dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 27/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
(39)
La Signora Giuseppina … e il matrimonio
Negli ultimi sessant’anni, i problemi delle persone sono aumentati… Merito dei “media”, oppure del così detto “benessere”… Fatto sta che, parecchie persone avanti negli anni, aprono le braccia e, sconsolate, affermano … “si stava meglio… quando si stava peggio”. L’espressione non è da prendere alla lettera perché, oggi, ci sono comodità che ieri non c’erano, opportunità che qualche decennio fa, non erano neppure immaginabili. Ora, però, le persone si lamentano … e non hanno tutti i torti. Qualche giorno fa si lamentava, per esempio, la Signora Giuseppina, settant’anni, che al mercato di Piazza del Duomo a Pavia, si sfogava contro le nuove generazioni di giovanotti in difesa di sua nipote, Caterina (trentacinque anni), che pur essendo una brava ragazza, non riesce a trovare marito. “Si” – diceva la Signora Giuseppina – “…di uomini in età da marito ce ne sono… ma non vogliono impegnarsi. Pensano solo al divertimento. Vogliono uscire con la ragazza… la sera per andare al cinema, a mangiare la pizza, fare qualche weekend… ogni tanto, ma poi… ognuno a casa propria. Sotto le ali della mamma…” La Signora Giovanna, mamma di due ragazzi di 35 e 38 anni, bravi ragazzi con una buona posizione e uno stipendio sicuro, si inalberò.” – “Signora Giuseppina, io, ho proprio due “ragazzi” in età “di sposarsi” che vivono comodamente e felicemente in casa con me e mio marito. Tante volte ho detto ai miei figli di farsi una famiglia, di cercarsi una brava ragazza… Lo sa cosa mi hanno risposto? Mamma, guardati intorno. Dei miei amici e coetanei che si sono sposati… non c’è una coppia ancora insieme… (uno solo, per la verità). Tutti gli altri… divisi. Ti piacerebbe che ci sposassimo e dopo qualche anno … ritornassimo ancora sotto il tuo tetto? Di fronte ad una simile osservazione (documentata!) cosa posso rispondere? Effettivamente, per quello che so io, molti coetanei dei miei figli si sono sposati ed ora sono ritornati dai loro genitori. Io, non voglio dare la colpa a nessuno. Ne’ ai ragazzi, né alle ragazze di oggi… certo è che, sia una parte, sia l’altra “ci pensano due volte” prima accedere al vincolo matrimoniale, assumersi delle responsabilità.” La Signora Giuseppina è una donna tosta, testarda, ha le sue idee. Non è riuscita a trattenersi. “Io, sarò di un’altra epoca… Mi sembra che questi giovani (ragazzi e ragazze) stiano buttando al vento la parte migliore della loro vita, il loro domani. Il matrimonio così com’è strutturato non funziona più. Troppi equivoci, troppa retorica (“finché morte non vi separi”, ecc. ecc.). Secondo me sarebbe meglio tornare …”al matrimonio d’interesse” dove le clausole sono più limitate e vengono sottoscritte. Indicano, però, la ragione dello stare insieme…” La Signora Giovanna prese la palla al balzo… “Ne parlerò ai miei figli… voglio sapere cosa ne pensano.” – Buona giornata a tutti Dino (39)
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TRADIZIONI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA TORRE DI PISA
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STEFANO BROCCA ...
E
LA VITA E' FATTA A SCALE
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DONADAM68 ...
E
LA FELICITA'
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PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI
""Dino... come sarebbe la vita se si potesse
viverla una seconda volta ?"
Pierluigi
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LUXXIL...
E
LA VITA E' COME LA TORRE DI PISA
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MILANO
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
38
Il Signor Carlo …e l’amore nella terza età
Oggi, molte persone vivono nel dubbio. Le persone hanno dubbi su tutto… e su ogni cosa… Anche il Signor Carlo è nel dubbio e negli affanni. E’ da un anno che ci pensa … e non sa trovare la soluzione ottimale al proprio problema. Il Signor Carlo ha 85 anni, vive solo, nella sua casa di proprietà, è vedovo senza figli. Fino ad ora si è arrangiato da solo (mangiare, lavare i piatti ecc.)… con l’aiuto saltuario di una colf a ore. Vive con i suoi tre gatti neri (perché il Signor Carlo è scaramantico e i “gatti neri” gli piacciono e tengono lontani i “guai”). Un giorno o l’altro, però dovrà decidersi e prendere qualche decisione importante… (la moglie “no” … e la compagna “nemmeno”). Purtroppo è storia di tutti giorni. Le notizie al riguardo corrono di bocca in bocca. Per esempio: l’altro giorno, il Signor Carlo era in Piazza Petrarca a Pavia. E’ stato avvicinato dall’amica di lunga data, Giuseppina, la quale ha raccontato la seguente storia. “Carlo hai sentito di Francesco? Quello che abita nella via accanto alla tua… alla periferia di Pavia. Ricordi? …ne abbiamo parlato proprio due anni fa? Allora, aveva 75 anni, ben portati… I “suoi anni” non li dimostrava affatto…anzi, pensava di fare ancora il “galletto amburghese”. Si era invaghito pazzamente di Mafalda, quella bella signora bionda di sessantacinque anni che abitava nei tuoi paraggi. Convinto di essere ancora un giovincello di primo pelo… Francesco le ha fatto una “dichiarazione d’amore” in piena regola. Mafalda (pensionata, vedova e senza figli) si sentì inorgoglita. Visto che “l’amore è cieco” decise di andare a convivere con il Francesco, il suo “grandissimo amore” (parole sue … della Mafalda). Anzi, la Mafalda ha fatto molto di più …Siccome in amore, “quel è mio e tuo … e quel che è tuo è mio”(non è vero!), anche l’appartamento di Francesco passò nell’intestazione di tutti e due. Così …con le pensioni di Francesco e Mafalda… e l’appartamento in comune… l’amore… si riteneva completo! Ma si sa come vanno le cose… Per un anno intero “i due piccioncini” ballarono il tango… due volte alla settimana. Un giorno, di un anno fa, Francesco sentì delle fitte alla gamba sinistra. Cominciò a fare esami… senza venire a capo di nulla. Alla fine rimase immobile, bisognoso di cure continue, incapace di svolgere gli atti quotidiani della vita. La Mafalda si sentiva invece ancora giovane, piena di vita e non aveva alcuna voglia di accudire un infermo. Convinse Francesco a farsi ricoverare in una struttura pubblica protetta… (per essere meglio curato). Tutto andò secondo i “piani”. Francesco si trovò ricoverato e la Mafalda, dopo un po’, non sopportò più di vivere in un appartamento da sola. Affittò l’appartamento (il nido d’amore della terza età) e vendette la sua “metà-casa” al nuovo inquilino…Alla Mafalda, non piaceva più abitare a Pavia. Aveva bisogno di “aria nuova”… di una casetta, piccola, in riva al mare. Le ultime voci… danno la Mafalda, sulla Riviera Ligure. Ha trovato un nuovo amore! Come vedi, caro Carlo, questa società … è piena d’amore…quando si ha la casa di proprietà e si sta bene.” – La Giuseppina tacque e il Signor Carlo, di 85 anni, andò in confusione …turlupinato da una domanda: “Ma, esiste davvero l’amore ad una certa età?” – Buona giornata a tutti. Dino (38)
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PENSIERI SPARSI DEL 27 SETTEMBRE 2014
“La vita è come la Torre di Pisa …
Solo quando si raggiunge la cima…
si comprende il perché”
Dino
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27 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 Settembre 2014 – Sabato- 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
756
Maria Sofia e la Torre di Pisa
Settembre è il mese delle scoperte… Scoperte? ..quali? …come? Un anno fa… era il problema della Dott. Maria Sofia, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia… quarant’anni, single, bellissima. Maria Sofia aveva un desiderio che si trascinava da anni. Dopo la Laurea aveva deciso di visitare la Torre di Pisa. Allora (quindici anni prima), aveva appena iniziato una relazione con Alfredo, suo compagno di Università. Si sa quando una persona è impegnata negli studi… è oberato da impegni. Non vede l’ora di terminare gli studi. Alfredo era in ritardo con la tesi di Laurea e aveva promesso a Maria Sofia… “dopo la Laurea ci andiamo”. Alfredo si laureò… Intanto i rapporti tra i due si erano sfilacciati… La Torre di Pisa passò in secondo ordine. Ormai, Maria Sofia aveva gli occhi puntati sul lavoro. Aveva sostenuto parecchi colloqui e si era aperta la porta del lavoro. L’inizio è sempre difficile e pieno di incombenze. Non c’è tempo per pensare ad altro. La Torre di Pisa poteva attendere… e attese. Attese un giorno di settembre di un anno fa. La quarantenne Maria Sofia era passata attraverso altre due relazioni finite con un nulla di fatto. Ora, però, la quarantenne aveva messo gli occhi su Giansiro, un cinquantenne, Dirigente di una Azienda in Svizzera con il quale aveva iniziato una relazione che prometteva bene. Giansiro in tutta la sua vita si era occupato solo della sua Azienda e di null’altro. Non si era neppure sposato oppure avuto relazioni con l’altro sesso… perché il tempo a disposizione era stato assorbito dagli impegni di lavoro. Ora, però, anche Giansiro godeva di una certa tranquillità economica e poteva permettersi di avere una morosa. Ecco, allora, la proposta di Maria Sofia per una visita alla Torre di Pisa. Giansiro aveva accolto l’idea benevolmente, ma, come era sua abitudine, chiese il perché. La quarantenne raccontò la storia. La Torre di Pisa è stata iniziata nel 1173 e si interruppe la costruzione per il cedimento del terreno. Venne ripresa nel 1275 e portata a termine nella seconda metà del 1300. E’ a forma di pozzo cilindrico alto 54 metri. Per raggiungere la sommità si devono salire 294 gradini di una scala a spirale che sono il simbolo stesso della Torre… Già… qualche lettore di questo Blog sicuramente avrà arricciato il naso… Anche il Dott. Giansiro lo ha arricciato. “Perché i 294 scalini sono il simbolo stesso della Torre?” Maria Sofia sapeva tutto sulla Torre di Pisa. Negli anni si era documentata. Letto numerosi libri …anche quelli poco conosciuti… che parlano di teorie strane… ipotesi al limite della fantascienza. “La Torre di Pisa è soprattutto un simbolo magico” – disse Maria Sofia – “Quando si dice magico non si deve pensare a trasformare gli aspetti reali in moduli fantastici… La Torre di Pisa è un fatto reale. Anche raggiungere la cima è un fatto reale… Per raggiungerla, però, ci sono 294 scalini. E lì è il segreto… l’aspetto magico della Torre… Gli scalini possono essere paragonati ai giorni, ai mesi, agli anni… La vita stessa è una Torre di Pisa … ogni giorno ne scali un po’. Raggiungere la vetta è l’obbiettivo finale … come può essere l’amore, la felicità, il sapere, la soddisfazione di aver vissuta una vita che ha dato dei risultati tangibili… come la famiglia, i figli, gli studi… Tutto è rapportato alla Torre di Pisa… “che pende… che pende … e mai non cadrà” proprio come diceva una canzone di tanti anni fa” Giansiro non era ancora convinto. Voleva delle informazioni in più. “Scusa Maria Sofia … la storia dei 294 gradini mi ha incuriosito, ma non l’ho ben capita” Maria Sofia non era nuova a ripetere all’infinito e fin quanto bastava il significato di una azione, di un lavoro… del perché è utile e necessario agire in quel modo. “Giansiro… molti credono di amare, anzi, di saper amare… ma non è così. Quando si affrontano gli scalini della Torre di Pisa ci si rende conto che non basta arrivare in cima… è necessario capire il perché. Esattamente come fare all’amore. Parecchi uomini e donne credono di saperlo fare … ma non è vero. Nell’amore agiscono emozioni di ogni genere Fattori materiali, psicologici, emozionali spesso in contrasto tra loro… Ogni scalino è una conoscenza in più, un sapere in più… di cui tenerne conto… L’amore come la felicità è una conquista… come raggiungere la cima della Torre di Pisa… Per fare cosa? Per conoscere i meccanismi che stanno alla base dell’amore e della felicità. Ecco l’aspetto magico della Torre più famosa del mondo. Oggi, si costruiscono un’infinità di grattacieli… ma di Torri ne esiste una sola … quella di Pisa. La Torre dei 294 scalini. Soltanto coloro che hanno raggiunto la cima della Torre sanno che, anche a distanza di anni, resta un’esperienza indimenticabile, unica, magica… La vita stessa è come la Torre di Pisa… Solo quando sei nei pressi della “cima della vita” ti accorgi quante cose ignoravi quando hai affrontato i primi scalini…” Giansiro è diventato impaziente. “Maria Sofia… partiamo. Sono curioso di salire quei famosi e magici 294 scalini… con te” - Questo è il racconto 756, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE TORRI MEDIOEVALI DI PAVIA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA BICICLETTA DEL GINO
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STEFANO BROCCA ...
E
LE VIRTU' DELLE DONNE
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ANNAMARIA ...
E
LE DONNE CHE DETTANO LEGGE
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ANNAMARIA ...
E
IL PENSIERO DEI PIER LUIGI VALLI
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NAPOLI
di
Annamaria Mennitti
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