede l'omicidio d'onore, mentre la mia religione no. Al massimo si possono usare altri modi. Se mia figlia si sposa con un musulmano, si converte all'Islam e si trasferisce nel Paese d'origine del suo sposo non esiterei a disconoscerla. E la stessa cosa farei se mio figlio si travestisse da donna e andasse ai Gay Pride. Qui non centra l'onore o la religione, ma il buonsenso: infatti, quale donna con un minimo di cervello accetterebbe di vivere in un Paese musulmano, totalmente sottomessa e brutalizzata dalla mattina alla sera? Non è intolleranza: vuole forse dire che nel mondo islamico le donne sono rispettate? Assolutamente no, è chiaro: quindi, se mia figlia ignora i consigli di mia moglie e miei e va in un Paese musulmano peggio per lei. Un conto è avere una figlia stupida, altro caso è avere una figlia testarda e completamente pazza. Come ho detto, infine, bisogna discernere l'omicidio d'onore religioso o culturale: il primo è perpetrato dai soli musulmani, mentre il secondo anche da persone la cui cultura è arretrata. Ma la differenza è grande: se un padre meridionale uccide la figlia per motivi d'onore lo buttano in prigione, mentre se un padre musulmano uccide, sompre per motivi d'onore, la figlia, viene applaudito, e il suo gesto è più che condiviso. Se ne ricordi.
 
   
lamiapelle
lamiapelle il 23/09/09 alle 11:35 via WEB
hai scritto esattamente quello che è il mio pensiero. Aggiungo che tutto ciò che si da ai figli, viene comunque riconosciuto da loro. Se ai figli si presta attenzione, sarà difficile che i risultati non saranno quelli che i genitori si aspettano. Sarà quindi improbabile che tua figlia sceglierà come marito un mussulmano, che andrà a vivere in islam e che si convertirà alla loro religione. Non credere a quelle storie dei figli ribelli e che cresciuti nelle "famiglie per bene", poi a sorpresa si comportano come i genitori e la società non vorrebbe. Così come, l'attenzione nell'educare, viene ripagata, tutti gli errori dei genitori nei confronti dei figli, prima o poi, si pagano.
Ora non vorrei entrare in un discorso, che per ragioni di studi specifici, che non ho fatto, non potrei portare a termine, ma voglio dire ugualmente la mia. Sono convinta che i popoli della terra siano diversi geneticamente, anche nel loro modo di agire. Addirittura nello stesso stato, il comportamento, le reazioni, dei gruppi umani sono simili tra loro, ma contraddistinte dalle diverse posizioni geografiche. Sono geni irradicati, e non basterebbero diverse generazioni, per equipararli. Anzi, secondo me, taluni atteggiamenti, il modo e l'agire, rimarranno per sempre.
Un bell'abbraccio, caro amico. Buona giornata
 
     
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 13:12 via WEB
Mia madre è una neuropsichiatra infantile, e, ascoltandola parlare del suo lavoro (non dei casi specifici, ovviamente), mi sembra che il suo pensiero convenga con te, con quello che dici. In particolare, dice che un'educazione molto rigida e troppo severa è molto dannosa, perché induce i figli, una volta autonomi e fuori di casa, a fare tutto quello che, da bambino, gli era stato ingiustamente proibito. A volte, chiaramente, cose sbagliate. Come nel resto delle cose, ci vuole la giusta misura, non essendo troppo severi né troppo permissivi. E' difficile essere un genitore, posso immaginarlo, ed è difficile riuscire a trovare il modo giusto di educare i propri figli, perché apprendano quello che di buono c'è in noi e perché non commettano gli errori che facemmo noi alla loro età. Gli errori, come dici, si pagano, perché non credo che esista disperazione più grande, per un genitore, che vedere il proprio figlio, adulto, comportarsi come loro non avrebbero voluto, in contrasto con tutto quello che avevano tentato di insegnargli. Ma, certo, adesso mi riesce difficile parlare, poiché sono ancora 'educato', anziché 'educatore'. Quello che dici sulle razze potrebbe essere vero come non esserlo. Nonostante abbia frequentato un liceo scientifico non saprei darti una risposta precisa. Penso che, ovviamente, certi geni cambino, come quelli per il colore della pelle, o dei tratti somatici. Ma immagino che tu intenda variazioni psichiche, e qui mi trovo impreparato. Forse può essere che cambi qualcosa, ma non credo sia dimostrabile scientificamente, almeno per ora. Mi trovo sul tuo stesso piano, in queso caso: non so rispondere. Tuttavia, penso che alcuni atteggiamenti che sembrano prerogative quasi genetiche di una popolazione altro non siano che effetti di una cultura. Ovvero, non tratti genetici, ma retaggi di culture millenarie che hanno finito per pervadere ogni singolo individuo. O quasi. Vorrei poterti dare una risposta, ma, ripeto, siamo allo stesso livello.^__^ Un abbraccio anche a te, Amica mia. Emanuele.
 
     
naticek
naticek il 23/09/09 alle 15:53 via WEB
Sono daccordo anche se nel fondo del tuo scritto vi è qulcosa che non condivido, giusto asserire che le condizioni geografica mutano i comportamenti ed anche le lingue, vedi la quasi assenza di vocali nelle lingue nordiche e la super abbondanza invece in quelle aramo-africane. Il calore ha la sua parte. Ma per quanto riguarda i mussulmani, tu tovera delle differenze tra gli egiziani, tra i libici, algerini e marocchini, che se pensi bene sono sulla stessa fascia sub equatoriale. Come spiegheresti tutto ciò secondo la tua teoria, in certi casi giusta?
 
   
luloca
luloca il 23/09/09 alle 21:28 via WEB
Hai la strana tendenza a riferirti sempre a luoghi comuni, che non si basano mai su dati di fatto dimostrati. Le statistiche dicono esattamente l'opposto a quello che sostieni tu. Le statistiche dicono infatti che ad essere interessato dal fenomeno è in particolare il Nord Italia con 94 vittime pari al 48,2 per cento del totale. Nella graduatoria segue il Sud con 62 vittime (31,8 per cento) e infine dal Centro Italia dove sono state 39 le vittime di stragi familiari. Non é per difendere il sud, di cui una certa cultura mi sta veramente stretta, ma é troppo semplicistico il tuo atteggiamento. Il sud é molto vario e culturalmente eterogeneo, impossibile da generalizzare come fai tu. Ad esempio dalla Sicilia son passati greci, cartaginesi, romani, arabi, bizantini, svevi, normanni, spagnoli e in ultimo i torinesi (tutti loro hanno lasciato tracce del loro passaggio), in oltre la mia città, essendo un porto di mare, é piena di nomi che vanno dal norvegese al cecoslovacco, al russo, al turco, all'inglese. Un tempo il delitto d'onore aveva attenuanti sul codice penale (non solo al sud, ma in tutta Italia) ed era una norma giuridica del codice del regno di piemonte. Oggi con il divorzio però questa cosa, almeno dalle mie parti, é totalmente fuori dal tempo.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 24/09/09 alle 08:43 via WEB
E lei ha la strana tendenza a non capire mai quello che dico. Il che mi fa dubitare delle sue qualità intellettuali. Non metto in dubbio, come ho detto anche a naticek, che la maggior parte delle violenze domestiche e degli omicidi familiari sia al nord. Quello di cui noi stavamo parlando erano i delitti d'onore, ovvero gli omicidi compiuti in nuome dell'onore familiare. Che poteva essere messo in discussione, per esempio, da una rapporto prematrimoniale, o da una relazione 'sconveniente'. Magari lei ha ragione, gli omicidi familiari sono più frequenti al nord. Ma chi le dice che sono tutti delitti d'onore? Ne è proprio sicuro? E, anche se fosse, provi ad informarsi (visto che le sue fonti d'informazione sono così celeri) sugli assassini. Non mi dica che sono tutti settentrionali. Vorrei sapere quant'è la percentuale di meridionali che compie omicidi d'onore dopo essersi trasferita al nord. La stessa cosa vale per Sanaa: anche quell'omicidio è stato compiuto al nord, ma non mi sembra che la famiglia fosse proprio natìa del Friuli. E questo dovrebbe dirle molto. Le sue statistiche, in questo caso, non valgono nulla. Come se mi dicesse che la maggior parte dei criminali sono italiani: che novità, se non sbaglio siamo in Italia! Quello che conta sono le percentuali, e mi sembra che la percentuale di criminali rumeni, nordafricani e zingari sia nettamente superiore a quella dei criminali italiani. Quello di cui stavo parlando con naticek era un'influenza che potevano avere avuto le abitudini degli arabi sulle popolazioni siciliane di quel tempo. E non mi sembrerebbe così strano che siano stati proprio i musulmani a diffondere la pratica dell'omicidio che difendesse l'onore familiare. Che poi sia rimasto come attenuante per anni non lo metto in dubbio, ma lei stesso ha detto "un tempo". Certo che era un'attenuante "un tempo". Ma "un tempo" era anche in vigore la pena di morte, per esempio, e "un tempo" le donne non potevano neanche votare. Che ragionamento, degno di una persona che non sa contestualizzare quello che dice. Le influenze degli altri popoli ci sono state, certo, ma non credo siano state influenze così criminali. Inoltre, io non sono del sud, ma non ne vedo altre. L'unica che conosco sono i meridionali biondi con gli occhi azzurri, discendenti dei Normanni, e abbastanza diversi dal resto della popolazione del sud Italia. E che nella sua città di mare, al pari, non lo metto in dubbio. Ma che le influenze straniere siano radicate nelle città portuali non mi sembra sia una prerogativa siciliana: non mi stupirei se la stessa cosa accadesse anche a Genova, o a Ostia, o a Marsiglia. Come avrò già detto e ripetuto, il mio non è uno stereotipo contro i siciliani, come afferma lei, ma la realtà. Che poi lei non voglia ammetterlo e giri intorno alla discussione è un'altro discorso(peraltro non raro).
 
     
luloca
luloca il 24/09/09 alle 11:02 via WEB
Chi ha parlato di delitto d'onore in questi casi? Io no. In Italia, quindi non solo al sud, fino a pochi decenni fa, ovvero più o meno in contemporanea all'introduzione del divorzio, esisteva nel codice il seguente articolo: "Codice Penale, art. 587 - Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella. Se consideri che per un omicidio erano richiesto anche l'ergastolo, é facile capire che si trattava di una notevole riduzione di pena, considerando l'onore un attenuante molto forte. Direi che dopo l'introduzione del divorzio, e la liberazione sessuale, tutto ciò é diventato fuori dal tempo. Infatti la legge é stata abrogata del tutto. Oggi, la maggiorparte dei delitti tra coniugi, non avviene più con il movente dell'onore, ma con il movente passionale. Purtroppo molta gente, soprattutto i maschi, non riescono ad accettare che il loro partner non li ami più. Si considerano i propri amati e le persone della propria famiglia, qualcosa che gli appartiene più o meno come una cosa, un oggetto, e questo avviene sia al nord che a sud. Il meccanismo perverso che fa scattare questi raptus omicidi é l'attaccamento morboso e la paura di non avere più alcun controllo su di loro. L'onore non c'entra più nulla. Il padre che ha assassinato il figlio travestito, disse tra l'altro che il suo gesto era stato determinato dal fatto che il figlio non ubbidiva alle sue imposizioni, comportandosi altrimenti. Per inculcargli un diverso modo di essere, lo aveva a lungo picchiato, quando poi si é convinto che non poteva avere alcun potere sulla sua sessualità, ha pensato di ucciderlo, piuttosto che accettare un figlio così diverso da lui.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 24/09/09 alle 12:30 via WEB
Che lei non abbia parlato di delitto d'onore posso immaginarlo, dato che ormai ho capito i suoi non-ragionamenti. Lei non parla di delitti d'onore, ma, nel caso non se ne fosse accorto, si è infilato in una discussione che parlava di quello. Quindi, non si stupisca se io le rispondo nei termini della discussione come era stata avviata. Lei parla semplicemente di violenza familiare, che è una cosa assai diversa. Ha parlato anche di quell'articolo del Codice Penale. Non vedo a che pro, visto che, come lei stesso ha detto, era in vigore prima della liberazione sessuale. All'epoca era proibito anche il divorzio, ma stiamo parlando di vari decenni fa. Se vuole parlare del passato, le ripeto, possiamo anche parlare della pena di morte, ma non è questo il discorso. Il discorso verte su quello che succede adesso, e non di quello che era in vigore decine di anni fa. E quello che lei dice riguardo al delitto passionale è sì vero, ma non lo scopre certo lei. Tutte le volte che si sente di un delitto fra uomo e donna il motivo è quasi sempre passionale. E cos'altro potrebbe essere? Gli omicidi 'normali' avvengono in caso di rapine, di traffico di droga, per soldi,.. Ma quando si tratta di due amanti il motivo non può che essere passionale. E' evidente, ma non pensi che io non lo creda. Il discorso (nel quale, ripeto, lei si è inserito) parlava, però, di delitti d'onore. E non di quelli prima della liberazione sessuale, bensì di quelli che avvengono adesso, nel 2009. Ed è stato costatato che la stragrande maggioranza dei delitti d'onore, oggi, è attribuita a persone di origine meridionale oppure di fede musulmana. E con questo, scansando una sua probabile futura risposta, non voglio dire che tutti i meridionali sono omicidi, al pari di tutti i musulmani. Voglio solo dire, e i dati lo confermano, che la maggior parte dei colpevoli sono meridionali o musulmani. Degli omicidi passionali non stavamo parlando, ma lei stesso dice che oggi questa è la causa maggiore. Ovvio, quindi, che avvengano in tutta Italia. Ma i delitti d'onore avvengono soprattutto al sud, oppure nei contesti musulmani. Non eviti il discorso in cui lei stesso si è inserito: parli del delitto d'onore nel 2009, e sentiamo cos'ha da dire. Quanto al padre che ha ucciso il figlio travestito, il suo gesto è assai deprecabile, e merita la giusta punizione. Dal canto mio, se mio figlio fosse gay o transessuale o travestito non lo ucciderei. Mi limiterei a disconoscerlo.
 
     
luloca
luloca il 29/09/09 alle 08:08 via WEB
Vedo che non hai capito un tubo. Te lo spiego in modo più elementare. Parlare di delitto d'onore in Italia, aveva senso quando il matrimonio era indissolubile, oggi invece non ha più senso perché esiste il divorzio e quindi un marito cornuto non ha l'obbligo di rimanere sposato ad una puttanaccia. Mentre prima le corna te le tenevi, oppure la facevi finita in questo modo barbaro, oggi puoi divorziare. Il senso dell'onore coniugale oggi non esiste più in Italia, ne al nord ne al sud. Capitolo chiuso, finito! Grazie a questa fantastila legge che é il divorzio. Dicevo quindi che l'unico movente possibile é quello passionale, che consiste nel trovare insopportabile che una persona amata possa fare le valigie ed andarsene via. E' chiaro?
 
     
naticek
naticek il 30/09/09 alle 17:51 via WEB
ascolta, te l'ho già detto. Tu non sei il detentore dello scibile umano, la tua strafottenza ed il tuo modo di fare te lo tieni per te. Quello che non ha capito un cazzo di quello che stavamo dicendo sei tu, quindi vedi di connettere il cervello prima di rispondere e se non lo farai nessuno piangerà. Noi dicevamo, affinchè tu capisca, che le origini del delitto di onore hanno le radici nella cultura islamica, parlavamo delle origini, ci sei?, hai capito? sei connesso? Che palle ragazzi!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 30/09/09 alle 18:32 via WEB
Amico mio, concordo su tutta la linea con quello che dici tu. Il nostro 'amico' è evidentemente insopportabile e irritante, soprattutto perché dice sempre le stesse cose, e quando è messo all'angolo cambia discorso. Solo, ti vorrei chiedere di non usare certe parole, come c***o. Non perché IO sia particolarmente fragile, ma perché non vorrei avere problemi (che ho già avuto) con Libero. Ti ringrazio anticipatamente e ti auguro una buona serata. Ciao, Emanuele :)
 
     
luloca
luloca il 01/10/09 alle 07:41 via WEB
Il delitto d'onore, e addirittura il senso dell'onore familiare, esisteva già al tempo dei romani. In quell'epoca, tra l'altro, il marito aveva diritto di vita o di morte sia sulla moglie che sui figli. Già il diritto romano contempla il delitto d'onore. Hai capito? Il maschilismo é sempre esistito in tutte le epoche, in tutte le culture e in tutte le religioni. La religione si é solo adeguata ad un modello culturale che già esisteva, ed esisteva ovunque, sia al nord, che al sud, che all'est, che all'ovest.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 01/10/09 alle 16:17 via WEB
L'ha detto lei stesso: "al tempo dei romani". Forse non ricorda che la società romana che intende risale a quasi duemila anni fa. Era un'epoca premedievale, ed è ovvio che fossero consentite pratiche per noi moderni assurde. Il concetto di 'pater familiae' conferma che il maschilismo era diffuso in tutte le società del mondo antico, e che si è sporto anche nel Medioevo. Il fatto che lei si ostina a non comprendere è che IN EUROPA, la nostra Europa, quella CRISTIANA, le donne sono emancipate, mentre nella maggior parte del mondo ISLAMICO non lo sono affatto. In moltissimi Paesi musulmani non è cambiato nulla dall'epoca antica. Molto probabilmente sono più arretrati loro, nel 2009, che i romani, duemila anni fa. Come se lo spiega? Il Cristianesimo non contempla il maschilismo, e le pratiche che possono svolgere solo gli uomini non fanno testo: San Pietro era un maschio, quindi è ovvio che il soglio pontificio debba essere occupato da un uomo.
 
     
luloca
luloca il 01/10/09 alle 21:14 via WEB
Ciò che non comprendi é che la chiesa ha sempre osteggiato ogni progresso civile, ed ogni conquista sociale. Se in europa stiamo un po meglio rispetto ai paesi islamici, é solo perché c'é stata una forte coponente laica e relativista. Fosse per il potere papa staremmo ancora al feudalesimo. Le conquiste socieli delle donne, in europa, sono iniziate al raggiungimento dei loro diritti politici di elettrici, che come spero saprai, in Italia sono stati osteggiati in primo luogo dalla chiese, all'interno della quale tra l'altro hanno un peso di molte inferiore agli uomini e non sono ammesse neppure al presbiterato. San Pietro era un maschio? Ma dai, non lo sapevo!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 03/10/09 alle 10:47 via WEB
Prima di cominciare le confesso che la sua ironia non fa ridere nessuno. Il fatto che san Pietro fosse un maschio non l'ho affermato perché pensavo che lei non lo sapesse: l'ho detto semplicemente per giustificare il fatto che il Papa dev'essere un uomo. In quanto successore di Pietro, che era un uomo. Capisco che per la sua mente questo concetto sia troppo complicato, ma almeno provi a fare uno sforzo. Convengo che, agli inizi, la Chiesa si oppose sempre alla parificazione sociale dei due sessi, ma da sola non avrebbe potuto fare nulla. Il potere di cambiare le leggi l'avevano i governi dell'epoca, e non il Papa, quindi è a loro che va addebitata la colpa. E che le donne siano sempre state considerate inferiori agli uomini non mi dica che è colpa della Chiesa. Non esiste cultura al mondo che, agli albori della sua civiltà, concedesse alle donne pari dignità rispetto agli uomini. E non solo a causa della religione, che lei tanto avversa, ma soprattutto a causa di un fattore culturale. Poi, in Europa, è arrivato l'Illuminismo, e, poco a poco, ci si è liberati delle vecchie tradizioni che impedivano la parità dei sessi. Che la Chiesa abbia osteggiato, all'inizio, l'Illuminismo è indubbio, ma non perché gli 'illuminati' volessero la libertà: semplicemente perché essi attaccavano deliberatamente la Chiesa e il concetto di Dio, esattamente come faceva lei. L'Illuminismo non si è aperto un varco nel mondo islamico, e tutt'ora nei Paesi musulmani vige il feudalesimo sociale cui lei si riferisce. Pensi (sempre che riesca a farlo): perché nel mondo cristiano le donne hanno pari diritti rispetto agli uomini (e la Chiesa sostiene apertamente questa parità sociale) mentre nel mondo islamico no? Ripeto, ci pensi..
 
     
Antares_89
Antares_89 il 30/09/09 alle 18:26 via WEB
Perdonerà, certo, se dico che è forse lei a non avere capito la questione. Con naticek stavo discutendo del fatto che, a volte, al sud possono capitare episodi di violenza, non necessariamente di omicidio, in nome dell'onore familiare. E questo non è un motivo passionale, poiché non sono coinvolti i coniugi o fidanzati, ma la famiglia di uno dei due partners. Il divorzio, quindi, non centra nulla, perché il delitto d'onore non è interno alla coppia. Mi stupisco che u grande esperto come lei non se ne sia accorto. E comunque è un retaggio del passato, che va scomparendo. Ammetterà, ovviamente, che in certe zone del meridione, magari abbastanza isolate, la vita non è come quella di una grande città. In un piccolo paesino isolato è possibile che permangano abitudini e tradizioni del passato, e anche pratiche come il delitto d'onore. Perpetrato, ripeto, dalle famiglie, e non dai membri della coppia. Il divorzio, ripeto, non centra nulla. Come non centra nulla in molte coppie musulmane. Per i veri musulmani l'unica vera legge è la shari'a, che è più importante delle leggi del Paese in cui si vive. La donna, quindi, molto spesso è sottomessa, e se volesse divorziare, legalmente potrebbe farlo. Ma la sua vita sarebbe finita: oltre a essere estromessa dalla comunità musulmana, richierebbe di essere uccisa da qualche suo correligionario. In nome del Corano. Il divorzio non centra assolutamente nulla, quando è in gioco una coppia dove almeno uno dei due partners è musulmano. Quando le coppie non sono musulmane, convengo, il movente è spesso passionale. Ma quando centra l'Islam il divorzio è fuori luogo e fuori discussione, e l'omicidio di una ragazza che vorrebbe integrarsi è un atto dovuto. Sempre in nome del Corano.
 
     
luloca
luloca il 01/10/09 alle 08:06 via WEB
Neanche tra le popolazioni islamiche più barbare ed arretrate é ammesso l'omicidio senza la sentenza di un tribunale. In nessun paese é ammesso farsi giustizia da soli, neanche tra i talebani. I paesini isolati sono uguali da tutte le parti del mondo. Si sviluppa una propria connotazione culturale, non ne farei una discriminante nord sud... per me é esattamente uguale. Qui in sicilia, nelle comunità isolate, si sono sviluppate società sia patriarcali che matriarcali. Responsabile di questa visione distorta della realtà é un certo tipo di cinema realizzato da persone che della sicilia avevano un'idea molto superficiale, o per esigenze creative cercano di sottolinearne le parti grottesche. Se vai a guardare la letteratura, o il cinema, realizzato da siciliani o da gente che ne conosceva meglio il contesto, ne trai un'immagine totalmente diversa. A proposito... vai a vedere Baaria. E' un film che sembra un quadro per quanto é bello!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 01/10/09 alle 16:26 via WEB
Ah, beh, mi scusi! Ha ragione, nessun omicidio è concesso senza l'assenso di un tribunale. E chi mai potrebbe dubitare dell'obiettività di un tribunale islamico, che applica alla lettera la shari'a? Magari gestito proprio dai Talebani. Non dica assurdità: i tribunali islamici sono delle palesi farse, costruite solo per dare l'impressione di una qualche giustizia. E penso che, nonostante tutto, lei sia abbastanza intelligente da comprendere quale considerazione possa avere un tribunale islamico di un torto subìto da una donna musulmana. Il problema è che questo sussiste non solo nei paesini isolati, ma in ogni parte del mondo musulmano. Soprattutto nelle zone gestite da terroristi come Talebani, Hamas e Hezbollah, ma anche nei Paesi considerati moderati. E, a quanto sembra, anche in occidente, poiché il Regno Unito ha riconosciuto la shari'a come legge parallela a quella inglese. Quello che accade nei paesini molto piccoli è, di norma, diverso da quello che accade nelle città, e questo dappertutto. Io non sono un leghista che odia i meridionali, e tantomeno voglio la spartizione dell'Italia. Ho molti amici meridionali, e sono tutti brave persone. Ma solo nei paesini meridionali sussistono ancora pratiche obsolete, e, spesso, assurde. Non è per razzismo, ma è così. In un paesino isolato lombardo non esiste il delitto d'onore.
 
     
luloca
luloca il 02/10/09 alle 08:40 via WEB
No, come ti ho detto prima, neanche nel paesino più arretrato esiste più il delitto d'onore. Le conquiste del divorzio sono per tutti. E l'onore familiare in gerale, oggi é più legato al fatto di apparire. In altri termini, la cosa più disonorevole di una famigla oggi é non potersi mantenere lo stile di vita degli altri. Infatti molti delitti familiari avvengono anche per questo motivo: la perdita di lavoro e conseguente impossibilità di mantenersi uno sitle di vita pari alle altre famiglie, inducono molti alla frustrazione, depressione e all'infelicità, eventualità che spesso portano a gesti di follia estrema. L'assurdo é che qui per molti padri, é considerato disonorevole non potersi permettere di comprare lo zainetto firmato del bambino che va a scuola, e questo tipo di atteggiamento é diffuso soprattutto nelle zone più isolate, che magari come unico punto di riferimento con il mondo hanno la televisione. Per quanto riguarda invece i delitti passionali, é cosa assai diversa dall'onore. I delitti d'onore, come li intendi tu, qui avvenivano fino ad almeno 30 anni fa. Da allora non ricordo alcun avvenimento del genere qui in sicilia, se tu ne conosci citali. Nell'entroterra siciliano sopravvive invece un'ignoranza diffusa, che come ti dicevo, come unico punto di riferimento ha oggi la televisione, spesso commerciale. Esistono vaste zone della sicilia dove non esiste neanche una libreria o una biblioteca, ne un luogo di aggregazione, tantomeno stimoli di tipo culturale. E' gente che vive di grandefratello e di merendine del mulino bianco. Ormai lontani anniluce dai tempi del delitto d'onore e dai forti connotati culturali di una volta. La televisione ha massificato tutto, e loro non hanno fatto alcuna eccezione.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 03/10/09 alle 11:07 via WEB
Magari ha parzialmente ragione: forse non esiste più il delitto d'onore come omicidio, ma non posso credere che sia tutto normale. Nei paesini più isolati ed arretrati la cultura è, spesso, parimenti arretrata. Quindi, una ragazza, per esempio, che gira in minigonna è automaticamente una prostituta, concetto che nel mondo moderno è assai superato. Al pari, nei paesini meridionali è necessario affidare la figlia a un 'buon partito', un ragazzo che sia di buona famiglia, e che sia stato controllato da cima a fondo dalla famiglia. Non che questo controllo sia sbagliato, ma evidenzia un ritardo culturale molto marcato rispetto alle città moderne, soprattutto del nord Italia. Non che qui al nord diamo la figlia al primo che passa, ma non posso credere che le cose siano come dice lei. Anche qui tutti cercano gli abiti firmati, e anche qui i genitori vogliono che i figli appaiano più ricchi e belli rispetto agli altri. Anche qui si guarda la televisione, e anche qui la si segue, spesso dandole più importanza di quanto le pubblicità meriterebbero. E questo cosa significa? Che una grande città del nord è uguale a uno sperduto paesino meridionale? Non mi faccia ridere! I delitti sono passionali, adesso, lo capisco: tutti quelli che si sentono sono omicidi per aver perso una persona che si pensava di possedere. Ma due punti devono essere chiari. Non dica l'assurdità che un piccolo paesino siciliano senza neanche l'acqua corrente abbia le stesse abitudini, gli stessi problemi e lo stesso stile di vita di un paese del nord Italia. Ed è ovvio che nei piccoli paesi del meridione le ragazze sono molto più controllate dalla famiglia rispetto che al nord. E, altro punto, non fugga dal discorso islamico, di cui stavo parlando con naticek prima della sua intromissione. Deve accettare che molti musulmani hanno un concetto di famiglia e di onore molto diverso da quello che hanno i cristiani. Anche quelli più 'fondamentalisti' (come, immagino, penserà lei) come me. E i casi di Hina e Sanaa ne sono le prove. Senza contare gli episodi di violenza domestica cui le donne e le ragazze islamiche sono costrette a sopportare.
 
     
ninoB
ninoB il 03/10/09 alle 16:48 via WEB
hahahah. Ma dai! Non ci posso credere! Il buon luloca si é imbattutto in uno che viene dalla luna. Proprio divertente! Ma tu in sicilia ci sei stato mai??? Presumo di no. Dici per sentito dire, da tuo nonno magari. Cmq divertente, molti cmplimenti per le battute di spirito.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 04/10/09 alle 13:41 via WEB
Non so se parla con me o con luloca, dato che non si capisce. Presumo, tuttavia, che parli con me, dato che luloca è siciliano. Non sono mai stato in Sicilia, ma sa, qui si dice che Dio, vedendo quanto gli era venuta bene l'isola, per compensarne la troppa bellezza ci ha messo i siciliani. Non che condivida questo, poiché molti miei amici sono meridionali, ma è evidente la differenza di culture che distingue i meridionali dai settentrionali. Noi non siamo migliori dei siciliani, ma siamo diversi. Per esempio, mi sa spiegare perché la mafia ha radici siciliane, e la 'ndrangheta o la camorra hanno origini parimenti meridionali? Io non ragiono per sentito dire. O, meglio, non ragiono per sentito dire dal primo che passa. Quello che so lo apprendo dai telegiornali, dai giornali e dai libri.
 
     
luloca
luloca il 04/10/09 alle 07:22 via WEB
Ma smettila con questi pregiudizi, per favore! Sono ridicoli. Le ragazze se lo vuoi sapere qui vanno con il culo di fuori e la vita bassa fino alle ginocchia, altro che minigonna. I genitori, che più o meno sono della mia generazione, non hanno nulla da dire anche perché sono ancora più liberi di loro sessualmente. In oltre ormai qui si sposano sempre meno, preferendo convivere piuttosto. I modelli, come ti dicevo, sono ormai quelli della televisione... del grande fratello, delle grandi troie e dei grandi puttanieri, tutto l'opposto alla tua visione. Non che questo mi faccia particolarmente piacere, ma ti assicuro che é così. Non riesco a capire da dove attingi i tuoi luoghi comuni e su cosa si basano. Mi fai rimanere allibito. A proposito, ormai l'acqua corrente c'é persino in etiopia. Qui forse manca l'adsl in alcune zone, ma per il resto la gente si lava ogni giorno. Cosa bisogna sentire! Un'altra valanga di luoghi comuni come questa e ti mando un biglietto aereo per venirmi a trovare. Non potrebbe che giovarti.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 04/10/09 alle 13:53 via WEB
Lei, se non sbaglio, abita a Messina, a quanto dice il suo profilo. Nel caso non se ne fosse accorto, io, nel commento precedente, ho affermato che è ovvio che nelle grandi città meridionali lo stile di vita è molto simile a quello delle città settentrionali. Questo non l'ho mai messo in discussione, mi sembra. Nel discorso io mi riferivo espressamente ai paesi più piccoli e isolati. E non dica assurdità. Non sono siciliano ma non sono neanche scemo. Ricordo che in estate devono portarla l'acqua in quei paesini, perché altrimenti non l'avrebbero. E ricordo benissimo le immagini di persone che andavano in giro con le taniche di acqua. Questo non è un luogo comune, ma la realtà, e quello che ho visto era un telegiornale, non il set di un film di fantascienza. I luoghi comuni cui allude si sentono dappertutto, ma non mi baso su quelli. Come le ho detto, ma basta guardare il telegiornale. E, ripeto, non si deve basare, lei, su quanto accade nella sua città, una delle più grandi e importanti dell'isola. Quello a cui mi riferivo erano i paesini piccoli, in cui le antiche tradizioni permangono. Non proprio del tipo di Aci Trezza, ma simile. Come accade nel paesini isolati sulle Alpi. Nei posti isolati, e dove tutti si conoscono, le tradizioni sono molto più difficili da aggirare. Questo è un dato di fatto, è evidente, e nessuno lo può negare. Che poi si modernizzino è scontato, ma che ci metteno più tempo è evidente. A proposito del suo invito: non si offenda, ma preferirei vedere altri posti piuttosto che la sua casa.
 
     
luloca
luloca il 04/10/09 alle 22:00 via WEB
Bene, mi sono risparmiato un biglietto d'aereo. Vai a vedere altri posti comunque. Gira, parla con la gente, osserva, cerca di capire. Io alla tua età ho fatto un viaggio in autostop di 82 giorni fino ad Ankara, passando dalla ex Jugoslavia fino in Macedonia, poi in Tessalia e infine ad Istambul per poi entrare nel cuore della Turchia. E' stato fantastico vermante. L'esperienza più grande ed importante della mia vita. Devi cercare di vivere lontano dai luoghi comuni. Il mondo é molto più bello di quanto può sembrarti chiuso tra quattro mura. A proposito, se vai ad Aci Trezza e ad Aci Castello c'é una gioventù fantastica... d'estate si fa l'alba senza neanche accorgersene.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 05/10/09 alle 09:04 via WEB
Anche io ho fatto molti viaggi, in Francia, Olanda, Austria, Germania e Regno Unito, conoscendo culture e abitudini diverse dalla mia. In Olanda, per esempio, sono andato grazie a uno scambio culturale della mia scuola, e ho vissuto una settimana in una famiglia di Groningen. Quell'esperienza è stata costruttiva, perché non ho visitato solo il posto, ma ho anche imparato come vive una famiglia olandese. La sua esperienza immagino sia stata parimenti costruttiva, ma non so se potrei farla. Secondo me le è andata bene: avrà incontrato turchi normali e ospitali, ma non si dimentichi che governa il partito islamico, e che recentmente un sacerdote cristiano è stato ucciso, vittima del razzismo religioso. Purtroppo, temo, ancora radicato in quel Paese, nonostante le riforme di Ataturk. Deve capire, però, che quellosu cui mi baso non sono semplici luoghi comuni: quello che dico non lo sento al bar della parrocchia o dal barbiere, ma lo imparo da internet e dai telegiornali. A volte possono sembrare luoghi comuni, ma talvolta non è così. Immagino che il meridione si sia modernizzato, ma non posso credere che tutte le antiche tradizioni siano scomparse. Che poi Aci Trezza sia diventata Las Vegas posso crederlo, ma non penso sia così in tutti i paesini della sua isola.
 
     
luloca
luloca il 05/10/09 alle 10:40 via WEB
Io ho viaggiato moltissimo, ma non assistito dalla scuola, autonomamante e un po all'avventura. Conosco quasi tutti i paesi che si affacciano nel mediterraneo e in alcuni posti, tipo in Francia e in Spagna, posso dire di essere di casa perché vi ho vissuto per molto tempo. In Andalusia ho dei legami familiari che mi spingo ancora ad andarci spesso. Ebbene, non mi é mai capitato nulla di che, tranne una volta a Torino, dove sono stato mincacciato con un coltello da un tossicomane (italiano) in un noto parco cittadino, che per poco non mi sbudellava. E poi un'altra volta in Sardegna dove un cacciatore mi ha puntato sul viso un fucile di grosso calibro perché manifestavo contro l'uccisione delle cinghialesse gravide. Per il resto niente di niente, anche se sono stato in zone spesso molto calde o estremamente povere e con un alto livello di criminalità, tipo in India e in certi quartieri degli Stati Uniti. Penso che nel mondo esistano molti pericoli, ma spesso si muore anche attraversando una strada, e forse quello é un pericolo ancora più concreto e frequente. In Turchia all'epoca ho trovato un ambiente molto aperto e curioso degli stranieri, tanto che ho stretto molte amicizie e addirittura ho avuto una fidanzata Turca per un bel po, e dopo allora ci sono ritornato altre tre volte. Ancora oggi mi sento molto legato a quel paese bellissimo e suggestivo, in particolare alla sua musica e alle sue splendide danzatrici, se fai un giro nel mio blog te ne accorgi. E' certo che non si può generalizzare e la Sicilia per quanto é vasta e varia può racchiudere tutto e il contrario di tutto, ma neanche é possibile generalizzare come fai tu. Io comunque di delitto d'onore in Sicilia non ne sento parlare da almeno 30 anni. Come ti ho già detto, se tu me ne citi qualcuno qui in rete, sono pronto a prenderne atto. In caso contrario, non ti resta che darmi ragione.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 05/10/09 alle 13:14 via WEB
Io non generalizzo assolutamente niente, e questa cosa l'avrebbe dovuta capire sia dal fatto che glielo ripeto tutte le volte sia dal fatto che in tutto quello che scrivo non vi è un minimo di generalizzazione. Nel caso avesse una memoria a breve termine troppo bassa, le ricordo che ho detto di avere amici nordafricani (con cui ho giocato a calcio ieri) e meridionali (sempre con cui ho giocato a calcio ieri). Non per esaltare il calcio, ma per dimostrarle che io non ho nessun pregiudizio verso nessuno. Mi attengo semplicemente ai fatti che la cronaca riporta. Quindi quando dice che io generalizzo si sbaglia, e se vuole venga qui a verificare. Inoltre, che lei non senta più parlare di delitto d'onore da trenta anni posso capirlo, ma quello che voglio dire è un'altra cosa. Voglio dire che in Sicilia, più di ogni altra regione italiana, permangono tradizioni antiche. Troppo antiche. Ed è inutile che dica di no. Ovviamente non le so indicare ogni signolo episodio, ma se dice che la Sicilia è moderna come la Lombardia, sul piano culturale, si mette solo in ridicolo.
 
     
ninoB
ninoB il 05/10/09 alle 16:53 via WEB
ti attieni ai fatti che la cronaca riporta? a quali fatti? Il buon luloca ti chiedeva semplicmente di citargli un solo delitto d'onore commesso in sicilia negli ultimi 30 anni, anche uno solo te ne chiedeva. se non lo puoi citare hai detto solo un cumulo di fesserie.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 08/10/09 alle 21:18 via WEB
Peccato che io non sia a conoscenza di ogni singolo crimine accaduto in Sicilia negli ultimi trent'anni. Questo non lo dovete chiedere a me, ma alla Polizia, alle autorità. Se LORO confermeranno quello che dite allora mi piegherò, ma finché non direte nulla di provato siete voi a dire fesserie. A me non interessa se dite che io non ho prove. Non mi interessa perché so che anche voi la pensate come me, anche se forse non ve ne rendete conto. Negare quello che dico è assurdo, e anche voi dovreste rendervene conto.
 
     
luloca
luloca il 06/10/09 alle 11:14 via WEB
Del fatto che non generalizzi lo ripeti tutte le volte é vero, ma poi generalizzi uguale e comunque. Riguardo alle tradizioni antiche della sicilia, hai ragione tu, ne permangono molte: dalle mie parti la granita con panna e brioche la mattina a colazione (mmmmmmmm!). Dell'arretratezza di costumi sessuali direi proprio di no, tutt'altro. Io vado spesso nella Spagna andalusa e vedo che siamo molto simili a loro in questo campo. Un po ovunque, le donne sono di fatto molto emancipate, anche nei paesisi più interni e sperduti, un po perché é sempre stato così in alcuni posti (per tradizone storica di matriarcato) e un po perché i tempi sono cambiati ovunque. Ho notato tra l'altro che l'indice di scolarizzazione delle donne é più alto rispetto ad altrove, infatti qui le donne tengono il cordone della borsa e sono spesso portavoce e alla fine sono sempre loro a parlare e a dire l'ultima su tutto, e sanno farlo meglio degli uomini. Io non so se in un paesino dela lomabardia c'é una cultura più moderna di un paesino di qui, ma non credo. O meglio non ho alcun dato obbiettivo per poterlo dire. Tu si?
 
     
Antares_89
Antares_89 il 09/10/09 alle 18:43 via WEB
Guardi, le do ragione, così è contanto. Mi sembra inutile ripetere all'infinito le stesse cose, che le ho detto ormai un milione di volte. Risponda quello che vuole, ma non si aspetti che io torni in questa melma. Può credere che mi stia arrendendo, se vuole, magari la farà felice. La farà meno felice sapere che non è così. Termino qui il discorso perché, in primo luogo, le ho ripetuto sempre le stesse cose, alle quali lei è sempre sfuggito, e in secondo luogo perché mi riesce difficile raggiungere i suoi commenti, in quanto quello che sto scrivendo è il 101°. Pensi quello che vuole, pensi pure che la Sicilia sia più avanzata della Lomabrdia, pensi che il sud sia più moderno del nord. Io le ho spiegato mille volte che non è così, ma lei non mi crede, quindi è inutile continuare.
 
     
lamiapelle
lamiapelle il 24/09/09 alle 12:18 via WEB
al nord ci sono più abitanti che arrivano dal sud, che quelli che hanno vissuto lì da sempre. Al nord senti dire dai meridionali che quella è la loro città, ma che il cuore ce l’hanno al paesello e solo quando tornano là si sentono a casa. Al nord, oltre a non ritrovare più la loro città, il cuore se lo sono spappolato con l’arrivo dei meridionali, che sono stati bravi, ma a prendersi i lavori migliori, soprattutto quelli statali. Al nord, quando ero bambina e fino a prima dell’arrivo dei meridionali, andavamo a dormire con porte e finestre aperte. I delitti famigliari, quelli d’onore, gli stupri ecc. sono arrivati con chi li ha portati. Al nord c’erano 2 ladri di galline. Bastava fare bù e scappavano a gambe levate! Al nord si volevamo bene tutti e tutti si aiutavamo l'uno con l'altro. Grandi lavoratori, tanta voglia di fare, anche per il bene degli altri e ora questa voglia onesta ha lasciato posto allo smarrimento, grazie anche all’arrivo dei troppi extracomunitari. Chi ha il lavoro, chi si è dato da fare e l’ha costruito, rimane dov’è. E’ chi parte, confidando nella speranza, che lascia poco o nulla, da perdere
48,2% di vittime al nord, rispetto al 31,8 di quelle del sud. Guarda i tratti somatici del viso, di chi vive al nord.., chiedi i cognomi...E se c'è ancora un dubbio, risali ai nonni e scopri che tra quegli assassini, forse solo qualcuno è del nord (probabilmente infiltrato anche quello). Questo è quanto...una volta per tutte.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 24/09/09 alle 15:39 via WEB
Ovviamente non si deve cadere nelle generalizzazioni, sempre sbagliate, ma quando i fatti parlano da soli è inutile fare i buonisti con le orecchie da mercante. Quello che dici, Amica mia, è assolutamente vero: la povertà, la disoccupazione e l'arretratezza del territorio hanno sospinto milioni di meridionali a risalire il Paese per approdare al nord. Che sembrava, immagino, per loro, la terra promessa. Il fatto, però, è che non tutti erano brave persone. I cittadini del nord Italia sono sempre stati noti come grandi lavoratori, sempre impegnati, mai assenteisti. Come dici, ci si aiutava reciprocamente, e l'economia andava bene. Questo clima è stato parzialmente destabilizzato dalla continua immigrazione meridionale, che non ha portato certo molti benefici. Anzi. Un palese esempio sono le scuole. Nelle università meridionali è spesso molto più facile laurearsi, anche, magari, con un 'regalino' al professore di turno, rispetto alle università settentrionali. E così i laureati in Scienze della Formazione provenienti dal sud, con voti più alti dei settentrionali, ma che spesso non rispecchiano le loro reali capacità, gli permettono di scavalcare i nostri conterranei nelle graduatorie. Non sono calunnie, ma la triste realtà. E quanto agli omicidi in famiglia, dici la stessa cosa che pensavo e che ho detto a luloca: magari al nord ci saranno più delitti, ma non è detto che chi li compie sia per forza un settentrionale. Come dici, bisognerebbe controllare i nomi e i tratti somatici dei colpevoli, e si potrebbe arrivare alla (ovvia) scoperta che i dati di luloca sono inconsistenti. Se davvero vuole convincerci, dovrebbe portare le testimonianze che quel 48,2% di vittime settentrionali siano state colpite da assassini parimenti settentrionali. Altrimenti il suo discorso non vale nulla. Che poi esistano meridionali buoni e settentrionali cattivi è ovvio e normale. Noi ci riferiamo solo ai fatti, e sono quelli che parlano per noi. E i fatti in sé non sono razzisti, sono obiettivi.
 
     
shineon67
shineon67 il 05/10/09 alle 22:34 via WEB
c'è stata una certa volontà del nord se il sud ora è povero... non era così, il meridione fino al regno delle due sicilie era molto più ricco del nord, poco centra il posto statale quì serve la storia e non fare esempi di altri tempi
 
     
Antares_89
Antares_89 il 09/10/09 alle 17:52 via WEB
E' innegabile che l'unità d'Italia e il dominio sabaudo sul meridione abbiano scardinato alcune delle colonne portanti di quell'economia, ma non penso si possa giustificarne così l'arretratezza. Il sud ha avuto tutto il tempo di risollevarsi, e di tornare alla potenza di prima. Il problema è stata l'emigrazione verso il nord, che ha impoverito le terre meridionali e l'economia. Io penso che il sud possa ampiamente farcela. Ma non devono sempre conbtare sul nostro appoggio, devono fare da soli. Scrollandosi di dosso la mafia, con coraggio, e riprendendo a lavorare. Questo serve, e gioverebbe anche a tutto il nostro Paese.
 
naticek
naticek il 23/09/09 alle 11:15 via WEB
Guarda che nel meridione ci sono stati gli arabi, in sicilia in particolare modo, il delitto d'onore è uno dei tre casi contemplati dal corano, secondo il quale questo è un omicidio non punibile. Il nostro meridione si trascina dietro questi retaggi che fanno presa soprattutto nell'ignoranza, e di ignoranza nel senso buono, nel sud ce n'è sempre stata molta, voluta anche dalla mafia che così poteva gestire la gente come voleva.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 12:57 via WEB
Certo, nel sud ci sono stati gli arabi, e forse sono stati loro a introdurre il delitto d'onore come pratica, se non lecita, facilmanete condivisibile. All'occupazione araba ha fatto seguito un'arretratezza culturale congenita del meridione, per cause diverse sommate insieme. Forse è questa l'"ignoranza" di cui parli, che, anche a causa della mafia, rende il processo di sviluppo meridionale molto lento. A testimonianza che il delitto d'onore meridionale sia anche dovuto all'arretratezza di quelle zone sta il fatto che Paesi parimenti occupati dai musulmani, come Spagna e Balcani, si sono sviluppati e ora non hanno più il delitto d'onore di quella matrice.
 
   
naticek
naticek il 23/09/09 alle 15:47 via WEB
crto, comunque, ora si può dire che non esiste più nenche da noi, ma siamo stati gli ultimi, perchè l'ignoranza faceva il gioco delle cosche mafiose.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 23/09/09 alle 16:27 via WEB
E purtroppo lo fa ancora adesso. Bisogna sperare nelle nuove generazioni, che si emancipino dalla loro cultura arretrata e aiutino il meridione a risollevarsi e a estirpare il cancro della mafia per sempre.
 
lamiapelle
lamiapelle il 02/10/09 alle 22:26 via WEB
in questo momento sulla sette, Feletti sta intervistando una ragazza mussulmana di 16 anni che afferma che i ragazzi italiani, dato che non sono mussulmani, le fanno schifo. E’ una mussulmana nata e vissuta in Italia, ma se la stessa affermazione fosse stata fatta da un ragazzo italiano, sarebbe stato tacciato di razzismo. Un ospite della lega ha sottolineato che integrazione vuol anche dire per chi vive in Italia, sposare un italiano, nel caso ci s’innamorasse, la papessa mussulmana ha risposto che il modello dell’uomo italiano è un ubriacone....Siamo all’assurdo. E’ proprio vero che conoscere il pericolo vuol dire evitarlo. Quell’assassino che ha ammazzato la faglia, ci ha aiutato ad aprire meglio gli occhi e a farci conoscere chi stiamo ospitando, Ciao caro amico
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/10/09 alle 11:17 via WEB
Io non capisco come possano succedere cose del genere. Se una ragazza musulmana dice che i ragazzi italiani le fanno schifo in quanto cristiani deve essere subito arrestata e accusata di razzismo. Perché non è successo? Se io dicessi che tutti i musulmani mi fanno schifo in quanto tali finirei subito in cella. Quella ragazza non ha offeso solo i ragazzi italiani, ma tutto il nostro Paese. E' lei che ha voluto rimanere qui, insieme alla sua famiglia. Se le facciamo così schifo non merita altro che essere sbattuta nel suo Paese d'origine, dove troverà tutti i musulmani che vorrà. E con cui dovrà vivere con il burqa, stuprata ogni giorno e sottoposta ad ogni tipo di violenza. Se è questo che vuole sarei proprio felice, e mi dispiace dirlo, ma è il mio pensiero, che finisse lapidata per qualche motivo. Sarebbe felice, poiché a lapidarla sono stati i così bravi musulmani, che tanto apprezza. Il modello di italiano come ubriacone è forse dovuto al fatto che noi beviamo alcolici. E allora? Noi dovremmo dire, quindi, che tutti i musulmani sono dei drogati, in quanto da loro la droga è legale. Siamo all'assurdo, ma nessuno vuole fare qualcosa. Ciao, cara Amica mia.
 
lamiapelle
lamiapelle il 02/10/09 alle 22:43 via WEB
un mussulmano ha detto che le loro donne sono “sane”. Una signora ha chiesto la spiegazione di quel concetto e il mussulmano ha risposto che le loro donne non sono delle prostitute. Questo è il pensiero di tutti i mussulmani nei confronti degli italiani, dei cristiani, sia quelli che vivono in Italia, che gli altri. E anche qui non ci sono attenuanti e spiegazioni, che possano giustificare quello che sta dicendo. Andiamo avanti ad accoglierli!?! Ma siamo fuori di testa.., noi italiani!
 
 
Antares_89
Antares_89 il 03/10/09 alle 11:27 via WEB
Hai ragione, siamo davvero fuori di testa. Quando uno non capisce certe cose si merita solo di accorgersene quando ormai è troppo tardi. Ho letto, su Lisistrata, un documento che parlava proprio di come vengono considerate le donne occidentali. Esse sono impure, e si vestono come prostitute. Per questo motivo, è giusto e corretto aggredirle e stuprarle, e magari ucciderle, proprio come si farebbe con una prosituta. Il buon musulmano deve sposare una buona musulmana, pura, ma può violentare quante donne occidentali vuole. In fondo, sono solo prostitute. Non so se questo è il pensiero di tutti i musulmani. So solo che chiunque dica una cosa del genere, come ho detto nel commento prima, si merita una bella dose di legnate in faccia, per poi essere ributtato a calci nel suo misero Paese, dove troverà tutte le donne pure che vuole. Il fatto assurdo è che sono stati loro a scegliere il nostro Paese, e adesso dicono che noi siamo impuri, che siamo ubriaconi, che le nostre donne sono solo prostitute. Perché, quindi, vengono qui? E' questo che la maledetta sinistra si intestardisce a non capire: loro vengono qui a offendere e a imporre le proprie leggi, a fare quello che a loro pare giusto. Anche se in contrasto con la legge del Paese che loro hanno scelto. Se un italiano dicesse una cosa del genere sui musulmani sarebbe solo un razzista xenofobo, mentre se un musulmano dice questo è semplicemente un'opinione, e magari la sinistra applauderà. I musulmani così sono maledetti, ed è maledetta la sinistra che li sostiene.
 
   
lamiapelle
lamiapelle il 07/10/09 alle 12:58 via WEB
ciao Emanuele. Ho sentito adesso al TG che un'altra ragazza deve nascondersi perchè il padre mussulmano la vuole uccidere, perchè frequenta un ragaszzo italiano. "tu sei mussulmana e non devi frequentare un italiano", queste sono le parole del padre e non mi meravigliano più. Mi meraviglia il fatto che dopo queste rivelazioni non li sbattiamo fuori dall'Italia TUTTI.., altro che integrazione. Sta di fatto, e son certa che non succede solo a me, che adesso, ogni volta che ne vedo una, o uno, mi viene voglia di strappare il burca alla lei, e la pelle a lui. Dato che spesso questi lui, mi piantano gli occhi addosso....Ma è possibile, che se lo dovesse fare un italiano (ma non osano così tanto..), gli direi apertamente di girare alla larga, se invece lo fa l'olivastro, ora mi fa anche paura! No, non lo sopporto più (finisce male, se non mi calmo...:)). Un caro saluto (era più che altro uno sfogo. Ma viva la lega, per la sua nuova proposta)
 
     
Antares_89
Antares_89 il 09/10/09 alle 19:09 via WEB
Quello che ti succede è normale. Se le conosci dovresti sapere che per loro tu non sei altro che una svergognata prostituta. Una donna che non ha altra ragion d'essere che uno sfogo per le loro brame sessuali. Sei un'impura, come tutte le donne occidentali, e per questo è un loro pieno diritto violentarti. Ma guai a te se reagisci! Diventeresti automaticamente una razzista islamofoba, che si oppone al giusto diritto dei musulmani di rispettare le loro tradizioni! Qui sto scherzando, ma il problema è molto più serio. Non sapevo di quel nuovo caso, di quella nuova ragazza, ma ormai non mi stupisco più. Sono felice, però, che alcune ragazze musulmane si innamorino di italiani, perché questo, quando i loro parenti non potranno più interferire, le aiuterà a integrarsi sempre più. Io conosco musulmani buoni e onesti, e ragazzi nordafricani simpatici, e non penso che siano da buttare fuori tutti. Oggi, però, all'università ho visto una ragazza con il velo, e questo mi ha ispirato subito ostilità, automaticamente. Magari è una ragazza integrata, ma non posso non pensare a tutte quelle come lei che, in Palestina, gioiscono se un loro parente si fa saltare in aria in mezzo ai civili israeliani. In Italia dovrebbero rimanere solo quelli integrati, e che ne danno più volte la prova, che lavorano e conoscono la lingua. Anche il mio è stato uno sfogo, ma a volte è necessario per calmarsi. Ti abbraccio forte, Amica mia! Emanuele.
 
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