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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Appunti di lettura 2021
Post n°2199 pubblicato il 13 Febbraio 2021 da ossimora
Joyce Carol Oates Ho fatto la spia La nave di Teseo Una storia molto , molto americana, ; per tutta la narrazione ho avuto davanti agli occhi le atmosfere , i colori delle cittadine di provincia attorno a New York , proprio come nei tanti film di cui da sempre siamo avvolti e/o tempestati . Violette Rue Kerrigan ha dodici anni e vive all'interno di una grande famiglia Americana di origine irlandese , la città è South Niagara . E' la preferita del padre , la piccolina . Il padre Jerome ,governa la casa ed i rapporti familiari con il pugno di ferro e l'inflessibilità di un ex militare , un reduce. Una sera due dei fratelli di Violet , ubriachi , investono un ragazzo afro americano e quindi lo finiscono brutalmente colpendolo con una mazza da baseball. Violet , sa quello che hanno fatto , assiste impotente al dolore ed al lutto della comunità ma tutti ( compreso il confessore)la invitano a tacere ma lei è sconvolta , non ce la fa e quasi involontariamente racconta tutto al preside della scuola ed alla polizia . Qui lei diventa la reproba, il topo di fogna , quella che ha tradito la famiglia e viene cacciata di casa , ancora bambina. In un intreccio di razzismi più o meno latenti si rincorrono il biasimo e la riprovazione per la sua sincerità. Prima va a vivere in una città vicina dalla zia materna poi al college. A scuola incontra un professore maniaco che la porta a casa , la seda coi farmaci e le fa violenza poi lo stesso zio eccitato da questa situazione la importuna. Se ne va a vivere da sola , studia e lavora per mantenersi e in una casa dove fa le pulizie incontra un uomo ricco e bello che la seduce rivelandosi poi uno stronzo nevrotico e stizzoso. Si allontana ancora di diversi km sempre con uno stato d'animo di tristezza di sottofondo, quasi come se tutte le cose che le capitano non fossero che un passaggio insignificante per ritornare alla sua famiglia d'origine. Infine riesce a tornare per la morte del padre , trova una madre malata e che a stento la riconosce , il fratello uscito di galera che sembra dapprima volerla perdonare ma che poi cerca di ucciderla. Solo il pensiero verso il suo nuovo lavoro , un nuovo amico sembrano aprire un barlume di speranza all'orizzonte. Un duro spaccato della vita di provincia ; gli orrori qualsiasi della vita quotidiana raccontata in prima persona con uno stile rapido e leggibilissimo in un procedere che racconta in prima persona le ansie, le insicurezze , le ossessioni di una ragazza sola che "deve" essere punita da un clan e messa in un angolo . Una lettura scorrevole ma a tratti irritante , spesso mentre leggevo avrei sperato che Violet reagisse , che cambiasse la sua vita ed uscisse da una malinconica rassegnazione. ! "La felicità non è affidabile. La malinconia sì"
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