Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

« Trendy o trash?Oltre il coronavirus »

Un popolo affamato non ascolta ragioni nè giustizia

Post n°903 pubblicato il 18 Ottobre 2020 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

La prima regola per creare armonia sulla Terra è che ci sia cibo per tutti:
più c’è cibo per tutti, meno c’è guerra, è una regola basilare.
Possiamo vivere senza fare tante cose, persino senza vestirci,
ma non possiamo vivere senza cibo. “
Oscar Farinetti (fondatore di Eataly)


Commenta così il Nobel per la Pace assegnato al World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite che lotta contro la fame nel mondo.

Siete d'accordo, immagino, che il cibo stia alla base del buon vivere.




 





























Eppure succede che noi, che siamo poco meno di 8 miliardi di persone, ne produciamo un surplus tale da sfamare 12 miliardi di persone. Però non lo sappiamo distribuire per cui, stando alle ultime stime, circa 2 miliardi tra uomini, donne e bambini ne hanno una quantità pari a 0.


Lo scorso anno hanno patito la fame 690 milioni di anime. Sparse soprattutto fra l'Africa,  l'Asia, e il Sud America.

Le previsioni per quest'anno, complice la pandemia,  sono severe : 130 milioni sarebbero le genti che rischiano la fame cronica e quasi 700 milioni non avrebbero cibo a sufficienza.

Se ne parla oggi perché l'altro ieri era la 75esima  giornata mondiale per l'alimentazione ma  già domani sarà tutto bello e dimenticato perché la filiera del cibo alimenta la fame nel mondo cosicchè noi sugli scaffali possiamo trovare ogni bendiddio.


Facendo mia una frase di Fabio Ciconte :

"Se troviamo cocomeri a 0,01 cent e fragole d’inverno, ci interroghiamo su cosa c'è dietro"? 

O siamo incuranti e acquistiamo?


 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 18/10/20 alle 17:14 via WEB
Ti faccio un solo piccolo esempio:all'indomani degli attentati terroristici sulle spiagge tunisine che fecero svariate decine di morti e gettarono sul lastrico l'industria del turismo in Tunisia, fu proposto l'acquisto di una quantità di olio d'oliva tunisino per cercare di dare un sostegno all'economia di quel paese. Le reazioni? Un vespaio di cui è meglio tralasciare i toni miserabilisticidegli italiani. Personalmente credo che il problema principale non sia tanto la fame nel mondo, problema atavico che ha sempre mosso popolazioni intere, bensì la distribuzione della ricchezza. Ed è su questo che si è persa la scommessa oggi, visto l'accrescersi delle disuguaglianze nel mondo, ma anche nei paesi considerati ricchi. Negli USA ci sono decine di milioni di persone che non arrivano alla fine del giorno mettendo da parte a sufficienza per mangiare. Ma sempre negli USA prevale la convinzione che chi è ricco lo è perché lo merita e chi muore di fame muore perché non fa abbastanza. È questo lo spirito rapace capitalistico sostenuto dal credo religioso.... Un bacio scintillante di stelle......
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

 

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

woodenshipsurfinia60exiettoQuartoProvvisoriovirgola_dfSilentvoidmonellaccio19cardiavincenzocassetta2gibbonejlalistadeidesideri79prefazione09LadyLsuperstar67stelladelsud16
 

ULTIMI COMMENTI

BIANCOLUNGO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963