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Se dico e-commerce

Post n°824 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Automaticamente si pensa ad Amazon.

In media ogni giorno in un magazzino Amazon l'addetto smista dai 18 ai 24mila pacchi e percorre 10 Km.
monitorato dal vigile occhio del 'Grande Fratello' aziendale.


In Amazon sopravvivi al massimo 4-5 anni. L'azienda ti spreme fino a quando le servi e poi sarai tu stesso a decidere di lasciarla – racconta uno di loro-  perché se non hai il *passo Amazon*, vieni affiancato da un responsabile che ti scandisce i tempi corretti per mantenere gli standard di resa. Naturalmente lo stress, l'ansia e la fatica causati dall'ossessione del produrre e dal rispetto delle scadenze hanno ripercussioni sulla salute psico-fisica tant'è che ormai da anni alcuni di noi  fanno uso di psicofarmaci per non parlare di chi soffre di ernie e mal di schiena.

In una lettera agli azionisti la società ha fatto notare che lo scorso anno sono stati creati 130 mila posti e che i dipendenti sarebbero aumentati del 25%.
Un colosso mondiale che ha investito in Italia 4 miliardi di euro aprendo store da nord a sud  e il cui fondatore, presidente e amministratore delegato Jeff Bezos ha un reddito di 125,7 miliardi USD  guadagnati per molti sul sudore e la fatica dei dipendenti.


Nonostante non si possa condividere lo sfruttamento nel lavoro,  mi risulta difficile comprendere e accettare che sia solo Amazon ad usare politiche poco etiche e molto discutibili.

Perciò penso alla mia amica pescivendola, non ancora 50enne, che  ogni giorno sta in ammollo con mani e stivali, che ha l'artrosi nelle mani e nelle ginocchia ma che la proprietà non la cambia di reparto.

A quello che sta in fonderia. Con le cuffie per attutire i rumori  e tante volte pure con il timpano perforato.

O in conceria. Che respira vernici 8 ore al giorno e che spesso nei cicli continui per non fermare l’impianto lavora anche a Natale o a San Silvestro.

O al camionista che si macina Km. e Km. ogni sacrosanto giorno in mezzo al traffico, alla nebbia, al gelo, al caldo.

E al muratore che lavora sui tetti non sempre in sicurezza sotto il sole cocente di luglio.


Ed è per questo che sorrido sarcasticamente quando ascolto l’impiegato/a , l’insegnante o il pubblico dipendente lamentarsi.





























Perché di mestieri duri e talvolta non equamente retribuiti la lista potrebbe allungarsi .


Secondo voi fra tutte le attività che vi vengono in mente qual è il lavoro più duro?

 

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Commenti al Post:
chiedididario66
chiedididario66 il 09/02/20 alle 17:50 via WEB
Il minatore senza ombra di dubbio. Poi il muratore è quelli che lavorano sulle piattaforme petrolifere o di gas. I soprapagati sono tutti i politici dai comuni, alle regioni, e infine quelli di Roma.. Meno male che hai sottolineato che adesso lavorare è uno stress. Adesso gli imprenditori ti spremono e qualcuno va fuori di testa. Non è solo Amazon, ma è così dappertutto.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 09/02/20 alle 18:06 via WEB
Avevo uno zio, insomma era uno zio di mio papà, che faceva il minatore in Belgio. Si ammalò di, mi pare, silicosi. Vabbè, oggi ci si ammala di eternit...
Comunque, sì, hai ragione: il lavoro del minatore oltre ad essere durissimo è malsano: sempre sotto terra e all'umido.
Magari fosse solo Amazon... ma è pratica diffusa e se non ti sta bene, ti dicono, che c'è una porta e fuori molti che aspettano di prendere quel posto. Magari non italiani.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 09/02/20 alle 18:07 via WEB
Perfetta istantanea: corrispondente ad una dura realtà inequivocabile. E allora? Questo diabolico ingranaggio frutto del tempo attuale, del quotidiano che detta i tempi e che impone lavoro scandito e per niente riflessivo, come potrebbe essere mutato se è la garanzia assoluta che pretendiamo da questi gioiose macchine da guerra a cui ci rivolgiamo ogni santo giorno per soddisfare le nostre scelte e i nostri desideri? Certo potrebbero pagarli (non solo Amazon, ma tutti quelli che puntano sul tempo dei lavoratori) adeguatamente se sborsassero fior di quattrini per pagarli come meriterebbero? Questo è il punto focale: abusare del lavoro altrui per fare quattrini a palate. Ricordo quando Maradona giunse in Italia per giocare da noi. Il suo ingaggio di allora oggi farebbe ridere, ma all'epoca, in Italia ma un po' dappertutto, si discusse molto su queste cifra anomale per un giocatore che in fondo si diverte a giocare a pallone. Certo, giocava da dio, ma la cifra corrisposta, rizzava i peli delle braccia di chi si faceva un mazzo per guadagnare solo la millesima parte di ciò che percepiva il grande Diego. Ricordo che suggerii una proposta: immaginate che nessuno al mondo accetti Maradona per farlo giocare nella propria squadra: cosa farebbe l'argentino? Ovvero se non ci fosse nessuno pronto a pagare vagonate di soldi, lui non andrebbe porta a porta per pregare qualcuno che lo facesse giocare con un cachet molto ma molto inferiore? E tutto ciò accadde anche per Julia Roberts e i suoi favolosi ingaggi. Ossia, siamo noi che decidiamo le sorti dei mercati, e quando si parla di scioperi per vantare salari adeguarti, bisogna essere attenti alle condizioni di lavoro. La giustizia sociale non si risolve così: manca il lavoro per tutti, quindi tutti si adeguano alle condizioni imposte se vogliono lavorare. In verità, non cambierà mai, lo schiavismo di antica memoria esiste sempre, ha cambiato nome e connotati, ma resta sempre un sì da dire se si vuol vedere giocare un grande calciatore un grande artista ecc.ecc. Le prove le abbiamo e dimostrano come nel tempo si possa solo peggiorare e non migliorare. Scusami Elena ma ho fatto come Sordi e il suo piatto di spaghetti: "Tu mi hai provocato e io...te magno!!!!!". AhAhAhAhAh!!!!!! Buona serata carissima.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 09/02/20 alle 18:28 via WEB
Ammetti che gli spaghetti, Carlo, te li ho messi su un piatto d'argento ;)
Non succede solo per Amazon. Succede ovunque. Nelle grandi catene di supermercati, nelle aziende italiane che poi esportano, al camionista che deve consegnare il prodotto finito, al muratore che ci costruisce in tempi brevi il centro commerciale dove andremo a curiosare o ad acquistare. E su questo mangiamo insieme ;)
Dunque: io e te e tutti non compriamo più pesce e così la mia amica non sta in acqua; chiudiamo quel che resta delle aziende superstiti in questa Italia ormai svenduta; non costruiamo più case, scuole, centri commerciali. Già l'Italia è vecchia... tanto vale farla morire! NO! Perchè dici bene, Carlo: la giustizia sociale non si risolve così. E quindi ben vengano gli scioperi mirati, quelli che però non gravano sulla comunità...
... ma dove stanno i sindacati, quelli nati per tutelare (???) i diritti dei lavoratori? E' da tanto, troppo, che non li vedo...
Buona serata, anzi, buon appetito! ;)))
 
   
monellaccio19
monellaccio19 il 09/02/20 alle 19:56 via WEB
Mia cara, l'enfasi serve a sottolineare quanto sia difficile eliminare certe situazioni che pesano sui lavoratori e sulle nostre buone coscienze: son partito da Maradona e ho continuato con altri esempi (J.Roberts), dove siamo noi i colpevoli. Io non ho mai visto giocare Maradona se no in TV, ovvero, allo stadio non vado da una vita. Lo stesso dicasi per il cinema: molti mi suggeriscono di andarci perché adesso c'è il sonoro e potrei anche divertirmi! Cara amica, la conclusione del mio commento contiene la verità: non cambierà mai nulla e noi saremo sempre a "consumare". Non andrà a puttane questo paese, saranno i lavoratori come la pescivendola e tutti quelli dei colossi che subiranno per sempre, fino a quando esiteranno. Ecco perché si deve puntare per tutti i ragazzi alla scuola, alla cultura e allo studio. Senza quelle basi, hai voglia a fare lavori usuranti, oppure al contrario, lavorando e guadagnando bene, a spendere i soldini per vedere Maradona o i film della Roberts. I sindacati? Buoni quelli, in Italia vale "Prima i sindacati" altro che prima gli italiani. Vabbè io sono uno fuori dal coro e quindi meno deputato a parlare. Specie quando non riesco a spiegarmi bene. Ti abbraccio Elena.
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:19 via WEB
Hai ragione, Carlo: non andrà a puttane questo paese perché è già a puttane.
E, pur condividendo l'importanza dello studiare e dello specializzarsi, lo è quando si fa passare il messaggio che basta un diploma o una laurea in mano per ottenere un lavoro che ti gratificherà non solo perchè esempi di giovani laureati con master in tasca però disoccupati prosperano, ma soprattutto perchè chi mai farà più la pescivendola? E di pescivendole e affini ce n'è bisogno.
E lo è anche quando non si accusa la catena del supermercato X o la conceria Y o la fonderia Z. ma Amazon . Perché diciamoci la verità a chi di noi non fa comodo risparmiare? E il colosso di Bezos ci offre oltre al servizio anche il prodotto a minor prezzo e crea 130.000 posti di lavoro onesto.Non è certo colpa mia o tua se il lavoro in Amazon è malpagato o sfruttato. Succede ora, succedeva un tempo, succederà sempre.
Dribblo con piacere sull'operato dei sindacati.
Non so se ci siamo spiegati male e capiti peggio, certo che dagli spaghetti ho fatto un minestrone... e dire che ero curiosa di sapere soltanto quale fosse il lavoro più duro ;)
Buon inizio settimana :)
 
     
monellaccio19
monellaccio19 il 10/02/20 alle 17:49 via WEB
Come vedi, io e te, siamo in grado di andare anche oltre le semplici domande. Grazie per la pazienza Elena.
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:53 via WEB
^______^ non fosse così non saremmo noi...grazie a te, Carlo!
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 09/02/20 alle 19:02 via WEB
Il mio compagno lavora come camionista e lo hai elencato come lavoro e ti posso garantire che è molto usurante.Nel passato ho viaggiato con lui e dopo poche ore di viaggio mi addormentavo per la noia chiedendomi come facesse lui.Adesso gli acciacchi per una postura scorretta non lo lasciano e alle volte dal dolore non riesce a dormire neppure la notte.Non ha il tempo di curarsi e manco le risorse economiche e contrariamente a quanto si possa pensare il camionista non fa' soldi a palate.La sua patente ha bisogno di migliaia di euro per averla ma la concorrenza extracomunitaria è spietata.Il discorso è molto lungo e mi fermo qui ma mi fanno proprio ridere molti che lavorano in ufficio e manco sono soggetti alle intemperie...ma di che stiamo parlando????????Ciao Mitica,boccaccia mia statti zitta!Buona serata a te e alla ciurma:)
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:21 via WEB
L'ho elencato perchè secondo me è u lavoro durissimo. E tu, Divina, con la tua testimonianza che apprezzo enormemente, lo confermi. E ti dirò di più: non pensavo fosse così duro.
Buona serata, un abbraccio :)
 
woodenship
woodenship il 09/02/20 alle 19:05 via WEB
Difficile da dire quale sia il lavoro più difficile e duro. Credo che quello meno difficile e meno duro sia quello che piace. Quando è un lavoro imposto per le più diverse motivazioni, allora la cosa si fa impossibile... I sindacati? E' da un pezzo, da quando il lavoratore non si riconosce più come collettività che il sindacato ha scelto di gestire l'esistente, facendosi anche fornitore di servizi in conto Inps in qualità di sportello...Il resto è solo paesaggio devastato dalla disfatta operaia degli anni '80............Un bacio scintillante di stelle........W....
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:22 via WEB
E' vero che svolgere un lavoro che piace costa meno fatica. E' altrettanto vero che esistono mestieri considerati universalmente duri. Ed era su questo che mi concentravo.
I sindacati? Sai che siamo quasi quasi in sintonia. Concordo sulla disfatta devastante per l'Italia.
Buon pomeriggio,...W...
 
aliasnove
aliasnove il 09/02/20 alle 19:52 via WEB
Oltre a citare la disfatta operaia degli anni 80 come ha scritto benissimo Woode... ci metterei le varie riforme liberiste degli ultimi decenni con la cancellazione dell art. 18 e lo statuto dei lavoratori che hanno peggiorato le tutele e le condizioni di tutti i lavoratori...non parliamo poi della sicurezza sul lavoro dove sono tragicamente in aumento i morti e gli infortuni... anche i due macchinisti del freccia rossa rientrano in questa categoria. Ciao Elena
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:23 via WEB
Ciao Alias :)
Statuto dei lavoratori, art. 18, sicurezza sul lavoro: ma i sindacati quando si discute(va) di tali legittime argomentazioni dov’erano? Che facevano?
Anche il lavoro del macchinista è un lavoro pesante, oltre che pericoloso, come in questo tragico incidente.
Buon inizio settimana :)
 
   
woodenship
woodenship il 10/02/20 alle 18:30 via WEB
Il sindacato esiste se è sostenuto dai lavoratori. Se, come accadde nella famosa marcia dei quarantamila alla fiat, negli anni'80, allora ti rendi conto che è discorso vano, come è vana l'istituzione sindacato. Resa vana dal dissolversi della coscienza solidale dei lavoratori. Un dissolversi che è stato causato dalla rivoluzione industriale figlia degli anni '80 che prosegue anche in questo terzo millennio, come ben scritto dal caro alias, ricordando l'abolizione dell'art. 18 e altro...
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 11/02/20 alle 16:40 via WEB
Mentre leggevo il tuo primo commento,...W..., e di seguito il pensiero di Alias ho pensato ai colletti bianchi o se preferisci alla marcia dei quarantamila. Avevo scelto di lasciare cadere lo spunto perché quell'episodio segnò la fine dell'epoca del sindacato. E' un pezzetto di Storia che va contestualizzato nel tempo e ridurlo a quattro righe di una pagina web è riduttivo assai. Allora Lama con la pipa in bocca prometteva e prometteva pure Berlinguer, nascevano slogan e la Fiat era sotto tiro con minacce terroristiche. Di picchetto in picchetto, non se ne cava un ragno dal buco. La discesa in campo dei colletti bianchi, largamente appoggiata dai torinesi, ( qualcuno sostiene perché saturi di inconcludenze sindacali ) fece pendere la bilancia dalla parte dell'azienda. C’è un film che nella sua banale leggerezza racconta dello spirito di un dipendente capovolgendo i suoi ideali: "La Signorina Effe".
 
   
aliasnove
aliasnove il 12/02/20 alle 19:58 via WEB
Il sindacato dopo le ultime leggi sul lavoro si è molto indebolito... certo ha le sue colpe.
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 13/02/20 alle 17:19 via WEB
Sì, Alias, e apprezzo tanto la tua obiettività. :)
 
hrc.rossano
hrc.rossano il 09/02/20 alle 22:55 via WEB
Purtroppo lo sfruttamento esiste a tutti i livelli,in effetti lo schiavismo non e' morto...Il punto pero' e' un altro,non bisogna meravigliarsi se un impiegato sta piu' bene perche' questo e' ovvio per vari motivi,ma piuttosto cercare di impedire lo sfruttamento di tutti gli altri...Come si suol dire,non si deve combattere fra topi ma eliminare il gatto...Buona serata :)
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:24 via WEB
D'accordissimo, Ross.
Ma in concreto come si può impedire lo sfruttamento? Non compriamo più su Amazon? Non compriamo pesce, neppure pomodori né mele; più oggetti di conceria; nessun metallo; e poi?
Bellissima serata per te :)
 
   
hrc.rossano
hrc.rossano il 10/02/20 alle 19:31 via WEB
Diciamo che la colpa di tutto cio' e' in prevalenza se non del tutto dei sindacati,che invece di fare il proprio lavoro spesso svendono gli operai per il proprio tornaconto...Noi come privati cittadini possiamo fare ben poco e gli operai anche...Se cercano di radunarsi e protestare, i primi a sconfessarli sono proprio i sindacati perche' si sentono scavalcati...L'abolizione dell'art. 18 ha poi dato il colpo di grazia alla categoria,nonostante quel .......... di renzi lo volesse far passare come una conquista...Ricordo quando sbandierava il fatto che fossero aumentati i contratti a tempo indeterminato,peccato che si dimenticasse di far notare che dopo l'abolizione dell'art.18 gli impresari potevano licenziare senza particolari problemi...Sicuramente si era scordato di questo piccolo particolare :) Buona serata Ele
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 11/02/20 alle 16:43 via WEB
Non che abbia una grande simpatia per i sindacati. Non ho visto negli anni un effettivo aiuto ai lavoratori. Ho visto spesso un loro tornaconto a scapito degli interessi di chi rappresenterebbero. Molti sono anche entrati fra le fila dei politici. L'abolizione dell'articolo 18 è stato la ciliegina sulla torta. Per contro, so di dipendenti che hanno accettato tot. migliaia di euro come buonuscita per licenziarsi e di datori di lavoro che pur di liberarsi del dipendente rognoso o assenteista avrebbero sborsato tot. migliaia di euro o di chi propone al dipendente un trasferimento insostenibile per cui il lavoratore sceglie di licenziarsi.
E tutti vissero felici e contenti in barba all'art. 18.
Buon pomeriggio :)
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 10/02/20 alle 09:27 via WEB
Purtroppo lo sfruttamento lavorativo esiste un pò dappertutto e al giorno d'oggi se vuoi lavorare ti devi rassegnare.Non mi vengono in mente altri lavori duri poco pagati,li hai citati tutti tu Elena.Un abbraccio e buon inizio di settimana. :-) Dolce
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 10/02/20 alle 17:26 via WEB
Che tristezza, però! Ma è così: se vuoi lavorare devi accettare. Punto!
Mentre ti leggevo, Dolce, mi è venuto un tuo post sulle cameriere ai piani. Ecco, lo aggiungerei ai mestieri duri.
Buon inizio settimana a te! ciao
 
nina.monamour
nina.monamour il 10/02/20 alle 18:02 via WEB
Premesso che i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto l'impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee, e per queste mansioni è previsto un anticipo del limite di età pensionabile di due mesi per ogni anno di occupazione. Poi ci sono i Lavori in galleria, cava o miniera, mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità; lavori nelle cave, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra; sono poi particolarmente usuranti anche i lavori ad alte temperature (quando non sia possibile adottare misure di prevenzione) e le lavorazioni del vetro cavo eseguito a mano e a soffio. Negli ultimi anni è cambiato completamente il modo di lavorare ed alcuni lavori o lavorazioni che meritano, a mio parere, uguale attenzione di altri ritenuti da sempre più rischiosi.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 11/02/20 alle 16:44 via WEB
Sì, sono pesanti tutti quei lavori che impongono turni: è un impegno psicofisico non indifferente.
Si dice che rientrino in questa categoria manager con grande responsabilità lavorativa, personale medico-infermieristico. Potrebbero ammalarsi della sindrome di burnout.
...insomma, mi sa che ogni lavoro è duro a prescindere ;)
Buon pomeriggio, Nina :)
 
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