Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Scri-vivere
Post n°1430 pubblicato il 17 Aprile 2009 da ossimora
Tag: Di me Ho ripreso a scrivere con la penna ,annusando il profumo della carta e lasciandomi prendere dalla sinuosità della parola che fibrilla ondulata ,gli scarabocchi ,le linee troncate ,le cancellature a molla che lasciano scorgere la prima stesura o che maniacalmente la cancellano con sistematica pignoleria mi attraggono di nuovo, di più della scrittura pulita alla tastiera ,dove rileggere e cambiare ,togliere o /e aggiungere è un soffio,l’inutile sparisce per sempre anche se ha d’altra parte la innegabile possibilità di partire da un idea ,da un suggestione e gonfiarla a dismisura ,di utilizzare copia incolla e link poi limarla o renderla essenziale a seconda di umori e stati d’animo. Ma scrivere nei miei quaderni dalla copertina dura,senza righe ,(quelle mai) ha il fascino del segreto e del privato più totale. Pensavo che spesso riordinando nelle innumerevoli scartoffie, mi capita di aprire qualche vecchio quaderno o ritrovare fogli sparsi scritti nel tempo e non riconoscermi ,leggere e rileggere perché non mi ritrovo ,non ricordo di aver scritto nulla di simile ,mi meraviglio a volte piacevolmente ,altre rendendomi conto di avere a volte scambiato eventi più che qualsiasi per momenti topici o di avere liquidato con deprecabile superficialità lievi meraviglie. Non riconoscersi in ciò che si è scritto è pensare ad un avatar che ha agito in una sorta di percorso semionirico , non hai più "quella "memoria . Allora appare chiaro anche il perchè scrivo di più quando agisco di meno .
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