TUMORE AL POLMONE – Rischio tubercolosi con il farmaco oncologico Gavreto a base di Pralsetinib

 

Gavreto

Nei pazienti trattati con Pralsetinib è stata segnalata tubercolosi, principalmente extrapolmonare. Prima di iniziare il trattamento i pazienti devono essere sottoposti a una valutazione per la ricerca di tubercolosi attiva e inattiva ( latente ), in accordo alle raccomandazioni e procedure locali

Nei pazienti con tubercolosi attiva o latente, la terapia antimicobatterica standard deve essere avviata prima dell’inizio del trattamento con Gavreto

Gavreto è un medicinale antitumorale indicato per il trattamento degli adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato causato da alterazioni del gene RET ( noto come NSCLC positivo alla fusione RET ) e che non sono stati trattati con un inibitore di RET.

Nota informativa importante concordata con le autorità regolatorie europee ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA )

 

Approfondimenti su Gavreto

Gavreto a base di Pralsetinib nel trattamento degli adulti con tumore del polmone non-a-piccole cellule RET-positivo in stadio avanzato

Gavreto è un medicinale antitumorale indicato per il trattamento degli adulti con cancro del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato, causato da alterazioni di un gene denominato RET ( noto come NSCLC positivo per la fusione di RET ), che non sono stati trattati con un inibitore di RET.

Gavreto contiene il principio attivo Pralsetinib.

Gavreto è disponibile sotto forma di capsule. La dose raccomandata è di 400 mg al giorno da assumere con un bicchiere d’acqua a stomaco vuoto.

Il principio attivo di Gavreto, Pralsetinib, è un inibitore di RET appartenente a una classe più ampia di medicinali antitumorali noti come inibitori della tirosin-chinasi. …. CONTINUA su FARMACI.NET

 

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CARCINOMA MAMMARIO – La combinazione Pembrolizumab e chemioterapia si è dimostrata promettente nel cancro al seno ER-positivo / HER2-negativo in fase avanzata

MSD

 

KEYNOTE-756 è il primo studio di fase 3 positivo che ha valutato un regime basato sull’immunoterapia per pazienti con cancro seno ad alto rischio, in stadio iniziale ER-positivo, HER2-negativo. In un’analisi ad interim pre-specificata, la combinazione basata su Pembrolizumab ( Keytruda ) ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nel tasso di risposta patologica completa

Sono stati presentati i risultati di uno studio in fase avanzata della combinazione di Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore di PD-1, e la chemioterapia in alcuni pazienti affetti da cancro al seno.

Lo studio di fase 3 KEYNOTE-756 ha valutato la terapia anti-PD-1 in combinazione con la chemioterapia come trattamento neoadiuvante nei pazienti con carcinoma mammario ad alto rischio, positivi al recettore degli estrogeni in stadio iniziale, negativi al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 ( ER-positivo / HER2-negativo ).

In un’analisi ad interim pre-specificata, la combinazione basata su Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nel tasso di risposta patologica completa ( pCR ) rispetto al placebo più chemioterapia, soddisfacendo uno dei due endpoint primari dello studio.

Lo studio, che sta anche valutando il trattamento adiuvante con Keytruda più la terapia endocrina, continuerà a valutare il secondo endpoint primario della sopravvivenza libera da eventi ( EPS ), sulla base della raccomandazione del Comitato di monitoraggio dei dati.

Negli Stati Uniti, si stima che nel 2023 ci saranno circa 298.000 pazienti con diagnosi di cancro al seno e 43.700 decessi per malattia.

Di tutte le pazienti con carcinoma mammario, a circa il 70% verrà diagnosticata una malattia con recettore ormonale positivo ( HR-positivo ) e HER2-negativo. La recidiva della malattia dopo l’intervento chirurgico per questo tipo di cancro è più comune entro 5 anni, e i pazienti con caratteristiche ad alto rischio hanno maggiori possibilità di recidiva.

Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nel trattamento del carcinoma mammario ER-positivo e HER2-negativo, le persone con diagnosi di malattia ad alto rischio valutata in base a criteri clinici e patologici hanno in genere una prognosi peggiore e opzioni limitate prima dell’intervento chirurgico.

ALTRA INFO SU KEYTRUDA

I risultati positivi arrivano pochi giorni dopo che Merck e il partner Moderna hanno dichiarato di aver iniziato ad arruolare pazienti in uno studio in fase avanzata del vaccino sperimentale contro il melanoma in combinazione con Pembrolizumab.

Lo studio di fase 3 V940-00 è progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia del vaccino candidato, V940 ( mRNA-4157 ), in combinazione con Pembrolizumab rispetto alla sola terapia anti-PD-1 in circa 1.089 pazienti con melanoma di stadio da 2b a 4, resecato.

 

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MUTAZIONE KRAS G12C: Sotorasib nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule & del carcinoma colorettale

Amgen.2

SOTORASIB ( LUMAKRAS ) NEL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA POLMONARE NON-A-PICCOLE CELLULE & DEL CARCINOMA COLORETTALE

A) Nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato ( NSCLC ) con mutazione KRAS G12C, Sotorasib ha dimostrato un ritardo nella progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ), una più lunga sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) del SNC e un più elevato tasso di risposta obiettiva ( ORR ) intracranica rispetto a Docetaxel nell’analisi post-hoc dello studio di fase 3 CodeBreaK 200

B) La combinazione Sotorasib più Panitumumab e FOLFIRI ha mostrato un tasso ORR del 55% nel carcinoma colorettale ( CRC ) metastatico con mutazione KRAS G12C, trattato in precedenza, nello studio di fase 1B CodeBreaK 101

 

Nel corso del Congresso ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) 2023 sono stati presentati nuovi dati dal Programma di sperimentazione clinica CodeBreaK, il programma di sviluppo globale più completo nei pazienti con tumori con mutazione KRAS G12C.

La ricerca presentata ha fornito ulteriori elementi a sostegno dell’efficacia di Sotorasib ( Lumakras / Lumykras ) nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato ( NSCLC ) e nel carcinoma colorettale metastatico ( mCRC ).

 A) Sotorasib & Miglioramento dell’attività cerebrale nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata 

Sono stati presentati i dati di un’analisi post-hoc dello studio globale di fase 3 CodeBreaK 200 che ha riguardato pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC )avanzato e con lesioni del sistema nervoso centrale ( SNC ) trattate / stabili al basale, come valutato da un revisione centrale indipendente in cieco ( BICR ).

In questa analisi utilizzando la valutazione della risposta RANO-BM, Sotorasib ha ritardato il tempo alla progressione della malattia a livello del sistema nervoso centrale, e ha prolungato la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) del sistema nervoso centrale rispetto a Docetaxel.

Inoltre, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) a livello del SNC ( una valutazione della riduzione del tumore a livello cerebrale dopo il trattamento ) è stato più del doppio ( 33,3% vs 15,4% ) nei pazienti trattati con Sotorasib ( n= 18 ) rispetto a Docetaxel ( n= 13 ).

Il profilo di sicurezza in questa analisi è risultato simile a quello della popolazione complessiva di CodeBreaK 200.

Le metastasi a livello cerebrale sono una complicanza comune del tumore NSCLC avanzato con mutazione KRAS G12C, che si verifica in circa il 30-40% dei pazienti. In questa analisi post-hoc di CodeBreaK 200, Sotorasib ha ritardato la sopravvivenza libera da progressione a livello cerebrale di oltre 5 mesi. Sotorasib esercita un potenziale beneficio clinicamente significativo come seconda linea per i pazienti con tumori NSCLC e mutazioni KRAS G12C.

B) Dati incoraggianti per Sotorasib associato a Panitumumab e FOLFIRI nel carcinoma colorettale metastatico

I dati dello studio di fase 1B CodeBreaK 101 – i primi risultati riportati per la combinazione di Sotorasib con Panitumumab ( Vectibix ) e FOLFIRI – hanno mostrato sicurezza ed efficacia incoraggianti nel carcinoma colorettale ( CRC ) metastatico con mutazione KRAS G12C, precedentemente trattato. Tra i 42 pazienti valutabili per la risposta, il tasso di risposta obiettivo confermato è stato del 55% ( IC 95%: 38,7, 70,2 ) e il tasso di controllo della malattia ( DCR ) è stato del 93% ( IC 95%: 80,5, 98,5 ), con risposte osservate indipendentemente dal numero di precedenti linee di terapia e indipendentemente dalla progressione della precedente terapia a base di Irinotecan. La combinazione Sotorasib più Panitumumab e FOLFIRI ha riportato eventi avversi coerenti con quelli attesi per le terapie in studio.

Fonte: AMGEN 2023

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NOVITA’ IN ONCOGASTROENTEROLOGIA – EMA: giudizio positivo per il trattamento di prima linea con la combinazione a base di Keytruda nel cancro gastrico e della giunzione gastroesofagea in fase avanzata, esprimente PD-L1

MSD

Nell’Unione Europea l’arrivo a breve del primo regime immunoterapico per il trattamento di prima linea dell’adenocarcinma gastrico o della giunzione gastroesofagea HER2-positivo in fase avanzata, il cui tumore esprime PD-L1 con un punteggio CPS di 1 o più

 

Keytruda ( Pembrolizumab ) è stato raccomandato dal Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia europea per i medicinali, EMA, come parte di un trattamento combinato per alcuni pazienti affetti da cancro gastrico.

Il Comitato scientifico dell’EMA ha specificamente raccomandato la terapia anti-PD-1 in combinazione con Trastuzumab, chemioterapia contenente fluoropirimidina e Platino per il trattamento di prima linea di adenocarcinoma gastrico e della giunzione gastroesofagea ( GEJ ) HER2-positivo localmente avanzato o metastatico non-resecabile.

I pazienti idonei per il regime a base di Keytruda avranno anche tumori che esprimono PD-L1 con un punteggio positivo combinato di 1 o più.

Il cancro gastrico è il quinto tumore più comunemente diagnosticato e la quarta principale causa di morte per cancro in tutto il mondo, con quasi 1,1 milioni di nuovi casi diagnosticati e oltre 768.000 decessi a causa della malattia a livello globale nel 2020.

La maggior parte dei tumori gastrici sono adenocarcinomi, che si sviluppano dalle cellule nel rivestimento più interno dello stomaco. Poiché la malattia tende a svilupparsi lentamente nel corso di molti anni e raramente provoca sintomi precoci, molti casi non vengono rilevati fino a uno stadio avanzato.

La raccomandazione del CHMP è supportata dai risultati ad interim dello studio di fase 3 KEYNOTE-811, in cui la combinazione di Keytruda ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e del tasso di risposta obiettiva ( ORR ) rispetto a Trastuzumab e sola chemioterapia nella popolazione ITT ( intention-to-treat ).

Il regime a base di Keytruda ha già ottenuto l’approvazione accelerata negli Stati Uniti per il trattamento di prima linea dei pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea, non-resecabile, HER2-positivo, localmente avanzato o metastatico.

Fonte: Merck ( MSD ) 2023

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CANCRO AL POLMONE METASTATICO – Andrea Purgatori: il tumore al polmone fu diagnosticato per la prima volta il 24 maggio

Purgatori Andrea

“IL PRIMO A DIAGNOSTICARE A PURGATORI UN TUMORE DEL POLMONE SONO STATO IO” – SCRIVE IL DOTTOR FABRIZIO LUCHERINI: “ ERA IL 24 MAGGIO, PRESSO LA CASA DI CURA VILLA MARGHERITA DI ROMA. ANDREA, COME OGNI ANNO, SI SOTTOPONEVA PRESSO LA CLINICA AD UN CHECK-UP DI ROUTINE. RISCONTRAI QUESTA MASSA TUMORALE E GLI DIEDI LA NOTIZIA PERSONALMENTE. IL GIORNO SUCCESSIVO…” ( Tratto da Dagospia )

Fabrizio Lucherini, Medico specializzato in Diagnostica per Immagini e Radiologia, ha fatto chiarezza sulla diagnosi di cancro al polmone:

1- Il primo a diagnosticare a Purgatori un tumore del polmone sono stato io in data 24 Maggio presso la Casa di Cura Villa Margherita.

Andrea, come ogni anno, si sottoponeva presso la clinica ad un check-up di routine; e purtroppo in questa occasione, malgrado l’apparente buona salute, riscontrai questa evidente massa tumorale ad esame TC senza mezzo di contrasto del torace.

Gli diedi la notizia personalmente al termine dell’esame, inutile immaginare lo sconforto ma anche la grande forza d’animo con cui Andrea reagì dopo pochi secondi.

2-Come sempre succede nella pratica radiologica, nei casi in cui inaspettatamente si riscontra un grave problema, si è proceduto nel giorno successivo ad effettuare una TC Total Body con contrasto, e quindi una biopsia. Che da lì a qualche giorno confermò la diagnosi di tumore del polmone.

3- Dimesso Purgatori dalla Clinica Villa Margherita, il suo curante mi informò che il giornalista si sarebbe sottoposto ad ulteriori accertamenti come la PET in altra sede.

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OncoUrologia: San Raffaele Urologic Oncology Retreat 2a Edizione 2023

Congresso Necchi 2023

 

Nell’ultimo decennio, l’oncologia urologica ha conosciuto uno sviluppo significativo dell’attività multidisciplinare, con urologi, oncologi, radioterapisti e medici nucleari coinvolti nel trattamento sempre più complesso dei tumori urogenitali.

Le innovazioni nelle tecniche chirurgiche e radioterapiche e l’aumento del numero di farmaci oggi disponibili rendono necessario un aggiornamento continuo dei percorsi diagnostici e terapeutici dei tumori urologici. La necessità di percorsi diagnostici e terapeutici condivisi, anche nel campo dell’oncologia genitourinaria, non è solo quella di migliorare e standardizzare la qualità dell’assistenza clinica, ma anche di razionalizzare le risorse finanziarie disponibili ed evitare inutili sprechi nelle aree diagnostiche e terapeutiche.

Obiettivo dell’evento è fare il punto sullo stato dell’arte della terapia delle neoplasie urologiche e condividere insieme, urologi, oncologi e radioterapisti, un percorso di qualità assistenziale omogeneo per le diverse categorie di pazienti con neoplasie dell’apparato uro-genitale, anche tramite la partecipazione ad un gruppo multidisciplinare di cure.

 

Responsabili Scientifici:

Prof. Andrea Necchi, Prof. Alberto Briganti, Prof. Francesco Montorsi

 

LINK PROGRAMMA MEETING

 

SAN RAFFAELE UROLOGIC ONCOLOGY RETREAT
Formazione Residenziale
Milano – IRCCS Ospedale San Raffaele, Venerdì 17 Novembre 2023
Promosso da: EXPO POINT
Provider: EXPOPOINT 2091
Segreteria Organizzativa: EXPOPOINT
Accreditamento:
Il Convegno è accreditato presso il Ministero della Salute per acquisizione crediti formativi ECM in modalità RESIDENZIALE per le seguenti figure professionali: Biologo, Farmacista (discipline in: Farmacia ospedaliera, Farmacia territoriale), Fisico sanitario, Infermiere, Medico Chirurgo (discipline in: Allergologia e immunologia clinica, Anatomia patologica, Anestesia e rianimazione, Chirurgia generale, Cure palliative, Direzione medica di presidio ospedaliero, Endocrinologia, Farmacologia e Tossicologia clinica, Genetica medica, Laboratorio di genetica medica, Medicina Interna, Medicina nucleare, Nefrologia, Oncologia, Radiodiagnostica, Radioterapia, Urologia), Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico, Tecnico Sanitario Radiologia Medica
ID ECM: 2091-388073
Crediti ECM: 4,9

 

ISCRIZIONE ONLINE

 

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MEETING: Progressi nel trattamento dei pazienti con carcinoma renale

Meeting Kidney Cancer 2023

I tumori renali sono tra i primi 10 tumori più comuni sia negli uomini che nelle donne: circa 80.000 nuovi casi/anno, secondo l’American Cancer Society. Quando il cancro viene diagnosticato per la prima volta, oltre il 20% dei pazienti ha già una malattia avanzata, il che significa che il cancro si è diffuso oltre i reni. Anche tra coloro il cui cancro è confinato al rene e che si sottopongono a intervento chirurgico, il 30% alla fine svilupperà una malattia metastatica.

Negli anni ’90 la sopravvivenza dei pazienti con malattia renale avanzata era di un anno o inferiore, le opzioni terapeutiche erano poche mentre radio e chemioterapia non dimostravano efficacia.

La scoperta della elevata angiogenicità dei tumori renali rispetto alla maggior parte delle altre forme di cancro ha indirizzato la ricerca verso lo sviluppo di inibitori dell’angiogenesi, un tipo di farmaco che interrompe l’afflusso di sangue a questi tumori. Questi farmaci si sono dimostrati molto efficaci e le aspettative di vita sono raddoppiate: un grande balzo in avanti, ma che lasciava ancora spazio per ulteriori progressi.

La svolta che ha rivoluzionato il trattamento del cancro del rene, è arrivata solo un decennio fa con gli inibitori del checkpoint immunitario. Molti tipi di cancro, compresi i tumori renali, hanno difese integrate che consentono loro di respingere gli attacchi del sistema immunitario umano. Gli inibitori del checkpoint immunitario aiutano a contrastare queste difese.

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato il primo inibitore del checkpoint immunitario per il trattamento del cancro del rene nel 2015. Da allora, molti di questi farmaci hanno ricevuto l’approvazione della FDA. Prendono di mira le proteine CTLA-4, PD-1 e PD-L1 sulle cellule immunitarie che possono limitare gli attacchi del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Nati come terapie di seconda linea gli inibitori del checkpoint immunitario vengono sempre più utilizzati come terapie di prima linea, anche nei casi di carcinoma renale metastatico post chirurgia.

Oggi l’utilizzo combinato di terapie immunitarie evidenzia un effetto additivo e in molti casi sinergico, portando quasi a un raddoppio della sopravvivenza mediana e ad un aumento percentuale di pazienti in remissione completa.

Guardando al futuro, l’evoluzione della sottotipizzazione del cancro e della mappatura dei biomarcatori dovrebbe aiutare a garantire che ai pazienti vengano somministrati i farmaci più efficaci con il minor rischio di effetti collaterali. Considerando quanto sia cambiato radicalmente il quadro del trattamento solo negli ultimi cinque o 10 anni, c’è motivo di aspettarsi progressi più significativi nel prossimo futuro.

VISITING PROFESSOR – KEY ADVANCES IN THE TREATMENT OF PATIENTS WITH KIDNEY CANCERSProgressi nel trattamento dei pazienti con carcinoma renale

Milano, Venerdì 8 Settembre 2023
Promosso da: EXPO POINT
Provider: EXPOPOINT 2091

LINK: https://lnkd.in/d8K-mSp5

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ASCO23 PODCAST – Studio ARASENS: Darolutamide più terapia di deprivazione androgenica più Docetaxel nel trattamento del carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO ARASENS: Darolutamide ( Nubeqa ) più terapia di deprivazione androgenica più Docetaxel, come nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile

Studio ARASENS

Nei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni., l’aggiunta di Darolutamide alla terapia di deprivazione androgenica e a Docetaxel ha fornito un beneficio clinicamente significativo nel ritardare il tempo alla progressione del dolore, in particolare nei pazienti con volume elevato di malattia. L’aumento della sopravvivenza globale, il ritardo nel tempo alla progressione del dolore, e un profilo di sicurezza favorevole, propongono Darolutamide più terapia di deprivazione androgenica più Docetaxel, come nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile

ARASENS Trial

In patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer, the addition of Darolutamide to androgen-deprivation therapy and Docetaxel has provided clinically meaningful benefit through delayed time to pain progression, notably in patiens with.high disease volume, has increased overall survival, a delay in time to pain progression, and a favorable safety profile set Darolutamide plus androgen-deprivation therapy plus Docetaxel as a new standard of care for patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer.

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ASC023 PODCAST – Studio TROPiCS-02: Sacituzumab govitecan migliora la sopravvivenza globale nel tumore alla mammella HR+ metastatico

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO TROPiCS-02: Sacituzumab govitecan ( Trodelvy ) ha continuato a migliorare la sopravvivenza globale nel carcinoma mammario positivo al recettore ormonale, metastatico

Studio TROPiCS-02

Nello studio TROPiCS-02 la sopravvivenza mediana globale è stata pari a 14,5 mesi con Sacituzumab govitecan contro 11,2 mesi con il trattamento scelto dal medico nelle pazienti con carcinoma mammario positivo al recettore ormonale, metastatico. Sacituzumab govitecan ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione, con una differenza di quasi 1,5 mesi tra i due bracci. Questi dati aggiornati hanno continuano a mostrare benefici duraturi con Sacituzumab govitecan a un follow-up più lungo, e forniscono ulteriori elementi a sostegno di Sacituzumab govitecan come nuova terapia standard per la malattia metastatica con recettore ormonale positivo.

TROPiCS-02 Trial

In the phase 3 TROPiCS-02 study Sacituzumab govitecan has continued to improve progression, with a nearly 1.5-month difference between the two arms, and continued to show a significant improvement in overall survival, with a 3.3-month difference between the two arms. Results of additional analysis of outcomes by Trop-2 expression, as well as HER2 immunohistochemistry status, have shown the efficacy of Sacituzumab govitecan is independent of Trop-2 expression and HER2 immunohistochemistry status.

 

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REPORT 2 da ASCO 2023: Meeting Annuale dell’American Society of Clinical Oncology

ASCO Annual Meeting

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023 ( Parte 2  )

 

PODCAST – STUDIO TROPION-Lung02: Datopotamab deruxtecan ( Dato-DXd ) associato a un inibitore del checkpoint immunitario ( Pembrolizumab ) nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata

PODCAST – STUDIO INDIGO: Vorasidenib ha aumentato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione nel glioma di grado 2 con mutazione IDH

PODCAST – STUDIO TROPiCS-02: Sacituzumab govitecan ha continuato a migliorare la sopravvivenza globale nel carcinoma mammario positivo al recettore ormonale, metastatico

PODCAST – STUDIO ARASENS: Darolutamide ( Nubeqa ) più terapia di deprivazione androgenica più Docetaxel, come nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile

PODCAST – STUDIO RUBY: Dostarlimab ( Jemperli ) più Carboplatino e Paclitaxel nel carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente

 

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