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Giochi di sguardi

Post n°701 pubblicato il 19 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Che guardarsi negli occhi crei intimità e complicità è incontestabile.
Che guardare dritto negli occhi sia segno di affidabilità, serietà  e attendibilità è inconfutabile.
Gli occhi, per molti, più  ancora delle mani e del corpo,  giocano un ruolo cruciale nei rapporti fra persone.
Comunicano e controllano e raccontano.
Alcuni sguardi valgono più di mille parole:  sincronizzati e automatici sanno di intesa e di confidenza.
Altri provocano imbarazzo o stizza.
Quelli insistenti sanno di sfida.

Certi sono sfuggenti : qualcuno ci legge timidezza o, peggio, slealtà.



 


 

























Situazi
oni così, immagino,  siano capitate anche a voi  e, sebbene la scienza ci insegni che distogliere gli occhi dall'interlocutore significherebbe che il nostro cervello sta ricevendo  troppe informazioni per scegliere su quale focalizzare l'attenzione, da 0 a 10 quanto  vi disturba lo sguardo sfuggente di chi vi sta di fronte? 

E ancora, vi siete sorpresi a tenere testa a occhiate impregnanti e penetranti o preferite eluderli girando le pupille di là?

 

 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 20/12/18 alle 18:51 via WEB
Dovessi dare ascolto all'esperienza,credo che dovrei diffidare di qualsiasi sguardo...Anzi,credo che sia meglio che ti racconti una storia,per cercare di esprimere meglio ciò che intendo.L'ho letta da uno di quei splendidi fumetti intitolati ad un personaggio fantasioso a nome"Dago".Ecco,il nostro eroe,accompagnadosi ad un altro guerriero,un dì si trovava ad attraversare un villaggio.Quando furono attirati da un assembramento intorno ad un araldo che pprecedeva due soldati con una splendida ragazza incatenata al seguito. Il compagno di Dago,casualmente,si trovò ad incrociare il proprio sguardo con quello della prigioniera,rimanendone folgorato dalla bellezza,dall'innocenza,dalla profondità d'animo che riflettevano.Ascoltando l'araldo che riportava la decisione del signore del luogo.Il quale decretava la condanna della fanciulla ad essere abbandonata alle voglie di chiunque l'avrebbe richiesta,fino a morte avvenuta.Nell'udire di quella condanna, il cavaliere estrasse la spada,ponendosi a difesa della ragazza.Ai tentativi di Dago di convincerlo a desistere,poichè i popolani erano decine e decine,centinaia,quindi non avrebbe potuto difenderla all'infinito,costui esclamò che se ne era innamorato di quello sguardo e che l'avrebbe difesa ugualmente contro tutti e tutto.Da li si sviluppò la battaglia con feriti e morti che si accumulavano attorno a Dago ed al suo amico.Quando ogni speranza sembrava persa,intervenne ancora l'araldo con i soldati,per fermare la pugna e assegnare la prigioniera al cavaliere che,in piedi pur se con molteplici ferite,accolse la notizia giubilante.Quindi chiese alla fanciulla,mentre l'abbracciava,sporcandola del suo sangue,se anche lei lo avesse amato al primo sguardo,quella poveretta gli confessò che lei era cieca dalla nascita.Quindi che gli era grata per averla salvata,ma non poteva di re di essersi innamorata di lui.La morale che ne veniva fuori è che:gli sguardi,molto spesso sono espressione di ciò che ci si aspetta dagli altri,più che espressione di cosa gli altri pensino di noi.A cappello di tutto ciò posso raccontare della mia esperienza personale:in televisione intervistano un tizio che è stato accusato di avere sequestrato un bambino.Costui,serafico,con una voce così suadente e degli occhi mansueti,esprime tutta la sua riprovazione per chiunque possa avere deciso e portato a termine un crimine tanto ignominioso.Ti giuro che era impossibile coglierci in quello sguardo una possibile luce di malvagità o di semplice dubbio al riguardo.Così la pensarono milioni di spettatori.Però,alla fine,quella intervista venne presa a testimonianza di quanto possono risultare pericolose le tv,quando si intromettono in storie così delicate:l'intervistato,a seguito di indagini approfondite,risultò essere non solo il rapitore ma anche l'uccisore del bambino.E questi conosceva già il bambino come anche il padre,dal momento che lavorava per il padre.Dunque,come puoi ben immaginare,il mio scetticismo riguardo agli sguardi...ah che gioco di parole!!!.....Un bbacio scintillante di stelle......W..
 
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