Messaggi del 15/09/2014

PIERGIACINTO racconto (536) di Dino Secondo Barili

Post n°15423 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

536

L’Ing. Pier Giacinto…e l’amore a Carnevale

Il periodo di Carnevale avviene in un momento particolare  dell’anno solare. L’inverno non è ancora terminato e la primavera non è ancora incominciata. Le persone, quindi, sono ancora preoccupate per il freddo e cercano di tenersi coperte (cioè difendersi)… dall’altra non vedono l’ora di respirare aria nuova, godere di un po’ di sole e liberarsi delle “cose” superflui. La stessa cosa avviene nella mente delle persone. Liberarsi di tutto ciò che “pesa” (problemi, preoccupazioni, disagi) e lasciare la mente libera di volare, elaborare nuovi progetti, nuove speranze, nuovi sogni, nuove attese. Così è, fra i tanti, lo spirito del Carnevale. Era proprio il clima che, un anno fa, “respirava” l’Ing. Pier Giacinto, quarantacinque anni, posizione affermata. Un anno fa era solo nel suo appartamento in Pavia e stava pensando. Stava pensando alla sua vita, a come si era svolta fino a quel momento. Un anno prima (cioè due anni fa), tornato a casa, aveva trovato la casa vuota. Michela, sua moglie fino a quel momento, non c’era più. Parecchi cassetti dei mobili erano per terra e le ante di alcuni armadi erano aperte… e il contenuto “volatilizzato”… Michela aveva preso quanto pensava fosse suo e se ne era andata. Sul tavolo in cucina un foglio con la scritta. “Non cercarmi. Non torno più.” Pier Giacinto sapeva che un giorno sarebbe successo e non aveva fatto alcun sforzo per riannodare i fili di un discorso che si era logorato lungo la strada… di quel sentimento che, in gergo comune, si chiama “amore”. Si, perché l’amore non è un punto fermo. Non è un punto di arrivo e neppure di partenza. L’amore è una strada, un percorso, durante il quale può accadere di tutto… anche di perdersi per sempre. E’ proprio quello che è accaduto due anni fa a Pier Giacinto. Quel giorno era rientrato a casa dal lavoro… nella casa doveva aveva vissuto con Michela. Aveva trovato i cassetti per terra e le ante degli armadi aperte… Comprese ciò che era accaduto. Dopo essersi guardato intorno ed aver bevuto un bicchier d’acqua, aveva rimesso i cassetti la loro posto. Chiuso gli armadi. Per scrupolo aveva preso l’aspirapolvere e raccolto qualche pezzetto di carta che era rimasto sul pavimento qua e là. Si era seduto sul divano e acceso la TV. La TV era accesa… ma la mente di Pier Giacinto era già altrove… Era già al giorno dopo. Invece, il giorno dopo, e una notte insonne, non era successo niente. Pier Giacinto era andato a lavorare nel solito Ufficio a Milano. Nessuno dei suoi Colleghi si era accorto di nulla. Nulla di ciò che era accaduto il giorno prima a casa sua. Da quel momento l’Ingegnere quarantacinquenne comprese molte cose. In quel momento di un anno fa, Pier Giacinto aveva accumulato molta esperienza… e tantissima voglia di “riaccendere i motori della propria vita”. Era Carnevale. Perché non buttarsi nella mischia e rincorrere gli aquiloni che volavano alti nel cielo? Già, ma di aquiloni in cielo non ce n’erano. Quel cielo era vuoto. Guardò il giornale e notò una Festa di Carnevale a Milano. Nessuna maschera… solo se stessi… ed una cena all’insegna del relax. Pier Giacinto telefonò per prenotare. Si preparò e partì per l’avventura. Durante il pranzo, seduta al suo fianco, c’era una donna bellissima ed elegantissima, sui trent’anni. Si vedeva lontano un miglio che era alla ricerca dell’anima gemella… e “quell’anima” poteva essere proprio l’Ing. Pier Giacinto. Una persona, però, quando si muove, si porta dietro (e dentro) non solo i suoi anni, ma anche la sua esperienza, il suo “vissuto personale”. La serata era stata bellissima. La conversazione pure. Ginevra (questo era il nome della donna) e Pier Giacinto erano passati da un discorso all’altro… senza un filo logico. Ad un certo punto, Ginevra cominciò a parlare dell’uomo ideale, dell’incontro fortunato… Alla fine uscì con la fatidica frase “Pier Giacinto… ti amo.” Il quarantacinquenne finse di non aver sentito. Ginevra, attese un po’ e poi, ripeté l’approccio. “Pier Giacinto… ti amo.” Il quarantacinquenne fece un lungo respiro e rispose d’un fiato. “Ginevra, vorrei crederti... ma non posso. Purtroppo, molte avventure amorose iniziano così… e finiscono in un’altra maniera. Se io rispondessi “si” al tuo “ti amo”… il giorno dopo cominceresti a correre con i tuoi “passi felpati”. “Non vestirti così…mangia questo anziché quello…mettiti la mano alla bocca quando sbadigli. Non dire quella parola perché non sta bene. Non parlare con il tale o con la tal’altra perché non è da te (o non è alla tua altezza). Per non parlare del sesso… usato come “specchietto per le allodole”. Alla fine tu, Ginevra, non avresti più un uomo, ma un “carcerato”, uno “schiavo”. Per il bene tuo e mio (soprattutto mio) fai finta che non abbia  sentito… tanto siamo nel periodo di Carnevale.” (536)

 
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PIERO BUSCAGLIA di Teresa Ramaioli

Post n°15422 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

PIERO BUSCAGLIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/09/14 alle 18:52 via WEB
PIERO BUSCAGLIA calciatore- (Torino, 1911- Vigevano, 1997)- Nato a Torino da genitori vigevanesi, allo scoppiò della prima guerra mondiale, dopo che il padre partì per il fronte, si asserì a Vigevano con la madre. Le sue grandi capacità calcistiche erano evidenti sin da bambino: già a dodici anni giocava nei “Giovani”(affettuoso nomignolo con cui sono sempre stati indicati i giocatori del “Vigevano calcio “) e nel campionato tra il 1928 e 1929 con il Vigevano conquistò la promozione alla Prima Divisione . Durante il servizio militare a Tortona incontrò l’allenatore austriaco della Lazio, Sturmer, che gli propose di trasferirsi nella capitale. Vi rimase per due anni, fino al 1934, per passare poi al Torino, allenato da Tony Cargnelli . Nel 1937 l’allenatore della Nazionale Vittorio Pozzo lo convocò per la partita contro l’Ungheria, vinta poi dall’Italia 2-0. Bloccato da un infortunio al ginocchio , non potè partecipare ai mondiali di Parigi del 1938 e nello stesso anno fu ceduto al Milan. Nel 1941 giocò in serie B con il Savona; l’anno successivo ritornò nel Mlan per poi diventare allenatore dell’Abbiategrasso. Rientrò a Vigevano l’8 settembre 1943 per disputare il campionato misto ligure – lombardo. Giocò fino a quarant’anni; negli anni successivi ebbe esperienze da allenatore e saltuariamente come giocatore. Tra i vanti della sua carriera di goleador ( nell’anno agonistico 1929-30 segnò ben 61 reti)esiste un record storico: “rifilò”sei gol in una sola partita a quello che viene considerato il miglior portiere di tutti i tempi, il mitico Zamora. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA... E LA PASSEGGIATA A BRONI (PAVIA)

Post n°15421 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA PASSEGGIATA A BRONI (PAVIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 08:11 via WEB
....si è vero ,con settembre arriva la malinconia,dalla finestra ho intravisto un uomo già con ii suo berretto, una ragazza con un pllover di lana e allora mi sono detta l'Estate è finita ....però è necessario spostarci per le contrade ,per rivedere come ogni anno "la vendemmia" festa bellissima senti sempre lo stesso profumo del mosto, gli stessi movimenti è un gran piacere rivederli..e senza rimpiangere l'estate ....ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 18:03 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Bello il ricordo dell'estate. Ogni stagione, però, ha le sue bellezze. La vendemmia ha qualcosa di magico. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E LE BELLE NOTIZIE

Post n°15420 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

LE BELLE NOTIZIE

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 14:37 via WEB
Forse noi non ce ne accorgiamo,ma qualche volta arrivano anche le belle notizie ,ma siamo così sature delle brutte che non ci facciamo caso alle belle....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:59 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Siamo saturi di brutte notizie... Vogliamo solo quelle belle. Penso che, oggi, sia una necessità. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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RICAMIAMO...E LE FORTI EMOZIONI

Post n°15419 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO...

E

LE FORTI EMOZIONI

RicamiAmo
RicamiAmo il 15/09/14 alle 14:24 via WEB
Bello il mercatino, a me è sempre piaciuto. Io ci sono stata a Venezia il 6 settembre con i miei figli e marito era una meraviglia di cose usate di un tempo, ed è stato emozionante vedere tutti quei oggetti, però dopo mi sono intristita perchè ho dovuto lasciare la mia piccolina all'Università e sono tornata a Rimini così è la vita, scusami delle chiacchiere un abbraccio delia.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:54 via WEB
Ciao Delia - bel commento. Le emozioni sono sempre forti quando toccano affetti e nostalgia. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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MARION20 ... E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15418 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

MARION20...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

Marion20
Marion20 il 15/09/14 alle 16:52 via WEB
Purtroppo la cartella della TASI ce l'aspettiamo tutti... Diciamo che è vero, a volte, in modo inaspettato, avvengono cose importanti per la vita di ciascuno di noi... Condivido questo pensiero! Buon pomeriggio Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:48 via WEB
Ciao Marion - bel commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15417 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“L’oroscopo migliore

è quello

che una persona

cerca di costruirsi

da sé

giorno dopo giorno”

Dino

 

 

 
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MARION20... E CAMILLO GOLGI

Post n°15416 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

MARION20...

E

CAMILLO GOLGI

Marion20
Marion20 il 15/09/14 alle 16:50 via WEB
Davvero un grandissimo personaggio, brava ad averci ricordato la sua storia! Ciao a presto Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:42 via WEB
Ciao Marion - il passato va sempre ricordato. E' un esempio per il presente. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MENEGI53...E I MERCATINI DELLE SAGRE

Post n°15415 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

I MERCATINI DELLE SAGRE

menegi53
menegi53 il 15/09/14 alle 11:57 via WEB
Bello Dino! Un angolo di mondo, quelli delle sagre e dei mercatini, che ha ancora il suo fascino e che mi piace moltissimo, pur infondendomi un po' di nostalgia! Ti abbraccio e con un sorriso ti auguro un buon inizio di settimana.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:38 via WEB
Ciao Giovanni - Grazie del bel commento. La nostalgia è un richiamo troppo forte per essere ignorato. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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MONELLACCIO19...E LA BUONA SERATA

Post n°15414 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

MONELLACCIO19...

E

LA BUONA SERATA

monellaccio19
monellaccio19 il 15/09/14 alle 11:56 via WEB
Splendida giornata per te. Carlo.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:34 via WEB
Ciao Carlo - Buona serata a te. Grazie per la visita. Dino
(Rispondi)

 
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GLI ZAMPOGNARI di Annamaria Mennitti

Post n°15413 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

GLI ZAMPOGNARI

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 15:13 via WEB
GLI ZAMPOGNARI In pieno romanticismo, le figure arcaiche, quasi misteriose, di questi rozzi pastori con mantelli provenienti dalle montagne, nel segno di tradizioni secolari, colpìrono la fantasia e l’estro di molti artisti, poeti, scrittori ma anche musicisti e compositori. Tra questi ultimi vale la pena di richiamare l’esperienza di Hector Berlioz, che scrisse di essere rimasto affascinato da questi musicisti di strada, seguiti per ore per piazze e strade di Roma e successivamente cercati tra le montagne abruzzesi. In una recente mostra “Berlioz: viaggio musicale in Italia”, aperta nello scorso mese di luglio in Francia, nella cittadina natale di Côte Saint-André, emerge che in occasione di quel viaggio in Abruzzo il famoso musicista fosse accompagnato dal compositore tedesco Jakob Ludwig Felix Mendellsohn, autore di pastorali che pure sarebbero state ispirate alle dolci e malinconiche sonorità delle zampogne.

 
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AGOSTINO FARAVELLI... E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15412 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 15/09/14 alle 09:06 via WEB
Stavi forse pensando alla cartella della TASI ? Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:28 via WEB
Ciao Agostino - mi piace la tua ironia. E' una ironia amara quella della TASI... noi tutti ne avremmo voluto volentieri fare a meno. Basterà per sanare i bilanci? Dino
(Rispondi)

 

 
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GABRIELE D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti

Post n°15411 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

GABRIELE D'ANNUNZIO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 07:09 via WEB
L'ULTIMO STORMO G'D'ANNUNZIO RACCONTO .. La partenza delle rondini è una vicenda che si ripete a ogni anno, ma suscita sempre un senso di malinconia. Gabriele D'Annunzio descrive con naturalezza lo sfondo triste di quei nidi abbandonati e l'ordine preciso con cui le rondini si preparano al gran viaggio. Quando il loro istinto le avverte che lo stormo è completo, come ad un segnale di partenza, si levano rapide nel cielo: per un attimo sembrano terme sulle case, poi si allontanano unite e, rimpicciolendo, scompaiono alla vista. ANNAMARIA ...

 
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GRAZIELLA E L'OROSCOPO racconto (16) di Dino Secondo Barili

Post n°15410 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

16

Graziella… e l’oroscopo che non si aspettava

La Rag. Graziella non era amante degli oroscopi… anzi, evitava deliberatamente di leggere quelli del settimanale al quale era abbonata. Non che avesse dei “pregiudizi” al riguardo, ma per affermare la propria autonomia e indipendenza da condizionamenti vari. Eppure, quella volta… una mattina di un anno fa, era sul treno Pavia Milano. Lo scompartimento era vuoto… e i suoi occhi erano caduti su una rivista femminile, abbandonata sul posto a fianco a suo… aperta alla pagina degli oroscopi. Diversamente dal solito, quella rivista e quella pagina l’attrasse irresistibilmente, come fosse “una pagina magica”. Lesse ciò che vi era scritto.“Segno del Toro”(il suo segno) – lunedì - Quest’oggi, è il vostro giorno speciale. L’incontro “fatale” avverrà prima mezzogiorno. Non perdete l’occasione… “Una tale congiunzione di pianeti” si verificherà solo tra cento anni…” Il testo era lunghissimo e descriveva in dettaglio le possibili opportunità. Graziella accennò ad un sorriso. “Che fosse la volta buona?” – pensò. D’altro canto “Nella vita è sempre meglio abbandonarsi alla speranza, correre dietro ai sogni, anziché mugugnare in continuazione dando la colpa a questo o a quello”- pensò ancora la Ragioniera trentenne che, nel suo intimo, covava un desiderio. “Incontrare la persona giusta da amare …e… magari, avere dei figli da allevare.” Non aveva ancora finito di pensare mentalmente… farsi domande, darsi risposte quando passò il Controllore. “Mi scusi, Signorina, ma questa non è la sua carrozza. La sua è quella davanti. Il suo posto è il primo a destra vicino al finestrino.” Graziella si alzò per raggiungere il posto indicato. Erano parecchi anni che la Ragioniera non prendeva un treno. Ora, però, era il “mezzo” più comodo per raggiungere la Sede dove avrebbe dovuto seguire un corso di aggiornamento che si trovava poco distante dalla Stazione Centrale di Milano. La sorpresa per Graziella fu che il “suo posto” era già occupato da un bell’uomo, sulla cinquantina, elegantemente vestito, concentrato sul suo computer… Che fare? Il tratto di ferrovia Pavia – Milano richiede mezz’ora di tempo… La Ragioniera pensò che poteva stare benissimo in piedi. Alla Stazione Centrale, il bell’uomo le rivolse la parola: “Scusi, Signorina. Conosce la Sede di questo Istituto? Non sono pratico di Milano” … Graziella, capì subito che si trattava della Sede nella quale avrebbe dovuto fare il Corso di Aggiornamento… ed il bell’uomo doveva essere un “suo” Professore. Fu da quel momento che il desiderio di Graziella si stava avverando, proprio come diceva l’oroscopo. “Il Professore” (come lo chiamava lei) di nome Gabriele, infatti, la volle come sua assistente e non la lasciò un attimo …Al resto ci pensò il destino. – Buona giornata a tutti. Dino (16)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15409 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì... a tutti"

DIARIO CORALE

del

16 settembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 15 SETTEMBRE 2014

Post n°15408 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 15 SETTEMBRE 2014

 “La fortuna bacia

coloro che hanno iniziativa”

Dino

 
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PASSEGGIATA A BRONI (PAVIA) racconto (744) di Dino Secondo Barili

Post n°15407 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

15 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 Settembre 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

744

Una domenica a Broni (Pavia)

Settembre è il mese delle Feste e delle Sagre Patronali. Anche se la crisi economica non perdona e lascia strascichi difficilmente colmabili… le iniziative locali non mancano. Sembrano uno sforzo immane per dire che … nonostante tutto bisogna andare avanti. Ieri, domenica, c’era festa grande a Broni (Pavia), diecimila abitanti circa, città dell’uva e del vino. Infatti, la cittadina si trova ubicata ai piedi delle Colline dell’Oltrepò Pavese… un interminabile vigneto. Uve pregiate di tutte le varietà. Ogni anno settembre è il mese della raccolta dell’uva, quindi, la domenica è un richiamo per assaggiare la varietà delle varie produzioni e per divertirsi un po’. Le iniziative locali cercano di conciliare il vino con le scuole di danza, con gli sbandieratori e esibizioni di vario genere. L’importante è fare spettacolo, cercare di attirare più persone possibili. Broni non ha bisogno di molte cose per attirare la gente. Basta vedere le colline che la guardano dall’alto per immaginare piacevoli passeggiate tra i vigneti… incontri con il mondo magico della vite e dell’uva… storie di mondo che affonda le proprie radici in millenni di storia. Ecco perché una domenica a Broni è sempre un piacere. Un piacere osservare le bancarelle con gli oggetti del tempo che fu. Osservare la gente che guarda. Prende in mano i vari oggetti. Li esamina con attenzione e qualche volta esclama. “quest’oggetto lo avevo anch’io… anzi, devo averlo ancora. E’ in qualche parte della cantina… rintanato chissà dove” Ieri, domenica, a Broni, la Signora Maria, ottant’anni, diceva proprio la stessa cosa. “Altri tempi … i miei tempi. Allora, gli oggetti si usavano e si conservavano come cose preziose. Oggi, quegli oggetti sono finiti al mercatino dell’usato. Al massimo vengono guardati con sufficienza… soppesati, e… “ecco questo andrebbe bene per essere appeso in cucina… in quell’angolo nascosto… tanto per riempire. Fare scena Eppure basta guardarsi intorno e notare come è cambiata la società. Oggi c’è di tutto e di più… Manca solo la voglia, il desiderio che avevo io di possedere…quando avevo dieci anni…” La Signora Maria, dopo la chiacchierata se ne è andata via. Ha lasciato il posto al Signor Giampiero, settant’anni. Anche il Signor Giampiero vorrebbe dire qualcosa, ma ha passato una vita a lavorare e ha solo voglia di cercare alcuni suoi coetanei per scambiare quattro chiacchiere. Tra le pochi persone con il viso sorridente c’era una coppia. Lui, Giuseppe, quarant’anni... lei Iside, trentacinque… Si tenevano teneramente per mano da innamorati. Si guardavano negli occhi e sorridevano. Si sono conosciuti da poco e sono ancora in luna di miele. Ecco la passeggiata potrebbe chiudersi con l’immagine dei due innamorati che si tengono per mano. E’ l’immagine del tempo che si rinnova… lasciando spazio alle illusioni, al domani che verrà. A poco vale l’agitarsi del cantante di strada che, urlando, cerca di attirare l’attenzione su di sé. A volte non serve agitarsi per colpire l’attenzione della gente… Bastano le persone innamorate a fare spettacolo… autentico spaccato di una società che cambia. - Questo è il racconto 743, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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CAMILLO GOLGI di Teresa Ramaioli

Post n°15406 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

CAMILLO GOLGI

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/09/14 alle 18:56 via WEB
CAMILLO GOLGI- medico-(Corteno,7 luglio 1843- Pavia, 21 gennaio 1926)- Camillo Golgi nasce il 7 luglio 1843 a Corteno. La famiglia è di origini pavesi. Il padre Alessandro si laurea in medicina nel 1838 a Pavia e, poco dopo, accetta il posto di medico condotto a Corteo, dove Camillo trascorre i primi anni della sua infanzia. Intorno al 1850 si trasferisce a Pavia, mentre dal 1852 al 1856 frequenta il Ginnasio di Lovere in provincia di Bergamo. Fa poi ritorno a Pavia iscrivendosi all’Imperial Regio Ginnasio Liceale dove, nel 1860, ottiene la licenza liceale. Nello stesso anno si iscrive all’Università per diventare medico come il padre e nel 1865 si laurea. Biologo e medico, docente all’Università di Pavia, dopo aver lavorato all’Ospedale per Malati Cronici di Abbiategrasso, tornò all’Università di Pavia, dove condusse ricerche sulla malaria (individuando i tre parassiti e i tre tipi di febbre)e sulla struttura cellulare (Apparato di Golgi). La sua scoperta più importante (1873) è la “reazione nera”, metodo per la colorazione di singoli nervi e strutture cellulari, fondamentale per poter osservare i processi nervosi. Ricevette il Nobel nel 1906, condiviso con Santiago Ramon y Cajal. Visse sempre a Pavia, con la moglie Lina, e durante la prima guerra mondiale fu il responsabile dell’Ospedale Militare di Pavia, creando un centro per il trattamento delle lesioni al sistema nervoso periferico. Istologo e patologo di fama mondiale, nel 1873 mise a punto un metodo di colorazione dei tessuti del corpo umano, fondato sulla loro impregnazione cromo-argentica, adatto a mettere in risalto le fibre anche più sottili. Avvalendosi di tale metodo studiò la struttura del tessuto nervoso , contribuendo in misura fondamentale all’approfondimento della conoscenza delle cellule nervose e dei loro prolungamenti. Ciao Teresa Ramaioli

 
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