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La Corte UE vieta il crocifisso.

Fanno amaramente sorridere le parole di chi si ostina a dire che la Chiesa interferisce nella politica degli Stati, laici di diritto. Il sorriso è di compatimento, perché da quelle parole si evince la malafede ed il razzismo religioso degli ateisti che le pronunciano. Un razzismo che, come un cancro, sta invadendo la società civile, procedendo di pari passo con il tanto declamato multiculturalismo. Sarà forse la concezione di multiculturalismo che ha spinto le geniali menti dei giudici della Corte Europea a imporre all'Italia di rimuovere i crocifissi dalle aule scolastiche. L'esposizione del crocifisso, infatti, sarebbe "contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni" e fastidiosa "per i ragazzi che praticano altre religioni o che sono atei", e non si comprenderebbe come possa contribuire al pluralismo educativo. Il ricorso era stato presentato dalla finlandese Soile Lautsi, di Abano Terme ed esponente UAAR, che non sopportava che i figli fossero educati con un crocifisso nell'aula: la situazione, secondo lei, era contraria ai principi del secolarismo con cui voleva fossero educati i figli. Dopo vari scaricabarile tra le istituzioni, infine il TAR del Veneto non ha accolto il suo ricorso, sostenendo che il crocifisso fosse simbolo, oltre che di principi di tolleranza ed eguaglianza, della storia e della cultura italiana. La signora si è quindi rivolta alla Corte Europea, che le ha dato ragione: i sette giudici hanno inoltre stabilito che il Governo dovrà pagare cinquemila euro alla Lautsi per danni morali. Secondo padre Lombardi, portavoce vaticano, dispiace che il crocifisso "venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà", asserendo "Sembra che si voglia disconoscere il ruolo del cristianesimo nella formazione dell'identità europea, che invece e' stato e rimane essenziale". Di amarezza parla la CEI, secondo cui "Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non e' solo simbolo religioso ma anche segno culturale", e notando il "sopravvento di una visione parziale e ideologica". Mentre Frattini annuncia il sicuro ricorso, che porterebbe il caso alla Grande Corte, Berlusconi afferma che, comunque, la sentenza non sarà coercitiva. Ancora, Frattini parla di "colpo mortale" all'Europa dei valori, e Bersani conviene che "un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno". Fini auspica che la sentenza "non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni", mentre la Gelmini dichiara che "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione". Sulla stessa linea Alfano, Calderoli e Buttiglione. L'"Osservatore Romano" scrive che tra tutti i simboli percepiti dai giovani, la sentenza colpisca proprio quello fondante della cultura europea. A confermare la valenza puramente ideologica della sentenza sono le parole di Ezzedin el-Zir, dell'Unione delle Comunità Islamiche in Italia, che conferma come i musulmani non abbiano mai fatto una richiesta analoga a quella della Lautsi. Unica voce fuori dal coro Adel Smith, che lanciò fuori dalla finestra di un ospedale un crocifisso, che parla di "Sentenza inevitabile". Nessuna sorpresa, poi, che dalle ali dell'estrema sinistra giunga solidarietà alla Corte Europea: non bramavano altro per dare una patina di credibilità alle loro assurde precedenti pretese in materia. Grazie a Dio, non tutta la sinistra è dalla parte di questi folli, e la stragrande maggioranza del mondo politico fa quadrato contro un'imposizione tirannica. Che la sentenza sia così volgarmente abietta è testimoniato proprio dal fatto che i politici italiani superino le differenze partitiche per unirsi a difesa delle nostre tradizioni. Le quali, tuttavia, continuano a non essere riconosciute dall'Unione Europea, che si rifiutò di menzionare le radici cristiane nella cultura del continente. La realtà è che l'UE non vuole creare una comunione di Stati uniti diplomaticamente, per dare all'Europa una valenza politica sulla scena mondiale, ma omogeneizzare i Paesi in un unico blocco, dove ogni Nazione perda la sua identità e dove ogni cultura venga soppressa a favore di un grigio Stato unico. Immagine ben rappresentata dall'antiutopico romanzo "1984", di George Orwell: un mondo diviso in superstati, come Eurasia e Oceania, privi di cultura, e tetramente uguali nel loro abominio. Forse Orwell si è sbagliato solo di una trentina d'anni, poiché se le cose continuano così nel 2014 l'Europa potrebbe essere davvero simile a quella da lui immaginata. E quale modo migliore, per realizzare questo progetto, che eliminare la religione? Se adesso tolgono i crocifissi domani vieteranno l'ora di religione, e poi il catechismo parrocchiale: i cristiani dovranno tornare alle catacombe di duemila anni fa. Un paesaggio aberrante che pure alcuni supportano, giustificandosi con il primato del diritto e della laicità. Ma se fosse davvero il diritto a muoverli, allora la richiesta dovrebbe valere per tutti i Paesi. Peccato che non penso che gli Stati islamici reagirebbero positivamente, e se i sette giudici andassero a imporre la loro sentenza in Somalia o in Iran prenderebbero, se sono fortunati, solo una pallottola in fronte. Come affermato dall'intera scena politica, non è togliendo i crocifissi che si aiuta l'integrazione, e lo stesso el-Zir ha dichiarato che le comunità islamiche non hanno mai fatto un tale richiesta. Poiché, nel caso, dovrebbero riconoscere il principio della reciprocità, adottando le stesse misure nei loro Paesi: ipotesi alquanto improbabile. Eppure l'UE sarà fiera di questa sentenza, che non farebbe che impoverire le nostre tradizioni e indebolire la nostra cultura nazionale. A favore di chi, fondamentalisti musulmani in primis, non aspetta che questo per sferrare l'attacco decisivo, trasformando l'Europa in un califfato islamico. La sentenza non fa altro che gettare benzina sul fuoco del mio sentimento sempre più antieuropeista. Grazie al Signore in Italia vige il Concordato, e l'unione di tutte le forze parlamentari mi fa sperare che la barbara imposizione sia immediatamente rispedita al mittente. Quanto alla signora Lautsi, mi permetto di consigliarle di cambiare, oltre al cervello, Paese, perché qui la tradizione è cristiana, e qui la società si è fondata sui cristiani valori della tolleranza e della libertà. Non so quale sia la cultura che lei pensa di avere, ma quella italiana non può prescindere dalle sue radici. Radici cristiane che, come dimostrano migliaia di chiese in tutto il continente, sono il fondamento della società europea. E il fatto che l'UE non voglia riconoscerle dimostra solo la volgare ideologia staliniana, ateista e razzista che pervade gli attuali vertici e le idee dell'Unione. Il razzismo anticristiano prende sempre più piede: le istituzioni tentano in ogni modo di screditare, criticare e attaccare il Cristianesimo, con il sicuro intento di volerlo cancellare, riducendolo a una ridicola favola, pericolosa per la società. Esattamente come fece il Nazismo nei confronti degli ebrei.

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Commenti al Post:
fucio02
fucio02 il 07/11/09 alle 14:27 via WEB
Bel post, Emanuele. Il modo più efficace per distruggere un popolo non è l'uso delle armi ma la distruzione della sua cultura. Quella sentenza della corte di Strasburgo è un atto criminale perché vuole distruggere la nostra cultura. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 07/11/09 alle 17:25 via WEB
Spero ardentemente che quella dei giudici di Strasburgo sia semplice stupidità ideologica, e non il piano di distruzione totale che ho paventato nel post. In effetti, propendo per la prima, ma questa non è certo una giustificazione! Quei barbari stanno deliberatamente imponendoci leggi tiranniche volte a scardinare la nostra cultura cristiana, e solo a favore del multiculturalismo. Nonostante si sia dimostrato che dove non vi sono crocifissi non c'è maggiore integrazione loro continuano, testardamente. Sono felice che la sentenza non sia coercitiva, ma se lo fosse sono certo che io, come te e molti altri reagiremmo a questo scempio. A presto, Amico mio, e buon weekend. Emanuele.
 
avamposticulturali
avamposticulturali il 08/11/09 alle 21:46 via WEB
Salve, ho scritto un ampio commento dal titolo: Chiesa – 8x1.00 ICI Sovvenzioni – TUTTA LA VERIA’ http://blog.libero.it/controchiesa/view.php?nocache=1257633079
 
 
Antares_89
Antares_89 il 09/11/09 alle 08:43 via WEB
Salve. Ho letto il suo post, e devo dire che, personalmente, ha fatto un lavoro magistrale. Ha spiegato perfettamente come stanno realmente le cose, sfatando le ipotesi di complotto che troppi stanno facendo riguardo alla Chiesa. E' evidente che queste supposizioni sono partorite da un'ideologia barbara e violenta, e, nel suo scritto, lei ha dimostrato quanto queste supposizioni non corrispondano alla verità. Mi complimento sinceramente con lei, sia per il lavoro che ha fatto sia per la sua opera, da laico, in difesa di una Chiesa che sempre più spesso viene attaccata. A presto risentirci. Emanuele.
 
caterpilarcinzia
caterpilarcinzia il 09/11/09 alle 11:26 via WEB
Io aderisco pacificamente, alla rivolta popolare e do il mio contributo, appendendo il crocefisso nel mio blog. (NEGARE QUELLO CHE SIAMO, LE NOSTRE RADICI, E' UN GRAVE ERRORE CULTURALE) Permettere ad una "corte europea" di sentenziare sulle nostre, "innocue" usanze è ancora più grave. Non sono credente, ma incazzata si. Te lo dico io quali sono i diritti da difendere: evitare le esecuzioni delle donne, nella piazza di Kabul colpevoli di non si sa cosa. Vietare i burkah che ti coprono il volto strappandoti l’identità unitamente alla dignità di mostrare il tuo viso e di essere una persona, Infine sono i soprusi, le nefandezze, l’intolleranza verso la nostra cultura che dovrebbe “difendere” la Corte europea dei diritti dell’uomo. FANNO RIDERE ANCHE I POLLI.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 09/11/09 alle 12:17 via WEB
Nonostante studi in una facoltà dove molte persone sono atee e la stragrande maggioranza di loro, nonché i professori, sono di sinistra sono fiero, dal giorno dell'ignobile sentenza, di portare al collo un rosario. Piccolo, ma che si vede facilmente: un evidente segno della mia protesta contro quella violenza che è stata fatta alla nostra cultura nazionale. Non ho detto 'religione', perché non è solo questo. Da cattolico sono ovviamente infuriato, ma lo sdegno tuo e di altri non propriamente cristiani dimostra come la tirannica sentanza non sia contro la religione, ma contro la nostra cultura. Che affonda le radici nel Cristianesimo, innegabilmente. Nessuno ha mai imposto di credere, ma i veri italiani devono essere fieri della propria cultura. E quella europea è un'inammissibile intromissione nelle tradizioni del nostro Paese, che vorrebbe sradicare. Invece di provare, come dici tu, a combattere gli aberranti crimini commessi ogni giorno dall'Islam integralista. Continuamente. E forse per questo molti si sono 'abituati' a vedere le donne lapidate, e non ci fanno più caso. Chiaramente la pavida Europa mai si schiererà contro i fondamentalisti islamici, quindi tenta di farsi notare vietando le tradizioni di un popolo. Ma finché ci saranno persone come noi la nostra cultura non morirà. Finché gli italiani ameranno il loro Paese le nostre tradizioni resisteranno ai soprusi. Un abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
   
Vince198
Vince198 il 10/11/09 alle 10:49 via WEB
Apprezzo molto la tua scelta di portare il rosario al collo e ben visibile, Emanuele, al punto che, pur non avendo mai ostentato in quel senso perchè l'ho sempre ritenuto scontato circa le nostre tradizioni, vista la sentenza a dir poco pretenziosa di questa "sedicente" corte Ue, ho acquistato una bella croce ben dimensionata e una collana che indosso da qualche giorno, ben visibili sulla camicia, con sopra alcuni miei cardigan tenuti rigorosamentte aperti "fino alla bisgona". Questo appiattimento, per non dire tentativo di annullamento delle nostre tradizioni perpetrato da quella corte per non "disturbare" coloro che non hanno fede cattolica (degli atei poco m'ìnteressa, piuttosto vedasi il recente episodio avvenuto a Treviso che mi fa fatto altamente incazzare per questi inutili riguardi che hanno avuto quelle persone, per me non solo politicizzate ma sciatte e falsamente cortesi, che non riflettono minimamente sulla reciprocità, sui riguardi che quella gente non avrebbe verso qualsiasi cristiano cattolico in terra loro), che sono in particolare musulmani che tanto tengono alle loro tradizioni (fra cappellini particolari, camicette, burqa, chador etc.), ebbene io manifesto la mia di tradizione e con orgoglio. A casa mia lo faccio volentieri anche per manifestare un sincero messaggio di fede diretto al nostro Papa e poi perchè se fossi in terra d'Allah non me lo permetterebbero di sicuro. Un giorno o l'altro, se ne rifarai un tema dei tuoi posts, dirò qualche altra cosa sul terrorismo, specie quello che alberga in terra di Palestina che fa vittime proprio fra quella gente peraltro inconsapevole, solo desiderosa di vivere in pace. Ciao Emanuele, un abbraccio. Vince
 
     
Antares_89
Antares_89 il 11/11/09 alle 17:43 via WEB
Io prima avevo al collo un semplice crocifisso, che tenevo dentro la maglia, come protezione personale. Ho cominciato a portare il rosario, come ho detto, solo per protesta, e sono felice che anche tu abbia fatto una cosa simile. All'inizio avevo un po' paura che questo significasse usare Gesù come simbolo politico, ma poi mi sono convinto che non era così. Quello che stiamo facendo non è imporre o ostentare qualcosa che agli altri deve dare fastidio. Come hai detto tu, è semplicemente dimostare che la cultura italiana non può prescindere dalle sue radici cattoliche. Ovviamente non la pensano così gli emeriti giudici della Corte Europea, che, come anche molti che abitano qui, ritengono più che giusto nascondere e cancellare ogni nostra tradizione in nome del multiculturalismo. Parola che, evidentemente, per loro significa cancellazione di tutto quanto prima erano le nostre tradizioni a favore del cosmopolitismo. Tutto per la terribile paura di offendere qualcuno, che da quei simboli potrebbe ricevere gravissimi danni morali e psicologici. Come la signora finlandese, che però i danni, assai gravi, li ha nel cervello. Non c'è niente di nuovo. Sono ormai anni che l'Europa, molti musulmani e tutti gli ateisti premono perché le nostre tradizioni cattoliche vengano sacrificate. Come ormai ho ripetuto fino alla nausea, quegli stupidi (e sto ovviamente usando un eufemismo) non conoscono minimamente il concetto di reciprocità. Come hai esemplificato tu, noi non avremmo certo le possibilità religiose che hanno i musulmani da noi nel caso andassimo nel loro Paese d'origine. Il fatto che da loro vi siano leggi barbare e anacronistiche non significa che anche le nostre debbano essere così, ma a questo punto i casi sono due. O si sviluppano anche loro, diventando Paesi civili e concedendo a noi gli stessi diritti che concediamo loro, oppure va ammesso, anche dalla simpatica Corte Europea, che noi siamo migliori di loro, più evoluti e più democratici. Tutto questo, ovviamente, mai succederà, nessuna delle due possibilità, a causa del mare di incoerenza nel quale nuotano felici i vermi delle istituzioni europee, i comunisti e gli ateisti. Riguardo alla Palestina, penso che avrai preto la possibilità di dire la tua: purtroppo gli episodi di terrorismo sono all'ordine del giorno, anche se non ne si parla, e io sono sempre pronto a denunciarli. E sarò assai felice se potrò arricchire il mio blog con un tuo commento, specie se così esplicativo come quello che avevi scritto qualche settimana fa. Un abbraccio forte, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 09/11/09 alle 15:59 via WEB
Emanuele, trovo lodevole la tua iniziativa del Rosario. E' una protesta non violenta e sensata. Hai visto la puntata di Domenica 5, con il figlio dei coniugi Albertin? Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 11/11/09 alle 17:20 via WEB
Ti ringrazio per l'appoggio che mi dai riguardo a quell'iniziativa. Non ho voluto certo usare Gesù come simbolo politico: come hai detto tu è una protesta pacifica e non violenta. Non ho visto, purtroppo, quella puntata di Domenica 5, ma ho letto con piacere il tuo post su "Italia chiama Italia", dove ne parli. Come ti ho scritto in un messaggio, hai scritto un'analisi perfetta. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 10/11/09 alle 08:21 via WEB
Cari amici ed amiche. Sul mio blog http://italiaemondo.blogspot.com, ho fatto un post dedicato alla caduta del Muro di Berlino. In quel post c'è anche una mia piccola poesia dedicata al giovane ceco Jan Palach. Egli, fu un giovane cristiano che scelse il suicidio piuttosto che una vita senza Dio. La sua vicenda deve insegnarci molto e deve fare capire che i giovani hanno una sensibilità. Di ciò abbiamo una prova. Proprio il gentile Emanuele (Antares 89) dimostra ciò in quello che scrive su questo bel blog. Sicuramente, ci sono tanti giovani che si impegnano in nobili azioni politiche e che hanno dei valori. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 11/11/09 alle 17:26 via WEB
Mi auguro che molti, qui, trovino l'occasione di visitare il tuo blog, Antonio. Io l'ho fatto, e ne sono rimasto davvero impressionato. Tu hai un grande talento politico, e ti auguro sinceramente di poterlo mettere a frutto, in futuro, con una carriera che lo esalti. Ti ringrazio ancora per come mi consideri, poiché per me è davvero importante il tuo parere. In qualità di appassionato ed esperto di politica, certo, ma soprattutto in qualità di amico. Un'amicizia che sono davvero fiero di poter condividere con te, che ci permette di scambiarci idee e di migliorarci vicendevolmente. Ripeto, spero che sempre più persone visitino il tuo blog, perché merita davvero. Buona settimana, Amico mio. Emanuele.
 
vargen
vargen il 11/11/09 alle 09:36 via WEB
La croce è un simbolo culturale più che religioso e come tale non può ne deve essere tolta. Ne ho parlato in altri blog e mi sono astenuto dal fare post nel mio... Ma credo che faccia parte, anche questa polemica come altre, del sollevare polverone per mascherare altri problemi. Credo che le macchinazioni siano fatte a livello molto più elevato di quel che possiamo vedere dal nostro posto di osservazione. Credo che i momenti in cui si fanno determinate cose e le motivazioni per cui si fanno abbiano dei significati ben precisi. La croce, messa li su ancor più in alto della foto del presidente della repubblica non disturba nessuno, nemmeno i figli della signora finlandese, ma il suo significato come simbolo "da essere tolto", ora, per una sentenza di una corte che avrebbe ben altri incarichi è un mezzo per creare clamore, rivolta di benpensanti e dichiarazioni da parte dei politici di: "Siamo dalla vostra parte popolo, state buoni che ci pensiamo noi..." Macchinazioni? che debbo dirti? aspettiamo e vediamo... io ho forti dubbi su questi fatti clamorosi, come su tutti gli altri...
 
 
Antares_89
Antares_89 il 11/11/09 alle 17:51 via WEB
Forse potresti davvero avere ragione. La sentenza europea non è coercitiva, e tutti, compresi i giudici della Corte, sapevano che tutto (o quasi) il popolo italiano si sarebbe sollevato, anche le sinistre, in difesa delle nostre tradizioni. Non penso che sperassero davvero di poterci imporre il loro barbaro nichilismo di valori, quindi viene da chiedersi: "Perché lo hanno fatto?". E qui puoi rispondere tu, con le tue non infondate idee. Non so di quali macchinazioni si possa parlare, e di quali siano effettivamente in corso. Sicuro, in ogni caso, è che la sentenza della Corte Europea ha sollevato un mare di polemiche, infiammando il mondo politico e quello popolare, dal web alle testate giornalistiche. Per molto tempo, fino a che il nostro ricorso sarà stato accettato, la questione del crocifisso rimarrà primaria, e tutti se ne occuperanno. Trascurando, forse, qualcos'altro. Che cosa sia non lo so, e penso vi siano solo supposizioni, ma non è escluso che davvero questo sia solo un polverone. Comunque stiano le cose, chi voleva attirare l'attenzione lo ha fatto. Anche se fosse solo un polverone ha risvegliato gli animi di milioni di persone, portandoli a guardare una questione particolare e importante. E non penso sia un male. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
Bla_vardag
Bla_vardag il 11/11/09 alle 14:08 via WEB
Salve, a proposito di 'Dio, famiglia e patria', dal mio blog, post n.39: "La gente di destra vive solo in funzione del denaro, e crede che tutto, compresa la nostra nazione, debba essere trattata come se fosse un'impresa. In realtà, una nazione, non è paragonabile ad un'impresa, ma semmai ad una famiglia, una grossa famiglia, e all'interno di una famiglia l'aspetto economico è solo uno dei tanti aspetti, mentre l'aspetto più importante affinchè una famiglia funzioni è l'aspetto dei valori che ci sono all'interno di essa. Per sopperire alla mancanza di essi, qualcuno di destra si era dato come valori Dio, la famiglia e la patria, però i risultati lasciano molto a desiderare... Gesù predicava l'uguaglianza, diceva che siamo tutti fratelli, mentre quelli di destra sono CONTRO l'uguaglianza; quando si crea una famiglia si promette davanti a Dio fedeltà fino a che morti non ci separi, invece nella destra c'è molta gente che divorzia e che soprattutto cornifica il proprio coniuge, e spesso se ne vanta anche; il PDL è alleato con la Lega Nord, ovvero con quella gente che sputa sulla bandiera italiana e che ci si pulisce il culo, e che chiama la nostra capitale "Roma ladrona", salvo poi essere da 17 anni seduti nel parlamento di Roma... Non avendo nel loro DNA il senso dei valori, forse quelli di destra credono che anche essere ipocriti sia un valore."
 
 
Antares_89
Antares_89 il 11/11/09 alle 18:07 via WEB
In merito a quello che farebbero i leghisti con la bandiera italiana, la invito, in futuro, a usare espressioni meno colorite. Non vorrei essere costretto a non pubblicare il suo commento, anche perché poi passerei per uno che non pubblica i commenti contrari. Quanto al suo post numero 39 spero che stesse scherzando. "Dio, Patria, Famiglia" era un motto mussoliniano, e secondo lei il fascismo aveva un'ispiraziona capitalista? Ripeto, spero per lei che stia scherzando, poiché tutto era il fascismo meno che capitalista. Immagino non ricorderà la dichiarazione di guerra fatta da Mussolini contro le "potenze plutocratiche". Il fatto che additi Regno Unito e Stati Uniti come potenze plutocratiche cui fare la guerra penso qualifichi il regime fascista come assolutamente non-plutocratico. Detto questo, mi sembra che tutta la sua bella riflessione crolli come un castello di carte. Dire che tutti quelli di destra sono capitalisti è un'assurdità. Si può benissimo essere di destra pur avendo un'ispirazione socialista, come l'aveva il fascismo. Al pari, si può essere di destra essendo cattolici così come si può essere di destra essendo atei o laici. Personalmente, io sono cattolico e capitalista, ma non è detto che tutti quelli di destra siano così. Normale, poi, che cada nella solita incoerenza tipica dei comunisti. Prima parla di Gesù in senso positivo, poi parla di divorzio. E' questo che ridicolizza voi comunisti. Se utilizza Gesù per difendere l'uguaglianza allora dovrebbe schierarsi dalla parte dei cattolici in ogni caso. Quindi anche contro aborto, dovorzio, eutanasia ed eugenetica. Ma lei dirà che, certo, la Chiesa non ha niente a che fare con Gesù, ormai ci sono abituato. Comunque è comodo usare la religione solo quando fa comodo, vero? Alla luice di questo, quindi, eviterei di parlare di ipocrisia, perché da parte sua penso ce ne sia anche troppa.
 
   
Bla_vardag
Bla_vardag il 11/11/09 alle 19:25 via WEB
Le dichiarazioni che ho riportato dei leghisti sono esattamente come i vostri alleati le hanno dette, e quindi dovrebbe chiedere a loro di essere meno coloriti, io non ho alcuna intenzione di falsificare o correggere la realtà, anzi amo spudoratamente la verità. Riguardo al motto fascista, ho la cultura necessaria per sapere da dove quel motto proviene, ed infatti l'ho usato come spunto per riporatarlo ai giorni nostri, dove gli eredi dei fascisti non hanno la coerenza di cui invece si vantano. Poi, la vostra ossessione per il comunismo, vi porta a pensare che chi è di sinistra è automaticamente comunista (Berlusconi vi ha fatto un grande lavaggio del cervello su questo argomento), ed in quanto tale ateo... beh vi sbagliate, io non sono ateo, e ammiro la figura di Gesù e la sua umanità, mentre per voi è solo un simbolo politico, tanto è vero che non prendete in considerazione il suo insegnamento riguardante l'uguaglianza. Io mi schiero dalla parte di coloro che con I FATTI si comportano in maniera cristiana, e non nell'apparenza, come fate voi. Questa è la coerenza, il comportamento , non le parole.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 14/11/09 alle 11:34 via WEB
Non dubito che quelle dichiarazioni siano state fatte dai leghisti, ma non per questo voglio che nel mio blog volino questi epiteti. Se le riesce, usi sinonimi che non siano volgari. Non capisco cosa intenda per conoscere le radici del motto fascista: io non le conosco, forse, ma amo Dio, la mia Patria e il concetto di famiglia come cellula fondamentale della società. Questo mi basta per rendere quel motto in accordo con quello che penso. Sarebbe a me gradito anche se fosse stato coniato da Stalin, per quello che mi riguarda. Non mi interessa chi lo ha inventato e perché l'ha fatto. Personalmente, lo condivido con tutto il cuore, e, come ho detto, questo mi basta. Io non penso che chi è di sinistra sia per forza comunista. Lo è certo più di me, ma non è detto che lo sia ideologicamente. Gli esponenti dell'ex-Margherita sono di sinistra, ma non sono certo comunisti. E, comunque, bisognerebbe dare un concetto univoco e preciso di 'comunista', altrimenti potremmo continuare a parlare di due cose diverse. E un concetto univoco penso sia difficile da trovare. Siete voi che vi siete fatti fare il lavaggio del cervello. Lei, come tutti gli altri come lei, non fa altro che tirare sempre in mezzo Berlusconi, anche quando non centra nulla. E' questo che vi contraddistingue, e vi qualifica per quello che siete. Quanto alla sua presunta fede, lei, ancora come molti altri, pretende di essere cristiano dandosi un'immagine personale di Gesù, con la presunzione di poter interpretare quello che dice come più le aggrada. Lei non è ateo, dunque, ma non è neanche cristiano. Gesù non è, per me, e non sarà mai un simbolo politico. Lo diventa quando qualcuno attacca la mia Fede e il mio Credo, ma per sua volontà, non perché lo voglio io. Sono gli ateisti che vedono nel crocifisso un simbolo politico, non i cattolici.
 
   
aracnoid.999
aracnoid.999 il 12/11/09 alle 14:20 via WEB
Per quanto attiene il fascismo di cui non si può certo esprimer concetti molto esaustivi in due parole, vorrei dire che, avendo letto diversi libri di un certo Renzo De Felice, noto ai più come maggior studioso italiano del fascismo stesso, lui comunista iscritto al PCI dal 1956, è stato uno storico che, a mio avviso, ha dato una giusta definizione del fascismo. A differenza di altre ideologie come il nazismo e il comunismo, ha da queste alcune sostanziali differenze (di cui a seguito), pur manifestando nella sua ideologia un'infinità di aberrazioni - fra cui le orride leggi razziali del 1938 - note ai più (volendo posso elencarle tutte. A richiesta). Nel campo dell'economia fu un sistema tendente autarchia - nel 1925 riuscì pure ad ottenere un pareggio di bilancio - e nel campo di organizzazioni afferenti ad esempio la previdenza, la tutela dalle malattia e nella gestione delle pensioni, quelle odierne sono similari a quelle di allora. Altresì sussistettero durante il fascismo molti "richiami" , anche se allo stadio embrionale, di aberrazioni molto gravi che costituiscono, al contrario, il fulcro delle predette ideologie nazi-comuniste: la supremazia del partito rispetto allo Stato, campi di sterminio di massa, un'ideologia sterminazionista nei confronti di nemici "di classe" o "di razza" . Basta andare a consultare quei testi e rendersi conto, fra l'altro che, come riporta lo stesso studioso, che le "dittature militari di questi ultimi due decenni in Grecia, Cile, Argentina, che pure tanto spesso sono state e vengono definite fasciste, in sede scientifica, pressoché nessuno ha più dubbi sul fatto che tali regimi non debbano essere annoverati tra quelli fascisti, ma considerati classici regimi conservatori e autoritari". Adesso, guardando e in breve all'ideologia comunista, fin dai suoi albori in Italia, i riferimenti possono essere così esemplificati: - "Nella storia non si può ottenere nulla senza violenza e spietatezza", F. Engels, / Panslavismo democratico', - "Buttate alle ortiche probità, onestà, integrità. Nel partito si deve appoggiare tutto ciò che aiuta ad avanzare, senza noiosi scrupoli morali", K. Marx - F. Engels, Lettera a G.A. Loettgen - "C'è un solo mezzo per abbreviare, semplificare, concentrare l'agonia assassina della vecchia società e le doglie sanguinose della nuova società: il terrorismo rivoluzionario", K. Marx, Vittoria della controrivoluzione a Vienna', - "La dittatura del proletariato può essere fondata solo sulla violenza giacobina", N. Valentinov, I miei colloqui con Lenin - "Bisogna ricorrere a tutte le astuzie, a tutte le furberie, ai metodi illegali, alle reticenze, all'occultamento della verità", Lenin, L'estremismo, malattia infantile del comunismo', - "La dittatura rivoluzionaria del proletariato poggia sulla violenza, non è vincolata da alcuna legge e non rinuncia al terrore", Lenin, La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky, - "Bisogna stimolare forme energetiche e massicce di terrore contro i controrivoluzionari ... Bisogna instaurare subito il terrore di massa ... Occorre schiacciare implacabilmente i Kulaki e la canaglia socialista-rivoluzionaria di sinistra che se la intende con loro", Lenin, Opere complete. Il PCd'I. - al cui statuto è ben ricordarlo si sono ispirate le bierre, fece proprie la cultura del comunismo asiatico, anziché quella della socialdemocrazia occidentale rappresentata dai rinnegati Kautsky e Turati. Sarà profetico Turati allorché, rivolto ai comunisti Gramsci, Bordiga e Terracini, dirà: "Sempre socialtraditori, in un momento, sempre vincitori alla fine ... quando il mito, quello che è di religioso nei vostri animi, il mito bolscevico, sarà evaporato, quando il bolscevismo attuale avrà fatto fallimento o sarà trasformato dalla forza delle cose, la nostra vittoria verrà". Nel corso degli anni, pur con tutti gli "addomesticamenti" che son stati inseriti di volta in volta in quell'ideologia quantomeno perversa, non è arrivato un bel niente ai nostri giorni e per fortuna: i fallimenti in tutta europa del comunismo si sono semplicemente avverati. Meno male: niente comunismo, men che meno fascismo, il nazismo è "deceduto" da tempo, un netto richiamo dunque ai nostri valori costituzionali che sono simbolo di libertà! Tranne che. a mio avviso, nella questione giustizia in cui quei valori sono un pò meno chiari: una specie di rattoppo quando venne elaborata quel particolare aspetto nella nostra costituzione, che ancor oggi genera squilibri di una certa entità nel prosieguo della vita democratica nel nostro paese. Buon proseguimento. Emanuele, Antonio
 
     
Antares_89
Antares_89 il 14/11/09 alle 11:59 via WEB
Forse non hai scritto proprio due parole, ma i concetti che hai espresso, secondo me, sono più che esaustivi. Sinceramente, non avevo mai letto una definizione di fascismo accostata, per contrasto, con le varie espressioni di leaders del comunismo. Hai fatto un lavoro davvero ottimo, sono sincero, e sono altrettanto onorato che sul mio blog vengano scritte cose di una profondità e di una ricchezza simili. Non ho, ovviamente, niente da aggiungere alla tua riflessione, anche perché non saprei da dove cominciare. Ti basti sapere che mi hai chiarito, forse senza saperlo, molti dubbi e concetti ambigui che ancora persistevano in me. In merito alle tue ultime frasi, sono felice di abitare in un Paese dove quelle ideologie, il nazismo, il comunismo e il fascismo, sono morte. Chiaramente propendo più per il fascismo piuttosto che per il comunismo, ma, ugualmente, penso che tutti gli estremismi siano sbagliati. Come, suppongo, pensino tutte le persone che credono nella politica non come violenza, ma come mezzo di governo secondo la volontà popolare. Ti auguro un felice weekend, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 12/11/09 alle 08:27 via WEB
Emanuele, ti ringrazio e contraccambio i complimenti. Ultimamente ne sto ricevendo da varie persone. Che devo dire? Io cerco di impegnarmi a fare una buona politica. E' molto difficile. In un certo senso, io sono anche un po' penalizzato dal fatto che io non abbia mai accettato la logica della "corrente" o del "clan". Io ho sempre dialogato con tutti, tant'è che oggi ho un dialogo proficuo e costante con l'ACM , Associazione Civica Mantovana, e non solo. Questa logica dà fastidio a chi fa l'esatto contrario di quello che faccio io e le conseguenze le hai viste anche tu. Detto questo, se noi oggi dobbiamo ascoltare la sentenza e togliere i crocifissi, domani, qualcun'altro potrebbe alzarsi una mattina e chiedere l'abbattimento delle chiese, la distruzione dei capitelli o la rimozione della statue della Madonna negli ospedali e non solo. In Inghilterra potrebbe chiedere la rimozione delle statue di re Carlo I Stuart, che è un santo, in Irlanda potrebbe chiedere la rimozione delle croci celtiche nei vecchi cimiteri ed altro. Qui si rischia di distruggere la memoria. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 14/11/09 alle 11:42 via WEB
Se molti ti fanno i complimenti il motivo è più che chiaro: quello che fai e quello che sei è apprezzato, e chi non lo apprezza lo fa solo per partito preso. Ti impegni con coraggio e passione in politica, raggiungendo traguardi difficilissimi per uno che è osteggiato da quelli che dovrebbero essere del suo partito, ti occupi di storia con la precisione di un esperto, rivelando aneddoti e informazioni che si potrebbero trovare solo su un'enciclopedia, e, in ultimo (forse), scrivi anche meravigliose poesie, oltretutto in una lingua assai più difficile dell'italiano. I complimenti che ti vengono rivolti, credi, sono più che giustificati, e chi ti attacca lo fa solo perché sa di non poter mai raggiungere i tuoi livelli, e perché l'offesa è l'unica arma per difendersi (rendendosi ridicolo) dalle tue analisi politiche. Anche riguardo al crocifisso hai svelato scenari a cui non avevo pensato, dimostrando, ancora una volta, di vedere più a fondo di quello che potrebbe vedere l'uomo della strada. Tornando al discorso del crocifisso, non penso proprio che la sentenza abbia successo. Se anche le sinistre si levano in difesa del crocifisso significa che, anche in fondo al loro cuore, sanno che la nostra cultura è fondata su quella cristiana. Anche se sono più che restii ad ammetterlo. Buon fine settimana, Amico mio. Emanuele.
 
luloca
luloca il 13/11/09 alle 17:43 via WEB
Penso sia un diritto di tutti avere una scuola non marchiata da alcun simbolo religioso, che stabilisca supremazie su altri modelli di pensiero. Il crocifisso, spesso di plastica, appeso nei luoghi delle istituzioni, non ha alcun valore culturale. E' solo un simbolo, un emblema, che vorrebbe significare in qualche modo una titolarità sull'ambiente. Il concordato non parla affatto di alcun crocifisso da appendere nelle sedi istituzionali. Manco per idea! Quel crocifisso sta li in virtù dello statuto albertino, quando ancora la religine cattolica era religione di stato. Poi tra Crispi e Giolitti venne eliminato, o non fu più obbligatorio. Ritornò, nel 1929, con una circolare del ministro Rocco che indicava di esporre l'immagine del re insieme al crocifisso. Con la caduta della monarchia, e la costituzione dello stato laico moderno, tolsero sia le foto del re che i fasci littori, dimenticando, guardacaso, di togliere anche quel simbolo della religione di stato della monarchia. Penso che la questione é semplice: se lo stato italiano é laico, e le sue istituzioni sono laiche, non é legittimo marchiare alcunché con il simbolo di una confessione religiosa. Tra l'altro quello é chiaramente il simbolo, non del cristianesimo in generale, ma del cattolicesimo di rito romano, perché i crocifissi di altri culti cristiani sono del tutto diversi.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 14/11/09 alle 12:12 via WEB
Non capisco cosa significhi la sua affermazione sulla plastica di cui potrebbero essere fatti i crocifissi. Evidentemente lei non ne comprende il significato, se pensa che il materiale con cui è fatto un crocifisso ne possa intaccare il significato. Ridicola, ancora, la sua affermazione sul significato non-culturale del crocifisso: tutte le forze politiche si sono trovate d'accordo nell'esprimere il concetto opposto a quello che lei sostiene. E se tutte le forze politche italiane, che spesso si azzannano anche per inezie, hanno fatto quadrato intorno al crocifisso e al suo significato culturale vuol dire che tant'è. Forse i comunisti e i Radicali non la pensano così, tanto per cambiare, ma il fatto che siano, i comunisti, fuori dal Parlamento, significa che la loro opinione è a dir poco inutile. Mi complimento con lei per le sue conoscenze sulla storia del crocifisso, che, suppongo, abbia studiato (o copia-incollato), ma tutto questo non serve a nulla. Anche imparare a memoria la Bibbia, come lei avrà fatto, è inutile, se poi non Crede. Io non ho le sue conoscenze sulle Scritture, ma mi basta Credere. Tornando al crocifisso, lei si accorgerà di essere in una posizione di nettissima minoranza. Ovviamente ognuno è libero di sostenere le proprie idee, siamo in un Paese libero. Ma le idee di una minoranza non possono essere imposte. Siamo in un Paese libero, è più che vero, ma siamo anche in una democrazia, dove chi fa le leggi è la maggioranza. Le sue idee, quindi, sono legittime, ma non hanno alcuna valenza politica. Penso che la sua avversione al crocifisso non sia altro che ideologica, come ideologica è la nebbia che le offusca la vista. Un crocifisso non può dare fastidio, perché basta non guardarlo. E che il crocifisso non rappresenti la nostra cultura è un'affermazione assurda. Tutte le forze politiche, di qualsiasi schieramento, hanno ammesso il contrario. Non solo i cattolici, badi. Potrà dire che il Papa impone il voto a destra dei cattolici, ma non credo che quelli che hanno eletto Bersani siano molto soggetti a quanto dice il Papa.
 
   
luloca
luloca il 16/11/09 alle 12:23 via WEB
I maggiori schieramenti politici italiani sono così deboli che hanno bisogno del più becero populismo per andare avanti. Anche la sinistra non fa eccezione, perché anche quella in Italia proviene in buona parte da area cattolica. Ti faccio presente comuque che la democrazia non é affatto un luogo dove la maggioranza fa quello che gli pare, ma un posto dove esistono delle regole e tutti sono tenuti a rispettarle. Dal momento che lo stato italiano é laico, e le sue istituzioni sono laiche, ogni insegna che al contrario significa l'esatto opposto, e legittima una preferenza religiosa, dovrebbe essere rimossa, e subito, da ogni luogo di interesse pubblico. I peggiori regimi totalitari, sono sempre stati appoggiati dalla maggioranza, e in virtù di questo si sono sempre sentiti in diritto di fare qualunque cosa. Al contrario la democrazia ha un'impostazione del tutto diversa: é la tutela delle minoranze il suo punto di forza. Le ragioni di una sola persona, se suffragate dalla legge uguale per tutti, possono avere ragione su qualsiasi maggioranza. Il fatto di matrice culturale del crocifisso su una parete, non c'entra un fico secco con la cultura, é solo un modo per manifestare, attraverso un simbolo, la supremazia di un modello culturale sugli altri. Nella scuola italiana la cultura cristiana é già molto presente, dallo studio di Dante a Martin lutero: il fatto invece di "marchiare" gli edifici con queste effigi é decisamente un fatto sottoculturale che non tiene in alcun conto la neutralità delle istituzioni.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 19/11/09 alle 20:33 via WEB
Le faccio un esempio che spero faccia un po' di luce nella sua mente così annebbiata dall'ideologia ateista. Io frequento una facoltà di lettere all'Università di Modena, quindi potrà immaginare quali siano le idee politiche dominanti. In effetti, nel mio gruppo di amici io sono l'unico di destra e cattolico. Gli altri sono di sinistra e non cattolici. C'è una non battezzata atea, con cui, pure, vado molto d'accordo. A ulteriore dimostrazione di come io non odi gli atei a prescindere, e abbia a discutere solo con quelli come lei. Ebbene, né lei né gli altri sono praticanti, e, come ho detto, men che meno cattolici. Eppure la maggior parte di loro ha affermato di non essere mai stata lesa dal crocifisso in aula. Proprio quella ragazza atea ha detto che non gliene è mai importato niente, come ad altre due ragazze. Ed è lo stesso per me. Pensa forse che durante le lezioni io stessi sempre a guardare il crocifisso? Non lo guardavo mai di proposito, neanche durante l'ora di religione. E il fatto che quelle mia amiche non siano cattoliche dimostra che il crocifisso in aula non plagia in alcun modo le menti dei ragazzi. Perché i ragazzi non vi fanno caso, non se ne avvedono. Non lo facevo nemmeno io, quindi si immagini gli altri. A uno è vero, dava fastidio, ma agli altri no. E comunque, ripeto, il fatto che adesso non siano cattolici dimostra che il crocifisso non sia fautore di lavaggi del cervello o messaggi subliminali. Questa polemica è totalmente ideologica e senza nessun senso. E' stata costruita solo da ateisti che farebbero di tutto per distruggere la Chiesa, anche dare fuoco anche alla basilica di San Pietro. Voi non volete ammettere che la cristianità pervada la cultura europea fin dalle sue più profonde radici, anche se questo è più che evidente. Ed è proprio questo che vi rende così ridicoli e senza speranza. Il fatto che anche il centrosinistra si sia schierato compatto a difesa del crocifisso dimostra come il ricorso sia giusto. E dimostra che quasi tutti gli italiani sono favorevoli al crocifisso. O perché cattolici o perché pensano (giustamente) che sia un simbolo imprescindibile della nostra cultura o, semplicemente, perché a loro non da nessun fastidio.
 
     
luloca
luloca il 24/11/09 alle 09:25 via WEB
Chi ha mai parlato di sentirsene offesi? Anche a me non fa ne caldo ne freddo il crocifisso. Mica sono un indemoniato hehehehe!!!! Si parlava di tutt'altro argomento. Che quell'affare stia li non é un caso fortuito, ma vorrebbe rappresentare una titolarità sull'ambiente in cui é posto. In una società come la nostra, in cui il cattolicesimo non é più religione di stato, tutto ciò và contro ogni principio costituzionale. Non si può, da un lato, affermare che stato e chiesa siano due organi distinti e con una loro distinta sovranità, e dall'altro consentire la supremazia religiosa del cattolicesimo in un ambiente pubblico. Tutto ciò é assurdo e confusionario, in pieno stile italiano. Il nostro aspetto culturale di primo piano, é proprio la confusione. Dove c'é confusione, non c'é mai giustizia e i furbi fanno un po' quello che gli pare. Ce ne fossero di tribunali europei capaci di farci perdere questa cattiva abitudine!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 26/11/09 alle 18:16 via WEB
Io non chiamerei il crocifisso "affare". Nel caso non lo sapesse è il simbolo di una religione che coinvolge due miliardi di persone nel mondo. Non tre gatti. Due miliardi di persone riconoscono in quel simbolo la propria Fede e l'hanno nel cuore nelle proprie preghiere. Capisco che lei sia insensibile a queste cose, ma volevo solo dirle che mi sembra quantomeno stupido definire "affare" un simbolo di tale importanza. D'altronde, ormai sono abituato alle sue sparate. In merito all'argomento, poi, l'"affare" non vuole rappresentare assolutamente nessuna titolarità da nessuna parte. Il crocifisso rappresenta la religione in cui affonda le radici l'intera cultura italiana, europea, e, di riflesso, tutta quella occidentale. Il Cattolicesimo non è più religione di Stato, è vero. Nel caso non se ne fosse accorto l'ora di religione non è obbligatoria, e se vuole divorziare o abortire ha il diritto di farlo. Evidentemente il Papa non ha poi tutto questo potere occulto sulla nostra politica. Il crocifisso è una tradizione che ci ricorda quali siano le nostre origini, e dove si fondi la cultura italiana. Pensando agli stranieri non cattolici io dico: "cosa me ne importa?" (ovviamente per usare un eufemismo). Loro sono venuti qui senza essere chiamati? Bene, abbiano almeno la buona volontà di rispettare un simbolo, il più importante, della società che li ha liberamente accolti. Che non sia un simbolo religioso ma culturale lo conferma la presa di posizione del centrosinistra, che l'ha difeso esattamente come il centrodestra. Immagino che anche della politica non gliene interessi molto, dato che vede così bene l'Unione Europea. Se davvero gliene interssa così tanto perché non emigra? Dice sembra che non sopporta l'Italia, e allora cosa ci fa qui? Dice che è un Paese di stupidi, di furbi, quindi non possiamo cambiare. Allora se ne vada! Perché non ne trova il coraggio? Perché continua a sputare nel piatto dove mangia? Si vergogni!
 
fucio02
fucio02 il 17/11/09 alle 14:18 via WEB
Emanuele, hai saputo del film "2012". Alcuni sostengono che esso abbia delle cose che non vanno? Infatti, il film fa vedere crollare il Cristo di Rio de Janeiro, la Casa Bianca, la basilica di San Pietro in Vaticano e ma non fa vedere sprofondare La Mecca. Secondo alcuni, pare che i produttori abbiano avuto paura di un'eventuale fatwa del mondo islamico. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/11/09 alle 20:48 via WEB
No, in effetti non ci avevo mai fatto caso. Forse anche perché non ho nessuna intenzione di andare a vedere quel film: non voglio certo dare i miei soldi a quei fautori di terrore ingiustificato. Però nei trailer che ho visto, come dici tu, si vede il Cristo Redentore e la basilica di San Pietro che crollano, mentre la Mecca non si vede. Non so se, nel film, alla fine si vedrà, ma non mi stupirei se quello che dici è vero. La fatwa penso sarebbe assicurata, e non credo che i produttori si prenderebbero un rischio simile. Non sono eroi come Theo van Gogh o Geert Wilders: sono solo creatori del solito film catastrofico. Nessuna sorpresa se non si vedesse crollare la moschea della Mecca, nonostante sia il punto di riferimento di un miliardo di persone. Ottima riflessione, non ci avevo mai fatto caso. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 19/11/09 alle 21:41 via WEB
Questa riflessione l'ho vista su un blog cattolico. Effettivemente è vero che nel film non figura La Mecca. Devo dire un'altra cosa, forse la "colonna dell'Apprendista" (su cui ho fatto una poesia che potrai vedere sul blog http://italiaemondo.blogspot.com) di Rosslyn altro non può essere che un'allegoria delle minacce contro la cristianità. Forse, chi ha fatto quella cappella ci ha visto lungo. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/11/09 alle 09:48 via WEB
Direi che ci ha davvero visto lungo. Le minacce a tutto il mondo cristiano, in particolare a quello cattolico, sono all'ordine del giorno. Ci sono milioni di persone nel miliardo che abita il mondo islamico che, probabilmente, bramano solo la fine della cristianità. Brameranno un terremoto che faccia davvero crollare la basilica di San Pietro o il Cristo Redentore. Sarà forse davvero un'allegoria. Quasi una profezia, che rimanda a questa epoca, dove più che mai la cristianità è osteggiata e infangata. Sarò felice di leggere la tua poesia sul tuo blog. Intanto, mi potresti dare, per favore, l'indirizzo del blog cattolico di cui parli? Sono curioso. A presto, e tanti cari saluti, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 21/11/09 alle 19:07 via WEB
il sito è http://www.tradizione.biz/forum/viewtopic.php?t=16333. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 10:02 via WEB
Grazie, Antonio. Appena troverò un attimo (non è facile ^__^) lo visiterò con piacere e interesse. Sei sempre un'ottima fonte di informazioni, credimi. Grazie ancora e buon inizio di settimana, Amico mio. Emanuele.
 
unocometanti47
unocometanti47 il 22/11/09 alle 23:35 via WEB
Leggendo tutto questo io direi che DIO nn abita qui....IL GESU' non abita qui...direi che rifugge da tutto cio che dite e non si riconosce in voi che strumentalizzate a vostro piacimento la sua parola GESU' era buono generoso qui nn riconosco ne bonta ne generosita siete solo degli imbecilli di destra....e GESU' era di sinistra nn lo sapete? Rlilegetevi la BIBBIA..antico e nuovo testamento .UGO
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 09:59 via WEB
Dire "di sinistra" mi sembra riduttivo. Io direi che era di estrema sinistra. Anzi, forse faceva parte delle Brigate Rosse. Si informi, sono curioso. Magari era sul libro paga di Stalin.. Ma faccia il piacere di stare zitto e di non dire assurdità. Vorrei proprio sapere dove avrei usato la parola di Gesù in senso strumentale. Se davvero crede che io l'abbia fatto mi dica esattamente dove e quando. Se non lo farà si dimostrerà una persona povera che dice tante cose, ma senza nessun fondamento. E come fa a sapere che Dio non abita qui? Se Gesù fosse stato di sinistra perché nei blog si sinistra vedo tutto meno che l'applicazione dei Suoi insegnamenti? Comunque, per sua informazione, questo non è un blog religioso. Ho scritto un solo post di argomento religioso, che riguardava un mio viaggio a Lourdes. Tutti gli altri post sono di denuncia, contro il terrorismo islamico e di sinistra, e contro quelli come lei, che fanno finta di sapere tutto del Cristianesimo senza, in realtà, conoscere niente. Lei, come molti altri come lei, crede di sapere cos'è Dio solo perché ha letto le Scritture. Ma leggere le Scritture non significa essere cristiani. E lei dimostra di non esserlo. Lei dice che io strumentalizzo la parola di Gesù? Io? Come al solito cade in una contraddizione madornale, come tutti i suoi simili. E' lei che ha strumentalizzato politicamente Gesù. Se sono ancora in grado di leggere vedo che lei ha scritto "Gesù era di sinistra". Questa non è forse una strumentalizzazione politica? Mi dica dove ho mai dato una connotazione politica a Gesù, sono davvero curioso. Io non mi faccio interprete della parola di Dio perché non spetta a me. Io difendo semplicemente il Cristianesimo e il Cattolicesimo da tutti quelli che vogliono cancellarli dalla faccia della Terra, o che vogliono stravolgerne il significato. Come altri, lei si sarà costruito un Cristianesimo a piacimento per poi dire che è l'unico esatto. Non è molto originale. Comunque dica dove ho strumentalizzato la parola di Gesù. Se me lo dirà le darò ragione, ma se non lo farà dimostrerà implicitamente di avere grandissimo torto.
 
   
Vince198
Vince198 il 23/11/09 alle 13:31 via WEB
Mi verrebbe da dire: "Così piagnucolò questo misero "Zoroastro"!" La spocchia, l'aria di superiorità a 360° di certa gente non ha proprio limiti. Distribuiscono patenti agli altri, ma loro si guardano mai allo specchio? Ma va, non serve proprio, no? E' probabile che loro siedano sul trono e Dio è alla loro destra con la kefiah e il pugno sx per aria.. A tal proposito c'è un bel libricino del gerontocrate don Eugenio Scalfari su Dio che fa veramente sganassar dal ridere.. Se vuoi te ne farò un sunto per farti comprendere quanto altezzoso e arrongante sia quest'omuncolo livoroso. Non sarà proprio questo libro che avrà fatto "scuola" in certi ambienti sciccosi? Buon proseguimento a te. Vince
 
     
Antares_89
Antares_89 il 26/11/09 alle 17:33 via WEB
Sarò felice se avrai la pazienza di riassumere molto a grandi linee quel libro di cui parli. Se è effettivamente quello che dici è molto probabile che l'ometto qui sopra l'abbia studiato approfonditamente. Evidentemente il buon Scalfari deve aver avuto molto successo, a giudicare da quanta gente esiste di quella razza. E' veramente la presunzione più assurda e indecente, di chi si considera tanto più in alto degli altri da potergli sputare in testa. Gente che si fa promotrice della propria religione personale spacciandola per l'unica e la vera. Insultano violentemente chiunque sia cattolico per partito preso. Il fatto che non facciano lo stesso con gli ateisti dimostra la loro collusione, dimostra quanto siano incoerenti. Sono talmente ridicoli che spero si tratti di una cosa voluta, perché se credessero davvero in quello che dicono gli psichiatri sarebbero oberati di lavoro. Sono davvero curioso per quel libero, Vince. In effetti ho voglia di farmi quattro risate! ^__^ A presto e un abbraccio, Amico mio. Emanuele.
 
     
Vince198
Vince198 il 27/11/09 alle 14:45 via WEB
Eccomi, Emanuele! Vedi, parlare di Scalfari, che titola il suo ultimo libro con una celebre citazione nietzschiana, "L’uomo che non credeva in Dio", non si può farlo troppo in breve e, aiutamdomi con qualche ricerca oltre le mie personali impressioni, soprattutto significa parlare di una parte importante di questo Paese. Un filo che lega la storia italiana da Cavour a Garibaldi al fascismo alla resistenza di parte azionista, e poi al Gattopardo, e alla nascita di un quotidiano dal nome emblematico: La Repubblica. La forma della scrittura è autobiografica, e dell’autobiografia l’autore sceglie la versione meno compromettente, quella dell’ordine cronologico, che include una lunga meditazione finale sulla vecchiaia e sulla morte. Personalmente diffido degli ordini cronologici, nei quali spesso si insinua la tentazione di risolvere un’inquietudine profonda attraverso un ordine fittizio, imposto dall’esterno: calendario, ombra della meridiana.. Ombra, già. L’oggetto del libro è, infatti, davvero autobiografico? No. Così come non lo è la morte, che ricorre, sì, come personaggio, praticamente in tutto il libro, ma solo nella veste di dispensatrice di domande, di quieta comprimaria. Il centro del libro è piuttosto quell’ombra, l’ombra dell’io, la stessa di Montale - forse, e che l’uomo che se ne va sicuro stampa senza avvedersene contro uno scalcinato muro. Con questa ombra da molti anni Eugenio Scalfari continua a fare i conti, con libri e lunghi articoli nei quali mette a repentaglio persino il proprio talento di scrittore, accettando ripetizioni, giri a vuoto, e non smettendo mai di affermare e riaffermare le stesse cose: quasi che le sue sentenze, scritte su fogli adesivi, trovassero poi solo superfici bagnate, e dovessero perciò essere riscritte da capo. Ogni scrittore sa che una cosa, quando è detta davvero, è detta per sempre, e che il ridire è solo l’abito di qualcosa che continua a restare non-detta. Il non detto di Scalfari ha un nome preciso, intorno al quale, si voglia o no, ruota tutta la tematica dell’io. Il nome compare nel titolo, e lo fa in forma di citazione: l’«uomo che non credeva in Dio» altri non è, infatti, che il protagonista dello Zarathustra di Nietzsche, che, giunto in un mercato, sente qualcuno annunciare la morte di Dio. Di quest’uomo Scalfari ci offre un ritratto in tono minore, lontano dallo scandalo nicciano: il ritratto di un uomo addolorato dalla notizia di quella morte perché sa che Dio è il senso, e che «gli uomini hanno bisogno del senso come dell’aria, dell’acqua, del fuoco». «Dio muore» chiude Scalfari in una delle tante sentenze capitali del libro «nel momento in cui scopriamo d’averlo inventato per sfuggire la paura».. Ecco.. rimanere sul concreto e osservare, a esempio, la scarsa conoscenza - nonostante le ripetute citazioni agostiniane - che Scalfari dimostra della natura del cristianesimo e specialmente del cattolicesimo: una conoscenza da manuale di storia liceale (la fede come fuga dal mondo, la separazione corpo-anima ecc.) che Scalfari non ha approfondito perché, forse, non gl’interessava farlo. Ma su questo disinteresse di fondo, su questa accettazione di luoghi comuni (che c’è, pari pari, anche da parte cattolica nei riguardi del cosiddetto mondo laico) son d'obbligo due osservazioni. La prima. Scalfari è il rappresentante di un’Italia - quella che si è costituita contro il Papa e i cattolici - che si è sempre pensata in termini di élite, di salotti. Il suo giornale, nato dall’esigenza di rinnovamento interno di quella classe contro un nemico bifronte, ci ha insegnato che il potere si produce in luoghi non sempre giurisdizionali. Illuminista di stampo radicale, Scalfari non rinnega una virgola della propria storia: da persona di grande intelligenza, trattiene le epoche che ha attraversato, compresa quella fascista. Del fascismo non fa un ritratto orrido, ne sottolinea la modernità. Mi pare di capire che legge l’Italia di oggi nel segno di una continuità con quell’epoca, più che di una discontinuità. La sciocca espressione «parentesi fascista» in lui non c’è mai. La chiave di lettura che il suo giornale - sua vera partenogenesi - ha offerto al Paese si è rivelata più efficace nella comprensione di certi fatti, meno di certi altri: migliore sul fenomeno terrorista - in primis brigatista -, più debole su quelle realtà che implicavano appartenenze popolari: i cattolici, ma anche i comunisti. Anche all’interno di questi mondi, il suo giornale ha sempre privilegiato la componente elitaria, intellettuale. La seconda osservazione. Il libro si svolge tutto nel segno della solitudine, quasi un certo.. “solipsismo”. Scalfari si pensa sempre da solo, anche la sua infanzia è un’infanzia solitaria, e la sua gioventù sanremese, benché allietata da diverse amicizie, arriva alla pagina come un concerto per voce sola, il corpo di quei compagni non si tocca mai. E qui varrebbe la pena, in altra occasione, di riprendere il filo tematico dell’io, così caro a Scalfari come a chi scrive, introducendo, tra «io», «sé» e «super-io», un’altra parola fondamentale, la parola «tu». La tradizione giudaica, rifluita nel cristianesimo, presenta la nascita dell’io, della coscienza di sé e dell’universo, nella forma di una vocazione, ossia di una chiamata: «Abramo!». «Eccomi». È l’opposto della roccaforte cartesiana. Chiuso il libro, nonostante le rassicurazioni finali dell’autore, resta l’impressione non solo di una vita incompiuta (ogni vita umana è comunque incompiuta) ma di una storia incompiuta, di un Paese incompiuto, fatto di pezzi che non si vogliono conoscere, e che perciò fanno fatica a rispettarsi. Eppure l’Italia è ben più di questo. Ma la sua grandezza, la sua originalità, il suo genio sono stati posposti all’eterna lamentela su quello che non va. L’Italia di Scalfari, divenuta poi vulgata, è sempre e comunque un’Italietta. E questo, al di là di tutto, mi pare la sua debolezza: quella di non averci fatto amare il Paese in cui viviamo. Alla fine, se leggerai il libro di Scalfari capirai, stante la sua naturale immodestia, che sul trono siede lui e Dio alla sua destra, più o meno..
 
     
Antares_89
Antares_89 il 27/11/09 alle 19:29 via WEB
A questo punto direi che posso anche fare a meno di spendere i miei soldi per quel libro. A parte il semplice fatto che non stimi (eufemismo) l'autore, se quel libro aveva davvero un senso tu sei riuscito a condensarlo in un unico commento. E penso che tu l'abbia spiegato molto meglio dello stesso Scalfari. Non conosco molte delle sue produzioni, ma convengo assolutamente con te nel dire che se qualcuno continua a ripetere le stesse cose è perché vede che non attecchiscono. E se non attecchiscono un motivo ci sarà, ma l'autore non vuole rendersene conto. Mi hai davvero interessato parlando della visione in chiave di Nietzche dell'opera, ma questo riferimento al filosofo non fa che aumentare il mio sincero disprezzo per l'autore e per il suo scritto. Ovviamente, non avendo il libro non posso parlarne in modo completo come hai fatto tu, ma penso di averne afferrato i temi. Riguardo all'Italia, chiaramente, sono d'accordo con te. Chi non ama il proprio Paese non ha il diritto di viverci, e soprattutto chi scrive o parla espressamente contro la propria Patria. Questo non è nazionalismo, ma semplice buonsenso. Se uno vive in un Paese deve almeno avere il coraggio di amarlo. Un conto è se ci fosse una dittatura di qualsiasi stampo, ma non è questa la nostra situazione. L'Italia è un Paese libero rispettato e importante sul piano internazionale, è chi la critica non ha nessun diritto di farsi chiamare italiano. Come sempre, Vince, grazie per quello che scrivi. I tuoi commenti, sono sincero, li considero come validissime appendici al mio post, assai utili a chiunque voglia approfondire un tema che non ho trattato. Grazie, davvero. Ti abbraccio forte, Amico mio. Emanuele.
 
 
shineon67
shineon67 il 29/11/09 alle 12:39 via WEB
Gesu' non va schierato da nessuna parte, c'e gia' fin troppa blasfemia in questi commenti...
 
   
Antares_89
Antares_89 il 29/11/09 alle 12:53 via WEB
Sono assolutamente d'accordo con te. Gesù non va strumentalizzato o usato come simbolo di lotta politica. Gesù deve rimanere nei cuori di quelli che credono in Lui, e la sua figura deve rimanere di esempio per tutti coloro che, al mondo, perseguono la tolleranza e la carità. L'idea che Gesù fosse di sinistra è assurda, e detta in quel modo è assolutamente blasfema. Esattamente come se qualcuno avesse detto che Gesù era di destra. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
     
Vince198
Vince198 il 30/11/09 alle 10:38 via WEB
La morale cristiana - quindi valida per cattolici, ortodossi e protestanti - ha la sua "Magna Charta" nel sermone della montagna pronunciato da Gesù sulle rive del lago di Tiberiade, sermone in cui si dichiaravano "beati i miti perché erediteranno la terra, beati i poveri perché di essi è il regno dei cieli, beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, beati gli affamati di giustizia perché saranno saziati".. L’Amore verso Dio e verso il prossimo è il primo compito del cristiano: "ama e fa ciò che vuoi". In questo senso non c’è una morale cristiana precisa ma esiste il continuo invito a perfezionarsi "amandosi gli uni con gli altri" e riflettendo, perciò, l’amore di Cristo per l’uomo. Vivere secondo una morale cristiana significa conformarsi all’esempio di Gesù e imitarlo nei suoi comportamenti. Ergo, caro Emanuele, tirarLo per la giacchetta, visto che quel che dice vale per tutti (c'è poi libertà di recepire o meno), non ha senso, ancorchè attribuirgli colorazione politica è completamente fuori luogo. Pertanto condivido quel che affermi.. Ciao, Vince
 
     
Antares_89
Antares_89 il 30/11/09 alle 11:33 via WEB
Io la considererei quasi una bestemmia dire che Gesù è 'di destra' o 'di sinistra'. E' assolutamente sbagliato credere che Dio abbia una colorazione politica, ed è assurdo e volgare strumentalizzarne le idee e le parole. L'uomo che ha detto che Gesù era di sinistra dimostra di non avere capito, quindi, nulla. Si proclama l'unico, vero cristiano - immagino in contrapposizione agli 'ipocriti' cattolici - eppure strumentalizza in modo assolutamente e incredibilmente palese quello che Gesù ha fatto e detto. Nessuno di noi, che abbiamo idee politiche sicuramente diverse dalle sue, si è mai azzardato a dire che Gesù votasse Berlusconi. Perché noi siamo veri credenti, perché capiamo che il Dio in cui Crediamo non può essere assimilato a un qualsiasi votante. Suppongo che abbia detto che Gesù fosse di sinistra perché difendeva i poveri e invitava alla moderazione. E' vero, ma sulla Bibbia vi sono scritte molte altre cose. Sono sicuro che non tirerebbe fuori la religione cristiana quando si parla di divorzio, aborto, omosessualità o eutanasia. Se ne starebbe zitto, oppure rinnegherebbe a suo piacimento le proprie idee in base all'argomento di cui si tratta. Va bene, quindi, dare ragione al Papa quando difende i clandestini, ma il Papa va offeso e infangato quando parla contro l'eutanasia. Questa sì che è coerenza. Quanto a noi, ci limitiamo a cercare di seguire il suo esempio, anche se, da uomini quali siamo, spesso cadiamo nei tranelli di Satana. Vedo, poi, che quell'uomo non ha risposto. Si sarà accorto che la sua teoria faceva acqua da tutte le parti e si è ritirato. Questo, direi, basta e avanza per dimostrare la pochezza e la volgarità di quello che ha detto. Sono perfettamente d'accordo, ovviamente, con la tua riflessione. Non avrei saputo esprimermi meglio. A presto e un abbraccio, Vince. Emanuele.
 
     
shineon67
shineon67 il 30/11/09 alle 16:00 via WEB
il commentatore non si è spiegato bene, per sinistra intendeva concetti di uguaglianza, vedi... da quando la civiltà è civiltà, esistono i potenti e gli schiavi. Gesù si prendeva cura dei disagiati, dei poveri perché i ricchi non potevano farlo. Nell'era moderna possiamo dire che le categorie più povere rivendicano qualche diritto in più, tutt'ora sono sfruttati benchè siano passati secoli e secoli...
 
     
Antares_89
Antares_89 il 30/11/09 alle 18:55 via WEB
Sì, certo. Anche io l'ho interpretato in questo modo. Sicuramente Gesù, come dici, si prendeva cura dei più poveri, invitava a non eccedere, a non cadere nel peccato, e proclamava l'uguaglianza. Uguaglianza delle persone in quanto tali, ma soprattutto uguaglianza delle anime di fronte al giudizio di Dio. Sicuramente all'epoca le cose stavano diversamente da come sono adesso, ma alcune sono rimaste, almeno concettualmente, immutate. Anche in Unione Sovietica c'era l'uguaglianza, ma non credo che Gesù sarebbe stato contento di quella situazione. Nel mondo si è affermato il capitalismo, che provoca ricchezza e povertà, a fasi alterne. Non è la forma perfetta di economia, ma è l'unica, fino a che non ne troveranno un'altra, applicabile. In questo caso si può dire che Gesù difendeva ideali di cui adesso si fa promotrice soprattutto la sinistra (ma non solo). Se il commentatore intendeva dire questo si è spiegato davvero male. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 27/11/09 alle 08:54 via WEB
Dire che Gesù era di sinistra...è quantomeno azzardato. Gesù non predicò la rivoluzione armata contro i Romani ma fece una cosa ben più profonda. Infatti, Egli abbatté il muro tra ebrei e non ebrei e ne fece un popolo solo nel nome di Dio. Fu questa la sua vera rivoluzione, una rivoluzione fatta senza le armi e che puntò a rinnovare i cuori degli uomini e non a distruggere lo Stato. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 27/11/09 alle 19:19 via WEB
Direi che non è azzardato: è stupido e volgare, è un'espressione coniata appositamente per offendere tutti i cristiani che non si riconoscono nelle idee della sinistra, cioé la maggior parte. E' una presa per i fondelli, tipica di due tipi di persone. Il primo tipo lo dice semplicemente per fanatismo ideologico comunista, che utilizza il Cristianesimo, ridicolmente, come metodo per tentare di attaccare la nostra posizione di cattolici di centrodestra. Il secondo tipo di persona crede davvero in quello che dice: si crea la sua bella religione personale e poi la impone come vera e unica. Crede di poter insegnare lui a noi che cosa voleva dire Gesù, ma in realtà è semplicemente un poveretto. Io mi limito a compiangerlo, perché a qualunque tipo di persona appartenga è un uomo il cui cervello è rimasto atrofizzato dall'odio e dall'ideologia. A presto Antonio, Amico mio. Emanuele.
 
 
shineon67
shineon67 il 30/11/09 alle 16:03 via WEB
ahahahahaah quindi si dica pure che Gesù non era rivoluzionario... ma stiamo parlando di concetti umanistici non di battaglie...
 
   
Antares_89
Antares_89 il 30/11/09 alle 19:00 via WEB
E'esattamente questo quello di cui stiamo parlando. Ci sono persone che sparano sulla Chiesa dalla mattina alla sera ma parlano di Gesù come rivoluzionario. Non nel senso che intendiamo tu e io, ma come bandiera, come quella di Che Guevara. E' questo il tipo di rivoluzione a cui pensano quando dicono che era un rivoluzionario. Un errore tanto grande che non può che essere volontario. Certo, Gesù ha dato una nuova visione della realtà e del valore dell'umanità. In questo senso, e solo in questo senso, è stato un rivoluzionario.
 
fucio02
fucio02 il 28/11/09 alle 08:41 via WEB
Faccio a tutti i miei migliori auguri di buon Natale e di felice Anno nuovo. Cordiali saluti.
 
parigiocara
parigiocara il 14/12/09 alle 18:01 via WEB
TANTO ODIO E TANTO RANCORE FA MERAVOGLIA, SOPRATUTTO DENTRO UN SOGGETTO DI 20 ANNI. MA E' STATO ALLATTATO A VELENO E A BILE? e sopratutto fanno contrasto tutte le citazioni religiose: ma è sicuro di star meglio del tartaglia?
 
 
Antares_89
Antares_89 il 15/12/09 alle 17:49 via WEB
Non le dico a cosa è stata allattata lei perché non voglio scadere nel volgare, ma può ben immaginarlo. E secondo lei tutti quei giovani che hanno fatto i gruppi di sostegno a Tartaglia e che dicono di uccidere Berlusconi non sarebbero intrisi di odio? Come sempre succede, in voi comunisti la coerenza fa difetto, e pesantemente. Il mio odio e il mio rancore sono perfettamente giustificati da quello che succede nel mondo. Se qualcuno vuole togliere il crocifisso dalle aule scolastiche io giustamente mi infurio, così come mi infurio se qualcuno tenta di uccidere il Presidente del Consiglio del mio Paese. Siete voi che siete saturi di odio, così saturi che non capite neanche quello di cui parlate. Si vergogni! Lei non è un'italiana. In effetti, non è neanche una persona sana di mente.
 
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