CANCRO DELLA CERVICE – Studio di fase 3 KEYNOTE-A18: Pembrolizumab più chemioradioterapia riduce il rischio di progressione della malattia o di morte nel cancro della cervice avanzato

MSD

Sono stati presentati i risultati di Pembrolizumab ( Keytruda ) in combinazione con chemioradioterapia ( CRT ) nei pazienti di nuova diagnosi con cancro alla cervice localmente avanzato ad alto rischio. La combinazione è il primo regime basato sull’immunoterapia a dimostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale ( OS ) in questa popolazione di pazienti.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro del collo dell’utero è il quarto tumore più comune tra le donne a livello globale, responsabile di circa 660.000 nuovi casi e 350.000 decessi nel 2022.

Lo studio KEYNOTE-A18 ha valutato Keytruda in combinazione con Cisplatino e radioterapia a fasci esterni seguita da brachiterapia, rispetto al placebo, più chemioradioterapia concomitante in 1.060 pazienti con cancro della cervice localmente avanzato ad alto rischio di nuova diagnosi, che non erano stati sottoposti a intervento chirurgico definitivo, radioterapia o terapia sistemica. per il cancro della cervice.

I risultati hanno mostrato che Keytruda con la chemioradioterapia concomitante ha prodotto un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza globale rispetto alla sola chemioradioterapia concomitante, e ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione (PFS ).

Inoltre, il profilo di sicurezza di Keytruda è rimasto coerente con quello osservato negli studi precedenti, senza che siano stati identificati nuovi segnali di sicurezza.

Keytruda agisce migliorando la capacità del sistema immunitario di rilevare e combattere le cellule tumorali.

Keytruda è attualmente indicato come la terza terapia approvata per il trattamento del cancro cervicale negli Stati Uniti.

I risultati dello studio fanno seguito all’approvazione di Keytruda da parte della FDA ( Food and Drug Administration ) statunitense per pazienti con cancro della cervice con malattia allo stadio da 3 a 4a.

L’approvazione si è basata sui risultati dello studio KEYNOTE-A18, che hanno dimostrato che Keytruda più chemioradioterapia ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 41% rispetto al placebo più chemioradioterapia.

Fonte: MSD / Merck

ENGLISH

Pembrolizumab plus chemoradiotherapy is the first immunotherapy-based regimen to demonstrate a statistically significant improvement in overall survival versus chemoradiotherapy alone in patients with newly diagnosed high-risk locally advanced cervical cancer

The phase 3 KEYNOTE-A18 trial, also known as ENGOT-cx11/GOG-3047, investigating Pembrolizumab ( Keytruda ), an anti-PD-1 therapy, in combination with chemoradiotherapy ( CRT ) met its primary endpoint of overall survival ( OS ) for the treatment of newly diagnosed patients with high-risk locally advanced cervical cancer.

At a pre-specified interim analysis conducted by an independent Data Monitoring Committee, Pembrolizumab in combination with concurrent chemoradiotherapy has shown a statistically significant and clinically meaningful improvement in overall survival versus concurrent chemoradiotherapy alone.

The safety profile of Pembrolizumab in this trial was consistent with that observed in previously reported studies; no new safety signals were identified.

As previously reported, KEYNOTE-A18 met its other primary endpoint of progression-free survival ( PFS ) in 2023.

This is the first phase 3 trial in which an immunotherapy-based regimen has shown a statistically significant and clinically meaningful improvement in overall survival compared to chemoradiotherapy alone.

In the U.S., KEYTRUDA has two additional approved indications in cervical cancer: in combination with chemotherapy, with or without Bevacizumab, for the treatment of patients with persistent, recurrent, or metastatic cervical cancer whose tumors express PD-L1 [ Combined Positive Score ( CPS ) greater than or equal to 1 ] as determined by an FDA-approved test; and as a single agent, for the treatment of patients with recurrent or metastatic cervical cancer with disease progression on or after chemotherapy whose tumors express PD-L1 ( CPS greater than or equal to 1) as determined by an FDA-approved test.

KEYNOTE-A18, also known as ENGOT-cx11/GOG-3047, is a randomized, double-blind phase 3 trial conducted in collaboration with the European Network for Gynecological Oncology Trial ( ENGOT ) groups and the GOG Foundation ( GOG ) investigating Pembrolizumab in combination with CRT ( Cisplatin and external beam radiotherapy [ EBRT ] followed by brachytherapy [ BT ] ) compared to placebo plus concurrent CRT for the treatment of newly diagnosed high-risk ( stage IB2-IIB with lymph node-positive disease, and stage III-IVA with and without lymph node-positive disease ) locally advanced cervical cancer where patients are treated with definitive intent. The primary endpoints are progression-free survival and overall survival, and secondary endpoints include complete response rate, objective response rate and safety. The trial enrolled 1,060 patients with cervical cancer who had not previously received any definitive surgery, radiation, or systemic therapy for cervical cancer. Patients were randomized ( 1:1 ) to receive either:

Pembrolizumab ( 200 mg intravenously [ IV ] ) every three weeks ( Q3W ) for five cycles concurrent with Cisplatin ( 40 mg/m2 IV ) weekly for five cycles ( an optional sixth infusion could be administered per local practice ) and radiotherapy ( EBRT followed by BT ), followed by Pembrolizumab ( 400 mg IV ) every six weeks ( Q6W ) for 15 cycles; Placebo IV Q3W for five cycles concurrent with Cisplatin ( 40 mg/m2 IV ) weekly for five cycles ( an optional sixth infusion could be administered per local practice ) and radiotherapy ( EBRT followed by BT ), followed by placebo IV Q6W for 15 cycles.

Cervical cancer forms in the cells lining the cervix, which is the lower part of the uterus. All women are at risk for cervical cancer, and it is most frequently diagnosed between the ages of 35 and 44. While screenings and prevention have resulted in declining cervical cancer rates, the disease continues to affect many people in the U.S. and around the world. Cervical cancer is the fourth most common cancer in women globally. In the U.S., it is estimated there will be approximately 13,820 new patients diagnosed with invasive cervical cancer and about 4,360 deaths from the disease in 2024.

Source: Merck ( MSD )

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CARCINOMA A CELLULE RENALI – Studio di fase 3 KEYNOTE-564: Pembrolizumab nel setting adiuvante nel carcinoma a cellule renali

MSD

Pembrolizumab ( Keytruda ) è la prima terapia a mostrare un miglioramento statisticamente significativo di sopravvivenza globale ( OS ) come terapia adiuvante nei pazienti con cancro a cellule renali ( RCC ) a più alto rischio di recidiva dopo nefrectomia

ENGLISH VERSION

Pembrolizumab ( Keytruda ) is the first therapy to show a statistically significant improvement in overall survival ( OS ) as adjuvant therapy in patients with renal cell cancer ( RCC ) at a higher risk of recurrence following nephrectomy

Risultati positivi per Pembrolizumab nel setting adiuvante nello studio di fase 3 KEYNOTE-564 nel carcinoma a cellule renali

Sono stati condivisi i risultati positivi di uno studio in fase avanzata di Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1 in alcuni pazienti con cancro al rene.

Lo studio di fase 3 KEYNOTE-564 ha valutato Pembrolizumab come trattamento adiuvante nei pazienti con carcinoma a cellule renali ( RCC ) a rischio più elevato di recidiva dopo nefrectomia, ( rimozione chirurgica di un rene ).

Secondo i risultati di un’analisi provvisoria, la terapia ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza globale rispetto al placebo e il suo profilo di sicurezza era coerente con quello osservato negli studi precedenti.

I dati sulla sopravvivenza libera da malattia emersi dallo studio KEYNOTE-564, che ha supportato l’approvazione di Keytruda come trattamento adiuvante nei pazienti affetti da carcinoma a cellule renali negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in altri Paesi in tutto il mondo.

Il carcinoma a cellule renali è il tipo più comune di cancro del rene negli adulti e rappresenta circa il 90% di tutte le diagnosi di tumore renale.

La malattia è associata a un alto rischio di recidiva, con fino al 40% dei pazienti di nuova diagnosi che manifestano recidiva entro 5 anni dall’intervento.

Oltre all’RCC, Keytruda detiene approvazioni per il trattamento di un’ampia varietà di tumori, inclusi casi specifici di cancro alla vescica, melanoma e linfoma di Hodgkin.

Questo mese, la terapia è stata approvata dalla Food and Drug Administration statunitense in combinazione con la chemioterapia per il trattamento del cancro delle vie biliari.

L’approvazione, che rappresenta la sesta indicazione sul cancro gastrointestinale per i regimi a base di Keytruda negli Stati Uniti, significa che Keytruda può ora essere utilizzato insieme a gemcitabina e cisplatino per trattare pazienti con casi di malattia localmente avanzati non resecabili o metastatici.

Keytruda è stato recentemente approvato anche negli Stati Uniti come parte di un trattamento combinato per pazienti con cancro ai polmoni in stadio iniziale.

ARTICOLO SU XAGENA

Lo studio di fase 3 KEYNOTE-564 che ha valutato Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1, ha raggiunto il suo endpoint secondario chiave di sopravvivenza globale ( OS ), per il trattamento adiuvante dei pazienti con carcinoma a cellule renali ( RCC ) a rischio intermedio-alto o alto di recidiva dopo nefrectomia o dopo nefrectomia e resezione di lesioni metastatiche.
Nel corso di una revisione dell’analisi intermedia pre-specificata condotta da un Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati, Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza globale rispetto al placebo.
Il profilo di sicurezza di Pembrolizumab era coerente con quello osservato negli studi precedentemente riportati; non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza. ( CONTINUA SU: https://xagena.it/news/e-nefrologia_it_farmaci/38abae704fb4cdba00a26baa58cb4443.html )

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CANCRO ALLA CERVICE – Pembrolizumab più chemioradioterapia ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 30% rispetto alla sola chemioradioterapia nel cancro della cervice localmente avanzato ad alto rischio di nuova diagnosi

MSD

KEYNOTE-A18 è il primo studio di fase 3 in cui un regime immunoterapico ha dimostrato un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nel cancro della cervice localmente avanzato rispetto alla sola chemioradioterapia concomitante

I risultati dello studio, secondo cui il regime di Pembrolizumab  ( Keytruda ) ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 30% rispetto alla sola chemioradioterapia concomitante, sono convincenti, soprattutto considerando che le pazienti di nuova diagnosi con cancro alla cervice localmente avanzato, ad alto rischio, non hanno visto un progresso nelle opzioni di trattamento in 20 anni.

I pazienti con diagnosi di cancro alla cervice localmente avanzato devono affrontare una prognosi sfavorevole e opzioni terapeutiche limitate. Questi risultati hanno dimostrato che spostando un regime immunoterapico agli stadi più precoci del cancro della cervice, esiste il potenziale per migliorare i risultati per questi pazienti rispetto all’attuale standard di cura.

Il cancro della cervice è il quarto tumore più comune nelle donne in tutto il mondo; tuttavia, negli ultimi due decenni, i nuovi progressi terapeutici sono stati limitati per le pazienti con diagnosi di malattia localmente avanzata.

I risultati positivi dello studio KEYNOTE-A18 hanno dimostrato il potenziale di Pembrolizumab in combinazione con la chemioradioterapia concomitante come nuova opzione terapeutica per le pazienti con cancro della cervice ad alto rischio, basandosi sul ruolo consolidato di Pembrolizumab per alcune pazienti con cancro della cervice in stadio avanzato.

Fonte: Merck (MSD)

ENGLISH VERSION

KEYNOTE-A18 is the first phase 3 study in which an immunotherapy regimen has demonstrated a significant progression-free survival ( PFS ) improvement in locally advanced cervical cancer compared to concurrent chemoradiotherapy alone

The results of the trial, finding the Pembrolizumab ( Keytruda ) regimen has reduced the risk of disease progression or death by 30% compared to concurrent chemoradiotherapy alone, are compelling, especially considering newly diagnosed patients with high-risk locally advanced cervical cancer have not seen an advance in treatment options in 20 years.

Patients diagnosed with locally advanced cervical cancer face a poor prognosis and limited treatment options. These results have demonstrated that by moving an immunotherapy regimen to earlier stages of cervical cancer, there is the potential to improve outcomes for these patients compared to the current standard of care.

Cervical cancer is the fourth most common cancer in women worldwide; however, over the past two decades, new treatment advances have been limited for patients diagnosed with locally advanced disease.

The positive results from the KEYNOTE-A18 trial have demonstrated the potential of Pembrolizumab in combination with concurrent chemoradiotherapy as a new treatment option for patients with high-risk cervical cancer, building on the established role of Pembrolizumab for certain patients with advanced cervical cancer.

Source: Merck ( MSD )

 

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CANCRO AL RENE – Pembrolizumab ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale rispetto al placebo come terapia adiuvante per alcuni pazienti con carcinoma a cellule renali dopo nefrectomia

MSD

Pembrolizumab ( Keytruda ) è la prima terapia a mostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale ( OS ) come terapia adiuvante nei pazienti con carcinoma a cellule renali a più alto rischio di recidiva dopo nefrectomia

I nuovi risultati sulla sopravvivenza globale si basano sul significativo beneficio in termini di sopravvivenza libera da malattia precedentemente riportato dallo studio KEYNOTE-564

Lo studio di fase 3 KEYNOTE-564 che sta valutando Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore PD-1, ha raggiunto il suo endpoint secondario chiave di sopravvivenza globale ( OS ), per il trattamento adiuvante dei pazienti con carcinoma a cellule renali ( RCC ) a rischio di recidiva intermedio-alto o alto dopo nefrectomia o dopo nefrectomia e resezione di lesioni metastatiche.

Nel corso di una revisione dell’analisi intermedia pre-specificata condotta da un Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati, Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza globale, rispetto al placebo.

Il profilo di sicurezza di Pembrolizumab è risultato coerente con quello osservato negli studi precedentemente riportati; non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza.

Questo è il secondo studio su Pembrolizumab in uno stadio precoce del cancro a dimostrare un beneficio in termini di sopravvivenza globale, dopo la recente presentazione dei dati sulla sopravvivenza globale negli stadi precoci ( stadi II, IIIA o IIIB ) del cancro polmonare non-a-piccole cellule dallo studio KEYNOTE-671, presentati al Congresso 2023 della Società Europea di Oncologia Medica ( ESMO ).

I nuovi risultati dello studio KEYNOTE-564 hanno mostrato per la prima volta che una terapia ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza statisticamente significativo rispetto al placebo nei pazienti con carcinoma a cellule renali a più alto rischio di recidiva dopo un intervento chirurgico

Come riportato in una precedente analisi ad interim pre-specificata con un follow-up mediano di 23,9 mesi, KEYNOTE-564 ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da malattia ( DFS ), riducendo il rischio di recidiva della malattia o di morte del 32% ( hazard ratio, HR=0,68 [ IC 95%, 0,53-0,87 ]; p=0,0010 ) rispetto al placebo.

Questi risultati sulla sopravvivenza libera da malattia, presentati per la prima volta al Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) del 2021, hanno supportato l’approvazione di Keytruda per il trattamento adiuvante dei pazienti affetti da carcinoama a cellule renali negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Giappone e in altri Paesi in tutto il mondo.

KEYNOTE-564 è uno studio di fase 3 randomizzato, in doppio cieco che sta valutando Keytruda per il trattamento adiuvante dei pazienti con carcinoma a cellule renali sottoposti a nefrectomia e che presentano rischio intermedio-alto, rischio alto o M1 senza evidenza di malattia .

L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da malattia valutata dalla revisione dello sperimentatore, mentre gli endpoint secondari includono la sopravvivenza globale e la sicurezza. Nello studio sono stati arruolati 994 pazienti randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere Pembrolizumab ( 200 mg per via endovenosa il giorno 1 di ogni ciclo di tre settimane per un massimo di 17 cicli ) o placebo ( soluzione salina per via endovenosa il giorno 1 di ogni ciclo di tre settimane fino a 17 cicli ).

Il carcinoma a cellule renali è di gran lunga il tipo più comune di cancro del rene; circa nove diagnosi di cancro del rene su 10 riguardano il carcinoma a cellule renali.

Il carcinoma a cellule renali è circa due volte più comune negli uomini che nelle donne.

La maggior parte dei casi di carcinoma a cellule renali vengono scoperti incidentalmente durante test di imaging per altre malattie addominali. <br>

Il carcinoma a cellule renali è associato a un alto rischio di recidiva, con fino al 40% dei pazienti di nuova diagnosi che manifestano recidiva entro 5 anni dall’intervento.

Negli Stati Uniti, si stima che nel 2023 verranno diagnosticati circa 81.800 nuovi casi di cancro al rene e circa 14.900 decessi dovuti alla malattia. Nel mondo, si stima che siano stati diagnosticati circa 431.000 nuovi casi di cancro al rene e oltre 179.000 decessi dovuti alla malattia nel 2020.

 

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ESMO / CANCRO ALLA VESCICA – La combinazione Pembrolizumab e Enfortumab ha ridotto il rischio di morte del 53% rispetto alla chemioterapia nel cancro alla vescica

Astellas

ESMO: la combinazione Enfortumab ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda ) ha il potenziale di essere un ” practice-changing ” nel cancro alla vescica. Studio EV-302: la combinazione Pembrolizumab – Enfortumab ha ridotto il rischio di morte del 53% rispetto alla chemioterapia 

Nello studio condotto su 886 pazienti affetti da cancro alla vescica candidabili alla chemioterapia contenente Cisplatino o Carboplatino, la combinazione Pembrolizumab ( Keytruda ) – Enfortumab ( Padcev ) ha ridotto il rischio di morte del 53% rispetto alla chemioterapia.

Il risultato mediano della sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti in regime combinato è stato di 31,5 mesi, rispetto a 16,1 mesi per quelli in chemioterapia.

La combinazione ha prodotto un successo simile nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), riducendo il rischio di progressione della malattia o di morte del 55%. I pazienti trattati con il regime combinato hanno vissuto una media di 12,5 mesi senza progressione, contro i 6,3 mesi nel braccio chemioterapia.

Per quanto riguarda il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) nello studio EV-302, la combinazione ha innescato una risposta nel 67,7% dei pazienti. Questo rispetto al 44,4% nel braccio chemioterapia.

Anche il profilo di sicurezza della combinazione è risultato migliore, poiché sono stati osservati eventi avversi gravi correlati al trattamento nel 55,9% dei pazienti.

Tra quelli sottoposti a chemioterapia, il 69,5% ha manifestato un evento avverso di grado 3 o peggiore.

Un effetto collaterale importante con Enfortumab come agente singolo è la neuropatia periferica. Nello studio EV-302, è stata osservata una neuropatia periferica di grado 3 o superiore nel 6,8% dei pazienti.

L’evento avverso più comune tra i soggetti trattati con la combinazione sono state le reazioni cutanee, con il 15,5% che ha riscontrato tale complicazione.

Sebbene i dati indichino che la combinazione Keytruda-Padcev possa essere trasformativa, c’è ancora molto da determinare sulla efficacia.

Affinché Padcev-Keytruda diventi lo standard di cura, la combinazione dovrà dimostrare benefici tra i sottogruppi, con risultati che superino quelli ottenuti con la chemioterapia a base di Platino.

Fonte: Fierce Pharma 2023

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CARCINOMA MAMMARIO – La combinazione Pembrolizumab e chemioterapia si è dimostrata promettente nel cancro al seno ER-positivo / HER2-negativo in fase avanzata

MSD

 

KEYNOTE-756 è il primo studio di fase 3 positivo che ha valutato un regime basato sull’immunoterapia per pazienti con cancro seno ad alto rischio, in stadio iniziale ER-positivo, HER2-negativo. In un’analisi ad interim pre-specificata, la combinazione basata su Pembrolizumab ( Keytruda ) ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nel tasso di risposta patologica completa

Sono stati presentati i risultati di uno studio in fase avanzata della combinazione di Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore di PD-1, e la chemioterapia in alcuni pazienti affetti da cancro al seno.

Lo studio di fase 3 KEYNOTE-756 ha valutato la terapia anti-PD-1 in combinazione con la chemioterapia come trattamento neoadiuvante nei pazienti con carcinoma mammario ad alto rischio, positivi al recettore degli estrogeni in stadio iniziale, negativi al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 ( ER-positivo / HER2-negativo ).

In un’analisi ad interim pre-specificata, la combinazione basata su Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nel tasso di risposta patologica completa ( pCR ) rispetto al placebo più chemioterapia, soddisfacendo uno dei due endpoint primari dello studio.

Lo studio, che sta anche valutando il trattamento adiuvante con Keytruda più la terapia endocrina, continuerà a valutare il secondo endpoint primario della sopravvivenza libera da eventi ( EPS ), sulla base della raccomandazione del Comitato di monitoraggio dei dati.

Negli Stati Uniti, si stima che nel 2023 ci saranno circa 298.000 pazienti con diagnosi di cancro al seno e 43.700 decessi per malattia.

Di tutte le pazienti con carcinoma mammario, a circa il 70% verrà diagnosticata una malattia con recettore ormonale positivo ( HR-positivo ) e HER2-negativo. La recidiva della malattia dopo l’intervento chirurgico per questo tipo di cancro è più comune entro 5 anni, e i pazienti con caratteristiche ad alto rischio hanno maggiori possibilità di recidiva.

Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nel trattamento del carcinoma mammario ER-positivo e HER2-negativo, le persone con diagnosi di malattia ad alto rischio valutata in base a criteri clinici e patologici hanno in genere una prognosi peggiore e opzioni limitate prima dell’intervento chirurgico.

ALTRA INFO SU KEYTRUDA

I risultati positivi arrivano pochi giorni dopo che Merck e il partner Moderna hanno dichiarato di aver iniziato ad arruolare pazienti in uno studio in fase avanzata del vaccino sperimentale contro il melanoma in combinazione con Pembrolizumab.

Lo studio di fase 3 V940-00 è progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia del vaccino candidato, V940 ( mRNA-4157 ), in combinazione con Pembrolizumab rispetto alla sola terapia anti-PD-1 in circa 1.089 pazienti con melanoma di stadio da 2b a 4, resecato.

 

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ASCO23 – PODCAST – STUDIO EV-103: Carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino / Trattamento di prima linea con la combinazione Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda )

Astellas

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO EV-103:  Carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino / Trattamento di prima linea con la combinazione Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda )

Studio EV-103

La combinazione Enfortumab vedotin e Pembrolizumab continua a dimostrare promettenti trend di sopravvivenza con risposte rapide e durature nel trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino. Il profilo di sicurezza della combinazione è gestibile e stabile con un follow-up più lungo e non sono emersi nuovi problemi di sicurezza. I risultati dello studio EV-103 sono concordanti con i dati di Dose Escalation / Cohort A ( DE/A ) riportati in precedenza, e supportano la valutazione di Enfortumab vedotin associato a Pembrolizumab negli studi di fase 3 in corso nel carcinoma uroteliale.

EV-103 Trial

The combination Enfortumab vedotin and Pembrolizumab continues to demonstrate promising survival trends with rapid and durable responses in first-line Cisplatin-ineligible locally advanced or metastatic urothelial carcinoma. The safety profile of the combination is manageable and stable with a longer follow-up, and no new safety concerns have emerged. These results are concordant with previously reported Dose Escalation / Cohort A ( DE/A ) data by investigator assessment and support the evaluation of Enfortumab vedotin associated with Pembrolizumab in ongoing phase 3 studies in urothelial carcinoma.

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Novità nella Terapia del Tumore della Vescica: Pembrolizumab associato a un immunoterapico oncolitico

CG Oncologyr

Cretostimogene Grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ) nel tumore della vescica non-muscolo-invasivo non-responsivo a BCG. L’85% ( n=29/34 ) dei pazienti valutabili ha ottenuto una risposta completa al timepoint iniziale di 3 mesi 

Sono stati presentati durante il 2023 Annual Meeting – American Urological Association ( AUA ) i dati aggiornati di CORE-001, uno studio clinico di fase 2 in corso riguardante Cretostimogene grenadenorepvec ( CG0070 ) di CG Oncology in combinazione con la terapia anti-PD-1 di Merck & Co ( MSD ) Pembrolizumab ( Keytruda ), per il trattamento dei pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo ( NMIBC ) che non-rispondono al Bacillus Calmette-Guerin ( BCG ).

Sintesi dei nuovi risultati clinici

CORE-001: Studio di fase 2 a braccio singolo di CG0070 in combinazione con Pembrolizumab in pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo che non risponde al Bacillus Calmette-Guerin ( BCG )
I nuovi dati per CORE-001 si aggiungono ai dati presentati in precedenza e hanno mostrato l’attività antitumorale, la tollerabilità e la durata di Cretostimogene grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore NMIBC che non risponde a BCG.
Sulla base di un cut-off dei dati preliminari il 3 marzo 2023, 34 pazienti erano valutabili per l’efficacia con un follow-up minimo di 3 mesi.
L’85% dei pazienti valutabili per l’efficacia ( n=29/34 ) ha ottenuto una risposta completa ( CR ) al timepoint iniziale di 3 mesi. Tra i pazienti valutabili per risposta completa ad ulteriori momenti temporali, l’82% ( n=27/33 ) ha anche mantenuto una risposta completa per 6 mesi, l’81% ( n=25/31 ) per 9 mesi e il 68% ( n=17/25 ) alla valutazione di 12 mesi.
La combinazione di Cretostimogene grenadenorepvec e Pembrolizumab è riultata generalmente ben tollerata con un profilo di eventi avversi coerente con quello osservato negli studi precedenti di ciascun singolo agente. Gli eventi avversi correlati al trattamento più comuni riportati hanno incluso sintomi genitourinari locali transitori di grado 1-2.
Lo studio CORE-001 è una collaborazione clinica con Merck ( MSD al di fuori degli Stati Uniti e del Canada ) relativa a Cretostimogene grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab. CORE-001 ha completato l’arruolamento di 35 pazienti.
Cretostimogene grenadenorepvec è un agente immunoterapico oncolitico somministrato per via intravescicale per il trattamento del carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo che non risponde a BCG.

Carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo

NMIBC è una forma di cancro della vescica che è presente nello strato superficiale della vescica e non ha invaso più in profondità la vescica né si è diffuso ad altre parti del corpo. Il cancro alla vescica è il sesto tumore più comune negli Stati Uniti ed è ha stimato che ci sono stati circa 81.180 nuovi casi di cancro alla vescica negli Stati Uniti nel 2022, il 75% dei quali si presenta come NMIBC. Nei pazienti con NMIBC ad alto rischio, il BCG intravescicale rimane lo standard di cura di prima linea. Tuttavia, oltre il 50% dei pazienti che ricevono il trattamento iniziale con BCG sperimenterà recidiva e progressione della malattia entro 1 anno, con molti che svilupperanno una malattia non-responsiva al BCG. Le attuali opzioni terapeutiche per i pazienti non responsivi al BCG sono molto limitate e spesso si traducono in un procedura altamente invasiva che cambia la vita, la cistectomia radicale ( rimozione completa della vescica ).

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Melanoma ad alto rischio: risultati promettenti associando all’inibitore di PD-1 Pembrolizumab un vaccino antitumorale terapeutico personalizzato

MSD

Melanoma resecato ad alto rischio: risultati promettenti associando a Pembrolizumab ( Keytruda ) il vaccino antitumorale terapeutico personalizzato di Moderna mRNA-4157. La combinazione vaccino più Pembrolizumab ha ridotto del 44% le recidive o i decessi

 

Sono stati presentati i risultati di uno studio di fase 2b del vaccino di Moderna associato a un inibitore del checkpoint immunitario ( PD-1 ), nei pazienti con melanoma ad alto rischio.

I risultati dello studio KEYNOTE-942 hanno mostrato che il vaccino, mRNA-4157 di Moderna, in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ) di Merck ( MSD ) ha ridotto il rischio di morte o recidiva del 44% rispetto alla sola immunoterapia a base di Pembrolizumab.

Nel 2023 verrà avviato uno studio di fase 3 sulla terapia di combinazione nel melanoma adiuvante; inoltre la sperimentazione verrà allargata ad altri tipi di tumore, tra cui il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.

I risultati di KEYNOTE-942 hanno evidenziato la potenzialità dell’RNA messaggero ( mRNA ) come terapia neoantigenica personalizzata nel trattamento de pazienti con melanoma resecato ad alto rischio.

Il vaccino è progettato per stimolare una risposta immunitaria generando risposte specifiche delle cellule T basate sulla firma mutazionale unica del tumore di un paziente, mentre Pembrolizumab aumenta la capacità del sistema immunitario del paziente favorendo il rilevamento e la distruzione delle cellule tumorali.

Più di tre quarti dei pazienti ( 78.6% ) con melanoma ad alto rischio trattati con il vaccino terapeutico mRNA-4157 in aggiunta a Pembrolizumab hanno presentato una sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) a 18 mesi, contro il 62.2% dei pazienti nel braccio di confronto, trattati con il solo Pembrolizumab.

Questo equivale a una riduzione del 44% delle recidive o dei decessi.

Non sono stati riportati effetti collaterali di grado 4 o 5 dovuti all’mRNA-4157.

Lo studio ha coinvolto 157 pazienti che sono stati randomizzati in un rapporto 2:1.

Poiché il cancro è eterogeneo, si ritiene che le terapie di successo saranno probabilmente quelle peronalizzate. Questo è esattamente ciò che fa mRNA-4157.

Il tempo che intercorre tra il prelievo del sangue di un paziente per l’analisi e il momento in cui la terapia è pronta per l’uso è di 6 settimane.

L’RNA messaggero mRNA-4157 è progettato per essere in grado di codificare fino a 34 neoantigeni tumorali specifici del paziente.

Il piano di sviluppo clinico di Moderna & Merck ( MSD ) è quello di dare la priorità ai tumori con carichi mutazionali elevati.

La riduzione del rischio di recidiva o morte è stata del 35% nei pazienti con elevato carico di mutazioni tumorali ( TMB ), definito come 10 o più mutazioni, rispetto al 41% per quelli con carichi inferiori. Tuttavia, l’intervallo di confidenza è risultato maggiore nel gruppo con il più basso carico mutazionale.

Alla combinazione è già stata assegnata la designazione di terapia rivoluzionaria negli Stati Uniti come trattamento aggiuntivo per i pazienti con melanoma ad alto rischio.

L’incidenza del melanoma sta aumentando costantemente negli ultimi decenni, con quasi 325.000 nuovi casi diagnosticati in tutto il mondo nel 2020.

Negli Stati Uniti, dove il cancro della pelle è uno dei tipi più comuni di tumori diagnosticati, si stima che ci saranno quasi 100.000 nuovi casi di melanoma e quasi 8.000 decessi ogni anno a causa della malattia.

 

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