dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 24/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
32
Maria Carla … a cena col destino
Dice una vecchia canzone: “Voglio vivere così col sole in fronte… e felice canto… beatamente…”. Maria Carla non era nelle condizioni migliori per apprezzare il testo della canzone. Era in ufficio, la radio trasmetteva la canzone a basso volume, ma Maria Carla, il giorno dopo, avrebbe lasciato il lavoro e sarebbe andata in pensione. Quando una persona sta per lasciare il lavoro… da una parte è contenta… dall’altra non lo è affatto. Sa che una parte importante della sua vita se ne è andata. E… poco consolanti sono le parole degli esperti… sui molti anni che una donna ha davanti a sé. “Non sono le aspettative di vita quelle che contano” – diceva dentro di sé Maria Carla – “Quello che conta nella vita … è la qualità… e la qualità è fatta di molte cose. Primo fra tutti: l’amore…” Già, l’amore… Maria Carla si fece un breve esame di coscienza e concluse amaramente che, nella sua vita, d’amore ce ne era stato molto poco. Si… aveva avuto parecchi fidanzati (Luigi, Francesco, Giovanni) … parecchi amici intimi (Raffaele, Giambattista) con i quali aveva fatto dei bei viaggi in Europa, ma un vero “grande amore…amico e compagno” nella vita di Maria Carla non c’era mai stato. Ora, però, era tempo e luogo di darsi da fare, recuperare il tempo perduto. Dal giorno dopo, l’impiegata Maria Carla sarebbe stata libera… padrona del proprio tempo… Da quale parte cominciare? Maria Carla pensò mentalmente alle opportunità. Avrebbe potuto iscriversi ad una Università della Terza Età, ma scartò subito l’idea. Non le andava di chiudersi in un’aula scolastica ad ascoltare “cose” che non la interessavano affatto. Alla neo-pensionata venne in mente di iscriversi ad una compagnia teatrale amatoriale. Aveva sempre desiderato diventare attrice. Ci sono delle “compagnie teatrali amatoriali” che hanno come scopo quella di mettere in scena delle belle e allegre commedie. Per Maria Carla era un’idea allettante (sempre coltivata e mai realizzata)…comunque meritevole di essere presa in considerazione. La neo- pensionata stava meditando sul da farsi, quando la porta dell’Ufficio si aprì ed entrò un signore della sua stessa età. “Lei è la signora Maria Carla? La signora che domani dovrebbe andare in pensione?” L’impiegata guardò il nuovo arrivato con interesse… Aveva un non so che di particolare, di interessante. “Si, sono io” – L’uomo prese posto sulla sedia e spiegò il motivo della sua domanda. “Signora Maria Carla. Sono il Presidente dell’Associazione “… a cena col destino”. Domani sera organizzeremo la consueta cena mensile. Durante la cena verrà sorteggiata un “Una settimana a Parigi”. La donna che vincerà il premio potrà scegliersi il compagno di viaggio di suo gradimento. Cosa ne dice? Sarà dei nostri?” Maria Carla ci pensò un attimo. Perché non rischiare? Così fece. Partecipò alla cena e il “destino” la baciò. Vinse una settimana a Parigi e scelse come compagno di viaggio il più affascinante tra i signori presenti… Aveva ragione la canzone: meglio vivere… col sole in fronte! – Buona giornata a tutti. Dino (32)
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I CIBI FATTI IN CASA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI GERARDA
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI GERARDA
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI CRISTINA E FILIPPO
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IL TE
di
Teresa Ramaioli
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COMMENTO DI PAOLA110
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
31
Fabio, Fabiana … e funghi porcini
Il mondo dei cercatori di funghi porcini… è un mondo a parte. Non sembra vero, ma ancora oggi, i cercatori di funghi porcini della Valle del Ticino (a Pavia e dintorni) si sentono investiti di una “missione”: non far conoscere a nessuno il “loro segreto”. Sono esseri solitari, sospettosi, riservati, taciturni… non dicono “dove e come” si trovano i funghi. Fabio, cinquant’anni, bancario, appartiene a quella “schiera speciale di cercatori di funghi”. Suo padre era cercatore di funghi… suo nonno pure… e il suo bisnonno anche. Quando si apre la stagione della raccolta funghi porcini, Fabio, viene preso da un “ves, ves” (frenesia, eccitazione) ed è il primo a chiedere al Capo Ufficio le ferie “a giornate singole”… secondo il calendario della raccolta funghi. Una passione trasmessagli da suo padre…il quale, a cinque anni, per la prima volta, lo portò nel bosco. Da allora, Fabio non ha perduto una stagione “a funghi”… e le stagioni sono sempre state una diversa dall’altra. Due anni fa, per esempio, Fabio si è innamorato (pazzamente) di Fabiana, una sua “nuova” collega d’ufficio…(vent’anni di meno). Anche Fabiana si era innamorata di Fabio… ma fu un amore tribolato. Fabiana non riusciva a capire come si potesse essere dei “maniaci dei funghi porcini” in quel modo. Quando le persone sono al primo innamoramento si cercano e vogliono sempre essere nel posto dove si trova l’altro… “l’oggetto del desiderio” … l’altra metà del cielo… Due anni fa, Fabiana, dopo aver preso una solenne cotta per Fabio cominciò ad avere dei dubbi sul “vero amore” di Fabio… Alla stagione dei funghi porcini…il bancario cominciò a chiedere singole giornate di ferie e ad avere comportamenti strani. Fabio si assentava improvvisamente senza dire dove andava e cosa faceva. Spegneva il telefonino e non si faceva trovare. Per un “vero cercatore di funghi porcini” è cosa normale…. “Non dire dove si è stati” fa parte dei segreti del bosco. Infatti, racconta una leggenda che coloro che svelano il luogo dove nascono i funghi porcini… “perdono per sempre” la capacità di trovarli. I veri cercatori di funghi sono pure “scaramantici” … cioè hanno dei rituali ai quali obbediscono ciecamente. Uno di questi rituali consiste nell’entrare nel bosco sempre con “il piede sinistro” e sempre con una “mela rossa” in tasca. Fabio, aveva tutte queste manie… che Fabiana non riusciva assolutamente a capire… Anzi, si era messa testa che Fabio avesse… un amore segreto. Un giorno, presa dalla gelosia, Fabiana, senza farsi vedere, segui Fabio mentre entrava nel bosco… Per un “cercatore di funghi porcini” è un gioco accorgersi di essere “pedinati”. Fabio non sapeva che fosse Fabiana a seguirlo. Come gli aveva insegnato suo padre, fece in modo di condurre l’inseguitrice in un dedalo di sentieri dal quale era impossibile uscire. Fabiana, infatti, si perse nel bosco. Vagò per una notte intera… terrorizzata dalla paura. Quando, al mattino, Fabiana ritrovò finalmente la strada di casa… non volle più saperne di Fabio e giurò a sé stessa che non si sarebbe mai più innamorata di “un cercatore di funghi porcini” della Valle del Ticino – Buona giornata a tutti. Dino (31)
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24 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 Settembre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
753
Gerarda e Orazio
Un anno fa, nel mese di settembre, la Dott. Gerarda, quarant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano aveva “discusso” con la sua amica, coetanea e collega Jenny. La discussione era andata un po’ sopra le righe e Gerarda si era accorta di avere usato un linguaggio un po’ crudo. Del resto ogni persona ha il suo carattere. Jenny aveva il moroso da parecchi anni… Gerarda, no. La discussione era nata proprio intorno al moroso. Ha provocarla era stata Jenny, la quale aveva iniziato male il suo dire. “Gerarda non ti capisco. Una bella ragazza come te… alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo… Come mai non hai ancora un moroso? Da quello che so io, è il terzo corteggiatore che rifiuti… Si può sapere cosa vuoi dalla vita?” La quarantenne aveva avuto una giornata impegnativa. Aveva bisogno di “prendersela” con qualcuno. Jenny aveva abboccato all’amo. “Jenny, non farmi parlare. Io non sono come te… dolce e conciliante. L’uomo che desidero è un vero uomo. Con una forte personalità, ma che non mi dia ordini… Lui fa gli affari suoi… ed io i miei” Jenny si era sentita punta sul vivo…”Perché, secondo te, pendo dalle labbra del mio moroso? Se vuoi avere un buon rapporto con un uomo devi conciliare molte cose…” A quel punto Gerarda era andata oltre. “Jenny… non cerco un moroso qualsiasi … voglio un Dio… un Dio greco, di quelli che si vedono riprodotti in statue di certi Musei della Magna Grecia… alto, bellissimo, intelligente, raffinato…e ricchissimo. O quello, o niente!” Jenny non aveva osato rispondere. Il discorso era sconfinato nel mondo delle illusioni e non voleva perdersi in un mondo irreale. Aveva solo pensato che a Gerarda era dato di volta il cervello…e non avrebbe mai trovato ciò che cercava… Sarebbe stata una gran bella donna… sola… e ma decisamente nubile. Settembre di un anno fa, Gerarda, aveva capito che Jenny l’aveva giudicata male… non era proprio quel tipo. Anche Gerarda aveva un anima … Era un po’ troppo caparbia anche se sapeva ciò che voleva. Per esempio. Aveva rifiutato parecchie avances di cinquantenni sposati … perché volevano solo divertirsi. Aveva scartato decisamente gli uomini che non avevano garanzie economiche concrete… Insomma, si era difesa come aveva potuto… in attesa della grande occasione… quella che capita una sola volta nella vita. Un altro esempio era dato dal fatto che Gerarda prendeva parte a tutte le iniziative promosse dalla sua Agenzia Commerciale, sia dal punto di vista propagandistico, sia in quello più strettamente confidenziale … come le cene tra Dirigenti e Clienti importanti. Lo faceva per ampliare la propria cerchia di conoscenze personali interessanti… ma senza mai esporsi troppo. Nel suo ambiente di lavoro, Gerarda, era soprannominata “la Sfinge”… perché nessuno era in grado di leggere cosa passasse nel sua testa. Invece, nella testa di Gerarda passava un pensiero… incontrare l’uomo dei sogni, l’uomo che le avrebbe dato la felicità totale. Nel mese di settembre di un anno fa, Gerarda ha dovuto recarsi a Roma parecchie volte per ragioni di lavoro. Doveva accompagnare, come esperta di settore, una delle figlie del maggior azionista della Società dalla quale dipendeva, la Dott. Michela. Con Michela,Gerarda si era trovata bene. Faceva dei bei discorsi scanzonati e rilassanti. Nulla di difficile e impegnativo… da comuni amiche coetanee che parlavano di tutto un po’… senza un nesso logico. Tra Gerarda e Michela nacque una bella e dichiarata simpatia, di quelle che lasciano il segno… e se ne sente la mancanza … quando non ci sono. Michela ha voluto a tutti costi che Gerarda passasse alcuni giorni nella Tenuta di Famiglia in Toscana… una Villa da mille e una notte. Michela si sentì baciata dalla fortuna. Tuttavia, non sapeva come muoversi in un ambiente che non aveva mai frequentato. Che fare? Ne parlo con il suo amico sceneggiatore, Giacomino, un vulcano di idee. “Gerarda… devi vestirti più semplicemente che puoi… e semplice devi rimanere. Inoltre… semplifica tutto. Rapporti umani compresi. Le cose complicate non hanno futuro” Gerarda aveva preso alla lettera le raccomandazioni dell’amico Giacomino. Nella Villa della Famiglia di Michela in Toscana, la quarantenne si trovò benissimo … quasi fosse casa sua. La società, però, è fatta a strati, a livelli. Ogni strato ha le sue “fisime” e le sue preoccupazioni…Michela, aveva un fratello, Orazio, il quale era un Dio greco come figura fisica… ma aveva difficoltà a legare con le donne. La Famiglia era preoccupata. Orazio, cinquant’anni, scapolo, era destinato a guidare “l’impero economico della famiglia”. Se avesse imbroccato male l’altra metà del cielo… ci sarebbero stati guai per tutti. Ora, però, c’era Gerarda… una donna bellissima, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo…ed un carattere d’acciaio… Il Destino ha fatto il resto. Gerarda si è trovata al centro di un’infinità di interessi. Ognuno dei componenti la Famiglia cercava di tirare la “coperta” dalla propria parte. Gerarda, però, aveva una bussola: l’amore. Una bussola che non sbaglia mai. ” - Questo è il racconto 753, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA LAVAGNA MAGICA
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Teresa Ramaioli
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ULISSE MARAZZANI
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