Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

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Tradizioni & Tradizioni

Post n°832 pubblicato il 23 Febbraio 2020 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Il  più  antico è a Fano, il  più  eccentrico a Rio.

Il  più  famoso è a Venezia  per la sfarzosità dei costumi.

Il  più  piccolo è Bagolino,  un minuscolo borgo, in provincia di Brescia.

Il  più  colorato è a Acireale per via dei carri pieni di fiori e corone di cartapesta.

Il  più  breve è a Sauris, in provincia di Udine: lì si festeggia solo un giorno.

Il  più  scenografico è a Santa Cruz de Tenerife.

Il  più  divertente è  a Viareggio fra musica, allegorie e stelle filanti.

Il  più  lungo è a Putignano: comincia a San Stefano e finisce  il mercoledì delle ceneri.

Il  più  trasgressivo è in Grecia, a Tyrnavos.

Il  più folkloristico è a Ivrea.



F
osse solo per la battaglia delle arance che affonda le sue radici nel Medio Evo, quando si lanciavano fagioli.
La leggenda narra che allora il feudatario donasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere e queste, per disprezzo, li gettassero per le strade. Da qui l'utilizzo di usarli come scherzosi proiettili da lanciare il martedì grasso.
Solo nell'800 prese piede la consuetudine di lanciare dai balconi qualche arancia  considerata un *aristocratico* frutto esotico proveniente dalla Costa Azzurra.

Tradizione che si consolidò nei secoli e che oggi coinvolge migliaia di persone pronte a scendere pacificamente e amichevolmente in piazza per lanciarsi, appunto, arance.
E lo fanno con allegria e spirito goliardico; addirittura parrebbe essere un grande gioco di ruolo e anche una straordinaria lezione di educazione civica…  occhi neri a parte. Perché ogni anno puntualmente c'è chi finisce al pronto soccorso.




























Nei giorni di * battaglia* si usano circa 600 quintali di arance.

Da Ivrea assicurano che non su tratta di spreco:  si userebbero agrumi provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia destinati al macero perché non commestibili.
Addirittura sarebbe un business tolto alle mafie e al caporalato  e un guadagno per le aziende locali che darebbero lavoro e occupazione a decine di famiglie.

 

Approvate questo festeggiare pure con qualche occhio nero e con troppe arance sprezzantemente calpestate,  a suon di lanci e  in nome della tradizione?

 

 

… sta di fatto che per allerta coronavirus
 si chiudono università, scuole, uffici, si blindano paesi,
si ferma lo sport e una grossa fetta di Italia produttiva ,

ma ,


 
le manifestazioni di carnevale, quelle no! non si toccano.


Venezia stamattina si presentava così:
























Errata Corrige: Nel primo pomeriggio si sospende il Carnevale di Venezia.

<<< >>>


24/02    Stop al Carnevale di Ivrea  

 
 
 
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