Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Marzo 2018

Paese che vai, Pasqua che trovi

Post n°630 pubblicato il 30 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 


Le tradizioni appartengono a tutti i popoli e mai come nelle feste canoniche vengono riscoperte e rivissute.

Loro festeggiano la Pasqua così:






E voi, attenti alle tradizioni o spartani e improvvisatori?

Comunque sia:


Potremmo diventare persone mature e molto sofisticate...
ma non potremmo mai rinunciare alle uova di cioccolata.

Immaginate lo stupore che proverete trovando un ciondolo di plastica scadente
al posto del solito portachiavi di gomma appiccicosa rigorosamente made in China.

 

Ahimè! Ahivoi!
E’ qui che si riscoprono i valori più alti:
colesterolo, transaminasi, glicemia.



 Buona Pasqua a tutti...

...anche a quelli che trovano sempre il pelo nell'uovo!

 

 
 
 

Habemus Ficum, Casellatam et...

Post n°629 pubblicato il 24 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

...murales



 


















Che insieme a consensi o dissensi, applausi o critiche per le due nomine ai vertici dello Stato fa discutere.
Qualcuno vorrebbe all'istante  rimuovere il graffito.
 


Avvezzo a disegnare con baci la politica italiana, Salvatore Benintende in arte Tvboy, palermitano di nascita e milanese di adozione è l’autore del murales.
Nel frattempo il suo profilo Facebook è stato oscurato.

 

Che dite, 'sto artista con le sue matite è un premonitore di quel che avverrà?

  O

un semplice provocatore da stroncare e oscurare perché ridicolizza l’attuale bordellum  della politica italiana?

 

 
 
 

Noi - loro - io - voi -: tra i banchi di scuola

Post n°628 pubblicato il 22 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Noi che la nostra maestra non era laureata ma sapeva il congiuntivo e le tabelline.
Noi che un brutto voto equivaleva a una ramanzina, a volte un castigo,  di mamma e papà.
Noi che non ci sfiorava l’idea di picchiare un insegnante e rompergli qualche osso.
Noi che i nostri genitori non prendevano a pugni l’insegnante che ci rimproverava.
Noi che i voti erano sul registro di carta.






















Noi che, nonostante tutto, la scuola era buona...

… anche se scioperavamo contestando lo  sterile nozionismo, anche se eravamo politicizzati, anche se  avremmo bruciato la Divina Commedia, le ossido-riduzioni e i principi tutti della dinamica.

Loro che all’asilo la maestra li picchia e li umilia e che se hanno la febbre se ne frega.
Loro che un brutto voto equivale all’incapacità di spiegare dell’insegnante.
Loro che un professore va picchiato e se gli rompono qualche osso se ne infischiano.
Loro che i loro genitori schiaffeggiano la maestra perché giammai sia che il pargolo sia rimproverato.


Loro che
non scioperano, non sanno di politica ma hanno la buona scuola
E sanno alzare le mani.


Io che avevo 8 anni.
Io che  la mia maestra mi bacchettò il dorso delle mani e chiusi gli occhi per non piangere.
Io che alla lavagna ero colpevole di avevo fatto cadere dalla mensolina il cancellino.
Io che la bidella mi medicò e accarezzandomi mi diede una caramella Rossana.
Io che mostrai i lividi a mamma e papà.
Io che la mia mamma non dichiarò la notizia al giornale ma parlò con il Direttore.
Io che da quel giorno non presi più bacchettate perché il Direttore sostituì la maestra.


Io che , mamma oggi, osservo con piacere mie figlie scambiarsi aggiornamenti e comunicazioni con gli insegnanti via WhatsApp.

Voi che,  come me non comprendete né giustificate gli sporadici ma frequenti episodi di brutta cronaca e di pessima società,  ricordate qualche episodio bello o brutto legato al tempo della scuola e/o ai vostri insegnanti?

 

 

 
 
 

Qualcosa di personale

Post n°627 pubblicato il 19 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Il doodle di Google mi ha fatto ricordare che oggi è la festa del papà.
Non sono mai attenta alle feste commerciali e di solito le evito.
Tanto per essere coerente,     invece, 'sto giro prendo al balzo l’occasione e penso al mio papà.

Sono fortunata ad avere ancora il  papà.

Ho sempre pensato che diventare papà sia facile, esserlo meno.

 

Tu lo sei stato e lo sei ancora. Per tutti noi.

Sei sempre stato presenza solida e discreta nelle nostre vite.

Quando eravamo piccoli eri il nostro compagno di giochi strani
che oggi definisco stimolanti.
Con te sciavo e con te nuotavo.
Mi togliesti le rotelline dalla bici e volai per terra sbucciandomi gomiti e ginocchia.
Raccontavi favole, non fiabe: pezzi di vita vissuta diventavano insegnamenti e riflessioni.

Hai sgobbato insieme a mamma per farci crescere, studiare, andare in vacanza,
ma se non ci fosse stata mamma a gestire l’economia della famiglia,
oggi saresti povero in canna…
come ti capisco, sai… !
il piacere smisurato di spendere l’ho ereditato tutto da te , senza sconti.
Come l’essere schiva  è un tratto del mio carattere che ti somiglia.

Non ricordo mai uno schiaffo, ma ho ben nitide le tue occhiate che trafiggevano
e facevano più male di un manrovescio.
Da figlia ribelle quale ero, mi hai sempre dato fiducia
e io quella fiducia non ho mai voluto tradirla.

Testardi entrambi sapevamo che certi argomenti erano da affrontare a tavolino.

Quanta tenerezza provo oggi quando, canuto ma energico,  abbracci mamma
e la tieni stretta a te:
compagni di vita e alleati nella vita.

Gli anni li hai segnati  tutti nelle rughe del viso,
il corpo però è fiero e risoluto e la luce dei tuoi occhi chiari è limpida come un tempo.

Eri un lottatore, allora,  che grattava la vita ma che la vita sapeva godersela
riempiendola di hobby: dalla musica, alla fotografia, ai viaggi con mamma
fino alla ‘buona terra’ che coltivavi con passione, ma il pollice verde non è nel tuo DNA.
Sei una roccia d’uomo, ora…

La vita è stata generosa con te: mamma è stato il dono più grande che potessi ricevere.


Papà, se non ci fossi bisognerebbe inventarti e io ti rifarei proprio come sei.


























Di sicuro è la prima volta che racconto qualcosa di personale in questo spazio.

Vi andrebbe di fare altrettanto e parlarmi del vostro papà?

 



                                      Auguri a tutti i papà!

 
 
 

Nomi, cognomi, numeri & cifre

Post n°626 pubblicato il 17 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

A caratteri cubitali le piazzano in prima pagina titolandole con frasi d’effetto così che anche l’occhio più attento prova un senso di repulsione misto a rabbia e fosse solo per mera curiosità ci clicca sopra e scopre che la dichiarazione dei redditi lorda relativa al 2017  di coloro che lavorano per il bene della nazione agonizzante e impoverita e che vivono delle nostre tasse, con le nostre fatiche e grazie alle nostre rinunce è questa:






























Per Luigi Di Maio il reddito resta identico per il terzo anno consecutivo: dichiara 98.471€

Il senatore a vita Mario Monti, il tecnico che spaventò gli italiani tutti, subissandoli di tasse e favorendo le banche, ne ha dichiarati 421.611.

Mentre leggi fai di tutto per rincuorarti perché, immagini, pagheranno anche loro le tasse e quel numero esagerato mentalmente lo dimezzi.
Provi a dividerlo per 12 ma resta sempre una gran cifra.

Qualcuno obietterà che ci sono professioni ben più redditizie: avvocati, notai, dentisti, primari, medici di famiglia.
Qualcun altro penserà ai compensi elargiti a showman per condurre un programma che faccia share  o a quelli che i giocatori di calcio intascano per rincorrere un pallone.
E che dire dei liberi professionisti da sempre tacciati per evasori cronici? Giudizio tanto diffuso quanto falso.


Chissà però che ne pensa Antonio Bianchi  che è un operaio metalmeccanico, lavora 8 al giorno, sovente fa i turni, spesso fa lavori duri  e a volte rischia di lasciarci pure la pelle. Guadagna netti € 1.176  al mese, dato  aggiornato a due giorni fa.

E Lucia Rossi che fa l’impiegata,  lavora 8 ore al giorno e a fine anno conta lordi 28.999€ che equivale a 1.560€ mensili da spendere.
I loro datori di lavoro ne versano tra aliquote e ritenute altrettanti allo Stato,

O Marta Verdi che è un’ insegnante della secondaria di primo grado: il suo stipendio dopo i 35 anni di servizio ammonta a 31.325€ lordi annui.

O Maria Neri , pensionata,  che sbarca il lunario con 800€ al mese.

E Marco e Alice, giovani laureati, che percepiscono 0 € annui perché sono disoccupati.



Nulla di nuovo, tutto risaputo, direte.

Ma mi (s)piace pensare che questa è l'Italia vera con le sue storie taciute di quotidiana difficoltà.

 
 
 

Un cordone ombelicale mai reciso

Post n°625 pubblicato il 15 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Guardo una foto di mia madre, era felice avrà avuto vent’anni […]
la  scruto per filo e per segno e ritrovo il mio stesso sguardo.
E pensare a  quante volte l’ho sentita lontana,
e pensare a quante volte le avrei  voluto parlare di me.

Carmen Consoli

 


Che binomio madre-figlia sia una delle relazioni più complesse e a volte conflittuali pare sia assodato.
Fa parte dell'essere mamma che spesso stenta a riconoscere nel pulcinotto da svezzare  una donna cresciuta e risolta e fa parte dell'essere figlia che rivendica, giustamente, la propria autonomia.

Da figlia ricordo con affetto certe lotte per la mia indipendenza.

Da mamma, pur facendone di errori,  ce la metto tutta per dare le ali a mie figlie perché spicchino sicure il volo verso la loro realizzazione.

 






















Ecco il  fatto di cronaca  che mi ha portato a queste considerazioni.
La figlia ha un legame sentimentale da 5 anni con una donna.
Ora ha scelto di andare a conviverci.
La mamma non accetta che sua figlia sia lesbica.
Così avrebbe iniziato ad importunarla telefonicamente e con messaggi offensivi.
L'avrebbe anche minacciata di far uso dell'acido per sfregiarla o di investirla con l'auto.
Qualche giorno fa si sarebbe recata nell'esercizio commerciale dove la figlia era stata assunta da poco e avrebbe minacciato una scenata se i titolari non avessero licenziato la figlia rea di amare una donna.
Morale: la ragazza è stata licenziata; la mamma denunciata.
Tutto questo succede a Noto, in Sicilia.

Indipendentemente dalla reazione del mondo omosessuale e dei preconcetti sessuali e dai moralismi che sanno di chiusura mentale,  quanto amore c'è in una mamma che nega la possibilità di vedere felice la figlia?

E ancora, ampliando il concetto, ha diritto una mamma, in nome di un cordone ombelicale mai reciso, a interferire sulle scelte di vita di una figlia?

 

 

 
 
 

Mala tempora currunt...

Post n°624 pubblicato il 11 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

A  una settimana  dalle elezioni,  Mattarella pensaci tu!


Che qui dal  porcellum  siamo finiti nel  bordellum.


E siccome non ci è dato di fare altro, ascoltiamoci questa * Mina*


 

 

 
 
 

Un 90enne evergreen

Post n°622 pubblicato il 09 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 
























Se puoi sognarlo, puoi farlo.

Ricorda sempre che questa intera avventura è partita da un topolino.

Walt Disney



 

E visto il successo che dura 90 anni,  mai frase fu più azzeccata.
Topolino, 90enne oggi,  è un evergreen.
Piace a grandi e piccini tant’è che è il personaggio più amato di e da sempre.

Disney lo festeggia fino al 2019 con tante iniziative a partire da collezioni di moda, per approdare in Francia dove 38 scuole di design e d’arte prendono parte al progetto "Mickey is Art".
Da noi  Poste Italiane e il ministero dello Sviluppo Economico hanno emesso otto francobolli dedicati a Topolino e disegnati da Giorgio Cavazzano.



C’è un personaggio, non necessariamente disneyano, che ha accompagnato la vostra infanzia, che vi ha fatto sorridere, di cui avete seguito le avventure o le disavventure, che amavate e che meriterebbe un successo simile a quello di Topolino?



 

 
 
 

Il giorno prima di oggi

Post n°621 pubblicato il 08 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

...ieri leggevo questo:
Giovedì 8 marzo, Giornata internazionale della donna, in più di settanta paesi del mondo ci sarà uno sciopero delle donne organizzato dai diversi movimenti femministi e, in Italia, da Non Una Di Meno. Sarà uno sciopero femminista, sociale e politico, e non solo uno sciopero dal lavoro classicamente inteso: sarà un’astensione da ogni attività anche di cura, formale o informale, gratuita o retribuita e sarà uno sciopero dal consumo e dai ruoli imposti dagli stereotipi di genere. […]

Poi questo:
8 marzo: Udi, sciopero globale è ancora un’aspettativa, serve visibilità.
‘Mai stare zitte! Mai state zitte!’, le donne non credute, ancora pregiudizi!



Anche questo:
8 marzo 2018: screening gratuito per l'osteoporosi a Bologna“

E questo:
8 Marzo: a Napoli iniziativa della Lilt Apertura gratuita dell'ambulatorio di prevenzione senologica.

In occasione della Giornata internazionale della Donna moltissimi comuni italiani offrono l'ingresso gratuito nei principali musei.
Google sceglie di
mettere in evidenza sul Play Store  le app e i giochi sviluppati dalle donne programmatrici e designer.
Alla donna oggi dedica un doodle.

Stamattina i *dliin-dliin* dei messaggi del cellulare mi avvisavano di sconti imperdibili su profumi, borse, ombretti e rossetti.


La leggenda sull'8 marzo affonda le sue radici in tempi lontani.
Nel '46 si scelse la mimosa come simbolo.
Nel '75, l ' 8 marzo venne ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite come giornata dedicata alla donna.


Per la gioia di fiorai e commercianti.

In suo onore si coniarono frasi  spiritose e insulse da dedicarle.





















Ma anche citazioni di spessore e altrettanto insulse.

Essere donna è così affascinante.
E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai
Oriana Fallaci

Avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa,
anche attraverso un silenzio nutrito di idee
Dacia Maraini

Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto.
Oscar Wilde.

 

 

Da donna in questo annuale e annoso rituale, in queste manifestazioni urlate  e in queste celebrazioni  forzate non mi ci ritrovo.

Se davvero vogliamo dimostrarci donne  parificate  e valorizzate, stimate e considerate non abbiamo bisogno dell’esagerato clamore, dello stucchevole augurio di convenienza, della frase poetica che dice tutto per dire niente, dello sciopero e del corteo,  nè del festeggiarci ungiornosutrecentosessantacinque.


Che dite, sbaglio a essere così refrattaria al bieco consumismo d’effetto che grida  di ipocrita ipocrisia?


O invece tutto serve pur di sensibilizzare gli animi e scuotere le coscienze?

 

 

 
 
 

Tanto? Tantissimo?

Post n°620 pubblicato il 03 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

... secondo me    m o l t o   d i   p i ù   oggi conta saper comunicare.

Ma altrettanto   m o l t o   d i   p i ù   conta  saper ascoltare.

Perché se la comunicazione non è  solo quello che diciamo ma il messaggio che arriva agli altri, è altrettanto vero che le parole non partono  dalla bocca che articola suoni ma  dall’orecchio che li ascolta.

Bastasse saper mettere insieme in ordine logico nomi, verbi, aggettivi  per farci capire!
























A volte capita di cercare di trasmettere un concetto per noi ovvio  e scoprire che dall’altra parte il senso del nostro discorso è arrivato distorto. Non esatto.
Corretto solo grammaticalmente.

Siamo stati fraintesi e spesso un fraintendimento genera un equivoco.

E da un equivoco può nascere un dissapore o, estremizzando, un problema.

E’ capitato a me, a voi.
A  tutti noi, immagino.
Poche volte  o tante non fa differenza: spiace essere stati fraintesi e spiace aver frainteso.

Che dite, presi dalla fretta o dalla brama di parlare ci  siamo disabituati a comunicare?

O invece,

disattenti e assorti fra i nostri mille&uno pensieri  ci dimentichiamo la sana arte dell' ascoltare?


 

 
 
 

Niente costa tanto caro come l'essere poveri

Post n°619 pubblicato il 01 Marzo 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Costa perché è umiliante ammetterlo;  costa per dignità negata;   costa perché è mortificante raccattare cibo e  vestiti dentro i cassonetti;  costa perché è avvilente patire fame e freddo.

Umanamente costa ancor di più quando la protagonista di una tristissima storia è una donna di 75 anni.
Succede a Padova. Zona Arcella. In un supermercato.
Lei, la signora sviene. Non è malata. E’ solo povera.
Veste a cipolla perché non ha vestiti sufficientemente pesanti; soffre la fame e in casa per risparmiare sta al freddo.
La pensione non le basta. 

I sacrifici di una vita, la sua, si traducono in indigenza.


Qualcuno, forse scetticamente, attribuisce un malore all'età, altri sostengono, forse cinicamente,  che un povero non dovrebbe andare al Supermercato visto che esistono i Discount.
Alcuni si riempiono la bocca con  esiste la Caritas! e intanto stanno comodi dietro al loro pc al calduccio.

Di anziani al limite della povertà assoluta ne abbiamo prova quasi quotidianamente.






























Sono storie di solitudine e di degrado.

Qualche tempo fa, sempre in quel ricco Nord Est tanto invidiato, un'anziana signora nel posteggio di un supermercato frugava  fra la merce eliminata e metteva in borsa scarti di ortaggi.
Quando mi  vide provò imbarazzo.
Anch'io provai imbarazzo.
Era orgogliosa.
Ci misi un bel po’ di tatto  per farle accettare un aiuto.
Un giorno poi  mi disse : * Sai Elena, la medicina ha fatto passi da giganti; ci fanno vivere più a lungo ma tante volte mi domando a che pro?*


Sono storie che devono indurci a riflettere.
Quindi oggi  nessun a conclusione.

Solo un grosso  !   per esprimere tutta la vergogna e il disprezzo per  un Paese e per tutti quei Paesi che hanno la pretesa di sentirsi Grandi ma non sanno tutelare i loro cittadini .

 

 
 
 

 

 

 

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