Messaggi del 25/09/2014

ALESSIA racconto (34) di Dino Secondo Barili

Post n°15572 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

34

La Rag. Alessia … e la nuova casa

Ci sono persone che anche dopo anni che abitano un appartamento (in condominio) di città sentono il desiderio di avere una bella casetta indipendente… con il giardino e un piccolo orto. Questa era stato da sempre il sogno della Rag. Alessia. Finché c’erano in vita i suoi genitori, l’appartamento in città ci stava pure bene, ma ora che era rimasta sola… l’appartamento non era più di suo gradimento… Il suo sogno era una casettina tutta sua… appena fuori città. Il giorno del trentacinquesimo compleanno, Alessia, decise di farsi un regalo: compare la casetta dei suoi desideri. Visto che il sogno di un amore e di una famiglia sua faceva attendere, decise di concedersi, prima di tutto… la casetta. Lo stesso giorno del compleanno Alessia si recò all’Agenzia Immobiliare per vedere le offerte e le opportunità. Non era ancora entrata nell’Agenzia e già aveva la sensazione che in quell’ufficio sarebbe accaduto qualcosa di “speciale”. Infatti, ad accoglierla c’era il Titolare, un Signore gentilissimo, ben vestito, sulla settantina il quale la fece sentire a proprio agio. Siccome non c’erano clienti il Titolare dell’Agenzia, Geom. Giulio, si prodigò in tutti i modi per presentare le migliori offerte. Innanzi tutto, con la parlantina classica dei venditori di case, il Geom. Giulio si fece spiegare da Alessia per filo e per segno esigenze e desideri. Avere un cliente oggi, disposto a comprarsi una casa, con una propria autonomia finanziaria non è cosa da poco. Inoltre, Alessia aveva fatto colpo sul Geom. Giulio il quale aveva un desiderio segreto. Non vedeva l’ora di accasare il proprio unico figlio, il Dott. Andrea, quarantenne, scapolo, il quale non aveva alcuna voglia di lasciare la casa dei genitori. Si sa che gli affari si concludono meglio se “la domanda e l’offerta” … si incontrano. Nel caso del Geom. Giulio, insieme alla proposta di una casetta fuori città … si stava facendo strada l’idea di accasare il proprio figlio… dai gusti piuttosto difficili. Il Geom. Giulio, tanto fece e tanto prospettò che per la visita alla casetta fuori città volle che presenziasse anche suo figlio Andrea. Il figlio, contrariamente al solito, accettò con piacere. Fu così che la Rag. Alessia si trovò dentro ad “un intreccio” nel quale non c’era più solo la casa fuori città, ma le aspettative di un genitore e un probabile un matrimonio… Si sa che più gli obiettivi sono tanti… più difficile diventa la trattativa e la possibilità di raggiungere un accordo. La casetta fuori città era ideale, bellissima, con il giardino, l’orto e tutto ciò che Alessia aveva sempre sognato… ed ora si prospettava pure un possibile fidanzamento. Certe cose, però, non si possono combinare come fossero due più due uguale quattro. Fu il Dott. Andrea che trovò la soluzione ideale: “Perché non facciamo un bel viaggio a Vienna?” propose il figlio del Titolare dell’Agenzia Immobiliare. Alessia accettò… anche perché non era mai stata a Vienna ed era un’innamorata dei valzer di Strauss… Fu allora che anche Andrea scoprì la sua “vera passione”: ballare il valzer. La musica fece il resto … A distanza di un anno Alessia e Andrea sono felicemente insieme e, felicemente ballano “un valzer… al giorno”. – Buona giornata a tutti. Dino (34)

 
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LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA di Teresa Ramaioli

Post n°15571 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA 

di

 Teresa Ramaioli

LA PRIMA AUTOSTRADA D’ITALIA----Il progetto dell'autostrada nacque nella mente dell'ingegnere Pietro Puricelli .Nel 1922 aveva partecipato alla realizzazione del circuito di Monza, commissionato dall'Automobil club di Milano.e in seguito a questa esperienza, propose un progetto ideato l'anno prima: un collegamento tra Milano e i laghi di Como e Maggiore. Puricelli aveva le idee chiare, doveva essere riservata alle sole automobili, quindi niente carri, carrozze, biciclette o pedoni. Un'idea azzardata per quel periodo. L'ingegnere superò gli ostacoil anche di carattere burocratico. Per realizzare l'impresa fu necessario eseguire tremila espropri. Costata 90 milioni, secondo Puricelli si sarebbe dovuta ripagare con i pedaggi: 9 lire per le moto, da 12 a 20 per le auto, da 40 a 60 per gli autobus con uno sconto del 20 per cento per il biglietto di andata e ritorno.. Il 21 settembre 1923 a Lainate, l'autostrada fu inaugurata dalla Lancia Trikappa di Vittorio Emanuele III, accompagnato da Puricelli, e seguita dal lungo corteo di automobilisti Nel 1938 l'investimento iniziale era stato interamente ammortizzato, grazie ai mille veicoli al giorno che ben presto iniziarono a fare su e giù tra Milano e i laghi. Nei successivi due anni furono aggiunti i 24 chilometri della Milano-Como, la futura A9, e gli 11 della Gallarate-Sesto Calende, ora A8/A26. Una rete stradale modernissima per l'epoca, che attirò l’attenzione di tecnici e amministratori Dopo il 1923, tutte le altre autostrade costruite nel mondo vengono chiamate “autostrade” usando soltanto la dizione italiana coniata proprio da Puricelli. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E LA PAURA DEL FUTURO

Post n°15570 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

LA PAURA DEL FUTURO

annamariamennitti
annamariamennitti il 25/09/14 alle 13:00 via WEB
La paura del futuro c'è, non possiamo nasconderla, ma nemmeno per noi ormai siamo adulti, ma per chi lasciamo...Però non dobbiamo aver paura perchè ci impedisce di vivere con serenità...ci porta l'ansia inizia il panico è difficile dopo liberarcene " Il tempo è relativo,il suo unico valore da ciò che noi ora facciamo,mentre sta passando"ALBERT EINSTEIN CIAO dINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/14 alle 18:13 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Hai ragione. La paura c'è... A procurarla...un po' ci pensano i mezzi di comunicazione di massa. Ecco perché noi dobbiamo stare calmi, riflessivi, saggi... L'uomo non riuscirà a distruggere il Mondo... al massimo distrugge sé stesso. Lo fa già. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO di Pierlugi Valli

Post n°15569 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO 

di

Pierluigi Valli

"Desiderare ... non è peccato"

 
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LASCRIVANA ...E LE DONNE DI OGGI

Post n°15568 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

LASCRIVANA...

E

LE DONNE DI OGGI

lascrivana
lascrivana il 25/09/14 alle 09:07 via WEB
Storie che iniziano in tarda età. Normale per i nostri giorni. Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/14 alle 18:00 via WEB
Ciao Laura - hai ragione. Oggi, le donne si sposano e hanno figli tardi. Prima vogliono la carriera, poi la sicurezza economica... E' la vita. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MILANO PARCO SEMPIONE di Teresa Ramaioli

Post n°15567 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

MILANO

PARCO SEMPIONE

di

Teresa Ramaioli

MILANO----PARCO SEMPIONE è quel che rimane del Grande Parco Ducale della corte viscontea e sforzesca. L'attuale Parco Sempione risale al 1894 ad opera dell''architetto Emilio Alemagna.Una giornata al Parco Sempione: le cose da fare e da vedere sono molte.. Si può semplicemente sedersi tra i tavolini dei bar,o sulle panchine del parco e cercare le opere d'arte nascoste nel verde. Chi è alla ricerca di notizie storiche ed emozioni può sentirsi un po’ più piccolo davanti all'Arco della Pace. I giovani possono fare una corsa, girare nel parco in bicicletta o giocare a pallone. I piccoli hanno a disposizione un’area attrezzata, con scivoli, altalene , giostre, un trenino. Romantico è il piccolo ponte delle Sirenette, inaugurato il 23 giugno 1842 alla presenza dell’Arciduca d’Austria Ranieri, si presenta ad arco ribassato con quattro statue alle estremità delle spallette e collocato nel cuore del Parco Sempione. Le statue realizzate interamente in ghisa raffigurano le sirene che stringono tra le mani un remo. Da vedere anche il monumento equestre a Napoleone Bonaparte III ,iniziato da Francesco Barzaghi nel 1881 e celebra l’entrata trionfante dell’imperatore a Milano del 1859 dopo la battaglia di Magenta. La statua bronzea di Napoleone è considerata tra i massimi capolavori dello scultore e ritrae il personaggio, seduto sul suo cavallo nell’atto di salutare la folla e mentre sventola il berretto. Il gruppo scultoreo è collocato su un basamento decorato da un altorilievo dove è rappresentata la battaglia di Magenta e si erge in prossimità del Parco Sempione. Buona passeggiata , ciao Teresa

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15566 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“La fantasia

è come il vento di primavera…

accarezza… l’anima”

Dino

 

 

 
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FAUSTA racconto (33) di Dino Secondo Barili

Post n°15565 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

33

Fausta… e il fungo porcino “reale”

Ci sono persone che, per dare il meglio di sé stesse, devono essere e sentirsi libere. Libere di muoversi, libere di pensare, libere di agire, fantasticare, cercare, sognare… Insomma libere nel senso più completo e totale della parola. Una di queste è certamente Fausta, una cinquantenne tutto pepe… che, però, ha dei vincoli familiari inalienabili, dei quali non può assolutamente svincolarsi. Cosa fare? I condizionamenti sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Inutile, quindi, prendersela con “qualcuno” o con il mondo intero. Così è… e così rimane. Ma in tutte le epoche l’uomo e la donna hanno sempre cercato e combattuto per la libertà… la propria, naturalmente! In tutte le epoche, l’uomo e la donna, hanno cercato (e qualche volta trovato) possibili soluzioni per appropriarsi della propria libertà. Da centinaia di anni c’è una leggenda nella Valle del Ticino … tra Bereguardo e Pavia. La leggenda dice: “Se vuoi trovare la libertà devi prima di tutto cercare e trovare … il fungo porcino “reale”… Quello che accadrà… non potrai raccontarlo a nessuno…perché sarà un tuo segreto.”Fausta, oltre ad essere una cinquantenne tutto pepe è una “una donna curiosa” (esistono donne che non sono curiose?) Venuta a conoscenza della leggenda per un po’ rimase titubante, poi, si cimentò nella ricerca del “fungo porcino reale”. Per una persona che non è mai andata a cercare funghi…sembra tutto facile, ma non è così. Quando si cammina con gli occhi fissi nel sottobosco non ci si rende conto dove si sta andando. Si perde orientamento e subentra il panico. Il panico è una sensazione terribile. Una persona non sa più dove si trova, se andare avanti oppure indietro, a destra o a sinistra. Con il panico l’incanto della ricerca dei funghi scompare immediatamente… rimane solo l’istinto di sopravvivenza. Fausta, però, era preparata. Nei boschi della Valle del Ticino tra Pavia e Bereguardo ci era andata parecchie volte. La prima volta ci andò con Fausto, il suo primo moroso… “Quella prima volta…” è ancora stampata nella sua mente. Potrebbe descrivere per filo e per segno ogni momento, ogni incanto. E, poi, come dice il detto, “il primo amore non si scorda mai…perché la prima volta è sempre la prima volta”. Indietro non si torna ... e anche il primo amore può restare un dolce ricordo, se il vivere quotidiano è soddisfacente. Fausta aveva assoluto bisogno di trovare “il fungo porcino reale”… c’era di mezzo la sua felicità presente e futura. Tanto fece… e tanto cercò che Fausta imboccò il sentiero giusto… Non era uno dei soliti sentieri…c’erano polle d’acqua. Era proprio in quello spazio che doveva trovarsi “il fungo porcino reale” …  Quando Fausta lo vide rimase ammagliata, incantata… proprio come quando era stata la prima volta nel bosco con “il primo amore”. - Buona giornata a tutti. Dino (33)   

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15564 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ... a tutti"

DIARIO CORALE

del

26 settembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 25 SETTEMBRE 2014

Post n°15563 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 25 SETTEMBRE 2014

“Mai avere paura del futuro…

Il futuro è la vita”

Dino

 
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GERMANA E MASSIMO racconto (754) di Dino Secondo Barili

Post n°15562 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

25 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 25 Settembre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

754

Germana e Massimo

Settembre è il mese dei sogni. Non che i sogni siano riservati solo al mese di settembre, ma nel nono mese dell’anno, i sogni hanno la possibilità di diventare realtà. Questo, almeno, era quanto pensava, un anno fa, la Dott. Germana, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. L’idea non era campata in aria. Il primo moroso, Gianselmo, Germana l’aveva avuto a vent’anni … Tra un esame e l’altro all’Università aveva trovato il tempo per innamorarsi dell’uomo più bello del Creato (era ciò che pensava lei). E’ stato un periodo di fuoco. Germana voleva raggiungere la Laurea per accedere al posto di lavoro il più velocemente possibile. Non voleva, però, perdere l’occasione della sua vita: l’amore. Dopo le giornate di fuoco … vennero la giornate di nebbia… Una nebbia fitta… dovuta a un’infinità di circostanze. Gianselmo era stato bocciato a parecchi esami ed aveva deciso di lasciare l’Università. Germana aveva insistito… ma non c’era stato niente da fare. Quando, tra due persone, le strade si dividono anche le scelte diventano obbligatorie. Germana voleva la Laurea… Era settembre. Tra l’amore e l’Università… scelse l’Università. Anche il primo lavoro è arrivato, subito dopo la Laurea… ancora nel mese di settembre. Ecco perché quando arrivava settembre, Germana, andava in fibrillazione. A quarant’anni, però, una donna raggiunge un grado di formazione invidiabile, ricco e variegato… Un anno fa, Germana, si era improvvisamente resa conto che aveva compiuto quarant’anni. Nella sua vita intensa, tuttavia, c’era un vuoto… l’amore. Ne parlò con la sua amica del cuore: Daria, coetanea. “Daria, gli anni passano e l’orologio della vita non perdona. Devo trovare l’uomo della mia vita … il più velocemente possibile…” L’amica accennò ad un sorriso… Un sorriso sarcastico … che rivelava un’ironia amara e dura da digerire. “Germana …a chi lo dici. Dopo parecchie delusioni subite … ho dei dubbi che sia un problema tanto facile da risolvere…” La quarantenne Dirigente dell’Agenzia di Milano disse la sua. “Volere è potere… Non dico che sia facile. La vita è una battaglia quotidiana. Ogni giorno potrebbe essere quello buono” Germana si era lasciata andare ad una considerazione …“e poi è settembre … il mese in cui i sogni si realizzano” Daria non volle approfondire. Intanto Germana aveva preparato i suoi piani. Oltre al lavoro, la quarantenne prendeva parte a tutti i “Corsi di Aggiornamento” che venivano programmati dall’Azienda. E’ stata l’amica Daria a chiedere il perché. “Daria, nella vita non si finisce mai di imparare. Il sapere non basta mai… Si impara tutti i giorni…e ogni giorno è quello buono per incontrare l’amore” Un anno fa, era settembre… Germana era a Roma per un Corso di Aggiornamento… Oggi i tempi sono molto stretti. Germana era partita da Milano in treno. A Roma aveva seguito il corso e alla sera era di nuovo sul treno per Milano. Durante il ritorno, però, accanto al suo posto prenotato in prima classe, c’era un cinquantenne affascinante, elegante, raffinato… da persona colta e dalle vaste potenzialità economiche. Per Germana è stato un attimo allacciare il discorso. Venne così a sapere che si chiamava Massimo… anzi, Dott. Massimo. Era vedovo senza figli. Era proprietario di una Azienda Commerciale in Svizzera. Germana e Massimo, giunti a Milano decisero di cenare insieme. Di passare qualche ora a raccontarsi i fatti della loro vita… Si sa che una parola tira l’altra… come le attenzioni… Germana era attratta da Massimo… e Massimo era attratto da Germana… Anzi, ad un certo punto è stato Massimo ad azzardare una proposta … “Germana …ho una gran voglia di baciarti..:” La quarantenne sentiva la stessa voglia … ma non poteva esprimersi come avrebbe voluto chiacchierando al tavolino di un Bar. “Massimo, se vuoi, possiamo andare a casa mia. Ho un appartamentino ammobiliato a Milano… sussidiario del mio appartamento a Pavia…” I due si precipitarono nell’appartamentino ammobiliato… Come per incanto, Germana e Massimo si sono sentiti come Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre… Nel Paradiso Terrestre c’è l’albero della Vita… che sovrintende ai pensieri e ai destini degli uomini e delle donne… Sei mesi fa (sei mesi dopo il loro primo incontro) Germana e Massimo sono diventati marito e moglie…ed aspettano un bebè. - Questo è il racconto 754, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL RISOTTO ALLA MILANESE di Teresa Ramaioli

Post n°15561 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

IL RISOTTO ALLA MILANESE 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 24/09/14 alle 17:32 via WEB
Milano è famosa in tutto il mondo soprattutto per il risotto alla milanese. Merita di essere ricordata la leggenda che circola sulla nascita del famoso risotto allo zafferano. Si narra, verso la fine del '500, di un giovane apprendista vetraio che venne chiamato nella capitale per lavorare al restauro delle vetrate del Duomo. Il giovane aveva un'insolita mania, quella di mettere una manciata di zafferano nell'impasto di tutti i colori che venivano usati per dipingere i vetri. "Finirai col mettere lo zafferano anche nel piatto in cui mangi", gli dicevano per scherzo i colleghi. Al termine dell'opera vennero festeggiate, dietro al Duomo, le nozze della figlia del maestro vetraio e il giovane apprendista, probabilmente già inebriato dal vino, decise di far avverare la profezia degli amici e sparse lo zafferano sul riso servito a tavola. Così nacque il risotto alla milanese che si diffuse rapidamente in tutta la città e nei paesi della Lombardia. La bontà di questo tipico piatto dipende dalla sua corretta preparazione ,dalla perfetta unione del riso con il soffritto di aglio e cipolla. Il risotto è un piatto molto diffuso in tutta la Lombardia , viene preparato nelle province in mille modi diversi: con le verdure, le salsicce, i pesci d'acqua dolce, tinche o persici e anche con le rane. A Pavia è famoso il risotto alla certosina, preparato secondo la ricetta dei frati, che prevede un condimento di gamberi, funghi e piselli. I frati stessi però, nel rispetto delle loro regole, sono tenuti a gustarlo senza burro. Buon appetito- Teresa

 
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STEFANO BROCCA ...E LA BUSSOLA

Post n°15560 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA...

E

LA BUSSOLA

franzkline
franzkline il 24/09/14 alle 21:51 via WEB
Ognuno di noi ha una bussola interna… Il Cuore, bisognerebbe darli più retta! A proposito di bussola vai a leggere il trafiletto della Provincia sulla mostra di Sabato e Domenica scorsi, mi sa che quello che ha scritto l'articolo ha perso la propria bussola… Sicuramente poi prendere spunti! Ciao Dino eccellente racconto (come sempre)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/14 alle 08:20 via WEB
Ciao Stefano - bel commento. La bussola...a volte c'è chi la perde...e chi... "suggerisce" di perderla. Grazie del consiglio:vado a leggere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15559 pubblicato il 25 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“L’ottimismo,

nella vita,

aiuta sempre”

Dino

 

 

 
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