Biomedicina – Medicina di Precisione by Xagena

New York Times: il virus SARS-CoV-2 nato nel Laboratorio di Wuhan in un Progetto di “guadagno di funzione” finanziato dagli Stati Uniti

Wuhan virology

 

NEW YORK TIMES: IL VIRUS SARS-CoV-2 NATO NEL LABORATORIO Di WUHAN IN CINA CON IL FINANZIAMENTO DEGLI STATI UNITI – IL VIRUS ERA STATO MANIPOLATO ( GUADAGNO DI FUNZIONE ) PER AVERE COME TARGET GLI ESSERI UMANI ( recettore Ace )

IL VIRUS E’ ANCORA PRESENTE, SEPPUR IN VARIANTI MENO AGGRESSIVE IN ACUTO, MA FORSE RISCHIOSE NEL CRONICO

Il New York Times ha rilanciato l’ipotesi che il virus SARS-CoV-2 sia stato creato in laboratorio. E ripropone l’ipotesi che il laboratorio di Wuhan abbia creato il virus nell’ambito di un progetto di ricerca a cui hanno collaborato organizzazioni americane finanziate dal governo degli Stati Uniti. Come tre anni fa ad affermarlo è la biologa molecolare canadese Alina Chan, che lavora al Massachusetts Institute of Technology ( Mit ) e ad Harvard e ha scritto il libro Viral: The Search for the Origin of Covid-19. Chan sostiene che una mole crescente di prove fa pensare che il virus sia “fuoriuscito da un laboratorio di ricerca di Wuhan, in Cina. Se così fosse si tratterebbe dell’incidente più dannoso nella storia della scienza”.

La tesi – I punti sono sempre gli stessi: la pandemia è iniziata a Wuhan, dove si trovava il più importante laboratorio di ricerca sui virus simili a SARS; il laboratorio di Wuhan avreva una collaborazione con EcoHealth Alliance ( un’organizzazione scientifica americana che è stata finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti ) ed era stato elaborato un progetto di ricerca in cui si progettavano virus. C’è la questione della proteina Spike – l’arpione perfetto – per infettare l’uomo. L’inedita presenza dei Furin cleavage sites, considerate le “forbici” per tagliare la proteina Spike che poi infetta le cellule. I bassi livelli di sicurezza del laboratorio di Wuhan. Dall’altra parte della barricata la mancanza di dati grezzi e certi, mai forniti dalla Cina.

Chan non è l’unica, a pensare che il coronavirus responsabile della pandemia di Covid-19 sia sfuggito dal laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan dove sarebbe stato manipolato con la tecnica del gain of function, ovvero delle modificazioni genetiche che permettono l’acquisizione di capacità che l’agente non ha o avrebbe avuto. La comunità scientifica in generale ha prima fortemente sostenuto la natura assolutamente naturale del virus, poi anche in virtù di una richiesta di indagine dell’amministrazione Biden ai servizi segreti, ha innescato la richiesta di un dibattito.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/04/covid-fauci-sentito-al-congresso-sulle-origini-del-virus-e-il-nyt-rilancia-le-accuse-della-biologa-chan-nato-in-laboratorio/7574332/

 

Le principali prove indicate da Chan, biologa molecolare che lavora al Massachusetts Institute of Technology ( Mit ) e ad Harvard:

1. La pandemia è iniziata a Wuhan, dove si trovava il più importante laboratorio di ricerca sui virus simili alla Sars. Virus simili a quello del Covid sono stati trovati in una miniera nella provincia Yunnan e in una caverna del Laos, ma mentre non ci sono prove che questi virus abbiano circolato negli esseri umani in quelle zone o in altre città cinesi prima dei contagi avvenuti a Wuhan, è noto che il laboratorio di Wuhan lavorava su campioni di questi virus prelevati nello Yunnan.

2. Nel 2018 il laboratorio di Wuhan, in collaborazione con EcoHealth Alliance (un’organizzazione scientifica americana che è stata finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti) e l’epidemiologo dell’Università del North Carolina Ralph Baric, aveva elaborato un progetto di ricerca, chiamato Defuse, in cui progettava di creare virus simili al Sars-Cov-2. In particolare suggeriva di costruire in laboratorio virus con un tipo di proteina spike (l’«arpione» che permette al virus di entrare nel corpo umano e di risultare particolarmente infettivo) molto rara che viene tagliata dall’enzima cellulare furina e finora è stata riscontrata solo nel virus del Covid (e in nessun altro virus in natura).

Chan sottolinea la peculiarità che: «Un virus simile alla Sars mai visto prima, con un sito di scissione della furina di recente introduzione, corrispondente alla descrizione contenuta nella proposta Defuse dell’istituto di Wuhan, ha causato un’epidemia a Wuhan meno di due anni dopo la stesura della proposta». Per altro non è noto su quali virus abbia effettivamente lavorato il laboratorio di Wuhan: il database con 22 mila campioni di questi tipi di virus pubblicato nel 2019 è stato chiuso nell’autunno di quell’anno senza che i collaboratori statunitensi di Wuhan potessero accedervi. Non solo: quando gli scienziati di Wuhan hanno pubblicato il loro fondamentale documento sul Covid all’inizio della pandemia non hanno fatto menzione della sua particolare proteina spike con il taglio della furina, nonostante fosse una caratteristica che stavano già studiando da tempo: una circostanza anomala per la scienza e particolarmente sospetta secondo Chan.

3. I livelli di sicurezza del laboratorio di Wuhan (cioè le misure per evitare il rilascio accidentale di virus) erano molto più bassi di quelli richiesti dagli standard di sicurezza delle strutture di ricerca americane. Anche da quelle che collaboravano con Wuhan. Il professor Baric aveva commentato una delle prime bozze del progetto Defuse specificando che i livelli di sicurezza previsti per le sperimentazioni erano troppo basse.

4. Non ci sono prove sostanziali per dire che lo spill-over, cioè il contagio da un’altra specie animale all’uomo, sia avvenuto in un mercato di Wuhan, come sostenuto dai cinesi. «Questo pregiudizio nella ricerca dei primi casi ha fatto sì che i casi non collegati al mercato o situati lontano da esso siano stati molto probabilmente ignorati. A peggiorare le cose, le autorità cinesi hanno bloccato la segnalazione dei primi casi non collegati al mercato e, adducendo precauzioni di biosicurezza, hanno ordinato la distruzione dei campioni dei pazienti il 3 gennaio 2020, rendendo quasi impossibile avere un quadro completo dei primi casi di Covid-19. Le informazioni su decine di primi casi di novembre e dicembre 2019 rimangono inaccessibili» scrive Chan, secondo cui l’epidemia al mercato di Wuhan è arrivata dopo che il virus era sfuggito dal laboratorio. Anche perché tutti gli animali contagiati dal Covid di cui si ha notizia lo hanno preso da esseri umani, e non viceversa.

Tutto questo fa pensare che l’ipotesi di un virus costruito in laboratorio sia la più probabile. Chan chiede che gli Stati Uniti la indaghino in maniera approfondita. E sottolinea un aspetto particolarmente inquietante: «Che la pandemia sia iniziata su un banco di laboratorio o in una bancarella del mercato, è innegabile che i finanziamenti federali statunitensi abbiano contribuito a creare una collezione senza precedenti di virus simili alla Sars presso l’istituto di Wuhan, oltre a contribuire alla ricerca che li ha potenziati». Di fatto è una circostanza riconosciuta anche dal governo americano, visto che l’amministrazione Biden a maggio ha annullato tutti i finanziamenti presenti e futuri a EcoHealth, proprio per gli esperimenti troppo rischiosi condotti a Wuhan. Ora è essenziale, conclude Chan, che gli Stati Uniti si impegnino per evitare che venga fatta ricerca — anche all’estero — in modo così pericoloso e che vengano riconosciute le eventuali responsabilità all’origine della pandemia. Solo così è possibile evitare che si ripeta.

Fonte: https://www.corriere.it/esteri/24_giugno_04/il-covid-il-laboratorio-di-wuhan-e-le-accuse-del-new-york-times-sulle-responsabilita-americane-4787f526-142f-45d1-9126-be4f9c0ddxlk.shtml?refresh_ce

ALERT ! Le persone colpite in forma grave da COVID ad aumentato rischio di diagnosi di cancro

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Study Links Severe COVID-19 to Undetected Cancer
People hospitalized with severe COVID-19 are at increased risk of being diagnosed with cancer in the following months, according to new research

 

ALERT ! LE PERSONE COLPITE DA FORMA GRAVE DI COVID PRESENTANO UN RISCHIO ACCRESCIUTO DI DIAGNOSI DI TUMORE

E’ cosa nota che alcuni virus siano causa diretta o indiretta di tumori. Questo è il primo studio a dimostrare che la grave infezione da SARS-CoV-2 può aumentare il rischio di diagnosi di cancro in persone senza forme tumorali manifeste nei 5 anni precedenti.

Il virus SARS-CoV-2 esercita una potente azione immunosoppressiva che potrebbe favorire l’emersione di tumori silenti, oppure provocarne di nuovi in particolare tumori ematologici.

I tumori rilevati nell’indagine sono: cancro al rene, tumori ematologici, cancro al colon e cancro al polmone.

La relazione tra COVID e tumori dovrà essere indagata, soprattutto nel medio e lungo periodo

MAGGIORI INFORMAZIONI A BREVE SU XAGENA

 

 

Infettivologia.net

Antivirali anti-COVID: sospeso l’impiego di Lagevrio perchè non produce benefici. Era stato autorizzato nel dicembre 2021

STOP

L’AIFA ha reso noto che nella seduta della Commissione Tecnico Scientifica del 10 marzo 2023 è stato deciso di sospendere l’utilizzo del medicinale antivirale Lagevrio ( Molnupiravir ) a seguito del parere negativo formulato dal Comitato scientifico ( CHMP ) di EMA ( European Medicines Agency ), in data 24/02/2023, per la mancata dimostrazione di un beneficio clinico in termini di riduzione della mortalità e dei ricoveri ospedalieri.

Non sono stati rilevati particolari problemi di sicurezza collegati al trattamento.

Lagevrio era stato inizialmente reso disponibile, per il trattamento del COVID-19 lieve-moderato, tramite autorizzazione alla distribuzione in emergenza ai sensi del’Art.5.2 del DL 219/2006 ( Decreto Ministeriale del 26 novembre 2021 e successive proroghe ).

Fonte: AIFA 2023

I dati che hanno portato alla sospensione provengono dallo studio PANORAMIC pubblicato su The Lancet

Molnupiravir plus usual care versus usual care alone as early treatment for adults with COVID-19 at increased risk of adverse outcomes (PANORAMIC): an open-label, platform-adaptive randomised controlled trial

 

Era la fine del 2021, quando si annunciava, con enfasi, l’introduzione in commercio del primo antivirale da assumere per bocca contro il COVID

 

UN NUOVO ALLEATO: IL FARMACO MOLNUPIRAVIR ( LAGEVRIO ), LA PILLOLA CONTRO IL COVID-19

Il 30 Dicembre 2021 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n°308), l’autorizzazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) dell’utilizzo del farmaco antivirale Molnupiravir, per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 non-ospedalizzati, con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo della forma grave di COVID-19.

Il Molnupiravir, viene chiamato con il nome commerciale di Lagevrio ed è un antivirale orale il cui utilizzo è indicato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La durata del trattamento, che consiste nell’assunzione di 4 compresse ( da 200 mg ) 2 volte al giorno, è di 5 giorni.

Il farmaco è indicato per le persone affette da COVID-19, non ricoverate in ospedale, e che presentino almeno uno fra i seguenti fattori di rischio: Tumori solidi o del sangue in trattamento; Insufficienza renale cronica ( esclusi pazienti in dialisi o con determinati livelli di filtrazione glomerulare ); Broncopneumopatia grave; Immunodeficienza primaria o acquisita; Obesità ( indice di massa corporea [ BMI ] uguale o superiore a 30 ); Malattia cardiovascolare grave ( scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia ); Diabete mellito non-compensato

Lagevrio non è raccomandato per le persone con età inferiore ai 18 anni e alle donne in stato di gravidanza o allattamento ( L’allattamento con latte materno non è raccomandato durante il trattamento con Lagevrio e per 4 giorni successivi all’ultima dose di Lagevrio ).

 

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Top News: Il Paradigna Paracetamolo & Vigile Attesa

Farmaci antinfiammatori per il trattamento domiciliare del COVID-19

Sono state proposte diverse raccomandazioni su come trattare al proprio domicilio le persone con COVID-19 con sintomi da lievi a moderati, a partire dall’uso di farmaci antinfiammatori ( FANS ). I …

Long COVID & Varianti

La probabilità di causare Long COVID è maggiore con la variante Delta rispetto alla variante Omicron

Uno studio di ricercatori del King’s College London ha rilevato che la probabilità di sperimentare il Long COVID era tra il 20-50% in meno durante il periodo Omicron rispetto al periodo Delta. I ri … 

Antibiotici

APhA: iperprescrizione dei fluorochinoloni nonostante il rischio di gravi reazioni avverse

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha ricevuto segnalazioni di centinaia di migliaia di eventi avversi gravi associati ai fluorochinoloni da oltre 60.000 pa …

COVID

Corticosteroidi per la fase iniziale del COVID-19

I corticosteroidi sintetici sono farmaci ampiamente disponibili, impiegati nel trattamento di malattie infiammatorie croniche e autoimmuni. Corticosteroidi sistemici per la gestione del COVID-19 …

Vaccini anti-COVID

Confermato l’aumento di trombosi venosa cerebrale con il vaccino COVID di AstraZeneca

Un nuovo studio scandinavo ha confermato i dati precedenti che avevano mostrato tassi aumentati di trombosi venosa cerebrale e trombocitopenia dopo il vaccino COVID-19 di AstraZeneca. Lo studio ha …

Unione Europea: i primi vaccini di richiamo COVID-19 adattati per Omicron Ba.1

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha raccomandato l’autorizzazione di due vaccini adattati per fornire una protezione più ampia contro COVID-19 …

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COVID: il vaccino può ritardare il ciclo mestruale fino a 8 giorni

Vaccini

Una ricerca ha evidenziato che la vaccinazione contro il COVID può cambiare nelle donne i tempi del ciclo mestruale, anche se l’effetto sembra essere temporaneo

Lo riporta il Washington Post rivelando che “ nel 2021, non molto tempo dopo la somministrazione dei vaccini contro il virus SARS-CoV-2, le donne statunitensi hanno iniziato a postare sui social media quello che credevano fosse uno strano effetto collaterale: i cambiamenti del proprio ciclo mensile ”.

La conferma a questi sospetti è venuta grazie a une nuova ricerca.

Lo studio su quasi 20.000 persone in tutto il mondo “ ha mostrato che la vaccinazione contro il COVID può cambiare i tempi del ciclo mestruale ” e che “ le persone vaccinate hanno sperimentato, in media, circa un giorno di ritardo rispetto a coloro che non erano state vaccinate ”: si è trattato di uno studio che ha preso in considerazione 14.936 donne vaccinate contro 4.686 che non lo erano.

I dati hanno pertanto mostrato che le persone sottoposte a vaccinazione “ hanno avuto le mestruazioni con 0.71 giorni di ritardo, in media, dopo la prima dose di vaccino ”. Tuttavia, “ le persone che hanno ricevuto due vaccinazioni entro un ciclo mestruale hanno subito maggiori interruzioni ”. In questo gruppo, l’aumento medio della durata del ciclo è stato di 4 giorni e il 13% ha subito un ritardo di 8 giorni o più, rispetto al 5% nel gruppo di controllo.

Per la maggioranza delle donne gli effetti sono stati temporanei, durando per un ciclo prima di tornare alla normalità.

Non è noto il preciso meccanismo alla base delle alterazioni mestruali da parte dei vaccini. Tuttavia i sistemi immunitario e riproduttivo sono collegati e che “ l’infiammazione o una forte risposta immunitaria potrebbero innescare fluttuazioni ”.

Una delle principali limitazioni dello studio è il fatto che includeva solo donne che non erano sotto controllo delle nascite, avevano cicli regolari prima di essere vaccinate e avevano un’età compresa tra 18 e 45 anni ”.

Molte persone sui social media si sono lamentate di periodi più lunghi, più pesanti e più dolorosi dopo essere state vaccinate.

Fonte: Washington Post, 2022 LINK: https://www.washingtonpost.com/wellness/2022/09/27/covid-vaccine-period-late/

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L’origine del Covid e i nuovi indizi: si torna a puntare sul laboratorio di Wuhan

Wuhan.3Origini del COVID-19: Indagine su una “situazione complessa e grave” all’interno di un laboratorio di Wuhan
Il Laboratorio di Wuhan al centro dei sospetti sull’inizio della pandemia. Nuovi documenti portati alla luce da un team del Senato USA. Vanity Fair e ProPublica riportano quello che avvenne

COVID-19 Origins: Investigating a “Complex and Grave Situation” Inside a Wuhan Lab
The Wuhan lab at the center of suspicions about the pandemic’s onset was far more troubled than known, documents unearthed by a Senate team reveal. Tracing the evidence, Vanity Fair and ProPublica give the clearest view yet of a biocomplex in crisis.

FONTE: PROPUBLICA

La Cina respinge la teoria della fuga del virus SARS-CoV2 “fabbricato” presso l’Istituto di virologia di Wuhan

La Cina ha criticato un rapporto su un laboratorio nella città di Wuhan, dove è apparso per la prima volta il coronavirus, dicendo che l’inchiesta era guidata dagli Stati Uniti.

” I politici statunitensi stanno rielaborando la teoria delle fughe di laboratorio per diffamare la Cina senza tener conto dei fatti “, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian durante una conferenza stampa a Pechino. “ Tali atti sono guidati da cattive intenzioni. Ciò ostacolerà solo il tracciamento delle origini su base scientifica e minerà la cooperazione internazionale anti-Covid ”.

La Cina ha “chiarito in più occasioni che la teoria della fuga di notizie da Wuhan non è altro che una bugia inventata dalle forze anti-cinesi per scopi politici e non ha nulla a che fare con la scienza”, ha affermato.

Vanity Fair e la testata giornalistica investigativa ProPublica hanno pubblicato un articolo in cui si affermava che l’Istituto di virologia di Wuhan era più turbato di quanto non si sapesse in precedenza. Dice anche che il presidente cinese Xi Jinping potrebbe essere stato informato sui problemi della struttura nel novembre 2019, mesi prima che il virus fosse rilevato per la prima volta a Wuhan.

Zhao ha evitato una domanda su Xi e il laboratorio durante la conferenza stampa.

La teoria del lab-leak ha fatto arrabbiare la Cina da quando l’ex presidente Donald Trump l’ha sostenuta durante il suo mandato.

I repubblicani della Commissione per la salute, l’istruzione, il lavoro e le pensioni del Senato statunitense hanno pubblicato un rapporto nel tentativo di fare pressione sull’amministrazione Biden e sui democratici del Congresso affinché considerino più seriamente la teoria secondo cui il Covid ha avuto origine in un laboratorio.

Quel rapporto stabiliva come il virus avrebbe potuto diffondersi da una “fuga” di laboratorio. ( fonte: Bloomberg )

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COVID: Corretto impiego dell’antivirale Paxlovid

Prescrizione di Paxlovid, un antivirale anti-SARS-CoV-2, in medicina generale

Il farmaco antivirale Paxlovid ( Nirmatrelvir / Ritonavir ) per il trattamento precoce della malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ) può essere prescritto anche dai medici di medicina generale. …

Principali interazioni farmacologiche di Paxlovid, un antivirale anti-SARS-CoV-2, con i farmaci di uso in medicina generale

Il Gruppo di Lavoro della Regione Emilia-Romagna ha elencato le principali, note, interazioni farmacologiche per l’antivirale Paxlovid ( Nirmatrelvir / Ritonavir ) che possono causare eventi avversi c …

Antivirali anti-SARS-CoV-2: principali interazioni farmacologiche di Paxlovid con farmaci di uso specialistico

Il Gruppo di Lavoro della Regione Emilia-Romagna ha elencato le principali, note, interazioni farmacologiche per l’antivirale Paxlovid ( Nirmatrelvir / Ritonavir ) che possono causare eventi avversi c …

COVID

COVID-19: il corticosteroide per via inalatoria Ciclesonide riduce il ricovero ospedaliero

Uno studio randomizzato di ampie dimensioni ha mostrato che i pazienti ambulatoriali COVID-19 trattati con il corticosteroide per via inalatoria Ciclesonide ( Alvesco ) non hanno ottenuto sollievo dai … 

COVID & Trombosi

Il punteggio ADA è in grado di prevedere la trombosi nei pazienti con infezione da SARS-CoV-2

La polmonite correlata alla grave infezione da virus SARS-CoV2 è associata a trombosi venosa e arteriosa. Lo scopo di uno studio è stato quello di individuare un nuovo punteggio per la previsione d …

Eventi neurologici & COVID & Vaccino

Tassi di eventi neurologici più elevati con l’infezione da SARS-CoV-2 rispetto al vaccino COVID-19

I tassi di incidenza per la paralisi di Bell, l’encefalomielite e la sindrome di Guillain-Barré sono risultati più alti nelle persone non-vaccinate con infezione da SARS-CoV-2 rispetto a quelle vaccin …

FarmaExplorer

L’Azitromicina associata a un rischio di mortalità cardiovascolare a 5 giorni più elevato rispetto all’Amoxicillina

L’uso ambulatoriale dell’antibiotico Azitromicina è risultato associato a un rischio maggiore a 5 giorni di mortalità cardiovascolare, mortalità non-cardiovascolare e…

La Micafungina non migliora la sopravvivenza libera da infezioni fungine negli adulti con sepsi e sospetta infezione fungina

Il trattamento con Micafungina ( Mycamine ) nei pazienti con sepsi acquisita nell’Unitià di terapia intensiva ( UTI ), e…

FDA ha limitato l’uso degli antibiotici fluorochinolonici nella sinusite, bronchite e infezioni non-complicate delle vie urinarie a causa di gravi effetti collaterali

La statunitense Food and Drug Administration ( FDA ) ha informato gli operatori sanitari e il pubblico che i gravi…

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COVID è principalmente una malattia vascolare

Vascolare

La proteina Spike danneggia le cellule, confermando che il COVID-19 è una malattia principalmente vascolare

I ricercatori sanno da tempo che le proteine Spike di SARS-CoV-2 aiutano il virus a infettare il suo ospite attaccandosi alle cellule sane.

Ora, un nuovo importante studio ha dimostrato che anche le proteine Spike del virus svolgono un ruolo chiave nella malattia stessa.

Il documento su Circulation Research, ha anche dimostrato in modo conclusivo che COVID-19 è una malattia vascolare, dimostrando come il virus SARS-CoV- 2 danneggia e attacca il sistema vascolare a livello cellulare.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno creato uno pseudovirus circondato dalla classica corona di proteine Spike di SARS-CoV-2, senza, tuttavia, contenere alcun virus reale.

L’esposizione a questo pseudovirus ha provocato danni ai polmoni e alle arterie in un modello animale, dimostrando che la proteina Spike da sola era sufficiente a causare la malattia.

I campioni di tessuto hanno mostrato infiammazione nelle cellule endoteliali che rivestono le pareti dell’arteria polmonare.

E’ stato quindi replicato questo processo in laboratorio, esponendo le cellule endoteliali sane ( che rivestono le arterie ) alla proteina Spike.

E’ emerso che la proteina Spike ha danneggiato le cellule legandosi al recettore ACE2, interrompendo la segnalazione molecolare di ACE2 ai mitocondri, causando il danneggiamento e la frammentazione dei mitocondri.

Studi precedenti avevano mostrato un effetto simile quando le cellule erano state esposte al virus SARS-CoV-2, ma questo è il primo studio a dimostrare che il danno si verifica quando le cellule sono esposte alle sole proteine Spike.

Fonte: Salk Institute, 2021

Spike protein damages cells, confirming COVID-19 as a primarily vascular disease

Researchers have known for a while that SARS-CoV-2’s distinctive Spike proteins help the virus infect its host by latching on to healthy cells.
Now, a major new study have shown that the virus Spike proteins also play a key role in the disease itself.The paper in Circulation Research, has also shown conclusively that COVID-19 is a vascular disease, demonstrating exactly how the SARS-CoV-2 virus damages and attacks the vascular system on a cellular level.In the new study, the researchers created a pseudovirus that was surrounded by SARS-CoV-2 classic crown of spike proteins, but did not contain any actual virus.
Exposure to this pseudovirus resulted in damage to the lungs and arteries of an animal model, proving that the spike protein alone was enough to cause disease. Tissue samples showed inflammation in endothelial cells lining the pulmonary artery walls.Researchers have then replicated this process in the lab, exposing healthy endothelial cells ( which line arteries ) to the spike protein. They showed that the spike protein damaged the cells by binding ACE2. This binding disrupted ACE2’s molecular signaling to mitochondria, causing the mitochondria to become damaged and fragmented.Previous studies have shown a similar effect when cells were exposed to the SARS-CoV-2 virus, but this is the first study to show that the damage occurs when cells are exposed to the spike protein on its own.Source: Salk Institute, 2021 – LINK: Circulation Research

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Roberto Speranza: ” La quarta dose del vaccino COVID andrà fatta per i fragili e gli over 60 “

Speranza Roberto

Vaccino contro il COVID – L’appello per la quarta dose del Ministro della Salute Roberto Speranza

C’è chi dice, dopo due anni di pandemia, che oggi i vaccini non servono più: contro il Covid ci sono i medicinali… «Gli antivirali sono arrivati in un secondo momento, in questo momento abbiamo farmaci specifici contro il Covid e li stiamo usando di più rispetto agli altri Paesi europei», prosegue il ministro. «Si cercano argomenti per dire che i vaccini non servono, ma voglio dire verità a testa alta: in questa battaglia difficilissima contro la pandemia c’è un prima e un dopo, il 27 dicembre 2020 quando è iniziata la campagna vaccinale. Oggi è previsto l’ok dell’Ema, il 5 settembre toccherà all’Aifa sui vaccini aggiornati, le prime forniture dovrebbero arrivare entro la prima decade di settembre. Ripeto, facendo un appello chiaro: la quarta dose andrà fatta per i fragili e gli over 60».

Dall’intervista di Roberto Speranza a La Stampa LINK

I booster di Pfizer / Biontech [ Comirnaty Original / Omicron Ba.1 ] e di Moderna [ Spikevax Bivalent Original / Omicron Ba.1 ], appena approvati dall’EMA ( European Medicine Agency ) verranno somministrati in autunno. Questi booster, di cui parla il Ministro Speranza, sono diretti contro la variante Ba.1 di Omicron, già superata dalle varianti Ba.4 e Ba.5.  In inverno verrà invece somministrata la 5.a dose di vaccino ( terzo booster ) contro le varianti Ba.4 e Ba.5 di Omicron, in fase di valutazione da parte dell’EMA.

 

Quasi 3 milioni persone ( 2.983.997; 5.04% della popolazione ) hanno già ricevuto la 4.a dose di vaccino non-aggiornato. Quindi se queste persone dovessero sottoporsi al Booster aggiornato ( Ba.1 ) avrebbero ricevuto 5 dosi in 2 anni, e con il prossimo aggiornamento ( Ba.4 / Ba.5 ) ben 6 dosi ( Fonte: Il Sole 24 Ore )

 

 

Long COVID: bassa incidenza con la variante Omicron rispetto alla variante Delta del virus SARS-CoV-2

Long COVID

Ridotta probabilità di sviluppare il Long Covid con la variante Omicron rispetto alla variante Delta

I ricercatori del King’s College London hanno evidenziato che la variante Omicron del virus SARS-CoV-2 appare meno probabile che dia vita alla sindrome definita Long COVID.

Queste conclusioni sono tratte dal confronto tra le infezioni durante la predominanza della variante Omicron rispetto alla variante Delta.

I ricercatori hanno fatto uso dei dati raccolti da ZOE COVID Study, e li hanno confrontati con i dati di 56.003 casi di COVID in soggetti adulti nel Regno Unito, con risultati positivi per la prima volta tra il 20 dicembre 2021 e il 9 marzo 2022, quando Omicron era il ceppo dominante con 41.361 casi risultati positivi per la prima volta tra il 1 giugno 2021 e il 27 novembre 2021, quando la variante Delta era dominante.

Il Long Covid viene definito dalle lineeguida NICE ( National Institute for Health and Care Excellence ) come sindrome con sintomi correlati al COVID nuovi o persistenti per 4 settimane o più dopo l’inizio della malattia.

I sintomi includono: affaticamento, mancanza di respiro, perdita di concentrazione e dolore articolare. I sintomi possono influenzare negativamente le attività quotidiane e in alcuni casi possono essere gravemente limitanti

La probabilità di sperimentare il Long COVID era il 20-50% in meno con la variante Omicron rispetto alla variante Delta, a seconda dell’età e del tempo trascorso dalla vaccinazione.

Il Long COVID ha colpito il 4.4% dei casi di malattia causata dalla variante Omicron, rispetto al 10.8% dei casi Delta.

Fonte: The Lancet, 2022

 

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