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« grigio2pranzettinini »

notte fonda ...quasi mattino ,vago

Post n°1827 pubblicato il 11 Agosto 2011 da ossimora
 

 

 

 

 

Matteo B. Bianchi, scrittore, autore televisivo e radiofonico (IL SUO BLOG SU L'UNITA'), da un paio di anni si occupa di un progetto a metà strada tra l'incoscienza semantica e la precisione linguistica. L'ha chiamato "Dizionario affettivo della lingua italiana" e vi ha raccolto centinaia di voci, compilate da altrettanti scrittori. «L'idea alla base è molto semplice», spiega, «ho chiesto a ogni scrittore di indicare la sua parola preferita del vocabolario italiano e di spiegarne il perché». Il risultato è stato un vocabolario dapprima virtuale, pubblicato su 'Tina, la rivista on line di B. Bianchi, e poi reale, portato in libreria da Fandango con la cura, oltre che dell'autore di "Apocalisse a domicilio", di Giorgio Vasta. Tanti gli scrittori coinvolti. 

Il premio strega Tiziano Scarpa ha scelto "Ghingheri" e ha dato la sua personale interpretazione del termine. «E' una parola prigioniera - scrive - si usa soltanto nell'espressione "in ghingheri". Mai nessuno che dica: "Come sei elegante con questo ghinghero!", oppure "Oggi ho comprato due splendidi ghingheri di Prada"». 

Flavio Soriga ha deciso di misurarsi con "Amore": «Terremoti e inondazioni e insonni e esaltazioni e tremori e svenimenti, amore mio mi manchi, amore mio ti voglio, l'amore è cieco è guerra e battaglia e tattica e trepidante abbandono e infinite banali follie. La mia parola preferita, anche con due M: ammore, che meraviglia. (E nemmeno esiste, l'amore)». Soriga 

A tre anni da quel primo esperimento, è in rete un nuovo "Dizionario affettivo della lingua italiana". E questa volta la scelta delle parole - e del significato da cucir loro addosso - è stata affidata, oltre che a scrittori già affermati, anche a numerosi esordienti. «Trentacinque voci di un dizionario d'autore come non ne troverete altrove». 

Noi ve ne proponiamo solo alcune, il resto lo trovate su 'Tina. Sono, in ordine: Vins Gallico (Portami rispetto, Rizzoli), Antonella Lattanzi (Devozione, Einaudi) e Barbara Di Gregorio (Le giostre sono per gli scemi, Rizzoli). E vi lanciamo la sfida: qual'è la vostra parola preferita del vocabolario italiano, e perché? Avete tutto lo spazio che volete tra i commenti per dircelo. Buona scrittura. 

MATERIALE
Aggettivo e sostantivo di tutto ciò che è tangibile, visibile agli occhi, palpabile. e vorrei che le parole fossero materia, che fossero il più vicino possibile alla materia, che diventassero pietre, sale, acqua, persino vento. Materiale come il dolore fisico, come un abbraccio, come l'assenza di te che non ci sei. Materiale come il ricordo, come la matematica, come l'energia che si trasforma, come il nostro corpo che invecchia. materiale con l'etimologia mater, madre. Di noi, figli perduti.
Vins Gallico 

MIASORELLA
Dall'italiano mia + sorella. Contrario di tuasorella [tuaso'rèlla], spesso usato per offese dialettali, miasorella indica innamoramento perpetuo e non ricambiato. | (fam.) Ho zero anni, sono a specie di baco ciccione. Miasorella mi tiene in braccio nella casa di via Michelangelo Signorile... 
Antonella Lattanzi 

ORMAI

Sembra un avverbio ma è uno stile di vita. Per la precisione, il mio. Ora, cioè qui e adesso, oppure mai, vale a dire né qui né adesso. Se non è ora, insomma, tanto vale mettersi l'anima in pace perchè probabilmente non sarà mai e poi mai. Il passato è noioso, il futuro incerto, il presente, dio lo benedica, concreto. Io non porto rancore: cancello. Non aspetto: muovo il culo. Non guardo: prendo. E quando non ci riesco, cioè la maggior parte del tempo, perchè l'anima è una trappola, e l'imperativo, non a caso, un verbo che non ha prima persona, è ancora la mia parola preferita a salvarmi dall'autoflagellazione. Ho sbagliato di nuovo, penso. Ormai però è fatta. 
Barbara Di Gregorio

 
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