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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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APPUNTI DI LETTURA 2020
Post n°2169 pubblicato il 27 Maggio 2020 da ossimora
N.29 Christophe Palomar FRIEDA Ponte alle Grazie Ho faticato molto più del previsto a leggere questo romanzo ,ancora non ho interamente ripreso la capacità di concentrazione persa dall'ante virus o forse semplicemente non sto trovando i titoli giusti ; in realtà è da molto che non trovo un libro che mi coinvolge ed acchiappa . La Frida che dà il titolo al romanzo è Frieda Von Ricthofen , figlia di un alto ufficiale tedesco , musa di D,H Laurence . Fonte d'ispirazione e musa della voce narrante del romanzo :Joaquin von Tilly , ricco conte tedesco che sembra in primis destinato a seguire le orme paterne nelle acciaierie ma scendendo per questioni di salute a Capri , scopre una vita diversa fra artisti , belle donne e natura . Dal primo 900 attraverso le due guerre ,passando per Vienna fino all'altra parte del mondo ,l 'Argentina e la città di Buenos Aires . Un affresco che attraversa il declino della belle epoque , gli anni venti , la nascita ed il crollo del nazismo . Coloro che hanno parlato di questo romanzo lo hanno definito un romanzo "storico" , di formazione...ma io ho trovato pochissime considerazioni sulle guerre e sulla storia della Germania , mi è sembrato piuttosto superficiale in verità. Il racconto in prima persona di Joaquin sulla sua vita potrebbe apparire come una lunga seduta di autoanalisi ma a mio avviso manca in realtà una capacità di introspezione ed anche di caratterizzazione dei personaggi ; si definisce da solo "uomo senza qualità " ma senza acclararne il perchè .L'ho iniziato con un certo entusiasmo e l'ho chiuso con un senso di sollievo ed una certa delusione. Naturalmente non ho trovato neanche un afrase degna di essere evidenziata.
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