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« CDLMessaggio #1087 »

Obama

Post n°1086 pubblicato il 05 Gennaio 2008 da ossimora
 

Ho ascoltato un dibattito fra giornalisti italiani adusi ad occuparsi di questioni americane che parlavano delle primarie nello Iowa dove ci sono state novità  rappresentate dalla vittoria di Obama ,per i democratici e dell’evangelico Huckabee  per i repubblicani considerati ,entrambi outsider alla vigilia .

La corsa è lunga ,non c’è nulla di definitivo ed ancora è meglio aspettare a definire straordinaria qualsiasi potenzialità americana di cambiamento.

 Vedere quanto amano parlare di  niente i giornalisti nostrani  è sempre interessante .

Fra gli altri è stato intervistato G. Ferrara ,che non so se sia il digiuno ma è apparso, eiratico ad occhi sbarrati a predicare che è finita la vecchia politica e che stanno tornando i valori.

Tremonti ha detto che è la fine della politica liberista .

Ma la cosa più strana l’ho sentita dire un po’ diffusamente da tutti (Rossella ,Maggioni,Riotta…),dunque ,secondo loro, la situazione in Irak non sarà al centro della campagna elettorale di nessuno perchè adesso le cose laggiù  adesso vanno meglio.

Piatto.

«Il 2007 è stato l’anno più pesante in termini di vittime per l’esercito americano impegnato in Iraq. Sono stati 899 i soldati americani uccisi in territorio iracheno, il numero più alto da quando la guerra è cominciata, nel marzo del 2003».
(ANSA 31/12/07)

Sarà. Qualcosa non torna.

 
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Rispondi al commento:
lakonikos
lakonikos il 05/01/08 alle 01:28 via WEB
Nemmeno a me. E un dato che può apparire insignificante me lo fa pensare: la cinematografia. Non quella alla Moore, di denuncia, rivolta a piccoli strati della società USA. Quella più popolare, di cassetta: recentemente ho visto due film. "La valle di elah" e " Lupi per agnelli". Due film sul "disagio" che lo stare in Iraq comincia a riverberare sugli Usa. I miei ricordi ultradecennali lo vivono come un segno che la percezione della guerra stia cambiando. Quindi, secondo me, i nostri ossimori viventi(scusa, ma non so definire altrimenti Ferrara che parla di valori, Tremonti di fine del liberismo, Rossella che non parla del matrimonio di Lady Diana e Riotta e Maggioni che parlano), straparlano sull'Iraq. Però dicono la verità quando affermano che la guerra non è al centro del dibattito. L'autocentramento americano è decisamente più sensibile alla recessione(possibile)economica. Ma ho come l'impressione che la guerra in Iraq, sia questione così spinosa che nessun candidato voglia pungersi per primo. Laconico, come non mai:)
 
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