dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 26/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
(37)
Il Signor Gino … e l’amore per la bicicletta
Il Signor Gino ha avuto la sua prima bicicletta a sette anni come regalo di compleanno e da quel momento non l’ha più lasciata. Oggi, il Signor Gigi ha cinquant’anni. E’ passato attraverso tutti i “gradi” della… “bicicletta come passione amatoriale”, ma non ha mai dimenticato la sua prima bicicletta… bellissima. Talmente bella che se ne accorse anche la sua compagna di prima elementare: Arianna. Da quel momento si sentì un uomo, un uomo vero che era in grado di conquistare le donne…. Un uomo che faceva colpo… sulle donne! Nel corso degli anni, la bicicletta è stato il suo “cavallo di battaglia”. Ne ha cambiate tantissime. Non passava mese che, il Signor Gino, con la scusa che sentiva qualche “scricchiolio” (immaginario), correva dal Concessionario più famoso di Pavia. Non era lo “scricchiolio”… ma il desiderio di vedere le novità, di vedere quale modello nuovo era entrato sul mercato. Il Signor Gino conosce “vita, morte e miracoli” della bicicletta, ma, nonostante avesse cambiato mille modelli, non è più riuscito a trovare una bicicletta come quella avuto in regato, a sette anni, da papà e mamma… Non c’è stata più alcuna “Arianna” nella vita di Gino…Una donna che si fosse accorta di lui. Solo… come un cane. Eppure, oggi, a distanza di anni, il Signor Gino, gira bardato con una tuta variopinta all’ultima moda, un casco in testa… che più eccentrico e fosforescente… non potrebbe essere. Inoltre, per il fatto che il Signor Gino possiede un fisico eccezionale, una bicicletta ultimo modello, una tuta e un casco straordinariamente eccentrici, viene richiesto come “ciclista immagine” nelle esposizioni di biciclette in Fiere e Feste Patronali locali. Questo… fino ad un anno fa… quando, ad una Fiera di un paese vicino a Pavia, è stato avvicinato da due gagliarde fanciulle (sui trent’anni) che avevano bisogno di imparare ad andare in bicicletta… da un ciclista “esperto e consumato”. Per il Signor Gino è stato un trionfo inaspettato. Due giovani “fanciulle”! Due in un colpo solo… e con la grinta delle “cerbiatte scatenate”. Per il cinquantenne è iniziata così …”la croce e la delizia”… della bicicletta. In un primo tempo l’allenamento avveniva in tre. Dopo un po’ di tempo, accampando mille scuse, gli orari delle due “cerbiatte” cominciarono a divergere. Prima doveva allenarsi la Silvia… Dopo la Michi. Poi, la Silvia cominciò ad avere problemi con la bicicletta. Si guastava sempre al solito “boschetto di betulle”… dove c’era un sentiero che portava dentro al bosco… Quando Michi venne a saperlo… non si fece più vedere. Con la resa della concorrente, la bicicletta della Silvia si ruppe definitivamente…e “la povera Silvia” pianse, pianse lacrime amare, lacrime che distrussero il cuore di un uomo … quello del Signor Gino… il quale pensò di regalargliene una … ultimo modello (come la sua). Per completare l’opera le regalò pure tuta e casco eccentrico e fosforescente come il suo… E fu solo l’inizio… perché, come dice il proverbio: “Le croci… e le delizie … non finiscono mai” E… il Signor Gino era solo all’inizio… – Buona giornata a tutti. Dino (37)
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IL GINEPRO
di
Teresa Ramaioli
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RICAMIAMO ...
E
IL RACCONTO
(Rispondi) (Rispondi)
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PAVIA
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
(36)
La Signora Maria e il matrimonio delle due figlie
Ci sono persone che impressionano per le loro idee..chiare. Una di queste è la Signora Maria, che fin da quando mise al mondo le sue due uniche figlie gemelle, Franca e Gelsomina, ebbe un solo pensiero: il loro matrimonio. “Crescete figliole mie.” – diceva la Signora – “Crescete …ed io vi preparerò uno splendido matrimonio.” Oggi, il matrimonio è leggermente in crisi. Tra separazioni e divorzi… non si capisce più niente. Non ci sono più le condizioni sociali di una volta quando, le donne, non avendo un lavoro ed uno stipendio, si sposavano… Si sposavano perché era l’unico mezzo per vivere, l’unico modo per avere un futuro. Con l’evoluzione sociale degli ultimi decenni tutto è cambiato. La donna è diventata indipendente economicamente … e il matrimonio è passato in secondo ordine. Non per la Signora Maria però, la quale ricorda bene quanto diceva sua madre: “Maria… è meglio avere un mezzo marito … che non averne affatto. Una donna sola è sempre esposta ai sette venti… sbattuta dal vento e dalla tempesta. Quando, invece, la donna ha un uomo … sa dove fare il nido.” La mamma della Signora Maria non si fermava lì. “Maria, di alle tue figlie Franca e Gelsomina, che se vogliono tenersi il marito devono tener presente due cose. Primo. “Tenere a freno la lingua e non dire parole di cui potrebbero pentirsi. Secondo. Tavola imbandita… e letto caldo. Perché l’uomo è l’essere più ingenuo del Terra: bisogna farlo sentire importante e non creargli continuamente problemi.” La Signora Maria ha fatto tesoro delle parole di sua madre e, anno dopo anno, ha visto crescere Franca e Gelsomina… senza dimenticare … il loro matrimonio. La mamma ha un’influenza grandissima sulle figlie… e le figlie pendono dalle labbra della madre. Quando, però, arriva il momento in cui le ragazza devono fare la loro scelta subentrano mille perplessità e mille dubbi… Anche la Signora Maria andò negli affanni. Cosa fare? Con Franca e Gelsomina cominciò a frequentare, fiere e mercati, Sagre e Feste Patronali… E proprio attraverso tali occasioni la Signora Maria allacciò rapporti con amici, conoscenti e parenti alla lontana. Franca e Gelsomina seguivano la madre e sapevano che ogni suo interesse era diretto al loro matrimonio. Finalmente arrivò l’occasione giusta. In un paesino poco lontano da Pavia c’erano due fratelli gemelli, Flavio e Gioele. Due bravi ragazzi ben piantati con la passione per l’agricoltura: lavorare … e basta. Franca e Gelsomina, allora, mostrarono le loro perplessità. “La vita in tali condizioni… sarà una noia assoluta.” La Signora Maria zitti le figlie. “Coloro che giocano per giocare devono sempre…. ricominciare”. – Buona giornata a tutti. Dino (36)
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26 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 26 Settembre 2014 – Venerdì- 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
755
Gian Claudio e la “dolce Susanna”
Le persone non sono tutte uguali e ognuna ha le sue caratteristiche maturate nel tempo e dall’esperienza. Un anno fa, il Dott. Gian Claudio, quarant’anni, fisico mozzafiato, bel posto di lavoro in Banca con carriera assicurata… non aveva ancora trovato la donna del cuore. I suoi coetanei avevano tutti la morosa… Gian Claudio no. Michele, l’amico del cuore, era un po’ curioso. “Gian Claudio perché non ti fai la morosa? Ci sono almeno quattro o cinque bellissime ragazze a Pavia che sbavano per te …e tu niente. Non avrai mica idee strane per la testa?” Il quarantenne sorrideva malizioso e non svelava il segreto. Michele insisteva. “Gian Claudio, quarant’anni sono l’età migliore per vivere l’amore… non puoi lasciarti scappare il treno. Ricordati che una volta passato … non torna più” Dopo la decima volta che Michele stuzzicava l’amico, Gian Claudio vuotò il sacco. “Michele non temere, le donne mi piacciono,…e come. Sto solo pagando le due o tre delusioni d’amore subite. La prima è stata Fiorenza. Avevo vent’anni… Credevo nel rapporto uomo/donna in modo schietto e leale. Fiorenza mi ha fatto subito ricredere. Mi ha aperto gli occhi. Mi ha detto. “Gian Claudio… tu mi piaci, ma non ho voglia di legarmi a te. Ho voglia di conoscere altri uomini. Sapere come si comportano… Avere, insomma, una conoscenza più ampia della situazione maschile” Non nego che su Fiorenza ci aveva fatto un pensierino. Magari, dopo qualche anno, l’avrei sposata… Quando, però, una donna dice esplicitamente che vuole conoscere altri uomini non c’è nulla di male… Deve fare le proprie esperienze. La seconda esperienza mi è capitata a trent’anni. Allora avevo già il posto fisso ben retribuito. Ho conosciuto Erica una venticinquenne, mora, dal carattere forte come l’acciaio la quale mi circuì al punto che sono caduto tra le sue braccia come una pera cotta. Con Erica mi sono trovato bene. Avevamo deciso anche di metterci insieme. Erica, però, era come Maresciallo dei Carabinieri, sempre presente e sempre pronto ad ogni evenienza. Il fatto è che pretendeva da me lo stesso comportamento …Io, invece, sono un uomo … e come buona parte degli uomini un po’ scanzonato e vanesio… Mi piace fare i complimenti… specialmente alle donne. Risultato. Un giorno, Erica mi ha sorpreso mentre in Corso Cavour a Pavia facevo normali (per me) complimenti ad una donna… Non ci ha visto più. Mi ha aggredito come se avessi commesso il più efferato dei delitti. Mi ha fatto sentire un verme che più verme di così non potevo essere. Da quel giorno ho deciso … In amore…affidarsi sempre e solo al Destino…Lui sa quando farti incontrare la dolce Susanna” Gian Claudio avrebbe voluto continuare il discorso. L’amico Michele l’interruppe… “La dolce Susanna? …e che cos’è?” Gian Claudio rimase sorpreso. “Michele, non conosci la storia della dolce Susanna? A Pavia la conoscono tutti… da sempre. La dolce Susanna è la donna perfetta per diventare moglie… E’ la donna che riesce a soddisfare le esigenze del proprio uomo. Non è una leggenda … è la realtà. Un giorno la incontrerò” Michele si limitò ad accettare l’opinione di Gian Claudio e i due gustarono un buon caffè in Piazza della Vittoria a Pavia. Quello stesso giorno… di un anno fa, il quarantenne bancario Gian Claudio ricevette l’invito ad un pranzo di compleanno in uno dei Ristoranti più scic di Milano. Era del Direttore Generale della Banca dalla quale dipendeva. Quando Gian Claudio si presentò nel Ristorante venne accolto da una gentilissima e bellissima trentenne, la Dott. Desideria, figlia del Direttore Generale la quale non lo lasciò più. Desideria ha fatto da guida per l’intero pranzo dando tutte le informazioni di cui il quarantenne aveva bisogno. Da quel momento Gian Claudio e Desideria non si sono lasciati più. Desideria (come la dolce Susanna) sapeva sempre prevedere e anticipare ogni possibile voglia, esigenza, necessità… di Gian Claudio il quale aveva trovato la sua donna del cuore, “la dolce Susanna”. La donna da sposare … dove… entrambe le persone che si mettono insieme sanno istintivamente …ciò che l’altro (o l’altra) vuole e desidera. - Questo è il racconto 755, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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PALAMEDE
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI ALESSIA
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ANNAMARIA...
CON LA FANTASIA SI PUO' FARE TUTTO
...E NON COSTA NIENTE
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STEFANO BROCCA ...
E
LO SPUNTO DEL GIORNO
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ANNAMARIA...
E ...
DESIDERARE NON E' PECCATO
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IL GIOCO DELL'OCA
di
Teresa Ramaioli
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