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« Il legame che ha bisogno...A proposito di malattie mortali »

Sui bei tempi andati

Post n°681 pubblicato il 24 Ottobre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

"Nel passato abbiamo lasciato malattie mortali che ora possiamo curare agevolmente, problemi di igiene che affliggevano indistintamente le case dei poveri come i palazzi reali. Dietro di noi sono rimasti tabù e divieti che ora ci fanno sorridere.
Oggi abbiamo i viaggi, il welfare, le comunicazioni condivise e
da  anni l'Europa gode del dono più grande: la pace."

 

E’ un pensiero di un tale, Michel Serres, filosofo francese autore di 'Contro i bei tempi andati'.

Qualcuno gioca al rialzo sostenendo che oggi l’analfabetismo è una piaga sparita.

Qualcun altro vede in questo presente la pochezza dell’indifferenza e la mancanza di umana solidarietà e fa un rewind  della propria vita. Di solito è un andare all’indietro piacevole perché il tempo smussa anche le asperità e lenisce i dolori.




























Quella signora anziana e acciaccata con un sguardo triste e voce flebile mi diceva:
*Sai Elena, oggi ci tengono in vita anche se biologicamente il nostro tempo è finito. E tante volte soffriamo di più… *


Guardare al passato con nostalgia è un restare ancorati all’ieri  trascurando l’oggi che stiamo vivendo, ne erano sicuri loro.

Che ne pensate?

Cosa abbiamo perso e cosa abbiamo guadagnato oggi rispetto ai bei tempi andati?

 

 

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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 24/10/18 alle 18:20 via WEB
Si sono persi i valori e si diventa automatizzati come macchine.Per il resto ben venga il debellare certe malattie anche mortali ma il progresso non è detto che lo generi su tutti i fronti.Trovo molta pochezza nella gente e assenza di spessore.Buona serata grande Elena,pare che fra poco scompariranno anche i telefoni fissi dalle case a favore dei cellulari,non parliamo delle cabine telefoniche e delle lettere d'amore...mah!Un abbraccio da Divina.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 24/10/18 alle 18:32 via WEB
Cia Divina :)
perciò tu pensi che il passato offrisse di più di quanto non offra il presente soprattutto per i valori. E che il presente o il futuro sia progresso sì, ma con riserve...Un pensiero che rappresenta molti. Un caro saluto e una magica serata :)))
 
   
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 25/10/18 alle 09:32 via WEB
La penso come te Elena.Buona giornata. :-))) Dolce
 
     
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:46 via WEB
Infatti scrivevo a risposta del commento di un'Amica che moltissimi la pensano così. Magari non io...Grazie del tuo pensiero, ciao Dolce!
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/10/18 alle 18:24 via WEB
E' innegabile mia cara: nel rapporto, nel confronto, comparando i tempi diversi, abbiamo guadagnato tanto e non possiamo né dobbiamo, lamentarci. E' vero che il ricordo, quando è lontano ma è bello da coltivare, lo trattiamo caramente, lo coccoliamo, ci dimentichiamo del presente e scaviamo in quel ricordo per riportare alla memoria anche il più piccolo e piacevole dettaglio. Di contro non avrebbe torto la vecchia signora che avvertendo la scadenza inesorabile del suo tempo personale, quel tempo biologico che tutti sopportiamo, in fondo dice una verità: il mio tempo è scaduto perciò...che ci faccio qui? Ma ricordando un vecchio e pertinente aforisma di Nietzsche "IL mio tempo non è ancora venuto. Alcuni nascono postumi", io mi identifico e quindi ho da aspettare ancora! AhAhAhAhAhAhAhAh!!!! Ciao mia cara, godibile serata.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 24/10/18 alle 18:35 via WEB
:) e fai bene, Carlo, a identificarti in quel pensiero: è sempre bene proiettarsi nel futuro, secondo me!
Dici, secondo me, giustamente, ci abbiamo guadagnato tanto, eppure, se ci fai caso, continuiamo a pensare al passato e ai bei tempi andati. I ricordi ci appartengono, è verissimo, ma sono ricordi, appunto...Buona serata, ciaoooo
 
chiedididario66
chiedididario66 il 24/10/18 alle 18:30 via WEB
Quando rivanghiamo gli anni passati e dico,quelli della giovinezza,ci sono due motivi: O succede una apocalisse,o si viveva meglio,anche senza le tecnologie.i nonni di mia mamma,gli dicevano: Con più intelligenza più ignoranza,oppure : Quando la carrozza la tira i cavai in che brut mond sarum mai e se al galeini alseran la testa tamme i gaii in che brut mond saum mai.purtroppo c'hanno preso.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 24/10/18 alle 18:39 via WEB
Oggi esercizio di traduzione: fortuna non sei di Bergamo Alto o di Napoli ^__**
Tu dici che c'hanno preso i nostri avi...mah, che la troppa tecnologia non faccia vivere meglio ci sta, che essere tuttologi non sempre è positivo, anche, ma non mi fossilizzerei sulle meraviglie del passato. Un sorriso, Dario e una piacevolissima serata, ciaooo!
 
hrc.rossano
hrc.rossano il 24/10/18 alle 22:35 via WEB
Cosa rimpiango del passato? Probabilmente il pianeta,la nostra incuria lo sta distruggendo.Anche sicuramente la perdita di molti valori,oggi a quanto pare il menefreghismo e l'apatia imperano.Il presente ha numerosi vantaggi,sarebbe ipocrita negarlo.Non e' solo una questione di tecnologia,non dimentichiamo che son state sconfitte numerose malattie che in passato spesso erano mortali. Buona serata Ele :)))
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:40 via WEB
Ciao Ross. :) mi piace molto e la condivido tantissimo la tua considerazione sui danni che l'uomo 'moderno' ha creato al Pianeta e all'incuria che ha usato verso la Natura dimenticando che Lei è sempre più forte.
Sai che sulle malattie mi lanci uno stimoloche se faccio in tempo lo prendo al volo...Un sorriso, buona serata!
 
woodenship
woodenship il 25/10/18 alle 02:50 via WEB
Della serie che si stava meglio quando si stava peggio? Si,effettivamente,si stava meglio quando si era più giovani. E sfido chiunque a dire il contrario.Anche se io appartengo a quella categoria di persone che non nutrono particolari nostalgie per il passato:cerco di vivere al presente,nutrendo grande curiosità per il futuro,anche se la fine è nota,come direbbe qualcuno.In definitiva:ognuno è figlio del proprio tempo e nel proprio tempo deve trovare motivi di soddisgazione.La nostqlgia,come cantava qualcuno,è canaglia...un bacio scintillante di stelle...W...
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:45 via WEB
Ti dirò,...W..., che avevo pensato proprio a 'nostalgia canaglia' come titolo. Poi però non volendo dare adito a nostalgie canaglie, a cui peraltro non credo ho scelto diversamente.
Non ho mai fatta mia la frase che si stava meglio quando si stava peggio.Un sorriso, e buona serata!
 
lunetta_08
lunetta_08 il 25/10/18 alle 08:07 via WEB
Secondo me, la nostalgia del passato dipende soprattutto dalla nostalgia per "ciò che eravamo noi in quel passato". Quando si torna indietro con la memoria ai tempi dell'infanzia, tutto sembra ovattato e meraviglioso, semplicemente perchè quella stagione della nostra vita è ovattata e meravigliosa! Mantenere gli stessi occhi, lo stesso stupore e lo stesso entusiasmo anche da adulti è difficile, ma prezioso. Serve per apprezzare a pieno anche il tempo presente, che non ha nulla da invidiare al passato, anzi! Buona giornata, cara :-)
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:48 via WEB
E mi soffermo sull'ultima tua considerazione, Lunetta: "il tempo presente, che non ha nulla da invidiare al passato, anzi!" La penso anche io come te. Di nostalgie non si vive e con la nostalgia non si va avanti. Buona serata, un sorriso, ciaooo :))
 
neopensionata
neopensionata il 25/10/18 alle 10:59 via WEB
…ogni persona che incontri sta lottando con i propri problemi…sii gentile con lei… Non potrai risolverli al suo posto, ma la tua gentilezza forse la incoraggerà a non rinunciare… La tua gentilezza può essere il miracolo che stava aspettando…spesso senza saperlo…facciamo veri miracoli…(Gustav Birth)… - T
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:49 via WEB
Quanto è vero questo pensiero, Jole! E a volte basta poco per essere gentili. Un caro saluto e buona serata :)
 
diogene51
diogene51 il 25/10/18 alle 23:51 via WEB
Io non ho la nostalgia del mio passato lontano, non ho il ricordo dorato della mia infanzia, in cui pure ero accudito e amato. Però io mi sentivo in balìa dei "grandi" e, quindi, piuttosto infelice. Semmai ho nostalgia di quando ero più grande e avevo un po' scelto la mia fortuna. Però, appunto, è nostalgia e rimpianto, quasi un voler tornare indietro per non fare gli stessi errori, perché, per rifarli, nessuno vorrebbe tornare indietro. Ma forse tu domandavi un'altra cosa: cosa c'era di meglio nel mondo in generale che ora abbiamo perduto. Io credo che c'era un diffuso senso di onestà, di comunità, di voglia di fare, che ora si è perso nell'individualismo, nel "particulare" di ognuno. Non so se mai gli italiani siano stati brava gente, ma ora no di certo. Buona serata, Elena, e buon week end!
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:53 via WEB
In effetti, Renato, non volevo dare un senso di nostalgia, nè di ricordi personali. Puntavo sulla frase di Serres. Sono daccordo che oggi c'è meno onestà e meno voglia di comunità. Siamo più individualisti, ma se ben pensi tutto ci ha portato a questo: viviamo appiattiti. Stereotipati e guai a noi se usciamo dal coro. Però penso che ora come allora ci sia ancora tanta ma tanta brava gente in Italia. Buona serata a te, ciao Renato. Un sorriso :)
 
cardiavincenzo
cardiavincenzo il 26/10/18 alle 16:55 via WEB
Buonasera carissima Elena "La tua bellezza è una trappola in cui ogni uomo di buon senso sarebbe felice di cadere" Ti auguro un lieto fine settimana.Un caloroso abbraccio..Vincenzo.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 26/10/18 alle 17:56 via WEB
Ma grazie grazie! Mah..tu dici, Vincenzo? Non lo so...ne ha fatto cadere uno, allora, e questo già m'appaga ^__** Buonissima serata,ciaoooo!
 
nina.monamour
nina.monamour il 27/10/18 alle 12:23 via WEB
Se riflettiamo un momento, i nostri avi non vivevano in mezzo allo smog, facevano una vita sana, non sedentaria, mangiavano poco e soprattutto alimenti vegetali e non lavorati. Non esistevano i fast food e nemmeno i medicinali ed i vaccini (gli antibiotici si diffusero dopo la II guerra mondiale). Si viveva così come veniva, una malattia uccideva, un'infezione anche e se ti tagliavi una gamba l'amputazione era tra le possibilità normali. Eravamo poveri, malati e vivevamo poco e male, perché? Il problema non era la mancanza di lavoro (ce n'era per tutti) ma la mancanza di pane, disinfettanti, antibiotici, vaccini, la stessa anestesia, la chirugia erano pratiche impossibili, si interveniva "naturalmente", con quello che si aveva, dalle sanguisughe, alle erbe, alle purghe e morire per malattia era la normalità. Ma c'è qualcuno che rimpiange quei tempi e dice che "si stava meglio quando si stava peggio" e con orgoglio dice di voler vivere "come una volta", nessun problema, basta lasciare le nostre città e vivere in pieno isolamento, senza supermercati, medicine, termosifoni ed automobili. Semplice ed economico, chi non lo fa evidentemente non lo vuole fare, chissà perché, forse perché non è vero che si viveva meglio una volta, forse. Io preferisco una via di mezzo, rilassarmi felicemente tra i campi assolati, con in grembo il mio notebook interconnessa al mondo ed un buon libro tascabile del mio autore preferito da leggere in tranquillità. D'altronde se non ti piace correre, rallenta il passo, non pretendere che sia il mondo attorno a te a fermarsi. Una volta a casa, ognuno di noi riflettendo su quanto visto e vissuto si domanderà..."ma non è che si stava meglio quando si stava peggio?"
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 27/10/18 alle 15:53 via WEB
Dubito fortemente ci possano vie di mezzo: vivamo oggi con il riscaldamento, lo smog, gli antibiotici, la scienza, i libri e l'iperconnessione. Sono state conquiste non indifferenti: penso per esempio alle cure di stregoneria che mietevano più vittime di una guerra.
se anche rallenttiamo ciascuno di noi il passo, il mondo andrebbe avanti e noi resteremmo al palo. Non trovi, Nina?
 
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