<< La libertà dell’uomo consiste nel poter immaginare se stesso e il mondo diversi da quelli che sono. >>
Questa frase tratta dal romanzo LA LETTERA DI GERTRUD dello scrittore svedese Bjorn Larsson, edito da IPERBOREA, stampata sul retro di copertina, è la chiave di lettura della vicenda di Martin Brenner genetista di successo.
Alla morte della madre, dopo averne sparse le ceneri al vento come da lei richiesto, scoprirà in una lettera recapitatagli dopo il funerale che il suo vero nome non era Maria ma Gerturd ed era un’ebrea scampata all’orrore di Auschwitz.
La scoperta alimenterà in Martin tutta una serie di domande. Soprattutto quando scoprirà che colui che aveva sempre creduto fosse suo padre non lo era. Chi è quello vero? Quante verità gli ha nascosto sua madre e perché? Forse per proteggerlo? Ma da chi o da cosa?
Sposato e con una figlia, quando scopre d’essere ebreo – la discendenza ebraica si trasmette per via matrilineare – Martin continuerà a sentirsi un uomo è basta. La sua esperienza da scienziato gli ha insegnato che geneticamente tutti gli uomini si assomigliano, che un ebreo non è diverso da un palestinese o da un tedesco. Altri sono i fattori che determinano le differenze tra di loro… […]
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