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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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APPUNTI DI LETTURA 2020
Post n°2158 pubblicato il 01 Marzo 2020 da ossimora
N.18: Uomini e topi John Steinbeck Classici contemporanei Bompiani Nuova traduzione di Michele Mari In questi giorni ho riletto in vari luoghi cose su questo "racconto " di Steinbeck , autore che rientra a pieno titolo nelle mie letture giovanili e che avevo ricoperto della polvere della dimenticanza. Un racconto breve pių che un romanzo ma complesso , con una tensione narrativa che Steinbeck riesce benissimo ad instillare fin dalle prime sempre riuscitissime descrizione di ambienti e caratterizzazioni dei personaggi/persone . La storia č quella di un'amicizia profonda, un "prendersi cura" , fra due uomini , due braccianti agricoli che in America ai tempi della grande depressione si aggirano di Ranch in ranch per lavorare , racimolare qualche dollaro con il sogno di avere un giorno un piccolo pezzo di terra , qualche animale e rendersi autonomi ed autosufficienti. George piccolo fisicamente e di mente brillante si occupa di Lennie un omone grande e fortissimo (al punto che uccide i topini e i cuccioli di cani con le sole carezze) con il cervello e la volonta' di un bambinone. In un America rurale misera e soffocata dalla crisi ,la storia si snoda sapientemente fino al tragico , commovente epilogo : l'uccisione di Bennet da parte di George nell'ultimo , straziante tentativo di amore/protezione per sottrarlo alla violenza di chi lo avrebbe massacrato fisicamente e moralmente per il suo involontario , maledetto delitto. Non ho visto nč le commedie nč i film che ne sono stati tratti e vorrei proprio farlo...anche se in testa ogni descrizione dei personaggi e dei luoghi apriva un ricco immaginario iconico!
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