Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Maggio 2017

i * no * che aiutano a crescere

Post n°585 pubblicato il 28 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

E lo può ben dire, a ragione, oggi Renzi.
Sì, perché con quella botta di  no  con cui la maggioranza di italiani l'aveva  mandato a casa, sperando, credendo, illudendosi che di lui si perdessero le tracce, politicamente parlando, fin da subito hanno dovuto ricredersi.

Il governo Gentiloni infatti è ed  è stato il governo Renzi.
Unica differenza: con Gentiloni Premier  è calato sostanzialmente il numero di presenzialismi più o meno spettacolari.


Grazie ai  no, comunque, oltre alle polemiche infruttuose, è uscito definitivamente dal  PD lo zoccolo duro di sinistra di cui oggi non ha più senso parlare perché l'ideologia abbracciata è fuori tempo ed è maturato un PD  moderato.

Immaginate Matteo Renzi mentre canta Bandiera Rossa con il pugno sinistro alzato? Sarebbe buffa cosa, non trovate?

Un nuovo PD che potrebbe – chissà se il condizionale è d’obbligo -  cercare larghe intese a 3_centossessantagradi  sulla legge elettorale.

Che ci piaccia o no, ora Renzi è segretario del PD.
Incontestabilmente votato.
Con un ampio margine di vittoria.
E come tutti i segretari di partito ha diritto a candidarsi alla Presidenza del Consiglio alle prossime elezioni che potrebbero avvenire a ottobre. Un ottobre non certo rosso perché  il PD ha perso il suo colore tradizionalmente concepito.

  Di qui la probabilità che Renzi venga eletto Presidente del Consiglio.
Qui lo dico e qui lo nego, a oggi , la scena politica non contempla candidati di altri partiti carismatici.





























Sta il fatto che  a dicembre è  uscito dalla porta di servizio e ora  sta entrando dalla Porta Principale perché saranno gli italiani, saremo noi italiani, eventualmente a votarlo.


Per correttezza, se si fosse votato il senso del referendum by passando la persona Renzi e guardando alle proposte effettive,  ora avremmo ridotto il numero parlamentari al Senato, avremmo una sola Camera e avremmo abolito il CNEL.

... a volte il guardare a 360° non perdendo di vista l'obiettivo e senza formalizzarsi su piccolezze fa la differenza…

 
 
 

le " rosse " : costose, fastidiose, ingombranti

Post n°583 pubblicato il 23 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Si infilano fastidiosamente ovunque, puntualmente escono dal portafogli e per quanto piccole siano risultano ingombranti.

Nessuno le vuole.
Nemmeno i distributori automatici e neppure i parchimetri.





























Dal 2002 ad oggi sono stati coniati circa 46 miliardi in euro di monete da uno e due centesimi che tradotto in unità equivalerebbe a oltre 6 miliardi di cerchiolini metallici.

Una montagna di ferro che tutta insieme pesa più della Costa Concordia e che impilando un centesimo sull’altro otterremmo una torre alta 76 mila chilometri cioè la circonferenza della Terra nel suo punto più largo.

Ma il peso dei centesimi è anche economico:  costano un'enormità
Per ogni moneta da 1 centesimo il conio dello Stato spende 4,5 centesimi mentre per ogni moneta da due centesimi il prezzo da pagare è 5,2 centesimi.

Irlanda, Belgio e Finlandia hanno già detto addio alle piccole monetine rosse già da tempo arrotondando i prezzi ai più vicini 5 centesimi.
E dal 2018 potrebbe essere il turno dell’Italia grazie a un emendamento alla manovra-bis.

Qualcuno sostiene che il risparmio annuo sarà di circa 20 milioni.

Qualcun altro dice che gli arrotondamenti saranno sempre per eccesso, mai per difetto, per cui centesimo oggi, centesimo domani , a risparmiare non sarà il consumatore.



Voi che ne pensate?

 Sarà un effettivo risparmio per il cittadino o la " centesima " buggerata?


 

 
 
 

quando il gioco si fa duro...

Post n°582 pubblicato il 21 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

... i duri non giocano.

Che sia bufala come alcuni sosterrebbero,  o realtà come alcuni fatti documenterebbero, poco cambia ormai.

Si chiama car surfing pare sia nato intorno agli anni '80, ma sembra essere la moda del momento tra i giovanissimi di tutto il mondo.
La traduzione è immediata: surf sull'auto. 


La rete  pullula di fotografie e di video di automobili che appaiono lanciate a tutta velocità su strada con ragazzi a braccia allargate e  in piedi sul cofano o sulla cappotta : mimano il  cavalcare  dell’ onda.
Proprio questo gioco è la causa di un incidente di qualche giorno fa a Rovigo in cui  un ragazzo di 19 anni ha perso l’equilibrio volando giù dal cofano dell’auto in corsa ed è stato travolto dall'automobile di un amico.
Si dice che stava cimentandosi in questo gioco per dar dimostrazione del suo coraggio. Versa in gravi condizioni.
Non è il primo non sarà l'ultimo.


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Si chiama Blue Whale Challenge, arriva dalla Russia ma spopola ottenendo vari adepti giovanissimi in tutto il mondo.
Letteralmente significa la sfida della Balena Blu e prevede che i partecipanti svolgano una serie di azioni, 50 per la precisione e una al giorno.
Un rituale tutto elencato in Rete e scaricabile con app. : le prime azioni sono molto semplici e innocue, poi, pian piano,  evolvono in gesti e comportamenti che portano all’odio per la vita e per se stessi.
Ascoltano musica triste, praticano autolesionismo, fino all’epilogo estremo.
Stando ai numeri, le morti suicide sono a quota 150: adolescente più, adolescente meno…un orrore!

Qualche giorno fa a Pescara una 13enne è stata "salvata" perchè s'era  sentita male a scuola.
Le sue condizioni non erano affatto buone e sulle sue braccia hanno trovato tagli .
Lei avrebbe dovuto compiere l'ultimo gesto, quello fatale, mercoledì prossimo.
Avrebbe dovuto buttarsi
dall’ottavo piano: la roulette della follia virtuale aveva deciso questo.






























Non sono giochi, come quelli che comunemente intendiamo ed è allucinante che vengano considerati tali.
Perché di ludico non c'è nulla.
C’è piuttosto la sfida che gli adolescenti fanno con la morte.

Inutile colpevolizzare i ragazzini.
Ridicolo solo pensare a gioventù bruciata.
O dire *ai miei tempi…*

Piuttosto le famiglie dove stanno quando non s'accorgono del disagio dei propri figli?
50 giorni non passano così velocemente perché un genitore possa giustificarsi con un * non me n’ero accorto.*


E ancora: la rete offre, ma offre anche insidie.
Ecco, forse sarò antica, forse anacronista, ma mi chiedo per quale motivo in rete possano venire postati impunemente foto, video, programmi e app  e nessun organo di controllo si attivi non solo a oscurare tali orrori , ma a denunciare e punire coloro che li pubblicano.

 

 
 
 

come siamo umani, noi ...

Post n°581 pubblicato il 19 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Ci fanno sorridere e anche vergognare.
Qualcuno arrossisce, qualcun altro sprofonderebbe.
Eppure ci rendono così umani e spontanei perché non sono mai intenzionali.
Non ci piace farle e spesso nell’esasperato quanto maldestro tentativo di ovviarle rincariamo la dose.
A poco serve ripetersi: prima di parlare, pensaci,  perché negli anni di figuracce  se ne fanno parecchie.
Molte si perdono nei meandri della memoria, altre si ricordano con benevolenza, alcune con imbarazzo.

Ne parlavamo fra di noi.
Quello ricorda la volta in cui mandò un sms tra l’osè e l’erotico a Marina, la sua collega, e non a
Mar t ina perché il contatto sulla rubrica del cell. stava un posto sotto e nella fretta refuso fu.
Lei  alle casse automatiche con una fila chilometrica scoprì che la transazione non gli era consentita e dovette lasciare lì il mucchio di acquisti.
A lui viene in mente una riunione importante  di  un lavoro importante con gente importante e il suo russare così sonoro che il relatore si fermò. Aprendo gli occhi all’improvviso, un numero imprecisato di occhi lo fissavano in silenzio.
Quella non ce la fa dimenticare l' imbarazzo in palestra quando, dentro in doccia, realizzò che di essersi dimenticata nel borsone l'asciugamano.

Io?
La feci tempo fa a una festa di compleanno di mia figlia.
Quando suonarono alla porta, mi trovai davanti una signora che disse:
"Sono venuta a prendere *Maria*"
 e io : " *Mariaaa!*  la nonna è venuta a prenderti" .

Da dietro sentii una voce piatta, ferma e scocciata. * Non sono la nonna, sono la mamma*




























Avessi potuto mi sarei fatta più piccola dei bimbi che intenti e spensierati stavano giocando.
Volevo porre rimedio dicendo che la vivacità dei giochi mi aveva offuscato la mente e la  vista, ma ebbi la decenza di stare zitta e abbozzai un sorriso orrendo di circostanza o forse di scusa.

Da allora, mai più provai a dare l’età a chicchessia.

Voi come state a figuracce?

Ne ricordate una in particolare, se mai l’avete fatta?


E se sì, vi va di raccontarla?

 
 
 

umanità, dove sei finita?

Post n°579 pubblicato il 14 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Loro,  4, 8, 20 anni, dormivano in un camper a Roma in zona Centocelle.

Erano Rom.
 
E' stata lanciata una bottiglia incendiaria e la loro casa è diventata così:













Loro sono morte carbonizzate.
La giustizia farà il suo corso ma non è l' atto criminale, ingiustificabile, terrificante su cui mi soffermo e mi concentro.

Il giorno dopo qualcuno porta dei fiori sul luogo del rogo.
Qualcun altro posteggia così :


























schiacciando i fiori deposti in ricordo delle tre vittime Rom.

Il web insorge.


Qualcun altro, a proposito di muri, si esprime così:










































Già questo basterebbe per dire che abbiamo toccato il fondo e che questi comportamenti sono uno sfregio al genere umano.
Fra i vari commenti riportati da testate giornalistiche, leggo questo:

Smettiamola di fingere commozione e sdegno politicamente corretti.
Prendiamo invece atto, amaramente, una volta per tutte, che i cosiddetti zingari non sono visti dalla stragrande maggioranza della popolazione europea come nostri simili, ma come nostri parassiti. Se poi al parassitismo si accoppia l'attivita' criminale cui la stragrande maggioranza dei cosiddetti zingari si dedica con tale passione fino a trasformarla in "stile di vita", l'indifferenza verso queste persone e la loro esistenza diventa, soprattutto per chi ne ha subito i crimini, autentico odio.




Se non fossero state Rom ma ragazzine italiane, francesi, tedesche, inglesi, americane, cinesi  avremmo visto lo stesso degrado umano?

Fa bene la commentatrice a sostenere che siamo un popolo di buonisti, perbenisti e benpensanti che fingiamo commozione quando in buona sostanza non ce ne frega poi tanto...perché sono zingari?


 
 
 

fette di torta tutte uguali o di serie A e di serie B?

Post n°578 pubblicato il 10 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

I figli riempiono una vita, diventano il centro di tutto:
delle emozioni, dell'amore, della dedizione.
Quando sono piccoli sono una continua scoperta,
via via che i loro occhi e la loro mente si aprono alla vita.
Dipendono completamente da noi,
e ci rendiamo conto che solo le nostre cure permettono loro di vivere, di esprimersi
e di svilupparsi.
Man mano che crescono rappresentano un susseguirsi di gioie, di ansie, di soddisfazioni, di preoccupazioni, di momenti felici.
I sacrifici fatti per loro non hanno peso.

P. Angela e L. Pinna

 

 

E così è per chi di noi è genitore. Così è stato per i nostri genitori quando noi eravamo figli . Così fu per i genitori dei nostri genitori quando loro, ormai canuti, erano bambini.
Così è la vita.




























E spiace quando stamattina lei  diceva: * Mah, io sono sempre stata la figlia di serie B: quando eravamo bimbi veniva sempre prima mia sorella, la loro principessa, poi mio fratello , l’ometto di casa e poi pensavano a me. Ma alla fine mi hanno fatto un regalo enorme: sono cresciuta in fretta.*

Quella diceva: * Sai, a volte anche a me pare di fare preferenze fra i miei: vuoi perché uno è autonomo e sveglissimo, vuoi perché l’altro è fragile o probabilmente sono io a considerarlo così. Non lo faccio con cattiveria. Ne ho parlato  con uno psicologo che mi ha tranquillizzata dicendo che è normale. *

Rispondeva lui : * Sei brava a riconoscere questo, sai...perchè nessun genitore ammette di avere un figlio preferito. Molti si raccontano b@lle da soli.*

Io? Ascoltavo tra l'interdetta e l'esterrefatta.

Non mi ci ritrovavo affatto, né come figlia, allora e ora,  né  come mamma, adesso.

Comunque la curiosità di fronte a queste chicche di vita è rimasta.
Mi sono rivolta a San Google perché se lo dice Internet e pure la scienza...

Ebbene, l'ennesima conferma arriverebbe da uno studio trasversale iniziato nel 1989 da sociologi  dell'Università della California e condotto su un campione piuttosto vasto di figli e di rispettivi genitori seguiti per tre anni.
Risultati alla mano: più del 70% dei genitori avrebbe confessato di avere un trattamento preferenziale nei confronti di uno dei figli.

Per cui,  parrebbe che sì, nell'inconscio di un genitore ci sia il figlio di serie A e il figlio o i figli di serie B.
Per una corrente di psicologi il podio andrebbe al primogenito su cui si concentrerebbero tutte le aspettative e i sogni e sarebbe considerato il più intelligente ; per un'altra fetta di psicoterapeuti,  invece,  il secondogenito o l’ultimo nato sarebbe il figlio prediletto, il più piccolo, il più coccolo, talvolta voluto e altre non cercato e se la caverebbe meglio nella vita perché meno protetto.


Voi, come genitori, se lo siete,  e come figli , allora e oggi , pensate che l’amore di una mamma e di un papà verso i figli  si divida come le fette di una torta, cioè tutte uguali?

O invece pensate che la serie A e la serie B non esista solo nel calcio?

 
 
 

fare arte o imbrattare?

Post n°577 pubblicato il 07 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

La strada osserva. La strada governa [...]
La rivoluzione avviene quando la strada entra nel museo e il museo si trasferisce nella strada.
Chi sopravvive alla strada governa il mondo.
Paulo von Vacano

 

Street art  è riferito a quelle forme di arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso senza esplicito permesso e con le tecniche  più disparate perché ogni artista che pratica l'arte di strada ha le proprie motivazioni personali.
Per alcuni di loro è una forma di critica verso la società e la politica.
Altri più semplicemente vedono le città come luogo in cui potersi esprimere liberamente.

L'arte di strada offre la possibilità di avere un pubblico potenzialmente vastissimo, molto maggiore di quello che entrerebbe in una tradizionale galleria d'arte.

 


























Il termine si avvale di più tecniche dalle vernici, ai graffiti  fino alle bombolette spray.

Ha varie accezioni e non è chiaro il confine fra fare arte o insudiciare e deturpare i muri.

Tant'è che l'articolo 639 recita(va) così: 

                          può essere correttamente qualificato come «imbrattamento»,
                                                 l’azione che consiste
nell’insudiciamento,      
                                   prodotto con qualsiasi mezzo ed in qualsiasi modo idoneo,
                                                                    della cosa altrui .


Era più o meno il 2009 quando uno  street artist,  Manu Invisible,  finì davanti alla corte di Cassazione per aver appunto dato libero sfogo alla sua creatività a Milano in luogo pubblico.
Venne poi  assolto  a formula piena per mancanza di reato  segnando un precedente in Italia riguardo al riconoscimento artistico della street art . E oggi a un anno dalla sentenza  secondo cui non si tratta di apprezzare il valore artistico o meno dell'opera e di dare ad essa un inammissibile giudizio di valore, ma soltanto di considerare che a una tale condotta è applicabile la recentissima causa di non punibilità" gli viene dedicato un murales immenso.

Questo: per cui il "reato di imbrattamento" si è trasformato in "reato di espressione"

 

L'arte urbana italiana ha raggiunto una notorietà europea nei primi anni 2000.

Da allora vi è stato un continuo crescendo di mostre ed eventi tematici, da Milano a Bologna fino a Roma dove, oltre alla mostra permanente,  si affiancheranno da oggi fino  ad ottobre altre espressioni di arte urbana: Cross the street, l’hanno chiamata.

Occasioni per gli artisti di farsi conoscere e per il pubblico non pagante di ammirare. Criticare. Dissentire. 

E voi come giudicate l’arte di strada?  Pensate che sia fare arte o imbrattare?

 

 
 
 

sì, pronto?!

Post n°576 pubblicato il 05 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s

* Buonasera, sono Amelia della XYZ, parlo con la famiglia Rossi ?*

























In Italia ci lavorano 80.000 persone, più della metà sono donne.
Se fino al 2008 il 70%  dei lavoratori era under 35 e un terzo era rappresentato da studenti,  oggi gli over 40 sono il 34% e al posto degli studenti ci sono i laureati.

20.000 persone non hanno contratti e retribuzioni in regola quindi sono pagati in nero o con voucher  e hanno  contratti a tempo parziale pur essendo impiegati full time, domeniche comprese.

I più fortunati percepiscono una paga che oscilla fra i 600 e gli 800 euro al mese.


Riceviamo così tante telefonate con proposte di servizi e abbonamenti che  un’associazione di categoria avrebbe  ammesso che si sta esagerando.

Pare che 1.000.000  di italiani sia  iscritto al Registro delle Opposizioni un elenco inutile di chi esprime la volontà di non ricevere telefonate indesiderate.


A chi di noi non è accaduto almeno un centinaio di volte di ricevere negli orari più disparati telefonate di vendita?



C'è chi taglia corto. Più o meno educatamente.
Chi manco ascolta e riattacca.
C'è anche chi risponde così:



                                                   



Un tipo mi raccontava che, in un momento particolare della sua vita, è restato al telefono, confidandosi con l'operatrice, perfetta sconosciuta,  per quasi un'ora e che  chiudendo la comunicazione , senza acquistare nulla, si è sentito meglio.


E voi di fronte alle televendite dei più svariati servizi come vi comportate?

 
 
 

ogni bel gioco dura poco?

Post n°574 pubblicato il 04 Maggio 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Anche no, parrebbe.

Era il 2011 quando Antena 3, una delle più importanti emittenti spagnole, trasmetteva Il Segreto.
In Italia sbarcherà a giugno del 2013 su Canale 5, il pomeriggio,  ma anche in prima serata.
Gli episodi durano circa un'ora ed hanno uno share elevatissimo tant’è che siamo a quota settima edizione mentre l’ottava è in programmazione.
Il numero delle puntate mandate in onda ad oggi è millequattocentottantaquattro.

Siamo ancora molto lontani dalle più 3.300 di Cento Vetrine e distanti anni luce dalle oltre 7.700 di Beautiful.
Il leit motiv è lo stesso: intrallazzi amorosi, colpi di scena, drammi che si susseguono e lieti fini che si rincorrono, personaggi che vanno, vengono e ritornano, muoiono e rivivono.

Bravi gli sceneggiatori e gli autori che negli anni hanno dato prova di fantasia e inventiva se non altro per la costruzione di dialoghi  e tenaci gli attori che sul set hanno provato e riprovato per giorni, mesi e anni.


Per qualcuno, grazie appunto alla cadenza giornaliera con cui vengono proposte,  saltare un appuntamento significa perdere parti fondamentali dell'intreccio narrativo.

Per altri, stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, giorno dopo giorno la soap opera diventa soporifera più di una camomilla. Noiosa. Ripetitiva. Sempre uguale a se stessa.

























Posto che nessuno di noi segua o abbia seguito una sola puntata di una qualsiasi soap opera e posto anche che i numeri a quattro cifre parlino chiaro testimoniando un indubbio successo di trame viste, riviste e rivisitate,  secondo voi cos' è che tiene avvinghiato lo spettatore a queste infiniti e poco originali copioni ?

 

 
 
 

 

 

 

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