Già trascorsa la sera volge la luna al tramonto ed eccoci a contare le ore di un’altra notte, guardando la luna scivolare nell’abisso e con lei l’allegria senza che tu sia venuto perso con le mie speranze, fissando la tua sedia vuota in compagnia della tristezza dopo aver chiesto invocato in silenzio la tua venuta.
Mai avrei immaginato dopo tutti questi anni la tua ombra ancora in grado di sovrastare ogni pensiero ogni parola, ogni passo ogni sguardo, né potevo sapere che tu saresti stato più forte di ogni altra presenza e che l’unico assente fra tutti i convitati eclissasse ogni altro in un mare di nostalgia.
Certo se tu fossi venuto ci saremmo intrattenuti a conversare con gli amici finché fossero partiti e allora anche tu forse saresti parso come gli altri, ma la sera è già passata e il mio sguardo gridando interrogava ogni sedia vuota cercando fra gli astanti sino alla fine della sera l’unico che non è venuto.
Che tu arrivi un giorno ormai non lo desidero: dai miei ricordi all’istante svanirebbero il profumo e i colori di quest’assenza, rotta l’ala alla fantasia languirebbero le mie canzoni.
Stringendo le dita intorno ai frantumi dell’ingenua mia speranza ho scoperto di amarti nelle sembianze del sogno, e se anche tu fossi qui adesso in carne ed ossa io seguiterei a sognare quell’invitato assente.
Nel resto del mondo, un onesto ricercatore a cui sono grate milioni di donne.
In Italia è uno dei fantasmi del dibattito politico. In Francia un illustre scienziato, già direttore dell’Accademia delle scienze, membro di comitati di bioetica e vincitore di premi internazionali per la ricerca. Ha 82 anni ed è un vecchio partigiano che parla di libertà delle donne e della scienza. E sulla faccenda della pillola abortiva nel nostro paese, dove è diventata disponibile 26 anni dopo il suo sviluppo in laboratorio, per poi essere bloccata in mille modi e, in ultimo, essere tacciata di contraddire la legge in vigore, ha le idee ben chiare: «Una storia assurda». Professor Baulieu, avrà seguito le vicende della pillola abortiva nel nostro paese. In Italia l’aborto è legale dal 1978, ma la Ru486 è diventata disponibile dopo un lungo iter burocratico e un infinito braccio di ferro tra i ginecologi e il Ministero della salute. Adesso le cose sono di nuovo ferme, in attesa dell’ennesimo parere. Perché la sua pillola, qui, fa tanta paura? In Italia la pressione dei rappresentanti del Vaticano è evidente anche nelle scelte sui farmaci, tanto che l’Italia è stato il penultimo paese europeo ad accettarla: adesso manca solo l’Irlanda (dove però l’aborto è reato, ndr). Secondo me, il problema di questo farmaco è che concretizza l’alleanza tra donne e scienza: il diritto delle donne a scegliere della propria libertà e il diritto degli scienziati a fare ricerca. È un’alleanza invincibile ed è una delle cose più rivoluzionarie della nostra epoca. Però i cattolici italiani esprimono chiaramente una paura più terrena: abortire con una pillola potrebbe banalizzare la cosa, renderla troppo semplice. Ma non è vero! È assurdo che i cattolici sostengano una cosa di questo genere, perché significa dire che le donne non aspettano altro che un mezzo tecnico per decidere del proprio corpo. Se le donne abortiscono non è perché hanno la possibilità tecnica di farlo e il numero degli aborti non è aumentato da quando esiste la mia pillola, lo si è visto chiaramente. Si abortisce per ragioni molto serie. E se anche il dolore fisico si riduce grazie a una pillola, quello psicologico rimane. Si è anche detto che la pillola abortiva non è molto sicura: in America ci sono state alcune morti. Come risponde? In America hanno utilizzato male la pillola per far fare più soldi alle aziende farmaceutiche. Per farla breve, hanno cominciato a somministrare uno dei farmaci del protocollo per via vaginale invece che per via orale, così da poterne dare dosi minori. Solo che è molto rischioso mettere in vagina cose che non sono concepite per stare lì. Infatti in Francia la pillola esiste da vent’anni, viene prescritta correttamente, anche dai medici generici, e utilizzata a domicilio, ma morti non ce ne sono mai state. La realtà è che è un farmaco molto sicuro. La sua pillola oggi è utilizzata da quattro o cinque milioni di donne in tutto il mondo ogni anno. Solo in America latina non è ancora arrivata. Avrà fatto un sacco di soldi… Macché, non ho fatto una lira. Ho sempre lavorato all’università e poi gli scienziati della mia generazione erano più interessati al successo delle proprie scoperte che alla possibilità di farci dei soldi. Avevo un contratto da piccolo funzionario con un’azienda, che mi pagava a forfait per le mie idee. Mi sono assicurato così una certa sicurezza economica, quella che bastava per continuare a lavorare tranquillamente. Lei si è sempre occupato di ormoni e ha lavorato con Gregory Pincus, uno degli inventori della pillola anticoncezionale. Perché ha scelto di dedicarsi agli ormoni femminili? La vita è più semplice di quello che sembra. Ho fatto medicina, ma volevo anche fare chimica, e il professore di biochimica che mi ha preso sotto la sua protezione studiava gli ormoni. Non è stata una vocazione. All’inizio mi sono occupato di un ormone che all’epoca era misterioso, il Dhea, e sono riuscito a isolarlo dal surrene. In questo modo mi sono fatto un nome, tanto che Pincus mi ha chiamato a raccontare le mie ricerche. Poi mi ha parlato e mi ha convinto che la contraccezione è un settore di studi interessante. Mi ha detto: tu la conosci, la contraccezione? Avevo già tre bambini, avrei dovuto conoscerla. Ho detto di sì. Comunque ho fatto diverse altre cose nella vita. Adesso sono tornato a occuparmi di invecchiamento e del Dhea, un ormone che fisiologicamente diminuisce con l’età, ma che preso per bocca può garantire un rallentamento del declino fisico e mentale. E lei lo prende? Certo. Da almeno 15 anni. È stato detto che le sue ricerche sulla pillola abortiva e sull’ormone che rallenta l’invecchiamento sono ricerche di «chimica della dignità». È così? Bah, io non parlo mai in modo così astratto. Sono stati piuttosto i giornalisti a dirlo. Anche se, in un certo senso, hanno ragione. Per caso, ma un po’ anche per scelta, ho trovato il gusto di fare quella che chiamo medicina di secondo grado, e di aiutare le donne e gli anziani nei loro problemi. È vero che Étienne Émile Baulieu non è il suo vero nome? No, ormai lo è. L’ho scelto nel '43, a sedici anni, quando sono partito per fare il partigiano. Bisognava scegliersi un nome di battaglia e ho scelto Étienne Baulieu. Poi, dopo la liberazione, sono andato a iscrivermi alla facoltà di medicina. In tasca avevo ancora i documenti falsi e solo quelli. L’ho detto in segreteria, ma mi hanno risposto che c’era gente, bisognava fare in fretta: mi avrebbero iscritto con quel nome e poi avrei potuto cambiare. Alla fine, non l’ho cambiato mai.
Il Governo ha soppresso con la Finanziaria lo stanziamento di 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, «l'ultimo scippo del Governo alle famiglie, alla scuola e agli enti locali». Lo rende noto Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l'immediato intervento del ministro Gelmini.
«Il ministro Gelmini intervenga immediatamente per porre rimedio a questo ennesimo scippo. La gratuità dei libri nella scuola elementare - ricorda la parlamentare - è prevista per legge dal 1964. Dal 1998 e con le successive leggi finanziarie, fino a quella del 2007 del governo Prodi, la gratuità è stata estesa alle scuole secondarie in forme legate al reddito. Di segno opposto la politica del governo Berlusconi che ha completamente cancellato queste risorse".
Ci sono poi due aspetti gravi di questo ennesimo colpo di mano. Da un lato - osserva Ghizzoni -. "Il governo taglia ancora una volta risorse fondamentali per la scuola e il diritto allo studio e non ha nemmeno il coraggio di farlo alla luce del sole, semplicemente non rinnova lo stanziamento di risorse stabilito dal centrosinistra nel 2007. Dall'altro lato l'esecutivo non toglie il diritto, ma intende scaricarne l'onere sulle famiglie e sugli enti locali».
Secondo l'esponente del Pd, se la Finanziaria non verrà cambiata, «i Comuni verranno privati dello stanziamento e, in base alla leggi vigenti, saranno costretti a erogare i libri gratuiti alla scuola primaria a loro spese». «Non possono scaricare tutti i tagli di Tremonti sui cittadini e sugli enti locali già in difficoltà. Ancora una volta la maggioranza- conclude - si riempie la bocca col federalismo e poi vara misure centraliste che deprimono gli enti locali, ormai considerati dei bancomat dalla maggioranza».
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, minacciato di sfratto da Silvio Berlusconi tre giorni fa in caso di mancata approvazione della legge che ammazza i suoi processi, comunica:
“Nessuno è riuscito a rispondere alla domanda su come mai tutte le inchieste si sono concentrate su Berlusconi soltanto dal 1994 in poi, mai per fatti funzionali alla sua attività politica, ma per fatti che vanno dal 1994 a ritroso”.
Caro ministro, le rispondiamo noi. Primo: le inchieste su Berlusconi e le sue aziende sono iniziate ben prima del ‘94. Secondo: i processi attualmente in corso per la corruzione di Mills e per i fondi neri Mediaset riguardano reati successivi al ‘94, dunque nemmeno volendo i magistrati avrebbero potuto scoprirli e perseguirli prima che fossero commessi.
Piccolo promemoria, a beneficio del cosiddetto Guardasigilli. (Testa di pinolo ) e del simpatico gregge incomprensibile che continua a difendere ad oltranza l'inguardabile oltre i fatti ed oltre ogni ragionevole dubbio.
na bruta banda....
1979, 12 novembre Massimo Maria Berruti, maggiore della Guardia di finanza, guida un’ispezione all’Edilnord Centri Residenziali e interroga Silvio Berlusconi su presunte irregolarità tributarie. Berlusconi, mentendo, sostiene di essere un “semplice consulente” Edilnord per la “progettazione e della direzione generale di Milano 2”. Invece è il proprietario della società. Berruti si beve tutto, e chiude l’ispezione. Nel 1980 si congeda e poi diventa un consulente Fininvest.
1983 La Guardia di Finanza di Milano mette sotto controllo i telefoni di Berlusconi per un presunto traffico di droga. L’indagine sarà poi archiviata.
1984, 24 maggio Il vicecapo dell’Ufficio Istruzione di Roma, Renato Squillante, interroga Berlusconi, assistito dall’avvocato Previti e imputato “ai sensi dell'articolo 1 della legge 15/12/69 n. 932” (interruzione di pubblico servizio) per antenne abusive sul Monte Cavo che interferiscono con le frequenze radio della Protezione civile e dell'aeroporto di Fiumicino. Gli imputati sono un centinaio. Ma Berlusconi nel 1985 è subito archiviato, gli altri nel ‘92: non potevano sapere che Squillante, Fininvest e Previti avevano conti comunicanti in Svizzera.
1984,16 ottobre Tre pretori sequestrano gli impianti che consentono a Canale5, Italia 1 e Rete4 di trasmettere in contemporanea in tutt’Italia in spregio alla legge. Craxi interviene con due “decreti Berlusconi”.
1988, 27 settembre Berlusconi viene sentito dal pretore di Verona come parte offesa in un processo per diffamazione contro due giornalisti: “Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. Mai pagato la quota di iscrizione”. Doppia bugia: si iscrisse nel 1978 (lo scandalo è del 1981) e pagò la quota. La Corte d’appello di Venezia spiega che è colpevole di falsa testimonianza, ma che il reato è coperto dall’amnistia del 1990.
1992, 4 maggio Il pm Antonio Di Pietro firma un decreto di “acquisizione di documenti” sugli appalti della Coge di Parma, partecipata da Paolo Berlusconi. Il fascicolo è il 6380/91 su Mario Chiesa che il 17 febbraio ha dato il via a Mani Pulite. In Tangentopoli la famiglia Berlusconi entra subito.
1992, 21 maggio Paolo Borsellino parla a due cronisti francesi di un’indagine in corso sui rapporti fra il boss Mangano, Dell’Utri e Berlusconi.
1992, 9 giugno I giornali svelano che il dc Maurizio Prada accusa la Fininvest di una tangente da 150 milioni alla Dc. Fininvest “smentisce categoricamente”: solo sconti sugli spot. Anche il dc Gianstefano Frigerio parla di 150 milioni dati da Paolo Berlusconi per la discarica di Cerro. 1992, 15 settembre. Augusto Rezzonico, ex presidente delle Ferrovie Nord, racconta ai pm che in febbraio Dc e Psi hanno inserito nella legge sul codice della strada un emendamento per favorire la “Fininvest, unica depositaria del know how tecnico necessario” per il sistema di segnalazione elettronico “Auxilium” per le autostrade, “un business da 1.000 miliardi”. Poi aggiunge che il manager del gruppo Sergio Roncucci “ringraziò per l’emendamento e mi confermò l’impegno della Fininvest a contribuzioni alla Dc per il piacere ricevuto”.
1992, dicembre Paolo Berlusconi indagato a Roma: avrebbe venduto immobili Edilnord a enti previdenziali a prezzi gonfiati in cambio di mazzette all’Ufficio tecnico erariale. Pagamenti per cui sarà poi considerato vittima di concussione. 1993, 15 gennaio. Paolo Berlusconi rinviato a giudizio con 34 persone i finanziamenti illeciti ai partiti legati alle discariche. 1993, 8 aprile. Gianni Letta, interrogato da Di Pietro, ammette di aver finanziato illegalmente con 70 milioni il segretario Psdi Antonio Cariglia: “La somma fu da me introdotta in una busta e consegnata tramite fattorino”. Lo salva l’amnistia del 1990.
1993, 18 maggio Arrestato per corruzione Davide Giacalone,consulente del ministro delle Poste Oscar Mammì per la legge sulle tv, e poi consulente Fininvest per 600 milioni. Verrà assolto e in parte prescritto.
1993, 18 giugno Arrestato Aldo Brancher, assistente di Fedele Confalonieri, per 300 milioni dati al Psi e 300 a Giovanni Marone, segretario del ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, in cambio di spot anti-Aids sulle reti Fininvest. Resterà tre mesi a San Vittore senz’aprire bocca. Poi diventerà deputato e viceministro.
1993, 23 giugno Confalonieri e Brancher indagati a Milano per 300 milioni al Psi. I due usciranno indenni dall’inchiesta.
1993, settembre La Procura di Torino indaga su un giro di false fatture nelle sponsorizzazioni sportive, che porterà al coinvolgimento di Publitalia e nel ‘95 all’arresto e alla condanna di Dell’Utri. Anche a Milano si scoprono fondi neri di Publitalia. Dell’Utri patteggerà la pena
1993, 29 ottobre Il pm romano Maria Cordova, che indaga su tangenti al ministero delle Poste, chiede al gip Augusta Iannini (moglie di Bruno Vespa) l’arresto di De Benedetti, Galliani e Letta. Ma la Iannini arresta solo De Benedetti e si spoglia delle altre due posizioni perché relative a amici di famiglia. I due, poi assolti, restano a piede libero. 1993, 25 novembre. Craxi trasmette un memoriale ai pm: “Gruppi economici (…) hanno certamente finanziato o agevolato i partiti politici e, anche personalmente, esponenti della classe politica. Da Fiat a Olivetti, da Montedison a Fininvest”.
1993, 4 dicembre La Procura di Torino raccoglie le confessioni del presidente del Torino Calcio, Gianmauro Borsano, deputato Psi, travolto da un crac finanziario. Borsano dice che nel marzo ‘92 il vicepresidente del Milan, Galliani, gli versò 18 miliardi e mezzo più 10 miliardi in nero per il calciatore Lentini. La Procura trasmette il fascicolo a Milano per falso in bilancio e il 22 febbraio ‘94 ascolta Borsano e altri protagonisti. Il pool mette così il naso nei conti esteri Fininvest.
1993, 14 dicembre Arrestati a Torino il sindaco Pds e quattro assessori di Grugliasco per tangenti sul megacentro commerciale Le Gru, costruito dalle coop rosse e gestito dalla francese Trema e da Standa (Fininvest). La Procura indaga Brancher (poi archiviato) e convoca come teste Berlusconi, che si presenterà solo il 19 aprile ‘94, dopo aver vinto le elezioni.
1993, dicembre Salvatore Cancemi, primo boss pentito della Cupola,comincia a parlare al pm di Caltanissetta Ilda Boccassini dei rapporti fra Berlusconi, Dell’Utri, mafia e stragi. 1993, 20 dicembre. Il procuratore Borrelli dice al Corriere: “Sappiamo che certe coincidenze possono provocare sconquassi, ma che possiamo farci? Quelli che si vogliono candidare si guardino dentro. Se sono puliti, vadano avanti tranquilli. Ma chi sa di avere scheletri nell’armadio, vergogne del passato, apra l’armadio e si tiri da parte prima che arriviamo noi”.
1994, 26 gennaio Silvio Berlusconi annuncia in tv, con un videomessaggio, il suo ingresso in politica perché “questo è il paese che amo”. In privato, confida a Montanelli e a Biagi: “Se non entro in politica, finisco in galera e fallisco per debiti”.
Serve altro?
SI .Non è male ripercorrere anche le leggi "pro domo sua" ,per salvarsi il culo...
Ecco le leggi che hanno aiutato Berlusconi
Qui di seguito tutte le leggi approvate dal 2001 ad oggi dai governi di centrodestra che hanno prodotto benefici effetti per Berlusconi e le sue società.
1 Legge n. 367/2001. Rogatorie internazionali. Limita l'utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria. La nuova disciplina ha lo scopo di coprire i movimenti illeciti sui conti svizzeri effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo "Sme-Ariosto 1" (corruzione in atti giudiziari).
2 Legge n. 383/2001 (cosiddetta "Tremonti bis"). Abolizione dell'imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni. (Il governo dell'Ulivo l'aveva abolita per patrimoni fino a 350 milioni di lire).
3 Legge n.61/2001 (Riforma del diritto societario). Depenalizzazione del falso in bilancio. La nuova disciplina del falso in bilancio consente a Berlusconi di essere assolto perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2".
4 Legge 248/2002 (cosiddetta "legge Cirami sul legittimo sospetto"). Introduce il "legittimo sospetto" sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo ("In ogni stato e grado del processo di merito, quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto, la Corte di cassazione, su richiesta motivata del procuratore generale presso la Corte di appello o del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell'imputato, rimette il processo ad altro giudice"). La norma è sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati.
5 Decreto legge n. 282/2002 (cosiddetto "decreto salva-calcio"). Introduce una norma che consente alle società sportive (tra cui il Milan) di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali.
6 Legge n. 289/2002 (Legge finanziaria 2003). Condono fiscale. A beneficiare del condono "tombale" anche le imprese del gruppo Mediaset.
7 Legge n.140/2003 (cosiddetto "Lodo Schifani"). E' il primo tentativo per rendere immune Silvio Berlusconi. Introduce ildivieto di sottomissione a processi delle cinque più altre cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Senato, della Camera, del Consiglio). La legge è dichiarata incostituzionale dalla sentenza della Consulta n. 13 del 2004.
8 Decreto-legge n.352/2003 (cosiddetto "Decreto-salva Rete 4"). Introduce una norma ad hoc per consentire a rete 4 di continuare a trasmettere in analogico.
9 Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004). Legge 311/2004 (Finanziaria 2005). Nelle norme sul digitale terrestre, è introdotto un incentivo statale all'acquisto di decoder. A beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solari. com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp". La società controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi.
10 Legge 112/2004 (cosiddetta "Legge Gasparri"). Riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Introduce il Sistema integrato delle comunicazioni. Scriverà il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: "Il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti".
11 Legge n.308/2004. Estensione del condono edilizio alle aree protette. Nella scia del condono edilizio introdotto dal decreto legge n. 269/2003, la nuova disciplina ammette le zone protette tra le aree condonabili. E quindi anche alle aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi.
12 Legge n. 251/2005 (cosiddetta "ex Cirielli"). Introduce una riduzione dei termini di prescrizione. La norma consente l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Lodo Mondadori", "Lentini", "Diritti tv Mediaset".
13 Decreto legislativo n. 252 del 2005 (Testo unico della previdenza complementare). Nella scia della riforma della previdenza complementare, si inseriscono norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi.
14 Legge 46/2006 (cosiddetta "legge Pecorella"). Introduce l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale la dichiara parzialmente incostituzionale con la sentenza n. 26 del 2007.
15 Legge n.124/2008 (cosiddetto "lodo Alfano"). Ripropone i contenuti del 2lodo Schifani". Sospende il processo penale per le alte cariche dello Stato. La nuova disciplina è emenata poco prima delle ultime udienze del processo per corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills (testimone corrotto), in cui Berlusconi (corruttore) è coimputato. Mills sarà condannato in primo grado e in appello a quattro anni e sei mesi di carcere. La Consulta, sentenza n. 262 del 2009, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione.
16 Decreto legge n. 185/2008. Aumentata dal 10 al 20 per cento l'IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset.
17 Aumento dal 10 al 20 per cento della quota di azione proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La disposizione è stata immediatamente utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.
18 Disegno di legge sul "processo breve". Per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità). Una norma transitoria applica le nuove norme anche i processi di primo grado in corso. Berlusconi ne beneficerebbe nei processi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
Secondo gli inquirenti avrebbero agito da mediatori per pilotare, traendone profitto, l'aggiudicazione di un appalto da circa 15 milioni di euro. L'amministratore delegato della Fira Servizi, Claudio D'Alesio, di 50 anni, originario di Teramo, ma residente a Pescara, imprenditore, e l'ex assessore regionale al Lavoro di Forza Italia, Italo Mileti (59), di Pescara, sono stati arrestati dai carabinieri di Pescara con l'accusa di millantato credito per illecita intermediazione verso pubblici ufficiali nell'ambito della ricostruzione post terremoto all'Aquila.
Devo rispondere ai miei elettori e al gruppo del Pdl, non certo a Repubblica. Lo scriva, lo scriva bene 'non certo a Repubblica'". Lucio Stanca ha risposto così alle polemiche sul suo doppio incarico (e stipendio) come parlamentare e amministratore delegato della società di gestione di Expo. Repubblica Milano ha pubblicato nei giorni scorsi i dati delle sue presenze a Montecitorio crollate dallo scorso aprile, quando Stanca è stato designato alla guida della società che organizza l’Esposizione milanese del 2015.
A settembre 2008 il deputato Lucio Stanca partecipa al 98,26 per cento delle votazioni in aula: 113 su 115. A ottobre 2009 il deputato e, nel frattempo, ad di Expo è mancato al 95,78 per cento delle votazioni: su 166 discussioni, ha premuto il pulsante elettronico solo sette volte. Dati a cui Stanca ha risposto: "Certo che sprecate molta carta, eh?". E ancora: "Queste sono le mie responsabilità: gli elettori del Pdl e il gruppo del Pdl, non Repubblica".
AGILE – ex EUTELIA COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!!! E’ iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN: AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO. Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile. Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti . Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l’ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte. Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi. Abbiamo bisogno di invisibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane ( Roma - Siena_Montepaschi – Milano – Torino – Ivrea – Bari – Napoli - Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun Giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI. NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d’ordine è che se non siamo visibili all’opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE. Dal 4-Novembre-2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti
Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. – ex Eutelia
leggo sui giornali dell´operazione "White Christmas", messa in atto dal sindaco di Coccaglio, che consiste nell´individuare, casa per casa, tutte le persone straniere non in regola e cacciarle, in vista del Natale.
La notizia mi colpisce, non solo per l´idea di accoglienza, di cittadinanza e di cristianità che la sottende, ma anche perché Coccaglio è il luogo dove riposano i miei nonni, Cesare Comencini e Mimì Hefti Comencini.
Per loro mi sento in obbligo di scrivere questa lettera. Mia nonna, figlia di una famiglia svizzera tedesca, si innamorò di mio nonno Cesare e per sposarlo dovette combattere contro tutti i pregiudizi di cui gli italiani erano vittime nel suo paese. Gli svizzeri tedeschi non amavano gli italiani, li consideravano sporchi, primitivi, ne avevano paura, al massimo li impiegavano nelle loro fabbriche o per pulire le loro case. Ma mia nonna non cedette, si sposò con il suo Cesare e venne a vivere in Italia. Mio nonno era di origini modeste, ma con molti sacrifici era riuscito a laurearsi in ingegneria. Tuttavia in Italia non riusciva ad assicurare una vita sufficientemente degna a sua moglie, e ai loro due figli che nel frattempo erano nati, mio padre, Luigi, e suo fratello Gianni. Vivevano a Salò, dove gli affari andavano molto male. Un giorno mio nonno decise di emigrare in Francia, aveva sentito che lì si compravano terre a basso prezzo, perché i francesi abbandonavano la campagna, e per ogni due francesi c´era un italiano. Così partirono. La loro vita in Francia non fu facile, i miei nonni, poco esperti dei lavori agricoli, dovettero imparare tutto. Nel suo libro, "Infanzia, vocazione e prime esperienze di un regista", mio padre racconta: «Ora riesce difficile immaginare com´era la nostra vita nelle campagne del Sud-ovest francese. Non avevamo né luce, né acqua corrente. Ma avevamo il pianoforte. Ogni sera, dopo cena, mio padre sedeva in poltrona, e, cullato dalla musica di mia madre, lentamente sprofondava nel sonno». A scuola, mio padre, che quando arrivò in Francia aveva sei anni, veniva sempre messo da solo all´ultimo banco, e regolarmente chiamato "Macaroni", come in Francia venivano chiamati gli immigrati italiani. Fu mio nonno Cesare a soffrire più di tutti per la lontananza dall´Italia. Mio padre ricorda che si era costruito una radio a galena, che tutte le sere si ostinava a cercare di far funzionare. Quando mio nonno si ammalò iniziò a dire «non voglio morire in Francia, non voglio morire in Francia». Così mia nonna lo riportò a casa, in Italia, da suo fratello, a Coccaglio. Fu sepolto nel piccolo cimitero di Coccaglio, dove molti anni dopo lo raggiunse mia nonna, che dopo la sua morte era rimasta a vivere in Italia, a Milano. I miei nonni sapevano cos´è lasciare il proprio paese per poter lavorare, cos´è essere stranieri, sapevano cos´è la dignità da salvare, per sé e per i propri figli. Al funerale di mia nonna ricordo che mio padre lesse quel brano del Vangelo secondo Matteo in cui Gesù dice "Ama il prossimo tuo come te stesso". Mia nonna era credente a modo suo, di religione Valdese. Ricordo un giorno, un venerdì santo, era venuta a trovarci a Roma per Pasqua, e io la trovai in camera sua, che piangeva piano e quando le chiesi perché mi rispose, asciugandosi in fretta gli occhi con il fazzoletto che teneva sempre nella manica del suo golfino: «Penso a Gesù, a come doveva sentirsi solo e impaurito nel giardino di Getsemani». I miei nonni riposano nel cimitero di Coccaglio, che non è solo la casa di chi provvisoriamente ne amministra il comune in questi anni, ma è stata anche la loro, e quindi ora è un po´ la mia e di tanti altri, che, come me, discendono da chi ha dovuto lasciare l´Italia per lavorare, con fatica, dolore, umiliazione. E sono sicura che i miei nonni, se potessero alzarsi e sorgere dalla memoria, condannerebbero chi ha osato inventare l´operazione "White Christmas".
Sistemavo un po’ di scartoffie passate ;documenti ,volantini ,articoli ,inerenti la riforma della scuola morattiana e meditavo su quanto è stata offesa ,oltraggiata ,bistrattata , disintegrata , la Scuola pubblica dal gruppetto di oligarchi strabici che da troppo tempo ormai imperversano facendo il buono ed il cattivo tempo,privatizzando e tagliando senza scrupoli e portando i nostri figli ai più bassi parametri Ocse sul benessere e la funzionalità delle scuole.
La Moratti già…ho ritrovato le le “tre I “ ; internet ,inglese ,impresa. Megamanifesti affissi un po’ ovunque dal grande saltimbanco .
Ci sarebbe davvero da ridere se la cosa non fosse tragica .
Cosa è rimasto delle tre I che campeggiavano imperiose nei manifesti elettorali?
La I di impresa ,meglio lasciarla perdere ,fra crisi ,delocalizzazione e scarsità di liquidità chi parlava della scuola come impresa è stato ridicolizzato dai fatti e rarissime sono quelle occasioni nelle quali le imprese collaborano con le scuole per offrire formazione e scambi.
La I di inglese ha ricevuto la pietra sepolcrale dall’attuale ministra,(meglio non nominarla che mi fa pure diventare scaramantica e sì che non lo sono mai stata!!!) che nei nuovi programmi didattici ha significativamente ridimensionato gli insegnamenti destinati alla lingua straniera .Quindi ,come sempre chi vorrà apprendere la lingua mondiale si dovrà arranciare da solo , se può ,così come hanno fatto padri madri e berluschini dall’inglese alla pommarola.
Ancora più assurda è la questione della terza I ; Internet ;i computer delle scuole sono del pleocene inferiore e fra lacci e laccioli non si riesce nemmeno ad aggiornarli ,alla faccia di chi vuole abbattere la burocrazia…sono lenti come plantigradi e il passaggio alla “banda larga “è rinviato non è ben chiaro a quando ;anche il piano per non far diventare(almeno) incolmabile il divario con i paesi che stanno invece forzando il passo dell’innovazione ,800 milioni ,pare fermo
…meglio fare il ponte sullo stretto ,ci si arriverà a 20 all’ora da un’autostrada da Burundi però vuoi mettere …i cementificatori…
Alle tanto decantate tre I ,ci sarebbe da aggiungerne quindi almeno altre tre …Incapacità ,Inconcludenza,Inganno.
so Assistiamo sempre più spesso a scontri tra la società civile che manifesta e la polizia con scudi, caschi e manganelli.
Negli ultimi mesi abbiam visto spesso gente inerme a terra con le mani alzate venir manganellata senza pietà; ora è comprensibile che sia tutelata la privacy del pubblico ufficiale ma è innanzitutto doveroso che quest'ultimo si assuma le proprie responsabilità quando viene accusato di reati compiuti nell'esercizio della sua funzione: sarà poi la magistratura a sancirne l'innocenza piuttosto che la colpevolezza.
Tutti noi siamo uguali dinanzi alla Legge e ciascuno ha l'obbligo di rispondere dei propri reati davanti ad un tribunale. Con questa petizione si propone di dare in dotazione agli agenti oltre a scudi, manganelli e caschi anche una casacca col numero ben leggibile, stile calciatore: e che le caserme registrino ogni volta CHI quel giorno indossava la casacca, oppure IL CASCO numero X. In tal modo se filmo una violenza da parte dell'agente 32 la sua identità sarà stabilita univocamente a monte, è passibile di denuncia penale e probabilmente ciò lo frenerà dal commettere atti di violenza gratuita.
Erano diversi novembri che non facevo un giro per la grande fiera del patrono della mia città .
L’ho fatto oggi parzialmente e rapidamente.
Per me la fiera sono “le vasche”all’uscita dalla scuola con le mie amiche ,quell’idea resta vivida e piena zeppa di significati legati anche al compleanno di mia madre ed alla mia ricerca di regali da portarle.
Non sono né predisposta ,né particolarmente accondiscendente verso i ricordi soprattutto quelli troppo socializzati e resi pubblici , anzi fatico quando trovo chi vi si arrotola traendone motivo di chiacchiera .
Credo sia anche per questo che stavo alla larga da”queste” bancarelle piene zeppe di kitscherie e di miamemoria .
E’ cambiato tutto anche se molto resta simile ,l’entusiasmo dei piccolissimi chetraspare dallo sguardo perso nei palloncini ;i gruppazzi di adolescenti che ridono a crepapelle per inezie ,gli imbonitori coi loro fantasmagorici coltelli spaziali o i guanti antipolvere che attraggono gli ultimi curiosi .L’odore nauseabondo degli hot dog ha sostituito definitivamente la buona fragranza dei croccanti fatti sulle ruote di rame che certamente qualche normativa impedisce.
Tanto etnico più o meno taroccoe gli orribili ,tombali, fiori finti ,caramelle in chiazze di colori iperrealisti ,cineserie di ogni tipo e profluvi di fibre sintetiche in tutte le declinazioni possibili.
In piazza c’era un gruppetto di persone di FN ,non locali per fortuna , sventolavano bandiere italiane e diffondevano volantini sgrammaticati che invitavano alla lotta contro l’immigrazione rea di tutti i mali ;erano sette otto, piccoletti , impalati ,molto poco ariani direi…sventolavano ...sventolavano...in mezzo a longilinei africani che vendevano artigianato ,peruviani con la musica andina ,magrebini con banchi di ogni genere .
Poveretti ,chissà se almeno in un barlume gli sarà passato o gli passerà mai per la mente quanto sono anacronistici antistorici , patetici e brutti.
Sto leggendo Pane e Tempesta , l’ultimo libro di Stefano Benni il quale non lesina mai in iperbole ,paradossi, situazioni improbabili al limite estremo fra l’assurdo e l’immaginifico.Altri suoi lavori,pur divertenti , mi mettevano un po’ in crisi per questo profluvio continuo di eventi surreali,faticavo un attimo.Questo mi sembra sul normale o almeno non particolarmente stupefacente.
Deve essere una questione automatica di assuefazione dato che la realtà circostante non fa mancare niente quanto a paradossi .
Leggere il quotidiano offre ogni giorno un panorama tanto assurdo quanto incredibile .Leggo i dati sul lavoro del parlamento ;praticamente in aula ci si va sempre meno ;montagne di leggi da analizzare restano nei faldoni e nelle commissioni ;i cittadini aspettino ,l’aula serve soltanto quando si deve inventare una legge che curi ,controlli,faciliti ,depenalizzi le malefatte del boss.
Come quella in preparazione oggi ,praticamente un’amnistia .
Che schifo.
Pagine e pagine dei quotidiani destinate alla giustizia ,come se icittadini fossero tutti perennemente ed alacremente interessati non alla scuola alla sanità,alla cultura ,allo stato geofisico del pianeta , all’energia ed alle proprie tasche ma …alprocesso breve ,all’ennesimo ,insopportabile decreto salva culodi/per SB. (...ci riprova l'impunitone!)
Poi per non farsi mancare niente si trovano in ordine sparso i deliri sul terrorismo di Maroni che sembra sempre più sostenuto dall’impianto ideologico di marca Santignoranzaanchè, mescolato a neo crociate di chi ormai ha fatto del crocefisso una clava e che invece di preoccuparsi dello stato delle carceri e della polizia senza soldi per la benzina e per garantire i turni ,continua acefalo il suo mandato di poltronaro,inetto,ministro della paura.
Sono spariti i trans per il momento e il polverone sull’influenza porcina continua a mettere in luce il paradosso di un sistema nel quale il denaro è unico parametro di tutto .
Non male direi.
Grande scandalo per chi vaa trans ,nessuno ,o quasi per Cosentino ; una carriera sponsorizzata dai Casalesi e adesso sostenuta da nosferatu Ghedini e naturalmente da SB. (...comunione d'amorosi sensi...)
Chiacchiere scandalizzate ad oltranza per questioni minimali e nemmeno la richiesta di dimissioni immediate per un camorrista sottosegretario.Una fortuna economica grazie, sempre, ai favori che la camorra, per l’esattezza i signori di Caserta e di Casal di Principe, dal clan Bidognetti al clan Schiavone, gli hanno sempre garantito in cambio di una sfilza di favori, a cominciare, per dirne una, dai certificati antimafia per potersi aggiudicare gli appalti…
Che bolgia ,che cose oscene davvero ,meglio ,molto molto meglio ...
Nonno Stregone, Ispido Manidoro, Trincone Carogna, Sofronia e Rasputin, Archimede detto Archivio, Frida Fon, lo gnomo Kinotto, il beato Inclinato, Simona Bellosguardo, il gargaleone e il cinfalepro, Fen il Fenomeno, Piombino, Raffaele Raffica, Alice, don Pinpon e don Mela, Zito Zeppa, la Jole, Gino Saltasù, il sindaco Velluti, Ottavio Talpa, Bubba Bonazzi, Bum Bum Fattanza, Nestorino e Gandolino, Sibilio Settecanal, Tramutone, la Mannara, Giango, i fratelli Sgomberati, Bingo Caccola e Tamara Colibrì, Maria Sandokan, Adelmo il Cupo, Checca e Caco…
Non importa che la freccia non raggiunga il bersaglio. Meglio così. Non catturare nessuna preda. Non far danno a nessuno perché ciò che importa è il volo, la traiettoria, l’impulso, il tratto d’aria percorso nel salire, l’oscurità che sgombra al conficcarsi vibrante nell’estensione del nulla.
Traduzione di Stefano Bernardinelli
Poesia n. 203 Marzo 2006 José Emilio Pacheco Difesa dell’anonimato a cura di Stefano Bernardinelli Crocetti Editore 2006
Sorvolerei sul dato politico seppur lo trovi inquietante .
Mi piace soffermarmi su due questioni .
La prima è che leggendo questa notizia e spulciando parte delle motivazioni, (i bambini stranieri …rallenterebbero le attività dei bambini autoctoni ) probabilmente le scuole dell’infanzia della provincia di Reggio Emilia non sono più quell’eccellenza che le aveva portate addirittura alla ribalta europea ed oltre .
Se c’è un “pezzo “ di scuola ,dove tramite il gioco e la prima sperimentazione sensoriale e linguistica il mescolamento interculturale è sicuramente un valore aggiunto ,è proprio la scuola dell’Infanzia ,metterlo in discussione , qualsiasi ne siano le motivazioni è soltanto la testimonianza del proprio fallimento .
Seconda riflessione ,più che una riflessione teorica è una risata .
Una bella risata che mi porta a confermare quello che ho sempre saputo.
Ho sempre pensato che le migrazioni epocali non le ferma nessuno ; nessuno mai nella storia lo ha fatto ,nessuno ci è riuscito ,al massimo ha inflitto dolore e morte a qualcuno ma senza ottenere nulla se non l’orrore .
L’unica strada ,è accogliere ,abbracciare direi , coordinare e governare l’integrazione cominciando proprio dai più piccini per i quali e con i quali è tutto facile.
Le migrazioni non si fermano ,è impossibile , ne è testimonianza il dato secondo cui ,nonostante le stragi e le leggi razziste di Maroni e compari ,la scemenza di concimare l'odio in campagne elettorali con le grida scomposte di qualche razzista ed i silenzi troppo timidi di altri anche quest’anno
E’ davvero ora di farla finita con le stronzate , per esempio col lasciar credere che solo gli stranieri delinquano ,perchè è un dato strabico e falso ,enfatizzando selezionati casi di cronaca nera ,è come dire che siccome fra i carabinieri si sono le famose mele marce,tutti i carabinieri sono delinquenti ;non funziona così.
“Maestro, perché c’è sopra la libreria quell’uomo svestito inchiodato per le mani e per i piedi e con delle spine in testa ?” “Ti prego maestro , toglilo, non lo posso vedere ,mi fa paura!”
“Ma no , quale paura ,stai tranquillo ,quell’uomo è morto per noi ,per la nostra salvezza eterna!”
Il bambino piange .
“Morto per noi? Che vuoi dire maestro ,che è colpa nostra se è ridotto in quel modo? E che vuol dire salvezza?”
“Vedi ,lui tanti tanti anni fa abitava in una terra lontana dove andava predicando la pace e l’amore e per questo è stato ucciso ma quelli che l’hanno fatto non sapevano che lui fosse il figlio di Dio e lo hanno torturato ed ammazzato ;noi lo ricordiamo così perché col suo dolore ,resuscitando dopo tre giorni ha regalato a tutti noi la vita eterna! "
IL bambino rasserenato .
“Ah…allora rivedrò mio nonno che è morto , non è vero quello che mi diceva lui che sarebbe diventato di polvere e tornato alla madre terra ,io lo vorrei tanto rivedere ed andare alla diga con lui a pescare sono contento …che bello !"
“Ma no …resuscitò solo lui per farci capire , per tutti noi la vita eterna è lassù in paradiso …tuo nonno lo rivedrai quando anche tu morirai ed andrai in cielo…”
Il bambino piange forte.
“Staccalo ,staccalo…ho paura …voglio il nonno ,non è colpa mia,non ci voglio andare in cielo ..staccalo…non farmelo vedere ”
Non avevo intenzione di scrivere di questa questione del crocefisso a scuola ,scoppiata mediaticamente dopo la pronunciazione della corte europea…
fino a quando,ieri,
ho visto le immagini dall’Aquila del premier sempre più di gomma a cui un parroco miope aveva consegnato un crocefisso in legno extra large che lui brandiva soddisfatto davanti ai fotografi come fosse la clava certo a lui più congeniale .
Mi ha fatto un effetto nauseabondo , più disgustoso di quando girava col pisello all’aria in Sardegna fra le sbarbate e di quando urla scompostamente la sua presunta innocenza .
Capisco bene che la chiesa plauda al governo che subito accorre in Europa a difendere “la nostra cultura” ma secondo me dovrebbe riflettere parecchio su quelle mani che sventolavano il crocefisso .
Restando nel merito della questione credo che, l’uomo in croce , se potesse prendere posizione, sarebbe d’accordo con la corte di Strasburgo.
Non è semplice parlare di diritti dei cittadini sottoposti a regime carcerario .C’è un larga /issima fascia di popolazione che in qualche modo accetta senza particolare preoccupazione il fatto che avvengano nel segreto delle segrete ,degli istituti di pena fatti e violenze che accomunano le nostre carceri non certo a quelle dell’Europa del Nord ma a quelle turche, bielorusse o peggio. Non a molti ,mi sembra interessano le funzioni di recupero della personalita' attribuite dalla Costituzione alla pena detentiva.
La dignità dei detenuti è un valore tutelato dalla Costituzione (art. 27).
Con 43 mila posti in strutture carcerarie sovente fatiscenti non si possono tenere in carcere 65 mila persone senza provocare gravissimi problemi di convivenza, malattia e degrado, fino al dramma dei suicidi (a quanto pare in aumento, per quel che si può desumere dalle informazioni disponibili, scarse e di bassa qualità). Un problema, quello dello scarso spazio in carcere, che ci è già costato una condanna dell’Unione Europea, e che pare appassionare ben poco le forze politiche (con l’importante eccezione dei radicali, da anni costantemente impegnati su questo fronte). Il sovraffollamento è un problema anche in altri Paesi europei, ma nessuno (salvo forse la Grecia) ha un eccesso di detenuti paragonabile al nostro.
La maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale possiede semmai un eccesso di capacità: in Svezia e Germania la quota di posti liberi è intorno al 3%, in Inghilterra e Galles al 4%, in Portogallo al 7%, in Irlanda all’8%, in Danimarca al 10%, in Olanda al 19% .
Mi par di sentirle risuonare le vocette di coloro che dicono : “Eh,a spese nostre ,stanno bene , hanno anche la tv …e se prendono un po’ di botte ,può far loro solo bene ,del resto i delinquenti meritano solo quello!”. Ora il discorso sul carcere non si può certo risolvere con quattro parole né tanto meno si può semplificare ma l’attualità con la morte violenta di Stefano Cucchi ,il suicidio della brigatista Blefari ,la tremenda registrazione della polizia carceraria di Teramo ,acclarano una realtà sommersa ed inquietante che è bene venga fuori e che distingua le pur tante associazioni e singole persone che lavorano per un carcere a misura di persona e le famigerate “mele marce”.Continue denunce degli organismi umanitari e dei sindacati degli operatori carcerari evidenziano il grave stato di disagio, il sovraffollamento degli istituti di pena italiani e le carenze di organico. Stupisce la latitanza del governo che stenta a presentare il piano carceri, sebbene in tanti istituti si sia superato il livello massimo di accoglienza e la situazione sia veramente esplosiva.
Né il ministro Alfano ,né altri sembrano sensibili a questa cosa , sono troppo affannati a riformare la giustizia certo ma soltanto per regolare qualche questione che LO riguarda e delegittimare parte della magistratura (komunistissima si sa quella che inquisisce...ovvio ,quella che assolve e procrastina ,quella va benone...), incuranti del fatto che il reato di clandestinità ha peggiorato ulteriormente la situazione carceraria , sovraffollando e rendendo una jungla le carceri italiane .
Un paese moderno e civile si vede anche dallo stato delle sue carceri e dalla natura dei processi messi in atto per il recupero e non si può tollerare la violenza e la noncuranza.
Inviato da: ossimora
il 12/09/2024 alle 19:00
Inviato da: jigendaisuke
il 11/09/2024 alle 20:49
Inviato da: jigendaisuke
il 11/09/2024 alle 20:47
Inviato da: jigendaisuke
il 11/08/2024 alle 23:41
Inviato da: jigendaisuke
il 08/08/2024 alle 20:02