Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Febbraio 2022

piedi per aria, testa sul collo/testa per aria, piedi per terra

Post n°990 pubblicato il 06 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

<< Pensioni, da quota102 a Opzione donna:
la guida per programmare l’uscita domani gratis.>>
[Il Corriere]

 

Che non guarderò. 
Mancano troppi anni alla nostra pensione.

Sicché, spinti dalla voglia di pensare che sia sempre domenica ci siamo ritrovati con la testa per aria e i piedi per terra o con i piedi per aria e la testa sul collo consapevoli che


 























non sempre coincidono .


Il progettarsi per me ha un suo fascino e così ho pensato a noi, un po' attempati, forse con qualche lieve acciacco,  ma l'idea di una casetta fra i miei monti con prato davanti mi corrobora.
Sarebbe linda linda, quasi luccicante e non dovrei fare le corse per arrivare a tenerla pulita.
Impasterei dolci e cibi, improvviserei ricette, coltiverei il pollice verde che non ho, accetterei anche le galline che tanto ama *Paride*. Anche una pecora , in cambio di quei colori e di quella tranquillità.
 
Andrei di colpi d'occhio per immortalare albe e tramonti, fiori che sbocciano e natura che ritma il tempo.
Le nostre figlie, a quel tempo, saranno certamente realizzate. Avranno un compagno, o anche no.
Avremo dei nipotini... nonna non mi ci vedo proprio , quindi depenno decisa l'idea.

 

Credo fortemente che la pensione sia un traguardo: ricordo l'entusiasmo di papà quando arrivò quel giorno.
Fece una festa, l'unica a memoria mia, con un numero esagerato di amici e colleghi.
Cambiò radicalmente la sua vita e anche quella di mamma, coltivò i suoi hobby , si addolcirono anche i lineamenti e sparì il mal di stomaco.


Voi ci pensate mai  a come  e a quanto cambierebbe la vita quando andrete in pensione?

E voi che in pensione ci siete già, quanto avete rivoluzionato la vostra vita?
Ma soprattutto tornereste indietro, al vostro lavoro?


 
 
 

A riflettori ancora accesi

Post n°989 pubblicato il 04 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Da anni il solito tormentone.
Da anni la solita solfa: <<non lo guardo, giro canale.>>
Da anni la solita musica:<< questa non è musica...ai miei tempi sì che c'era la musica>>
 
Da anni però lo share smentisce tutto ciò.

Da anni il solito rimbombo mediatico, sicché TG e  testate giornalistiche fanno di Sanremo, dei suoi look e delle sue gag argomento prioritario.

 
Ma quest'anno, secondo quanto riportato dai dati, Sanremo ha fatto il botto superando se stesso, aumentando gli incollati allo schermo e ribaltando ogni previsione.


Un posto a sedere all'Ariston non ha prezzo.

E da casa il pubblico non pagante paga la scelta RAI  monopolizzante e dà spessore alla kermesse da sempre più discussa, più ambita, più criticata, più nazional-popolare.





































È il collante della musica?
È la voglia di leggerezza e di evasione?
È lo staccare dal quotidiano grigiore cui ci siamo assuefatti?
È …?


A  riflettori ancora accesi, secondo voi  cosa sta determinando il grande successo di cui Amadeus ne va orgogliosamente fiero?

 
 
 

Cocci di vetro

Post n°988 pubblicato il 03 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Possono piacere o anche no, ma di certo fanno parte di una lunghissima storia legata all'artigianato.



































Murano, 4.000 abitanti, vive da secoli, di generazione in generazione, di questa arte



È un'arte, ma è un lavoro duro che esige esperienza e precisione.

Prima il Covid  ha azzerato le esportazioni e i turisti , maggiori acquirenti di vasi, lampadari, murrine e oggetti  in vetro soffiato , poi è arrivata la stangata dei prezzi.
Sta di fatto che, esaurito lo stanziamento da 3 milioni di euro della Regione, i maestri vetrai non riescono più a reggere i ritardi delle materie prime e i rincari fino al 500% di gas ed elettricità. 
Sono costretti a spegnere i 60 forni che dovrebbero restare accesi 24 ore su 24, per 365 giorni l'anno.
E così, nonostante gli ordini che arrivano dall'estero, gli oltre 600 lavoratori dell'indotto fra cui piccoli artigiani e maestri del vetro soffiato a breve incroceranno le braccia.
Resteranno senza lavoro.


Oltre a famiglie senza reddito, c'è una tradizione secolare
che se ne va.

Un altro pezzetto piccolo di un'Italia laboriosa e che vuole resistere si trasformerà in cocci di vetro destinati a morire

 
 
 

 

 

 

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