Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

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Eh no!

Post n°891 pubblicato il 06 Settembre 2020 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

proprio no!

Adesso che finalmente la scuola si è rinnovata
























…. con i banchi monoposto e pure con le ruote

boicottarla!


E invece sì,  ,   succede anche questo.

Mica solo per i 300mila docenti per lo più di mezza età che si definiscono cittadini fragili e che vorrebbero che per loro la campanella di rientro non suonasse.
E intanto che circolare su circolare fra cavilli e contro cavilli si cerca di definire chi è  fragile e chi non lo è , sorge il dubbio:
vuoi mai che solo nel settore scuola esista il lavoratore con patologie?
E se il dipendente fragile lavorasse nel privato o fosse libero professionista se ne parlerebbe?

Ora, tanto per aumentare l'entropia dell'universo, ci si mettono pure i genitori che decidono di disiscrivere i propri figli da licei, istituti professionali e scuole medie.
E scelgono l'istruzione privata, ovviamente on line.
Non importa se costosa, di certo più sicura.
Con tanto di esami da privatista a fine anno.

Non che io sia mal pensante, eh!

però mi viene naturale supporre che fra  alcuni di questi insegnanti  e fra molti di questi genitori, quarantenni e cinquantenni,  ce ne sia più di uno che sputava veleno contro la chiusura forzata della scuole a marzo e la didattica a distanza incompleta che relegava i pargoli a casa dietro un pc senza possibilità di socializzare.


Quello che più fa effetto è scoprire le motivazioni che apportano.

Qualcuna è di ordine sanitario: si ripesca la condizione del povero nonno anziano,  cagionevole e con patologie pregresse  che non può e non deve essere messo in condizioni di ammalarsi.

La maggior parte è di natura economica: un contagio o una positività e quindi un  isolamento domestico si ripercuoterebbe sull'economia della famiglia.




Molti di voi non hanno figli e sono lontani anni luce dal mondo scuola, ma sono certa che un'idea in merito ce l'avete …

... e io sono    e curiosa di saperla.

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Commenti al Post:
Domesticat1960
Domesticat1960 il 06/09/20 alle 14:23 via WEB
Diceva qualcuno che a pensar male forse si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 14:34 via WEB
:)... fossero questi i peccati, saremmo mezzi santi.
 
gianor1
gianor1 il 06/09/20 alle 14:45 via WEB
Come sai sono un docente ma anche padre di una ragazza che si accinge come me al rientro. Due considerazioni: la prima non mi piacciono le lezioni a distanza (se non in caso eccezionale). Voglio sentire il profumo dell'aula, il chiacchericco dei miei allievi, vedere il loro sorriso e intravedere nei loro occhi la malinconia di un amore finito o mai iniziato o la "paura" di essere verificati. La seconda che a tutt'oggi non so come agirò, con quanti allievi, con la mascherina (speriamo non con quella trasparente) o no, e ho la sensazione negativa che sarà difficile rispettare tutte le norme sanitarie soprattutto quelle del distanziamento. Ho tanta vogia di riprendere le lezioni. Speriamo che tutto vada a buon fine. A si biri cin saludi. Gian
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 15:01 via WEB
Certo che lo so, Gian! E certo che sono d'accordo che la scuola in presenza è preferibile. Non ci piove.
E' pur vero che l'incertezza del momento sicuramente toglierà entusiasmo nei ragazzi che vivranno la classe e i rapporti con una sorta di timore...o forse con meno spensieratezza. Ma s'ha da fare. Pur mettendo in conto contagi e isolamenti.
Per quella che invece è stata la mia esperienza di mamma con una figlia che ha conseguito la maturità in presenza e seguito le lezioni on line, senza dubbi si è trattato di un grande successo: la scuola ha funzionato e gli studenti pure.
Gran pomeriggio per te :)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/09/20 alle 16:58 via WEB
Ormai, come consuetudine italiana, tutto si butta in politica perché oggi, la politica è casciara: gli interessi sono solo quelli della politica. Conservare il governo, spingere l'opposizione al governo vincendo le prossime elezioni e buttar giù tutto ciò che viene proposto e/o realizzato dal governo. Come ben sai tutto, anche l'inezia, è un buon motivo per scontrarsi, discutere verbosamente e offendere talvolta. Non ci si misura più sul piacevole piano della dialettica, oggi siamo agli scontri senza esclusione di colpi. Allora gli insegnanti che sono contro, i genitori che sono avversi, sono tutti manipolati e guidati politicamente, associazioni e sigle sindacali che remano contro e sappiamo a cosa mirano. Per cui mia cara, cambiando posizioni secondo l'aria che tira, mettono su sceneggiate impossibili. La Azzolina ha sbagliato molto, ma oggi è ancora là e i fatti l'accompagnano: disse il 14 e il 14 sarà. Io ho solo da rimproverarle l'apertura che per le elezioni, avrebbe potuto essere spostata alla settimana/dieci giorni dopo!!!!! Per il resto tutti nel cesto delle "chiacchiere e distintivo". Buona sera Elena.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 18:07 via WEB
Leggevo che alcuni comuni non sposteranno l'avvio delle lezioni, ma i seggi qualora si trovassero all'interno di scuole. So anche, se nel frattempo, non è cambiato, che alcune regioni fra cui anche la tua, Carlo, posticiperanno l'inizio della scuola.
A volte ho avuto l'impressione che l'irremovibilità sul 14 sia stata una sorta di presa di posizione quando ancora fra lei e Salvini bisticcivano. A volte ho avuto l'impressione che la Azzolina sia la figura che ci mette solo la faccia. Sempre ho l'impressione che ogni pretesto sia buono per aumentare il caos.
Forse è per questo che la locuzione "in sicurezza" mi fa sorridere con tanta amarezza.
Buona serata, Carlo, e buon inizio settimana.
 
ernestoandolina
ernestoandolina il 06/09/20 alle 18:00 via WEB
La politica ormai ha perso quello che doveva essere il suo unico scopo, cioè servire il popolo e valorizzare la nazione agli occhi del mondo. È diventato tutto un accaparramento di poltrone per sistemarsi a vita, non sanno fare altro che litigare ed "esibirsi" in TV e in quest'era tecnologica anche nei social. Veniamo trattati come dei burattini che ci muovono a loro piacimento solo per soddisfare le loro ambizioni di potere ed i loro sporchi interessi, e veniamo sistematicamente bombardati dai media e dai social con notizie il più delle volte false o distorte tanto da non capirci più niente o quasi da non sapere più da quale parte sta il torto e la ragione. Non so dove ci condurrà tutto questo, ma se non ci sarà un cambiamento radicale, tutto questo si ripercuoterà sulle generazioni future.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 18:12 via WEB
Quanto sono d'accordo sui bombardamenti mediatici, sui dati riportati con enfasi o minimizzati a seconda di quello che vogliono farci credere. Sta a noi imparare a leggerli, però!
Mi piace il tuo ottimismo. Non credo ai cambiamenti radicali perchè lo scenario che abbiamo davanti non lo può consentire e con dispiacere penso alle generazioni anche di mie figlie... Grazie del tuo intervento :)
 
chiedididario66
chiedididario66 il 06/09/20 alle 18:16 via WEB
Non ho seguito questa vicenda dei fragili. Di sicuro vedo la rovina della scuola pubblica, a discapito di quella privata. Un po' come la sanità. In merito se è meglio la didattica a casa, con rischi zero per prendere il virus e quindi contagiarlo ai genitori, che si ripercuoterebbe sulla quarantena da passare a casa e quindi andare in cig. Con il dimezzamento delle entrate, io dico che le lezioni devono avvenire a scuola. Cosa impari stando davanti ad un video, perdendo pure la vista? Vieterei lo smart working nello studio.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 18:23 via WEB
Non ti sei perso niente, Dario: semplicemente alcuni insegnanti fra i 55 e i 65 anni o conasma e allergie e altre patologie si riterrebbero lavoratori fragili. E di lì il solito italico ambaradan.
Si parla tanto di dimezzamento delle entrate ma a vedere quanti sono andati in ferie direi che non siamo alla carità.
Si parla di quarantena e di contagi: lo si sapeva. Anche per gli assembramenti di luglio, per le movide di agosto, per le discoteche chiuse non senza polemiche il giorno dopo ferragosto. Eppure tutti tacevano e accettavano la quarantena.
Se a scuola ci fosse un caso e si dovesse mettere in isolamneto che facciamo? Sospendiamo le lezioni per non farle da remoto? Mah...
 
   
chiedididario66
chiedididario66 il 06/09/20 alle 18:38 via WEB
Hai ragione anche tu motivando questa valutazione. É un rompicapo questo virus. Vedi le scuole private che hanno dovuto chiudere per qualche allievo positivo. Vedi pure la Germania che in qualche lande hanno chiuso le scuole dopo pochi giorni. Non si possono rimandare le aperture delle scuole, per il bene dei ragazzi. Io la didattica da casa non la vedo.
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 18:51 via WEB
Non c'è nessuno che ha ragione e che ha torto: esprimiamo il nostro punto di vista.
Non possiamo paragonare la Germania o la Francia con l'Italia. Sono realtà diversissime per svariati motivi. Certo è checon la riapertura delle scuole la probabilità di un aumento di positivi non è da escludere fra studenti, insegnanti e anche familiari. Quindi o non si fa scuola o si adotta la didattica on line laddove necessiti.
 
alberto.gambineri
alberto.gambineri il 06/09/20 alle 19:57 via WEB
ho già sparato tutte le mie cartucce (si è finanche riaperta la caccia…) sul tema; voglio solo aggiungere che se i tempi sono duri, se l'entusiasmo vacilla, le l'umore è in cantina (per dirla con la Nannini), siano proprio i docenti, con la loro esperienza, con la loro autorità, con il loro amore e con il loro esempio a suscitare un interesse nuovo nei ragazzi verso l'apprendimento e la conoscenza, pescando in ciò che di positivo persino una situazione come questa può offrire. Che cosa li ha spinti a fare gli insegnanti? Se lo chiedono mai? Quanto ai genitori, la smettano con queste patetiche manfrine! Come possono maturare i figli se sono i primi loro a non farlo?
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/09/20 alle 21:25 via WEB
I tempi sono duri per tutti e l'entusiasmo vacilla in tutti. Anche nel più integerrimo insegnante che prima di essere docente è umano. Con tutte le debolezze e le paure del caso. Certamente sta anche all'istituzione scuola suscitare interesse e responsabilità ma la prima responsabile è la famiglia che non dà certo esempio educativo nè prova di maturità disiscrivendo i figli da una scuola pubblica. Pur con i rischi annessi la scuola è e deve essere una priorità, ben più delle discoteche, ben più del calcio, ben più del teatro, ben più delle vacanze.
 
endchurch
endchurch il 06/09/20 alle 23:39 via WEB
non ho figli ma sono stato un professore sia di ripetizione che per scuole private , e ti dico che la didattica va cambiata, come è concepita la scuola in Italia va cambiata. Oggi come oggi la scuola sforna futuri disoccupati , le buone idee ben vengano , gli alunni devono capire che ciò che studiano può diventare un lavoro al di là che scelgano un percorso di studi o meno, tanto non si finisce mai di studiare né di imparare . Questi attacchi inutili ad un banco segnano grandemente la demenza dell'attacco , pensano al banco e non al fatto che i loro figli un domani molto prossimo non riusciranno ad uscire di casa, a pagare le bollette e a crearsi una famiglia ... io non ci vedo nulla di male in quel banco, probabilmente è molto più comodo di quel pezzo di tavola tagliato male dove ho studiato io .
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 07/09/20 alle 00:07 via WEB
Ovviamente il concetto del banco monoposto vuole essere provocatorio. Ci va ben altro che un banco per riorganizzare, modernizzare, costruire la scuola. E dico costruire perchè la scuola va ricostruita. Quanto si è investito negli anni- e non mi riferisco ad armadietti, banchi o lavagne- intanto che si succedevano governi nel settore scuola? Nulla o poco niente. Per cui sì, concordo con te che troppo spesso l'istituzione scuola con i suoi programmi desueti sforna disoccupati.
Qui in ballo non c'è l'annosa questione scuola, ma la ripresa della didattica in tempi di covid. Può darsi che sbagli, ma in tanti mesi di stasi tutti avremmo sperato fosse ripartita con meno caos e più certezze. In fondo ci si gioca il futuro dei ragazzi . E non è poco.
 
   
endchurch
endchurch il 07/09/20 alle 07:56 via WEB
Non si possono fare previsioni sull'incerto, sia gli imprenditori come me sia per la didattica scolastica, non si possono azzardare previsioni, è un rischio troppo alto da correre. Il governo ha dovuto prendere decisioni, ho letto un po' i commenti degli altri, tutti a dare addosso a sto governo, ma quando hai la responsabilità di 60 milioni di persone , mica è facile dover prendere determinate decisioni... magari su alcune cose hanno sbagliato, perché nessuno è perfetto, però la gente voleva risposte subito, non dopo 20 anni. Avessero lasciato tutto come era prima , come dicono alcuni, avremmo avuto tante zone rosse tipo Bergamo ... I ragazzi devono capire che stanno passando un momento difficile, lo abbiamo passato tutti .. quando da noi sbarcarono gli albanesi, negli anni 90 , noi non andammo più nelle nostre scuole a studiare, perché non eravamo preparati ad una tale invasione, e alcune scuole vennero adibite a campo di primo soccorso. Io stesso con gli scout feci volontariato , non li scorderò mai quegli anni.. noi venimmo messi ad andare in altre scuole con lezioni pomeridiane , ed anche lì c'era un'alta probabilità di infezione di malattie, perché questi venivano da realtà allucinanti rispetto alla nostra. Tutti abbiamo fatto dei sacrifici, lo facciano anche loro.. anzi prima capiscono che devono fare sacrifici, prima capiscono come funziona il mondo del lavoro .
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/09/20 alle 16:40 via WEB
Ti leggo volentieri, A.
Non condivido buona parte del tuo pensiero ma lo rispetto. E non replico.
Consentimi solo un'osservazione:
come puoi comparare la situazione anni '90 gravosa per te per gli - ti cito- "sbarchi" di albanesi con la situazione di oggi? Nessuna ulteriore replica avrebbe senso di esistere.
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 07/09/20 alle 09:08 via WEB
Sai che ti dico Elena? Che sono un pò frastornata di tutto stò caos SCUOLA,così voglio vedere cosa succederà il giorno 14 quando riapriranno le scuole quì in Veneto.Un abbraccio e buon inizio di settimana. :-) Dolce
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/09/20 alle 16:41 via WEB
Sarà un gran terno al lotto...Buon pomeriggio :) ciao Dolce
 
virgola_df
virgola_df il 07/09/20 alle 13:41 via WEB
Quel che dico è che non è possibile essere arrivati ormai al momento della riapertura delle scuole ed essere ancora così in un mare di incertezze e contraddizioni. Più della pandemia, un mondo di ignoranza, questo si mi fa tremare e rabbrividire. Buon avvio di settimana ede bella. Un caro saluto.
virgola
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/09/20 alle 16:45 via WEB
;))))... ma che dici mai, Virgola! Abbiamo i banchi... non per tutti, eh! abbiamo le capienze dei mezzi di trasporto all'80%... robe da matti! E continuano a parlare di priorità della scuola.
Non invidio certo i ragazzi e i bambini, non invidio affatto gli insegnanti e tutto il personale che ruota intorno all'universo scuola. Grazie, buon pomeriggio a te!
 
arienpassant
arienpassant il 07/09/20 alle 15:46 via WEB
Ho letto il tuo post e la conclusione nella quale chiedi opinioni. Dopo aver letto le tue risposte alle opinioni espresse devo convenire che, senza fare polemica sterile, hai idee molto chiare, appropriate e condivisibili soprattutto quando dici:

“Ovviamente il concetto del banco monoposto vuole essere provocatorio. Ci va ben altro che un banco per riorganizzare, modernizzare, costruire la scuola. E dico costruire perchè la scuola va ricostruita. Quanto si è investito negli anni- e non mi riferisco ad armadietti, banchi o lavagne- intanto che si succedevano governi nel settore scuola? Nulla o poco niente. Per cui sì, concordo con te che troppo spesso l'istituzione scuola con i suoi programmi desueti sforna disoccupati. […] In fondo ci si gioca il futuro dei ragazzi . E non è poco.”

E non è poco soprattutto perché “il futuro dei ragazzi”, caso vuole, equivale sempre al futuro stesso di un paese e, questo paese, considerando proprio la scuola e quanto ha investito in essa negli anni, non ha ancora chiaro il vero senso del futuro tant’è che da quando si è allentata, per forza di cose, la stretta del lockdown, una priorità come la scuola, è stata oggetto solo di approssimazione ma non di un serio approfittare perché entrasse di diritto negli investimenti necessari a quel tuo “Ci va ben altro che un banco per riorganizzare, modernizzare, costruire la scuola.”
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/09/20 alle 16:52 via WEB
Innanzitutto grazie per aver letto tutto. Il tuo pensiero che è similissimo, se non uguale al mio. Il futuro della scuola è il futuro dei ragazzi ma è il futuro di una società.
E' nel constatare quante parole inutili sono state spese e quante poche azioni, nonostante il tempo per riprogettare non solo i banchi ma un'organizzare con più sicurezze e meno incertezze c'era, che cresce l'amarezza e la rabbia.
 
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