Messaggi del 04/09/2014

ANNAMARIA ...E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15246 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

annamariamennitti
annamariamennitti il 04/09/14 alle 10:20 via WEB
Che bella parola la Libertà....non ha prezzo perchè si conquista ,infatti i nostri padri hanno fatto una guerra per la libertà rimettendoci la vita...Oggi siamo in piena libertà...cos'è ,non è quella per cui hanno combattuto....forse penso che si stava meglio quando si credeva di stare peggio....Oggi siamo liberi ,ma ci tengono con i fili di ferro e ci fanno agire secondo la loro volontà come marionette....la causa è la mancanza di cultura.....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 19:29 via WEB
Ciao Annamaria - Hai molte ragioni. Tuttavia ... la libertà non ha prezzo. Parlano di libertà anche coloro che vogliono toglierla. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DEL GEOMETRA FILIPPO

Post n°15245 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DEL GEOMETRA FILIPPO

annamariamennitti
annamariamennitti il 04/09/14 alle 10:07 via WEB
E SI Dino c'è un detto "Chi lascia la via vecchia per la nuova ,sa cosa lascia ,ma non sa cosa trova?" ma si Filippo doveva essere veramente stanco per desiderare il suo letto ....il pesciolino parlante l'ha consigliato bene...non aveva altra scelta ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 19:25 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. A volte ci si lascia prendere dallo sconforto... ma poi è sempre meglio casa nostra. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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RICAMIAMO ...E I PENSIERI SPARSI

Post n°15244 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO...

E

I PENSIERI SPARSI

RicamiAmo
RicamiAmo il 04/09/14 alle 15:18 via WEB
Vero è una grande scelta essere innamorati per tutta la vita, felice pomeriggio Delia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 19:20 via WEB
Ciao Delia - bel commento. A volte le scelte sono fondamentali per vincere le sfide quotiane. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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MESSAGGIO DI MARION ... PER TERESA

Post n°15243 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

MESSAGGIO DI MARION ...

PER TERESA

Marion20
Marion20 il 04/09/14 alle 09:29 via WEB
Ho presente questo quadro ed è veramente magnifico. Hai scritto un post interessante e bellissimo! Ciao buona giornata Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 19:16 via WEB
Ciao Marion - Teresa ringrazia. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15242 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

Le persone

possono fare e disfare

quel che vogliono:

Ciò

che deve accadere …

accade comunque”

Dino

 

 

 
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IL RAG. VINCENZO racconto (5) di Dino Secondo Barili

Post n°15241 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

5

Il Rag. Vincenzo … e il diario ritrovato

La valle del Ticino, almeno per il tratto che va da Pavia a Motta Visconti, è sempre stato considerato, nei secoli, un luogo misterioso per i molti e fitti boschi. Il Rag. Vincenzo, cinquantenne, scapolo, cultore di storie locali ne era a conoscenza e considerava il fatto come un “dato scontato”. Nella vita, però… esiste sempre un “però”. Quando i fatti riguardano “gli altri” sono una cosa… quando riguardano sé stessi … la situazione cambia. Il Rag. Vincenzo era giù di corda da parecchi giorni ed il motivo era presto detto: “aveva perduto un diario del 1700” che aveva trovato per caso durante le ricerche presso una antica “Casa Nobile”. L’anziana Signora Gina glielo aveva prestato per essere letto, eventualmente fotocopiato e trascritto al computer. Invece, le cose erano andate diversamente. Il Rag. Vincenzo, aveva fatto una fotocopia integrale del diario, ma nel momento stesso in cui si era messo al computer per fare la trascrizione… il documento del 1700 era scomparso e non v’era più traccia. Aveva voltato e rivoltato tutti i libri che aveva intorno a sé, ma del diario neppure la traccia… Da bravo cultore di storie locali, il Rag. Vincenzo, sapeva che le cose non accadono per caso… “la scomparsa poteva essere un segno del destino… qualcosa che il Ragioniere doveva fare… e doveva fare proprio personalmente”. C’era, infatti, molti anni fa, nella Valle del Ticino tra Pavia e Motta Visconti, una storia misteriosa che ha avuto diverse conferme. Diceva. “Quando non riesci a trovare qualcosa di importante recati “all’incrocio delle tre strade nel bosco delle rimembranze”… e troverai ciò che hai perduto”. Il Rag. Vincenzo non era un credulone … non “beveva” tutto ciò che gli veniva raccontato, ma era una testa fine, caparbia… anzi, cocciuta, e prendeva per vero solo le cose serie. Questa volta, però, aveva avuto in consegna un “diario del 1700” e doveva mantenere la parola data e restituire il documento come l’aveva avuto. Che fare? Credere o non credere alle leggende? Il Ragioniere non aveva alternativa. Dopo ripetute ricerche, si decise a prendere in considerazione l’idea di recarsi nel “bosco delle rimembranze”. Il territorio, oggi, è molto diverso rispetto ai secoli passati, all’epoca della leggenda. Tuttavia “necessità… non vuol legge”. Il Rag. Vincenzo, si recò una mattina nel bosco delle rimembranze. Cercò di orientarsi sulla base di parecchie informazioni che era riuscito a recuperare… e finalmente ebbe la sensazione di trovarsi proprio all’incrocio delle “tre (antiche) strade”. Ormai c’erano solo piante di alto fusto. … Fu proprio all’ombra di una ombrosa quercia che ritrovò… il diario del 1700. Era tra le mani di una bellissima ragazza sorridente. Quando il Rag. Vincenzo osservò attentamente la ragazza: era Cecilia… il suo primo (e mai dimenticato) amore. Coloro che credono alle “leggende” sanno che nella vita può accadere di tutto… anche l’impossibile. Buona giornata a tutti. Dino (5)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15240 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

5 settembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 4 SETTEMBRE 2014

Post n°15239 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 4 SETTEMBRE 2014

“La fortuna aiuta i fortunati”

Dino

 
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SIMONA E IL CONCERTO racconto (733) di Dino Secondo Barili

Post n°15238 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

4 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 4 Settembre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

733

Simona e il Concerto

La Prof. Simona, quarant’anni, single, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, un anno fa, non era contenta della sua vita. Non tutta… solo una parte. Quella sentimentale. Durante l’anno scolastico precedente la Prof. Simona aveva avuto due corteggiatori assidui, il Prof. Carmelo, quarantacinque anni, Docente di Educazione Fisica e il Collega di Lettere del Corso parallelo, Prof. Dionisio… un cinquantenne fanatico di Giosuè Carducci. Per una donna nubile è sempre un piacere avere corteggiatori… a condizione che non diventino asfissianti. La Prof. Simona gradiva il corteggiamento dei due Prof, ma non sapeva a quale dei due dire di no. Il Prof. Carmelo aveva un fisico stupendo, da vero atleta. Infatti, da giovane aveva vinto parecchie medaglie nelle gare di nuoto. Purtroppo era un egocentrico. Si vedeva solo lui. Voleva che si parlasse soltanto di lui, del suo fisico, delle sue passate prestazioni (sportive) … Ma gli anni erano passati … Il passato fa a pugni con l’amore. L’amore è un fatto presente, attuale… qualcosa che si riferisce all’oggi e al domani. La quarantenne, faceva finta di essere contenta, ma … in realtà non gliene importava nulla. Con il Prof. Dionisio, invece, il discorso era molto serio. Prima di tutto il cinquantenne puntava al matrimonio o alla convivenza. E questo per la Prof. Simona era un punto positivo. Unico neo… il Prof. Dionisio, quando cominciava ad esaltare Giosuè Carducci non la smetteva più. Al punto che Simona, con le belle maniere cercava di riportare il Docente a più miti consigli. Diceva la quarantenne. “Carducci è un bel poeta. Usa un linguaggio fluente, ma non dice tutta la verità. E’ inutile che esalti continuamente l’amore … solo quando finisce come in Jaufré Rudel. E’ inutile che continui a ripetere “Contessa che mai è la vita? E’ l’ombra di un sogno fuggente. La favola breve è finita. Il vero immortale è l’amor” In amore è meglio pensare all’oggi e al domani…non a ciò che è accaduto ieri” Il Prof. Dionisio, a quel punto, si chiudeva in sé e diventava muto come un pesce. Aveva la sindrome della “cattedra” … non amava essere contraddetto. Risultato. Il rapporto tra i due assumeva un aspetto formale … senza slanci, senza passione. Per la Prof. Simona l’anno scolastico ormai archiviato non aveva avuto nulla di esaltante. Ora, però, la quarantenne doveva decidersi. Prendere o lasciare. Lasciarsi corteggiare ancora… oppure no. Nella mente della quarantenne si era fatto strada una nuova idea. Sentire uno Psicologo, il Dott. Felice, un esperto di cui aveva sentito parlare molto bene dalla sua amica e coetanea, Collega Esmeralda, Docente di Lettere in un Liceo del pavese. Simona ed Esmeralda si incontravano in Bar di Piazza della Vittoria a Pavia alla mattinata del sabato. Per le Docenti era un’abitudine, quasi un rito. Esmeralda sapeva del corteggiamento di Carmelo e Dionisio. Si era astenuta dal fare commenti, ma i suoi occhi parlavano per lei. Un anno fa, qualche giorno prima dell’inizio del nuovo anno scolastico il discorso di Simona era finito sui due Professori e sull’idea dello Psicologo. Esmeralda era scoppiata. “Simona non perdere il tempo con quei due. Sono solo parole…e gallismo allo stato puro. Cioè… chiacchiere. Se Carmelo voleva sposarsi, avrebbe già trovato la donna giusta. Dionisio, invece, non mi piace perché con la scusa di esaltare Giosuè Carducci cerca di esaltare sé stesso, esibire tutto il suo sapere e il suo bagaglio culturale… come dire. “visto come sono intelligente?”. Ormai Esmeralda aveva smontato tutto l’eventuale piacere di essere corteggiata. Simona cercò timidamente di reagire. “Cosa dovrei fare secondo te?” Esmeralda aveva già la soluzione in tasca. “Simona, domenica ho l’invito per due persone ad un Concerto al Teatro alla Scala a Milano. Puoi venire con me…e se siamo fortunate, potremmo fare l’incontro del Destino” La Prof. Simona si sentì coinvolta. Volle sapere qualcosa in più circa “l’incontro del Destino”. Esmeralda elencò una serie si accadimenti fortunati … con lo scambio di posti a Teatro. Infatti, prima entrare al Teatro alla Scala, Simona ed Esmeralda si scambiarono i posti …che erano uno lontano dall’altro. Esmeralda aveva trovato posto accanto ad un cinquantenne che si presentò come un ricco benestante di Lugano. Mentre Simona si trovò accanto al fratello di una sua conoscente, il Dott. Giansiro, Dirigente di una multinazionale svizzera. Anzi, Giansiro rimase affascinato dalla bellissima Simona e l’invitò ad un soggiorno presso la sua villa a Locarno. C’era un detto, una volta, che diceva: “la Fortuna aiuta i fortunati”. . - Questo è il racconto 733, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO di Teresa Ramaioli

Post n°15237 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/09/14 alle 15:28 via WEB
LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO - di Johannes Vermeer. La sua pittura è un affascinante catalogo di visi (soprattutto donne), abiti, arredi, carte geografiche, strumenti musicali. La sua tecnica pittorica è perfetta e davvero moderna, tanto da essere "guardato" dai pittori impressionisti. La merlettaia, la Donna con brocca, La lattaia, la Donna in blu, La pesatrice di perle, la Ragazza che legge una lettera presso la finestra sono opere sublimi: una donna, un vestito, un interno, alcune suppellettili, una tavola, una sedia, e la storia può cominciare ad essere raccontata. Queste donne sono intente a fare qualcosa. La ragazza col turbante no. Lo sfondo è nero. Lei ci guarda, girata verso noi di tre quarti. L'opera è arrivata dalla collezione Mauritshuis dell'Aia dove è conservata dal 1902 quando il proprietario Arnoldus des Tombe morì. Il dipinto ad olio è di piccole dimensioni 44,5 × 39 cm, realizzato da Vermeer nel 1665 come arredo di una casa nobiliare. Il ritratto della donna ancora di incerta identità, nonostante la letteratura la descriva come la serva amata dall'artista, è uno dei tanti ritratti del pittore, speciale per virtuosismo tecnico. Lo sperimentalismo di Vermeer non solo riguarda il preziosismo dei colori e la lucentezza della perla, ma anche la posa della ragazza ritratta nell'attimo improvviso in cui si gira verso l'artista e sembra guardarlo con intensità . Il turbante e la perla, oggetti esotici di derivazione orientale, diventano gli unici elementi di risalto. . Il quadro da tutti riconosciuto come il più famoso e il più ammirato dopo la Gioconda. D'ora in avanti la Gioconda non sarà più sola: tutti sono stati sedotti dalla giovane modella. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMRIA ...E IL RACCONTO DI ORFEO

Post n°15236 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI ORFEO

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/09/14 alle 14:40 via WEB
Caso risolto "fra i due litiganti il terzo gode" Queste portinaie, riescono ad essere sempre simpatiche,proprio perchè risolvono sempre a loro interesse....infatti l'ha colpito poverino !!!!!Orfeo e Valentina felici per oggi ....speriamo che non rimpiangerà una delle due impiegate. ciao..Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:57 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Orfeo è stato fortunato a confidarsi con la Signora Clorinda... saggezza del popolo. Sul domani... è meglio non pensarci. Quel che conta è... non avere rimpianti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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FAUSTINA.SPAGNOL...E I PENSIERI SPARSI

Post n°15235 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

FAUSTINA.SPAGNOL...

E

I PENSIERI SPARSI

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 03/09/14 alle 21:29 via WEB
A volte è l'amore che sceglie noi e non il contrario. Buona serata. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:50 via WEB
Ciao Tina - Hai ragione. Sono in molti a chiamarlo Destino. Comunque l'amore è sempre l'amore... motore della vita. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E I PENSIERI SPARSI

Post n°15234 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

I PENSIERI SPARSI

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/09/14 alle 14:55 via WEB
Ci sono coppie da fare invidia, per quanto si amano Ci sono coppie che solo uno ama follemente l'altro e si nota Ci sono coppie che si sono trovate insieme per volere degli altri e si nota , ci sono le coppie basate sull'interesse e quelli stanno bene insieme e si nota ...Insomma secondo me tra di loro sempre una piccola o grande percentuale di attrazione e quest'ultimi sono i più duraturi ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:46 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'amore è una scelta di vita. C'è chi ama ...e chi no. Però, l'amore è sempre il motore della vita. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PAPERINOPA 1974 ...E I COLORI

Post n°15233 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

PAPERINOPA 1974 ...

E

I COLORI

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 03/09/14 alle 21:31 via WEB
Paperino non lo vuole fare però qua ci sono i colori buona serata Dino ciauuu
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:42 via WEB
Ciao - grazie del commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PIEDIGROTTA di Annamaria Mennitti

Post n°15232 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

PIEDIGROTTA 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/09/14 alle 14:23 via WEB
PIEDIGROTTA.......riviera di Chiaia, piazza Sannazaro e la stazione ferroviaria di Mergellina. Come in ogni manifestazione popolare il canto era sempre stato parte importante della festa, anche dal punto di vista competitivo. Il popolo di cantori si riuniva in vico Venti in Santa Maria degli Angeli almeno un mese prima dell'inizio dei festeggiamenti per proporre il soggetto delle canzoni da portare alla festa, si tratta dello stile a' ffigliola che consiste «in un solista che intona il testo ed il coro che segue a cappella»[17]; questo stile di canto non è però da confondere con la voce è Napule dei venditori ambulanti e con i strambiotti o le villanelle delle massaie. La Piedigrotta musicale fu ufficialmente inaugurata l'8 settembre del 1835, con il trionfo di Te voglio bene assaje in un'atmosfera variopinta di suoni[9]. Oltre all'ascolto delle canzoni in gara, la manifestazione dava ampio spazio a tarantelle e macchiette basate su strumenti tradizionali, come putipù, triccheballacche, Rispondi

 
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TRE SESSANTENNI AL BAR racconto (524) di Dino Secondo Barili

Post n°15231 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

524

Tre amiche sessantenni al Bar…

“Basta!... mi cerco l’amico”

Ieri mattina, in una Bar di Piazza della Vittoria a Pavia tre amiche sessantenni, Giovanna, Desideria e Anna, erano sedute al tavolino e parlavano del più e del meno. Ad un tratto Giovanna è uscita con una frase: “Basta!... mi cerco un amico.” Anna rimase sorpresa. “Ma cosa dici?” – “Perché? Ho sessant’anni. Sono vedova da un anno … senza figli. Cosa ci sarebbe di male?” Anna continuò ad osservarla. “Tu vai in cerca di guai. Cosa credi di trovare. L’amore? La gioventù che una volta passata non torna più? Un anno fa, mi sono detta la tua stessa cosa. “Basta… mi cerco un amico” L’amico l’ho trovato. Era un sessantacinquenne col fisico da atleta. Pensa che metteva in bella vista la sua evidente muscolatura come fosse un quarantenne. Sono rimasta affascinata dal suo fisico, dalla sua parlantina, dal suo modo di esprimersi che faceva intravedere … notti di fuoco. Così sono cascata tra le sue braccia come una pera cotta… Tutto bello. Tutto promettente. Dopo una settimana, gli “scheletri sono usciti dall’armadio”… Ad uno ad uno… quasi avessero il senso del ritmo. Il sessantacinquenne usciva di casa solo tre volte alla settimana con me… perché gli altri giorni doveva tenersi in forma con la bicicletta. Salto, per carità di patria, le fisime e le paturnie. Non parliamo, poi, dell’amore. Una volta alla settimana … con preavviso. Ad un certo punto mi sono ricordato del mio povero marito Battista. Almeno lui parlava chiaro: “Anna … per fare all’amore ci vuole lo spirito giusto… e un po’ di fantasia.” Sembrava che il dialogo tra Giovanna e Anna avesse chiuso l’argomento. A mettere la ciliegina sulla torta ci pensò Desideria, una sessantenne, alta, bionda, linea perfetta… e gli occhi da cerbiatta in calore. Parlò. “Care amiche, voi non sapete cosa dite …e cosa vi perdete. Anch’io un anno fa, sono rimasta vedova del mio povero marito Giulivo. Mi sono detta. La vita non può finire così. Di carte ne ho ancora tante …e le voglio giocare tutte. La vita non va sprecata… va vissuta…al meglio che si può. Per esempio, i miei occhi “non” hanno guardato gli uomini oltre i sessant’anni…ma quelli più giovani. Un giorno ero in Piazza del Duomo a Milano. Ho adocchiato un cinquantenne originale. Proprio il tipo che faceva per me. Attuai la strategia necessaria e in men che non si dica ci ritrovammo in due seduti al tavolino del Bar a gustare un favoloso caffè. Le sue prime parole sono state chiare. “Non chiedermi chi sono, né da dove vengo. Nemmeno io chiederò a te chi sei e da dove vieni. A me basta sapere il tuo nome. Glielo dissi. Desideria. Il cinquantenne mi guardò con interesse. “Desideria, mi chiamo Paolo e ti faccio una proposta. Hai voglia di passare una settimana a Parigi con me?” Cosa potevo rispondere? Ho risposto di si. Partimmo in quell’istante stesso… E’ stata una settimana di fuoco. Di quelle da incorniciare. Non vi dico i particolari perché li potete immaginare. Al ritorno ci siamo dati appuntamento per la settimana successiva allo stesso Bar dove avevamo gustato il nostro primo caffè. Il secondo appuntamento è stato più esaltante del primo. Paolo si presentò con un nuovo look. Era sempre lui, brillante e galante, ma dopo il caffè, mi ha fatto la seconda proposta. “Desideria cosa ne dici se passassimo una settimana a New York? Ho già pronto i biglietti dell’aereo… possiamo partire anche subito.” Cosa dovevo fare? Ho risposto di si. Quando mai avrei incontrato un altro Paolo che mi avesse offerto una vacanza a New York? La sorpresa l’ebbi sull’aereo… Paolo mi ha guardato negli occhi e mi ha detto… “da questo momento, chiamami Giovanni. Non mi piace avere sempre lo stesso nome. Mi limita troppo… preferisco cambiare. Anche tu dovresti chiamarti Arianna.” Da quel momento ho cambiato nome. Sono diventata Arianna. Mi sono sentita un’altra donna… completamente nuova. Vi evito le notti di fuoco…che soltanto un cinquantenne può offrire. Anch’io mi sono dimenticata di avere sessant’anni e ho reso indimenticabile la vacanza. Giovanni ed io eravamo sull’aereo di ritorno da New York, quando il cinquantenne mi ha proposto una vacanza a Londra… Cosa dovevo rispondere? Non avevo mai visto Londra. Ho risposto di si. Ora, care amiche sessantenni pavesi, Anna e Giovanna, vi devo lasciare. Tra un po’ passerà a prendermi il mio amico cinquantenne… con la sua rossa Ferrari ultimo modello. Anna e Giovanna si guardarono in faccia sbigottite. “Scusa Desideria… come si chiama adesso?” Desideria avanzò un sorriso malizioso… “Si chiama … amore”.(524)

 
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GRANDI DONNE TEODORA di Teresa Ramaioli

Post n°15230 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

GRANDI DONNE

TEODORA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/09/14 alle 14:44 via WEB
GRANDI DONNE--TEODORA Sarà vero l'aforisma secondo cui dietro a un grande uomo c'è una grande donna? Teodora nacque nel 500 d.C a Bisanzio. Di umili origini lavorò come ballerina e mimo. Conobbe Giustiniano e si sposarono. Furono incoronati imperatori nel 527. Personaggio storico molto discusso, regnò come potente e capace imperatrice riformando profondamente lo stato. Molte le leggi a favore delle donne di classi meno abbienti. Lo sfruttamento della prostituzione divenne un reato punibile per legge. Nel 532 d.C., davanti ad una folla in tumulto che gridava: "Vittoria! Vittoria", Giustiniano, sovrano dell'Impero Romano d'Oriente, fu sul punto di fuggire da palazzo. All'improvviso, con un appello appassionato, sua moglie si rivolse a lui e ai suoi ufficiali terrorizzati e, come ricorda Procopio, storico dell’epoca, nell’opera La guerra persiana, disse: "Non è terribile che un imperatore diventi un fuggiasco? Se vuoi metterti in salvo con la fuga, imperatore, naturalmente puoi farlo; tuttavia, per quanto mi riguarda, io terrò fede al vecchio detto secondo cui la porpora è un lenzuolo funebre". Grazie a quelle parole di incoraggiamento, la rivolta di Nika, presso l’ippodromo di Costantinopoli (Bisanzio), fu sedata in breve tempo da Giustiniano, aiutato dal generale Belisario e dalle sue truppe. La donna che salvò Giustiniano si chiamava Teodora. Teodora era nata nella capitale bizantina intorno al 500 d.C, da un guardiano di orsi e da una donna di umili origini. Verso i 14 anni, cominciò a esibirsi in teatro come ballerina e mimo, e in breve tempo divenne una delle attrici più famose e amate di Costantinopoli. ( prima parte) Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/09/14 alle 14:45 via WEB
TEODORA---A quei tempi, il lavoro di attrice era paragonato a quello della prostituta e per legge gli uomini di alto rango non potevano sposare donne di dubbia fama. Intorno al 522 Teodora conobbe Giustiniano, in seguito a una crisi spirituale prodotta, forse, da una disillusione amorosa. La giovane donna aveva da tempo abbandonato le scene e conduceva una vita ritirata, dedita allo studio di questioni religiose e a pratiche di pietà. Giustiniano, che già aveva superato la quarantina, rimase affascinato dalla sua bellezza, intelligenza e grazia: convinse suo zio, l’imperatore Giustino, a emanare una apposita legge per sposare "un'attrice pentita che conduca una vita onorevole". Nel 527 i due amanti si sposarono e furono incoronati imperatori. Teodora pareva nata per regnare: nella vita pubblica ella seppe mantenere alto il prestigio dell’impero ed esercitò un'influenza considerevole negli affari dello Stato. Dopo la rivolta di Nika, divenne la consigliera più fidata di Giustiniano: scelse ministri, generali, funzionari, uomini di chiesa, stipulò accordi diplomatici con Persiani e Ostrogoti. Diventata la donna più potente dell'impero, Teodora non dimenticò mai gli anni difficili della giovinezza e soprattutto le terribili condizioni in cui vivevano le ragazze provenienti da classi meno abbienti, spesso costrette da uomini senza scrupoli a prostituirsi: dichiarò lo sfruttamento della prostituzione un reato punibile dalla legge. Sul piano religioso Teodora era in contrasto con il marito, perché pare difendesse la posizione dei cristiani monofisiti (coloro che ammettono una sola natura in Cristo, o umana o divina), contro quella ortodossa, delle due nature (umana e divina in una sola persona); tuttavia, al di là delle dispute teologiche, ebbe il merito di far costruire monasteri, orfanotrofi e ospedali per i più poveri. Teodora fu molto amata, ma anche criticata e disprezzata da molti. Lo storico Procopio (pare fosse innamorato di lei), nei suoi Anedocta la descrive come vendicativa, crudele, “esperta in ogni vizio”. Non ancora cinquantenne, Teodora morì senza figli nel 548. Il famoso Codice giustinianeo, la conquista di molti territori in Italia e la costruzione della splendida Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, risalgono tutte al tempo in cui Teodora regnava al fianco dell’imperatore. Giustiniano governò per altri diciassette anni, ma la sua attività da allora subì un progressivo rallentamento e indebolimento. Ciò a dimostrazione del fatto che dietro la grandezza storica e politica di Giustiniano c’è indubbiamente l’impronta indelebile di Teodora. Della grande imperatrice di Bisanzio possediamo una sola immagine, grazie allo splendido mosaico che si può ammirare all’interno della Basilica di San Vitale a Ravenna, in cui Teodora è raffigurata, insieme al marito, con le caratteristiche e il contegno della regalità: una donna solenne, maestosa, fuori dal tempo, modello di sapienza nel governare, di bellezza e di spirito caritatevole. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... E IL RACCONTO DEL PROF. CARLINO

Post n°15229 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DEL PROF. CARLINO

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/09/14 alle 13:00 via WEB
Il prof Carlino fingeva di essere un paranoico....per meglio avvicinarsi alla musica farsi notare con il suo spolverino lungo fino ai piedi, inoltre Ubalda era la malata per pretendere di farlo suonare al castello d'Oltrepo anche sotto la pioggia....e se il prof Carlino l'ha lasciata vuol dire che la paranoica era lei...e Carlino non ha nulla di artista ,perchè è sano come un pesce ...i grandi artisti sono stati effetti da shizzofrenia paranoa fissati ma Carlino è solo innamorato di Lucia ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:13 via WEB
Ciao Annamaria - analisi approfondita la tua. Abbi pietà per il povero Carlino. Lui si impegnava a modo suo... con il suo amato spolverino blu. Poi ha trovato Lucia ...e ha toccato il cielo con un dito... Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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MADDAMARK ...E IL RACCONTO DI IRIS

Post n°15228 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

MADDAMARK ...

E

IL RACCONTO DI IRIS

maddamark
maddamark il 02/09/14 alle 20:00 via WEB
La pace con se stessa...facile a dire ma difficile da trovare. Beata lei che ha avuto l'aiuto giusto. Un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:06 via WEB
Ciao Maddalena - hai ragione. Ecco perché servono gli amici e le amiche vere. Vivere è anche condividere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MADDAMARK...E IL RACCONTO DEL PROF. CARLINO

Post n°15227 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

MADDAMARK...

E

IL RACCONTO DEL PROF. CARLINO

maddamark
maddamark il 02/09/14 alle 19:53 via WEB
Ciao,l'amore quasi sempre non si sa quando arrivi.......mai disperare......l'amore è libertà, ognuno deve essere quello che è. Spero di riprendere il ritmo....nottissima Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 06:02 via WEB
Ciao Maddalena - come va? Grazie del commento. E' vero. Ognuno deve essere quello che è... Al resto ci pensa il Destino. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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THATIEL...E IL MIRACOLO

Post n°15226 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

THATIEL...

E

IL MIRACOLO

thatiel
thatiel il 02/09/14 alle 19:17 via WEB
Io non lo chiedo mai..tanto so con certezza che non verrei ascoltata.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 05:57 via WEB
Ciao - dice un vecchio proverbio ... "chiedere... è metà avere". Non sempre si chiede invano. A volte accade il miracolo. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15225 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“La libertà non ha prezzo.

Non è un regalo,

 ma una conquista”

Dino

 

 

 
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IL GEOMETRA FILIPPO racconnto (4) di Dino Secondo Barili

Post n°15224 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

4

Il geometra Filippo… e la lanca del mistero

A volte basta un niente a trasformare una giornata grigia in una giornata piacevolissima e luminosa. Era quello che pensava anche Filippo, geometra, cinquant’anni, pienamente soddisfatto del proprio lavoro. Non tutti i giorni, però, sono uguali e anche per Filippo venivano le giornate “no”, giorni in cui aveva bisogno di rilassarsi. Quando accadeva, il pensiero del Geometra andava subito ad una lanca lungo le rive del Ticino tra Torre D’Isola e Bereguardo. In quella lanca, alquanto difficile da raggiungere, c’era tutto ciò di cui una persona aveva bisogno: silenzio, tranquillità, serenità, idee nuove e una quantità infinita di specie viventi da lasciare sbigottiti. Filippo era un appassionato della natura… quella vera… al naturale… non quella manipolata dagli esseri umani, i quali, anche con le migliori intenzioni cercano sempre di cambiare qualcosa. La natura, no. La natura lascia che ogni cosa compia il proprio destino… La lanca di cui stiamo parlando aveva un nome: “la lanca del mistero”. Tanti anni fa le persone erano superstiziose ed erano pochissime quelle che si avvicinavano alla lanca. Solo i più temerari e quelli che non si facevano tanti problemi… oppure quelli, come Filippo, che amavano il mistero, cioè la sfida. Uno dei misteri della lanca era quello che ci fossero pesci che “parlavano” …. “Parlavano?” Si, parlavano nel vero senso della parola… lo stesso linguaggio degli uomini… Si racconta che alcuni secoli fa, un uomo di nome Filippo, (stesso nome del geometra di cui parliamo in questo racconto) era stanco di vivere a Pavia. Voleva provare emozioni nuove, quindi il suo desiderio era quello di partire… Per dove? Filippo, di alcuni secoli fa, si recò alla lanca del mistero. Si sedette sulla riva e attese che un pesce “parlante” si avvicinasse. Attese un giorno ed una notte senza togliere gli occhi dall’acqua. Stava per addormentarsi sfinito, quando, un “pesce parlante” gli si avvicinò e… “Filippo cosa vuoi sapere? So che vuoi lasciare Pavia per provare nuove e diverse emozioni. Sei proprio sicuro di ciò che vuoi?” Filippo ci pensò un attimo poi, rispose di si. Il pesce parlante riprese il discorso. “Allora, fai prima un sonno ristoratore… poi ne riparleremo.” Passarono alcuni giorni senza che Filippo si svegliasse… e quando si svegliò, era così soddisfatto e riposato che non aveva più alcuna voglia di partire e lasciare Pavia. A volte, quando si è stanchi, si cerca… il modo di stancarsi ancora di più … Il Geometra Filippo, dopo aver letto su un quaderno degli appunti la storia del suo omonimo di tanti secoli fa, si sentì rinfrancato e riprese a pensare ai propri impegni in modo positivo. Buona giornata a tutti Dino (4)

 
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