Messaggi del 30/09/2014

LA SIGNORA FRANCA racconto (46) di Dino Secondo Barili

Post n°15664 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

46

La Signora Franca … crisi economica e altro

Inutile nasconderlo… Oggi, chi più, chi meno, tutti sono colpiti dalla crisi economica… Tutti se la prendono con uno o con l’altro. In modo speciale con coloro che hanno amministrato male “i soldi di tutti”, cioè le tasse. Non passa, quindi occasione, per parlare male di Tizio, Caio, Sempronio e Matteo…e chi più ne ha, più ne metta. Ma, le cose stanno realmente così? Non è… che con la scusa della “crisi economica” si mascherano altre ragioni che spesso, con “la crisi” non hanno nulla a vedere?. L’altro giorno, in Piazza Petrarca a Pavia, la Signora Franca, dava “l’anima al gatto” (così si diceva)… contro lo sperpero del denaro pubblico. Le consuete amiche con le quali la Signora Franca si confrontava… si dimostravano completamente d’accordo. Si notava, però, che avevano delle perplessità. Erano disorientate, non sapevano cosa dire… Di solito la Signora Franca ha sempre dimostrato equilibrio…a volte anche troppo. Ad un certo punto ha dato in escandescenze. E qui stava il problema… non c’era solo la crisi economica… La Signora Franca, ha cinquantadue anni anni, è sposata, ha un marito invidiato da molte donne e una figlia di ventidue anni. La Signora Franca, ad un tratto, è esplosa con una frase che non era da lei: “Non fatemi dire tutto… altrimenti scoppio e vado in fumo”. Salutò… e se ne andò. Nel gruppo nessuna delle amiche fiatò… almeno per qualche secondo. Poi, La Signora Germana, spiegò il “mistero”. “Oggi, con la scusa della crisi economica si maschera tutto, anche e soprattutto le questioni personali e di famiglia… La Signora Franca ha tutto il diritto di essere arrabbiata. Un anno fa, sua figlia Venezia (come la Città di Venezia), che oggi ha ventidue anni, ha abbandonato l’Università. Ha detto che voleva trovare un impiego. L’impiego l’ha trovato. E’ diventata la “segretaria” di una “scrittrice di romanzi rosa” abbastanza famosa… Una fortuna… ha detto subito qualche persona invidiosa. Un anno fa, però, anche la Scrittrice di romanzi rosa, quarantadue anni, si è separata dal marito. Ha cominciato a girare il mondo con la “nuova segretaria” (ventuno anni)…appunto… la figlia della Signora Franca… E’ passato un anno …e la settimana scorsa, Venezia, candida come il sole, ha fatto la seguente dichiarazione a sua madre. “Da domani vado a convivere con la mia Scrittrice di romanzi rosa… così potremo scrivere senza interruzione, girare il mondo e fare nuove esperienze.” La Signora Franca, dopo un attimo di intontimento totale, ha chiesto alla figlia se ci aveva pensato bene… “Altroché … quando mai mi capiterà ancora di incontrare una Scrittrice di romanzi rosa? Ogni persona ha il diritto di fare della propria vita ciò che vuole… Ogni scelta è rivolta alla felicità… la propria naturalmente.”… La Signora Franca, tuttavia, non ha ancora metabolizzato la situazione… – Buona giornata a tutti. Dino (46)

 
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CARLO MAGNO di Teresa Ramaioli

Post n°15663 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

CARLO MAGNO 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 30/09/14 alle 18:06 via WEB
742-814. Re dei Franchi, primo imperatore del Sacro Romano Impero, figlio di Pipino il Breve e di Berta . Alla morte di Pipino, il regno franco passò ai suoi due figli Carlo e Carlomanno. Alla morte di Carlomanno dopo tre anni, il regno andò interamente nelle mani di Carlo Magno, che vi regnò per quasi cinquant’anni. Estese i confini del regno fino a comprendere buona parte dell’Europa occidentale e fu infine incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa San Leone III nell’anno 800. Carlo Magno fu capace di mettere un po’ di ordine nell’Europa medievale, all’epoca in preda allo scompiglio e segnata dalle divisioni interne. Nonostante l’appellativo conferitogli di Magno e le grandi cose di cui fu l’autore, la sua figura non è priva di contraddizzioni difficili da comprendere. Infatti Carlo Magno non sapeva scrivere: tentò di imparare ma senza successo. La sua lingua madre era un dialetto tedesco, ma sembra riuscì a imparare il latino, pur senza saperlo leggere. Comunque si prodigò per combattere l’ignoranza del suo popolo. Fondò molte scuole e fece copiare e tradurre molti manoscritti. Carlo Magno aveva riunito attorno a se un gruppo di dodici paladini, nobili o cavalieri, che lo dovevano aiutare nel suo compito di difendere il mondo cristiano dall’avanzata dei saraceni. I dodici paladini che ne facevano parte erano: Astolfo, Orlando (o Rolando, che era suo nipote), Rinaldo, Namo, Malagigi, Salomone, Florismart, Uggeri il Danese, Oliviero, Gano, l’arcivescovo Turpino e Fierabras. Da notare però, che alcuni di questi paladini non sembrano personaggi realmente esistiti. Rinaldo, per esempio, sembra sia una figura di pura fantasia completamente creata dall’immaginazione di Torquato Tasso (1544-1595). Molte sono le leggende che ruotano intorno alla figura di Carlo Magno. Una fra le tante è quella in cui si racconta di quando San Giacomo il Maggiore chiese l’aiuto di re Carlo per cacciare via dalla Spagna i Mori. Carlo Magno arrivò in Spagna e attaccò Pamplona. Dopo due mesi di infruttuosi combattimenti, i soldati si rivolsero a Dio chiedendo aiuto e la citta venne così espugnata. Tutti i saraceni furono uccisi, eccetto quelli che accettarono la fede cristiana. Un’altra leggenda sostiene che l’imperatore avesse una relazione incestuosa con sua sorella. Un giorno, mentre Sant’Egidio celebrava messa in presenza dell’imperatore, apparve un angelo che teneva un rotolo con su scritto il peccato di Carlo Magno. Egli confessò e Sant’ Egidio lo assolse. Carlo Magno spartì il suo impero con i suoi tre figli, ma due morirono prima di lui così, nell’813 nominò suo figlio Ludovico il Pio come suo successore. Ludovico venne incoronato con una cerimonia che si tenne ad Aquisgrana. Il mattino del 28 gennaio del 814, Carlo Magno salutò il suo regno per sempre, colto da una forte febbre, contratta a seguito del troppo freddo patito dopo essersi perso in un bosco. Sebbene non sia stato ufficialmente canonizzato, Carlo Magno fu insignito del titolo di “benedetto” da papa Benedetto XIV. Il giorno a lui dedicato è il 28 gennaio. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E I PENSIERI SPARSI

Post n°15662 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

I PENSIERI SPARSI

annamariamennitti
annamariamennitti il 30/09/14 alle 15:57 via WEB
si è vero l'amore all'improvviso ti fa fare rumore... tutti devono saperlo e sei contenta di diffondere la notizia , sembra come se ci fossiro solo loro al mondo Però c'è anche un altra specie di rumore..e cioè "Amor senza baruffe sa di muffa"in tutte e due i casi è bello lo stesso...ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 19:04 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'amore è un sentimento strano. Non si finisce mai di studiarlo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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AGOSTINO FARAVELLI...E LA MARATONA

Post n°15661 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI...

E

LA MARATONA

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 30/09/14 alle 10:23 via WEB
Ciao, Dino, continua la tua maratona letteraria che i risultati sono così evidenti che vale la pena di dire la famosa frase: Mille e ancora mille!! E domani raggiungerai le 200.000 visite. Complimenti! Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 19:00 via WEB
Ciao Agostino - grazie del bel commento e del complimento... la maratona, però, non è ancora finita. Vedremo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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COMMENTO DI ANNAMARIA

Post n°15660 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 30/09/14 alle 15:25 via WEB
Simona Mendolicchio invita a guardare il film: “risveglia amore per la nostra terra, per tutto quello che su di essa è stato fatto a partire dal neolitico fino al nostro illuminato Federico II. Prima che gli interessi sporchi di pochi annegassero le meraviglie naturalistiche preservate o edificate in tempi lontani!”. Dello stesso tenore il commento di Maria Maizzi: “che meraviglia...nessuno che ha mai pensato ad una conservazione e recupero dell'area.” “Molto bello” il lavoro di Fortarezza anche per Alba Sannoner, mentre Rosalia Gatta osserva: “c’è da vergognarsi dell'ignoranza e dell'incuria.” Molto sintetico ma anche molto significativo il commento di Luigina Ricucci: “Quel che fu storia, ora è degrado.”

 
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ANNAMRIA ...E IL RACCONTO DI OFELIA

Post n°15659 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI OFELIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 30/09/14 alle 15:48 via WEB
L'amore ti colpisce all'improvviso quando meno te l'aspetti.Sono tante le coincidenze che ti fanno pensare alla fine della coclusione come è accaduto a Ofelia che se non ci fosse stato l'aggiornamento per Ginevra non avrebbe trovato l'amore..L' amore quando arriva ti colpisce come una mazzata in testa. lasciandoci il segno CIAO DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 18:55 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Hai ragione ... "l'amore colpisce all'improvviso..." Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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AN520... E I PENSIERI SPARSI

Post n°15658 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

AN520...

E

I PENSIERI SPARSI

an520
an520 il 30/09/14 alle 09:56 via WEB
non credo,DINO,anzi a volte si ama di più in silenzio!!!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 18:49 via WEB
Ciao Anna - non tutti gli amori sono uguali. Ci sono amori che fanno rumore ...altri no. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MONUMENTO A LEONARDO DA VINCI di Teresa Ramaioli

Post n°15657 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

MONUMENTO A

LEONARDO DA VINCI

di

Teresa Ramaioli

Il monumento a Leonardo da Vinci e a quattro dei suoi allievi milanesi, Marco d’Oggiono, Gian Giacomo Caprotti, Cesare da Sesto e Giovanni Antonio Boltraffio, si trova in piazza della Scala, alle spalle c’è Palazzo Marino (sede dell’amministrazione comunale). La statua di Leonardo è in marmo bianco che poggia su un piedestallo ottagonale in granito rosso. Su quattro degli otto lati si possono ammirare dei bassorilievi che hanno per tema Leonardo pittore,scultore, architetto e stratega, genio idraulico. Leonardo quindi che dipinge il Cenacolo, che scolpisce la statua di Francesco Sforza, che dirige le fortificazioni, che si occupa dei canali navigabili in Lombardia. Il monumento realizzato da Pietro Magni è stato inaugurato il 12 settembre 1872. Ciao Teresa

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15656 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

Diceva il saggio:

“ricordare è vivere”…

Soprattutto

perché

è un invito… alla riflessione”

Dino

 

 

 
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LA SIGNORA LIDIA racconto (45) di Dino Secondo Barili

Post n°15655 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

45

La Signora Lidia… e un amore dimenticato (forse)

Quando passano gli anni, la vita si vede in modo diverso. Anche per la Signora Lidia è la stessa cosa. Solo che adesso è tra i sessanta e i settanta anni e a volte … preferirebbe dichiarare qualche anno di meno. L’altro giorno la Signora Lidia non se la sentiva di uscire di casa. Preferì rimandare le commissioni che aveva in mente di fare… Il tempo, però, non passava mai. Così, tanto per fare qualcosa, cercò di mettere ordine nelle sue carte… lettere e cartoline che giacevano in modo disordinato dentro ad un cassetto. Non l’avesse mai fatto. E’ stato come sfogliare l’album dei ricordi… alcuni dei quali “avevano ancora” il potere di “bruciare”. Per esempio, quella cartolina da Sanremo scritta trent’anni fa…da un suo spasimante, il Signor Carlo. Un vicino di casa, di qualche anno più anziano. La Signora Lidia aveva sempre pensato di sposarsi e mettere su famiglia, ma le condizioni familiari erano state determinanti. Allora, aveva a carico sua madre… la quale, vuoi perché era rimasta vedova, vuoi perché cercava di tenere l’unica sua figlia legata a sé … tutti gli uomini che si affacciavano all’orizzonte venivano prontamente “bocciati”. Uno perché aveva il naso storto. L’altro perché lavorava nei campi… un altro ancora… non si sa perché. Così la Lidia si trovò a quarant’anni … con gli occhi rivolti verso “un principe azzurro… che non arriva mai”. Un giorno, però, il suo vicino di casa, il Signor Carlo, era rimasto senza sale. Stava facendo da mangiare e non poteva correre a comprarlo. Così (necessità non vuol legge) il Signor Carlo si rivolse alla Signora Lidia la quale fu ben felice di essere utile. Il Signor Carlo, però, aveva la nomina di uno scapolone impenitente, un latin lover, un bell’uomo, con una parlantina che incantava. Non si limitò a chiedere il sale, riceverlo e ringraziare… aggiunse anche qualche cosa in più. -“Ma lo sai, Lidia, che sei proprio una bella donna… Con te farei faville… il mio cuore scoppierebbe di felicità … e anche il tuo.” La Signora Lidia era sola in casa… arrossì… si schernì, ma il complimento le fece piacere, la fece sudare. Alla sera, si addormentò pensando al Signor Carlo. Cercò di dimenticarlo… ma più cercava di farlo e più la figura del “baldo latin lover” ingigantiva nella sua mente. Quella notte, la Signora Lidia sognò il Signor Carlo. Lui e lei, erano sulla riva del fiume Ticino, al Ponte di Barche di Bereguardo … Un sogno lunghissimo, piacevolissimo, indimenticabile. Ora, quella cartolina da Sanremo scatenava ricordi “volutamente” dimenticati… eppure ancora così “caldi”. Negli occhi e nella mente della Lidia, c’è ancora il rimpianto… per “non” aver ricambiato un bacio che il Signor Carlo, “sfacciatamente” le aveva dato sulla bocca… Ora, a distanza di anni, si rende conto di aver sbagliato… -“Che stupida sono stata!” …Annotazione Importante - Chissà se, potendo tornare indietro, la Signora Lidia rifiuterebbe ancora quel bacio… – Buona giornata a tutti. Dino  (45)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15654 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Mercoledì...a tutti"

DIARIO CORALE

del

1 ottobre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 30 SETTEMBRE 2014

Post n°15653 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 30 SETTEMBRE 2014

“L’amore che non fa rumore … non è amore”

Dino

 
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OFELIA E UNA SETTIMANA A GINEVRA racconto (759) di Dino Secondo Barili

Post n°15652 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

30 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 30 Settembre 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

759

Ofelia e una settimana a Ginevra

Un anno fa… uno degli ultimi giorni di settembre, la Dott. Ofelia, quarant’anni, single, bellissima, ha ricevuto una gradita proposta: frequentare un Corso di Aggiornamento di una settimana a Ginevra, in Svizzera. Era la prima volta, dopo molti mesi, che la quarantenne riceveva una notizia piacevole. Da parecchio tempo la vita di Ofelia, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, era sottotono. Nessuno l’avrebbe detto o pensato. Una quarantenne nella sua posizione… con nessun problema economico. Inoltre, la Dott. Ofelia, era di una bellezza conturbante…non aveva uguali…alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo. Nella sua posizione, la Dirigente era sempre vestita all’ultima moda… quasi avesse uno stilista, suo, personale… e portava dei vertiginosi tacchi a spillo. Insomma, una figura che non passava mai inosservata. Ofelia, dopo aver ricevuto la proposta di frequentare il Corso a Ginevra si sentì meglio… Finalmente poteva lasciare per un po’ di tempo Milano… e vedere una città che non aveva mai visto. Forse… poteva anche dare una svolta alla propria vita sentimentale che peggio di così non poteva essere.. Ginevra è la città svizzera capoluogo dell’omonimo Cantone ai piedi del Lago Lemano e del Rodano, poco lontano dalla sua confluenza con l’Arve. Praticamente è una città nata sulle rive del lago e del fiume… una parte più antica, l’altra più moderna… cosmopolita di risonanza internazionale. E’ proprio quella caratteristica che fa di Ginevra una città unica. Era la città ideale per il momento sentimentale che Ofelia stava attraversando. La quarantenne era decisa a riprendersi la propria vita dopo i fallimenti (cosi li chiamava) degli ultimi anni. Per prima cosa non avrebbe accettato inviti da uomini a scatola chiusa. Avrebbe aperto gli occhi …anzi li avrebbe sbarrati, per capire prima di tutto qual’era l’uomo con il quale aveva a che fare. Ormai, Ofelia, si era fatto un’idea degli uomini … Sono spesso un po’ ballerini… e non si sa mai cosa vogliono di preciso (suo giudizio personale). In secondo luogo, si era resa conto che la sua bellissima figura di donna … attirava l’attenzione degli uomini …come il miele con le mosche. Un anno fa, la partenza per Ginevra era stata fissata all’Aeroporto di Linate ed era al mattino presto. Cosa fare? Doveva sbrigarsela nel modo più semplice e rapido possibile. Da Pavia, dove abitava, Ofelia raggiunse l’Aeroporto di Linate con i mezzi pubblici. Si trovò a Linate per l’ora stabilita. La quarantenne era abituata ad uno strettissimo autocontrollo… quasi esasperato, ma nei viaggi, qualche inciampo capita sempre. A Linate si era accorta di non avere il “suo diario personale”… Ogni persona ha le sue manie. Ofelia non era diversa dalle altre persone. Non era un vero e proprio diario. Era una mini agenda “portafortuna” dalla quale non si staccava mai. Questa volta, invece, l’aveva lasciato sul comodino in camera da letto… e si sentiva quasi persa. Ofelia cercò di non pensarci, ma era molto difficile. Per fortuna che all’Aeroporto di Linate incontrò la sua amica Florence. L’amica Florence era Linate per consegnare una busta di documenti ad un Professore di passaggio…in arrivo da Parigi e in partenza per Ginevra. E’ stata proprio l’amica a presentare il Professore a Ofelia, la quale è rimasta incantata. Era un affascinante cinquantenne che ogni donna sogna di avere per compagno. Più che un Professore sembrava un attore del cinema. Alto, capelli lunghi, occhi chiari, fisico da far perdere la testa. Ofelia comprese che doveva mantenere un notevole autocontrollo per non finire subito e direttamente tra le sue braccia. Inoltre, dopo una brevissima conoscenza, Ofelia e il Prof. Hermes (nome del Professore) usavano già il confidenziale tu. E non era finita. Il Prof. Hermes era il Relatore ufficiale del Corso al quale Ofelia doveva partecipare a Ginevra. Anche sull’aereo, i due aveva il posto prenotato una accanto all’altro. E’ stato proprio quel motivo… quella vicinanza stretta che ha coinvolto i due sul piano emotivo. Come poteva il Prof. Hermes rimanere indifferente di fronte ad una bellezza come Ofelia? Infatti, anche il Professore di Parigi era alla ricerca dell’anima gemella dopo recenti delusioni amorose. E’ noto che le persone oltre a sentirsi in buon salute devono anche avere la testa piena di emozioni. Il Corso di Aggiornamento non era ancora iniziato che… Ofelia e Hermes si erano già baciati. I partecipanti al Corso si accorsero subito che tra i due c’era del tenero…L’amore, quando nasce, fa sempre molto rumore… Ofelia e Hermes avevano bisogno di farlo sapere al mondo intero. - Questo è il racconto 759, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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CARMEN DI BIZET di Teresa Ramaioli

Post n°15651 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

CARMEN DI BIZET 

di

Teresa Ramaioli

 LA CARMEN di BIZET, capolavoro non riconosciuto e frainteso dai suoi primi ascoltatori. Il pubblico dell’Opera-Comique di Parigi , il 3 marzo 1875,giorno della prima dell’opera, fu infastidito da questa vicenda passionale, realistica e violenta. L’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri, fuorilegge, il fumo delle sigarette e un accoltellamento da cronaca nera. Uno scandalo per il pubblico dell’epoca. Si accorsero in ritardo che la musica di Bizet era riuscita a calarsi anima e corpo non solo nell’ambientazione spagnola della vicenda,ma soprattutto nei personaggi pieni di passione e vita. Come dimenticare il personaggio di Carmen, donna con un temperamento forte,che affascina, civettuola e seducente nella habanera (danza dal ritmo lento di origine spagnola) “l’amour est un oiseau rebelle”. Carmen non si lascia conquistare , non crede molto alla costanza dell’amore e, nella celebre habanera , esprime la sua visione dell’amore: l’amore è come un uccello ribelle, nessuno può addomesticarlo. Bizet non conobbe mai il successo della sua opera, il 3 giugno 1875, morì a 37 anni per un attacco di cuore.,esattamente tre mesi dopo la prima rappresentazione di quella che sarebbe diventata una delle opere più rappresentate nel mondo Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E "CIO' CHE SI HA NEL CUORE"

Post n°15650 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

"CIO' CHE SI HA NEL CUORE"

annamariamennitti
annamariamennitti il 29/09/14 alle 18:01 via WEB
L'amore è condivisione che non significa divisione. Condivisione significa che dobbiamo dare più di quello che riceviamo ...non è tanto semplice ci si sbaglia sempre ....se dai il giusto necessario si è incontentabile, se dai molto "peggio"dare quello che hai nel cuore è l'unica soluzione
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 09:21 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento molto significativo. "dare ciò che si ha nel cuore". Buona giornata Dino
(Rispondi)

 

 
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DONADAM68...E IL SAPERE PER IL BENE

Post n°15649 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

DONADAM...

E

IL SAPERE PER IL BENE

donadam68
donadam68 il 29/09/14 alle 18:33 via WEB
..il solo sapere se non affiancato da una giusta dose di sentimenti ed emozioni non ha effettivo riscontro; il freddo sapere può essere potere, ma non avrà mai a che fare con la vera passione di fare ed essere per sè e non per il potere o il solo prestigio e/o apparire :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 09:16 via WEB
Ciao Dona - hai ragione. Il sapere non deve essere fine a sé stesso. Deve volere il bene ... e fare il bene. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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STEFANO BROCCA ...E IL FASCINO DELLE ANTICHE OSTERIE

Post n°15648 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA ...

E

IL FASCINO DELLE ANTICHE OSTERIE

franzkline
franzkline il 29/09/14 alle 19:36 via WEB
Un racconto dal sapore di altri tempi, sicuramente più belli, "cuccare" in osteria una bionda da favola è il massimo della vita. Altro che andar cercare ragazze in discoteca o nei pub solo tempo perso… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 09:11 via WEB
Ciao Stefano - bel commento. Altri tempi... dici bene. Affidarsi alle Antiche Osterie... sognare l'incontro fatale... e poi Gabriele incontra Dolores di Siviglia... Dino
(Rispondi)

 
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DONADAM68... LA MASCHERA E IL VOLTO

Post n°15647 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

LA MASCHERA E IL VOLTO

donadam68
donadam68 il 29/09/14 alle 18:27 via WEB
...dovrebbe essere questo il vero scopo dell'amore , ma sempre più spesso così non è....
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 09:07 via WEB
Ciao Dona - hai ragione. Dietro la maschera c'è sempre ... il volto. Ecco perché bisogna essere accorti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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DONADAM68...E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15646 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

donadam68
donadam68 il 29/09/14 alle 18:29 via WEB
..se la mente è occupata sanamente il corpo e il cuore sentirà i suoi benefici :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 09:02 via WEB
Ciao Dona - grazie del bel commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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COMMENTO DI PAOLA 110

Post n°15645 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI PAOLA110

PAOLA11O
PAOLA11O il 29/09/14 alle 21:25 via WEB
Ti auguro una radiosa serata, sia lode al Signore… (Un pensiero) Una mamma sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi... E dice: "Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?!". Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell'armonia del disegno. Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 08:59 via WEB
Ciao - Grazie del bel commento. Dino
(Rispondi)

 
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L'ING. GINO racconto (44) di Dino Secondo Barili

Post n°15644 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

44

L’Ing. Gino … cinque computer e un amore

Dopo un paio di convivenze finite male, l’Ing. Gino, quarantotto anni, ha fatto la sua scelta: la libertà. Attualmente, vive in un bell’appartamento (di sua proprietà) alla periferia di Pavia… organizzato come ha voluto. Primo fra tutti… cinque computer. Essendo Ingegnere informatico non ha fatto fatica a trovarvi una collocazione. I computer sono diventati come “centri” dell’universo (l’universo dell’Ing. Gino). Amante della musica, ha attrezzato un’intera stanza … e l’ha trasformata nella “sala della musica”. L’Ingegnere, ha frequentato corsi per vari strumenti e si diverte a suonare…. Quando si trova nella “sua sala della musica” si sente in un “altro” mondo… un incanto. Da un paio d’anni, inoltre, si è messo anche a scrivere canzoni. Un modo come un altro per raccontare il mondo… il “suo” mondo da single… pienamente realizzato. Qualche mese fa, però, ha iniziato un nuova ricerca… la musica collegata alla danza. Si è informato presso una scuola di danza di Pavia. Ha trovato una danzatrice (diciotto anni) capace di interpretare il suo tipo di musica… e da qualche tempo, riceve la sua danzatrice, una volta alla settimana, nella propria “sala della musica”. L’Ing. Gino, prova e riprova le sue canzoni … e la danzatrice di nome Iris… interpreta i “pezzi” proposti. In un primo tempo l’Ing. Gino, non “provava” alcuna emozione… poi, adagio, adagio, i passi della danzatrice sono diventati parti della canzone, parti della “sua” canzone… Si dice che c’è un tempo per “sognare” … e un tempo per “vivere”. In questo caso, l’Ing. Gino, si è sentito rinascere, capace di vivere e di rivivere… Avrebbe voluto essere il “danzatore”, colui che volteggiava al ritmo della musica… Non esiste un momento preciso in cui una persona (in questo caso la danzatrice Iris) entra nell’anima… L’Ingegnere non si accorse nemmeno. Si trovò, da un momento all’altro, invischiato in un “cerchio magico”. Si stava innamorando di Iris… e, quasi senza rendersene conto… uscì dalla sua bocca un’espressione: “Iris, mi piacerebbe che tu non lasciassi mai questa sala della musica”. Iris capì al volo cosa stava succedendo. “Mi spiace … il mio cuore è già impegnato… e questa è l’ultima volta che entro in questa casa.” Girò sui tacchi e se ne andò. Per l’Ing. Gino fu un colpo tremendo. Capì di aver fatto una “scemata”… una di quelle che, a quarantotto anni, non si dovrebbero fare… Per la prima volta, Gino si sentì solo, perso. Non sapeva cosa pensare e cosa fare. Si gettò sulle spalle un giaccotto e uscì per la città… per Pavia. Il tempo prometteva pioggia. Arrivato, quasi in trance, in Strada Nuova, si trovò sotto un temporale furibondo. L’Ing. Gino trovò riparo sotto un portone insieme ad alcune persone… Ad un tratto senti una mano che stringeva il suo braccio. Era Lisa la sua prima morosa con quale aveva convissuto per un paio d’anni… Gino l’abbracciò. Si mise a piangere… e quasi sottovoce… “Forse, ho bisogno di te.” – Buona giornata a tutti. Dino (44)

 
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