Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

vignetta del giorno

 

Area personale

 

 

 Un asterisco: tempo perso

  

**  2 asterischi  : Ok Chewing gum

*** asterischi : si comincia a ragionare 

****  4 astrischi : Da non perdere 

*****  5 asterischi : SUPER!!!

 

blog in inglese

immagine

IL MIO BLOG

IN INGLESE

(pił o meno...)

 

Tag

 

Ultime visite al Blog

ormaliberajigendaisukeossimoraQuartoProvvisorioje_est_un_autreexiettoalf.cosmoscassetta2anakyn1woodenshipOneloneswordsmanbubriskamerizeta21atapo
 

Ultimi commenti

Sento odor di fiction
Inviato da: jigendaisuke
il 22/04/2024 alle 18:35
 
Preferisco la Parigi del commissario Maigret.
Inviato da: jigendaisuke
il 17/04/2024 alle 19:00
 
Diciamo che ne avevo sentito certamente parlare ma dopo la...
Inviato da: ossimora
il 16/04/2024 alle 12:58
 
Ma dai! Non conoscevi i fatti di Acca Larentia?? Li conosco...
Inviato da: jigendaisuke
il 15/04/2024 alle 19:36
 
Direi proprio di si
Inviato da: ossimora
il 15/04/2024 alle 11:12
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 319
 

 

 
 
     Blog counter

    Registra il tuo sito nei motori di ricerca

     Blog Directory

Migliori Siti

 

 

 

     Libertarian Political Blogs Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

 

 
« al lavoro a 15 anni.Adieu »

RITI NON TRITI

Post n°1649 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da ossimora
 

§

Teresa Vergalli

classe 1927 Partigiana - combattente

Perchè il giorno della memoria  oggi

       (autoritratto allo specchio con la rolleiflex @Teresa Vergalli)

A cosa serve la memoria? A non dimenticare le chiavi di casa, come dice Ascanio Celestini, ma anche a comprendere il presente ammaestrati dal passato.

Io vorrei che la memoria ci servisse da guida per il futuro. Se ci scottiamo al ferro da stiro impariamo a non toccarlo. Il dolore patito ci insegna a evitarlo per il futuro.

Perchè non avviene altrettanto per la storia? La memoria dei dolori di una guerra dovrebbe insegnare all’umanità ad evitare in tutti i modi che quella tragedia si ripeta.
E’ sempre questo che cerco di dire ai ragazzi delle scuole quando li incontro per i loro programmi di approfondimento.

In questa “giornata della memoria” ricordiamo innanzitutto il genocidio degli ebrei, perchè a loro si è pensato quando si è deciso di istituirla. Eppure se ne vogliamo trarre l’insegnamento necessario, non si può fare a meno di allargare lo sguardo alle troppe tragedie analoghe che hanno oscurato tanta parte del secolo passato. Ed anche all’oggi.

Sembra incredibile la dimenticanza. Chi si è ricordato più dello sterminio degli armeni? Hitler pensava proprio che, dopo lui vincitore, la memoria dei campi di sterminio sarebbe caduta nello stesso oblio.
Le tappe della guerra razziale nazifascista sono fatte di tante “stazioni”, una vera via crucis della storia. Si inizia con lo sterminio dei disabili o presunti pazzi, poi degli omosessuali e degli zingari. Da subito e sempre c’è l’annientamento anche fisico dei dissidenti politici. Per gli ebrei e per gli omosessuali l’odio razziale dei nazisti e dei fascisti ha trovato purtroppo forza maggiore perchè si è innestato su pregiudizi e rancori antichi, ancor oggi duri a morire.

Che l’insegnamento non sia arrivato ai popoli è dimostrato dalle tragedie che in tutto il mondo sono avvenute ancora dopo il 1945. Pensiamo ai Balcani, all’Africa, all’Asia e a tutto ciò che ci viene taciuto.
Tanta smemoratezza ha precisi colpevoli. Colpe politiche e culturali.I governi o i tiranni che compiono delitti di massa dopo, da vincitori, cancellano la memoria di ciò che è stato, scrivono la storia a loro modo, hanno il potere di far dimenticare. Anche le vittime hanno quasi sempre la voglia di dimenticare e le non vittime si scansano, non vogliono essere coinvolte nemmeno nel racconto dei dolori altrui. Il doloroso pudore delle vittime aiuta i colpevoli a sottrarsi al giudizio. Il fastidio di quelli che “uffa che barba questi ebrei, uffa che barba questi partigiani” sono di fatto complici dei vari armadi della vergogna.

Per questo mi sembra tanto più meritevole lo sforzo dei testimoni e degli studiosi per salvare e trasmettere la memoria. Guardiamoci tutti dal pensare che questa giornata sia un rituale momento di retorica. Facciamone una preziosa occasione di consapevolezza. La libertà e la democrazia che, almeno per noi fortunati, è scaturita da quella tragedia, ci consentono di evitare il pericolo della dimenticanza.Proprio dalla libertà e dalla democrazia ci deve venire l’insegnamento per salvarci da quella gigantesca scottatura che è molto più profonda del banale casalingo ferro da stiro.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963