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Post N° 473

Post n°473 pubblicato il 29 Aprile 2006 da ossimora
 
Tag: Lunario
Foto di ossimora

Franco Marini è stato eletto presidente del Senato della XV legislatura. Ha raccolto 165 voti, contro i 156 andati a Giulio Andreotti, il senatore a vita candidato del centrodestra. Una sola scheda bianca. Si concludono così, dopo quattro votazioni di cui una annullata dal presidente vicario Oscar Luigi Scalfaro, due giorni di tensioni fortissime e di grotteschi colpi di scena. In mattinata l’elezione a presidente della Camera del leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. Nel pomeriggio la molto più sospirata affermazione della maggioranza al Senato che apre a Romano Prodi la strada dell’incarico a formare il nuovo governo.

Nel suo primo discorso, Marini ha deciso parole di concordia, riconoscendo e ringraziando anche l'opposizione e onorando i tre morti di Nassiryia: "Permettetemi un ricordo commosso per le vittime di Nassiriya. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dato il loro consenso e quanti hanno votato per il presidente Andreotti. Guardando ai fatti sono eletto dalla maggioranza politica che ha vinto le elezioni sarò il presidente di tutto il senato, con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e dell'opposizione nel rispetto della democrazia popolare. Il 9 e 10 aprile oltre 38 milioni di italiani hanno votato con una partecipazione eccezionale. La nostra è una democrazia forte e salda come tali sono le nostre istituzioni. Le stesse forze politiche sono oggi chiamate a svolgere il loro compito con impegno. Le sfide chiedono grande efficienza al nostro lavoro. La forza di una democrazia matura come la nostra chiedono di saper convergere nelle grandi scelte che coinvolgono il Paese. Non voglio evocare intese che non ci sono, ma richiamare una grande senso di responsabilità e la ricerca di un impegno comune alla risoluzione dei problemi".

Più innovativo il discorso di Bertinotti alla Camera: "Grazie. Dedico l'elezione alla presidenza della Camera alle operaie e agli operai", ha esordito. Dopodiché, Bertinottiringraziava Ciampi e Casini e richiamava al dovere di difendere e rispettare la democrazia ricostruendo la fiducia nelle istituzioni: "Ringrazio il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il mio predecessore Pier Ferdinando Casini e le altre cariche istuzionali. Credo che il prima compito che tocca a tutti noi sia di valorizzare il ruolo del Parlamento. Necessità storica in questi tempi difficili per la democrazia in Italia e in Europa. Bisogna lavorare con attenzione ai corpi e alle amministrazioni da cui dipende la vita dello Stato e cercare di valorizzare le loro autonomie che sono una ricchezza per il paese, dalla magistratura all'informazione per farci sentire cittadini di uno stato di diritto...rivalutare il ruolo degli insegnanti... (...) Il popolo deve investire tutta la sua fiducia sulle istituzioni democratiche per essere libero da tutti i gioghi che esistono, a partire dalla mafia perché sicurezza deve essere intesa nel senso di diritto all'accesso al futuro. (...) C'è infatti il rischio di separazione della quotidianità dalla politica. Bisogna ricreare un rapporto positivo tra il paese reale e le istituzioni.
Bisogna creare una nuova frontiera di giustizia sociale per i cittadini, dar loro una sicurezza per il loro futuro. Le istituzioni sono vitali se cresce con essa la società civile".

L'ostacolo più grande - l'elezione del presidente del Senato - alla formazione di un nuovo governo Prodi è stato superato.

E' chiaro che la maggioranza c'è, non solo alla Camera.

E' chiaro anche che ogni provvedimento del futuro governo dovrà passare attraverso battaglie difficilissime con l'opposizione (che userà ogni mezzo e mezzuccio) e a trattative complicatissime all'interno della stessa maggioranza. L'augurio è che di non dovere più affrontare, per cinque anni, trovatine e ricattucci alla "Francesco Marini".

A tutti, buon primo maggio.



 
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