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Creato da ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Messaggi di Settembre 2009
Il lunedì è giornata hard.
Da brava fannullona pantello affannata per defilarmi dagli impegni pressanti ,salto tornelli, schivo incarichi ,m'aggiro indaffarata per corridoi nullafacendo ,improvviso malattie ad hoc sopra i sette giorni ,fingo partecipazioni ad incontri esiziali con l'I pod sugli orecchi , smanetto sulla tecnologica preistoria delle aule multimediali .
Già ...s’arriva a sera stanchi , con quel cerchio alla testa che impedisce lucidità e con la voglia di un hammam o almeno di ...un profluvio di pediluvio .
Poi in questi giorni è tutto un via vai fra banche , commercialisti per riportare a casa i capitali portati nei paradisi fiscali ,alla svelta e senza finire in galera .
C'è da fare!
Coi nostri guadagni mensili ne abbiamo a bizzeffe e possiamo salvare l'economia sgangherata del paese dei campanelli!!!
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Parlando di “quote rosa” ,della loro opportunità e della loro efficacia ci si ritrova sempre a sentir dire che le suddette quote sono state un ghetto paragonabile ad una concessione ridicola e che le donne sono tanto brave e forti e potenti da non aver bisogno di riserve e facilitazioni tipo “quote Panda” .
Questa è una facile semplificazione che non serve .
C’è del vero ovviamente ,anzi è certamente vero che le donne sono più che spesso molto in gamba e capaci ma nell’obiettivo delle quote non c’era un riconoscimento di inferiorità ,anzi ,semmai la consapevolezza INNEGABILE e storica di essere in gamba ,di dover però faticare il triplo per arrivare a ricoprire posti di prestigio nel lavoro.
Non si tratta di garantire oasi di protezione ma di creare parità di opportunità di genere.
Il percorso delle quote è stato un tentativo .
Fallimentare spesso , soprattutto perché in politica dove si sono tentate ... le hanno gestite …gli uomini ,usandole all’interno dei partiti e della formazione delle liste con potenti “paternage “ ,interessi personali o peggio…poi quando una donna (come nel caso di Emma Bonino )è stata proposta alla presidenza della repubblica non la si è presa neanche in considerazione.
Una mia prof. d’università durante un esame, parlando di pari opportunità ,con un ragazzo perse un po’ le staffe e gli disse ( più o meno… )“Qui dentro l’università la stragrande maggioranza delle cattedre le hanno i maschi ,le poche donne che ce la fanno, hanno dovuto dimostrare il proprio valore facendosi il triplo del mazzo”
Nel mondo accademico, ci sono ormai molte docenti donne, ma, in proporzione, a un numero limitato di loro sono dati i riconoscimenti e le opportunità che meritano: di conseguenza le figure che guidano gli organismi istituzionali degli atenei sono quasi sempre figure maschili.
Questa differenziazione la sia vede in tutti gli ambiti professionali e lavorativi .
Quello che un uomo fa con disinvoltura e in maniera del tutto normale per un donna spesso è un percorso ad ostacoli.
I tempi del lavoro sono ancora quelli maschili, mancano quei servizi sociali necessari affinché le donne non siano più costrette a conciliare con fatica il lavoro produttivo e il lavoro di cura, sempre che quest ultimo spetti ancora soltanto a loro. La società dovrebbe cambiare alcune sue regole, come ad esempio gli orari degli asilo nido che devono essere più accessibili, o la baby sitter , che si dovrebbe scaricare dalle tasse,la maternità non è affatto tutelata come si dice sia .
C’è stato un tempo in cui abbiamo creduto che le donne potessero far valere le loro capacità, ma le dinamiche di mercato, la società e la politica hanno operato in una direzione che tende a chiudere loro spazi e opportunità.
Per invertire questa tendenza è necessario che il mondo cominci a camminare con due gambe, una maschile e una femminile, con le loro diversità, naturalmente, ma con pari diritti.
Il tasso di disoccupazione il tasso d'impiego,lo scarto di remunerazione tra i due sessi e la rappresentanza in parlamento penalizzano fortissimamente le donne .
Il nostro paese è al diciannovesimo posto nella lista dei paesi in cui le donne sono inserite in contesti professionali importanti. Siamo dopo i paesi dell'Africa.
E’ vero il sistema delle quote non va bene .
L’obiettivo deve essere quello di una democrazia paritaria al 50%, la presenza delle donne dovrebbe raggiungere la metà nei luoghi di rappresentanza, sia in politica sia nel lavoro.
L’Italia dovrebbe seguire la strada inaugurata dalla Svezia, che per legge ha imposto la parità di genere anche nei consigli d’amministrazione delle società.Preoccuparsi e lavorare perchè questo sia davvero possibile ,fuori dalla retorica e dalla semplificazione è abbattere vecchie regole ,stereotipi ,ultimo fra i quali quello che le donne la parità di diritti ce l'hanno già.E' una palla.
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Vento e luce.Lo sfolgorio d’oro
dei platani s’inciela,non ha ora
o stagione,ossia le ha
e le bruciaquesto tripudio,
le esala in chiarità,
questa invincibile alchimia,
le unisce e le purificaall’essenza
luminosa della finee del principio.
Mario Luzi
Sotto specie umana
Garzanti Libri 1999
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E’ passato qualche giorno dall’Eid el Fitr, la rottura del digiuno del mese di Ramadan, grande festa dell’Islam ,durante la quale ci si incontra fra amici e parenti per mangiare leccornie varie e ritrovarsi in un clima di allegria e di preghiera .
Un po’ come si fa noi a Natale o a Pasqua.
Ho letto della bravata che ha fatto a Milano ,presso una moschea la “signora” ,billionare santanchè ed ho deciso di scriverne solo a distanza di giorn i, perché il suo gesto di intolleranza presuntuoso, pretestuoso ed ignorante mi è sembrato così insopportabile che avrei soltanto usato una teoria indicibile e deprecabile di improperi,il soggetto si presta fin troppo bene ed a me piace sfogare un po’ di energia su certe discariche umane.
Non posso non parlarne tout court però , perché è una cosa davvero vergognosa ,ignobile indegna e provocatoria quella che è successa.
La poveraccia , fra l’altro ampiamente dotata di scorta di accompagnatori e fotografi, si presenta alla moschea in un giorno di festa grande ,dice, per protestare contro il velo islamico delle donne musulmane dicendo che, poverina ,la infastidisce la gente a volto coperto .
Adesso, il velo islamico ,nella stragrande maggioranza dei casi, (nel Magreb che è il più presente in Europa) non copre il volto, è il caso dell’hjiab o l’haik e persino l’habaya e lo chador ( più diffusi sul Golfo persico) .Poi la diatriba sul velo,anche quello integrale , è annosa ed investe comunque l'Europa in vari ambiti e la sede opportuna non era di certo quella .
E poi anche se ci sono donne a volto coperto ,il fastidio di madame santanchè avrebbe potuto e dovuto restare all’interno della sua cerchia di fascisti e razzisti come quelli che in una pagina di FB ,dopo l’attentato ai militari italiani nella guerra del petrolio ,di qualche giorno fa ha scritto niente meno che adesso i militari sono ancora più legittimati a continuare i bombardamenti sui civili .
Questi gesti , come quelli quotidiani che sempre di più costellano la vita degli emigranti vanno a distruggere anni di lavoro per l’integrazione ,acuiscono i contrasti ,affilano le armi della diffidenza e del rancore .
Un uomo colto e responsabile che portava le sue bambine a scuola , partecipando attivamente alla sua vita ed interagendo con le iniziative , adesso pretende che la più grande delle figlie metta l’hjiab causando seri problemi solo a lei ,poverina.
Chi mai aveva fatto storie di sorta in mensa o al massimo richiesto il pranzo senza carne di maiale adesso chiede cibo Halal .
E’ chiaro l’obiettivo della santanchè e dei suoi simili :approfondire il conflitto ,aumentare lo scontro ,rendere difficile la vita ai migranti ,invitarli a levarsi di torno.
Io preferirei di gran lunga si levassero di torno lei ,i billionaristi come il suo amico briatore e corte :la razza è una questione trasversale e non c’entra una mazza col luogo dove si è nati.
Anche a me danno fastidio le donne che si insiliconano , quelle che fanno carriere politiche importanti via letto ma non posso protestare più di tanto,nè tirar oro uova marce come vorrei , perché altrimenti invece del molto presunto spintone che ha ricevuto la santanchè di sicuro finirei in galera.
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Che squallore !
E' che ci riempiono di menzogne continuamente.
Menzogne ,menzogne,non detti e menzogne .
E non lasciano parlare .
E sputano su tutto ciò che non è con loro e non è come loro,
delegittimano,tentano l'ormai sfocata tiritera del "sono tutti uguali"
Censurano,minacciano,cacciano,ridicolizzano,
inveiscono,delirano .
E parlano solo loro e gli altri tutti sbagliati e in malafede .
E le minoranze nel fango .
E quando raramente discutono , non sanno argomentare e sempre ti ricordano solo che loro hanno i numeri dalla loro , in un triste ,violento mantra.
E ripetono la crisi non c'è
perchè loro non ce l'hanno.
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Dal 12 agosto, con un'intervista a Nadia Urbinati di Concita De Gregorio abbiamo aperto il dibattito su l'Unità sul "silenzio delle donne".
Da quel giorno abbiamo ospitato lettere, messaggi, commenti, analisi.
Dal ragionamento volutamente "lieve" di Serena Dandini alla provocazione sul mutismo femminile di Benedetta Barzini.
Ogni giorno parole per rompere il silenzio sul sessismo del premier, il velinismo, la festa di Casoria, le escort a Palazzo Grazioli.
Una rivoluzione interrotta secondo Lidia Ravera. Per questo - scrive Dacia Maraini - bisogna alzare la voce contro le discriminazioni. Un dibattito serrato, commentato dai lettori con passione. Come se fossimo usciti/e dal letargo. Ma non basta l'indignazione, dice Alessandra Bocchetti. Bisogna governare. Soprattutto - parole di Luisa Muraro - se a governerci è il genere.
Parole. Per rompere la solituzine. Spezzare il silenzio. Le parole di Iaia Caputo contro il potere della tv, quelle di Rita Borsellino per riprendersi il tempo. Le parole di Nicla Vassallo che chiama a raccolta anche gli uomini, come Tiziana Bartolini. Mezz'ora di protesta al giorno, scrive Tiziana Zanardo, attraverso gli strumenti della democrazia orizzontale per ritrovare la voce. Il governo che silenzia è "un danno per gli uomini", dice Elisabetta Ambrosi. "Rompere il silenziatore", insomma, per citare l'intervento di Livia Turco. Ma i diritti non sono ereditari e l'assuefazione ci ha spente - aggiunge Simona Argentieri - che invita le donne a esprimere la propria rabbia, a scendere in piazza.
Parole. Un fiume di parole. Di proposte. Per ritrovarsi, riattivare la memoria. Come scrive Marisa Rodano che ricorda il valore delle lotte femminili nella democrazia. Le parole di Loredana Lipperini, di Vittoria Franco, di Jimenez Bartlett e Maite Larrauri, di Elettra Deiana, di Paola Gaiotti De Biase e Edda Billi, di Tiziana Bartolini, Ida Dominjianni e Susanna Nicchiarelli
Parole scritte. Parole dette nel forum con Nadia Urbinati, Paola Concia, Vittoria Franco, Susanna Cenni, Alessandra Bocchetti, Maite Larrauri, Siriana Suprani e la regista Lorella Zanardo.
Questo fiume di parole che ha rotto il silenzio.
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GENERATORE AUTOMATICO DI PROCLAMI (...geniale ,fate il refresh della pagina per una nuova fanfaronata...)
- Un poveretto che per seri motivi di salute sopporta una condizione psico fisica pesante, in generale , nell’ambito familiare ,amicale sarebbe aiutato ,assistito , persino coccolato e messo in condizioni di non fare né farsi del male , nel caso nostro preferiamo farlo ministro della Repubblica , noi siamo avanti .
- Persino un piccolo nevrotico frustrato col cuore troppo troppo vicino al buco del culo , lo facciamo ministro della Repubblica e gli permettiamo tranquillamente di sparare a zero contro diverse categorie certo più rispettabili di lui e contro la cultura in genere .
Mah... dipenderà forse dal fatto che infondo crediamo ancora nei miracoli ...
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“La debolezza è sublime, la forza spregevole. Quando un uomo nasce, è debole ed elastico.
Quando muore è forte e rigido. Quando un albero cresce, è flessibile e tenero; quando diviene secco e duro, esso muore.
La durezza e la forza sono le compagne della morte. La flessibilità e la debolezza esprimono la freschezza della vita.
Perciò chi è indurito non vincerà.“
Lao-Tze.
Più che elogio del debolismo, un elogio dell’adesione al divenire, come direbbe il filosofo. Si sa che ogni età ha i suoi dilemmi, si tratta solo di seguire la via della rigidità o quella dell’adattamento.
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DI IGNACIO RAMONET
Le Monde Diplomatique
Pochissimi mezzi di comunicazione lo hanno reso noto.
L’opinione pubblica non è stata allertata.
E tuttavia, le preoccupanti conclusioni della Relazione finale , pubblicata dalla Commissione Europea il passato 8 luglio sugli abusi in materia di concorrenza nel settore farmaceutico, meritano di essere conosciute dai cittadini e diffuse ampliamente.
Cosa dice questo rapporto? In sintesi: che, nel commercio dei farmaci, la concorrenza non sta funzionando, e i grandi gruppi farmaceutici ricorrono ad ogni sorta di giochi sporchi per impedire l’arrivo sul mercato di medicinali più efficaci e soprattutto per screditare i farmaci generici molto più economici.
Conseguenza: il ritardo della possibilità da parte del consumatore di accedere ai generici si traduce in consistenti perdite finanziarie non solo per i pazienti stessi ma anche per l' assistenza sanitaria a carico dello Stato (ovvero dei contribuenti). Questo, inoltre, offre argomentazioni ai difensori della privatizzazione del Sistema Sanitario Pubblico, accusati di essere causa di deficit nei confronti degli Stati.
I generici sono farmaci identici in quanto a principi attivi, dosaggio, efficacia, ai medicinali originali prodotti esclusivamente dai grandi monopoli farmaceutici. Il periodo di esclusiva, che inizia dal momento in cui il farmaco viene messo in vendita scade dopo dieci anni; ma il brevetto del farmaco originale dura vent’anni. Allora è quando altri fabbricanti hanno il diritto di produrre i generici che costano un 40% in meno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la maggior parte dei governi raccomandano l’uso dei generici perché a causa del minor costo, favoriscono l’accesso paritario alla salute alla popolazione esposta a malattie evitabili .
L’obiettivo delle grandi marche farmaceutiche consiste, di conseguenza, nel ritardare in tutti i modi possibili la data di scadenza del periodo di protezione della licenza; e si adoperano per brevettare aggiunte superflue del prodotto (un polimorfo, una forma cristallina ecc) ed estendere così, artificialmente, la durata del proprio controllo sul farmaco. Il mercato mondiale dei farmaci vale 700 milioni di euro e una dozzina di imprese giganti – chiamate “Big Pharma” – Bayer, Glaxosmithkline (GSK), Merck, Novartis, Pfizer, Roche, Sanofi, Aventis - controllano la metà di questo mercato.
I suoi utili sono superiori a quelli ottenuti dal complesso militare e industriale. Per ciascun euro investito nella produzione di un farmaco di marca, i monopoli ne guadagnano mille sul mercato .
E 3 di queste marche, GSK, Novartis e Sanofi si apprestano a guadagnare mille milioni di euro nei prossimi mesi grazie alla vendita di massa del vaccino contro il virus A (H1N1) della nuova influenza .
Queste gigantesche masse di denaro danno alla “Big Pharma” una potenza finanziaria assolutamente colossale.
Che usano in particolare per rovinare, attraverso multipli giochi milionari davanti ai tribunali, i modesti fabbricanti di generici. Le loro innumerevoli lobby osteggiano anche permanentemente l’ Ufficio Europeo Brevetti (OEP) la cui sede si trova a Monaco, per ritardare la concessione di autorizzazione dell’entrata sul mercato dei generici. Lanciano allo stesso tempo campagne ingannevoli su questi farmaci equivalenti e spaventano i pazienti. Il risultato è che, secondo la recente Relazione pubblicata dalla Commissione Europea, i cittadini hanno dovuto aspettare, in media, 7 mesi più del dovuto per accedere ai generici, che si è tradotto negli ultimi 5 anni in un sovrapprezzo inutile di circa 3 milioni di euro per i consumatori ed un 20% di aumento per il Sistema Sanitario Pubblico.
L’offensiva dell’industria del monopolio farmaceutico non ha limiti. Sono anche implicati nel recente colpo di Stato contro il Presidente Manuel Zelaya in Honduras, paese che importa tutte le sue medicine, prodotte principalmente dalla “Big Pharma”. Da quando l’Honduras è entrato a far parte dell’ALBA (Alleanza Bolivariana dei Popoli d’America) nell’agosto 2008, Manuel Zelaya negoziava un accordo commerciale con l’Avana per importare generici cubani, con il proposito di ridurre i costi del funzionamento degli Ospedali pubblici dell’Honduras. In più durante il Vertice del 24 giugno passato i Presidenti dell’ALBA si impegnarono a “rivedere la dottrina sulla proprietà industriale” ovvero, l’intoccabilità delle licenze in materia di farmaci. Questi 2 progetti, che minacciavano direttamente i loro interessi, spinsero i gruppi farmaceutici internazionali ad appoggiare con forza il movimento golpista che avrebbe rovesciato Zelaya lo scorso 28 giugno .
Allo stesso tempo, Barack Obama, desideroso di riformare il Sistema Sanitario degli Stati Uniti che lascia senza copertura medica 47 milioni di cittadini, sta affrontando le ire del complesso farmaceutico – industriale. Qui, le somme in gioco sono gigantesche (i costi della sanità rappresentano l’equivalente del 18% del PIL) e sono controllate da una potente lobby di interessi privati che riunisce, in aggiunta a “Big Pharma”, le grandi compagnie di assicurazioni e tutto il settore delle cliniche e degli ospedali privati. Nessuno di questi attori vuole perdere i propri opulenti privilegi. Per questo, appoggiandosi ai grandi mezzi di comunicazione più conservatori e al Partito Repubblicano, stanno spendendo decine di milioni di dollari in campagne di disinformazione e di calunnia contro la necessaria riforma del sistema sanitario.
Questa è una battaglia cruciale. E sarebbe drammatico se le mafie farmaceutiche la vincessero. Perché raddoppierebbero allora gli sforzi per attaccare, in Europa e nel resto del mondo, la dimostrazione dell’efficienza dei farmaci generici e la speranza di sistemi sanitari meno costosi e più solidali.
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Come un lampo – rividi quel sentiero
fra le magnolie. E mi toccò il pensiero
che la nicchia nell’edera ancora
non avesse scordato la mia schiena,
che il nido di verbena
non si fosse riavuto.
Da poco era piovuto, e i grandi fiori
dissetati splendevano, che un tempo
come piccoli pugni si serravano
per resistere a un marzo di gran vento.
Passando, in un barbaglio lo rividi.
O mi parve. Talora la memoria
volta lo specchio:
non più freccia – bersaglio.
Fernanda Romagnoli
Il tredicesimo invitato
Aldo Garzanti Editore 1980
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Sentire maristar fra uno strafalcione grammaticale e l’altro ( ...lo stato de "i carceri"...si è adeguata ai somarelli ...qualche maligno si sta chiedendo ,vista la scarsa propensione all'italiano...in quali lingue sia esperta!!!) con la sua vocetta querula e la sua prosopopea tipica dei presuntuosi affermare che a scuola non si fa politica mi ha causato i brividi.
Non perché non avessi chiarissimo cosa vuole veramente dire:
“Le leggi le faccio io o chi per me(….Aprea Tremonti ) e voi non dovete osare obiettare “
Punto.
“Io sono io e voi non contate un cazzo “
Più chiaro di così .
Ma la cosa che stupisce è il populismo televisivo e la basicità del messaggio che ha voluto mutuare
Sono certa che chi ascolta simili idiozie in molti casi dirà:
”vedi ,ha ragione,basta politica (che ormai è riconosciuta da cani porci come il male assoluto) adesso si che si farà scuola seriamente!!!"
Poteva dire di restare aderenti alle leggi ,poteva usare altre formule per invitare all’obbedienza ma ha citato la politica che nella mente di molti è solo negatività e nella mente di chi la fa ,ci mangia ,ci lucra ,ci specula ,ci fa e disfa è bene che sia sempre più assente ,esoterica ,una robaccia sporca .
Il potere in mano ad un’oligarchia più o meno affidabile e gli altri obbedienti e in stato semi vegetativo
e la scuola pubblica ai minimi storici...non male .
Punto ...e basta di Gratiasalavida
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Il Ministro dell'Istruzione Gelmini invita a dire
(dopo aver TAGLIATO 8 Miliardi di Euro e Licenziato 120.000 Insegnanti e 40.000 Personale A.T.A.)
dove trovare le Risorse per assumere (anziché Licenziare) i "PRECARI" della Scuola Pubblica.
Ecco "10 PROPOSTE":
1) Seria Lotta all'EVASIONE FISCALE (pari in Italia a 300 Miliardi di Euro !!!) ;
2) TAGLIARE il Numero dei Parlamentari, gli Stipendi dei Parlamentari, le Società Partecipate FALLIMENTARI, gli Enti inutili ;
3) TAGLIARE gli Stipendi di Manager tipo Alessandro Profumo (UNICREDIT) che "guadagna" 25.000 euro al giorno !!! ;
4) Drastica RIDUZIONE delle Consulenze esterne negli Enti Locali ; RIDUZIONE di Sprechi e Inefficienze nella Pubblica Amministrazione ;
5) AUMENTO della Tassazione degli ALTI Redditi, dei grandi Patrimoni, dei guadagni dovuti alla Speculazione finanziaria-borsistica; Reintroduzione della Tassa di successione per le grandi Eredità ;
6) RIDURRE i Contributi Pubblici ai Giornali: Le grosse testate giornalistiche ricevono fior di milioni di Euro in finanziamenti Pubblici:
- La Mondadori 29 milioni di Euro
- La Rcs 23 milioni di Euro
- Il Sole-24 Ore 19 milioni di Euro
Ecco spiegato perché possono permettersi di stampare più copie del venduto: "LE PAGHIAMO NOI !!!".
7) ELIMINARE gli AIUTI di Stato alle Aziende Automobilistiche e alle Banche in crisi e ormai decotte (40 Miliardi di Euro !!!) e darli immediatamente alla Scuola e alla Sanità PUBBLICA.
Si possono <>, determinando un immediato AUMENTO dei Consumi e della Domanda interna (ESSENZIALE in un momento di gravissima Crisi e di Recessione Economica !!!);
9) RIDUZIONE delle Spese Militari (la sola c.d. "Missione di Pace" in Afghanistan ci COSTA 1 Milione di Euro al giorno !!!);(gli aerei acquistati sono un’eresia da milioni di euro)
10) ELIMINAZIONE dei Finanziamenti alle Scuole Private a favore della Scuola Pubblica Statale, per una Scuola Meritocratica e di Qualità (NON una Scuola di Classe e solo per i Ricchi !!!).
RIPARTIAMO DALL'ISTRUZIONE PUBBLICA E DALLA CULTURA e
LA MINISTRA LA PIANTI DI DIRE CONTINUE FALSITA' SULL'AUMENTO DEL TEMPO PIENO E BLA BLA ....
PUO' PRENDERE IN GIRO GLI OMETTI CHE SI INFORMANO SU CANALE 5 O SUL GIORNALE DI LITTORIO FELTRI
MA NON CHI A SCUOLA CI STA E LA VIVE!
Ps: Del resto gelmini ,brunetta ,bondi e compagnia cantante sono dei monumenti all'ignoranza ...
ci sarebbe di che meravigliarsi se ci tenessero all'istruzione ...
Leggo pure le ultime dichiarazioni di maristar che oltre ad essere incapace è pure RAZZISTA ed Autoritaria (affatto autorevole ) credo sia la peggiore ministra dell'istruzione che ricordi;INGUARDABILE.
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L’omino Brunetta poche ore fa dalla “scuola di politica ” della Casa delle liceità,ha tuonato perentorio con la consueta eleganza :
" Siamo gli smontatori di questa borghesia radical chic ed autoreferenziale di merda.
Dobbiamo essere i distruttori di questa Italia".
Oddio ,non si può dargli del tutto torto che distruttori lo siano è pesantemente evidente ma non credo che lui si volesse riferire :
· alla Scuola pubblica in avanzato stato di smantellamento ;
· alla Cultura che vede ristringersi spazi e finanziamenti ,
· alle scelte ambientali,energetiche ,edilizie
· alla Libertà di stampa che ci pone a livelli da paesi autoritari certamente extraeuropei
· alla Credibilità ed al rispetto internazionale che ha toccato i minimi storici ,
· alla situazione economica che trova nella totale inadeguatezza di Tremonti un abisso di cui non possiamo ancora percepire appieno i danni.
· al clima ed alla cultura di razzismo laido che già ha corroso l’italico umanesimo (presunto)
· all’omofobia galoppante mista ad un machismo orripilante
Brunetta col suo populismo da due lire (chiediamogli magari anche che fine ha fatto il cambiamento presunto nelle visite fiscali...ehe he he )
dovrebbe rispondere
in particolare su questo ...
visto e considerato che sono …
gli enti nei quali si raggiungono i picchi di assenze nella pubblica amministrazione
e visto anche che avevano detto in campagna elettorale che le avrebbero abolite …
++++++++++++++
perché NON LO FA/NNO?
![]() |
Ora ,è il corpo più importante dell'"anima" ,i suoi bisogni ,le sue necessità.
Ma ci manca qualcosa per poter realmente approcciare alla cultura del corpo in maniera serena ,siamo passati da una visione di distacco ad una di iperattenzione, senza avere però tutti gli strumenti necessari e la tensione verso un corpo recuperato assieme al cervello e non in contrapposizione.
Gli è che allora si cura e si stracura il corpo,con una prioritaria paura di morire ,si lisciano le rughe ,si suda in palestra ,si seguono le mode estetiche ma rimaniamo paralizzati e dimentichiamo in questo processo che anche la mente nient'altro è se non corporeità pura.
Il corpo ha perso la testa ,
un replicante senza spessore,
un ibrido spaventevole.Spesso.
![]() |
merito meritocrazia motivazione
uno sguardo pedagogico sull'IDEA di meritocrazia
**************

Maggiori informazioni: http://www.sbilanciamoci.org
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Sono le quattro e venti del mattino .
Il letto stava diventando chiodato ed ho preferito alzarmi .
C’è un silenzio totale attorno e mi sento bene.
Ho sognato.
E’ un periodo che ci sono sempre viaggi che sono inizialmente piacevoli ,perlopiù fatti in buona compagnia poi impazziscono ,offrendo dimensioni di improbabilità elevata.
A Roma ,con Michi che guida tranquillo ;non la solita Roma stratificata e magica ;una zona inedita ,composta da grandi palazzoni anni cinquanta ,qualcuno porticato con molti marmi .
Posteggiamo e scendiamo ;le case della zona sono tutte chiuse ,le finestre sprangate ,non c’è anima viva.Aleggia un silenzio anomalo.
Avanziamo e poco più avanti troviamo una grande piazza ,in parte delimitata da alberi secolari ,un bar molto illuminato e tanta gente che balla.
In mezzo alle coppie impostate e divertite un barbone rotea come un derviscio sventolando un pingue sacchetto di plastica, si siede ed inizia a fumare un grosso sigaro che estrae da un contenitore d’alluminio , mi sorride e mi invita a fumare ma io mi allontano e prendo a camminare da sola.
Mi ritrovo in vie pavimentate in travertino , in parte , al centro , in cotto ; percorrendole arrivo ad una chiesa romanica molto spoglia ma enorme ;si paga per entrar e due ragazze ,con le quali mi irrito molto ,cercano di dissuadermi dal fare il biglietto.
L’interno non ha niente a che vedere con la pietra e le linee sobrie della facciata ,niente cripta nè colonne , è un lungo corridoio basso , volte affrescate di celeste ed una fitta rete di grottesche multicolori ,pendono lampadari di cristallo a gocce ,tanti ,fitti ;osservandoli naso in su, mi rendo conto che alcuni sono interamente realizzati in cartone .
Guardando fuori dalla finestra mi rendo conto di essere nella mia città !
Come posso averci vissuto cosi’ tanto tempo senza conoscere questo posto?
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Mi ritrovo a fine giornata ma anche nel pomeriggio o nel primo mattino priva di energia o forse ne ho ma mi sembra troppo poca rispetto ai miei standard . Scrivo poco ,pochissimo ,qui e nei miei quaderni,sbirciavo il blog a ritroso ,sempre più rarefatte le storie ,le considerazioni , i racconti di luoghi ed emozioni ,lontanissime le poesie . Lo squallore imperversa nella cronaca stantia ,seppur necessaria ,delle trovate mirabolanti di chi ci governa ,igiene mentale che almeno esclude dalla chiacchiera inane del luogo arcicomune. Mi infurio con questa aridità che sa d’attesa e di fiato tirato ,di aggiustamento quotidiano , di regolamentazione ora poi ora di atteggiamenti , parole , posture che hanno perso rodaggio ed automatismi ;come aver smesso di guidare e non ricordare i fondamentali ; è una gran fatica parlare del più e del meno e decidere un tipo di pasta o un giro da fare tanto per cambiare orizzonte ;qualcuno che mi osserva sostiene che dovrei lasciarmi andare ,mollare i freni ; non tentare di avere il controllo su tutto. Ascolto ,ascolto ,apprezzo ma credo di non saperlo fare. ++++++++++++++++++++++++++++++++++ Allegoria della fortezza e della temperanza
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Blanca Varela
Notte
vecchia artefice
guarda che hai fatto della bugia
un altro giorno
Traduzione di Stefano Bernardinelli
Poesia n. 239 Giugno 2009
Blanca Varela
Esercizi materiali
a cura di Stefano Bernardinelli
Crocetti Editore 2009
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